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Lettera da Sant'Anna di Stazzema

Lettera da Sant'Anna di Stazzema
2013
Così canterò tra vent'anni

testo trascritto dal video

Sulla strage di Sant'Anna si veda Sant'Anna di Stazzema
Anche stamattina c'è il sole
(continua)
inviata da donquijote82 12/3/2014 - 15:23

Si estirem tots, ella caurà…

Antiwar Songs Blog
Si estirem tots, ella caurà…
Da oggi L’estaca è una delle canzoni fondamentali di questo sito: una canzone che non cessa ancora oggi di essere una delle principali canzoni di libertà del mondo: nata nella Spagna oppressa dal Franchismo, ha attraversato i regimi di qualsiasi (finto) “colore”, dalla Polonia fino alla rivolta tunisina e alla Russia dello “zar” Putin. Composta […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-12 11:54:00
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Venezia 1948

Venezia 1948
2014
Una storia di mare e di sangue

Natale 1963. Vincenza (Vizze) Buliumbassich, la mia bisnonna, consegna al maggiore dei suoi figli le sue memorie, scritte in veneto, su un quaderno comune. Le importanti testimonianze sono poi state consegnate a mio padre, che, a sua volta, le ha passate a me, qualche anno fa. Parole di mare e di sangue, scritte senza nessuna pretesa letteraria e dunque perfette e ardenti nella volontà di preservare una storia di famiglia. Una storia insieme particolarissima e comune, come tutte le storie della gente povera. Una storia di mare e di sangue è stata ispirata e guidata da quel quaderno; è un omaggio a quella grazia preziosa e involontaria. La scrittura e la composizione di Una storia di mare e di sangue mi ha accompagnato per tanti anni. Con il mio violino sempre in spalla, sono tornato in tutti i luoghi dove la mia famiglia ha vissuto: ho studiato tradizioni... (continua)
Non c'è stato un eroe
(continua)
inviata da donquijote82 12/3/2014 - 10:30
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Tränen des Vaterlandes / Anno 1636

Tränen des Vaterlandes / Anno 1636
[1636]
Versi di Andreas Gryphius (1616-1664), poeta e drammaturgo tedesco nato e vissuto a Glogau, in Bassa Slesia (oggi Głogów, Polonia).
Musica di Jacques-Louis Monod (1927-), pianista, compositore e direttore d’orchestra franco-americano, nel suo “Cantus contra Cantum IV” per coro misto, sackbuts (dal francese “saqueboute”, un antico trombone a tiro) e tromboni.

Un sonetto bellissimo e terribile che in quattro pennellate descrive tutta la morte e la distruzione, esteriore ed interiore, causata dalla tremenda guerra dei 30 anni che dilaniò l’Europa nella prima metà del XVII secolo (dal 1618 al 1648) e che accompagnò l’autore dalla più tenera infanzia fino all’età adulta.
Alla fine del conflitto, nel solo Impero germanico la popolazione si era ridotta di 3/4 milioni, con un calo demografico del 15/20 per cento...
Wir sind doch nunmehr ganz, ja mehr den ganz verheeret!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2014 - 22:18
La pagina de L'estaca è stata ristrutturata in modo radicale. Col tempo, si erano “sedimentate” nella pagina di questa importantissima canzone versioni e traduzioni in una grande quantità di lingue (e molte, probabilmente, ancora ne esistono); è stato quindi deciso di darle veramente la veste che merita, con l'inserimento di tutti i video che è stato possibile reperire delle varie versioni. Da oggi L'estaca è una delle canzoni fondamentali di questo sito: una canzone che non cessa ancora oggi di essere una delle principali canzoni di libertà del mondo: nata nella Spagna oppressa dal Franchismo, ha attraversato i regimi di qualsiasi (finto) “colore”, dalla Polonia fino alla rivolta tunisina e alla Russia dello “zar” Putin. Proprio da qui proviene ciò che al tempo stesso, a nostro parere, è il documento più impressionante e la testimonianza più precisa della natura libertaria di questa canzone: un gruppo di persone canta la versione russa della Gruppa Arkadij Koc, subito dopo essere state arrestate, dentro un cellulare della Polizia. Un video che è un simbolo.
Riccardo Venturi 11/3/2014 - 20:28

