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Il 25 aprile 1974, cinquant’anni fa, in Portogallo arrivò finalmente il Giorno delle sorprese (José Saramago, 1966). Per questo motivo abbiamo voluto rifare completamente la pagina della sua canzone-simbolo, che diventa una “Pagina Speciale”. Che possa servire, e parecchio, anche a un altro 25 aprile: il nostro. Quest’anno più che mai!
Riccardo Venturi 24/4/2024 - 12:13
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You Are the Problem Here

You Are the Problem Here
[2017]
Scritta da Klara e Johanna Söderberg, le First Aid Kit.

“On March 10, First Aid Kit released a new single, "You Are The Problem Here", for International Woman's Day, calling it an angry song and saying that it was inspired by yet another story of a man getting off easy after raping a woman.” (en.wikipedia)
I am so sick and tired of this world
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2017 - 17:42
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Però mi vuole bene

Però mi vuole bene
[1963]
Scritta da Anton Virgilio Savona, Gigi Cichellero (compositore e direttore d'orchestra, scomparso nel 1979) e Giovanni “Tata” Giacobetti.
Singolo pubblicato nel 1964, poi nell'album “I Cetra ieri e oggi” pubblicato nel 1967
La la lalalla lalalla la la la la la la
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2017 - 15:23
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Cassius: Go Up

Cassius: Go Up
[2016]
Cassius ft Cat Power & Pharrell Williams
Dall'album "Ibifornia"
Il testo da genius

Un bel video pasquale da annoverare tra gli Extra, credo...
Con la citazione iconografica del Gesu Re di Świebodzin https://en.wikipedia.org/wiki/%C5%9Awi...
[Intro: Pharrell Williams]
(continua)
inviata da krzyś 17/4/2017 - 15:15
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È terra nostra

È terra nostra
Il seme e la speranza 2006

Se dovessi dare un’immagine della mia anima le darei quella delle colline. Delle colline marchigiane. Morbide, come onde di un mare in quiete, a volte anche malinconiche. Casa mia. Colline che oggi non sono più quelle fatte da padre Dio o da madre Natura, perché a renderle così (come la mia anima) c’è stato e c’è ancora tanto lavoro. Quello degli uomini della terra, i contadini.

Il seme e la speranza è un disco dedicato alla terra e al lavoro nei campi.
terra nostra quella / che sogna le farfalle
(continua)
inviata da Dq82 17/4/2017 - 09:47
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In Times Like These

In Times Like These
[2004]
Scritta da Jim Tullio e LeRoy Marinell
Nell'album di Mavis Staples intitolato “Have a Little Faith”

La propongo come Extra perchè non è proprio una CCG ma forse... perchè no?!?
Valutate un po' voi...
In times like these
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2017 - 22:21
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Europe Is Lost

Europe Is Lost
[2016]
Versi di Kate Tempest
Musica di Kate Tempest e Dan Carey
Nell'album intitolato “Let Them Eat Chaos”
Testo ripreso da Genius

“Let Them Eat Chaos” is both a powerful sermon and a musical statement of intent.
Seven neighbours inhabit the same London street, but all are unknown to each other. The clock freezes in the small hours, and, one by one, we see directly into their lives: lives that are damaged, disenfranchised, lonely, broken, addicted, and all, apparently, without hope. Then a great storm breaks over London, and brings them out into the night to face each other - and their last chance to connect.
Tempest argues that our alienation from one another has bred a terrible indifference to our own fate, but she counters this with a plea to challenge the forces of greed which have conspired to divide us, and mend the broken home of our own planet while we still have time.
The... (continua)
In the basement flat, by the garages
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2017 - 15:16
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Holy War

Holy War
[2016]
Scritta da Alicia Keys, Billy Walsh e Illangelo
Interpretata da Alicia Keys in chiusura del suo album “Here”, uscito il 4 novembre 2016.

Sono passati già alcuni mesi dall'uscita di “Here”, ultimo album di Alicia Keys, e nessuno aveva ancora contribuito questa splendida canzone, un CCG/AWS pura.
Mi sono chiesto come mai e la prima risposta che mi è venuta in mente non è stata la distrazione o il fatto che, alla fine, non sono molti i contributori costanti su questo bel sito. Credo invece che anche qui alligni un poco un certo pregiudizio da “intellettuali”, che la musica pop è un genere essenzialmente commerciale e che difficilmente possa generare canzoni come questa, belle, forti, dirette, compromesse contro le guerre, l'odio, il razzismo, l'intolleranza.
Per fortuna quella di Alicia Keys è una di quelle voci del pop che sfata completamente quella falsa opinione, e per questo mi accingo ad indagare meglio la sua ormai vasta produzione, che sulle CCG/AWS annovera od oggi solo due o tre canzoni.
If war is holy and sex is obscene
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2017 - 14:09
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Song on the Times

anonimo
Song on the Times
1846
Canzone composta per l'abrogazione delle Corn Law, una serie di dazi sul grano importato in Gran Bretagna, che comportò un aumento del prezzo del pane per la povera gente e vantaggi, ovviamente, per l'aristocrazia.

