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Prima del 2015-11-21

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Alla nuova compagna

Un'esperienza personale che può diventare paradigma di tanti piccoli "inferni domestici".
Per non dimenticare che la stragrande maggioranza delle violenze sulle donne avvengono all'interno della tanto decantata "istituzione naturale": la famiglia... per non rassegnarsi mai a questa "perversa normalità".
Come fai
(continua)
inviata da dq82 20/11/2015 - 10:56
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Brand New Day

Brand New Day
[1970]
Parole e musica di Van Morrison
Nell’album intitolato “Moondance”

Una canzone che Morrison scrisse dopo aver ascoltato in radio “The Weight” di Robbie Robertson e The Band e/o I Shall Be Released di Dylan, sempre nella versione de The Band.
“Brand New Day” è una delle canzoni più famose di Morrison e fu riproposta da parecchi artisti, fra i quali Miriam Makeba che nel 1970 la dedicò al Sudafrica straziato dall’Apartheid, nell’album “Keep Me in Mind”
When all the dark clouds roll away
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 10:54
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Shoot Them Before They Grown

Shoot Them Before They Grown
[1990]
Parole di Brenda “MaBrrr” Fassie (1964-2004), nativa di Soweto, Johannesburg, grande interprete dell’Afropop, ritenuta a buon diritto la “Madonna delle Townships”. E’ morta a soli 40 anni in seguito ad una overdose di cocaina.
Musica di Sello "Chicco" Twala (1963-), songwriter e produttore musicale.
Nell’album intitolato “Black President”

Una canzone del periodo di graduale dissoluzione del regime dell’Apartheid.
Il 1990 fu l’anno della liberazione di Nelson Mandela, dopo 27 anni di prigionia.
Fu l’anno in cui il presidente de Klerk legalizzò l’ANC e avviò i negoziati per la pacificazione e la transizione democratica, mentre il suo predecessore Botha rimase per tutta la vita un irriducibile segregazionista…
Two white men fighting one another
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 10:06
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Chant

Chant
[1989]
Parole e musica di Sipho "Hotstix" Mabuse (1951-), songwriter, musicista e produttore musicale nativo di Johannesburg.
Nell’album intitolato “Chant of the Marching”
Testo trovato in “A study of the linkages between popular music and politics in South Africa under Apartheid in the 1980s”, tesi di laurea di David Justin Durbach, Università del Sudafrica.

Questo “Chant of the Marching” di Sipho Mabuse si apre e si chiude con il suono del Toyi-Toyi, una danza di guerra nata durante la guerra di liberazione della Rhodesia, oggi Zimbabwe. La danza si estese poi al Sudafrica dove fu adottata dall’ANC durante le manifestazioni di massa contro il regime dell’Apartheid. Avete presente le immagini quei cortei oceanici a Soweto, Johannesburg, negli anni 80, con migliaia di neri che corrono e saltano compatti mentre si dirigono come un enorme ariete contro i mezzi blindati della polizia? Quello... (continua)
I remember the day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2015 - 09:05
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Poussière de guerre

Poussière de guerre
Album: "Jihad, le plus grand combat est contre soi-même" (2005)
Feat. Lino
da genius
[Couplet 1 : Médine]
(continua)
19/11/2015 - 22:36
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Ni violeur ni terroriste

Ni violeur ni terroriste
Album: 11 Septembre, Récit du 11ème Jour (2004)
Ft: Aboubakr

Scritta dopo l'11 settembre una risposta articolata, da parte di un musulmano, all'islamofobia dilagante in Francia e in occidente. Il gruppo condanna i terroristi responsabili dell'11 settembre ma non risparmia la società occidentale e i suoi ghetti.

genius
[Couplet 1: Médine]
(continua)
19/11/2015 - 22:24
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Guantanamo

Guantanamo
Album: 11 Septembre, Récit du 11ème Jour (2004)
Coupable innocent potentielle est la cible
(continua)
19/11/2015 - 22:14
Percorsi: Guantanamo Bay
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11 Septembre

11 Septembre
(2004)

Il pezzo chiude il primo album dei Médine “11 Septembre, récit du 11ème jour”.

Il videoclip disponibile su youtube è stato censurato in televisione.

