Author Giorgio Gaber
Someone was a Communist, someone else was a truck driver and everything could be also read in Polish (and in English too)... A very peculiar "Extra", and a lot of thing to think about together with Giorgio Gaber, now that it would be urgent to say: Someone was a capitalist.
Riccardo Venturi 2012/7/22 - 14:50
La ballata dell'immaginario R.M., P.B. e altri
[1980]
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Dall’album “Pressione bassa”
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Dall’album “Pressione bassa”
Questa è un'ipotesi di storia strana
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/28 - 15:02
Canta che ti passa la paura
[1967]
Testo di Herbert Pagani e musica di Tony De Vita (1932-1998), pianista, compositore e direttore d'orchestra, celebre per le sue conduzioni musicali di programmi RAI e Mediaset dagli anni 60 fino agli 80.
Interpretata anche da Giorgio Gaber
Album “L’asse di equilibrio” del 1968
Testo di Herbert Pagani e musica di Tony De Vita (1932-1998), pianista, compositore e direttore d'orchestra, celebre per le sue conduzioni musicali di programmi RAI e Mediaset dagli anni 60 fino agli 80.
Interpretata anche da Giorgio Gaber
Album “L’asse di equilibrio” del 1968
Senza una lira mi sono messo in viaggio
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/5/28 - 08:45
Porta Romana bella
Anonymous
Canzone popolare milanese [XIX secolo]
A Folksong from Milan [19th Century]
Chanson populaire milanaise [19ème siècle]
Dicono che la più famosa canzone popolare milanese sia O mia bèla Madunina (che poi, a dire il vero, un autore ce l'ha: Giovanni D'Anzi, che la compose nel 1935); sarà. A mio immodestissimo parere, è invece Porta Romana bella. La quale è, peraltro, una canzone popolare sul serio, ed è una canzone di galera. Chi la conosce superficialmente si ferma alla prima strofa, con le sue famose ragazzine che te la danno (prima la buonasera e poi la mano); bisognerebbe invece conoscerla tutta e perbene, questa canzone. Vicino a Porta Romana c'è piazza Filangieri; in piazza Filangieri c'è il numero 2; e al numero 2 di piazza Filangieri, c'è il carcere di San Vittore; il resto lo dice questa canzone, che è ben lungi dall'essere una canzone allegra e da cabaret. Non credo che esista... (Continues)
A Folksong from Milan [19th Century]
Chanson populaire milanaise [19ème siècle]
Dicono che la più famosa canzone popolare milanese sia O mia bèla Madunina (che poi, a dire il vero, un autore ce l'ha: Giovanni D'Anzi, che la compose nel 1935); sarà. A mio immodestissimo parere, è invece Porta Romana bella. La quale è, peraltro, una canzone popolare sul serio, ed è una canzone di galera. Chi la conosce superficialmente si ferma alla prima strofa, con le sue famose ragazzine che te la danno (prima la buonasera e poi la mano); bisognerebbe invece conoscerla tutta e perbene, questa canzone. Vicino a Porta Romana c'è piazza Filangieri; in piazza Filangieri c'è il numero 2; e al numero 2 di piazza Filangieri, c'è il carcere di San Vittore; il resto lo dice questa canzone, che è ben lungi dall'essere una canzone allegra e da cabaret. Non credo che esista... (Continues)
Porta Romana bella, porta Romana,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/4/30 - 17:47
Song Itineraries:
From World Jails
Strane famigghie
Testo di Anna Barile
sull'aria de "La strana famiglia" di Giorgio Gaber
sull'aria de "La strana famiglia" di Giorgio Gaber
Qui ci stanno troppi bastardi,
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2011/12/5 - 23:42
Song Itineraries:
Earthquakes
Les Bourgeois
La rielaborazione di Giorgio Gaber
I borghesi (1971)
La versione di Gaber è in realtà una canzone diversa, che prende spunto dall'originale di Brel, del quale viene però citato il solo ritornello, e che viene portata al di fuori dalla dimensione notturna dei bar e dei loro avventori, per condurla ad una dimensione più politica.
Da notare che la versione di Gaber è del 1971, solo dieci anni dopo, ma dieci anni nei quali molte cose erano cambiate, e sfidare la borghesia in modo provocatorio richiedeva tutt'altro sforzo.
