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Mensch ohne Pass

Mensch ohne Pass
[1935]
Parole di Max Werner Lenz (1887-1973), attore, regista, cabarettista ed autore svizzero
Musica di Otto Weissert (1903-1969), compositore e direttore teatrale tedesco.

Max Werner Lenz e Otto Weissert (il secondo fuggito nel 1934 in Svizzera perchè sposato ad una donna ebrea) furono tra i fondatori nel 1933 a Zurigo del Cabaret Cornichon, un teatro cabaret che mirava a riprodurre analoghe esperienze tedesche che erano appena state stroncate dall’avvento del nazismo. Nonostante i vincoli imposti dalla censura ed il costante monitoraggio ed intimidazione dei servizi segreti nazisti, il Cabaret Cornichon riuscì comunque a condannare apertamente fascismo e nazismo.

In questa sua “L’uomo senza passaporto” Max Werner Lenz criticava la mancanza di sostegno ai rifugiati dal regime hitleriano e, anzi, la loro persecuzione da parte delle autorità...
Una canzone molto attuale, visto il trattamento che l’Europa ancora oggi riserva ai rifugiati...
Ich bin aus aller Ordnung ausgetrieben.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2016 - 13:46
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Wenn ein Paketchen kommt

Wenn ein Paketchen kommt
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.

La canzone fu interpretata dalla star del cinema Camilla Spira insieme ad un coro femminile (Camilla Spira und das Tanzensemble)
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Nato Julius Rosenbaum, l’ebreo tedesco Willy Rosen (1894-1944) è stato un importante compositore ed autore per il cabaret. Attivissimo nella scrittura di spettacoli a Westerbork, fu poi trasferito ad Auschwitz dove fu assassinato il 29 settembre 1944.

Max Ehrlich (1892-1944), ebreo tedesco, è... (continua)
Wenn ein Paketchen kommt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/7/2016 - 14:23

... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke

... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke
[1899]
Parole di Rainer Maria Rilke (1875 - 1926), scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema
Dal racconto “Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke”, scritto in una sola notte nel 1899 ma pubblicato solo anni più tardi.

Musica di Viktor Ullmann (1898-1944), compositore ebreo austriaco, internato a Terezín (Theresienstadt) e poi assassinato ad Auschwitz.
Fa parte di “Die Weise von Liebe und Tod (Rilke). 12 Stücke für Sprecher und Orchester oder Klavier”, 1944, una delle ultime composizioni di Ullmann.
... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2016 - 09:31

בּעריאָזקעלע

Traduzione tedesca di Heinz Kahlau, in “Es brennt Brüder, es brennt: Jiddische Lieder”, a cura di Lin Jaldati ed Eberhard Robling, Berlino 1969 (1985).
בּעריאָזקעלע
KLEINE BIRKE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2016 - 08:54

Die Unentwegten

Die Unentwegten
Versi di Kurt Tucholsky, credo risalenti a poco dopo la fine della Grande Guerra o ai primissimi anni 20. Non sono riuscito a trovare la data esatta. Facile che siano stati pubblicati sulla Weltbühne allora diretta da Siegfried Jacobsohn.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959 (“Die Unentwegten / The Stalwarts”, in “Songs to Texts by Kurt Tucholsky”)
Testo trovato su Lieder.net

Grandissima presa per il culo che Tucholsky riservava ai sostenitori dei vertici militari tedeschi (l’OHL, Oberste Heeresleitung, il Comando Supremo incarnato da gentaglia come Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff), incompetenti e vigliacchi (Tucholsky si riferiva precisamente alle disfatte in Marna e a diversi altri guai combinati dai nostri durante la Grande Guerra) e bugiardi (giacchè non si erano mai assunti le loro responsabilità e, anzi, le avevano scaricate sulle forse d’opposizione, comunisti ed anarchici... (continua)
Ein blinder Mann ist zu bedauern,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:35
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Erdowie, Erdowo, Erdowahn

Erdowie, Erdowo, Erdowahn
[2016]
Scritta da Dennis Kaupp (1972-), autore ed attore, conduttore del programma satirico “Extra 3” sulla rete TV tedesca NDR.
Sulla melodia della canzone “Irgendwie Irgendwo Irgendwann”, successo risalente al 1984 del gruppo tedesco Nena, quello di 99 Luftballons.
Testo trovato - com moltissime traduzioni, compresa quella in italiano - su Lyricstranslate

Canzoncina satirica all’indirizzo del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, il quale si è molto offeso e ha richiamato già un paio di volte l’ambasciatore tedesco ad Ankara. Eppure il testo non è altro che una fedele cronaca della particolare e svergognata propensione di Erdoğan alla dittatura, sfociata nelle ultime ore in un autogolpe finalizzato al rafforzamento definitivo della sua autorità e all’annientamento dell’opposizione... Proprio come fece Hitler nel 1933.

