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La partance

anonyme
Langue: français


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[Prima del 1763]
Testo trovato su Chansons historiques de France.
(Ricontrollato all'ascolto e corretto)

lapartance


Canzone risalente con ogni probabilità alla fine della “Guerra dei sette anni” combattuta dal 1756 al 1763 tra Gran Bretagna e Francia, da una parte, e tra Austria e Prussia, dall’altra. Una guerra che ebbe un bilancio di oltre un milione di morti e che è da considerarsi la prima vera guerra mondiale giacchè si svolse non solo in Europa ma anche nelle colonie francesi ed inglesi in nord America. Qui, dopo gli iniziali successi, i francesi furono sonoramente sconfitti… Per intenderci, è durante questa guerra che è ambientato il famoso romanzo di James Fenimore Cooper “The Last of the Mohicans”, più volte portato sul piccolo e sul grande schermo, da ultimo il magnifico di Michael Mann nel 1992.
E infatti questa canzone non arriva dalla Francia ma dal Québec ed è da datarsi subito dopo la pace firmata a Parigi il 10 febbraio 1763. Non a caso fa parte del repertorio dei Garolou, uno dei più noti gruppi musicali franco-canadesi.

Comunque, al di là della sua esatta collocazione geografica e temporale, è la solita storia – già incontrata per esempio in Trois soldats revenant de la guerre – di tutte le guerre dei Potenti, che prima strappano gli uomini alle loro vite e ai loro affetti, poi ne massacrano una gran parte e ai reduci riservano spesso soltanto sofferenza e disadattamento…

La journée que j'épouse, je reçois commandement
Commandement* de guerre, servir** le Roi Louis
Au sortir de l'église, l'a bien fallu partir.

La partance a été longue, l'a bien duré sept ans
Au bout de la septième congé*** ils m'ont donné
Dans les bras de ma chère j'irai me reposer.

La journée que j'arrive, ma femme elle se remarie
J'arrive devant sa porte, les trois p'tits coups frappant****,
J'ai posé***** ma valise, mon or et mon argent.

Et les gens de la noce m'ont convié à souper
Et moi qu'était bien aise, je n'ai pas refusé
J'ai déplacé ma chaise auprès de la mariée.

Mais les gens de la noce se****** sont trouvés insultés:
"Retirez-vous gendarme, retirez-vous d'ici!
La mariée de ce soir elle vous appartient pas."

T'en souviens-tu, la belle, les rires et les serments?
T'en souviens-tu, la belle? Voilà ce soir sept ans,
T'en souviens-tu, la belle, que ton mari est absent?"

La belle elle me devine, elle s'écrie tous les saints
Elle s'écrie en larmes par la mort de Jésus-Christ:
"À c'matin j'étais veuve, à c'soir j'ai deux maris."

Elle s'écrie en larmes par la mort de Jésus-Christ:
"À c'matin j'étais veuve, à c'soir j'ai deux maris."
VARIANTES:

* Un commandement
** Pour servir
*** Mon congé
**** Trois petits coups j'frappa (grammaticalement incongru)
***** Laissé
****** S'en

envoyé par Bartleby - 29/9/2010 - 09:13




Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
2 ottobre 2014



Due parole del traduttore. La traduzione non tiene conto delle varianti testuali (che sono lievi). Segue, in linea di massima, il testo cantato dai Garolou ("Lupo Mannaro" in quebecchese, corrispondente al francese standard loup garou).
LA PARTENZA

Il giorno in cui mi sposo ricevo l'ordine
ordine d'andare in guerra a servire il re Luigi
uscendo dalla chiesa m'è toccato partire.

Partenza è stata lunga, è durata sette anni
alla fine del settimo il congedo mi han dato,
nelle braccia della mia amata io mi riposerò.

Il giorno in cui arrivo, mia moglie si risposa
arrivo alla sua porta bussando tre piccole volte
ho posato la valigia, il mio oro e il denaro.

E la gente alle nozze mi ha invitato al pranzo,
e io che stavo così bene, no, non ho rifiutato
ho spostato la sedia accanto alla sposa.

Ma la gente alle nozze si è ritenuta offesa:
"Andate via, soldato, andate via di qua!
La sposa di stasera, la vostra non è."

"Te li ricordi, bella, i sorrisi e i giuramenti?
Te li ricordi, bella? Stasera fan sett'anni,
te lo ricordi, bella, che tuo marito era partito?"

