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Author Bruce Springsteen

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My City Of Ruins

My City Of Ruins
Il disco "The Rising", del quale si parla più approfonditamente nel commento a Into The Fire, si conclude con la canzone che Springsteen ha cantato anche al concerto per le vittime dell'11 settembre, My City Of Ruins.

Questa canzone, come altre del disco (sembra incredibile) è stata scritta prima dell'11 settembre. My City Of Ruins, come My hometown, dedicata a una delle infinite periferie americane, già rovine prima di Bin Laden, acquista però un nuovo significato.

Anche questa forse non è propriamente una canzone contro la guerra, ma contiene un grande messaggio di speranza. Inoltre vorrei ricordare la variante sentita spesso in concerto "I pray for Peace, Lord" che nella versione del disco non c'è.

(Lorenzo Masetti)


There's a blood red circle
(Continues)
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Worlds Apart

Worlds Apart
Dall'album "The Rising", del quale si parla più ampiamente nel commento a Into The Fire.

Suonata insieme a Asif Ali Khan, un allievo del maestro pakistano Nusrat Fateh Ali Khan, parla di un difficile ma possibile incontro tra due "civiltà" diverse (le civiltà si incontrano, sono le inciviltà a scontrarsi!).

Anche se in questo caso si parla d'amore e non di amicizia, verrebbe da citare Forster e "Perché non potremmo essere amici?" "No, non ancora, non qui" di "Passaggio in india"... ma forse esagero (e poi Forster non mi è mai piaciuto molto).

Una melodia simile ai canti degli Indiani d'America si inserisce in un arrangiamento tipicamente pakistano. A metà canzone entra tutta la E-Street Band e il tutto si trasforma in una ballata tipicamente americana... molto simbolico!

(Lorenzo Masetti)


I hold you in my arms, that's when it starts
(Continues)
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You're Missing

You're Missing
Un'altra canzone dall'album "The Rising", di cui si parla più ampiamente nel commento a Into The Fire.

Il titolo di You're missing è difficile da tradurre, la parola inglese ha un significato molto ampio: può essere Mi manchi ma anche Sei scomparsa (Portelli traduce molto bene: "Manchi tu"). Qui non c'è desiderio di vendetta, solo la disperazione di una vita che continua apparentemente a scorrere normale (tutto è tutto) ma non può esserlo. Un'assenza che si concretizza con "troppo spazio nel letto, troppe telefonate".

Anche questa più che una canzone contro la guerra, è una canzone che descrive le conseguenze di una guerra (o di un attacco terrorista) dal punto di vista delle vittime. Mi sembra abbastanza per inserirla nella raccolta

(Lorenzo Masetti)


Shirts in the closet, shoes in the hall
(Continues)
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Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam)

Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam)
[1966]
Testo e musica di Pete Seeger
Lyrics and music by Pete Seeger

Scritta da Pete Seeger nel 1966, al tempo della guerra del Vietnam. Un invito a sostenere il movimento per il ritiro delle truppe americane. Recentemente, a guerra in Iraq già in corso, Pete Seeger la ha reinterpretata assieme a Steve Earle, Ani DiFranco e Billy Bragg.

Composed by Pete Seeger in 1966 during Vietnam war, the song was an invitation to support the move for US troops withdrawal. Pete Seeger has sung it again together with Steve Earle, Ani DiFranco and Billy Bragg to support anti-Iraqi war move.

La canzone (in una nuova versione) fa parte del tour di Bruce Springsteen & The Seeger Session Band: semplicemente due miti assieme, e non credo che ci sia bisogno di nessun altro commento. Questi sono due nomi che hanno in sé già tutto. [RV]
If you love your Uncle Sam,
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini
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We Are The World

We Are The World
[1985]
Written by Michael Jackson and Lionel Richie
Scritta da Michael Jackson e Lionel Richie

Registrata il 28 gennaio 1985, uscita il 7 marzo dello stesso anno. Ovviamente fu un successo planetario (Per tutte le informazioni e per sapere chi canta ogni verso consultare questa pagina).

Nonostante il fior fiore tra autori e interpreti, non nascondiamo la nostra estrema antipatia sia per questa canzone, sia per l'iniziativa in sé e per analoghe iniziative del genere; ad ogni modo è presente nel nostro sito fin dalle "CCG primitive" e così sia, senza contare che -ovviamente- c'è a chi piace. Ma riteniamo il testo una tale accozzaglia di luoghi comuni e di ipocrisie, da averla voluta "de iure" inserire in un certo percorso. Certo dispiace un po' constatare che a tale iniziativa si prestarono anche Bob Dylan e Bruce Springsteen; speriamo solo che un po' di fame l'abbiano effettivamente alleviata,... (Continues)
There comes a time when we need a certain call
(Continues)
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War

War
[1969]
(Norman Whitfield / Barrett Strong)

WAR è un pezzo di musica soul scritto da Norman Whitfield e Barrett Strong per l'etichetta Motown nel 1969. Whitfield produsse la canzone, una forte protesta contro la guerra in Vietnam, con The Temptations come cantanti.
In seguito, sempre per la Motown, Whitfield registrò nuovamente la canzone con Edwin Starr (1942-2003) alla voce. War, nella versione di Starr, fu al primo posto nella Billboard Pop Singles chart nel 1970 e, se non è il solo grande successo o il più conosciuto pezzo della sua carriera, sicuramente è una delle più popolari canzoni di protesta che siano mai state registrate.
Maggiori dettagli (in inglese) su wikipedia
(Alessandro)

"War" is a soul song written by Norman Whitfield and Barrett Strong for the Motown label in 1969. Whitfield produced the song, a blatant anti-Vietnam protest, with The Temptations as the vocalists.... (Continues)
War
(Continues)




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