Shackled and Drawn
Gray morning light spits through the shade
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/19 - 10:37
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
(Contenente un paio di precisazioni ugualmente vergate nel linguaggio labronico)
19 giugno 2012
Dedicata a Marinella per il suo compleanno
Prima di tutto, si starà a vedé ora se l'esperto di palle ciavrà da ridì quarcosa, e ner quar caso vorrà di' che lo mando pre-ven-ti-va-men-te a fàsselo troncà ner culo lui e ir tegamone di su' ma'. Detto questo, du' parole sulla 'anzone. Ma cosa deve fà un poerino a parte 'antà le su' canzoni? Bella domanda, tenendo 'onto der non indifferente fatto che, ora 'ome ora, chi lavora (e soprattutto 'i fa ir preàrio, ir cassi-disintegrato o ir disoccupato), cià parecchio pòo da cantà. A parte i signor Brus Sprìsti, che di lavoro fa appunto 'antà canzoni, e che mi resurta se le faccia pagà un fottìo di vaini, ivi compreso a' 'oncertoni (Lorenzo, 'vanto 'ostava ir biglietto...?). Sarà anco “tirato 'n catene”, ma a me mi sa che a lui la grisi 'ni fa, come si... (Continues)
19 giugno 2012
Dedicata a Marinella per il suo compleanno
Prima di tutto, si starà a vedé ora se l'esperto di palle ciavrà da ridì quarcosa, e ner quar caso vorrà di' che lo mando pre-ven-ti-va-men-te a fàsselo troncà ner culo lui e ir tegamone di su' ma'. Detto questo, du' parole sulla 'anzone. Ma cosa deve fà un poerino a parte 'antà le su' canzoni? Bella domanda, tenendo 'onto der non indifferente fatto che, ora 'ome ora, chi lavora (e soprattutto 'i fa ir preàrio, ir cassi-disintegrato o ir disoccupato), cià parecchio pòo da cantà. A parte i signor Brus Sprìsti, che di lavoro fa appunto 'antà canzoni, e che mi resurta se le faccia pagà un fottìo di vaini, ivi compreso a' 'oncertoni (Lorenzo, 'vanto 'ostava ir biglietto...?). Sarà anco “tirato 'n catene”, ma a me mi sa che a lui la grisi 'ni fa, come si... (Continues)
TIRATO 'N CATENE
(Continues)
(Continues)
Beh un po' c'hai ragione, un po' esageri. E' chiaro che il signor Springsteen non è toccato dalla crisi (ma ti confesserò che anch'io sono un privilegiato e sono ben poco toccato), vabbé ma questo non gli impedisce di simpatizzare con chi invece è "tirato 'n catene".
È anche chiaro che quando nella canzone scrive "I woke up this morning shackled and drawn" non è "I, Bruce Frederick Joseph Springsteen...", è un personaggio. Se no Springsteen dovrebbe anche essere un reduce del vietnam, uno che quando perde il lavoro spara a una guardia, uno che si sposa a diciannov'anni e va a cercare lavoro scendendo il fiume, un emigrante messicano che passa il confine, eccetera eccetera...
Sulla questione dei soldi per le canzoni, alla fine vale quello che diceva Ferré: "Il signor Ford o il signor Fiat sfruttano gli operai, e ci fanno i soldi. Io scrivo canzoni, e ci faccio i soldi.". Finché la logica... (Continues)
È anche chiaro che quando nella canzone scrive "I woke up this morning shackled and drawn" non è "I, Bruce Frederick Joseph Springsteen...", è un personaggio. Se no Springsteen dovrebbe anche essere un reduce del vietnam, uno che quando perde il lavoro spara a una guardia, uno che si sposa a diciannov'anni e va a cercare lavoro scendendo il fiume, un emigrante messicano che passa il confine, eccetera eccetera...
Sulla questione dei soldi per le canzoni, alla fine vale quello che diceva Ferré: "Il signor Ford o il signor Fiat sfruttano gli operai, e ci fanno i soldi. Io scrivo canzoni, e ci faccio i soldi.". Finché la logica... (Continues)
Lorenzo 2012/6/19 - 13:25
Sì, Lorenzo, è vero. Esagero, e ben conscio di esagerare; tra l'altro, cosa non secondaria, Springsteen mi piace, e parecchio. Ciononostante, ritengo che esagerare, a volte, sia doveroso. D'accordo che lo "Shackled and Drawn" non è Brucio Federico Giuseppe Springsteen, ma converrai che tutti coloro che una certa vita (di merda) la fanno sul serio, e tutti i giorni, e magari per tutto il loro mortal corso terreno, forse si potrebbero rompere un po' i coglioni di essere trasformati in "personaggi" che servono a far fare i soldi al signor Springsteen e, perché no, anche al signor Léo Ferré. Chissà, sarà per questo che (per quel che mi riguarda) ho sempre preferito le canzoni popolari, scritte o concepite da gente che viveva in prima persona quel che cantava. Oppure gli artisti squattrinati e sconosciuti, cui vado dietro si può dire da decenni, cercando per quanto posso di farli conoscere (con... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/6/19 - 14:40
Vai... allora al prossimo concerto del Lega e del Rovelli o di Max Larocca (sì che ci son venuto, magari non proprio apposta, da Ginevra per vederli) voglio trovarti munito di sistola.
Attento però che se sbagli mira e gli infradici la chitarra magari se la prendono a male! Non sono mica Springsteen che coi soldi che fa se ne può comprare quante ne vuole (per non parlare degli Who che le spaccavano sul palco, ma ho sempre avuto il sospetto che prima del "numero" le scambiassero con chitarracce da poco prezzo).
Attento però che se sbagli mira e gli infradici la chitarra magari se la prendono a male! Non sono mica Springsteen che coi soldi che fa se ne può comprare quante ne vuole (per non parlare degli Who che le spaccavano sul palco, ma ho sempre avuto il sospetto che prima del "numero" le scambiassero con chitarracce da poco prezzo).
Lorenzo 2012/6/19 - 15:04
La ricchezza è una cosa molto relativa. Qualche tempo fa una ragazzina rom, ovviamente povera, che studiava per prendere la terza media, un po' aiutata da me e da altri, diceva di essere consapevole di essere fortunata, in confronto ai ragazzi che vivono cercando rifiuti nelle discariche di Nairobi...
Che fare? Chi stabilisce la quota di beni di cui possiamo godere senza sensi di colpa? Penso che se uno lavora e riceve una giusta retribuzione, non debba passare la vita a torturarsi....
Springsteen è ricchissimo, Guccini abbastanza ricco, e anche de André non se la cavava proprio male economicamente, eppure le loro canzoni se non altro hanno influito sulla formazione di tanti giovani e un passettino, piccolo quanto volete, alla società nel suo insieme l'hanno fatto fare, se non in senso materiale, almeno nella testa della gente.
Che fare? Chi stabilisce la quota di beni di cui possiamo godere senza sensi di colpa? Penso che se uno lavora e riceve una giusta retribuzione, non debba passare la vita a torturarsi....
Springsteen è ricchissimo, Guccini abbastanza ricco, e anche de André non se la cavava proprio male economicamente, eppure le loro canzoni se non altro hanno influito sulla formazione di tanti giovani e un passettino, piccolo quanto volete, alla società nel suo insieme l'hanno fatto fare, se non in senso materiale, almeno nella testa della gente.
