[1969]
Un huayno (genere musicale andino, termine la cui etimologia deriva dal quechua “huayñunakunay”, ossia ballare tenendosi per mano) composto da Ricardo Dolorier, educatore e docente universitario, originario della provincia di Huanta, Ayacucho.
Nel disco di Martina Portocarrero “En Vivo, Teatro Municipal Lima, 1987, Vol. 1” (la penultima strofa probabilmente è sua, visto che non c’è nel testo originale)
Nel 1969 il governo peruviano decise per decreto di limitare la gratuità del sistema scolastico soltanto ai più bravi: in breve, gli allievi delle scuole di ogni ordine e grado che restavano bocciati, da quel momento in poi l’educazione se la dovevano pagare 100 soles al mese per tutto l’anno.
A Huanta, Ayacucho, la gente insorse contro il provvedimento ed il governo mandò i “Sinchis”, un’unità speciale dell’esercito, a reprimere la rivolta... Ci andarono un po’... (Continues)
Ignoro quando sia stato composto questo huayno (genere musicale andino, termine la cui etimologia deriva dal quechua “huayñunakunay”, ossia ballare tenendosi per mano), però si trova nel disco “En Vivo, Teatro Municipal Lima, 1987, Vol. 1”
Ringrazio molto Maria Cristina perchè, contribuendo Las Flores Buenas de Javier, mi ha fatto conoscere questa bella figura di poeta e guerrigliero, che tanto me ne ricorda altre, come Otto René Castillo e Roque Dalton, per esempio.
Tra Bernart e Maria Cristina non siamo riusciti a sciogliere il dubbio sulla prima strofa, per cui rimane il [?]...
A los que escriben con sangre nuestra historia (Continues)
Contributed by Bernart & Maria Cristina Costantini 2013/5/17 - 23:18
(*) Chiaro riferimento a Para un gorrión caído, omaggio a Javier Heraud, poesia/canzone del poeta peruviano César Calvo (1940-2000).
Ciao Bernart,
Ho ascoltato almeno 50 volte la canzone, ma il primo punto interrogativo non riesco a scioglierlo.
La seconda frase mi suona "con torvos dientes de plomo"; la terza mi sembra "y luz": potrebbe essere?
Las flores buenas l'ho trovata per caso, cercando canzoni di Chabuca Granda che conoscevo soprattutto come folclorista, per poi scoprire, invece, che ha scritto anche cose bellissime dedicate a Javier Heraud e a Violeta Parra; ho cercato di postare tutto ieri sera ma avevo la rete ballerina. Stasera cercherò di finire.
Cesar Calvo l'avevo conosciuto diversi anni fa, in occasione di una conferenza nella nostra Università, un personaggio interessantissimo; mi dispiace apprendere dalla tua nota che è morto così giovane.
Ciao
Grazie Maria Cristina, mi sembra proprio che le tue intuizioni siano giuste... Quanto al dubbio nella prima strofa, lasceremo il punto interrogativo...
Sì, César Calvo è morto appena sessantenne... E l'anno scorso è mancato anche l'amico che l'ha spesso accompagnato nelle sue incursioni nella canzone, il grande chitarrista Carlos Hayre, quello che suona anche in "Para un gorrión caído"...
Forse ho capito i primi due versi, grazie a un video dove, in omaggio a Javier Heraud, Margot Palomino canta a cappella questa canzone, sulla tomba del poeta-guerrillero.
Dovrebbero essere:
Ay, como rotas espigas
dóblense los corazones
Chi ha caricato il video attribuisce i versi al grande poeta peruviano Alejandro Romualdo, che ho avuto l'onore di conoscere: tenne un ciclo di lezioni sulla poesia peruviana in lingua quechua e aymara, lo ricordo come un uomo coltissimo e gentile, dalla voce profonda e incredibilmente musicale.
C'è anche un altro video, un omaggio del 19 maggio 2013, dove parla la sorella di Heraud e legge una sua poesia.
Credo che non sia la Portocarrero l’autrice di questa canzone ma Jorge Noriega Cardoso, poeta, compositore, cantante e - soprattutto - attivista per i diritti umani del distretto di Santa, Perù.
Jorge Noriega Cardoso è il padre di uno dei nove ragazzi che il 2 maggio 1992 furono sequestrati e poi uccisi da uno squadrone della morte anticomunista chiamato “Grupo Colina”, responsabile di parecchi altri eccidi, come quello di La Cantuta e di Barrios Altos. Ispiratori del gruppo paramilitare furono l’ex presidente peruviano Alberto Fujimori e Vladimiro Montesinos, il suo potente consigliere e braccio destro. Il gruppo era comandato da Santiago Martín Rivas, maggiore dell’esercito.
Per quei crimini oggi Fujimori, Montesinos e Rivas sono in galera nella prigione del Callao, la stessa dove è recluso il capo di Sendero Luminoso Abimael Guzmán, il “Presidente Gonzalo”...
Tutti quanti probabilmente non ne usciranno più...
¿Cual será el porvenir de nuestros hijos (Continues)
Parole e musica di Justo Pastor Chirinos Alarcon, uno dei membri fondatori del gruppo folklorico “Los Galanes de Chuquibamba” (capitale dell’omonimo distretto nel sud del Perù)
Ignoro quando sia stato composto questo huayno (genere musicale andino, termine la cui etimologia deriva dal quechua “huayñunakunay”, ossia ballare tenendosi per mano), però si trova nel disco “En Vivo, Teatro Municipal Lima, 1987, Vol. 1”
Ignoro quando sia stato composto questo huayno (genere musicale andino, termine la cui etimologia deriva dal quechua “huayñunakunay”, ossia ballare tenendosi per mano), però si trova nel disco “En Vivo, Teatro Municipal Lima, 1987, Vol. 1”
Mamacha è un “neologismo” della lingua quechua creato quando, dopo la Conquista e l’imposizione della fede cattolica, il sincretismo indigeno fuse il culto per la Pachamama, la Madre Terra, con quello della Vergine Maria. “Mamacha de las Mercedes” potrebbe quindi tradursi, credo, “Maria Signora della Terra e Madre di Misericordia”.
La canzone fa sicuramente riferimento ai massacri che hanno funestato il Perù per tutti gli anni 80, quando il gruppo guerrigliero d’ispirazione maoista Sendero Luminoso, radicato soprattutto nel distretto di Ayacucho, si scontrò ferocemente con le forze armate peruviane. Ad essere presi in mezzo, dalla violenza settaria dei... (Continues)
Penas que arrastran mi alma me están matando, (Continues)
[1969]
Un huayno (genere musicale andino, termine la cui etimologia deriva dal quechua “huayñunakunay”, ossia ballare tenendosi per mano) composto da Ricardo Dolorier, educatore e docente universitario, originario della provincia di Huanta, Ayacucho.
Nel disco di Martina Portocarrero “En Vivo, Teatro Municipal Lima, 1987, Vol. 1” (la penultima strofa probabilmente è sua, visto che non c’è nel testo originale)
Nel 1969 il governo peruviano decise per decreto di limitare la gratuità del sistema scolastico soltanto ai più bravi: in breve, gli allievi delle scuole di ogni ordine e grado che restavano bocciati, da quel momento in poi l’educazione se la dovevano pagare 100 soles al mese per tutto l’anno.
A Huanta, Ayacucho, la gente insorse contro il provvedimento ed il governo mandò i “Sinchis”, un’unità speciale dell’esercito, a reprimere la rivolta... Ci andarono un po’... (Continues)