سبعة أسباب تكفي لأموت

سبعة أسباب تكفي لأموت
Sono gli ultimi versi scritti da Hashem Shabani prima di affrontare il patibolo.
Testo dal sito del quotidiano internazionale in lingua araba Asharq Al-Awsat
لسبعة أيام وهم يصرخون بي:
(continua)
inviata da L.L. 11/3/2014 - 17:48
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Dressur

Dressur
[1921]
Parole di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Musica di Friedrich Hollaender
Canzone presentata al “Wilde Bühne”, il cabaret politico-letterario allestito nel seminterrato del Theater des Westens di cui fu protagonista l’attrice Trude Hesterberg (1892-1967).

Ritrovo infatti il brano interpretato, dopo la fine della guerra, proprio dalla Hesterberg – insieme alla collega Ursula Herking (1912-1974) – in un EP intitolato “Das Kabarett”.
Ripresa da Gisela May in un suo disco del 1974 intitolato “Hoppla Wir Leben”.

Walter Mehring (1896-1981) fu uno dei più importanti autori satirici durante gli anni della Repubblica di Weimar. Prolifico scrittore per il cabaret, per tutti gli anni 20 pubblicò pure frequenti e taglientissime poesie e prose sul settimanale di politica ed arte “Die Weltbühne” diretto da Kurt Tucholsky prima e infine da Carl von Ossietzky.... (continua)
Der Zirkus herrscht! Der Weltquatsch ist beendigt!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2014 - 14:27
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Trenes para el cielo

Trenes para el cielo
(2004)

Sono passati dieci anni dai terribili attentati dell'11 marzo 2004 alla stazione di Atocha a Madrid. Vedi anche Jueves e Venite a vedere.
Sonó el despertador y estaba por llegar la pesadilla
(continua)
11/3/2014 - 13:29
Percorsi: Treni
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Sé que vénen pels camins

Sé que vénen  pels camins
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, facciata B di És ara, amics, és ara, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Sé que vénen pels camins
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2014 - 09:13
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És ara, amics, és ara

És ara, amics, és ara
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Quan per mi sigui la terra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2014 - 09:08
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Complantes

Complantes
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Quan vaig anar-me fent gran,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2014 - 09:02
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Un home mor en mi

Un home mor en mi
[1968]
Parole di Joan Soler i Amigó
Musica di Jaume Arnella
Singolo del 1968, quando ancora non si era conclusa l’esperienza del Grup de Folk e intanto Arnella cominciava la sua carriera solista collaborando con lo scrittore e ricercatore di cultura popolare Joan Soler i Amigó.
Canzone poi ripresa nella raccolta “Cap i cua” pubblicata nel 2005.
Un home mor en mi,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/3/2014 - 08:55
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Del Pirineu al Montseny: el darrer viatge de Quico Sabaté (Romanço de Quico Sabaté)

Del Pirineu al Montseny: el darrer viatge de Quico Sabaté (Romanço de Quico Sabaté)
Parole e musica di Jaume Arnella, cantautore catalano.
Non sono riuscito a capire in che anno questa “chanson de geste” sia sta scritta né in quale album del suo autore sia contenuta.

Un romanço, una canzone di gesta dedicata ad una figura indelebile nella lotta contro il regime franchista spagnolo.