Interpretata dai Chumbawamba
Performed by Chumbawamba
[1989]
Album: "English Rebel Songs 1381-1914"

You working men of England, one moment now attend
(continua)
inviata da Dq82 15/4/2017 - 22:37
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Idris Strike Song

anonimo
Idris Strike Song
[1911]
Interpretata dai Chumbawamba
Performed by Chumbawamba [1989]
Musica: Sull'aria di Every Nice Girl Loves a Sailor
Music: To the tune of Every Nice Girl Loves a Sailor
Album: "English Rebel Songs 1381-1914"



La Idris è uno stabilimento per l'imbottigliamento di acque minerali (le famose acque minerali gallesi) e la produzione di bibite gassate; è tuttora esistente (fa parte della catena Britvic). La Idris impiegava molta manodopera femminile; nel 1910, le lavoratrici Idris dello stabilimento di Camden Town, organizzate dalla Federation of Women Workers, resistettero con successo a due tentativi della direzione di tagliare i salari. L'anno dopo, nel 1911, la direzione tentò di nuovo la manovra, con il pretesto del miglioramento delle condizioni sanitarie in fabbrica che il sindacato aveva imposto con successo; la Federation of Women Workers riuscì ancora a resistere con uno sciopero,... (continua)
Have you been to work at Idris?
(continua)
inviata da Dq82 15/4/2017 - 22:21
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Canto da un pezzo di storia

Canto da un pezzo di storia
2015
Canto da un pezzo di storia

CANTO DA UN PEZZO DI STORIA,
da questo nostro pezzo di storia di opprimente precarietà, dove i veri talenti non vengono spesso valorizzati e si rischia di disperdere le energie e l'impegno di molti.
L'alternativa alla rassegnazione è nella speranza: una speranza che cerca di riconquistare a poco a poco quella dignità spesso dimenticata, una speranza sottile che la musica tenta di risvegliare. È alle braccia di questa speranza non retorica, fondata su uno sguardo onesto ed impietoso sulla realtà del nostro tempo, che ci affidiamo per non affogare.

CANTO DA UN PEZZO DI STORIA,
da questo nostro pezzo di storia, apparentemente destinato all'abisso, che con il nostro impegno e con la nostra passione può ancora riemergere.
Canto da un pezzo di storia
(continua)
inviata da dq82 15/4/2017 - 19:43
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Voglio una casa

Voglio una casa
Musica con ogni probabilità è di Jan Verschuren
Parole forse (?) di Lucilla Galeazzi
Il testo da YT
Voglio una casa, la voglio bella
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/4/2017 - 13:51
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Ticking Bomb

Ticking Bomb
[2011-13]
Scritta da Antonina Armato, Timothy James, Adam Schmalholz ed Egbert Nathaniel Dawkins III, in arte Aloe Blacc
Nell'EP “Wake Me Up” e poi nell'album “Lift Your Spirit” (2013)

Propongo questo brano per commentare l'escalation guerrafondaia con cui nel giro di pochi giorni The Donald è riuscito a sfrucugliare sia il vespaio mediorientale che quello nordcoreano a suon di Tomahawk e Mother Of All Bombs (MOAB).

Non penso che Kim Jong-un e Putin siano rimasti più impressionati di tanto dalla prova di forza americana ma adesso inevitabilmente partirà la gara a chi ce l'ha più grosso e più lungo. E quanto a missilozzi e bombacce varie ai due signori di cui sopra non glielo mette in culo nessuno. Parlando anche solo di ordigni convenzionali, se quel cowboy di Trump c'ha la MOAB, quel kazzuto di Putin c'ha il FOAB, il Father Of All Bombs, quattro volte più potente.
The whole world sitting on a ticking bomb
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/4/2017 - 09:05
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Husar má koníčka

anonimo
Husar má koníčka
Una canzone popolare dei tempi in cui le guerre le combattevano gli ussari a cavallo. Un autentico "Make love, not war" in antica veste boema.
Husar má koníčka
(continua)
inviata da Stanislava 13/4/2017 - 19:03
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חַד גַּדְיָא

anonimo
חַד גַּדְיָא
Khad gadyà
Di origine probabilmente medievale
Prima attestazione: Praga, 1590
Su melodie popolari di origine franco-tedesca

Veramente, un Khad gadyà ce lo avevamo già in questo sito: la versione modificata, o riscrittura, o “détournement” che dir si voglia di Chava Alberstein, del 1989, canzone pluribandita e multicensurata in tutto lo Stato d'Israele. Nella pagina dedicata a questa canzone, naturalmente, si fa compiuta menzione del “Khad gadyà” originale, canto che fa parte nientemeno che della liturgia del Seder, la festa rituale che segna l'inizio del Pesach, la Pasqua ebraica. In particolare, il Khad gadyà è cantato proprio al termine del Seder, e non è improbabile che gli strali piovuti sulla versione di Chava Alberstein siano dovuti anche alla parodia fatta di un canto liturgico.