Stante che la migliore storpiatura del cognome Erdoğan è senz’altro... (continua)
Er lebt auf großem Fuß,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 16:48

Lied vom Trockenbrot

Lied vom Trockenbrot
[1929]
Versi di Walter Mehring
Musica di Hanns Eisler
Nell’opera teatrale di Mehring intitolata "Der Kaufmann von Berlin", messa in scena da Erwin Piscator al Berliner Volksbühne nel 1929.
In seguito interpretata da Eric Bentley (“Songs Of Hanns Eisler”, 1964) e da Ernst Busch (“Walter Mehring - Das Lied vom Leben”, 1974)
Testo trovato su Erinnerungsort.de

“Il mercante di Berlino” è una satira feroce contro gli speculatori negli ultimi anni della Repubblica di Weimar, travolta dai debiti di guerra, dalla crisi internazionale e dal rafforzarsi del nazionalsocialismo. La prima dello spettacolo fece scandalo e fu accompagnata da manifestazioni violente delle squadracce delle SA. Joseph Goebbels in persona tuonò contro Mehring il quale, ormai condannato a sicura morte, fu costretto a riparare in Francia, paese dove del resto aveva vissuto per molti anni. L’occupazione nazista del maggio... (continua)
Wer arbeit' muß auch essen.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/7/2016 - 18:20

Für Recht und Freiheit bin ich gefangen

anonimo
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
[1920]
Parole di anonimo risalenti all’epoca del cosiddetto “Putsch di Kapp”, un tentativo di golpe contro la Repubblica di Weimar ordito quell’anno dall’estrema destra e dai militari.
Sulla melodia di una canzone popolare ottocentesca dedicata a Johannes Bückler (1779-1803), brigante tedesco soprannominato Schinderhannes (“Giovanni l’aguzzino”, o qualcosa del genere) per la sua particolare ferocia ed abilità.
Testo trovato sul Volksliederarchive
Nella raccolta “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” edita nel 1962 dalla Taschen

A due anni dalla fine della Grande Guerra, con i nazionalisti e militaristi umiliati dalle condizioni poste alla Germania dal trattato di Versailles, convinti che la Repubblica fosse quella dei traditori che non avevano sostenuto ed anzi boicottato lo sforzo bellico, provocando la sconfitta del Secondo Reich, alcuni esponenti dell’estrema destra,... (continua)
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/7/2016 - 09:08

Ach, all wir armen Teufel

Ach, all wir armen Teufel
[1942]
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.

Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (continua)
Ach, all wir armen Teufel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 19:16

Wir haben so manches Lager gebaut

anonimo
Wir haben so manches Lager gebaut
[1939-45]
Canzone con melodia ignota, di anonimo autore di lingua tedesca, quasi sicuramente un prigioniero politico, internato in qualche campo nazista. E, a meno che non si tratti di un testo collettivo, l’autore doveva essersi passato diversi campi, almeno quello di Esterwegen nell’Emsland e quelli di Sachsenhausen e Ravensbrück nel Brandeburgo.
Il brano può essere datato tra il 1939, anno in cui fu inaugurato il campo di Ravensbrück, ed il 1945.

Il testo l’ho trovato sul Volksliederarchiv, così come ripreso da “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, una raccolta edita dalla Taschen nel 1962. Ma le prime due strofe si trovano anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri di Sachsenhausen, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Wir haben so manches Lager gebaut
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 18:22

Muselmane

Muselmane
Versi composti da Karl Szamek, un internato a Sachsenhausen di cui si conoscono solo il nome e cognome con cui ha firmato alcune poesie o canzoni.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Testo trovato qui

Sia “Kazett” che “Muselmane” sono termini in Lagersprache, lo slang parlato dai prigionieri nei campi nazisti, una lingua basata sul tedesco, quello elementare e duro degli ordini impartiti da guardie e kapo, su cui si innestavano le lingue di provenienza degli internati.

Nello specifico, “Kazett” è abbreviazione di Konzentrationslager, mentre “Muselmane” (o Muselmann, o Muzułman in polacco) designava il prigioniero in procinto di morire d’inedia, nello stadio... (continua)
Es ist vielleicht zum zehntenmale,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 09:09

Die Menschen balancieren

anonimo
Die Menschen balancieren
[19 settembre 1941]
Versi composti da anonimo prigioniero nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, Oranienburg, a una trentina di chilometri da Berlino.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Il termine “Kazett” era usato dai prigionieri come abbreviazione di Konzentrationslager.
Testo trovato qui

Il manoscritto di questa poesia - ma potrebbe trattarsi benissimo di una canzone - fu ritrovato alla fine degli anni 50 conservato in una bottiglia sigillata sepolta sotto il pavimento dell’edificio che a Sachsenhausen ospitava la lavanderia del campo, una struttura - ancora oggi esistente - che divenne luogo d’incontro e scambio d’informazione tra i prigionieri... (continua)
Heute ist der 19. September 1941. Eben erfahren wir, dass wieder 400 Rotgardisten zur Ermordung eingeliefert wurden. Wir stehen alle unter dem erschütternden Eindruck der Massenmorde, die die Zahl 1000 bereits überschritten haben.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2016 - 11:19

Kameraden, Laßt Uns Singen

Kameraden, Laßt Uns Singen
[1940]
Parole di Paul Rakow, artigiano berlinese, per la precisione pellicciaio.
Provocatoriamente sulla melodia del bellicissimo “Infantrielied”, l’inno delle truppe di fanteria tedesche
Testo trovato su Volksliederarchive
Il brano, interpretato dal Rundfunk-Jugendchor Wernigerode diretto da Friedrich Kell si trova nella raccolta “Lied-Wort-Dokument Im Deutschen Antifaschistischen Widerstand 1933-1945”, pubblicato dalla Eterna nelle RDT nel 1979.

