[1989]
Zucchero, Francesco De Gregori, Mino Vergnaghi e Matteo Saggese
dall'album "Oro incenso e birra"
La canzone è dedicata alla nonna di Zucchero (che di nome fa Diamante Alduini Fornaciari). La storia del testo è ambientata nel dopoguerra, Zucchero immagina i suoi nonni e la loro famiglia che si ritrovano nel loro paesino natìo, con una guerra finita e un cumulo di macerie. E' una Domenica mattina, e la nonna di Zucchero osserva il duro lavoro dell'uomo che riesce a ricostruire dal nulla (fa fiorire i nevai), immersa nel verde della sua campagna.
Molto simbolico è il fatto che Diamante veda passare per mano "soldati e spose", ovvero neomogli e neomariti, questi ultimi sposati in uniforme, essendo essa l'unico vestito "elegante" che avevano.
La canzone finisce con uno sconforto iniziale del nonno (Adelmo), che però si fa forza, dicendo a se stesso che "i bimbi grandi non piangono",... (Continues)
Proprio bella, densa di significato... Per conto mio fa il pari con la sua versione di Ave Maria no Morro (checchè ne dica krzyś, che invocava psicoanalisi & clisteri per i dissenzienti)... Furbo e vuoto, il bravo Zucchero, come richiedono questi tempi.
PS Nella terza strofa il partigiano diventa "partiamo": credo si tratti di un refuso, ma potrebbe andare bene comunque, visti lo "slempito" e l'"umanica" ed il vuoto pneumatico totale del brano...
B.B. intanto ben trovato, era un po' che mancavi su queste pagine... ho corretto il refuso, anche a me il brano sembrava quasi offensivo, poi confrontandomi con gli altri admins l'ho proposta, anche se continua a non piacermi per nulla. certo un bel bollino Bleah ci starebbe bene
La proposta di "bollinatura Bleah" per il Partigiano Reggiano di Adelmo Fornaciari verrà messa equamente e democraticamente ai voti tra gli Admins del sito; qualora la votazione terminasse in parità, sarà il Webmaster del sito a decidere in modo insindacabile. Sic locuti sumus. Salud.
Veramente il Webmaster aveva già provveduto a affibbiare il bollino bleah, sicuro di interpretare il volere del popolo. La Revolución es el Pueblo. Unidos, vigilantes y combativos venceremos.
Il ritorno di Zucchero. "Dedico il mio disco ai nuovi partigiani"
da repubblica online
[...]
Ascoltando Partigiano reggiano non si possono avere dubbi sulla "parte" per cui tiene. Così come in Streets of Surrender (S.O.S.). È un disco a suo modo "politico".
"Sono partito da un semplice gioco di parole, ma poi mi è piaciuto avere un ritornello che mi legava alla mia storia, ai racconti di mia nonna, di mio zio prigioniero in Germania, di mio padre sotto il fascismo. Parole che mi hanno sempre mostrato il partigiano come un uomo coraggioso che lascia la casa per andare a combattere il dittatore. Queste sono le mie radici. Mi piacerebbe che oggi ci fossero dei giovani con lo spirito dei partigiani, capaci di stare insieme per combattere contro qualcosa che non va. Forse si può dire che è un disco politico, spero che possa servire ad accendere qualche scintilla. E mi piace che canzoni come... (Continues)
Bravo e furbo il buon Adelmo Fornaciari: un po' di Resistenza, un po' di Quentin Tarantino e molta, molta attenzione al mercato...
Ammetterai, cara daniela -k.d.-, che la canzone, per quanto riguarda il testo, è vuota come poche... Vedrai che tra non molto se la venderà per uno spot del famoso formaggio da grattare, il più venduto ed imitato del mondo...
Ciao!
con la parodia di leone di lernia
parmigiano foggiano mi sembra
c'e pure gioca juer di claudio
cecchetto o pure gia c'era ?
ho visto altri cantanti
gino paoli con la canzone
quattro amici c'e la canzone
di vasco rossi vita spericolata
Canzone scritta da Bono Vox dopo il massacro del Bataclan e gli altri attacchi terroristici a Parigi del novembre 2015 (gli U2 erano a Parigi dove avrebbero dovuto suonare qualche giorno dopo). Il testo è stato recitato da Bono in un'intervista alla CNN, non verrà però pubblicato dagli U2 ed è stato regalato a Zucchero per il suo nuovo album.
Every man has two cities he needs to be (Continues)
Contributed by dq82 2016/4/21 - 10:05
Il ritorno di Zucchero. "Dedico il mio disco ai nuovi partigiani"
da repubblica online
[...]
Ascoltando Partigiano Reggiano non si possono avere dubbi sulla "parte" per cui tiene. Così come in Streets of Surrender. È un disco a suo modo "politico".
"Sono partito da un semplice gioco di parole, ma poi mi è piaciuto avere un ritornello che mi legava alla mia storia, ai racconti di mia nonna, di mio zio prigioniero in Germania, di mio padre sotto il fascismo. Parole che mi hanno sempre mostrato il partigiano come un uomo coraggioso che lascia la casa per andare a combattere il dittatore. Queste sono le mie radici. Mi piacerebbe che oggi ci fossero dei giovani con lo spirito dei partigiani, capaci di stare insieme per combattere contro qualcosa che non va. Forse si può dire che è un disco politico, spero che possa servire ad accendere qualche scintilla. E mi piace che canzoni come Streets... (Continues)
[marzo 1965/March 1965]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Primi interpreti: I Nomadi nel 1967
Altri interpreti: Caterina Caselli (1967), I Profeti, Luciano Ligabue (Tributo ad Augusto, 1995), Ornella Vanoni (2001), Fiorella Mannoia (2007), Luf (2012), Gianna Nannini (2015), Claudio Baglioni e Ligabue (Sanremo 2019), Zucchero (2020 - Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente).
Sebbene sia del '65, questa canzone non fu inclusa in "Folk beat n. 1" ma venne portata al successo dai Nomadi. E Guccini la canterà in pubblico soltanto dieci anni dopo, proprio insieme al celebre gruppo modenese.
Dio è morto "parla apertamente di corruzione e meschinità, di falsi miti e di falsi dei. È una canzone importante, [...] che apre la canzone di protesta italiana a temi ulteriori rispetto a quello del pacifismo, e più precisamente veicola un'opposizione... (Continues)
Ho visto (Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti e Riccardo Venturi 2005/6/2 - 08:14
Zucchero, Francesco De Gregori, Mino Vergnaghi e Matteo Saggese
dall'album "Oro incenso e birra"
La canzone è dedicata alla nonna di Zucchero (che di nome fa Diamante Alduini Fornaciari). La storia del testo è ambientata nel dopoguerra, Zucchero immagina i suoi nonni e la loro famiglia che si ritrovano nel loro paesino natìo, con una guerra finita e un cumulo di macerie. E' una Domenica mattina, e la nonna di Zucchero osserva il duro lavoro dell'uomo che riesce a ricostruire dal nulla (fa fiorire i nevai), immersa nel verde della sua campagna.
Molto simbolico è il fatto che Diamante veda passare per mano "soldati e spose", ovvero neomogli e neomariti, questi ultimi sposati in uniforme, essendo essa l'unico vestito "elegante" che avevano.
La canzone finisce con uno sconforto iniziale del nonno (Adelmo), che però si fa forza, dicendo a se stesso che "i bimbi grandi non piangono",... (Continues)