Silva 2012/6/19 - 15:15
A proposito, Max Larocca dovrebbe suonare abbastanza a breve a San Salvi (roba da manicomio, in tutti i sensi! :-PP); verrò rigorosamente munito di sistola, però poi voglio gli urlettini sennò chiudo la cannella (sempre per i non toscani: = "rubinetto"). Comunque non ci saranno problemi: con la sistola in mano sono un asso. Per Silva, invece: Ma certo, per carità. Altrimenti non sarei nemmeno qui, se non sapessi che certe cose hanno contribuito a far fare qualche passo avanti; né è mia intenzione invitare a torturarsi chi riceve la "giusta retribuzione", non sono di sicuro un adepto della tortura. Anche se la storia che la "ricchezza è relativa" mi sembra più che altro una comodissima scappatoia mentale; non è coi "relativismi" palliativi, e col pensare che c'è sempre qualcuno che sta peggio di te, che -a mio parere- si trova una via d'uscita. Penso anche che la "quota di beni di cui possiamo... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/6/19 - 17:08
"... Dove andremo, che cosa accadrà, non lo so, ma d'altra parte non potete chiedere risposte a quelli che fanno musica. Noi, al massimo, siamo i canarini nella miniera."
(Bruce Springsteen)
(Bruce Springsteen)
Per chiarire meglio l'anonimo commento precedente: nelle miniere si usava porre delle gabbie con degli uccellini, che servivano, povere bestiole, da rudimentali rivelatori di gas. Vale a dire, se li trovavano stecchiti significava che c'era una perdita. Quando abitavo nella zona mineraria del Nord della Francia, però, nessuno mi ha detto di aver utilizzato per la bisogna dei cantautori impegnati americani. Che so io, roba tipo se trovavano stecchito Bruce Springsteen in gabbia, oppure Bob Dylan a gambe all'aria, scappavano tutti quanti. In definitiva, questa affermazione di Springsteen mi lascia quantomeno perplesso, anche se è un comune cavallo di battaglia del cantautorato di ogni paese quello di affermare di "non dare risposte" (lo diceva anche Edoardo Bennato: "Io di risposte non ne do, io faccio solo rock 'n' roll"). Credo invece che buona parte delle loro canzoni siano incentrate proprio... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/6/19 - 19:18
Credo che Bruce intendesse dire che, qualche volta, a chi canta con sincerità e vicinanza dei problemi di tutta quella miriade di persone che stanno laggiù, sotto la collina del banchiere, incatenati e distrutti, ai sinceri cantori può anche capitare di rimetterci le piume - vedi per esempio Victor Jara e Phil Ochs, in modi e per mani diverse...
Quanto alla capacità di dare risposte e direzioni, non sono d'accordo con te e apprezzo invece l'umiltà di Bruce: sono solo un uccellino (nel suo caso, forse, meglio un pennuto cazzuto) e tutt'al più porto un po' di conforto e di riflessione.
Quanto alla capacità di dare risposte e direzioni, non sono d'accordo con te e apprezzo invece l'umiltà di Bruce: sono solo un uccellino (nel suo caso, forse, meglio un pennuto cazzuto) e tutt'al più porto un po' di conforto e di riflessione.
Dead End 2012/6/19 - 20:21
Swallowed Up (in the Belly of the Whale)
[2012]
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: Wrecking Ball
Eravamo convinti che la libertà potesse anche solo essere una maglietta sporca e sudata, e la vanga che dissoda la terra potesse tenere lontano il diavolo… Eravamo sicuri di noi stessi, delle nostre capacità e del buono che c’è in ogni uomo, eravamo certi di farcela nonostante tutte le avversità… Avevamo perfino creduto che i giusti a questo mondo avrebbero prevalso, con l’aiuto di Dio…
Ma è stato tutto inutile: siamo stati inghiottiti e siamo scomparsi da questo mondo.
Di noi non sono rimaste che ossa spolpate, ammucchiate nel ventre della bestia.
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: Wrecking Ball
Eravamo convinti che la libertà potesse anche solo essere una maglietta sporca e sudata, e la vanga che dissoda la terra potesse tenere lontano il diavolo… Eravamo sicuri di noi stessi, delle nostre capacità e del buono che c’è in ogni uomo, eravamo certi di farcela nonostante tutte le avversità… Avevamo perfino creduto che i giusti a questo mondo avrebbero prevalso, con l’aiuto di Dio…
Ma è stato tutto inutile: siamo stati inghiottiti e siamo scomparsi da questo mondo.
Di noi non sono rimaste che ossa spolpate, ammucchiate nel ventre della bestia.
I fell asleep on a dark and starlit sea
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/6/19 - 13:51
Jack of All Trades
[2012]
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
The song debuted on 22 Feb 2012
Album: Wrecking Ball
"It has not yet been revealed when "Jack of All Trades was written or recorded, but it's probably in 2011. The lineup on this track is Bruce Springsteen, Ron Aniello, Tom Morello (electric guitar), Soozie Tyrell (violin), the New York String Section (strings), and a horn section consisting from Curt Ramm (trumpet and/or cornet), Clark Gayton (trombone), Stan Harrison (clarinet, alto sax, and/or tenor sax), Ed Manion (tenor sax and/or baritone sax), Dan Levine (alto horn and/or euphonium), and Art Baron (euphonium and/or tuba)." - springsteenlyrics.com
"La più bella canzone sulla crisi"
di Riccardo Venturi
C'è chi le canzoni del Boss se le va, giovane e intrepido, a ascoltare insieme a 45.000 persone in uno stadio, in una serata da tregenda dove sembrava... (Continues)
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
The song debuted on 22 Feb 2012
Album: Wrecking Ball
"It has not yet been revealed when "Jack of All Trades was written or recorded, but it's probably in 2011. The lineup on this track is Bruce Springsteen, Ron Aniello, Tom Morello (electric guitar), Soozie Tyrell (violin), the New York String Section (strings), and a horn section consisting from Curt Ramm (trumpet and/or cornet), Clark Gayton (trombone), Stan Harrison (clarinet, alto sax, and/or tenor sax), Ed Manion (tenor sax and/or baritone sax), Dan Levine (alto horn and/or euphonium), and Art Baron (euphonium and/or tuba)." - springsteenlyrics.com
"La più bella canzone sulla crisi"
di Riccardo Venturi
C'è chi le canzoni del Boss se le va, giovane e intrepido, a ascoltare insieme a 45.000 persone in uno stadio, in una serata da tregenda dove sembrava... (Continues)
I'll mow your lawn, clean the leaves out your drain
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2012/6/17 - 10:32
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sì, bravo RV; ma la canzone, che dice? Eh, dice tutta una serie di cose semplicissime. Dice di smuovere le manine invece di perdersi in "disperazioni" comodissime per il potere (perché riducono ancora di più all'impotenza abulica, perché creano un'atmosfera ancora più propizia alla repressione, perché debilitano l'organizzazione, perché spostano l'attenzione sul pietismo individuale e per tutta un'altra congerie di motivi); bisogna essere dei "tuttofare", rivoluzionariamente autosufficienti, e far funzionare quel che abbiamo invece di sprecare, consumare e affidare al superfluo tutta la nostra vita. Una canzone che è un invito a fare da soli, perché facendo da soli non solo passerà la "crisi", ma ci accorgeremo forse che non è mai esistita, e che si tratta solamente dell'ennesimo, criminale mezzo di controllo e di sfruttamento. Non è una canzone "pacifica"; tra le tante cose che potremmo... (Continues)
Riccardo Venturi 2012/6/17 - 11:42
Riccardo, la volevo inserire dalla prima volta che l'ho ascoltata ma non trovavo le parole giuste... tu le hai trovate benissimo.