In seguito nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Di chiara fede comunista, Paul Rakow fu arrestato il 15 aprile del 1937 e poi rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen per molti anni. Era ancora vivo all’inizio del 1945, ma come tedesco fu allora costretto a scegliere tra la morte e l’arruolamento nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione di criminali ed impresentabili, comandato da un sadico psicopatico... (continua)
Kameraden, laaßt uns singen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/6/2016 - 23:52
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Es wird die neue Welt geboren

Es wird die neue Welt geboren
[1931?]
Parole di Ludwig Renn (1889-1979), scrittore tedesco, il cui vero nome era Arnold Friedrich Vieth von Golßenau
Musica di Stefan Wolpe (1902-1972), compositore tedesco
Credo che originariamente il brano facesse parte di uno spettacolo musicale che Ludwig Renn scrisse a partire da “25 images de la passion d'un homme”, un bellissimo racconto in 25 xilografie realizzato nel 1918 dal pittore fiammingo Frans Masereel (1889-1972)

Trovo la canzone in molti dischi di Ernst Busch, a partire da “Spanien - Venceremos” del 1966-67

Sia Renn che Wolpe erano comunisti. Il primo fu dirigente di primo piano del KPD, il secondo era per giunta ebreo e, per di più, componeva musica d’avanguardia. All’avvento di Hitler fuggirono dalla Germania. Renn combattè in Spagna, come ufficiale del Thälmann-Bataillon nelle brigate internazionali repubblicane, e poi riparò in Unione Sovietica. Wolpe si trasferì... (continua)
Es wird die neue Welt geboren,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/6/2016 - 22:14
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Canzone della libertà

Canzone della libertà
dal disco Milva ‎– Was Ich Denke (1979)
FREIHEIT IN MEINER SPRACHE
(continua)
27/6/2016 - 00:17

מײַדאַנעק

מײַדאַנעק
Deutsche Übersetzung

MAJDANEK
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/6/2016 - 13:06
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Ballade von der Krüppelgarde

Ballade von der Krüppelgarde
BALLADE VON DER KRÜPPELGARDE
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/6/2016 - 09:11
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Georges Brassens: Les passantes

Georges Brassens: Les passantes
German version by Michi and Herbert Killian (according to Fabrizio de André)
Deutschsprachige Version von Michi und Herbert Killian (nach Fabrizio de André)
DIE PASSANTINNEN
(continua)
inviata da Juha Rämö 16/5/2016 - 11:39
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Frieden

Frieden
First released on a 1994 album titled Immer weiter
Dein Bild in den Spätnachrichten,
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/5/2016 - 09:34
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Quello che non ho

Quello che non ho
Deutsche Übersetzung von Michi und Herbert Killian
Fonte/Quelle
WAS ICH NICHT HABE
(continua)
inviata da Seppo Ilmarinen 7/5/2016 - 11:05
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Красная Армия всех сильней (Белая Армия, Чёрный Барон)

Красная Армия всех сильней (Белая Армия, Чёрный Барон)
Die Rote Armee / Weißes Gesindel und adlige Brut
L'adattamento tradizionale in lingua tedesca
Traditional Adaptation into German
Traditionelle deutsche Nachdichtung
(da/from/aus Hamburger Volksliederarchiv)


Fonti / Sources / Quellen:

Rot Front. Neues Kampf-Liederbuch, Berlin 1925, Nr. 11 S. 19
Zum roten Sturm voran. Kampfliederbuch, Berlin 1926, Nr. 11 S. 19
Mit Lenin. 50 Kampflieder, 21.-40. Tausend (ca. 1928/29), Nr. 37, S. 23
Front Kämpfer Liederbuch, 21.-40. Tausend, Berlin 1928/29, Nr. 38 S. 24
DIE ROTE ARMEE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/5/2016 - 22:00
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Mein Freund der Afghane

Mein Freund der Afghane
[2013]
Testo e musica: Dominik Plangger
Worte und Musik: Dominik Plangger
Lyrics and Music: Dominik Plangger
Album: Hoffnungsstur

Come si è già detto, Dominik Plangger da un po' vive a Vienna. Su Vienna e sull'Austria tutta vige ancora un po' un certo „romanticismo“: il bel Danubio blu (che, per altro, scorre in un quartiere periferico), il walzer, la principessa Sissi con la faccia di Romy Schneider, le montagne, l'Austria felix, la cultura mitteleuropea, il bravo e giusto Kaiser coi baffoni che -dicono- è rimpianto pure dai friulani e dai triestini... ma forse bisognerebbe un po' ricordare anche che Adolf Hitler era austriaco di nascita, che l'Anschluß al terzo Reich fu accolto in generale benissimo dalla popolazione viennese e del paese intero, che l'ex segretario generale dell'ONU (!), l'austriaco Kurt Waldheim, aveva passatucci nazisti e che certi rigurgiti (chiamiamoli così), negli... (continua)
Mein Freund, der Afghane, hat zwei Kinder und eine Frau
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/5/2016 - 09:02
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Heimatland

Heimatland
[2015]
Lyrics and Music: Dominik Plangger
Worte und Musik: Dominik Plangger
Testo e musica: Dominik Plangger
Album: trans/alplantisch

Mi sono imbattuto in Dominik Plangger cercando canzoni o „qualcosa“ provenienti dal Tirolo del Sud, o Sud Tirolo, o Südtirol, o Alto Adige, o come lo si voglia chiamare. Prima di imbattermi in Dominik Plangger, ho dovuto ingoiare tutta una discreta serie di gruppi, band, rapper e quant'altro stracolmi di „identità“, di „tradizioni“ e di nazi[onali]smi più o meno imbecilli e camuffati; perché, come recita un famoso slogan di quelle parti, „Der Tyroler Patriot ist kein Nazi-Idiot“, però, almeno sul lato musicale, nella provincia autonoma di Bolzano mi sembra che ci sia poco da stare allegri. Poi, appunto, mi sono imbattuto in Dominik Plangger, con la sua bella facciona di ragazzo alpino, con la sua chitarra e con il suo cane. E la musica, di colpo, è cambiata... (continua)
Ich will kein Heimatland der alten Werte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/5/2016 - 03:13
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Der Handstand auf der Loreley (Nach einer wahren Begebenheit)

Der Handstand auf der Loreley (Nach einer wahren Begebenheit)
Der Handstand auf der Loreley
(Nach einer wahren Begebenheit)