Avevo quindi pensato di inserire il Khad gadyà originale a corredo di quella pagina; ma non è e non... (continua)
חַד גַּדְיָא, חַד גַּדְיָא
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/4/2017 - 02:31
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Mark Ronson: The Bike Song

Mark Ronson: The Bike Song
[2010]
Scritta da Dave McCabe, Homer Steinweiss, Naeem Juwan e Victor Axelrod
Nell'album di Mark Ronson intitolato “Record Collection”
Mark Ronson, uno dei più grandi e prolifici produttori musicali degli ultimi 15 anni, ha realizzato questo brano con la collaborazione del cantante Kyle Falconer (della band The View) ed il rapper Spank Rock.
Il videoclip è stato diretto da Warren Fu, uno dei più importanti videomakers musicali degli ultimi tempi.
La canzone è stata utilizzata dall'agenzia dei trasporti di Londra per promuovere la mobilità sostenibile

Propongo questa canzone in vista dell'imminente partenza del Gran Premio della Liberazione di ciclismo su strada, riservato agli atleti under 23, che si tiene a Roma ininterrottamente dal 1946.

Un tempo gli organizzatori del Premio erano soliti accompagnare il vincitore a deporre un mazzo di fiori a Porta San Paolo, simbolo della resistenza... (continua)
I run around town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/4/2017 - 23:26

Syrian Song

Syrian Song
Testo: Anonimo Toscano del XXI Secolo, 12 aprile 2017
Musica e arrangiamento: Ensemble “Syria Unite”
(Barack Obama, Hillary Clinton, Donald Trump,
Vladimir Putin, Bashar al-Assad, Recep Tayyıp Erdoğan)
Esecuzione sommaria a cura dell'Orchestra “Islamic State Iraq and Syria” - Raqqah
Coro dell'Unione Europea di Strasburgo
Non c'è più aprile, non c'è più maggio;
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 12/4/2017 - 15:42
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Lorena

Lorena
[1856]
Parole del rev. Henry DeLafayette Webster, ministro della chiesa universalista americana in Ohio nella seconda metà dell'800.
Musica di Joseph Philbrick Webster (1819-1875), compositore, l'autore di "In the Sweet By and By", uno degli inni cristiani più famosi d'America.

Nel 1856, mentre era ministro del culto a Zanesville, Ohio, il rev. Webster s'innamorò perdutamente di Ella Blocksom, rampolla di una ricca famiglia del luogo. Il pastore pensava così di riuscire a sistemarsi, ma il padre e i fratelli di lei misero il veto: “Questo matrimonio non s'ha da fare, ne ora né mai!”, tuonarono. Lei gli scrisse una tenera missiva chiedendogli di dimenticarla. Poi andò in moglie ad un giudice della Corte Suprema dello Stato. Lui, disperato, abbandonò per sempre Zanesville. Qualche tempo dopo, conosciuto il noto compositore J.P. Webster (che non era un suo parente), riuscì a mettere in musica... (continua)
Oh, the years creep slowly by, Lorena,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/4/2017 - 22:25
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Dead Cities of Syria

Dead Cities of Syria
[2011]
Parole di Carl-Michael Eide, in arte Czral Michael (e altri vari pseudonimi)
Musica dei Virus (Czral Michael, polistrumentista, ed Einar ‘Einz’ Sjursø, batteria), band avant-garde metal norvegese.
Nell'album “The Agent That Shapes the Desert”

La musica di questo brano – e, credo, dell'intera produzione dei Virus, ma non voglio nemmeno provare ad approfondire – è per me inascoltabile e disturbante. Ma, dal punto di vista testuale, la canzone è significativa e, forzandone l'interpretazione, in qualche modo profetica, visto che nel febbraio del 2011, quando uscì l'album in cui è contenuta, in Siria c'era la “primavera araba” che solo alla fine dell'anno si sarebbe trasformata nel lungo inverno/inferno della guerra cui stiamo ancora oggi assistendo...