Dico solo che al famoso concertone sotto l'acqua Springsteen l'ha definita (in un italiano stentato, poi ha ribadito in inglese) "a song of hope for better times". Ma una speranza e un futuro che possiamo e dobbiamo costruirci da soli. Ho provato anche a immaginare come sarebbe definito in Italia uno che scrive una canzone con quel finale... ma Springsteen quando non si perde dietro a Obama sa essere straordinariamente chiaro.
Dico solo che al famoso concertone sotto l'acqua Springsteen l'ha definita (in un italiano stentato, poi ha ribadito in inglese) "a song of hope for better times". Ma una speranza e un futuro che possiamo e dobbiamo costruirci da soli. Ho provato anche a immaginare come sarebbe definito in Italia uno che scrive una canzone con quel finale... ma Springsteen quando non si perde dietro a Obama sa essere straordinariamente chiaro.
Lorenzo 2012/6/17 - 18:45
Poiché il sig. "Pinco Pallino" intende insistere, arrivando a definirci "ridicoli", lo informiamo cortesemente di avere cancellato tutti i suoi commenti (ed anche quelli di tutta la "discussione" a base dei profondissimi significati delle palle demolitrici, da baseball ecc.), e che più nessun suo "commento" sarà pubblicato, anche con eventuali nicknames differenti. Dopo qualche decennio in rete sappiamo distinguere il comportamento dei normali commentatori (anche critici) da quello dei troll, e non desideriamo che nessuna pagina di questo sito divenga un terreno di attività per simili "psicopatici virtuali". Naturalmente chiunque abbia da dire qualcosa su questa canzone, su questa pagina e sul sito in generale (anche criticandolo, ripetiamo) continua ad essere il benvenuto. Chi invece intende fare altrimenti, meglio che sappia fin da ora che per farlo scomparire definitivamente ci bastano un paio di click. Saluti.
CCG/AWS Staff 2012/6/18 - 17:54
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
Chanson étazunienne - Jack of All Trades - Bruce Springsteen – 2012
"La plus belle chanson sur la crise"
par Riccardo Venturi
J'en connais un, jeune et intrépide, qui va écouter les chansons du « Boss », en compagnie de 45.000 personnes dans un stade, dans une soirée de Malpurgis où toutes les vannes du ciel semblaient avoir été ouvertes (quelqu'un, un journaliste, a parlé d'un « rite purificateur ») ; et, un autre, qui n'étant plus si jeune et ni si intrépide, choisit, une semaine plus tard et une belle soirée estivale, pour s'en aller les écouter à une fête de di Rifondazione Comunista, à Campi Bisenzio, au milieu d'une trentaine de personnes. « Hein, quoi ? », pensez-vous : « Bruce Springsteen va chanter à Campi, à la fête de Rifondazione?...”; pas du tout. À la fête de Rifondazione se produisaient deux de nos anciennes connaissances :... (Continues)
Chanson étazunienne - Jack of All Trades - Bruce Springsteen – 2012
"La plus belle chanson sur la crise"
par Riccardo Venturi
J'en connais un, jeune et intrépide, qui va écouter les chansons du « Boss », en compagnie de 45.000 personnes dans un stade, dans une soirée de Malpurgis où toutes les vannes du ciel semblaient avoir été ouvertes (quelqu'un, un journaliste, a parlé d'un « rite purificateur ») ; et, un autre, qui n'étant plus si jeune et ni si intrépide, choisit, une semaine plus tard et une belle soirée estivale, pour s'en aller les écouter à une fête de di Rifondazione Comunista, à Campi Bisenzio, au milieu d'une trentaine de personnes. « Hein, quoi ? », pensez-vous : « Bruce Springsteen va chanter à Campi, à la fête de Rifondazione?...”; pas du tout. À la fête de Rifondazione se produisaient deux de nos anciennes connaissances :... (Continues)
LE BRICOLEUR
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/6/18 - 18:31
Ho letto il bel commento di Marco Valdo M.I. e la sua critica all'"individualismo" della canzone. Sicuramente per alcuni versi Marco Valdo ha ragione, ma non bisogna dimenticare che la cultura statunitense è imperniata su immaginari ricorrenti e in qualche modo condivisi che però possono essere declinati in modo opposto a sinistra o a destra. Ma lascio la parola a Alessandro Portelli che sa scrivere molto meglio del sottoscritto.
“Certe volte il domani arriva intriso di tesoro e di sangue; siamo sopravvissuti alla siccità, adesso soprivveremo all’alluvione; so fare tutti i mestieri, ce la caveremo” (Jack of All Trades).
La capacità di risollevarsi dalle crisi e dalle catastrofi contando sulle proprie forze è un grande tema americano che affonda nella letteratura, nel cinema, nella letteratura degli anni ’30 e della Grande Depressione. Da Furore di Steinbeck e John Ford alle Dustbowl Ballads... (Continues)
“Certe volte il domani arriva intriso di tesoro e di sangue; siamo sopravvissuti alla siccità, adesso soprivveremo all’alluvione; so fare tutti i mestieri, ce la caveremo” (Jack of All Trades).
La capacità di risollevarsi dalle crisi e dalle catastrofi contando sulle proprie forze è un grande tema americano che affonda nella letteratura, nel cinema, nella letteratura degli anni ’30 e della Grande Depressione. Da Furore di Steinbeck e John Ford alle Dustbowl Ballads... (Continues)
Lorenzo 2012/6/19 - 09:27
Mi sono appena imbattuto in un "ragazzo" sui quarant'anni, scarpe antinfortunistiche, pantaloni da lavoro grigi, maglietta abbinata, cinturone in vita con pochi, essenziali attrezzi, che si affacciava ai negozi e chiedeva se c'era bisogno di qualche riparazione...
Era Jack Tuttofare in person and in action!
Anche qui ormai ci siamo e chi soccomberà - come canta Thom Yorke in 2 + 2 = 5 (the Lukewarm) - è perchè non ha fatto attenzione.
Era Jack Tuttofare in person and in action!
Anche qui ormai ci siamo e chi soccomberà - come canta Thom Yorke in 2 + 2 = 5 (the Lukewarm) - è perchè non ha fatto attenzione.
Dead End 2012/6/19 - 11:14
Mon Amérique à moi
C'est mon Amérique à moi, même si elle est trop bien pour moi, comme dit le cousin Gaston... (Jacques Brel)
Lorenzo a raison... et il a raison d'insister et de citer Alessandro Portelli ... (que j'ai donc été lire).
Cependant...
Aux Zétazunis, il y a une condivision, un partage de « valeurs » qu'on fait semblant de croire communes... mais enfin, le drapeau, la patrie, la liberté statufiée, la religion, Dieu en tous cas (dont on ne sait trop de quel côté il penche ; en fait, il penche de tous les côtés à la fois dans un somptueux numéro d'illusionniste), sans oublier le dollar... Mais si tout cela existe et c'est en effet le fondement de la foi partagée dans le système... C'est vrai seulement pour ceux qui sont d'une façon ou d'une autre ralliés au système... Cette communion dans le « Travail, famille, patrie », dans l’État étazunien, cette démocratie pervertie par... (Continues)
C'est mon Amérique à moi, même si elle est trop bien pour moi, comme dit le cousin Gaston... (Jacques Brel)
Lorenzo a raison... et il a raison d'insister et de citer Alessandro Portelli ... (que j'ai donc été lire).
Cependant...