Il catalano Francisco Sabaté Llopart, detto “El Quico” (L'Hospitalet de Llobregat, 30 marzo 1915 – Sant Celoni, 5 gennaio 1960) è stato un anarchico antiautoritario fin dall’adolescenza. A 17 anni già partecipò a rivolte contro il governo conservatore della Seconda Repubblica. Nel 1935 rifiutò il servizio militare, diventando ricercato. Durante la guerra civile si battè tra le fila della CNT-FAI su fronte di Aragona. Quando alla sua colonna fu imposto un commissario politico stalinista, El Quico semplicemente lo uccise. Arrestato e incarcerato, riuscì a fuggire e ad unirsi alla colonna Durruti.... (continua)
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2014 - 16:46
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Marlene Dietrich: Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt

Marlene Dietrich: Ich bin von Kopf bis Fuß auf Liebe eingestellt
[1930]
Parole e musica di Friedrich Hollaender (1896-1976), autore e compositore tedesco di musiche per il cinema.

Interpretata da Marlene Dietrich nel film “Der Blaue Engel”, diretto nel 1930 da Josef von Sternberg, con la divina nella parte della soubrette di cabaret Lola-Lola, affiancata da Emil Jannings e Kurt Gerron. La sceneggiatura, in gran parte scritta da Carl Zuckmayer, era basata sulla novella di Heinrich Mann “Professor Unrat” del 1905

Propongo questa canzone, pur negli Extra, per diverse ragioni che vado ad illustrare:

- Lo scrittore Heinrich Mann (1871-1950), autore del racconto da cui “L’Angelo Blu” fu tratto, è stato un fiero oppositore del nazismo e per questo costretto alla fuga e all’esilio già a partire dal 1933. Inutile dire che ogni sua opera fu bandita dal regime, così come quelle dello sceneggiatore del film Carl Zuckmayer (1896-1977), che era per giunta in parte... (continua)
Ein rätselhafter Schimmer,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2014 - 13:28
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Eight Hour Day

Eight Hour Day
[1886 o 1896-97]
Parole di anonimo
Sulla melodia de "The British Grenadiers” (fine del 600)
Nel disco di Pete Seeger intitolato “American Industrial Ballads” pubblicato dalla Folkways Records nel 1956 e riedito nel 1992.

Con Eight Hours, un’altra canzone di fine 800 – questa nata tra i minatori – di rivendicazione delle "Eight-hour day with no cut in pay”.
L’incertezza sulla datazione è dovuta al fatto che la lotta per le otto ore si radicalizzò a partire dal 1880, raggiunse il suo apice con i fatti di Haymarket Square (Chicago, maggio 1886) ma non si spense nemmeno dopo. Questa potrebbe risalire in particolare al grande sciopero dei minatori avvenuto a Leadville, Colorado, tra il 1896 ed il 1897. Anche in quell’occasione, crumiri, provocatori, poliziotti e vigilantes attaccarono con ferocia il lavoratori in sciopero, uccidendone almeno quattro…
We're brave and gallant miner boys
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2014 - 10:58

Eight Hours

Eight Hours
[1866]
Versi di I.G. Blanchard, pubblicati sul “Workingman's Advocate” nel 1866
Musica di Jesse H. Jones, pubblicata sul “Labor Standard” nel 1878
Testo e nota introduttiva trovati su Contemplator
Ho attribuito la canzone non al suo autore, sul cui conto non avevo notizie precise, ma ai Cincinnati’s University Singers che nel 1978 realizzarono un disco, intitolato “The Hand That Holds The Bread - Progress and Protest in the Gilded Age - Songs from the Civil War to the Columbian Exposition”, dove è presente anche questa “Eight Hours”.