(Musica e Memoria)
I borghesi (1971)
La versione di Gaber è in realtà una canzone diversa, che prende spunto dall'originale di Brel, del quale viene però citato il solo ritornello, e che viene portata al di fuori dalla dimensione notturna dei bar e dei loro avventori, per condurla ad una dimensione più politica.
Da notare che la versione di Gaber è del 1971, solo dieci anni dopo, ma dieci anni nei quali molte cose erano cambiate, e sfidare la borghesia in modo provocatorio richiedeva tutt'altro sforzo.
(Musica e Memoria)
I BORGHESI
(Continues)
(Continues)
2011/5/18 - 23:31
Dove andate?
Chanson italienne – Dove andate ? - Giorgio Gaber – 1972 (Paroles et musique d'Anton Virgilio Savona)
OÙ ALLEZ-VOUS ?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2010/9/30 - 22:16
Giorgio Gaber: I reduci
Un interessante commento critico da Luvemil's Blog:
Su un sito ho letto la dicitura canzoni contro la guerra e poi il testo di “I reduci” di Gaber.
Il testo è il seguente:
[...]
Ovviamente sono rimasto scandalizzato dal fatto che fosse citata come canzone contro la guerra, e mi sono affrettato a mandare un commento, andato perduto per la mia stupidità, ma fa niente.
Il punto è: leggete il testo “dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi / decidere insieme la lotta in assemblea.”, “come se capir la crisi voglia dire / che la crisi è risolta.”, “ma il fatto di avere la coscienza / che sei nella merda più totale / è l’unica sostanziale differenza / da un borghese normale.”. Questa non è roba da guerra, è lotta di classe.
Estrapolare solo gli ultimi versi
E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le... (Continues)
Su un sito ho letto la dicitura canzoni contro la guerra e poi il testo di “I reduci” di Gaber.
Il testo è il seguente:
[...]
Ovviamente sono rimasto scandalizzato dal fatto che fosse citata come canzone contro la guerra, e mi sono affrettato a mandare un commento, andato perduto per la mia stupidità, ma fa niente.
Il punto è: leggete il testo “dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi / decidere insieme la lotta in assemblea.”, “come se capir la crisi voglia dire / che la crisi è risolta.”, “ma il fatto di avere la coscienza / che sei nella merda più totale / è l’unica sostanziale differenza / da un borghese normale.”. Questa non è roba da guerra, è lotta di classe.
Estrapolare solo gli ultimi versi
E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le... (Continues)
Riccardo Venturi 2009/12/23 - 22:12
Preghiera
[1970]
Testo di Tarozzi
Lyrics by Tarozzi
Album: "Il signor G"
Testo di Tarozzi
Lyrics by Tarozzi
Album: "Il signor G"
Signore delle domeniche,
(Continues)
(Continues)
Contributed by daniela -k.d.- 2009/9/23 - 00:02
Prova a pesare Annibale
Chanson italienne – Prova a pesare Annibale – Giorgio Gaber – 1970 – Texte et musique d'Anton Virgilioi Savona, d'après Juvénal.
Houlala, dit Lucien l'âne en une extase thérésienne et quasi-comateuse, en voilà un dont je me souviens très bien, moi qui ai étudié à Carthage. C'est toute ma jeunesse çà... Ce fut un grand général cet Hannibal Barca; il sut tenir tête à l'Empire. Mais, de fait, il ne doit pas en rester grand chose. De ses ennemis non plus. Ce fut un grand massacreur, mais eux aussi. Personnellement, je ne vois pas l'intérêt à faire la guerre...
Moi, non plus, mon ami Lucien. Surtout d'y passer sa vie... pour finalement se suicider. Ne penses-tu pas qu'on ne vient à bout des empires (et de tous leurs pouvoirs) qu'en laissant contribuer eux-mêmes à leur propre perte.
Cela tient à leur démesure, à leur folie des grandeurs... En somme, ce sont des gamineries... Regarde-moi, je... (Continues)
Houlala, dit Lucien l'âne en une extase thérésienne et quasi-comateuse, en voilà un dont je me souviens très bien, moi qui ai étudié à Carthage. C'est toute ma jeunesse çà... Ce fut un grand général cet Hannibal Barca; il sut tenir tête à l'Empire. Mais, de fait, il ne doit pas en rester grand chose. De ses ennemis non plus. Ce fut un grand massacreur, mais eux aussi. Personnellement, je ne vois pas l'intérêt à faire la guerre...