Der Handstand auf der Lorelei (Nach einer wahren Begebenheit) – Erich Kästner – 1932
Die Loreley, bekannt als Fee und Felsen,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/5/2016 - 22:03
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Totentanz 1916

Totentanz 1916
Totentanz 1916
Lied – Hugo Ball – 1916
Nach der Melodie "So leben wir"
Interpretata da Emmy Hennings (nata Emma Maria Cordsen, 1885-1948), moglie di Hugo Ball, nel 1917 a Zurigo al Cabaret Voltaire, il locale notturno che la coppia aveva fondato l'anno precedente insieme ad un manipolo di anarchici e dadaisti.
So sterben wir, so sterben wir.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/4/2016 - 23:12
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Seminatori di grano

Seminatori di grano
GETREIDERSÄER
(continua)
inviata da Andrea Briel 30/3/2016 - 20:02
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Been on the Road so Long

Been on the Road so Long
Deutsche Fassung von Hannes Wader [1972]
Testo / Text : Hannes Wader
Musica / Musik: A. Campbell
Album: 7 Lieder

La canzone era stata originariamente postata come canzone a se stante (9.8.2005)
SCHON SO LANG
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (originariamente 9/8/2005) 17/3/2016 - 09:20
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Quello che non ho

Quello che non ho
WAS ICH NICHT HABE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/3/2016 - 12:18
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Mandela Day

Mandela Day
TAG DER MANDELA
(continua)
5/3/2016 - 11:15
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Drei Minuten Gehör!

Drei Minuten Gehör!
Drei Minuten Gehör!

Kurt Tucholsky – alias Theobald Tiger – 1922
Theobald Tiger
Republikanische Presse, 29.07.1922, Nr. 6, wieder in: Mit 5 PS (1928)
Drei Minuten Gehör will ich
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2016 - 23:46
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The Hangin Tree

The Hangin Tree
Es wird von einem Mann gesungen, der vom Kapitol erhängt wurde, weil er angeblich drei Menschen getötet hat. Das Lied singt er für seine Liebste, die er vor dem Regime warnt und auffordert zu fliehen, selbst wenn dies nur möglich ist, indem sie sich das Leben nimmt und neben ihm auf dem Henkersbaum erhängt. Das Lied ist während der erstenRebellion entstanden und wurde ein Symbol für den Aufstand, weswegen das Kapitol das Singen des Liedes verboten hat.

Viele Jahre später lernten Katniss und ihre Schwester Prim das Lied von ihrem Vater und sangen es häufig aufgrund seiner einfachen und eingängigen Melodie. Als Prim anfing, Halsketten aus Seil zu basteln, war ihre Mutter wütend auf den Vater und verbot ihnen, das Lied zu singen. Erst als ihr Vater starb, erinnerte sich Katniss wieder an das Lied. Mit zunehmendem Alter erkannte sie, was die Worte bedeuteten und fand das Lied ein wenig gruselig.

Während... (continua)
LIED VOM HENKERBAUM
(continua)
inviata da Donquijote82 1/3/2016 - 09:30
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Auf den Tod eines Fußballspielers

Auf den Tod eines Fußballspielers
[1945]
Versi di Friedrich Torberg, pseudonimo di Friedrich Ephraim Kantor-Berg (1908-1979), scrittore, giornalista ebreo austriaco, di origine ceca.
Musicata da Christoph Holzhöfer

Approfondendo la vicenda di Johann Trollmann Rukelie, il grande pugile zingaro tedesco che si battè fino alla fine contro i nazisti, ho scoperto un’altra storia di un campione dello sport che non piegò la testa e che sfidò apertamente Hitler.

Questa poesia di Friedrich Torberg – che negli anni 40 finì esule negli USA dopo aver lungo vagato per l’Europa, braccato dai nazisti – è dedicata a Matthias Sindelar (1903-1939), il più forte calciatore austriaco di sempre, centrocampista ed attaccante del “Wunderteam”, la meravigliosa nazionale austriaca degli anni 30. Soprannominato “Der Papierene”, ossia “carta velina”, per via della sua figura sottile, o anche il “Mozart del pallone”, per l’eleganza del movimento... (continua)
Er war ein Kind aus Favoriten
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2016 - 13:07
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Wenn alles grünt und blüht auf dieser Erde

anonimo
Wenn alles grünt und blüht auf dieser Erde
Una delle pagine abbozzate e poi dimenticate che qua e là emergono ogni tanto dalla sconfinata base di dati delle CCG/AWS...

A proposito di questa, mi sento di dire - caro Riccardo - che nel lontano 2008 prendesti un mezzo granchio se è vero, come mi pare, che “Wenn alles grünt und blüht auf dieser Erde” non sia altro che la celebrazione - seppur piena d’amore - dell’eroe teutonico morto eroicamente in battaglia, possibilmente nelle steppe sovietiche o di qualche altro paese occupato, una canzone che non a caso è presente nel “Liederbuch der Fallschirmjäger”, il canzoniere dei paracadutisti tedeschi...

