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Was treiben wir Deutschen in Afrika?

anonimo
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
[1898]
Versi di autore anonimo da cantarsi sulla melodia della canzoncina infantile di epoca romantica che fa “Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp”
Testo contenuto in un “Demokratisches Liederbuch” pubblicato a Stoccarda nel 1898.
Testo trovato su Hymne Auf Deutschland - Deutschlandhymne Aus Dem Deutschlandlied

Deutsch-Südwestafrika, Africa Tedesca del Sud-Ovest, così fu chiamata una porzione del continente africano, oggi più o meno corrispondente alla Namibia, che tra il 1884 e la fine della Grande Guerra l'Impero Tedesco elesse a sua colonia. Quello che coloni e soldati tedeschi fecero laggiù non fu altro che un genocidio, persino di qualche anno precedente a quello armeno, comunemente ritenuto il primo genocidio del XX° secolo. La sopravvivenza delle popolazioni indigene dei Nama, degli Ovambo e soprattutto degli Herero fu messa seriamente... (continua)
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2016 - 21:04

Spuk in der Kaserne

Spuk in der Kaserne
[1944]
Versi di Manfred Greiffenhagen (Berlino 1896 – KZ Dachau 1945), ebreo, scrittore ed autore di cabaret, composti durante la sua detenzione a Theresienstadt.
Musica di Clio Montrey, compositrice polacco-canadese, scritta per lo spettacolo viennese “EntArteOpera”, dedicato nel 2015 alle operette e agli spettacoli di cabaret realizzati dai prigionieri a Theresienstadt.
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario di propaganda “Der Führer schenkt den Juden eine Stadt”, confezionato dai nazisti per far... (continua)
In einer Stadt, von allem abgeschlossen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2016 - 12:56
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25 Μαίου

25 Μαίου
Deutsche Übersetzung von Jan Kuhlbrodt und Giorgos Kartakis
Traduzione tedesca di Jan Kuhlbrodt e Giorgos Kartakis
Μετάφραση: Jan Kuhlbrdot και Γιώργος Καρτάκης
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25. MAI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 3/10/2016 - 02:43
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Εμένα οι φίλοι μου

Εμένα οι φίλοι μου
Deutsche Übersetzung von Jan Kuhlbrodt und Giorgos Kartakis
Traduzione tedesca di Jan Kuhlbrodt e Giorgos Kartakis
Μετάφραση: Jan Kuhlbrdot και Γιώργος Καρτάκης
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ALL MEINE FREUNDE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/10/2016 - 02:37

An meinen Sohn Hans Werner

An meinen Sohn Hans Werner
[1943?]
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.

Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”

A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (continua)
Du brauchst dich deines Vaters nicht zu schämen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2016 - 13:39

Tausch-Rausch

Tausch-Rausch
[1946]
Una canzone scritta da Heinz Hartwig per il Reisekabarett, il cabaret itinerante de “Die Hinterbliebenen”, ossia “I Superstiti”, “I Sopravvissuti”.
Testo trovato sul sito Schwarz Rot Petticoat - Deutschland von der Nachkriegszeit bis zur Studentenrevolte
Nella raccolta di AA.VV. intitolata “Kabarett 1946-1969” (in 7 CD)



“Die Hinterbliebenen” è stato un gruppetto di aggressivi, feroci ed irridenti artisti tedeschi che tra il 1946 e il 1949 descrissero senza nessuna remora la Germania uscita in macerie dalla guerra. Con Hartwig, giornalista e scrittore satirico berlinese, “I Supersititi” contavano l'attore viennese Roman Sporer ed il regista Hans Albert Schewe, cui si aggiunse poi il noto Gerhart Herrmann Mostar al suo rientro dall'esilio in Jugoslavia:

“Siamo noi sopravvissuti,
dappertutto siam sbattuti.
Noi seguiam la liber'arte
che cerchiamo in ogni parte.
Noi cerchiamo... (continua)
Einst saß man noch als Kannibal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/9/2016 - 23:01

Berlin simultan

Berlin simultan
[1920]
Versi di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Poesia pubblicata sulla rivista “Dada Almanach” fondata e curata da Richard Huelsenbeck (1892-1974), esponente del Dadaismo in letteratura, autore nel 1918 del manifesto di quel movimento artistico.
Successivamente messa in musica del compositore Friedrich Hollaender (1896-1976)
Interpretata da Rosa Valetti e poi da Trude Hesterberg

Una poesia dadaista del tutto profetica che racconta – in un gergo berlinese che farà la gioia del Venturi nel tradurla – non solo la Germania del primo dopoguerra, quella dell'umiliazione di Versailles e della debolezza e vulnerabilità della Repubblica e della democrazia – ma anche quella, di lì a venire ma già ben vitale, delle croci uncinate, dell'antisemitismo, dei pogrom e della nuova guerra...

[...] Negli Ufa-Film viva l’Imperatore,
già sventola al duomo la reazione,
con... (continua)
Im Autodreß ein self-made gent!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2016 - 23:52
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Latrine

Latrine
[1946]
Versi di Günter Eich (1907-1972), poeta e drammaturgo tedesco, nella raccolta “Abgelegene Gehöfte” pubblicata nel 1948.
Musica di Christoph Schmid, in “Sieben Klangspiele und Intermezzo nach Gedichten von Günter Eich” per mezzosoprano e pianoforte (sola mano sinistra).

La descrizione dettagliata, ossessiva, rivoltante della latrina di un campo di prigionia alleato pieno di soldati tedeschi – lo stesso autore vi trascorse parecchio tempo prima di riconquistare la libertà – si accompagna ad una citazione dalla poesia Andenken del grande Friedrich Hölderlin… Aggrapparsi al bello per non sprofondare nell’orrido? Può darsi, tuttavia nella terza quartina Günter Eich fece rimare “Hölderlin” con “Urin”, creando non poco scandalo fra i suoi contemporanei… Chissà che uno dei poeti più amati dai nazisti – abusato, suo malgrado – non fosse qui invece restituito alla realtà penosa e difficile... (continua)
Über stinkendem Graben,
(continua)
inviata da Bernart Bartleeby 26/9/2016 - 13:44
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Inventur

Inventur
[1945-46]
Versi di Günter Eich (1907-1972), poeta e drammaturgo tedesco, nella raccolta “Abgelegene Gehöfte” pubblicata nel 1948.
Su YouTube si trovano diverse letture del brano accompagnate da musica. Mi risulta poi che i versi di Eich siano stati utilizzati per una performance del gruppo altoatesino di teatrodanza Muspilli su musiche della compositrice Manuela Kerer.