Aux Zétazunis, il y a une condivision, un partage de « valeurs » qu'on fait semblant de croire communes... mais enfin, le drapeau, la patrie, la liberté statufiée, la religion, Dieu en tous cas (dont on ne sait trop de quel côté il penche ; en fait, il penche de tous les côtés à la fois dans un somptueux numéro d'illusionniste), sans oublier le dollar... Mais si tout cela existe et c'est en effet le fondement de la foi partagée dans le système... C'est vrai seulement pour ceux qui sont d'une façon ou d'une autre ralliés au système... Cette communion dans le « Travail, famille, patrie », dans l’État étazunien, cette démocratie pervertie par... (Continues)
Marco Valdo M.I. 2012/6/19 - 11:24
Jack of All Trades, a ruthlessly optimist song from Bruce Springsteen's latest album.
Riccardo Venturi 2012/6/17 - 11:47
We Are Alive
[2012]
Uno dei brani più sorprendenti, We Are Alive, ha anch'esso ha a che fare con New Orleans, luogo per eccellenza del gotico, dei vampiri e del voodoo (dal Bacio della pantera a Intervista col Vampiro). Springsteen sguazza in questa tradizione, per capovolgerne il senso: quelli che dalle tombe nel gotico cimitero notturno ci gridano “siamo vivi” non sono vampiri, ma sono gli spiriti e le anime dei migranti morti abbandonati nel deserto dell’Arizona, delle bambine nere uccise da una bomba razzista a Birmingham, Alabama nel 1963, e degli operai che nel 1877 diedero vita al primo sciopero generale della storia americana. I primi due sono riferimenti abbastanza canonici; ma il terzo è sorprendente: la storia del movimento operaio, il grande sciopero insurrezionale del 1877, sono cancellati dai libri di scuola e dal discorso pubblico. Per saperne qualcosa bisogna aver letto, se non Sciopero... (Continues)
Uno dei brani più sorprendenti, We Are Alive, ha anch'esso ha a che fare con New Orleans, luogo per eccellenza del gotico, dei vampiri e del voodoo (dal Bacio della pantera a Intervista col Vampiro). Springsteen sguazza in questa tradizione, per capovolgerne il senso: quelli che dalle tombe nel gotico cimitero notturno ci gridano “siamo vivi” non sono vampiri, ma sono gli spiriti e le anime dei migranti morti abbandonati nel deserto dell’Arizona, delle bambine nere uccise da una bomba razzista a Birmingham, Alabama nel 1963, e degli operai che nel 1877 diedero vita al primo sciopero generale della storia americana. I primi due sono riferimenti abbastanza canonici; ma il terzo è sorprendente: la storia del movimento operaio, il grande sciopero insurrezionale del 1877, sono cancellati dai libri di scuola e dal discorso pubblico. Per saperne qualcosa bisogna aver letto, se non Sciopero... (Continues)
There is a cross up yonder on Calvary Hill
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/3/10 - 10:23
Chanson étazunienne – We Are Alive – Bruce Springsteen – 2012
Un des morceaux les plus surprenants, We Are Alive – NOUS SOMMES VIVANTS, a lui aussi à voir avec la Nouvelle-Orléans, lieu gothique par excellence, des vampires et du vaudou (Du baiser de la Panthère à Entrevue avec un Vampire). Springsteen barbote dans cette tradition pour en transcender le sens : ceux qui dans les tombes du cimetière nocturne nous crient « Nous sommes vivants » ne sont pas des vampires, mais ce sont les esprits et les âmes des émigrés morts abandonnés dans le désert de l'Arizona, des filles noires tuées par une bombe raciste à Birmingham, Alabama 1963 (et ajoute Marco valdo M.I., elles s'appelaient Addie Mae Collins, Carole Robertson, Cynthia Wesley et Denise McNair, tuées par le KKK dans un attentat un dimanche matin au cœur de l'Eglise Baptiste et il y eut un dimanche de 1965 toujours à Birmingham Alabama,... (Continues)
Un des morceaux les plus surprenants, We Are Alive – NOUS SOMMES VIVANTS, a lui aussi à voir avec la Nouvelle-Orléans, lieu gothique par excellence, des vampires et du vaudou (Du baiser de la Panthère à Entrevue avec un Vampire). Springsteen barbote dans cette tradition pour en transcender le sens : ceux qui dans les tombes du cimetière nocturne nous crient « Nous sommes vivants » ne sont pas des vampires, mais ce sont les esprits et les âmes des émigrés morts abandonnés dans le désert de l'Arizona, des filles noires tuées par une bombe raciste à Birmingham, Alabama 1963 (et ajoute Marco valdo M.I., elles s'appelaient Addie Mae Collins, Carole Robertson, Cynthia Wesley et Denise McNair, tuées par le KKK dans un attentat un dimanche matin au cœur de l'Eglise Baptiste et il y eut un dimanche de 1965 toujours à Birmingham Alabama,... (Continues)
NOUS SOMMES VIVANTS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/3/20 - 11:05
My viewpoint, in telling the history of the United States, is different: that we must not accept the memory of states as our own. Nations are not communities and never have been, The history of any country, presented as the history of a family, conceals fierce conflicts of interest (sometimes exploding, most often repressed) between conquerors and conquered, masters and slaves, capitalists and workers, dominators and dominated in race and sex. And in such a world of conflict, a world of victims and executioners, it is the job of thinking people, as Albert Camus suggested, not to be on the side of the executioners.
*
Il mio punto di vista, nel raccontare la storia degli Stati Uniti è diverso: non dobbiamo accettare come nostra la memoria degli stati. Le nazioni non sono comunità e mai lo sono state. La storia di qualsiasi paese, presentata come fosse la storia di una famiglia, nasconde... (Continues)
*
Il mio punto di vista, nel raccontare la storia degli Stati Uniti è diverso: non dobbiamo accettare come nostra la memoria degli stati. Le nazioni non sono comunità e mai lo sono state. La storia di qualsiasi paese, presentata come fosse la storia di una famiglia, nasconde... (Continues)
Mon point de vue, pour raconter l'histoire des Zétazunis, est différent : c'est que nous ne devons pas accepter la mémoire des États comme étant la nôtre. Les nations ne sont pas des communautés et ne l'ont jamais été. L'histoire d'un pays, présentée comme l'histoire d'une famille, dissimule de terribles conflits d'intérêts (parfois explosifs, la plupart du temps réprimés) entre conquérants et conquis, maîtres et esclaves, capitalistes et travailleurs, dominants et dominés dans les races et les sexes. Et dans un tel monde conflictuel, un monde de victimes et d'exécuteurs, c'est le devoir des intellectuels, comme le suggérait Albert Camus, de ne pas être du côté des exécuteurs.
Howard Zinn (1922-2010), A People's History of the United States, 1980
Sans être à proprement parler des « intellectuels » de métier, étant un âne et un manœuvre, c'est ce que nous essayons de faire en racontant... (Continues)
Howard Zinn (1922-2010), A People's History of the United States, 1980
Sans être à proprement parler des « intellectuels » de métier, étant un âne et un manœuvre, c'est ce que nous essayons de faire en racontant... (Continues)
Lucien Lane 2012/4/22 - 08:53
Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out
[1975]
Album: "Born To Run"
“When you look at just the cover of ‘Born to Run,’ you see a charming photo, a good album cover, but when you open it up and see Clarence and me together, the album begins to work its magic”
(Bruce Springsteen)
Big Man se n'è andato. A 69 anni, le complicazioni di un ictus hanno portato via Clarence Clemons, lo storico sassofonista della E-Street Band.
Consiglio a tutti di leggere l'articolo di Ben Sisario sul New York Times, che ricorda come negli anni '70 non era stato facile mettere insieme una band multirazziale ("Da una parte c'erano le band nere, dall'altra quelle bianche. Se iniziavi a mischiare le due cose trovavi meno posti dove suonare" ha scritto Clemons nelle sue memorie).