In ogni caso i Virus si riferiscono qui agli Antichi villaggi della Siria settentrionale, le cosiddette Città Morte, un gruppo consistente... (continua)
Dancing on the surface of my eyes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/4/2017 - 21:17
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Oiseau

Oiseau
2016
I Dreamed An Island

I wanted the album to end with a plea. Oiseau, written the day after the 2015 Paris attacks while I was on tour in Tunisia, describes a sleeping man caught in a nightmare of terrorist violence . In it, he hears the hollow thud of bullets, of bombs exploding, of bodies falling. From the darkness of his dream, he calls to a songbird outside his window to wake him from the nightmare. He begs the bird to sing to him, to bring him back to the light, to wake him with song. Music is his only hope.
Oiseau ta mélodie est mon réveil
(continua)
inviata da dq82 11/4/2017 - 16:02
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Drone

Drone
2016
I Dreamed An Island

"Drone” riconduce l’album all’attualità di un attacco di droni in Siria.

Although I Dreamed An Island is inspired by the lost multi-cultural idyll of 12th century Norman Sicily, I wanted the album to flow, both musically and narratively between the past and the contemporary. Drone, as its title suggests, brings us back to the present day where silent unmanned aircraft have replaced the dagger and sword and the thunder of galloping horses as the new messengers of death, wreaking havoc in the night. The song describes the aftermath of a drone strike in Syria.
I saw my town disappear in smoke
(continua)
inviata da dq82 11/4/2017 - 15:58
Percorsi: Droni di merda
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Bring Down the Wall

Bring Down the Wall
2016
I Dreamed An Island

lyrics in Salentino by Mauro Durante

More and more walls are going up around the world. Whether it’s Donald Trump’s idea for a great wall of Mexico or the Calais fence, stories of structures or barriers that separate one people from another fill the airwaves and screens of the world’s daily news. On my Island utopia, child-like as it may be, the walls would all come down.
Bring down the wall break it stone by stone
(continua)
inviata da dq82 11/4/2017 - 15:53

To Britain

anonimo
To Britain
[1777]
Canzone di anonimo partigiano americano pubblicata sul “The Craftsman; or Say's Weekly Journal” nel pieno della Rivoluzione.

Certo, si tratta di una canzone di propaganda pro ribelli, ma non così fortemente anti britannica, piuttosto un appello per il riconoscimento dell'indipendenza, la fine della guerra fratricida e la pace che sola può garantire la prosperità.

“During the Revolutionary period, music was spread primarily through the print media; therefore, it was tightly controlled by the social elites of the time. Songs were written by well-educated individuals whereas common folk, the ones most affected by war and thus the ones most likely to argue for peace, didn’t have a public voice. Thus, the vast majority of protest songs from this era followed a propaganda-like style.

This perspective is epitomized by tunes like “To Britain,” a song originally published in The Craftsman’s... (continua)
Blush Britain! Blush at thy inglorious war,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/4/2017 - 13:57
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La caduta di Livorno

La caduta di Livorno
[1849]
Versi di Pirro Giacchi, pubblicati con lo pseudonimo di Michele Stagi
(Dalla raccolta "Due anni di vita di un emigrato [ecc.]")
Musica: Sull'aria di "Numi, voi foste spietati"
Esecuzione di Pardo Fornaciari




"Canzone di Pirro Giacchi che celebra la sfortunata Difesa di Livorno del 10-11 maggio 1849 contro la soldataglia austroungarica ed estense. Cantata sull'aria di "Numi voi foste spietati". Pirro Giacchi con lo pseudonimo di Michele Stagi pubblicò "Anni di vita di un emigrato" in cui racconta la sfortunata battaglia contro l'esercito imperiale, la fuga verso Roma alla difesa della Repubblica,la seconda sconfitta con la trafila garibaldina fino a Comacchio e l'esilio in Corsica." (Pardo Fornaciari)

La versione de “La caduta di Livorno” eseguita da Pardo Fornaciari (e dal suo Coro Garibaldi d'Assalto) è in realtà abbreviata di parecchie strofe rispetto alla poesia, o canto,... (continua)
Siam raminghi Livornesi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/4/2017 - 12:04
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Полководец

Полководец
Połkovodec
Questo pezzo è uno delle quattro "Danze della morte".

Canti e danze della morte
Ciclo di quattro canti per voce e pianoforte

Musica: Modest Musorgskij
Testo: A. A. Goleniscev-Kutuzov

Ninna nanna (re diesis minore)
Dedica: A. J. Vorobeva-Petrova
Serenata (re diesis minore)
Dedica: L. I. Sestakova
Trepak (re minore)
Dedica: O. A. Petrov
Il condottiero (mi bemolle minore)


Dedica: A. A. Goleniscev-Kutuzov

Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1875 - 1877
Edizione: Bessel, San Pietroburgo, 1882

La Morte è raffigurata come un ufficiale al comando delle truppe defunte di due eserciti dopo una terribile battaglia. Mentre le truppe sfilano al suo cospetto, proclama il suo ricordo duraturo di tutti loro.
Грохочет битва, блещут брони,
(continua)
inviata da Silva 11/4/2017 - 11:41
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I matri