Tuttavia, il motivo e la struttura di “Quando tutto è verde e in fiore sulla Terra” furono ripresi in un canto dei prigionieri - tra di loro molti soldati della Wermacht condannati dai tribunali militari - del campo di concentramento di Börgermoor, o di un altro dei 15 “Emslandlager” allestiti... (continua)
WENN ALLES GRÜNT AND BLÜHT AUF EMSLANDS FLUREN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2016 - 20:58

Kołysanka dla Birkenau

Kołysanka dla Birkenau
La musica dovrebbe essere quella della canzonetta tedesca degli anni 30 “Wenn ich groß bin liebe Mutter” interpretata da Marita Gründgens.
Su Volksliederarchiv trovo la traduzione tedesca di Doris Radojewski.
WIEGENLIED FÜR BIRKENAU
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2016 - 15:35

Onze luis heeft neten gekregen

Onze luis heeft neten gekregen
UNSERE LAUS HAT NISSEN BEKOMMEN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2016 - 13:23

Singt ein Vogel am See

Singt ein Vogel am See
Parole e musica di Eva Rutkowski Lippold (1909-1994), poetessa e scrittrice, militante comunista, attivista ‎del Soccorso Rosso tedesco e componente della resistenza antinazista a Berlino.
Una delle canzoni scritte dalla Lippold durante i lunghi anni di detenzione nelle carceri naziste di Jauer (Jawor, in Polonia) e Waldheim (Sassonia).
Testo trovato sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music curato da Claude Torres, come ripreso dal Volks Lieder Archive
Nella raccolta che ha come titolo un’altra composizione della Lippold, “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Trovo il brano anche nel settimo CD della raccolta “KZ-Musik”, enciclopedia della musica concentrazionaria curata dal compositore e pianista pugliese Francesco Lotoro.

Eva Rutkowski in Lippold (1909-1994) era di origini proletarie: 12 fratelli, madre lavandaia, padre sconosciuto. Lei divenne stenografa e dattilografa, e... (continua)
Singt ein Vogel am See
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2016 - 09:37
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Ein alter Mann geht vorüber

Ein alter Mann geht vorüber
Ein alter Mann geht vorüber

Erich Kästner – 1933
Ich war einmal ein Kind. Genau wie ihr.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2016 - 22:33

Des Morgens um halb fünfe

anonimo
Des Morgens um halb fünfe
[1934-35]
Versi di anonimo trascritti su di un libretto da un prigioniero del campo di concentramento di Esterwegen (Bassa Sassonia), tal Hugo Gefroi.
Sulla melodia de “Wir sind die Musketiere vom 10. Regiment”, canzone risalente alla Grande Guerra.
Trovata su Volksliederarchiv (con la speranza che il testo sia corretto…)
Testo contenuto in “Des Lagers Stimme. Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936.”, a cura di Guido Fackler, Edizioni Temmen, Brema, 2000.

Al proposito, si veda anche Esterwegenlied
Des Morgens um halb fünfe
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2016 - 16:53
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La guardia rossa

La guardia rossa
DIE ROTE GARDE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2016 - 13:56
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Rosso levante e ponente

anonimo
Traduzione tedesca di Johanna Kootz da “Europa im Kampf 1939–1944”, come riportata su Chants Protestants
Johanna Kootz (1942-) è bbliotecaria, sociologa e studiosa di storia delle donne presso la Freien Universität di Berlino. Nel 1997 e nel 2007 ha pubblicato studi sull’esperienza delle donne prigioniere nel KZ Ravensbrück.
ROT DER OSTEN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2016 - 09:04
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Los campesinos (o Adelante campesinos)

Versione tedesca – non totalmente corrispondente all’originale nella seconda parte - di Lore Krüger, nata Heinemann (1914-2009), ebrea, combattente in Spagna, brevemente rinchiusa nel campo di Gurs, traduttrice e fotografa.
Los campesinos (<em>o</em> Adelante campesinos)
Trovata su Chants Protestants come tratta dall’edizione tedesca dell’antologia clandestinamente compilta nel KZ Ravensbrück intitolata “Europa u boji 1939 – 1944” (“Europa im Kampf 1939–1944. Internationale Poesie aus dem Frauen-Konzentrationslager Ravensbrück”, volume e CD a cura di Constanze Jaiser e Jacob David Pampuch, Metropol Verlag, Berlino, 2005)
DIE BAUERN SPANIENS
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2016 - 08:39
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Kein Meer lag uns zu Füßen

Kein Meer lag uns zu Füßen
Poesia tratta da Nachrichten aus dem Exil (1998)

Cantata in italiano da Fabio Turchetti
Mio Angelo di cenere [2007]

Il popolo Jenisch, denominato anche Yenishe, rappresenta la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom ed i Sinti. Sono presenti in Germania (Regione del Reno), Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Spagna (dove sono principalmente noti come Mercheros). Mentre le popolazioni romaní (Rom, Sinti, Kalé, Romanichals ed altre) sono, per l'appunto, etnie di derivazione indiana, gli Jenisch sono di origine germanica e hanno un loro proprio idioma. Per via di questa loro sostanziale differenza sono anche conosciuti come zingari bianchi (in tedesco: Weiße Zigeuner, in francese: Tziganes blancs).

Ci sono tracce che indicano la presenza di gruppi jenisch nella Svizzera dall'XI secolo e nella Germania nel XIII secolo. L'espressione "Fahrendes Volk" (popolo errante)... (continua)
Kein Meer lag uns zu Füßen,
(continua)
inviata da dq82 27/1/2016 - 09:59

Kopf Hoch!

anonimo
Kopf Hoch!
KZ Ravensbrück, 1942
Canto delle prigioniere di Ravensbrück, di autrice anonima, ripreso – con un paio di marginali modifiche nell’ultima strofa – da Rita Sprengel, anch’essa internata in quel campo con la mansione di operaia nel capannone della Siemens.

Rita Sprengel (1907-1993) era un avvocato berlinese specialista nelle cause di lavoro, militante di sinistra, e all’avvento del nazismo fu subito arrestata e detenuta prima a Moringen e poi a Ravensbrück. Voce dissidente nella DDR, le sue memorie raccolte in “Der rote Faden” furono pubblicate solo nel 1994, dopo la sua morte.