Günter Eich scrisse questa poesia mentre si trovava in un campo di prigionia americano.
“Inventur” è una delle più note e rappresentative composizioni della cosiddetta “Trümmerliteratur”, la letteratura delle macerie, nella Germania dell’immediato secondo dopoguerra.
Dies ist meine Mütze,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2016 - 10:39
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Run Soldier Run

Run Soldier Run
Dieses Lied ist der Gewinner des 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerbes (Frieden Musik).
RENN, SOLDAT, RENN!
(continua)
inviata da Juha Rämö 25/9/2016 - 10:03
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Enticing Surrender

Enticing Surrender
Dieses Lied kam an zweiter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Mein Weg soll mich durch Alices Wunderland führen,
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/9/2016 - 10:01
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Wann sind wir bereit

Helmut Dahlhaus
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text: Sbu (Helmut Dahlhaus)

Dieses Lied kam an dritter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Zuviel Leid, zuviel Neid,
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/9/2016 - 10:35
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Wem gehört die Welt

Wem gehört die Welt
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text: Michel Noeh

Dieses Lied kam an vierter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Ein lauter Knall, die Dächer fallen herunter auf die Straße, sind zerstört.
(continua)
inviata da Juha Rämö 22/9/2016 - 15:07
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Lied vom Warten

Lied vom Warten
[1947]
Una canzone che Erich Kästner presentò al Kabarett Schaubude nel 1947, interpretata da Ursula Herking.

Quando la Germania, in macerie, divenne un’enorme sala d’attesa di una stazione, con milioni di donne che speravano nel ritorno dei loro uomini fatti prigionieri… Il numero dei soldati tedeschi prigionieri degli alleati e dei sovietici alla fine della seconda guerra mondiale è controverso. Ancora più controverso è il numero di quelli che in prigionia morirono, ma furono senz’altro moltissimi quelli che non fecero mai ritorno.
Zwei Jahre werden es im Mai.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2016 - 09:05
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Hunger ist heilbar (Eine deutsche Allegorie)

Hunger ist heilbar (Eine deutsche Allegorie)
[1931]
Versi di Erich Kästner, nella raccolta intitolata “Gesang zwischen den Stühlen” pubblicata nel 1932.
Musica di Werner Helwig (1905-1985), in arte Hussa, scrittore, poeta e anche cantautore tedesco.
Es kam ein Mann ins Krankenhaus
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/9/2016 - 08:36
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Die Ballade vom Nachahmungstrieb

Die Ballade vom Nachahmungstrieb
[1931]
Una canzone scritta da Erich Kästner e pubblicata il 24 marzo 1931 sul settimanale Die Weltbühne, quello brevemente diretto da Kurt Tucholsky tra il 1926 ed il 1927, e poi dal suo amico Carl von Ossietzky fino al suo arresto nel 1933.
Trovo il brano in “Erich Kästner: Die kleine Freiheit: Chansons und Prosa 1949–1952” pubblicato nel 1979 e anche in “Tiefer Frieden”, raro disco del 1980 di un oscuro duo folk tedesco chiamato Hammer & Harfe.

I nazisti arrestarono Carl von Ossietzky, con altre migliaia di oppositori all'indomani del pretestuoso “incendio del Reichstag”. Fu allora che cominciarono a giocare, a divertirsi sadicamente con tutte quelle vite ridotte in prigionia, proprio come fanno i protagonisti di questa “Ballata dell'emulazione”: un gruppo di bambini, curiosi di sapere cosa provano i grandi quando giustiziano un criminale, decidono di impiccare per guioco uno di... (continua)
Es ist schon wahr: nichts wirkt so rasch wie Gift!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2016 - 19:54

Vertrauenskundgebung für Herrn Fey

Vertrauenskundgebung für Herrn Fey
[1931-34]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Una poesia dedicata ad Emil Fey (1886-1938), uno dei leader dell'Heimwehr, formazione paramilitare austriaca, nazionalista e fascista, paragonabile ai Freikorps tedeschi (quelli che poi evolsero nelle SA naziste). L'Heimwehr – più tardi “Vaterländische Front” - a partire dalla seconda metà degli anni 20 fu responsabile del radicalizzarsi dello scontro sociale e nel luglio del 1927 diede manforte alla polizia nel reprimere con ferocia (90 e più morti, centinaia di feriti) una violenta rivolta popolare causata dall'assoluzione di alcuni paramilitari per l'omicidio di due manifestanti avvenuto alcuni mesi prima. Nel 1933 i fascisti dell'Heimwehr presero il potere con un golpe, insediando come dittatore Engelbert Dollfuss, che l'anno... (continua)
Eiapopeia alala,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2016 - 22:49
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Die Mühlen der Gerechtigkeit

Die Mühlen der Gerechtigkeit
[1931-34]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Una poesia sulla Legge che spesso non ha nulla a che vedere con la Giustizia, ma è solo uno degli strumenti di oppressione del potere. Lo sguardo dell'autore non è rivolto solo all'Austria ma all'Europa intera. E nella terza strofa ce n'è anche per l'America di Sacco e Vanzetti e dei linciaggi dei neri...

Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg

Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Der liebe Gott sprach klipp und klar:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2016 - 21:50

Krupps Morgenliedchen

Krupps Morgenliedchen
[1931-34]
Poesia di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Questa “Canzoncina mattutina del Sig. Krupp” fu pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.

Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg

In molte delle sue poesie Soyfer denuncia il finanziamento ad Hitler e ai fascisti austriaci da parte di banchieri ed industriali: Thyssen e soprattutto Krupp sono i più spesso citati. E se i grossi industriali e i loro banchieri appoggiano i fascisti è perchè si aspettano da questi una politica di riarmo che porterà inevitabilmente ad una... (continua)
Die Hoffnungen schießen empor, froh und frisch,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2016 - 18:44

Schlaflied für ein Ungebornes

Schlaflied für ein Ungebornes
[1931-34]
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Un'inquietante ninna ninna pubblicata sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung” nei primi anni 30.

Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi di Jura Soyfer intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979. Il testo è riportato su Projekt Gutenberg

Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
»Halt die Ehe hoch in Ehren,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2016 - 17:58
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Lied Von Der Käuflichkeit Des Menschen

Lied Von Der Käuflichkeit Des Menschen
[1937]
Canzone di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Scritta nel 1937 per il suo terzo dramma, "Astoria", riflessione tragicomica sul concetto di “Vaterland”, di Patria, e della totale distorsione che ne fanno i regimi totalitari. Astoria è un paese inesistente, un'invenzione truffaldina propinata dai governanti al proprio popolo e che tuttavia si rivela una perfetta macchina statale di guadagno e oppressione. Jura Soyfer riesce a creare un'esilarante e insieme spaventosa parabola politica sulla concezione dello Stato nei regimi dittatoriali, ispirandosi stilisticamente al teatro comico viennese ottocentesco e in particolare alle farse di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund. (de.wikipedia)

Nel 1975 questa canzon di Jura Soyfer è stata ripresa dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Lieder Fürs Leben”.
Ins Himmelblau die Rohstoffpreise steigen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2016 - 22:02
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Das Lied von der Ordnung

Das Lied von der Ordnung
[1932]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Pubblicati nel 1932 sul quotidiano socialista austriaco “Arbeiter Zeitung”

Nel 1981 questa e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Daß wir Hunger haben, ist nicht wichtig,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2016 - 21:18
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Lied des einfachen Menschen

Lied des einfachen Menschen
[1935-38]
Canzone scritta da Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Quando nel giugno del 1939 questa canzone fu presentata alla serata inaugurale dell'Exilkabarett viennese “Das Laterndl” (“The Lantern”) in quel di Londra, il suo autore, Jura Soyfer, a soli 26 anni, aveva già perso la vita per mano dei nazisti in quel di Buchenwald...

Nel 1981 questa “Canzone della gente comune” e altre canzoni di Jura Soyfer, compreso il suo famoso Dachaulied, composto insieme ad Herbert Zipper nel primo periodo della sua prigionia, sono state riproposte dal gruppo viennese Schmetterlinge nel loro disco intitolato “Verdrängte Jahre”.
Menschen sind wir einst vielleicht gewesen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2016 - 20:44
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Telegrafen-Chanson

Telegrafen-Chanson
[1936]
Dopo Kometen-song, ecco un'altra canzone (questa occupa tutta la seconda scena) dal dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Soyfer si ispirava al teatro comico viennese ottocentesco di Johann Nestroy e Ferdinand Raimund.
Testo trovato su Projekt Gutenberg

“Lo spettacolo, una sorta di cabaret aggressivo e pieno di energia, è una pungente satira nei confronti del genere umano, qui tratteggiato nell’attesa della fine del mondo. Infatti un’assemblea dei pianeti guidati dal sole, decide di liberare il pianeta terra dalla fastidiosa presenza dei suoi abitanti, gli uomini, nota stonata nell’armonia cosmica, inviandole contro una cometa. La reazione degli umani è un compendio di cinismo,... (continua)
[Die Bühne ist völlig verdunkelt. Man hört das Ticken der Morseapparate.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2016 - 19:13
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Kometen-song

Kometen-song
[1936]
Canzone che chiude il dramma “Der Weltuntergang, oder, Die Welt steht auf kein' Fall mehr lang”, esordio letterario di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraiana), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Ispirata al couplet “Kometenlied” della farsa viennese “Der böse Geist Lumpacivagabundus, oder Das liederliche Kleeblatt”, di Johann Nestroy, 1833

“Per ristabilire l’equilibrio dell’Universo, il Sole e gli altri pianeti decidono di liberare la Terra dai fastidiosi pidocchi che la stanno pian piano uccidendo, gli uomini, e per farlo le lanciano contro una cometa. Come reagiranno gli uomini alla notizia che stanno per essere annientati? Come si prepareranno alla fine del mondo? Jura Soyfer, autore austriaco tra i più rappresentativi della sua generazione, prematuramente scomparso, a ventisei anni, in un campo si sterminio... (continua)
Denn nahe, viel näher, als ihr es begreift
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2016 - 17:08

Die Legende vom namenlosen Soldaten

Die Legende vom namenlosen Soldaten
[193?]
Versi Gerhart Herrmann Mostar (1901-1973), scrittore, poeta e giornalista tedesco.
Musica di Franz Eugen Klein (1912-1944), compositore, pianista e direttore d'orchestra austriaco, ebreo.
Testo trovato qui

Il tedesco Gerhart Herrmann si fece le ossa come giornalista a Bochum, Berlino e Monaco ma soprattutto come inviato nei Balcani, dove aggiunse al suo cognome quello letterario di “Mostar”, in omaggio alla città bosniaca.
Dopo l'avvento di Hitler, Herrmann Mostar riparò a Vienna dove partecipò al kabarett “Der liebe Augustin”, fondato dall'attrice e cantante Stella Kadmon insieme allo scrittore Peter Hammerschlag e al compositore e pianista Fritz Spielmann. Al gruppo si aggiunse anche il musicista viennese Franz Eugen Klein, autore della musica di questa “Leggenda dei soldati senza nome”.