I matri
testo : Jaka
musica : Jaka / Princevibe / Fede k 9
Album: Forza originaria (2011)
le madri piangono per i figli che scelgono la strada della malavita
(continua)
10/4/2017 - 20:39
Percorsi: Mafia e mafie

Welcome Mother Jones

first sung, by himsthe author, at a UMW meeting October 13, 1902

Mary Harris Jones, born in Cork in 1837; Grew up in Toronto; became an organizer for railroad workers in 1873; served labor and unions as a part of every great labor struggle until 1919. Especially active in the coal mines where the worst conditions in America were. Died 1930.

Testo tratto da traditionalmusic.co.uk
All hail, Mother Jones, to Mahaska,
(continua)
inviata da dq82 10/4/2017 - 18:44
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The Spirit of Mother Jones

The Spirit of Mother Jones
2010
Abocurragh
Words and Music by Andy Irvine

Mary Harris “Mother” Jones (1837 – 30 November 1930) was an Irish-born American schoolteacher and dressmaker who became a prominent labor and community organizer. She helped coordinate major strikes and cofounded the Industrial Workers of the World.

Jones worked as a teacher and dressmaker, but after her husband and four children all died of yellow fever in 1867 and her dress shop was destroyed in the Great Chicago Fire of 1871, she began working as an organizer for the Knights of Labor and the United Mine Workers union. From 1897, at about 60 years of age, she was known as Mother Jones. In 1902 she was called “the most dangerous woman in America” for her success in organizing mine workers and their families against the mine owners. In 1903, to protest the lax enforcement of the child labor laws in the Pennsylvania mines and silk mills, she organized a children’s march from Philadelphia to the home of President Theodore Roosevelt in New York.
Mother Jones is dead and gone she could no longer stay
(continua)
inviata da dq82 10/4/2017 - 15:53

Tom Mooney Is Free

Tom Mooney Is Free
1967
Hard Hitting Songs For Hard Hit People, 2012 - Guthrie, Lomax, & Seeger

Thomas Joseph "Tom" Mooney (December 8, 1882 – March 6, 1942) was an American political activist and labor leader, who was convicted with Warren K. Billings of the San Francisco Preparedness Day Bombing of 1916. Believed by many to have been wrongly convicted of a crime he did not commit, Mooney served 22 years in prison before finally being pardoned in 1939.
Mister Tom Mooney is free!
(continua)
inviata da dq82 10/4/2017 - 15:37
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Take It Back

Take It Back
(1967)
da Disraeli Gears, secondo album della celebre blues band inglese.

Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce

Un classico blues dall'album dei Cream che contiene il loro maggiore successo, Sunshine Of Your Love. La canzone è ispirata alle immagini degli studenti statunitensi che bruciavano le cartoline di leva durante la guerra in Vietnam.
Take it back, take it back, take that thing right out of here.
(continua)
9/4/2017 - 22:08
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Maria

Maria
(1969)
Album: Here We Are Again
Maria, I'm growing so tired of fighting this war,
(continua)
9/4/2017 - 21:55
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Vietato morire

Vietato morire
[2017]
Parole e musica di Ermal Meta
Canzone presentata all'ultima edizione del Festival di Sanremo e uscita come singolo estratto dall'omonimo album.

Traccia d'apertura dell'album, il brano funge da seguito per il singolo “Lettera a mio padre” del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica.
Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di lasciare il marito e successivamente di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle.” (it.wikipedia)

Abbiamo già incontrato Ermal Meta su queste pagine come autore di 28-03-1997 del gruppo la Fame di Camilla, una canzone sulla strage della Katër i Radës, la nave carica di profughi albanesi che il 28 marzo di 20 anni fa venne speronata ed affondata da un'unità della marina militare italiana.
Ricordo quegli occhi pieni di vita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2017 - 21:07
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Non me ne frega niente

Non me ne frega niente
[2017]
Scritta da Claudia Lagona, in arte Levante
Singolo estratto dall'album “Nel caos di stanze stupefacenti”

Canzone interessante, ma qualcuno aiuti Levante a trovare una copertina migliore per il prossimo disco... Bella la coscia, però...
Sogno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2017 - 20:38
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The Good Soldier

The Good Soldier
[2007]
Scritta da Trent Reznor e Atticus Ross
Nell'album “Year Zero”

“Year Zero” è un concept album – e come tale forse andrebbe contribuito per intero – ambientato in un prossimo futuro distopico (“or the present, depending on how you look at the post-Trump world”, scrivono i NIN sul loro sito), quando il mondo è ormai avviato inesorabilmente verso la sua fine, causata dalla rapacità e dalla ferocia dell'apparato militare-industriale statunitense, che esprime da sempre i vertici politici del paese.
In “The Good Soldier” il protagonista è un soldato, di una delle tante guerre americane di questi ultimi decenni, che probabilmente viene investito dall'esplosione di un cosiddetto IED (“improvised explosive device”), le mine artigianali ad alto potenziale che tante vittime hanno mietuto tra i soldati a stelle e strisce e delle coalizioni internazionali soprattutto in Afghanistan e Iraq.