Tenth Avenue Freeze-Out, giustamente passata alla storia per l'arrangiamento dei fiati, racconta l'incontro tra Bad Scooter (Springsteen) e Big Man. Non c'era concerto che... (Continues)
Album: "Born To Run"
“When you look at just the cover of ‘Born to Run,’ you see a charming photo, a good album cover, but when you open it up and see Clarence and me together, the album begins to work its magic”
(Bruce Springsteen)
Big Man se n'è andato. A 69 anni, le complicazioni di un ictus hanno portato via Clarence Clemons, lo storico sassofonista della E-Street Band.
Consiglio a tutti di leggere l'articolo di Ben Sisario sul New York Times, che ricorda come negli anni '70 non era stato facile mettere insieme una band multirazziale ("Da una parte c'erano le band nere, dall'altra quelle bianche. Se iniziavi a mischiare le due cose trovavi meno posti dove suonare" ha scritto Clemons nelle sue memorie).
Tenth Avenue Freeze-Out, giustamente passata alla storia per l'arrangiamento dei fiati, racconta l'incontro tra Bad Scooter (Springsteen) e Big Man. Non c'era concerto che... (Continues)
Tear drops on the city
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2011/6/19 - 10:09
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Grazie di aver inserito questa canzone, la storia dell'entrata di Clarence Clemons nella band. Ora che Big Man se n'è andato il mondo è più triste, ma l'amore sprigionato dalle note del suo sax vivranno in eterno.
Buon viaggio, Big Man.
Buon viaggio, Big Man.
Luca 'The River' 2011/6/26 - 16:20
“....Standing together we were badass, on any given night, on our turf, some of the baddest on the planet. We were united, we were strong, we were righteous, we were unmovable, we were funny, we were corny as hell and as serious as death itself. And we were coming to your town to shake you and to wake you up. Together, we told an older, richer story about the possibilities of friendship that transcended those I’d written in my songs and in my music. Clarence carried it in his heart. It was a story where the Scooter and the Big Man not only busted the city in half, but we kicked ass and remade the city, shaping it into the kind of place where our friendship would not be such an anomaly.
...I’ll miss my friend, his sax and the force of nature that was his sound. But his love and his story--the story that he gave to me, that he whispered in my ear, and that he gave to you--is going to carry... (Continues)
...I’ll miss my friend, his sax and the force of nature that was his sound. But his love and his story--the story that he gave to me, that he whispered in my ear, and that he gave to you--is going to carry... (Continues)
Death to My Hometown
dal nuovo disco di Springsteen, "Wrecking Ball", pubblicato il 6 marzo 2012. Contiene un sample di “The Last Words of Copernicus” da "Sacred Harp" una collezione di inni e canzoni religiose del 1869.
Molto duro il testo, che attacca una società divisa da maggioranze e minoranze, dove purtroppo il ricco batte il povero ed il debole ha la peggio sul forte.
"Death of my hometown" suona come una parata nel giorno di San Patrizio a New York ma pone la domanda dell’uomo semplice: come è possibile che senza bombe, senza spari, senza dittatori abbiano potuto portare la morte nella mia città? Il Boss è incazzato seriamente. Se il dopo-11 settembre era stato una resurrezione, qui siamo in mezzo al guado della sofferenza; prima di arrivare a "The rising" bisogna semplicemente "mandare i baroni ladri dritti all'inferno". L'obiettivo è il mondo della finanza e delle banche, ma il vero cancro è stato... (Continues)
Molto duro il testo, che attacca una società divisa da maggioranze e minoranze, dove purtroppo il ricco batte il povero ed il debole ha la peggio sul forte.
"Death of my hometown" suona come una parata nel giorno di San Patrizio a New York ma pone la domanda dell’uomo semplice: come è possibile che senza bombe, senza spari, senza dittatori abbiano potuto portare la morte nella mia città? Il Boss è incazzato seriamente. Se il dopo-11 settembre era stato una resurrezione, qui siamo in mezzo al guado della sofferenza; prima di arrivare a "The rising" bisogna semplicemente "mandare i baroni ladri dritti all'inferno". L'obiettivo è il mondo della finanza e delle banche, ma il vero cancro è stato... (Continues)
No cannonballs did fly
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/3/7 - 19:31
MORTE NELLA MIA CITTÀ
(Continues)
(Continues)
Quando ho letto la traduzione della prima strofa di Μια γόμα γλυκιά (Ο ήχος της καμπάνας) non ho potuto fare a meno di pensare a questa nuova canzone di Springsteen. Grecia o Stati Uniti, la situazione è straordinariamente simile. E devo dire che lo Springsteen disilluso e feroce mi piace molto di più dello Springsteen entusiasta di Obama. Comunque la si veda, nella guerra dei centomila anni, il Boss sa benissimo da che parte stare!
Lorenzo 2012/3/24 - 22:57
Springsteen un racconto horror della crisi Usa
di Piero Negri, da La Stampa
Born in the Usa, che a metà degli Anni 80 fece di Bruce Sprinsgteen una star mondiale, si chiudeva con una canzone intimista, malinconica, forse perfino cupa. Si intitolava «My Hometown», ovvero «la mia città», e raccontava la storia di un uomo di mezza età che probabilmente aveva perso il lavoro e che stava pensando di abbandonare il luogo in cui era cresciuto e in cui aveva sempre vissuto, ora che «sulla strada principale ci sono solo vetrine imbiancate e negozi vuoti». Be', oggi, la hometown di Bruce Springsteen non è vuota. È morta, è il set di un film dell' orrore. Trovati una canzone da cantare, dice un padre dei nostri giorni al figlio nella canzone «Death Of My Hometown», perché gli assassini torneranno, gli avvoltoi non hanno finito di sfamarsi con i nostri cadaveri.
Il nuovo disco di Bruce Springsteen,... (Continues)
Chanson étazunienne – Death to My Hometown - Bruce Springsteen – 2012
Quand j'ai lu la traduction de la première strophe de Μια γόμα γλυκιά , je n'ai pas pu faire autrement que de penser à cette nouvelle chanson de Springsteen. Grèce ou États-Unis, la situation est extraordinairement semblable. Et je dois dire que le Springsteen désillusionné et féroce me plaît beaucoup plus que le Springsteen enthousiaste de Obama. Ainsi on voit, dans la Guerre de Cent Mille Ans, le Boss sait très bien de quel côté aller !
Lorenzo - 24/3/2012 – 22:57
"Death of my hometown" (Mort sur ma ville) sonne comme une parade le jour de la Saint Patrick à New York, mais pose la question de l'homme simple: comment il est possible que sans bombes, sans coups de feu, sans dictateurs ils ont pu jeter la mort sur ma ville? Le Boss est sérieusement furieux. Si l'après-11 septembre avait été un résurrection, nous sommes... (Continues)
Quand j'ai lu la traduction de la première strophe de Μια γόμα γλυκιά , je n'ai pas pu faire autrement que de penser à cette nouvelle chanson de Springsteen. Grèce ou États-Unis, la situation est extraordinairement semblable. Et je dois dire que le Springsteen désillusionné et féroce me plaît beaucoup plus que le Springsteen enthousiaste de Obama. Ainsi on voit, dans la Guerre de Cent Mille Ans, le Boss sait très bien de quel côté aller !