Nel 1938, in seguito all'“Anschluss”, l'annesione dell'Austria alla Germania nazista,... (continua)
Ich lag nicht unter dem Marmorstein
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2016 - 00:03
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Der kleine Trompeter

anonimo
Der kleine Trompeter
1925

Am 13. März 1925 kam Ernst Thälmann zu einer Wahlkundgebung nach Halle. Ein Polizeikommando hinderte ihn, zu den 8000 Versammelten zu sprechen. Polizisten feuerten in die Menschenmenge. Unter den 9 Toten befand sich der 27jährige Fritz Weineck aus dem Spielmannszug des Roten Frontkämpferbundes. Als die Opfer des Polizieüberfalls zu Grabe getragen wurden, folgten Zehntausende ihren Särgen. Alle grösseren Halleschen Betrieb standen still.
Testo trovato su kommunisten.ch


wikipedia

1966

A cura di Michele Straniero
Von all meinen Kameraden
(continua)
inviata da dq82 16/9/2016 - 14:47
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Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)

anonimo
Büxensteinlied (Im Januar um Mitternacht)
Gennaio 1919
Canzone della lega spartachista
Das “Büxensteinlied” entstand in den Januarkämpfen 1919 im Berliner Zeitungsviertel. Die Arbeiter verteidigten die Druckerei Büxenstein gegen die Truppen des SPD-Wehrministers Gustav Noske. Auf dessen eigenen Worte bei der Niederschlagung der Arbeiter (“Einer muss der Bluthund sein”) spielt die 3. Strophe an. Die Verse stammen vom Schlosser Richard Schulz, später Redakteur der “Roten Fahne”. Nach Weise eines nationalistischen Soldatenlieds von 1915 (“Argonnerwald, um Mitternacht”).
Testo trovato su kommunisten.ch


1966

A cura di Michele Straniero

testo di Schlosser Richard Schulz, poi direttore della "Bandiera Rossa".
Musica da "Argonnerwaldlied" inno nazionalista della I guerra mondiale (1915) poi ripresa anche dal regime nazista
Im Januar um Mitternacht
(continua)
inviata da dq82 16/9/2016 - 14:33

Die Jugend hat das Wort

Die Jugend hat das Wort
[1946]
Una canzonetta di Erich Kästner, interpretata dalla voce di Petra Unkel (1925-vivente?, cantante ed attrice tedesca di origine ungherese), che nell'immediato secondo dopoguerra la presentava regolarmente al kabarett Schaubude di Monaco di Baviera.

Un veemente attacco di Kästner alla generazione dei padri, responsabile dell'avvento al potere di Hitler...
Ihr seid die Ält'ren. Wir sind jünger.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2016 - 21:56
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Das Spielzeuglied

Das Spielzeuglied
[1946?]
Versi di Erich Kästner
Musica di Edmund Nick (1891-1974), importante compositore e direttore d’orchestra tedesco.

Erich Kästner ed Edmund Nick si erano conosciuti a Breslavia, Slesia, negli anni 20 e lì collaborarono fino al 1933 nella realizzazione di commedie e drammi radiofonici. Il nazismo e la guerra li allontanarono momentaneamente, ma i due amici si ritrovarono nel 1945 a Monaco di Baviera e insieme fondarono il kabarett “Die Schaubude”, “Il baraccone da fiera”. Lì Kästner propose nuovi testi, come questo, ma anche molti vecchi brani risalenti all’epoca di Weimar, che quasi 30 anni dopo mantenevano purtroppo intatta la loro attualità…
Wer seinem Kind ein Spielzeug schenkt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2016 - 16:32

Lied des Alldeutschen (Barbarische Melodie)

Lied des Alldeutschen (Barbarische Melodie)
[1918]
Versi del giornalista e scrittore satirico viennese Karl Kraus (1874-1936), “der Meister des giftigen Spotts”, il maestro della satira velenosa…
Originariamente pubblicati nel 1918 sulla rivista “Die Fackel”, fondata dallo stesso Kraus nel 1899.
Poi nel quarto volume della raccolta “Worte in Versen I-IX (1916-1930)”

Dalle pagine della sua “Die Fackel”, Karl Kraus – ebreo che ripudiò la sua fede e fu un acceso antisionista, un laico aristocratico, libertario e libertino – tuonò sempre contro il nazionalismo, il militarismo, la corruzione dello Stato e le politiche economiche liberiste.
Nel 1933 scrisse “Die dritte Walpurgisnacht” ("La terza notte di Valpurga"), un lungo saggio contro la presa di potere di Hitler, che non fu poi pubblicato che nei primi anni 50. Ma ampi stralci di quello scritto vennero inseriti nel 1934 su uno degli ultimi numeri della sua rivista, intitolato... (continua)
Ob unter See, ob in der Luft,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2016 - 09:02
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Das Lied vom Hasse

Das Lied vom Hasse
[1841]
Versi di Georg Herwegh, poeta tedesco, socialista rivoluzionario.
Trovo il brano in “Bauernkrieg 1525 Weberaufstand 1844” di Ernst Busch (1964),

Forse è un po’ troppo proporre sulle Antiwar Songs una “Canzone dell’Odio”, ma l’odio di Herwegh - poeta tedesco, antitautoritario, insubordinato e rivoluzionario per tutta la vita, fin dall’espulsione da tutte le scuole di ogni ordine e grado e dalla diserzione per incompatibilità con la disciplina militare – è qui rivolto contro re, tiranni e potenti della Terra, è un invito a reagire ad ogni sfruttamento e sopruso e a riconquistare la libertà, “con ogni mezzo necessario”
Wohlauf, wohlauf, über Berg und Fluß
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/9/2016 - 16:25
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Damals in der DDR

Damals in der DDR
(2004)
Es war ne lange kalte Zeit
(continua)
11/9/2016 - 15:39
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Manchmal

Manchmal
1998
Wege

L'uomo non è fatto per fare la guerra, è nato nudo senza stivali e speroni, senza armi, non è nato per morire solo ma per fare la pace...
Manchmal sind wir Menschen müde,
(continua)
inviata da dq82 11/9/2016 - 14:18

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht
1985
Heimweh nach Heimat

Quando regna la violenza, la resistenza diventa un dovere... forse questa canzone riassume in poche parole il sito delle CCG, è una risposta a tutti quelli che ogni tanto mettono il naso nel sito e poi lo storcono.
Wir haben geschrien und laut protestiert
(continua)
inviata da Dq82 10/9/2016 - 21:19