Rimandiamo a genius per le note.
J'recrache le drame du monde qui nous entoure:
(continua)
19/11/2015 - 22:07
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Mentre el diretto cammina

anonimo
Canzone contro la guerra risalente alla prima guerra mondiale, non ne conosciamo l'autore. L'esecuzione (si tratta di volontariato, scusate la qualità scarsa del video) è stata registrata durante la festa del 25 aprile 2015 alla Casa del Popolo di Sottolongera-Podlonjer, Trieste.
Mentre il diretto cammina
(continua)
inviata da Claudia Cernigoi 19/11/2015 - 19:46

Township Beat

Township Beat
[1985]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Living In The Heart Of The Beast”
Some of us work and some of us play
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 14:44

1999

1999
[1985]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Living In The Heart Of The Beast”
Mutilate that poster face
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 14:11

Grensvegter

Grensvegter
[1985]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Living In The Heart Of The Beast”

In Afrikaans “Grensvegter” (traducibile come “difensore dei confini”, “border fighter”) indica il combattente patriota bianco in puro stile Rambo, l’ammazza-negri nelle guerre d’Angola e Namibia e nelle township sudafricane… In fondo, anche in casa propria si trattava di difendere i confini dello status quo, come voleva il regime dell’Apartheid…

“Grensvegter” era anche il titolo di un fotoromanzo sudafricano degli anni 70 che celebrava le gesta del patriota combattente duro e spietato…
I) Grensvegter:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 13:49

Underground

Underground
[1988]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Sleep Armed”
The power lines have fallen down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 13:10

Independence Day

Independence Day
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco d’esordio della band sudafricana, intitolato “Own Affairs”.
its independence day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 13:00
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September 84

September 84
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco d’esordio della band sudafricana, intitolato “Own Affairs”.
Il 15 settembre del 1984 nasceva il principe Harry (Prince Henry of Wales, glande pilota di elicotteri da combattimento Apache), proprio nei giorni in cui la polizia sudafricana ammazzava decine di neri durante la cosiddetta “Township Uprising” (settembre-novembre 1984)
Sempre nel settembre 1984 diventava presidente del Sudafrica l’ultimo glande, irriducibile segregazionista, Pieter Willem Botha (1916 – 2006), detto “Die Groot Krokodil”.
something on page three caught me eye
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 12:52

Don't Dance

Don't Dance
[1984]
Parole di Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.

Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers

Nel disco intitolato “Own Affairs” e poi anche nella compilation “Forces Favourites”, realizzata nel 1986 dalla Shifty Records per la “End Conscription Campaign”, la campagna contro il servizio militare obbligatorio lanciata nel 1983 dall’United Democratic Front (UDF), la più importante organizzazione sudafricana interrazziale anti-apartheid negli anni 80.

Il Sudafrica segregazionista era strutturato più o meno come Israele oggi: i bantustan neri erano un po’ come il grande ghetto di Gaza e le aree controllate della West Bank. E ovviamente l’apartheid sudafricano, così come l’occupazione israeliana, richiedevano enormi risorse, anche umane, per il controllo della numerosa popolazione assoggettata.... (continua)
ok people get up off your feet
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 11:31
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Hou My Vas Korporaal!

Hou My Vas Korporaal!
[1983]
Parole e musica di James Phillips (1959-1995), songwriter e rocker sudafricano, bianco.
Singolo che l’autore pubblicò sotto lo pseudonimo di Bernoldus Niemand
Poi nell’album “Wie Is Bernoldus Niemand?” del 1984
Testo trovato su Lyrics Translate



Poco prima di chiudere l’esperienza dei Corporal Punishment e aprire quella dei Cherry-Faced Lurchers, James Phillips, giovane rocker bianco sudafricano, anticonformista e antirazzista, attenzionato dalla polizia segreta del regime dell’Apartheid, attribuì al suo alter ego Bernoldus Niemand un disco il cui obiettivo dichiarato era “slaughter the Afrikaans sacred cows”, fare a pezzi i pilastri su cui si reggeva la società bianca sudafricana. E non solo la segregazione razziale che colpiva la maggioranza nera ma anche la coscrizione militare, il calvinismo, la soppressione di ogni dibattito politico e l’intolleranza verso il non-conformismo,... (continua)
Hou my vas, korporaal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2015 - 10:24
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Allora il mondo finirà

Allora il mondo finirà
[1967]
inedito

[2015]
Album: Se io avessi previsto tutto questo...