In 1850 the average work week was 70 hours, in 1900 the average work week was 60 hours and in 1920 the average work week was 50 hours. In the 1840s unions began working for a 10 hour day.
Agitation for the eight hour day began after the Civil War. Congress passed an eight hour law on June 25, 1868, but it was largely ignored. In the 1880s the issue was... (continua)
We mean to make things over,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2014 - 10:33
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Lettara muta

Lettara muta
[2011]
Album : Lettara muta
U me sguardu s’appudda, ùn trovu ch’è bughjura
(continua)
inviata da adriana 10/3/2014 - 08:22
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Signor tenente

Signor tenente
[1977]
Testo e musica di Alfredo Cohen
Album: Come barchette dentro un tram

Lyrics and music by Alfredo Cohen
Album: Come barchette dentro un tram
("Like small boats on a tramway")

Alfredo Cohen, l'introvabile, l'invisibile o quasi. Non molti se ne ricorderanno di questo artista gay militante, esponente del FUORI (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), che aveva esordito nel 1974 a Torino con lo spettacolo di cabaret Dove vai stasera amico? Ironico, dal tono apparentemente “leggero”, si tratta di un'antologia di personaggi gay da lui stesso interpretati, che vuole suscitare il dibattito sui temi della lotta contro il sessismo e il moralismo (temi tutt'altro che inattuali). Dopo altri spettacoli di cabaret teatrale con canzoni e monologhi (Oggi sul giornale, 1975; Salve signori sono normale, 1976), nel 1977 Alfredo Cohen pubblica il suo primo album di canzoni, lo storico... (continua)
Signor tenente,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/3/2014 - 21:53
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"1968"

1968 was a year I remember, revolution spilling to the streets,
(continua)
inviata da adriana 9/3/2014 - 18:52
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
1980
l'Omu e la natura: Nonò Salamone canta Ignazio Buttitta

Ignazio Buttitta è un grande poeta siciliano, ma a scuola molto difficilmente ne sentiamo parlare.
Buttitta combattè la prima guerra mondiale, e quando tornò a casa non riuscì mai a dimenticare la gente che aveva ammazzato, soprattutto un ragazzo di 17 anni tedesco, caduto proprio a qualche passo dalla sua mitragliatrice.
Ebbe il tempo di vedere i suoi occhi azzurri chiudersi per sempre.
Come consuetudine, gli frugò nelle tasche in cerca di qualcosa di utile, ma trovò solo una sua foto abbracciato con la madre: la prese.
Quando tornò a casa la mise al muro con una cornice.
Alcuni anni dopo, tornando a casa, trovò sua moglie addormentata con i suoi figli vicino, e li abbracciava nello stesso identico modo con cui la mamma tedesca abbracciava suo figlio.
Ignazio guarda sua moglie e vede la mamma tedesca a cui ha ammazzato... (continua)
Mamma tedesca,
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/3/2014 - 17:39
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Considero valore

Considero valore
Il gruppo Corimé interpreta accompangnandolo con la musica il celebre testo di Erri De Luca "Considero valore"
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
(continua)
inviata da adriana 9/3/2014 - 11:13

Intervista alle CCG

Antiwar Songs Blog
Intervista alle CCG
Nel maggio del 2008 la rivista Musica & Parole pubblicava un’intervista di Antonio Piccolo a due amministratori del sito “Canzoni contro la guerra”. La riproponiamo oggi nella speranza che possa essere ancora interessante, avvertendo che alcuni riferimenti sono per  forza di cose datati Raccontatemi un po’ la storia del vostro sito internet. Come, quando e […]
Antiwar Songs Staff 2014-03-08 21:38:00
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Fiure di Palestina

Fiure di Palestina
Album: D'Umbria è di Sulana
Sottu à un celu spurgulatu
(continua)
inviata da adriana 8/3/2014 - 18:22
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Corsica mea

Corsica mea
O Corsica mea ti do lu mio core
(continua)
inviata da adriana 8/3/2014 - 18:00
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A serva

Eu, paisanu fieru
(continua)
inviata da adriana 8/3/2014 - 17:43
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Subbuglio

Subbuglio
Si sente un gran subbuglio da dietro un cespuglio
(continua)
inviata da fabio bello 8/3/2014 - 13:59
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From Her Lips to God's Ears (the Energizer)

