[Epoca imprecisata, forse XVII secolo? / Undetermined century, maybe 17th?)
Canzone popolare francese / A French folksong / Chanson populaire française / Ranskalainen kansanlaulu
Album / Albumi : Prison d'amour [1976]
Nonostante la piacevole “dittatura” dei Malicorne, l’irripetibile stagione -a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso, ma più decisamente addentro ai ‘70- in cui il più remoto patrimonio popolare francese (e franco-canadese) tornò alla ribalta -come in altri paesi, del resto-. C’è persino chi ha fatto una sorta di censimento dei gruppi che, in quel periodo e con vari gradi di successo, rientrarono nel “folk revival” d’Oltralpe, che era comunque tutt’altro che granitico dal punto di vista musicale: si andava dalla sperimentazione dei Malicorne, che proposero antiche (e a volte antichissime) canzoni con arrangiamenti in senso lato progressive, ad altri che si attenevano... (Continues)
Un jour il me prit l'envie d'y aller me promener, (Continues)
Canzone popolare originaria della Franche-Comté.
A quanto riferito sul sito della Compagnie Beline, il testo si troverebbe nei “papiers” di tal Henri Grospierre dello Jura, una delle fonti della raccolta “Chansons populaires comtoises” realizzata nel 1971 da Jean Garneret & Charles Culot.
Sicuramente il brano fa parte del repertorio dei Mélusine e si trova, per esempio, nell’album “Voix Contrevoix” del 1990. Lo troviamo anche in un disco del 1975 di Jean-Loup Baly (dei Mélusine) e Jean Blanchard (dei La Bamboche) dedicato all’organetto diatonico.
Satana se ne va per il mondo caricando sulla sua carriola tutti quelli che lo insozzano… La riempie per bene di criminali comuni ma soprattutto di usurai, bancarottieri, finanzieri, banchieri, bottegai ladri, sofisticatori, ciarlatani, preti e ministri dei vari culti e sette (“les culs bénit, les bénis oui-oui, tonsurés, circoncis…”) e dei soldati che con le guerre seminano dolore per il mondo e dei politici e potenti che quelle guerre decidono…
Satan le roi des enfers, vient faire sa ronde ! (Continues)
[1978]
Parole di Yvon Guilcher
Musica di Jean-François Dutertre, Jean-Loup Baly e Yvon Guilcher
Album “La Treizième Heure” del 1979
Ripresa vent’anni dopo dal gruppo “Mes souliers sont rouges”
Le premier de novembre, ami faut s'en aller, (Continues)
Grazie Riccardo, non era difficilissima e poi, quando vedo che posso farcela, ci metto un po' del mio e qualche volta riesco...
Questo non vuol dire affatto che conosca le lingue (il francese, così come l'inglese e lo spagnolo) o che sappia parlarle...
Per questo premetto sempre che si tratta di un tentativo...
Probabilmente la canzone si riferisce alla terribile "Guerra dei Cent'Anni" combattuta tra il Regno di Francia e quello d'Inghilterra tra il 1337 ed il 1453 ed iniziata da Edoardo III e Filippo VI proprio nell'autunno (il primo di novembre, recita la prima strofa della canzone) del 1337... Alle battaglie, già cruentissime (si pensi a Poitiers e Azincourt), si accompagnò poi la peste, epidemia resa devastante proprio dai movimenti delle truppe contendenti. La guerra e ancor più il contagio decimarono la popolazione dell'Europa occidentale riducendola complessivamente di un buon 30%. In Francia ed Inghilterra le cifre furono se possibile ancora più agghiaccianti: i francesi erano 21 milioni prima dello scoppio della guerra... ne restarono 8/10 milioni; gli inglesi furono dimezzati, da 4 a 2 milioni.
Avevo pensato anch'io alla Guerra dei cent'anni (che poi ne durò quasi centoventi...), la responsabile principale della famosa pestilenza del 1348. Il che farebbe rientrare a buon diritto di questa canzone tra le "più antiche". Hai qualche dato sulla sua origine e composizione?
Molte delle canzoni contenute ne “La Treizième Heure” sono tradizionali ma il testo di questa è attribuito esplicitamente a Yvon Guilcher, fondatore dei Mélusine così come dell'Atelier de la danse populaire, docente universitario di Scienze sociali e di lingua tedesca, autore di diverse raccolte di canzoni popolari...
Sono pronto a scommettere che Guilcher si è ispirato a qualche canto antico, però bisognerebbe chiederlo a lui...
Canzone popolare francese / A French folksong / Chanson populaire française / Ranskalainen kansanlaulu
Album / Albumi : Prison d'amour [1976]
Nonostante la piacevole “dittatura” dei Malicorne, l’irripetibile stagione -a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso, ma più decisamente addentro ai ‘70- in cui il più remoto patrimonio popolare francese (e franco-canadese) tornò alla ribalta -come in altri paesi, del resto-. C’è persino chi ha fatto una sorta di censimento dei gruppi che, in quel periodo e con vari gradi di successo, rientrarono nel “folk revival” d’Oltralpe, che era comunque tutt’altro che granitico dal punto di vista musicale: si andava dalla sperimentazione dei Malicorne, che proposero antiche (e a volte antichissime) canzoni con arrangiamenti in senso lato progressive, ad altri che si attenevano... (Continues)