Trovo il testo su Chants Protestants, come ripreso da “Europa im Kampf 1939–1944. Internationale Poesie aus dem Frauen-Konzentrationslager Ravensbrück”, volume e CD a cura di Constanze Jaiser e Jacob David Pampuch, Metropol Verlag, Berlino, 2005. Si tratta dell’edizione tedesca dell’antologia intitolata “Europa u... (continua)
Welch Fäden auch das Schicksal spinnt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2016 - 16:53

Es war ein Kind in Birkenau

anonimo
Es war ein Kind in Birkenau
Come Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat), anche questa poesia/canzone sembra tratta da “Auschwitz-Kinderlieder”, un volumetto semi sconosciuto pubblicato nel 1990 dalla casa editrice Donat Verlag. L’autore volle espressamente restare anonimo ma evidentemente dell’universo concentrazionario nazista sapeva molto, non sappiamo se per esperienza diretta o per la profonda conoscenza di testimoni superstiti.

Il testo io l’ho trovato sul sito Chants Protestants, curato da Yves Kéler, pastore luterano francese dell’Alsazia, che però non cita la fonte originaria.

Questo il suo commento a “C’è un bambino a Birkenau”, un brano che riecheggia o, meglio, la cui eco risuona nell’incipit e nel tema di fondo di Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento di Francesco Guccini:


La mélodie
La mélodie employée pour ce chant est moderne. Y avait-il... (continua)
Es war ein Kind in Birkenau
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2016 - 14:16

Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)

anonimo
Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)
Ho trovato il testo di questa straziante poesia/canzone sul sito Chants Protestants, curato da Yves Kéler, pastore luterano francese dell’Alsazia.
L’autore è anonimo, sconosciuta l’eventuale melodia, Kéler non cita nessuna fonte e pochissimi sono gli ulteriori riscontri in Rete… Ero davvero incerto se contribuire un brano così doloroso ma al tempo stesso così misconosciuto…
Ora lo propongo perchè mi pare di aver individuato la fonte originaria, anche se questo poco aggiunge al mistero sulla sua attribuzione. “La canzone davvero inutile del bambino che ha dato a sua madre l’ultimo suo pezzo di pane” quasi certamente si trova, insieme ad altre, nel volumetto “Auschwitz-Kinderlieder” pubblicato nel 1990 dalla casa editrice Donat Verlag. L’autore volle espressamente restare anonimo ma evidentemente dell’universo concentrazionario nazista sapeva molto, non sappiamo se per esperienza diretta... (continua)
1. Ich singe ein zweckloses Lied
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2016 - 11:50

Was uns auch begegnet hier

anonimo
Was uns auch begegnet hier
KZ Esterwegen, Bassa Sassonia, 1933/34
Versi di prigioniero anonimo, probabilmente un militante comunista
Sulla falsariga e sulla melodia di “Arbeitsmann du lebst in Not”, canto comunista diffuso negli anni della Repubblica di Weimar
Testo trovato su Volksliederarchiv, come ripreso dal volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, 1962, a cura della musicologa ebrea tedesca Inge Lammel (1924-2015) e di Günter Hofmeyer
Trovo la canzone eseguita da Kulisiewicz nel disco “Chants de la deportation par Alex (Aleksander) Kulisiewicz”, Le Chant Du Monde, 1975
Was uns auch begegnet hier
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2016 - 15:28

Kartoszki

Kartoszki
Sachsenhausen, 1942
Text und Musik: Jan Vala
Parole e musica di Jan Vala (?), prigioniero a Sachsenhausen con Kulisiewicz
Testo trovato su Volksliederarchiv (con la speranza che sia corretto!)
Trovo il brano nel disco “Chants de la deportation par Alex (Aleksander) Kulisiewicz”, Le Chant Du Monde, 1975
Anche nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Altre fonti (p.e. qui) attribuiscono il brano a Paul Rakow, un artigiano berlinese anche lui rinchiuso per anni a Sachsenhausen e infine costretto ad arruolarsi nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione disciplinare della Wermacht composto da prigionieri, criminali comuni o detenuti politici che fossero. Rakow sparì, come tanti, nelle steppe russe. Si veda al proposito la canzone Wie lang es auch noch dauern mag.

“Kartoszki” è russificazione per “Kartoffeln”, patate. Come si è visto già per altri brani, come p.e.... (continua)
Jeder denkt im Traume an ein Hühnchen zart und fett
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2016 - 14:32
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Motýl

Motýl
Pavel Friedman - 4/6/1942 - Theresienstadt

Über jungen Dichter Pavel Friedman ist nur wenig bekannt. Es ist davon auszugehen, dass er 17 Jahre alt war, als er das Gedicht ‚Der Schmetterling’ am 4. Juni 1942 im Ghetto Theresienstadt schrieb. Sein Arbeiten wurde nach dem Zweiten Weltkrieg zusammen mit Kinderzeichnungen in einem geheimen Versteck gefunden.
Pavel Friedman wurde nach Auschwitz deportiert, dort kam er am 29. September 1944 um.
DER SCHMETTERLING
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/1/2016 - 23:39
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Links 2 3 4

Links 2 3 4
I Rammstein sono una banda industrial metal tedesca, e uno dei pochi gruppi tedeschi la cui fama abbia superato i confini della Germania.
Durante la loro carriera musicale sono spesso stati additati come neofascisti, per l'uso di una mimica e di simboli che ricordano quelli dell'estrema destra.
Tuttavia è un'accusa assolutamente insensata, i testi delle canzoni dei Rammstein sono generalmente apolitici, e quando si spingono a inserire contenuti sociali, il messaggio è di solito ambientalista e progressista.
Queste accuse devono però aver dato non poco fastidio ai membri del gruppo, e lo si può notare in questa canzone, "Links 2 3 4".
Riprende una marcia militare, ma anche una citazione del fondatore della linke e, nel ritornello, ricorda la "Einheitsfrontlied" di Brecht.
Kann man Herzen brechen
(continua)
inviata da leoskini 18/1/2016 - 20:11
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Escapism is over

Escapism is over
2012
Die Fälschung der Welt

Per ventotto anni la Germania Orientale, controllata dai comunisti, restò tagliata fuori dall’enclave capitalista di Berlino Ovest per colpa di una barriera di cemento e filo spinato sorvegliata da guardie pesantemente armate.