From Her Lips to God's Ears (the Energizer)
Album: Searching for a Former Clarity (2005)
Regime change under a Bush doctrine
(continua)
7/3/2014 - 23:53
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Irgendwo auf der Welt

Irgendwo auf der Welt
[1931]
Parole di Robert Gilbert (1899-1978), musicista, cantante e attore tedesco.
Musica di Werner Richard Heymann (1896-1961), compositore tedesco specializzato in colonne sonore per il cinema.
Nella colonna sonora di “Ein blonder Traum”, film diretto nel 1932 da Paul Martin (1899-1967, regista ungherese), con la sceneggiatura di Walter Reisch e Billie Wilder (proprio lui, il futuro grande regista americano che era però austriaco ed ebreo)
Più recentemente interpretata da Max Raabe & Palast Orchester e da Nina Hagen.

Un film musical, una commedia d’amore, una ragazza che sogna di diventare una star di Hollywood e s’innamora di due lavavetri…

Cosa c’entra con le CCG? Perché la speranza qui cantata di un posto dove vivere in pace ed essere veramente felici stava proprio allora per scontrarsi con il suo opposto, con le funeste tenebre naziste… Di lì ad un paio d’anni anche i... (continua)
Irgendwo auf der Welt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/3/2014 - 21:57
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Alles Schwindel

Alles Schwindel
[1931]
Parole di Marcellus Schiffer (1892-1932), autore di canzoni e di interi spettacoli di cabaret, artista grafico e pittore, morto suicida nel 1932 (così come fece Kurt Tucholsky appena qualche anno dopo).
Musica di Mischa Spoliansky (1898-1985), compositore di origine polacca (impero russo), ebreo, trapiantato a Berlino e poi, all’avvento del nazismo, riparato a Londra.
Testo trovato su Berlinica
Canzone recentemente interpretata da Ute Lemper nel suo disco dedicato alle “Berlin Cabaret Songs”, pubblicato nel 1996 dalla Decca Entartete Musik, la sezione della casa discografica britannica dedicata alla musica proibita sotto il Terzo Reich.

Una canzone molto attuale, anche se nacque più di 80 anni fa per descrivere, come in un fermo immagine, la situazione nella Repubblica di Weimar nell’anno in cui più devastanti si stavano facendo gli effetti della crisi finanziaria iniziata a... (continua)
Papa schwindelt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/3/2014 - 15:18
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Il tenentino

Il tenentino
[1906]
Parole di Ugo Ricci, detto Mascarillo e anche Tripleplatte (1875-1940), napoletano, giornalista e prolifico scrittore umorista in prosa e in versi.
Musica di Vincenzo Valente (1855-1921), paroliere e compositore di canzoni napoletane e operette.
Nel repertorio di Nicola Maldacea (1870-1945), grande protagonista dei varietà e dei cafè-chantant napoletani e romani nonché caratterista nel cinema degli anni 30.

Beh, non è certo una canzone contro la guerra, eppure anche con una semplice canzoncina d’avanspettacolo ci si può burlare di qualcuno dei capisaldi del militarismo… Nel caso specifico, non “Dio”, non la “Patria” ma la “Bandiera”, anzi, l'asta… Elegante presa in giro del mito della virilità che immancabilmente si ritrova nelle società autoritarie associato, in pace, ai “sani valori tradizionali” (si vedano di recente le esternazioni dello zar Putin sugli omosessuali), mentre in guerra si ritrova nello stupro delle femmine della parte soccombente, in quanto facenti parte del legittimo bottino del vincitore…
Io, francamente, non potrei sortire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/3/2014 - 09:41
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Franco Battiato e Manlio Sgalambro: La cura

Franco Battiato e Manlio Sgalambro: La cura
[1996]
Testo di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Album: L'imboscata



