Musicista, scrittore e regista argentino, comunista, nel 1974 costretto all'esilio durante la dittatura militare, dopo minacce, attentati dinamitardi, costretto all'esilio ripara prima in Venezuela, poi in Messico e infine in Spagna. Le sue canzoni vengono censurate e i suoi dischi messi al bando. Tornerà in patri nel 1978.
E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.
Le parole non sono di Horacio Guarany ma di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Nella sua raccolta poetica intitolata “Antología de Juan”, pubblicata nel 1958.
Lo stesso Armando Tejada Gómez incise nel 1964 un disco di recitativi musicali, “Sonopoemas del horizonte”, in cui questa poesia compariva con altre dalla stessa raccolta con il titolo “Breves coplas de Juan”
(Vedi Sons de Turoqua)
[1957]
Parole di Ramón Ayala (1937-), cantautore argentino.
Musica di Vicente Cidade
Dall’album intitolato “Horacio Guarany”, 1957
Questa canzone segnò l’esordio del cantante folklorico argentino a Radio Belgrano di Buenos Aires.
“Mensú” – da “mensual”, con riferimento alla frequenza del salario - è come viene chiamato il bracciante, in particolare quello delle piantagioni di “yerba mate”, in Paraguay e nelle province argentine di Corrientes e Misiones. Originariamente il “mensú” era un lavoratore in condizione di semi-schiavitù.
“Neike” è un’espressione guaranì che ha il significato di incoraggiare all’azione, traducibile con “forza!”, dai!”…
“Capanga” o “capataz” è il braccio destro del padrone, il caposquadra, quello incaricato di controllare e dirigere un gruppo di lavoratori. Sul rapporto feroce tra capanga e mensú, tra caporale e bracciante, si veda il vecchio film dell’argentino Mario Soffici “Prisioneros de la tierra” del 1939, tratto dai racconti dello scrittore uruguayo Horacio Quiroga (1878-1937).
Esta canción Horario Guarany la compuso en homenaje a este Luchador por los derechos de los mas postergados :
Benito Marianetti,nació el 15 de enero de 1903 en Luján de Cuyo provincia de Mendoza República Argentina ,escritor, abogado y militante comunista, enfocó en diversas publicaciones a Mendoza como problemática. Su perspectiva de la política, historia y cultura mendocina no son lo suficientemente conocidas por el público en general y sus escritos no han sido reeditados, por ello merece ser incluido en el patrimonio de la historia de las ideas latinoamericanas a fin de ser difundidas. Las ideas de conflicto y diversidad, están presentes en su obra:
[1970]
Versi del poeta romeno Eugen Jebeleanu, credo dalla raccolta intitolata “Surâsul Hiroshimei și alte versuri” del 1958.
Trasposizione in spagnolo da Manuel Serrano Pérez.
Musica di Horacio Guarany.
Nell’album “El Potro”.
E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.
Volverè en un canto
Musicista, scrittore e regista argentino, comunista, nel 1974 costretto all'esilio durante la dittatura militare, dopo minacce, attentati dinamitardi, costretto all'esilio ripara prima in Venezuela, poi in Messico e infine in Spagna. Le sue canzoni vengono censurate e i suoi dischi messi al bando. Tornerà in patri nel 1978.