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Palestine

MC Abdul
Language: English


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نص / Testo / Lyrics / Paroles / מילים / Sanat :
MC Abdul

موسيقى / Musica / Music / Musique / הלחנה / Sävel:
Eminem

مترجمين / Interpreti / Performed by / Interprétée par / מבוצע על ידי / Laulavat:
MC Abdul


Salvador Dalí-  La cara de la guerra, 1941 Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen
Salvador Dalí- La cara de la guerra, 1941 Rotterdam, Museum Boijmans Van Beuningen
Palestine's been occupied for decades
Been our home for centuries
This land is generations
All my family's memories
To play and grow and nurture
The symbol of peace
The olive trees guarantee that our people could eat
Living with limitations
Pushed down by the occupation
Want to see the pain?
Take a look at the people's faces
Imagine being kicked out of the only house you ever known
We're praying for our souls
While they're praying on our homes
It's not easy to put this into words
Looking at my baby sister
Is this something she deserves?
Growing up in a world
Where she's not treated the same
Denied the right to live free
Because of where she came
They wanna occupy this land
Won't let them occupy my mind
I stay occupy this side
As I write about my life
(Life, life)
Because my only mission
Is to make people listen
This one's for Sheikh Jarrah
Hoping it can make a difference
'Cause the same thing happened in '48
My grandparents got evicted
And forced to move away
To the refugee camp in Gaza
No, nothing has changed
They could never return
So this where I am today
Getting calls from cousins to see if I am alive
This here is not fireworks that are lighting the sky
We trying to celebrate Al-Eid
And keep the faith
I guess you could say it's how memories are made
Philistine

Contributed by Riccardo Gullotta - 2024/1/25 - 18:31



Language: Italian

Traduzione italiana / Italian translation / الترجمة الإيطالية / Traduction italienne / תרגום לאיטלקית / Italiankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
PALESTINA

La Palestina è occupata da decenni
È stata la nostra casa per secoli
Questa terra rappresenta generazioni
Tutti i ricordi della mia famiglia
Per giocare, crescere e coltivare
Il simbolo della pace
Gli ulivi assicurano il cibo alla nostra gente
Vivere con limitazioni
Oppressi dall’ occupazione
Vuoi vedere il dolore?
Sbircia i volti delle persone
Immagina di essere buttato via dall'unica casa conosciuta
Preghiamo per le nostre anime
Mentre loro pregano sovrastando le nostre case
Non è facile descriverlo con le parole
Guarda la mia sorellina
È questo che si merita?
Crescere in un mondo
Dove non viene trattata uguale
Negato il diritto di vivere liberi
A causa del luogo in cui è venuta
Vogliono occupare questa terra
Non permetterò che occupino la mia mente
Resto occupato da questa parte
Mentre scrivo della mia vita
Perché la mia unica missione
È far sì che le persone ascoltino
Questo è per Sheikh Jarrah [1]
Sperando che vada diversamente
Perché la stessa cosa è successa nel '48
I miei nonni sono stati sfrattati
E costretti a spostarsi
Al campo profughi di Gaza
No, non è cambiato nulla
Non possono tornare mai
Ecco, questa è la mia situazione oggi
Ricevo chiamate dai cugini per appurare se sono vivo
Questi qui non sono fuochi d'artificio che illuminano il cielo
Stiamo cercando di celebrare Al-Eid [2]
E stai pur certo
che si potrebbe dire che è così che i ricordi diventano
gretti [3]
[1] Quartiere di Gerusalemme Est che nel 2021 fu luogo di proteste e scontri degli abitanti palestinesi, rifugiati dal 1948. Sono stati sfrattati perché i coloni israeliani reclamano la proprietà del suolo.

[2] Festa che segna la fine del Ramadan

[3] Nel testo: Filistei, popolo battuto dagli israeliti verso l’XI sec a.C. Il vocabolo nel mondo anglosassone è abbastanza usato per indicare individui grossier, incivili.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2024/1/25 - 19:45


REPRESSIONE E RESISTENZA IN PALESTINA E DINTORNI
Gianni Sartori

Ai primi di settembre è stata pubblicato un rapporto di varie organizzazioni da cui risulta che il numero dei prigionieri palestinesi è aumentato in maniera significativa. Sarebbero almeno 11.100 quelli richiusi nelle carceri israeliane. Tra loro una cinquantina di donne e oltre 400 minori.

Ben 3577 sono in detenzione amministrativa (praticamente senza accuse precise, senza processoe senza tutela giuridica). Altri 2662 vengono classificati come “combattenti illegali”. E comunque senza includere tutti quelli arrestati sul campo a Gaza.

Stando al rapporto delle organizzazioni (e ai dati in loro possesso, comunque parziali) si tratterebbe del maggior numero di prigionieri politici palestinesi dall’epoca dell’Intifada Al-Aqsa di 25 anni fa.