Non è un nuovo brano, solo un outtake del disco Folk beat n.1 di Guccini, e fa riferimento ad un'apocalisse nucleare, già presente in altri brani di quell'album: L'atomica cinese e Noi non ci saremo, e poi in Il vecchio e il bambino dall'album Radici
Un giorno il cielo si aprirà
(continua)
inviata da dq82 + Lorenzo + Carlo 19/11/2015 - 09:26

La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse

La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse
La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse

Chanson française – La messe du Pape, le pardon de Till et les florins de l’Hôtesse – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 12

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous... (continua)
Pèlerin, pèlerinant ayant longtemps pèleriné,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/11/2015 - 21:39
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A Child

A Child
(Zionism is savagery)
Feat. Ileana Gugliermina
A child cries
(continua)
inviata da CCG Staff 18/11/2015 - 20:19
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Shot Down

Shot Down
[1984]
Parole di James Phillips (1959 –1995), rocker sudafricano, bianco
Musica de The Cherry Faced Lurchers
Canzone presente nell’album registrato dal vivo “Live at Jameson's”, pubblicato nel 1985.

James Phillips era nato nella conservatrice città di Springs, nella provincia mineraria del Gauteng sudafricano. Da giovanissimo incontrò il rock 'n' roll e Bob Dylan, e la sua vita cambiò.
Contribuirono al cambiamento anche due anni di servizio militare cui Phillips fu costretto e durante i quali maturò la sua scelta di obiezione di coscienza.
Sul finire dei 70, fondò la sua prima band, i Corporal Punishment, che a differenza della gran parte degli altri gruppi non si dilettava in cover nei pub ma proponeva canzoni proprie, tutte caratterizzate da ironia e sarcasmo contro la dirigenza politica del tempo che, oltre ad opprimere e massacrare la maggioranza nera, frustrava le istanze di libertà... (continua)
Long have we all waited
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2015 - 16:08
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Lungile Tabalaza

Lungile Tabalaza
[1978]
Parole di Roger Lucey, cantautore sudafricano, bianco.
Musica di Roger Lucey e della sua band, gli Zub Zub Marauders
Nell’album intitolato “The Road is Much Longer”, pubblicato nel 1979

Nel 2000 Roger Lucey ha pubblicato una raccolta dal titolo "21 Years Down The Road", con la stessa copertina di “The Road is Much Longer”


Tabalaza, Lungile, age 19.
Was detained on 10 July 1978 in connection with arson attacks and the robbery and burning of a delivery van. He died the same day in custody at the Sanlam Building, Strand Street, Port Elizabeth. Police claimed he had committed suicide by jumping from the fifth floor of the Sanlam Building. At the inquest in October 1978, the government pathologist acknowledged that several bruises and lacerations could have been sustained before he fell. The inquest held found no one responsible for his death. (dal sito della Truth Commission sudafricana)... (continua)
Some men take the hard line and some take none at all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2015 - 11:52
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Deuxième Génération

Deuxième Génération
Album : Morgane de Toi (1983)

A proposito dei terroristi responsabili del massacro al Bataclan abbiamo sentito ripetere e ripetere che sono nati in Francia, che "il nemico è tra noi". In effetti una parte di verità c'è. Per quanto strepitino le Le Pen e i Salvini, i responsabili del massacro non sono arrivati dalla Siria insieme ai rifugiati, ma sono nati nei paesi occidentali, facevano parte della famosa seconda o addirittura terza generazione di immigrati. Naturalmente si tratta di una piccolissima minoranza, ma dovremmo riflettere sul perché la propaganda dei fanatici dell'ISIS riesca a fare presa su dei ragazzi così giovani.