Lorenzo - 24/3/2012 – 22:57
"Death of my hometown" (Mort sur ma ville) sonne comme une parade le jour de la Saint Patrick à New York, mais pose la question de l'homme simple: comment il est possible que sans bombes, sans coups de feu, sans dictateurs ils ont pu jeter la mort sur ma ville? Le Boss est sérieusement furieux. Si l'après-11 septembre avait été un résurrection, nous sommes... (Continues)
MORT SUR MA VILLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/3/26 - 23:48
D'une chanson étazunienne de langue anglaise – American Land – Bruce Springsteen – 2006
Les paroles racontent une histoire d'immigration (en terre d'Amérique – réalité, aux Zétazunis) ; l'histoire des millions d'émigtrants qui ont construit les Zétazunis et que les Zétazunis ont remboursé en les tuant dans les chantiers tandis q'uils construisaient les chemins de fer, travaillaient dans les usines. Il faut souligner que le nom de Zerilli est le nom de la mère de Springstenn, fils d'un Irlandais et, d'une Italienne.
Les paroles sont inspirées du poème « He lies in the American land », d'Andrew Koval ; un immigrant polonais, mis en musique par Pete Seeger:
Bon Dieu ! Qu'est-ce que c'est ce pays d'Amérique ?
Tant de gens viennent ici
J'y vais aussi, car je suis encore jeune
Putain, Dieu me donnera ma chance ici.
Toi, ma femme, reste-là, attends de mes nouvelles
Quand tu recevras ma lettre,... (Continues)
Les paroles racontent une histoire d'immigration (en terre d'Amérique – réalité, aux Zétazunis) ; l'histoire des millions d'émigtrants qui ont construit les Zétazunis et que les Zétazunis ont remboursé en les tuant dans les chantiers tandis q'uils construisaient les chemins de fer, travaillaient dans les usines. Il faut souligner que le nom de Zerilli est le nom de la mère de Springstenn, fils d'un Irlandais et, d'une Italienne.
Les paroles sont inspirées du poème « He lies in the American land », d'Andrew Koval ; un immigrant polonais, mis en musique par Pete Seeger:
Bon Dieu ! Qu'est-ce que c'est ce pays d'Amérique ?
Tant de gens viennent ici
J'y vais aussi, car je suis encore jeune
Putain, Dieu me donnera ma chance ici.
Toi, ma femme, reste-là, attends de mes nouvelles
Quand tu recevras ma lettre,... (Continues)
EN TERRE AMÉRICAINE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/3/17 - 16:17
The Ghost Of Tom Joad
apparte la bella canzone, ma un grande testo, che fa accapponare la pelle..almeno a me ha dato questa senzazione..the boss...un'indiano moderno d'america..emi.
2010/5/8 - 15:35
Bellissima, ho solo dodici anni ma Bruce, Bob Dylan e gli altri grandi be... ... mi piacciono troppo, ho preso da mio padre
Tommy 2010/11/4 - 16:30
Souls of the Departed
Album: "Lucky Town" (1992)
Scritta ai tempi della Prima Guerra del Golfo.
Scritta ai tempi della Prima Guerra del Golfo.
On the road to Basra stood young Lieutenant Jimmy Bly
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2011/11/16 - 11:48
Prodigal Son
(1972)
Unehearted
"E le tue gambe sono state rubate
da qualche imbroglione del dipartimento della difesa"
PRODIGAL SON is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of PRODIGAL SON.
There is no indication to when PRODIGAL SON was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics are transcribed from that circulating studio version of PRODIGAL SON.
The line "Where the highway ends and the desert breaks" would later reappear... (Continues)
Unehearted
"E le tue gambe sono state rubate
da qualche imbroglione del dipartimento della difesa"
PRODIGAL SON is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of PRODIGAL SON.
There is no indication to when PRODIGAL SON was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics are transcribed from that circulating studio version of PRODIGAL SON.
The line "Where the highway ends and the desert breaks" would later reappear... (Continues)
In a place where outlaws are banned from the rane
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/16 - 11:38
Border Guard
BORDER GUARD is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of BORDER GUARD.
There is no indication to when BORDER GUARD was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of BORDER GUARD.
The studio version of BORDER GUARD was released on the briefly-legal albums Unearthed (Masquerade Music, second issue only) and Before The Fame (Pony Express Records, second and third issues... (Continues)
There is no indication to when BORDER GUARD was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of BORDER GUARD.
The studio version of BORDER GUARD was released on the briefly-legal albums Unearthed (Masquerade Music, second issue only) and Before The Fame (Pony Express Records, second and third issues... (Continues)
Bless on the border guard so cold and alone
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2011/11/16 - 11:21
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
This Hard Land
(1982, pubblicata nel 1996)
Ancora una canzone sull'emigrazione. La canzone è aperta da una frase a mio avviso decisamente emblematica: hey there, mister, can you tell me what happened to the seeds I've sown? (Hey, signore, puoi dirmi cos'è successo ai semi che ho seminato?). Operai che sgobbano per permettere al proprio padrone di ottenere degli ottimi frutti, quei frutti che poi loro non assaggeranno mai. È una metafora molto forte, che prende le parti di chi rende ricco qualcuno che, una volta raggiunta la condizione sociale agognata, neanche ricorderà il nome di chi glielo ha permesso.
Ancora una canzone sull'emigrazione. La canzone è aperta da una frase a mio avviso decisamente emblematica: hey there, mister, can you tell me what happened to the seeds I've sown? (Hey, signore, puoi dirmi cos'è successo ai semi che ho seminato?). Operai che sgobbano per permettere al proprio padrone di ottenere degli ottimi frutti, quei frutti che poi loro non assaggeranno mai. È una metafora molto forte, che prende le parti di chi rende ricco qualcuno che, una volta raggiunta la condizione sociale agognata, neanche ricorderà il nome di chi glielo ha permesso.
Hey there mister can you tell me
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2011/11/6 - 17:00
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Love of the Common People
La canzone è una ballata folk scritta e composta da John Hurley e Ronnie Wilkins. Ha avuto diversi interpreti tra cui The Four Preps, Nicky Thomas, ma è stato Paul Young a farla conoscere al grande pubblico. Di recente, è stata coverizzata anche da Bruce Springsteen nel concerto a Dublino del 2007 con la Seeger Session Band, concerto divenuto poi un album live, appunto "Live in Dublin".
Living on free food tickets
(Continues)
(Continues)
2011/5/18 - 01:56
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
The Line
Album: "The Ghost Of Tom Joad" (1995)
Mi sembrava doveroso inserire questa canzone di Bruce Springsteen, specie in questo momento in cui le persone che attraversano il confine della Libia per raggiungere il nostro Paese sono molte, e la situazione non è proprio delle migliori. Può far piacere leggere la storia di un poliziotto di confine in California che si innamora di una migrante messicana, anche se poi la perde per sempre. Chissà, magari anche a Lampedusa qualcuno si innamorerà.
(Luca 'The River' - 6 Aprile 2011)
Mi sembrava doveroso inserire questa canzone di Bruce Springsteen, specie in questo momento in cui le persone che attraversano il confine della Libia per raggiungere il nostro Paese sono molte, e la situazione non è proprio delle migliori. Può far piacere leggere la storia di un poliziotto di confine in California che si innamora di una migrante messicana, anche se poi la perde per sempre. Chissà, magari anche a Lampedusa qualcuno si innamorerà.
(Luca 'The River' - 6 Aprile 2011)
I got my discharge from Fort Irwin
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2011/4/6 - 01:21
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Sinaloa Cowboys
Album: "The Ghost of Tom Joad" (1996)
"Sinaloa cowboys è ambientata al confine tra la California e il Messico. Durante gli ultimi quattro o cinque anni ho passato un bel po’ di tempo nel sud-ovest. Una notte ero in un vecchio motel, in una di quelle città semidesertiche dove c’è un motel, un distributore, un bar, naturalmente, e una drogheria: tutte le necessità fondamentali per vivere e… spararsi un colpo!