Correrò il rischio. Oggi, in morte di un filosofo che è giunto alla fama (diciamolo sinceramente) scrivendo canzoni per un conterraneo, bisognerà fare qualcosa di speciale; ma farlo senza nessun tipo d'incenso (che del resto quel filosofo, Manlio Sgalambro, avrebbe probabilmente detestato). Nel breve commento inserito prima per dare notizia della sua morte, avevo nominato questa canzone; e come non farlo. Si può dire che è nata già famosa; tre minuti dopo che è uscita ha suscitato epidemie di brividi. E' stata costruita, del resto, per questo; poiché, lo confesso senza reticenze, quei brividi li ho provati anch'io. E, quindi, correrò il rischio di essere odiato da chi i brividi li continua tuttora a provare, ora che questa canzone è diventata senz'altro una delle cinque o sei più celebri in lingua italiana,... (continua)
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/3/2014 - 20:46

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Oh ! Papa … C'est très beau la liberté
Oh ! Papa … C'est très beau la liberté

Chanson française – Oh ! Papa... C'est très beau la liberté – Marco Valdo M.I. – 2014

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien l'âne tout guilleret, regarde ces papillons qui se poursuivent là devant ta fenêtre, ces ailes rousses qui se balancent à l'air libre dans le soleil . On dirait qu'ils font la danse du bonheur...

C'est le printemps, Lucien l'âne mon ami. Enfin, celui de la nature... Mais il y a aussi eu des printemps artificiels, faits de la main de l'homme... Mais généralement, ils tournent mal... Pour ceux-là, l'hiver revient vite sur les ailes du vent du Nord... T'en souvient-en du printemps de Prague ? Eh bien, la canzone raconte précisément l'histoire d'un printemps de ce genre et même, en quelque sorte, de tout printemps généralement quelconque de ce genre, de tout printemps artificiel... Bref, de gens, quelque part, n'importe où, qui... (continua)
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/3/2014 - 19:05
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For the Taking

For the Taking
 Seven Stories Into Eight (1982)

Eddie D. Slovik fu un soldato americano, l'unico condannato a morte ed effettivamente ucciso per diserzione durante la Il guerra mondiale. 21.000 soldati vennero condannati durante la guerra per diserzione, di cui 49 condanne a morte, di cui fu eseguita solo quella di Slovik.
Americano di nascita, ma polacco di origine, con piccoli precedenti penali in adolescenza, alcuni storici osservano come la sua esecuzione abbia anche una qualche connotazione razzistica.
A Slovik, seppure senza essere in alcun modo citato nelle canzoni, è dedicato l'album Balaklava dei Pearls before swine
I still have a dream, a dream that is mine
(continua)
inviata da donquijote82 6/3/2014 - 18:53
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Rozmowa ze śledczym o tolerancji

Rozmowa ze śledczym o tolerancji
Semplicemente Alosza
Da http://www.tekstowo.pl/

Come la canzone precedente che ho proposto, anche questa calza perfettamente al percorso sulle galere del mondo.
È cantata in un gergo carcerario varsaviano, il titolo invece si potrebbe tradurre come "La conversazione con il giudice istruttore sulla tolleranza".
[...tak troche nerwowy, taki, początek...]
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 6/3/2014 - 09:08
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Siedem grzechów głównych

Siedem grzechów głównych
[24.12.1991]
Testo di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dall'album "Wojna Postu z Karnawałem" (1993)
Jacek Kaczmarski chittara
Przemysław Gintrowski chittara
Zbigniew Łapiński piano
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Ispirato alla grafica di Albrecht Dürer "Il cavaliere, la morte e il diavolo"
e al quadro di Albrecht Altdorfer "Battaglia di Alessandro e Dario a Isso"
Wielkich upadków więcej widzieliśmy niż wzlotów,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 6/3/2014 - 01:04
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Bush Song

Bush Song
A song from Macklemore's 2005 album "The Language of My World" that Slams then President George W. Bush from a very mocking first person perspective.