Hans im Glück

Hans im Glück
[1934]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da altri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Per questa canzone del “Macinapepe” Erika Mann prese a prestito il titolo di una fiaba dei fratelli Grimm (da noi “La fortuna di Gianni”, lo stupido che finisce per barattare un’enorme lingotto d’oro con un mucchio di pietre, eppure trova nel non avere più nulla la felicità e la libertà) e ne fece una riflessione sullo sradicamento progressivo e velocissimo che molti artisti, scrittori ed intellettuali tedeschi, ebrei e non, subirono con l’affermarsi... (continua)
Soll ich was von mir berichten?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/9/2016 - 16:07
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Straßenschild

Straßenschild
(2015)
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text: Cuppatea (Sigrun Knoche & Joachim Hetscher)

Dieses Lied kam an fünfter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Die Straßen meiner Stadt, die sollt ihr nennen
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/9/2016 - 11:59
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Frau X

Frau X
[1933]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da altri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Un’altra canzone al vetriolo, con cui la Mann, per bocca di Therese Giehse, puntava il dito contro la borghesia commerciante tedesca, ricca, grassa e contenta, che insieme all’aristocrazia militare fu lo zoccolo duro del consenso al nazismo: “Un gas velenoso stagna nelle nostre belle camere da letto…”
Ich heiße X und habe einen Laden,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/9/2016 - 09:00
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Der Prinz von Lügenland

Der Prinz von Lügenland
[1934]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da altri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

“Il gran finale [del Macinapepe, nello spettacolo del 1 gennaio 1934 a Zurigo, ndr] è costituito da Erika e dalle sue celebri, taglienti canzoni con versi che colpiscono a raffica la follia nazista. Eccola in scena con elmetto d’argento, pantaloni neri e stivali da cavallerizza. Questa sera è il Lügenprinz, ‘Il Principe del Paese di Bugie’’: “Sono il principe del Paese di Bugie / mento oltre ogni limite e fantasia /Santo Dio, che bravo sono a mentire!... (continua)
Ich bin der Prinz von Lügenland,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/9/2016 - 08:20

Die Dummheit

Die Dummheit
[1934]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da latri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Zurigo, 1 gennaio 1934. E’ il primo anniversario del “Macinapepe”. La famiglia Mann è fuggita l’anno prima dalla Germania ed Erika sta spopolando con il suo Kabarett anti-nazista in tournée in Europa… Si apre il sipario ed è Erika ad introdurre lo spettacolo intonando il canto del Kälte. Poi appare in scena Therese Giehse: sta ritta su un piedistallo, un bracio alzato come certe antiche statue d’epoca romana, una parrucca gialla in testa, un abito rosa... (continua)
Ich bin die Dummheit, hört mein Lied
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/9/2016 - 16:15
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Verranno a chiederti del nostro amore

Verranno a chiederti del nostro amore
SIE WERDEN DICH ÜBER UNSERE LIEBE BEFRAGEN
(continua)
inviata da Juha Rämö 7/9/2016 - 11:19

Kälte

Kälte
[1933]
Versi di Erika e del fratello Klaus Mann
Musica di Magnus Henning (1904-1995), compositore e pianista bavarese
Nello spettacolo di Kabarett intitolato “Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe”, ideato dai due fratelli Mann, con la collaborazione di Walter Mehring e Wolfgang Koeppen, e interpretato dalla stessa Erika, dall’amante di lei Therese Giehse e da latri attori e danzatori (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang e Igor Pahlen.)

Nel 1933 la gran parte dei cabarettisti tedeschi aveva già abbandonato la Germania. Fu allora che Erika ed il fratello Klaus - in aperta polemica con l’ingombrante figura del padre Thomas Mann, fino a quel momento silenzioso rispetto al nazismo ormai trionfante – decisero di farsi carico di quella scena letteraria e teatrale in via d’estinzione e di proporla in chiave apertamente anti-nazista.
“Die Pfeffermühle”, “Il Macinapepe” – nome suggerito proprio... (continua)
In Winterkälte ward ein Jahr geboren, –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/9/2016 - 09:00
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Große Zeiten

Große Zeiten
[1931]
Versi di Erich Kästner. Ignoro in quale raccolta furono originariamente pubblicati. Gli scritti di Kästner vennero tutti bruciati dai nazisti nel 1933.
Trovo la poesia illustrata da Paul Flora in un volumetto edito nel 1959.

La musica è di Will Elfes (1924-1971), scultore e musicista tedesco. Nel suo album “Will Elfes Singt Kästner” del 1970.

Prima della sua prematura scomparsa Will Elfes ha messo in musica molte poesie di grandi autori, come François Villon, Christian Morgenstern, Bertolt Brecht, Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Joachim Ringelnatz, H. C. Artmann.
Come scultore Will Elfes è stato anche autore di importanti opere, come quelle esposte nell’ex campo di sterminio di Dachau:
Die Zeit ist viel zu groß, so groß ist sie.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/9/2016 - 09:13
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Kriminal-Tango

Kriminal-Tango
Kriminal-Tango
Hazy Osterwald-Sextett – Kriminal-Tango (1959)
Kriminal-Tango
Text: Kurt Feltz; Musik: Piero Trombotta

Kriminal-Tango ist ein Schlager aus dem Jahr 1959, der am erfolgreichsten vom Hazy-Osterwald-Sextett interpretiert wurde. Der Kriminal-Tango wurde im Original von Piero Trombetta, einem italienischen Künstler, komponiert und herausgebracht.
Kriminal-Tango in der Taverne
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/9/2016 - 11:08

Das Gesetz

Das Gesetz
[1929]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati sotto uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger, sul n. 41 dell’Arbeiter Illustrierte Zeitung, 1929.
Musica di Erich Einegg (1898-1966), pianista e compositore.