Sempre ai primi di settembre, in Gran Bretagna sette esponenti di Defend Our Juries venivano arrestati in base alla legge anti-terrorismo. L’arresto è avvenuto prima di una conferenza-stampa in cui si denunciava l’interdizione dell’organizzazione Palestine Action (classificata come “terrorista” dal mese di luglio).

Fondata nel 2000, Palestine Action ha condotto vigorose campagne di proteste contro l'azienda israeliana fabbricante di armi Elbit Systems. Accusandola di corresponsabilità nel genocidio in corso a Gaza e causandole perdite milionarie. Inoltre il 20 luglio alcuni militanti erano penetrati in una base militare della Royal Air Force nell’Oxforshire danneggiando diversi aerei. Per impedire analoghe azioni di protesta, veniva classificata dal ministero degli Interni britannico come “organizzazione terroristica”.

Su iniziativa della ministra Yvette Cooper la dichiarazione di messa-fuori-legge era poi stata votata a maggioranza dalla Camera dei Comuni e dalla Camera dei Lords alla fine di luglio

Per cui la sola appartenenza all’associazione diventava illegale con pene previste fino a quattordici (14 !) anni di prigione. Sia per partecipazione, sia per “incitamento” (?!?).

Come conseguenza, alla fine di agosto oltre settecento (700) persone venivano denunciate per aver espresso solidarietà a Palestine Action. Alla fine, di queste “solo” 67 dovranno presentarsi davanti a un tribunale (presumibilmente in ottobre) rischiando sei mesi di detenzione.

Sempre ai primi di settembre, la polizia metropolitana di Londra annunciava che altre 47 persone erano state accusate di sostenere Palestine Action, portando a 114 il numero degli indagati.

Intanto a Bruxelles, davanti all’ambasciata britannica (Avenue d’Auderghem 10), il 4 settembre veniva indetto un raduno di solidarietà con i prigionieri denominati “Filton 24”. Accusati di aver preso parte all’incursione in una fabbrica israeliana di armi della Elbit Systems a Filton nel Gloucestershire (agosto 2025). Causando ingenti danni (si parla di milioni di euro).

E in particolare per la liberazione di una di loro, la ventinovenne britannica T. Hoxha. In sciopero della fame dall’11 agosto e le cui condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate. Senza che la direzione del carcere intenda - almeno per ora - farla ricoverare in ospedale o almeno fornirle cure adeguate.

Ricordo che già dopo i primi tre-quattro giorni di sciopero della fame il corpo inizia a scomporre le proprie riserve di grasso per ricavarne energia. Continuando poi con i muscoli e organi vitali fino al midollo osseo. In pratica, divorando se stesso. Già dopo dieci giorni risulterebbe indispensabile un intervento medico adeguato (non l’alimentazione forzata ovviamente, classificata da Amnesty International come tortura).

Da parte loro i “Filton 24” denunciano di aver subito aggressioni, privazioni del suono, isolamento in unità speciali e violazione dei diritti fondamentali.

Quanto a Hoxha, lo stesso giorno in cui veniva votata la messa-fuori-legge di Palestine Action, veniva spostata dalla prigione HMP Bronzefield a quella HMP Peterborough, un carcere amministrato a scopo di profitto dall’impresa privata Sodexo.

Più ”folcloristica”, se vogliamo, la notizia che dall’estate del 2024 è vietato l’ingresso al memoriale di Buchenwald per quei visitatori che indossano la kefiah o magliette e spille con simboli palestinesi. Buchenwald (bosco di faggi), posto su una collina a pochi chilometri da Weimar, costituiva uno dei maggiori campi di sterminio sul territorio tedesco all’epoca del nazismo.

Noto in particolare per aver contribuito all’eliminazione di migliaia e migliaia di dissidenti e prigionieri politici comunisti (per un totale di 50-60 mila vittime, il 20% ebrei). Oltre a testimoni di Geova e “asociali” (generica categoria adottata talvolta per anarchici, “zingari” e altri soggetti non addomesticabili).

Noto in particolare per gli esperimenti “medici” condotti sui prigionieri e per aver annoverato tra gli internati anche Mafalda di Savoia.

Tra le vittime più conosciute e ancora ricordate, il dirigente comunista Ernst Thälmann, qui assassinato nel 1944 per ordine diretto di Hitler.

E tuttavia, nonostante questi precedenti storici, dall’aprile di quest’anno (in coincidenza con la ricorrenza della liberazione del campo) sono stati vietati anche i simboli sovietici e comunisti.

Altro inasprimento. In una nota del Memoriale la kefiah veniva classificata come “simbolo antisemita”. Così come l’anguria (per i colori) e la chiave (emblema del ritorno dei rifugiati palestinesi alle loro case). Simboli che si aggiungevano alla “lista nera” dove erano già stati inseriti il movimento BDS (Movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro l'apartheid israeliano) e varie organizzazioni di sinistra.

Gianni Sartori

Gianni Sartori - 2025/9/4 - 11:11




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