“This... (continua)
Gun fire in the street
(continua)
inviata da B.B. 8/4/2017 - 22:14
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Capital G

Capital G
[2007]
Scritta da Trent Reznor e Atticus Ross
Nell'album “Year Zero”

G come “Greed”, ma anche come George W. Bush, che a Trent Reznor e ai suoi doveva stare particolarmente antipatico già solo per il fatto che nella prigione di Guantánamo si era soliti usare la musica della band industrial di Cleveland per torturare i prigionieri...
I pushed a button and elected him to office and... ha
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2017 - 21:13
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Bombers

Bombers
[1978]
Scritta da Gary Numan sotto lo pseudonimo di Valerian
Singolo uscito nel 1978

La guerra, un bombardamento imminente su di una città, il panico fra la gente, i soldati che si preparano allo scontro maledicendo il giorno in cui si sono arruolati, la gelida tracotanza del pilota che sta per sganciare il suo carico di morte...
Una canzone che nel testo ricorda molto Five Years di David Bowie.
Look up I hear the scream of sirens on the wall
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2017 - 15:01
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Islamic Bomb

Islamic Bomb
[2004]
Parole e musica di Jello Biafra
Nel disco intitolato “Never Breathe What You Can't See”, nel quale Jello Biafra si accompagna con i Melvins, storica band alternative rock / hardcore punk capitanata da Roger "Buzz" Osborne.
The sun sets on the desert
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/4/2017 - 14:29
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Fall Dog Bombs the Moon

Fall Dog Bombs the Moon
[2003]
Parole e musica di David Bowie
Nell'album “Reality”


The sword… is unsheathed. The blade… stands ready.
(Oliver North, Fox News, 18 March 2003)

Reality was a wartime album, written and cut during the United States’ invasion of Iraq in the spring of 2003. It was the record of a man living in a city whose attack had provided the justification for the war; it was the work of a British expatriate sickened by the war’s long, seemingly orchestrated media buildup.

La spada... è sguainata. La lama... è pronta.
(Oliver North, Fox News, il 18 marzo 2003)

“Reality” era un album in tempo di guerra, scritto apposta per l'invasione degli Stati Uniti dell'Iraq nella primavera del 2003. E' stato la testimonianza di un uomo che viveva nella città il cui attacco aveva fornito la giustificazione per la guerra; è stato il lavoro di un espatriato britannico disgustato dalla lunga preparazione di... (continua)
Hope, little girl
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/4/2017 - 22:49
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Cellblock Door

Cellblock Door
[2011]
Parole di Daniel “Mudcat” Dudeck
Musica di Daniel Dudeck, Eskil Wetterqvist, Joe Burton e Shannon Kirk
Nell'album intitolato “American Idle”
Testo trovato sul sito dei Mudcat su Bandcamp
It’s a cold feeling when they lock the cellblock door
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2017 - 22:27
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Commodicide

Commodicide
[2013]
Parole di Daniel “Mudcat” Dudeck
Musica di Daniel Dudeck, Eskil Wetterqvist, David Evans e Joseph Burton
Nell'album intitolato “You Better Mind”
Testo trovato sul sito dei Mudcat su Bandcamp
It’s all in the way
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2017 - 22:12
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This World Is Not Our Home (One of These Days)

This World Is Not Our Home (One of These Days)
[2003]
Scritta da Donnie McCormick and Mudcat, band folk-country-Americana (nel senso del sottogenere del folk) originaria di Atlanta, Georgia.
Nel loro album intitolato “Kickin' Chicken”
Testo trovato sul loro sito su Bandcamp

Si tratta di una bella rivisitazione in chiave pacifista e antimilitarista della melensa (certamente come testo, ma a me la country comunque mi piace!) “This World Is Not My Home”, inno cristiano reso famoso nel 1962 dalla calda voce di Jim Reeves. A lui non portò molto bene, visto che morì un paio di anni dopo in un disastro aereo...
This world is not our home
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/4/2017 - 21:43
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La ballata delle morti bianche

La ballata delle morti bianche
2013
Uniko Neurone
Sono costretto a lavorare
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 13:35
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Signori della guerra

Signori della guerra
2013
Uniko Neurone
Voi non avete
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 13:33
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The Durham Light Infantry

