La canzone più rock su questo anno di pandemia arriva dal 77enne Mick Jagger, aiutato da Dave Grohl dei Foo Fighters per un pezzo diretto e tirato che descrive bene le varie fasi dal lockdown alla luce in fondo al tunnel, senza risparmiare critiche ai vari complottisti. Anche una critica severa alla gestione della pandemia soprattutto nella fase iniziale da parte di Trump e di Boris Johnson.
Lord Christoph de Ravencrow, ma voi non dovreste essere alle esequie di Sua Altezza Reale il Duca Filippo di Edimburgo...? Vi pregherei di rispettare l'etichetta di Corte...
Lord Christoph de Ravencrow non so, ma Sir Mick Jagger potrebbe partecipare ai funerali di Sua Altezza Reale, magari cantando "I'll shout and scream, I'll kill the king, I'll rail at all his servants"
Quanto a Gotta Get a Grip (traducibile con “devo darmi una calmata”), qui si va giù duri: «Il mondo è sottosopra, guidato da pazzi e pagliacci, nessuno dice la verità e il manicomio governa la città». Come se ne esce? Provando di tutto: «Ho provato una deviazione e la coercizione, meditazione e medicazione, la cultura di Los Angeles e l’acquapuntura, ingozzarmi di cibo e incontri di sesso, pazzia indotta e il Cristianesimo, lunghe passeggiate e guide veloci, bordelli e immersioni di profondità». Niente da fare: «Piovono immigrati, i rifugiati entrano sotto pelle, teniamoli giù, teniamoli fuori. Intellettuali chiudete il becco. Picchiamoli con un bastone. Caos, crisi, instabilità, Isis, bugie e scandali, guerre e vandali, truffe informatiche e false politiche, sbattiamo tutto in gattabuia». Il tutto detto, o gridato, con quella sua voce ormonale... (Continues)
Scritta da Marvin Gaye, William "Mickey" Stevenson e Ivy Jo Hunter.
Possibile che quella che sembrava un'innocente party song danzereccia venga considerata un inno del movimento dei diritti civili e un appello a scendere in piazza e ribellarsi? Sì se la canzone, un vero e proprio classico della produzione della Motown, ha tra gli autori un giovane Marvin Gaye ed è interpretata da un trascinante gruppo femminile capitanato dalla grande Martha Reeves.
La canzone nasce dalla collaborazione tra Marvin Gaye, Ivy Jo Hunter e William (Mickey) Stevenson, tre songwriters di punta dell'etichetta Motown di Detroit, che giocò negli anni '60 un ruolo fondamentale nella diffusione della musica nera, creando un'originale combinazione di soul e pop, capace di rompere le barriere razziali rendendo popolare un genere afroamericano anche tra i giovani bianchi. L'ispirazione arriva un caldo giorno... (Continues)
[2015]
Singolo che anticipa l’uscita, il prossimo 21 aprile, di “Sound & Color”, secondo album degli Alabama Shakes, band di Athens, Alabama (giustappunto)
Come al solito, intensa e potente la voce di Brittany Howard, originale compendio di Janis Joplin, Aretha Franklin e anche qualcosa di maschile, maybe Mick Jagger...
[1830+]
Dalla colonna sonora originale di “Ned Kelly, film del 1970 per la regia di Tony Richardson.
Testo trovato su en.wikipedia
Ho attribuito questa ballata popolare australiana a Mick Jagger perché è lui che la canta nel film “Ned Kelly” dove interpreta anche il ruolo principale quello del famoso bushranger, il “selvaggio ragazzo della colonia” per antonomasia.
Ma una canzone cantata da Ned Kelly non poteva che riferirsi a qualcun altro che lo aveva preceduto e anche superato nelle gesta, qualcuno che verso la fine del 1800, quando la banda dei Kelly operava, era già diventato leggenda. E infatti, a seconda delle versioni, (le più note sono l’australiana – quella cantata da Jagger - e l’irlandese) differente è il nome dell’eroe, Jack o John o James, Dowling o Doolan o Duggan. Dalle accurate ricerche condotte da Allen Mawer, storico della colonizzazione dell’Australia, è saltata fuori... (Continues)
Lyrics and Music: Sir Michael Philip Jagger, aka "Mick Jagger"
Album: Primitive Cool