Le prime barricate che avrebbero finito per dare forma al Muro di Berlino furono innalzate nell’agosto del 1961, quando il numero di tedeschi dell’Est che lasciavano la DDR attraverso Berlino Ovest aveva ormai raggiunto dimensioni da record. Per i tre decenni successivi questa barriera avrebbe tenuto separate famiglie e quartieri che un tempo appartenevano alla medesima città.

Il 9 novembre del 1989 il muro fu abbattuto, quasi con la stessa velocità con cui era stato originariamente costruito. Non appena un rappresentante dell’amministrazione della Germania Orientale annunciò prematuramente l’apertura del confine, migliaia di esultanti... (continua)
«Some dance to remember, some dance to forget.» The Eagles
(continua)
inviata da dq82 17/1/2016 - 16:00
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Festung Europa

Festung Europa
2012
Die Fälschung der Welt
«Europa endlos. Europa endlos.»
(continua)
inviata da dq82 17/1/2016 - 15:59
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1989

1989
2012
Die Fälschung der Welt
«Dass die Zeit unser Verlangen
(continua)
inviata da dq82 17/1/2016 - 15:54
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Giovanettini che andate alla guerra

anonimo
Giovanettini che andate alla guerra
Testo trovato su Lieder.net
IHR JUNGEN LEUTE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2016 - 11:33
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Sonne statt Reagan

Sonne statt Reagan
[1982]
Parole di Alain Thomé e Manfred Boecker
Musica di Klaus Heuser, musicista e produttore, una delle figure prominenti del rock tedesco, membro per quasi 20 anni della band BAP, una delle più importanti in Germania

Una canzoncina pop davvero particolare, interpretata da uno dei più grandi artisti del 900, il tedesco Joseph Beuys. Su di lui, sulla sua arte fusa con la vita e la natura, sul movimento neodadaista Fluxus di cui fece parte, sulle sue installazioni e performance innovative e provocatorie, sul suo anarchismo ed incondizionato sostegno alle lotte politiche radicali negli anni 60 e 70 così come al movimento ecologista, rimando al podcast della bella puntata a lui dedicata qualche giorno fa da Nicolas Ballario, conduttore del programma ContempoRAI su Radio1.

“Sonne statt Reagan”, allegra canzonetta contro uno dei peggiori guerrafondai nella storia dell’umanità, gioca sull’assonanza... (continua)
Aus dem Land, das sich selbst zerstört
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/1/2016 - 04:52
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Todo cambia

Todo cambia
ALLES VERÄNDERT SICH
(continua)
inviata da dq82 16/12/2015 - 13:29
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Nie mehr Krieg

Nie mehr Krieg
(December 2015)

"Nie mehr Krieg" (No more war) is the title of the song recorded by German pop star Xavier Naidoo and his long-time band Söhne Mannheims. "No more war. If we can't say that, then there's something wrong," is the chorus. "Those who profit from war are annoyed when they lose their propaganda war."

The video was posted Thursday (03.12.2015) exclusively on the Facebook page of well known journalist Jürgen Todenhöfer, who has published extensively on the Middle East. Todenhöfer wrote that the video was a joint protest against war in general and in particular against Germany's military involvement in Syria.

On Friday morning, the German parliament, the Bundestag, overwhelmingly approved a non-combat mission to support the coalition in the fight against the "Islamic State." The mission is to include reconnaissance and a frigate.

By Friday, the Söhne Mannheims' video had been viewed well over 2 million times.

dw.com
Ich hab' gelernt, ich soll für meine Überzeugungen
(continua)
12/12/2015 - 00:41
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Schwabenkrieg, oder Die Trommel schlägt

Schwabenkrieg, <i>oder</i> Die Trommel schlägt
[1836]
Ein Gedicht von August Heinrich Hoffmann von Fallersleben
Musik von Ernst Richter (1808-1879)
Poesia di August Heinrich Hoffmann von Fallersleben
Musica di Ernst Richter (1808-1879)
Pubblicata negli Unpolitische Lieder (1841)

Poiché in questo sito ci abbiamo un “percorso”, abbastanza controverso a dire il vero, sugli “inni e cointroinni”, andrà detto subito che l'autore di questa ballata, August Heinrich Hoffmann von Fallersleben (1798-1874) è nientepopodimeno anche l'autore dell'inno nazionale tedesco, il celebre (o famigerato) Deutschland über alles (che poi, ufficialmente, si chiama Lied der Deutschen), su musica di Franz-Josef Haydn. Ai suoi tempi, si dice, fu il più famoso poeta tedesco, probabilmente perché Goethe era già morto da un pezzo; in gioventù era un bel giovane, ma in vecchiaia, almeno a giudicare dai dagherrotipi, era diventato abbastanza simile a un uomo di... (continua)
Die Trommel schlägt, zum Krieg hinaus
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/12/2015 - 05:01
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Die Wahrheit träumt in Schatten

Die Wahrheit träumt in Schatten
[1991]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”