The Durham Light Infantry
1989 (Re-edition 1994)
Nee Gud Luck
When I was just a young lad
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 13:20
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Going to the Mine

Going to the Mine
1998
Think Positive

(Johnny Handle)
Into the smoky morning
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 13:10
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One Soldier's Thoughts

One Soldier's Thoughts
2010
Reflections on War
I just called round to say farewell
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:59
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Soldiers of the Lord

Soldiers of the Lord
2010
Reflections on War
Over ‘No Man’s Land’ march the Ghosts of Agincourt
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:58
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A Hospital Ship at Tobruk

A Hospital Ship at Tobruk
2010
Reflections on War

Inspired by 'A Hospital Ship at Tobruk', the memoirs of Effie Townend, a nurse from Selby, awarded the Royal Red Cross for her duty aboard HMHS Somersetshire; Nurse Effie, a painting by Beryl Trist; and comments by Chris Chambers.
Reading your memoirs transported me
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:56
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Somewhere at the Front, Somewhere

Somewhere at the Front, Somewhere
2010
Reflections on War
Somewhere at the front, somewhere
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:49
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Bold as Brass

Bold as Brass
2010
Reflections on War
Sat in your uniform looking real class
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:47
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Please Monsieur

Please Monsieur
2015
A Carousel for Fools

La preghiera di un militare di non essere amputato...
Please Monsieur a penny for mi’ keep sir
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:38
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You Should Have Been There

You Should Have Been There
2015
A Carousel for Fools
I well remember Martin Luther King
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 12:33
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Workers Song (American Boy American Girl)

Workers Song (American Boy American Girl)
2011
Another dead end job
(continua)
inviata da dq82 6/4/2017 - 11:41
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They Don't Care About Us

They Don't Care About Us
[1995]
Parole e musica di Michael Jackson
Nell'album “HIStory” (per esteso “HIStory: Past, Present and Future - Book I”

All'epoca di “HIStory”, Michael Jackson usciva dalla prima causa giudiziaria intentagli per presunti abusi sessuali su di un minorenne. L'accusa si rivelò essere soltanto un bieco tentativo di estorsione ma segnò l'artista per tutta la vita, una vera persecuzione che ebbe termine solo nel 2005 con la piena assoluzione. E nonostante questo ancora oggi è molto diffusa l'erronea opinione che Michael Jackson sia stato uno schifoso pedofilo... Il pregiudizio accompagnò anche questa canzone, che venne accusata addirittura di antisemitismo... Niente di più falso: l'uso delle espressioni “Jew me” e “Kike me” (Kike è un termine spregiativo per ebreo) era assolutamente chiaro nel contesto, cioè, “puoi picchiarmi, puoi odiarmi, puoi trattarmi da negro o da ebreo, ma non potrai mai... (continua)
Skin head, dead head, everybody gone bad
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/4/2017 - 22:28
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SHE

SHE
2017
SHE

www.she.org.au

SHE is a not for profit organisation that provides specialist counselling services for women who are currently or have experienced family and domestic violence.
The lyrics of SHE the song are based on the words and stories of Tasmanian women who have suffered from domestic violence.
Oh he calls me a bitch and he calls me a whore
(continua)
inviata da dq82 5/4/2017 - 15:59
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Young Bosnia

Young Bosnia
2017
August 1914

Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
They’ve burned the bridge outside our holdings
(continua)
inviata da dq82 5/4/2017 - 15:21
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Philistine

Philistine
2017
August 1914

Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
I don’t want to need you
(continua)
inviata da dq82 5/4/2017 - 15:19
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Petrograd

Petrograd
2017
August 1914

Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
Wildcat howling in the distant snow
(continua)
inviata da dq82 5/4/2017 - 15:16
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We Are All Going to Die

We Are All Going to Die
2017
August 1914

Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
Like before you never speak your pretty mind
(continua)
inviata da dq82 5/4/2017 - 15:13
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Pezzi di cielo

Pezzi di cielo
2013
Portavérta

Una canzone antimilitarista, durante il servizio militare invece di suonare il silenzio, suona La Bamba
Sopra di noi spostano pezzi di cielo
(continua)
inviata da dq82 5/4/2017 - 14:59
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Il partigiano Ezio

Roberto e Lara Villani
Il partigiano Ezio
2017
Testo: Roberto Villani, nipote di Ezio Villani, con la figlia Lara
Musica Gianluca Spirito e Marino Severini

La canzone è stata scritta da Roberto Villani nipote di Ezio Villani, presentata dal vivo il 2/4/2017 allo SCUP di Roma.
Il testo era stato inizialmente trascritto dall'ascolto del pessimo video. Grazie all'intervento diretto dell'autore, abbiamo inserito il nome corretto degli autori: Roberto Villani e sua figlia Lara, e il testo corretto.