Una canzone che il grande giornalista ed intellettuale scrisse per la grande Rosa Valetti, la quale solo qualche mese prima era stata tra gli interpreti della prima de “Die Dreigroschenoper“ di Brecht e Weill al Theater am Schiffbauerdamm di Berlino.
La Valetti allora conduceva il “Larifari”, che credo sia stato l’ultimo Kabarett da lei fondato prima dell'esilio e della morte, avvenuta nel 1937.
Di lì a poco il nazismo avrebbe travolto tutto e tutti…
Proprio nel 1929 Tucholsky diede alle stampe il suo capolavoro e testamento politico, il “Deutschland, Deutschland über alles. Ein Bilderbuch von Kurt Tucholsky und vielen Fotografen. Montiert von John Heartfield (“Germania,... (continua)
Mann und Frau und Frau und Mann –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2016 - 09:28

Für Recht und Freiheit bin ich gefangen

anonimo
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
La fonte originale citata è il volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” (Hofmeister, Leipzig 1962) curato dalla celebre ricercatrice musicale, ebrea tedesca, Inge Lammel (1924-2015), coadiuvata nel lavoro da Günter Hofmeyer.

Ce chant est une recomposition d’un chant de prison apprécié des années 20.

« Pour sa naissance, Mme Erna Streckel de Bautzen, qui nous a envoyé le chant, écrit : « Quand j’étais en prison dans ma ville natale, à l’époque Landsberg/Warthe, dans le Brandebourg prussien (aujourd’hui Gorzów Wielkopolski, en Pologne), j’ai rencontré un ouvrier agricole. On le préparait pour l’exécution. Père de 3 enfants. Quand il était en permission du front, le fils du maître était à la maison. Il luit dit : « Pourquoi n’êtes-vous pas au front ? » Celui-ci répondit : « Tu es donc là pour cela ! » L’ouvrier lui donna une grande gifle, et pour cela il devait maintenant... (continua)
IM TIEFEN KERKER HAB ICH GESESSEN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2016 - 14:25

Lied von Sachsenburg

anonimo
Lied von Sachsenburg
[1933]
L’attribuzione di questo canto è incerta. Alcune fonti parlano di un giornalista di Lipsia, tal R. Seidel (sul quale non ho trovato alcuna informazione), altre l’associano a Rudi Reinwarth (1907-1971), artigiano bavarese, militante comunista, redattore in un giornale del partito. Fu arrestato, come tanti altri, già nel 1933 e si fece alcuni anni in campo di concentramento. Poi venne arruolato nella Wehrmacht e finì prigioniero dei sovietici. Dopo la guerra è stato un dirigente politico in Germania Est.
Sulla melodia di “Arbeitsmann, du lebst in Not” (così almeno si afferma su Music and Holocaust), canzone agit-prop che deve aver prestato la musica a molti canti composti da prigionieri politici nei campi di concentramento nazisti.
Come spesso mi capita ultimamente, devo la comprensione di questo testo alla traduzione in francese fatta dal pastore luterano Yves Kéler, curatore del... (continua)
Gefüget aus Beton und Stahl,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2016 - 09:09

Ein jeder von uns sechsen (oder Die Jauchkolonne)

Ein jeder von uns sechsen (<em>oder</em> Die Jauchkolonne)
[1935-37]
Versi di Ludwig Bendix (1877-1954), avvocato e notaio ebreo tedesco, composti in prigionia a Lichtenburg oppure a Dachau.
Su di una qualche melodia non nota o composta dallo stesso Bendix
Testo trovato sul dal Volks Lieder Archiv e compreso grazie alla traduzione offerta dal pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants.
Nel volume intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936”, a cura di Guido Fackler, edizioni Temmen, Brema, 2000.

Laureato in legge, avvocato in Berlino dal 1907, notaio dal 1923, fondatore e direttore della rivista giuridica “Die Justiz”, Ludwig Bendix perse tutto con l’avvento del nazismo e nel 1935 fu internato in uno dei primi campi di concentramento allestiti dai nazisti, quello ospitato nel castello di Lichtenburg, in Sassonia. In seguito fu trasferito a Dachau, da dove nel... (continua)
Ein jeder von uns sechsen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/8/2016 - 09:22

Kartoffelschällied

Kartoffelschällied
[1935-37]
Versi di Ludwig Bendix (1877-1954), avvocato e notaio ebreo tedesco.
Su di una qualche melodia non nota o composta dallo stesso Bendix
Testo trovato sul dal Volks Lieder Archiv e compreso, almeno in parte, grazie alla traduzione della prima strofa offerta dal pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants.
Nel volume intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936”, a cura di Guido Fackler, edizioni Temmen, Brema, 2000.

Laureato in legge, avvocato in Berlino dal 1907, notaio dal 1923, fondatore e direttore della rivista giuridica “Die Justiz”, Ludwig Bendix perse tutto con l’avvento del nazismo e nel 1935 fu internato in uno dei primi campi di concentramento allestiti dai nazisti, quello ospitato nel castello di Lichtenburg, in Sassonia. In seguito fu trasferito a Dachau, da dove nel 1937 fu... (continua)
Des Abends nach dem Fraße:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/8/2016 - 21:32
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Heil, Sachsenhausen!

Heil, Sachsenhausen!
BIN ICH EIN HALBWILDER SCHEIßPOLE! (oder HEIL SACHSENHAUSEN)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/8/2016 - 09:27

Alles fügt sich und erfüllt sich

Alles fügt sich und erfüllt sich
[1935]
Versi del poeta tedesco Christian Morgenstern (1871-1914), dalla raccolta “Ich und die Welt” pubblicata a Berlino nel 1898. Il titolo originale della poesia è “Stilles Reifen”
Testo trovato sul Volks Lieder Archiv

Musica composta da Eva Rutkowski Lippold (1909-1994), poetessa e scrittrice, militante comunista, attivista ‎del Soccorso Rosso tedesco e componente della resistenza antinazista a Berlino, durante i lunghi anni di detenzione nelle carceri naziste di Jauer (Jawor, in Polonia) e Waldheim (Sassonia).
Alles fügt sich und erfüllt sich,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/8/2016 - 08:53
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Ja, am Alex, ja, am Alex

anonimo
Ja, am Alex, ja, am Alex
[1934]
Canto di donne berlinesi arrestate dai nazisti per motivi politici e detenute nel Polizei-Praesidium di Alexanderplatz, in attesa di essere trasferite nella prigione di Moabit.
Ho incontrato questo testo sul Volks Lieder Archive ma si trattava di una versione parziale. Per fortuna il pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants ne ha pubblicata la versione integrale, con tanto di note e traduzione in francese. La fonte citata è il volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” (Hofmeister, Leipzig 1962) curato dalla celebre ricercatrice musicale, ebrea tedesca, Inge Lammel (1924-2015), coadiuvata nel lavoro da Günter Hofmeyer.