Erano le undici e mezza di sera, l’aria del deserto calda come una carezza, la terra che restituiva l’arsura del giorno. Ero lì, seduto a godermi la notte, quando vedo arrivare due messicani. Uno era un ragazzo abbastanza alto, l’altro un uomo della mia età. Arriva, comincia a guardare la mia moto e mi racconta di suo fratello più giovane, morto in un incidente motociclistico nel sud della California. Poi si siede a chiacchierare con me per un’ora, parlando del fratello.
Quando hai... (Continues)
"Sinaloa cowboys è ambientata al confine tra la California e il Messico. Durante gli ultimi quattro o cinque anni ho passato un bel po’ di tempo nel sud-ovest. Una notte ero in un vecchio motel, in una di quelle città semidesertiche dove c’è un motel, un distributore, un bar, naturalmente, e una drogheria: tutte le necessità fondamentali per vivere e… spararsi un colpo!
Erano le undici e mezza di sera, l’aria del deserto calda come una carezza, la terra che restituiva l’arsura del giorno. Ero lì, seduto a godermi la notte, quando vedo arrivare due messicani. Uno era un ragazzo abbastanza alto, l’altro un uomo della mia età. Arriva, comincia a guardare la mia moto e mi racconta di suo fratello più giovane, morto in un incidente motociclistico nel sud della California. Poi si siede a chiacchierare con me per un’ora, parlando del fratello.
Quando hai... (Continues)
Miguel came from a small town in northern Mexico.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2010/12/30 - 12:15
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Per Luca: huero non vuol dire eroe ma è una forma messicana per güero che sta a indicare una persona con i capelli biondi e credo, per estensione, gli statunitensi in contrapposizione agli immigrati messicani
Lorenzo 2010/12/30 - 14:11
Oh Mary, Don't You Weep
[prima metà dell’800?]
Di autore anonimo
Album “American Favorite Ballads Vol. 1”, Folkways Records, 1957.
Uno dei più famosi negro spirituals, risalente a prima della guerra civile americana, una vera e propria parabola di liberazione che attinge al Nuovo (Vangeli di Luca e Giovanni) e all’Antico Testamento (Libro dell’Esodo e anche, in alcune versioni, della Genesi).
La protagonista è Maria di Betania, sorella di Marta (che in alcune versioni del brano compare: “Oh Mary, don't you weep / Oh Martha, don't you mourn”) e Lazzaro (dall’aramaico “Eleazar”, “Dio ha soccorso”), quello che fu resuscitato da Cristo. Maria è quella che accoglie Gesù e si mette in suo ascolto, mentre la sorella Marta continua le faccende domestiche; è quella che rimprovera al Signore di non essere giunto in tempo per salvare il fratello Lazzaro, e Gesù rimedia prontamente;
è la stessa che cosparge di unguento... (Continues)
Di autore anonimo
Album “American Favorite Ballads Vol. 1”, Folkways Records, 1957.
Uno dei più famosi negro spirituals, risalente a prima della guerra civile americana, una vera e propria parabola di liberazione che attinge al Nuovo (Vangeli di Luca e Giovanni) e all’Antico Testamento (Libro dell’Esodo e anche, in alcune versioni, della Genesi).
La protagonista è Maria di Betania, sorella di Marta (che in alcune versioni del brano compare: “Oh Mary, don't you weep / Oh Martha, don't you mourn”) e Lazzaro (dall’aramaico “Eleazar”, “Dio ha soccorso”), quello che fu resuscitato da Cristo. Maria è quella che accoglie Gesù e si mette in suo ascolto, mentre la sorella Marta continua le faccende domestiche; è quella che rimprovera al Signore di non essere giunto in tempo per salvare il fratello Lazzaro, e Gesù rimedia prontamente;
è la stessa che cosparge di unguento... (Continues)
If I could I surely would
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2010/11/18 - 14:10
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
Murder Incorporated
[1995]
Album: Greatest Hits
Album: Greatest Hits
Bobby's got a gun that he keeps beneath his pillow
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2010/11/13 - 19:19
Across the Border
I sogni degli emigranti che cercano un nuovo orizzonte "oltre il confine". I sacrifici che devono affrontare per far sì che questo sogno si avveri, incontrando l'ignoranza e il razzismo delle persone che non capiscono quanto sia difficile cambiare città, Paese, ricordi e amori per sperare in un futuro migliore.
Una canzone di speranza, dall'album "The Ghost of Tom Joad", ambientata nel confine del Messico. Una canzone che tutte le persone razziste dovrebbero ascoltare.
Interpretata anche da Linda Ronstadt con Emmylou Harris (con la partecipazione di Neil Young all'armonica e ai cori) nell'album Western Wall: The Tucson Session del 1999.
Una canzone di speranza, dall'album "The Ghost of Tom Joad", ambientata nel confine del Messico. Una canzone che tutte le persone razziste dovrebbero ascoltare.
Interpretata anche da Linda Ronstadt con Emmylou Harris (con la partecipazione di Neil Young all'armonica e ai cori) nell'album Western Wall: The Tucson Session del 1999.
Tonight my bag is packed
(Continues)
(Continues)
2010/6/26 - 15:48
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Chanson étazunienne – Across the Border – Bruce Springsteen – 1995
Les rêves des émigrants qui cherchent un nouvel horizon « au-delà de la frontière ». Les sacrifices qu'ils doivent affronter pour découvrir que si ce rêve advient, rencontrant l'ignorance et le racisme des personnes qui ne comprennent pas combien il est difficile de changer de ville, de pays, de souvenirs et d'amours pour espérer un avenir meilleur.
Une chanson d’espérance de l’album « The Ghost of Tom Joad », maturée à la frontière du Mexique.
Une chanson que toutes les personnes racistes devraient écouter.
++++
Dis, Marco Valdo M.I., je croyais, dit Lucien l'âne en souriant des oreilles, que tu ne connaissais pas l'anglais et voilà que tu traduis de l'étazunien.
Lucien l'âne mon ami, tu sais parfaitement ce qu'il en est. Si je traduis, c'est juste ma façon de lire, de comprendre... et ce n'est pas parce que j'aime beaucoup... (Continues)
Les rêves des émigrants qui cherchent un nouvel horizon « au-delà de la frontière ». Les sacrifices qu'ils doivent affronter pour découvrir que si ce rêve advient, rencontrant l'ignorance et le racisme des personnes qui ne comprennent pas combien il est difficile de changer de ville, de pays, de souvenirs et d'amours pour espérer un avenir meilleur.
Une chanson d’espérance de l’album « The Ghost of Tom Joad », maturée à la frontière du Mexique.
Une chanson que toutes les personnes racistes devraient écouter.
++++
Dis, Marco Valdo M.I., je croyais, dit Lucien l'âne en souriant des oreilles, que tu ne connaissais pas l'anglais et voilà que tu traduis de l'étazunien.
Lucien l'âne mon ami, tu sais parfaitement ce qu'il en est. Si je traduis, c'est juste ma façon de lire, de comprendre... et ce n'est pas parce que j'aime beaucoup... (Continues)
AU-DELÀ DE LA FRONTIÈRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/10/31 - 11:57
God's Counting on Me, God's Counting on You
[2010]
Scritta da Pete Seeger con Lorre Wyatt.