Allora forse fa bene rileggere questa vecchia canzone di Renaud, di un po' di tempo fa, quando la musica dei ragazzi di origine magrebina nelle periferie francesi non era ancora il rap, ma l'hard rock (magari cantato in cabilo...). La canzone racconta in prima persona... (continua)
J'm'appelle Slimane et j'ai quinze ans
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 18/11/2015 - 00:03
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Hommes de loi

Hommes de loi
Album: Trait pour trait (2006)

Nel "paese dei diritti dell'uomo", che ha per motto "Liberté, Égalité, Fraternité", è proprio vero che la legge è uguale per tutti ? Gli Sniper ne sanno qualcosa, dato che hanno avuto anche a che fare con i tribunali della Repubblica, accusati di incitamento all'odio. Sarkozy, all'epoca ministro dell'interno li qualificò "criminali che disonorano la Francia".

Naturalmente per capire a fondo il testo bisogna affidarsi alle puntualissime note di genius.com. Comunque la canzone non risparmia nessuno, dagli uomini di legge ai politici dell'UMP e del FN, al dibattito sull'"identità nazionale".
[Refrain]
(continua)
17/11/2015 - 23:07
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Africain

Africain
Album: L'Apogée (2012)

Una canzone antirazzista e anticolonialista di questo gruppo composto da ragazzi francesi originari di diversi paesi africani.
[Refrain: Barack Adama & Maître Gims]
(continua)
17/11/2015 - 22:52
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Blood Diamondz

Blood Diamondz
(2007)

feat. Sexion d'Assaut

Un pezzo registrato nel 2007 ma pubblicato solo nel 2011, chiaramente ispirato al film Blood Diamond - Diamanti di sangue, ancora un bel pezzo contro il colonialismo in Africa. Rimandiamo a genius per le note.
[Couplet 1 - Lefa]
(continua)
17/11/2015 - 22:41
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La faucille et le marteau

La faucille et le marteau
La faucille et le marteau, ovvero "La falce e il martello" di Zebda.

Dall'album "Le bruit et l'odeur" del 1993
J'ai peur de la faucille
(continua)
inviata da leoskini 17/11/2015 - 20:12
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Le bistrot

Le bistrot
[1960]
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Le mécréant



Mi è capitato in questi giornacci cani di pensare a una canzone che, per me, fosse Parigi. Ce n'è più d'una; ma nessuna ha a che vedere con tricolori, con marsigliesi, con aeroplani, con coprifuochi, con stati di emergenza, con patrie, con campi elisi, con paure, con terrori. La prima che mi è venuta a mente, di canzoni, è stata questa; e allora, mi sono detto, bisognerà che ce la metta.

En ces jours de merde, il m'est arrivé de penser à une chanson qui serait mon Paris. Il y en a plusieurs; mais aucune d'elles n'a rien à voir avec drapeaux tricolores, marseillaises, avions, couvre-feux, états d'urgence, patries, champs élysés, peurs, terreurs. La première qui m'est passée par la tête, c'est bien cette-ci; et, alors, je me suis dit qu'il fallait la mettre. [RV]
Dans un coin pourri
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2015 - 17:11

Una barca color del mare

Una barca color del mare
Davanti a me il Mare tra le Terre
(continua)
inviata da rosso malpelo 17/11/2015 - 17:09
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Seicento destini

Eravamo noi ad emigrare, eravamo noi a morire fra le onde del mare, come i morti del piroscafo "Principessa Mafalda" nel 1927:314 per la stampa fascista, in realtà persero la vita 657 pesone
Ero il terzo di sette fratelli,
(continua)
inviata da rosso malpelo 17/11/2015 - 17:04
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Soleil Éteint

Soleil Éteint
[2000]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nell’album intitolato “De Bonne Guerre”
Les dernières fumées se dissipent
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 15:51
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Retour à Budapest

Retour à Budapest
[2001]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nel mini-album intitolato “Ni Fleurs Ni Couronnes”
Comme un seul homme le peuple hongrois
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 14:33
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Raison d'État (Semaines sanglantes)

Raison d'État (Semaines sanglantes)
[2001]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nell’album intitolato “L'Âge de Glace”