“Inspiriert zu diesem Lied wurde ich durch einen Artikel des englischen Aussenministers Douglas Hurt, in welchem er erklärte, dass die Amerikaner und ihre Alliierten die Extra-Meile, die man für den Frieden mehr gehen müsse, gegangen seien. Ich bin überzeugt davon, dass man vor allem Schritte für den Krieg gemacht hat und die Wege für den Frieden noch längst nicht alle gegangen worden sind. Dass die Lüge im Liede in der Wirklichkeitsform, die Wahrheit (so wie ich sie sehe) in der Möglichkeitsform erscheint, verdanke ich Franz Kafka.” (Linard Bardill)

Credo si tratti – e se sbalio mi corigerete - di una canzone dedicata alla retorica e alle menzogne del Potere, che anche quando parla di pace in realtà prepara la guerra. Un esempio lampante per tutti: le cosiddette “operazioni di peacekeeping”…... (continua)
Und sie werden sagen: «Es hat jetzt keinen Sinn
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2015 - 12:51

Bob

Bob
[1991]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”


“Der Text des Kehrreims dieses Liedes stammt aus einem Song des Strassenmusikers und Songwriters Bob Gault, den ich sehr mag. Bob ist Amerikaner und singt seit Jahren im Sommer in den Strassen Luzerns, Churs und Berns. Ich sehe ihn immer mit geschlossenen Augen, wie er mitten im Rummel, völlig weltvergessen, seine wunderschönen Songs singt, ohne Blick auf eventuelles Publikum oder eingegangene Münzen. Manchmal kann ich diese innere Ruhe, die ich mir nur aus einer tiefen Begeisterung für den Inhalt und die Gestalt seiner Lieder erklären kann, kaum ertragen.
Zum Verbrechen an den deutschen Kriegsgefangenen siehe James Baques: «Der geplante Tod», Ullstein Verlag.” (Linard Bardill)

Canzone dedicata all’amico Bob Gault, un musicista di strada americano che Bardill conobbe a Lucerna. Una... (continua)
Gut Bob
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/11/2015 - 09:27

Ein Hoch den Obern! (Pamphlet zum Tode Breschnews)

Ein Hoch den Obern! (Pamphlet zum Tode Breschnews)
[1982]
Parole e musica di Linard Bardill
Nel disco intitolato “Strampedemi - Lieder Gegen Den Krieg”, pubblicato nel 1991

Libello in morte del Leonid Il'ič Brežnev (1906-1982), possibilmente l’ultimo esponente del brutale totalitarismo sovietico… Leggo su it.wikipedia, tra l’altro, un aspetto curioso della sua biografia: Brežnev è stato un appassionato collezionista di automobili di grossa cilindrata, che tutti i potenti della Terra all’epoca facevano a gara a regalargli… Arrivò a possedere una cinquantina di bolidi… Pare che un giorno la madre di Brežnev, alla vista di tale collezione, avesse esclamato: “È tutto molto bello, figlio mio, ma se i bolscevichi tornassero?”…
"Das Lied habe ich zum Tode Breschnews geschrieben. Stalin hatte weit über 40 Millionen Menschen umbringen lassen, im Gulag schmachteten nach seinem Tode Hunderttausende weiter. Auf der Folie der blutigen Geschichte
Russlands... (continua)
Die Herren oben lösen sich ab
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 15:52

Gebet für Jakob Haringer

Gebet für Jakob Haringer
[1989]
Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”, pubblicato nel 1990

Canzone dedicata a Jakob Haringer (pseudonimo di Johann Franz Albert, 1898-1948), scrittore e poeta vagabondo tedesco, poi naturalizzato svizzero.

Fin da giovanissimo intraprese una vita errabonda. Si fece qualche mese come fante nelle trincee della Grande Guerra, e poi a Monaco simpatizzò per la rivoluzione comunista, subito schiacciata nel sangue. Passato qualche mese in gattabuia, riprese a vagabondare per la Germania vivendo di espedienti e collezionando un numero impressionante di denunce, arresti e ricoveri in ospedali psichiatrici a causa della sua condotta “anarchica” e anticonformista. Autoprodusse tutte le sue raccolte poetiche. Fu amico di scrittori come Alfred Döblin ed Hermann Hesse. Nel 1936, inseguito dai nazisti, riparò prima in Austria, poi in Cecoslovacchia e infine riuscì... (continua)
Aufgescheucht und rastlos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 14:45
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Kyrie Eleison

Kyrie Eleison
[1989]
Parole e musica di Linard Bardill
Nell’album intitolato “Aufs Leben los”

Non so se sia integralmente una CCG ma qualche verso mi induce a crederlo, per esempio "Ich glaube nicht an die Macht / Dafür ist mir die Gewalt zu verhasst / Und die Gesichter von Soldaten zu kindlich"...
Vedete un po' voi germanofoni se il brano è degno di essere inserito.
Ich glaube nicht an Gott
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 11:26
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La chanzun s-charpada

La chanzun s-charpada
Si tratta infatti espressamente di una "Nachdichtung" (rielaborazione, riscrittura). In pratica, fermi restando i concetti-base, ha assai poco a che vedere col testo originale romancio. [RV]
DAS ZERRISSENE LIED (NACHDICHTUNG)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 10:37
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Per tuots in praschun

Per tuots in praschun
FÜR ALLE IM GEFÄNGNIS
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/11/2015 - 09:28
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An den Frieden

An den Frieden
[1760]
Versi di Karl Wilhelm Ramler (1725-1798), poeta tedesco
Musica di Linard Bardill, nell’album intitolato“Strampedemi, Lieder gegen den Krieg”, 1991.

Versi contro la guerra (quella cosiddetta dei Sette Anni?) composti da un poeta altrimenti patriottico e guerresco…
Wo bist du hingeflohn, geliebter Friede?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/11/2015 - 12:58




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