Ezio Villani, da Pietro e Anna Baccillieri; nato il 10 gennaio 1892 a Galliera (BO). Meccanico. 
Iscritto al PSI.

Prese parte alla prima guerra mondiale. 
Trasferitosi a Ferrara nel 1906, nel 1920 fu eletto vice segretario della CCdL e nominato vice direttore de "La Scintilla", il settimanale locale del PSI. 
Il 20 dicembre 1920 fu arrestato con l'accusa di avere preso parte allo scontro che, in quel giorno, si era svolto tra fascisti... (continua)
È scesa la sera sopra a Galliera
(continua)
inviata da Dq82 4/4/2017 - 13:21

Pieśń obozowa

Pieśń obozowa
[Aprile 1945]
Testo: Zbigniew Koczanowicz
Musica: a) Canzone popolare russa
b) Ludwik Żuk-Skarszewski (melodia originale)

Questa canzone fu scritta il 24 aprile del 1945 dall'attore e regista teatrale e cinematografico Zbigniew Koczanowicz. Nato nel 1909, Koczanowicz si era fatto tutta la sua terribile “trafila” durante la guerra e l'occupazione nazista: prima arrestato e rinchiuso nel carcere varsaviese di Pawiak, il 28 settembre 1942; poi trasferito a Auschwitz il 19 novembre 1942, a Gross-Rosen il 13 marzo 1943 e infine a Sachsenhausen il 21 aprile 1943. Sono tutte date registrate precisamente sull'elegante foglio di composizione di questa canzone, interamente redatto a mano, proveniente dal “sottolager” di Falkensee, filiale o sezione di Sachsenhausen. E' dall'immagine di questo foglio, reperibile da questa pagina in lingua inglese, che sono tratte queste notizie ed è stato ricopiato... (continua)
Odcięto nas drutem od świata
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2017 - 03:22

אין געטאָ הערשט הײַנט רו

anonimo
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
Im geto hersht haynt ru
(ca 1941/42?)
Canzone popolare del ghetto di Łódź

La canzone proviene dal ghetto di Łódź; come per molte altre canzoni registrate dalla Commissione Storica Ebraica di Monaco, nel 1946, non si ha nessuna notizia né sull'autore del testo, né su chi la abbia mai eseguita. Fu pubblicata parzialmente nell'antologia Min hametsar karati, a Gerusalemme nel 1954 (p. 66). La melodia è quella di una canzone popolare yiddish; il testo, sia in caratteri ebraici che in trascrizione, proviene da Heartstrings, "Corde del Cuore", la sezione musicale dello Yad Vashem.

Si tratta di una tipica “canzone di strada” del ghetto di Łódź, quello gestito con ferrea mano ed in pieno “spirito di collaborazione” da Chaim Mordechai Rumkowski e dal suo Judenrat. Come parecchie altre canzoni del ghetto di Łódź, è in forma assolutamente ironica e umoristica (il famoso, e spesso amaro, umorismo... (continua)
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2017 - 21:07
Percorsi: Ghetti
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Truth

Truth
La canzone appare sull'album The World As It Is Today (1981).
Then I went walking
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 18:15
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Law

Law
La canzone appare sull'album The World As It Is Today (1981).
I saw our masters
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 18:07
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Democracy

Democracy
[1981]
Album : The World As It Is Today

Il testo è opera di Chris Cutler.

Questo meraviglioso trio glaciale e militante si congedò definitivamente all'alba degli anni '80, con questo terzo ellepì dal titolo apocalittico
I saw a lion and a snake
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 14:10
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Abbi pietà di noi

Abbi pietà di noi
[2016]

Album :Lotto infinito

Featuring Marianna Fontana & Angela Fontana

Il momento più intenso dell’album è lasciato ad Abbi pietà di noi, cantata insieme con le gemelle Angela e Marianna Fontana, protagoniste del film di Edoardo De AngelisInvisibili. Un atto di dolore nei confronti dei paesi avvelenati dall’ecomafia, che diventa ad un certo punto una  litania di misericordia e di riparazione di chi implora, ai piedi dei territori inquinati, perdono per i propri peccati:“Qualiano terra appicciata, abbi pietà di noi. Caivano terra appicciata, abbi pieta di noi. Orta di Atella terra appicciciata, abbi pietà di noi…”.
bandadicefali.it
Locuzione "terra appicciata"
(continua)
inviata da adriana 3/4/2017 - 10:47
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La fabbricante d'angeli

La fabbricante d'angeli
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974

Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Dal più profondo buio della notte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:13
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India

India
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974

L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Mistica donna dal corpo di bronzo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:01
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Le Orme: Ad Gloriam

Le Orme: Ad Gloriam
[1969]
Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme

Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.
Ho lavorato tutta la mia vita ma
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 21:04




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