Caro amico,
se vi chiamo amico, non è per formalismo. Io non ho nemici. Il lavoro della mia vita da più di trentacinque anni è stato quello di assicurarmi l’amicizia di tutta l’umanità, senza distinzione di razza, di colore o di credo. Spero che avrete il tempo e la voglia di sapere come una parte importante dell’umanità che vive sotto l’influenza di questa dottrina di amicizia universale considera le vostre azioni. Non dubitiamo della vostra bravura e dell’amore che nutrite per la vostra patria e non crediamo che siate il mostro descritto dai vostri avversari. Ma i vostri scritti e le vostre dichiarazioni, come quelli dei vostri amici e ammiratori, non permettono di dubitare che molti dei vostri atti siano mostruosi e che attentino alla dignità umana, soprattutto nel giudizio di chi, come me, crede all’amicizia... (Continues)
Ant Tah Hinsa Ke Himayati Rahe Jo Unka Mulk Barbad Hua (Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/11/17 - 18:02
Non credo che Vande Mataram sia il nome dell'autore o interprete di questa canzone... "Vande Mataram" è il titolo di un celebre inno del movimento anticolonialista ed indipendentista indiano risalente addirittura alla fine dell'800.
Questa canzone, che richiama nelle strofe quell'inno scritto da Bankim Chandra Chattopadhyay e cantato dal poeta Rabindranath Tagore, fa parte invece della colonna sonora di प्रिय मित्र हिटलर, in inglese "Dear Friend Hitler", un recente e controverso film diretto dal regista indiano Rakesh Ranjan Kumar. Le musiche sono state composte da tal Arvind-Lyton e quindi è forse a lui (dico forse, perchè l'attribuzione meriterebbe un verifica più precisa) che va attribuito il brano.
Probabilmente, a giudicare dalla tracklist della colonna sonora, "Vande Mataram" è il titolo del brano (una versione rock del vecchio inno indipendentista, probabilmente assai diversa dall'originale), l'autore o autrice del testo dovrebbe essere tal Pallavi Mishra mentre la musica potrebbe essere del curatore della colonna sonora, Arbind(o Arvind)-Lyton o, più facilmente, di un altro compositore, tal Aman-Bensen.
Il testo in italiano riportato da DonQuijote82 è quello della seconda lettera della vigilia di Natale del 1940. La precedente risaliva al luglio del 1939.
Lettera di Gandhi a Hitler
Caro amico,
se vi chiamo amico, non è per formalismo. Io non ho nemici. Il lavoro della mia vita da più di trentacinque anni è stato quello di assicurarmi l’amicizia di tutta l’umanità, senza distinzione di razza, di colore o di credo. Spero che avrete il tempo e la voglia di sapere come una parte importante dell’umanità che vive sotto l’influenza di questa dottrina di amicizia universale considera le vostre azioni. Non dubitiamo della vostra bravura e dell’amore che nutrite per la vostra patria e non crediamo che siate il mostro descritto dai vostri avversari. Ma i vostri scritti e le vostre dichiarazioni, come quelli dei vostri amici e ammiratori, non permettono di dubitare che molti dei vostri atti siano mostruosi e che attentino alla dignità umana, soprattutto nel giudizio di chi, come me, crede all’amicizia... (Continues)