Una canzone sulle “semaines sanglantes” del 1851 e 1871.
Il 1851 è l’anno del colpo di Stato bonapartista, al quale cercarono di opporsi in armi molti repubblicani, tra i quali non solo operai e contadini ma anche alcuni deputati, come Jean-Baptiste Baudin, che morì crivellato dai colpi dei soldati su di una barricata in faubourg Saint-Antoine.
Il 1871 è invece l’anno della feroce repressione della Comune di Parigi, la breve esperienza rivoluzionaria seguita alla disfatta di Sedan e alla caduta del dittatore Bonaparte.
Que de sang a coulé en vain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 12:25
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Paris Is Burning

Paris Is Burning
[2006]
Parole e musica di Anne Erin "Annie" Clark, in arte St. Vincent, cantautrice e multistrumentista statunitense.
In un EP del 2006 e poi nel suo album d’esordio intitolato “Marry Me” dell’anno seguente.

“The war-is-not-over Paris is Burning is a woozy Weimar-esque waltz filled out by phased effects, a martial groove and sneaking, cynical lines like the Shakespeare allusion "Come sit right here and sleep while I slip poison in your ear.” (Joshua Klein, da Pitchfork)

Una canzone complessa, su più piani di lettura, quello storico, della Rivoluzione francese e di Parigi occupata e bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale, a quello dell’attualità, con le rivolte delle banlieue francesi nel 2005, le più gravi dal maggio 1968, quando il presidente Chirac e il ministro dell’interno Sarkozy – come oggi Hollande – dichiararono per alcune settimane lo stato di emergenza in base ad una... (continua)
I write to give word the war is over
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 10:42
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Sulla Strada Di Doufer

Sulla Strada Di Doufer
Album: Roba da Maiali (2011)

Ballata folk incentrata sull'immaginaria Doufer, diventa motivo che volge a idee di pace ("preferisco sognare ad occhi aperti/anche se è più facile ferirsi/non esiste nessun limite di tempo/solo quello di una bomba, ma non conta") e di spensieratezza ("il cantante della gente vola come una piuma"). Doufer è vista con l'immagine di una città piena di armonia e serenità ("l'aria a Doufer è felice e profuma").
Sulla strada di Doufer
(continua)
inviata da Mariachiara 17/11/2015 - 00:44
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Arabia

Arabia
feat. Reda Taliani

Omaggio alle rivoluzioni delle primavere arabe, soprattutto quella tunisina, prima che degenerassero in altri disastri. Con un chiarissimo atto d'accusa ai paesi occidentali e al loro neocolonialismo.

Numerose note e commenti su genius
[Refrain : Reda Taliani]
(continua)
16/11/2015 - 23:28
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Inch'Allah

Inch'Allah
(2010)
con il cantante algerino Reda Taliani

Una canzone per un matrimonio che esprime una lista di desideri quanto mai attuali in questi giorni di coprifuoco, stati d'emergenza, xenofobie, terrorismo e terrore.
C'est un son plein de sourires dans un climat tendu
(continua)
16/11/2015 - 22:42
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Nubi nere

Nubi nere
2016
Restiamo Umani
C'è un vento di paura
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 15:24
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Nel mio paese

Nel mio paese
2013
Nel mio Paese, lontano, lontano che io chiamo "Nostalgia"
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 11:39
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Nebbia infinita

2014
Canzone per Federico Aldrovandi
Nebbia lungo le strade e nei miei pensieri,
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:55
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שטילער, שטילער

שטילער, שטילער
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
ZITTI, ZITTI :
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:29
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Seven Curses

Seven Curses
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
LE SETTE MALEDIZIONI
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:26
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Simple Song Of Freedom

Simple Song Of Freedom
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
QUESTO E’ IL MIO CANTO
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:14
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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
ITALIANO / ITALIAN [2]

Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
Italian "Translasong" by Andrea Buriani

WILLIE Mc BRIDE - I verdi Campi di Francia-
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:10
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Vladslo

Vladslo
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
VLADSLO
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:07
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Beautiful That Way

Beautiful That Way
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
LA VITA E' BELLA COSI'
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 10:01
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Soldier's Eyes

Soldier's Eyes
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
Spesso ora mi chiedo:” Cosa sto facendo”? ..
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 09:59
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Uomini persi