“Alex” era il modo in cui i berlinesi indicavano il vecchio quartier generale della polizia in Alexanderplatz, un maestoso edificio costruito alla fine dell’800 e che nel 1933 divenne la sede della Gestapo nazista. Distrutto dai... (continua)
Ja, am Alex, ja, am Alex
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/8/2016 - 09:10

Maulkorb, Maulkorb über alles

Maulkorb, Maulkorb über alles
[fine 800/inizio 900]
Versi di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco.
Parodia della canzone patriottica “Das Lied der Deutschen”, il “Deutschland über Alles”, composto nel 1846 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben.
Testo trovato qui

Una canzonetta contro la censura guglielmina che Wedekind pubblicò sul Simplicissimus, rivista satirica fondata a Monaco di Baviera nel 1896. Questa ed altre invettive contro la casta politico militare del tempo gli costarono diversi mesi di galera. Simbolo del Simplicissimus era un disegno dell’illustratore Thomas Theodor Heine raffigurante un cagnaccio tutto rosso, scatenato e ringhiante, pronto ad avventarsi sull’aristocrazia prussiana e sul clero suo benedicente.
Maulkorb, Maulkorb über alles;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/8/2016 - 09:08
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Berliner Weihnacht 1918

Berliner Weihnacht 1918
[1918]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Interpretata da Katja Ebstein e più recentemente messa in musica da Hein Ratz nel suo album “Klabund - Leuchtet ihre Uhr des Nachts?” pubblicato nel 2006.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE

Poesia gemella di Weihnachten di Kurt Tucholsky, e altrettanto bella e terribile.
Il Kurfürstendamm (familiarmente Ku'damm) è uno dei più famosi viali di Berlino, paragonabile agli Champs-Élysées di Parigi...

“Al Kurfürstendamm s’incontrano persone piene di boria,
vogliose di baldoria,
brillanti con signore, frac, visone,
cuore di pietra con doppio mento e corruzione.
E perle, perle, perle,
tra fiumi di champagne effervescente.
Gridano le cocottes allegramente,
mio caro, a noi non può mancare proprio niente,
e se muoiono di fame in milioni,
noi vogliam divertirci coi soldoni.”

(traduzione italiana da “Kabarett! Satira, politica e cultura tedesca in scena dal 1901 al 1967”, a cura di Paola Sorge. LIT Edizioni 2015)
Am Kurfürstendamm da hocken zusamm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 22:53
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Tubel Trophy

Tubel Trophy
IDIOTENPOKAL
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2016 - 09:43
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Vater komm erzähl vom krieg

Vater komm erzähl vom krieg
[1966]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
In un'antologia del 1967 intitolata “Thema: Frieden”
Musica del compositore austriaco Friedrich Cerha, nel disco intitolato “Eine Art Chansons” (1993)

Papà, raccontami della guerra... Perchè è stata fatta? E tu, che cosa hai fatto? Come sei stato ferito? E come... sei morto... Papà, raccontami della guerra...
Domande assurde, senza possibile risposta, di un figlio ad un padre caduto in un'assurda guerra...
Chissà se Bruce Springsteen e Joe Grushecky conoscevano questa poesia quando scrissero What Did You Do in the War?‎...
vater komm erzähl vom krieg
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2016 - 13:56

Wien : Heldenplatz

Wien : Heldenplatz
[1962]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
Nella raccolta intitolata “Laut und Luise” pubblicata nel 1966
Musica del compositore austriaco Friedrich Cerha, nel disco intitolato “Eine Art Chansons” (1993)

Era adolescente Ernst Jandl quando Hitler si annesse l'Austria. Era il 12 marzo del 1938. L'Anschluss fu un'operazione studiata a tavolino e si risolse non solo con l'intervento militare ma pure con un successivo “democraticissimo” referendum, tenutosi il 10 aprile, il cui semplice quesito era il seguente:

“Sei d'accordo con la riunificazione dell'Austria con il Reich tedesco avvenuta il 13 marzo 1938 e voti per la lista del nostro Führer Adolf Hitler?”

Ovviamente le ragioni del “No” non ebbero alcuno spazio, persino nella scheda elettorale, dove la casella dei contrari era relegata ai margini e molto più piccola di quella riservata ai favorevoli... Il risultato: oltre... (continua)
der glanze heldenplatz zirka
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2016 - 21:15
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Schtzngrmm

Schtzngrmm
[1956]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
Musica per sola tromba del compositore Johannes X. Schachtner (2004).
Anche il musicista jazz Christian Muthspiel si è cimentato col brano nel 2008.

Se al termine tedesco “Schützengraben”, trincea, si tolgono tutte le vocali (e si tengono solo le consonanti, con nell'ultima sillaba una concessione al dialetto viennese), ecco che possiamo ottenere una serie di suoni molto evocativi, onomatopeici, di quello che fu davvero la guerra in trincea. Si tratta di cosiddetta “poesia concreta”.