Moi, non plus, mon ami Lucien. Surtout d'y passer sa vie... pour finalement se suicider. Ne penses-tu pas qu'on ne vient à bout des empires (et de tous leurs pouvoirs) qu'en laissant contribuer eux-mêmes à leur propre perte.
Cela tient à leur démesure, à leur folie des grandeurs... En somme, ce sont des gamineries... Regarde-moi, je... (Continues)
VA-T-EN PESER HANNIBAL
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/8/19 - 11:22
Verso il terzo millennio
Chanson italienne – Verso il terzo millennio – Giorgio Gaber – 2001
Faut-il commenter Gaber ? Giorgio Gaber ? Ou faut-il laisser la chanson faire son effet toute seule ?
Il y a des jours comme ça, où on se demande quoi.
Ce doit être la chanson elle-même qui se protège contre les commentaires... Et cette valse-hésitation est précisément son tango à «elle... Tu me dis, tu me dis... Et c'est assez épouvantable, finalement, ce que tu me dis...
Mais, tango, tango, c'est la vie.
Il y a des jours comme ça où la voix intérieure balance, balance...
Méditation.
C'est la vie.
Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
Faut-il commenter Gaber ? Giorgio Gaber ? Ou faut-il laisser la chanson faire son effet toute seule ?
Il y a des jours comme ça, où on se demande quoi.
Ce doit être la chanson elle-même qui se protège contre les commentaires... Et cette valse-hésitation est précisément son tango à «elle... Tu me dis, tu me dis... Et c'est assez épouvantable, finalement, ce que tu me dis...
Mais, tango, tango, c'est la vie.
Il y a des jours comme ça où la voix intérieure balance, balance...
Méditation.
C'est la vie.
Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
LE TROISIÈME MILLÉNAIRE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/6/12 - 12:22
Il coscritto
LE CONSCRIT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Daniel Bellucci. Primo maggio 2009. 23.32. Nizza 2009/5/1 - 23:32
È già nostro nemico
C'EST DÉJA NOTRE ENNEMI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Daniel Bellucci. Nizza. Primo maggio. 22.50 2009/5/1 - 22:51
Noci di cocco
Di G.Gaber – S.Luporini
Album: Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972)
Con la parodia dei naufraghi Gaber “volgarizza” simpaticamente la vecchia teoria - cominciata da Rousseau e poi ripresa dai padri del socialismo - del "comunismo primitivo" della preistoria basato ahimè sulla penuria alimentare, e l’"invenzione" dello Stato che da necessità organizzativa diventa poi - istituendo la proprietà privata - espressione e strumento del dominio di privilegiati a scapito di altri, di una classe sociale su un’altra.
J.J.Rousseau apriva la seconda parte del suo “Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes”(1754) dicendo:
Il primo che, dopo aver recintato un terreno, pensò di dire «questo è mio» e trovò altri tanto ingenui da credergli, fu il fondatore della "società civile". Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie ed orrori avrebbe risparmiato... (Continues)
Album: Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972)
Con la parodia dei naufraghi Gaber “volgarizza” simpaticamente la vecchia teoria - cominciata da Rousseau e poi ripresa dai padri del socialismo - del "comunismo primitivo" della preistoria basato ahimè sulla penuria alimentare, e l’"invenzione" dello Stato che da necessità organizzativa diventa poi - istituendo la proprietà privata - espressione e strumento del dominio di privilegiati a scapito di altri, di una classe sociale su un’altra.
J.J.Rousseau apriva la seconda parte del suo “Discours sur l'origine et les fondements de l'inégalité parmi les hommes”(1754) dicendo:
Il primo che, dopo aver recintato un terreno, pensò di dire «questo è mio» e trovò altri tanto ingenui da credergli, fu il fondatore della "società civile". Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie ed orrori avrebbe risparmiato... (Continues)
Coro: Che fame!
(Continues)
(Continues)
Contributed by giorgio 2008/9/30 - 13:50
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