A la mar me llevan sin tener razon
a la mar me llevan sin tener razon
dejando a mi madre de mi corazon
dejando a mi madre de mi corazon
ay que dice el congo
lo manda el congo
lo manda el congo
cu su cu van ve estan
cu su cu van ya esta
no hay nobedad
no hay nobedad
no hay nobedad
no hay nobedad
quel palo de la geringa (*)
derecho
derecho va a su lugar
a la mar me llevan sin tener razon
dejando a mi madre de mi corazon
dejando a mi madre de mi corazon
ay que dice el congo
lo manda el congo
lo manda el congo
cu su cu van ve estan
cu su cu van ya esta
no hay nobedad
no hay nobedad
no hay nobedad
no hay nobedad
quel palo de la geringa (*)
derecho
derecho va a su lugar
(*) Credo che si tratti di un bastone di acacia, un legno molto duro, compatto e flessibile. Un bastone che fa molto male...
envoyé par Bernart Bartleby - 26/10/2020 - 21:17
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Antico canto da ballo degli schiavi africani della provincia peruviana di Trujillo, raccolto sul campo tra il 1782 ed 1785 dal vescovo Baltasar Jaime Martínez Compañón.
La trascrizione musicale è probabilmente opera dell'allora maestro di cappella della cattedrale di Trujillo, Pedro José Solís.
Trovo il canto nel repertorio di Susana Baca ("Del fuego y del agua", 1997) e in diverse raccolte di musica classica, come quella di Jordi Savall "Les Routes de l'esclavage"
La “tonada” è un genere musicale folklorico risalente al dominio spagnolo e ancora oggi molto presente in paesi come Argentina, Cile, Perù e Venezuela.
Questa "El Congo" – la cui trascrizione riprendo da Un manuscrito colonial del siglo XVIII, su interés etnográfico, di Manuel Ballesteros Gaibrois, 1935 – potrebbe facilmente essere una delle più antiche canzoni contro il commercio di carne umana, lo schiavismo.
La trascrizione riporta solo una notazione della linea melodica e del basso, per cui possiamo a malapena ipotizzare come venisse interpretata nella realtà. Tuttavia El Congo rimane un eccezionale documento di canto di protesta, in cui uno schiavo bozal (vale a dire nato in Africa e poi deportato) di etnia Congo lamenta la sorte di essere stato rapito dalla sua terra e dalla sua famiglia per essere condotto in schiavitù sull’altra sponda dell’oceano. Il tema presenta caratteri melodici, armonici e ritmici che lo collegano all’attuale folclore afroperuviano.
(Biblioteca digitale dei licei musicali coreutici – Roma)