La poesia qui di seguito provoca sempre, inevitabilmente, qualche sorriso, al pari di quelle di Marinetti o di Palazzeschi. Ma è un sorriso di breve durata. L’autore è un poeta austriaco, Ernst Jandl, che dopo essere stato catturato dagli inglesi nella Seconda Guerra Mondiale, tornò a Vienna ad insegnare. Jandl mescolò la terribile esperienza della... (continua)
schtzngrmm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2016 - 22:22
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El alma llena de banderas

El alma llena de banderas
DIE SEELE VOLLER FAHNEN
(continua)
inviata da KahEsDeh 11/8/2016 - 22:08
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Dämmerung senkte sich von oben…

Dämmerung senkte sich von oben…
[1827]
Versi di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), nella raccolta “Chinesisch-deutsche Jahres- und Tageszeiten” pubblicata nel 1830, due anni prima della morte del grande scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.
Una poesia messa in musica da diversi artisti, tra cui il pianista e compositore ebreo ceco Gideon Klein (1919-1945), già incontrato su queste pagine, per esempio in Die Peststadt e Ein Psalm aus Babylon, zu klagen e, soprattutto in Hälfte des Lebens ed An einen Springbrunnen. Infatti anche questa poesia di Goethe, insieme a quelle di Klaj e di Hölderlin, fa parte della trilogia “Drei Lieder op.1 Hohe Stimme und Klavier” che Klein compose nel 1940.

Lascio all’israeliano Galit Gertsenzon Fromm, nella sua tesi per il dottorato di ricerca presso l'Università di Cincinnati, USA, intitolata significativamente “Musical Expressions in Times of Uncertainty: A Study Of Gideon Klein’s... (continua)
Dämmerung senkte sich von oben,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2016 - 09:18
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An einen Springbrunnen

An einen Springbrunnen
Versi del poeta tedesco Johann Klaj (1616-1656)
Una poesia messa in musica da diversi artisti, tra cui il pianista e compositore ebreo ceco Gideon Klein (1919-1945), già incontrato su queste pagine, per esempio in Die Peststadt e Ein Psalm aus Babylon, zu klagen e, soprattutto in Hälfte des Lebens. Infatti anche questa poesia di Klaj insieme a quella di Hölderlin fa parte della trilogia “Drei Lieder op.1 Hohe Stimme und Klavier” che Klein compose nel 1940.

Tre poesie, di tre diversi grandi autori tedeschi, che Gideon Klein mise in musica nella sua Cecoslovacchia sotto occupazione tedesca, mentre su di lui e su tutti gli ebrei cechi ed europei si stava per chiudere la morsa nazista.
E tutte e tre le poesie hanno la medesima ispirazione, il medesimo andamento: una prima parte traboccante di vita, di pace, di serenità ed una seconda dove improvvisamente irrompe l’incertezza del domani, la... (continua)
Hellglänzendes Silber! mit welchem sich gatten
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2016 - 09:03
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
Das Lied vom Kompromiß

Das lied vom Kompromiß – Max Werner Lenz – 1935

Versen Max Werner Lenz
Musique d’Otto Weißert
'gibt ein Staatform, die aufs Volk gestellt ischt,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/7/2016 - 22:19
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Hälfte des Lebens

Hälfte des Lebens
[1804]
Versi di Friedrich Hölderlin (1770-1843), pubblicati per la prima volta nella raccolta “Taschenbuch für das Jahr 1805” dall’editore Friedrich Wilmans
Una poesia messa in musica da tantissimi compositori, da Britten a Ligeti a Wolpe, solo per citarne alcuni in un modo o nell’altro già presenti sulla CCG…

“Metà della vita”, una delle poesie più celebri di Hölderlin, che nel 1804 paradossalmente giungeva più o meno alla metà della sua vita e cominciava ad affacciarsi alla seconda parte, quella dominata dalla malattia mentale che però non lo piombò nell’oscurità mentale bensì in una diversa dimensione creativa, certamente più sofferente. E forse questo passaggio è qui già evidente nella differenza tra la prima strofa, solare, e la seconda, dove è l’inverno, l’ombra, il silenzio, il freddo, il vento.

Ho osato proporre questa poesia – e nemmeno come Extra – perché tra coloro che la misero... (continua)
Mit gelben Birnen hänget
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2016 - 09:08

Immer langsam

Immer langsam
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie, messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.
Interpretata dallo stesso Max Ehrlich, con Mara Rosen e Günther Witepski, in una scenetta in carrozza ambientata nel periodo cosiddetto “Biedermeier” (prima metà dell’800 tedesco), quello dove, nel pieno della Restaurazione, trionfava l’estetica piccolo-borghese.

“Prendiamocela con calma, inutile correre, abbiamo ancora un sacco di tempo...”, allegri cantavano i nostri a Westerbork, davanti ad un compiaciuto Albert Konrad Gemmeker, comandante tedesco del campo... Nell’agosto del 1944 Gemmeker pose fine ad ogni attività ricreativa dei prigionieri... Nemmeno un mese dopo Ehrlich, Rosen e molti degli altri furono trasferiti ad Auschwitz e avviati alle camere a gas appena giunti nel campo...
Immer langsam, immer langsam,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2016 - 22:25

Glück Auf!

anonimo
Glück Auf!
[1943?]
Canto degli internati a Fürstengrube, sottocampo di Auschwitz
Testo trovato negli atti di «Musique et camps de concentration», un convegno internazionale tenutosi nel 2013 e patrocinato Consiglio d’Europa.

Il sottocampo di Fürstengrube, a 30 km da Auschwitz fu inaugurato nell’estate del 1943.
I prigionieri erano costretti ad estrarre carbone in una miniera dell’industria IG Farben.
Sul cancello d’ingresso, sotto l’insegna del campo, campeggiava il saluto dei minatori tedeschi “Glück auf!”, “Buona fortuna!”, che suonava ancora più cinico e derisorio del solito, onnipresente “Arbeit macht frei”.
Le condizioni di lavoro erano terribili: le gallerie erano strette, spesso soggette ad allagamenti... I prigionieri non erano adeguatamente equipaggiati e restavano costantemente esposti ad incidenti e crolli, oltre alle quotidiane vessazioni del personale.
Alla fine del 1944, nel pieno... (continua)
Glück auf! Glück auf! Wir sind die bergwerksleute.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2016 - 22:23




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