Interpretata in duetto con Bruce Springsteen
Alla fine di luglio, il vecchio Pete Seeger ed il suo banjo hanno presentato al The City Winery di New York City una canzone nuova nuova, scritta contro la British Petroleum, responsabile del disastro ecologico che ha visto milioni di litri di petrolio riversarsi nelle acque del Golfo del Messico, al largo delle coste di Lousiana e Florida, a seguito del grave incidente sulla piattaforma di trivellazione "Deepwater Horizon".
"Sono un fan delle canzoni alla vecchia maniera che hanno un sacco di ripetizioni, come gli spiritual", ha detto il novantunenne ma sempre arzillo Pete Seeger: "Non c'è bisogno di molto per scrivere una buona canzone. Alcune delle canzoni più belle di sempre sono basate su una melodia semplicissima ripetuta molte volte".
Scritta da Pete Seeger con Lorre Wyatt.
Interpretata in duetto con Bruce Springsteen
Alla fine di luglio, il vecchio Pete Seeger ed il suo banjo hanno presentato al The City Winery di New York City una canzone nuova nuova, scritta contro la British Petroleum, responsabile del disastro ecologico che ha visto milioni di litri di petrolio riversarsi nelle acque del Golfo del Messico, al largo delle coste di Lousiana e Florida, a seguito del grave incidente sulla piattaforma di trivellazione "Deepwater Horizon".
"Sono un fan delle canzoni alla vecchia maniera che hanno un sacco di ripetizioni, come gli spiritual", ha detto il novantunenne ma sempre arzillo Pete Seeger: "Non c'è bisogno di molto per scrivere una buona canzone. Alcune delle canzoni più belle di sempre sono basate su una melodia semplicissima ripetuta molte volte".
When we look and we can see things are not what they should be
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/12 - 22:07
Song Itineraries:
War on Earth
My City Of Ruins
Al concerto dell'anno scorso all'Olimpico cantò questa canzone dedicandola alla gente de L'Aquila. Che emozione.
Luca 'The River' 2010/7/23 - 17:55
Lost in the Flood
(1973)
dal primo album di Springsteen "Greetings from Asbury Park NJ"
"Lost in the Flood" is a sparse, piano-driven song, seemingly about a Vietnam War veteran. This is the first of many epic Springsteen songs that elicit strong emotions, usually of despair, grief, and small glimpse of hope. The treatment of veterans in the United States has always been a sore spot for Springsteen. The lyrics tell a loose story, invoking a series of images that tell three different stories for each of the three verses.
dal primo album di Springsteen "Greetings from Asbury Park NJ"
"Lost in the Flood" is a sparse, piano-driven song, seemingly about a Vietnam War veteran. This is the first of many epic Springsteen songs that elicit strong emotions, usually of despair, grief, and small glimpse of hope. The treatment of veterans in the United States has always been a sore spot for Springsteen. The lyrics tell a loose story, invoking a series of images that tell three different stories for each of the three verses.
The ragamuffin gunner is returnin' home like a hungry runaway
(Continues)
(Continues)
2010/6/26 - 15:24
Song Itineraries:
War in Vietnam: Veterans and consequences
How Can a Poor Man Stand Such Times and Live?
[1929]
Una canzone che descrive bene il periodo della Grande Depressione, seguita al crollo della borsa di Wall Street nell’ottobre del 1929, che ebbe fra le sue cause – per usare il linguaggio degli economisti – la cattiva distribuzione del reddito (= la guerra che aveva devastato e impoverito il mondo era stata una manna per pochi che erano diventati ricchi sfondati), la cattiva struttura del sistema bancario (= ieri come oggi le banche sono strumenti dell’oppressione e della criminalità organizzata) e l’eccesso di prestiti a carattere speculativo ( = uno dei sistemi da sempre in voga per impoverire ulteriormente i poveracci ed arricchire sempre di più gli squali). E - ieri come oggi - la naturale e sacrosanta protesta di chi è stato privato di tutto è duramente repressa dagli sgherri dei potenti, mentre quelli ingrassano all’ombra dei troni, delle dominazioni e degli altari…
Insomma,... (Continues)
Una canzone che descrive bene il periodo della Grande Depressione, seguita al crollo della borsa di Wall Street nell’ottobre del 1929, che ebbe fra le sue cause – per usare il linguaggio degli economisti – la cattiva distribuzione del reddito (= la guerra che aveva devastato e impoverito il mondo era stata una manna per pochi che erano diventati ricchi sfondati), la cattiva struttura del sistema bancario (= ieri come oggi le banche sono strumenti dell’oppressione e della criminalità organizzata) e l’eccesso di prestiti a carattere speculativo ( = uno dei sistemi da sempre in voga per impoverire ulteriormente i poveracci ed arricchire sempre di più gli squali). E - ieri come oggi - la naturale e sacrosanta protesta di chi è stato privato di tutto è duramente repressa dagli sgherri dei potenti, mentre quelli ingrassano all’ombra dei troni, delle dominazioni e degli altari…
Insomma,... (Continues)
There once was a time when everything was cheap,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/4/16 - 09:32
La versione di Bruce Springsteen, da “We Shall Overcome: The Seeger Sessions - American Land Edition”, 2006.
HOW CAN A POOR MAN STAND SUCH TIMES AND LIVE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2010/4/16 - 09:35
Sun City
[1985]
Scritta da Steven Van Zandt
Erano gli anni di carrozzoni come il Band Aid ("Do They Know It's Christmas") e, soprattutto USA for Africa ("We Are The World", meritato bollino "bleah" su questo sito), e anche Little Steven fece - solo un po' più autenticamente degli altri - la sua parte.
Il titolo di questo progetto artistico per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale contro l'apartheid in Sudafrica venne a Van Zandt dopo aver visitato la città-casinò sudafricana di Sun City. L'italo-americano Stefano Lento, in arte "Little" Steven Van Zandt, non potè fare a meno di notare il parallelismo tra il sistema dell'apartheid e quello delle riserve indiane statunitensi, dove pure spesso sorgono immensi casinò, gestiti da un'élite di bianchi e nativi "collaborazionisti", in mezzo a comunità assolutamente povere e degradate in cui vive la moltitudine dei discendenti dei pellerossa...
Questa... (Continues)
Scritta da Steven Van Zandt
Erano gli anni di carrozzoni come il Band Aid ("Do They Know It's Christmas") e, soprattutto USA for Africa ("We Are The World", meritato bollino "bleah" su questo sito), e anche Little Steven fece - solo un po' più autenticamente degli altri - la sua parte.
Il titolo di questo progetto artistico per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale contro l'apartheid in Sudafrica venne a Van Zandt dopo aver visitato la città-casinò sudafricana di Sun City. L'italo-americano Stefano Lento, in arte "Little" Steven Van Zandt, non potè fare a meno di notare il parallelismo tra il sistema dell'apartheid e quello delle riserve indiane statunitensi, dove pure spesso sorgono immensi casinò, gestiti da un'élite di bianchi e nativi "collaborazionisti", in mezzo a comunità assolutamente povere e degradate in cui vive la moltitudine dei discendenti dei pellerossa...
Questa... (Continues)
We're rockers and rappers united and strong
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Contributed by Alessandro 2010/2/2 - 08:55
Song Itineraries:
Apartheid, Institutionalized Racist Shame
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Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: Wrecking Ball
“Il giocatore d’azzardo tira i dadi, il lavoratore paga il conto. Lassù, sulla collina del banchiere [il guadagno] è ancora grosso e facile, lassù il gioco si sta facendo duro. Quaggiù, qui in basso, ci trasciniamo in catene…”