La bella mi riconosce, impreca a tutti i santi
e impreca piangendo a Gesù Cristo morto:
"Stamani ero vedova, stasera ho due mariti."

E impreca piangendo a Gesù Cristo morto:
"Stamani ero vedova, stasera ho due mariti."

2/10/2014 - 03:14




Langue: anglais

English Translation by Riccardo Venturi
November 10, 2015

Just a pair of words from Translator. My translation was definitely given a 18th century flavour, but without indulging too much to artificial, old-fashioned forms. It is singable, though with some adjustments.
THE SERVICE

The Day of my Wedding I was order'd to leave,
To leave for the War to serve King Louis,
On coming out of the Church I was commanded to leave.

The Service did last so long, some seven Years or more.
When seven Years were o'er I was given my Discharge,
Into the Arms of my Sweetheart I'll finally find some Rest.

The Day when I arrive, my Wife is marrying again.
When I come at her Door I gently knock thrice thereon,
I put down my Suitcase, my Money and my Gold.

All the Folks at the Wedding ask'd me to the Feast.
And, ay! I felt so fine that I did not say nay,
I took my Chair and mov'd to the fair Bride's side.

But the Folks at the Wedding felt so hurt by all this:
“Now go away, you Soldier! Go away and come not back!
The Bride you see tonight does not belong to You!"

“Don't you remember, Sweetheart, the Smiles and the Vows?
Don't you remember, Sweetheart? It's just seven Years from then now,
Don't you remember, Sweetheart, when your Husband had to leave?”

My Sweetheart now remembers and swears by all the Saints
She cries and swears now by the Cross and by Christ:
“This Morning I was a Widow, two Husbands have I tonight!”

She cries and swears now by the Cross and by Christ:
“This Morning I was a Widow, two Husbands have I tonight!”

10/11/2015 - 02:05


La canzone interpretata da James Donal Faulkner
The song performed by James Donal Faulkner



Riccardo Venturi - 12/2/2016 - 21:32


Vorrei segnalare che Marc Robine ne esegue una interpretazione magistrale nel disco "Dulcimer" (accordato in Do-Re-La/tonalità RE minore) registrata nel 1999 con Pierre Chereze alla chitarra, Patrice Lacaud all'accordéon diatonique e Laurent Audemard al clarinetto basso.

Flavio Poltronieri - 27/3/2019 - 18:59


Io, invece, vorrei segnalare anche questa interpretazione di Claude Lefèbvre in un disco antologico, "Chanson de soldats", dedicato a coscritti, soldati e disertori (e dove ci sono anche Marc Robine, Gabriel Yacoub, il Corou de Berra...)

L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 27/3/2019 - 23:00


Caro Bartleby, sono andato a controllare nel libretto allegato al disco originale che contiene l'interpretazione di Claude Lefèbvre ieri inviata dall'L'Anonimo Toscano del XXI secolo, la canzone, essendo stata raccolta nel Quebec, viene fatta risalire a prima del trattato di Parigi del 10 febbraio 1763.

Tra il regno di Louis XIV e quello di Louis XV la Francia ha conosciuto la guerra dei 30 Anni, quella franco-anglo-spagnola, quella di Devoluzione con la Spagna per il possesso delle Fiandre e della Franca Contea, la guerra di Olanda, quella della Grande Alleanza, la guerra di successione Spagnola, la guerra della Quadruplice Alleanza, quelle di successione polacca e austriaca e infine quella dei 7 Anni. Non parliamo poi dei conflitti coloniali dal Mississipi alle Indie e molti soldati furoni inviati anche in Canada, fino appunto al trattato di Parigi del 10 febbraio 1763.

Parecchie canzoni in tutte le regioni francesi raccontano del soldato che non viene riconosciuto. Questa provenendo dal Quebec, si suppone parli di un soldato francese che torna da molto lontano. Chi poteva sapere in patria se lui fosse ancora vivo o morto? Già il solo partire per la guerra significava una vera e propria morte sociale per molti anni, talvolta tornavano delle persone che nessuno riconosceva. Degli stranieri praticamente. Magari sfigurati o orrendamente mutilati. Alcune eredità nel frattempo erano state spartite. Dei bambini erano nati. La vita era continuata in assenza del soldato.

I danni delle guerre sono sempre senza fine.

Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 28/3/2019 - 19:34


Grazie Flavio per la precisazione.
Allora bisognerà almeno che i gentili Admins cambino il [Dopo il 1763] con un [Prima del 1763].
Saluti

B.B. - 28/3/2019 - 23:12




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