Uomini persi
Due anni fa, mi sono procurato quel libro di Claudio. E mi sono domandato se fosse possibile risalire quel fatto di cronaca che lo spinse a dar seguito al suo proposito di scrivere questa canzone.
Francesco Ferrandino 16/11/2015 - 09:56
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The Drums Of War

The Drums Of War
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani

TAMBURI DI GUERRA
(continua)
inviata da dq82 16/11/2015 - 09:54
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Karmaniola

Karmaniola
15 novembre 2015
LA CARMAGNOLA
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/11/2015 - 22:02
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Inno della Repubblica

Inno della Repubblica
Caro Bartleby, a integrazione del tuo intervento, vorrei dirti che la canzone in questione (il cui titolo originale è "Evviva la Repubblica")non è stata composta da Matteo bensì da suo padre nelle circostanze da te sopra illustrate. Matteo ha riferito che il genitore fu arrestato dagli alleati per avere forzato il lucchetto della casa del popolo di Apricena assieme ad altri compagni, loro l'avevano sovvenzionata con un soldo ciascuno e si sentirono in diritto di compiere quell'azione ritenuta illegale. Dato che come Matteo, a maggior ragione il padre era analfabeta, il testo fu dettato ad un altro detenuto che sapeva scrivere.
Flavio Poltronieri 15/11/2015 - 20:39
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Imagine

Imagine
IMAGINE
CCG/AWS Staff 15/11/2015 - 19:18
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Eusko gudariak

Eusko gudariak
EUSKAL HERRIA: SEMPRE IN CAMMINO

(Gianni Sartori – novembre 2015)

Nuove prospettive per Euskal Herria? Alcuni recenti avvenimenti sembrano legittimare una risposta affermativa. Da un lato abbiamo, a conferma dell'intensità del dibattito, le recenti dimissioni di Arantza Quiroga da“Presidenta” del PP nella Comunità Autonoma del Paese Basco. Dall'altro l'annuncio del 7 novembre, da parte di oltre 300 militanti della Sinistra abertzale, di un nuovo processo di discussione nella prospettiva di una soluzione politica: ABIAN.
Annunciando le sue dimissioni Arantza Quiroga ha dichiarato che “non dobbiamo spargere semi di future violenze ma seminare per la convivenza”. Emerge quindi che perfino nel PP (storicamente un partito sciovinista, erede di AP -il partito di Manuel Fraga, esponente del franchismo) esistono dubbi e dissensi in merito alla politica repressiva dell'attuale governo. O almeno... (continua)
Gianni Sartori 15/11/2015 - 18:20
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Bombe e fiori (A Adriano Sofri)

Bombe e fiori (A Adriano Sofri)
Testo revisionato dall'autore
La presenza del piombo in Piazza Fontana
(continua)
15/11/2015 - 08:13
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Don’t Speak (I Come to Make a BANG!)

Don’t Speak (I Come to Make a BANG!)
Death by Sexy - 2006

Gli Eagles of Death Metal - un gruppo notevole, che suona un rock diretto e irriverente ma assolutamente non death metal - saranno purtroppo ricordati soprattutto per essere stata la band che suonava al Bataclan la sera dei terribili attentati di Parigi.

Non si tratta di una band particolarmente impegnata, ma abbiamo voluto inserire questa canzone con i classici doppi sensi di weapon, target eccetera per ricordare quali sono le sole armi che ci piacciono. Peace, Love & Death Metal.
Don't move, don't speak, even whisper
(continua)
inviata da CCG Staff 14/11/2015 - 12:42
Lorenzo Masetti 14/11/2015 - 10:14

Bob

Bob
14 novembre 2015
BOB
(continua)
14/11/2015 - 07:18
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All Our Dark Tomorrows

All Our Dark Tomorrows
TUTTI I NOSTRI DOMANI OSCURI
(continua)
inviata da Paolo 14/11/2015 - 01:46
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Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], incl. Desolation Row by Bob Dylan

Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], <i>incl.</i> Desolation Row <i>by</i> Bob Dylan
Bella, ma niente a che vedere con quella in cui ha messo mano il grande Fabrizio.
13/11/2015 - 20:36
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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
Bernart, ovviamente, scusate la svista ma mi è uscito qualcosa tipo Bern Hard :)
Krzysiek 13/11/2015 - 19:53




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