See rap genius
[Intro]
(continua)
inviata da Michael Taylor 6/3/2014 - 00:33
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Między nami

Między nami
[29.5.1997]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album omonimo "Między Nami" (2002)
Da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Między świtem a mgłą
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 6/3/2014 - 00:11
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The War Was in Color

The War Was in Color
Album: Love, Loss, Hope, Repeat (2006)

War: World War II

This song is told from the prospective of a veteran who at the end if the son is revealed to have died in battle.
I see you've found a box of my things -
(continua)
inviata da Michael Taylor 6/3/2014 - 00:10
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Song For Ye, Jacobites [Ye Jacobites By Name]

Song For Ye, Jacobites [Ye Jacobites By Name]
Un'interessante disamina storico-musicale-politica riguardo alla musica celtica. Per il testo completo si rimanda al link.

Antiche tradizioni moderne nella Scozia delle cornamuse
Nel primo saggio del famoso volume curato da Eric Hobsbawm e dedicato all’Invenzione della tradizione, raccontando il modo in cui è nata quella delle Highlands di Scozia Hugh Trevor-Roper riferisce di “difese” del kilt scozzese basate su motivazioni abbastanza simili. Ma spiega anche come quel costume suppostamente arcaico è in realtà un’invenzione del Settecento. In precedenza gli highlanders più poveri portavano sì la gonna, ma nella forma di un plaid stretto alla cintura: è il belted plaid, residuo di un costume appunto romano e poi medievale, arrivato all’età moderna negli abiti del clero e, appunto, di quella zona d’Europa particolarmente periferica. È tra 1727 e 1734 che un industriale quacchero inglese di... (continua)
donquijote82 5/3/2014 - 18:15
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Охота на волков

Охота на волков
Da wysotsky.com
Azeri translation by Namizəd Xalidoğlu
From wysotsky.com
© Namizəd Xalidoğlu. Tərcümə
QURD OVU
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/3/2014 - 17:35
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Банька по-белому

Банька по-белому
Il testo in una vera trascrizione fonetica
A real phonetic transcription of lyrics




Ieri s'è fatto, in altra pagina, un gran parlare della trascrizione del russo. Quella che si adopera, anche in questo sito, è in realtà una trascrizione grafematica, che poco o punto corrisponde alla effettiva pronuncia della lingua. Mi sono detto che, almeno in questo caso (cioè quello di una delle più belle canzoni della storia, a mio parere), meritava farne una e far vedere per iscritto come si dovrebbe davvero traslitterare il russo, per di più dalla tremenda pronuncia moscovita di Vysotskij. Certo, una trascrizione fonetica non è "immediata" e, perdipiù, segue invariabilmente l'orecchio del trascrittore; però, chi fosse interessato, potrà confrontare le due trascrizioni, quella grafematica comune e questa, e vedere così quanto la grafia è lontana dalla realtà. Oltre, naturalmente, ad avere una "guida"... (continua)
[ 'baɳka pa'bjeɫamu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/3/2014 - 15:56
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Das Barlach-Lied

Das Barlach-Lied
d'après la version italienne de Riccardo Venturi
d'une Chanson allemande – Das Barlach-Lied – Wolf Biermann – 1968


Chausseestraße 131 a été le premier album enregistré de Wolf Biermann et a une histoire légendaire : puisque Biermann était banni dans la DDR (République Démocratique Allemande), et donc avait reçu l'interdiction officielle de publier ses chansons, enregistrées dans un studio improvisé dans son appartement. Avec l'aide de quelques amis et de sa mère, il avait réussi à se procurer des appareillages dont un microphone de haute qualité et un enregistreur de studio importé en contrebande de l'Allemagne occidentale, de façon à pouvoir enregistrer ses chansons. L'histoire rapporte même que le microphone était même de qualité trop bonne. Et tellement sensible que pendant que Biermann enregistrait, il captait aussi les bruits de la rue, les automobiles qui passaient et, parfois, même... (continua)
LA CHANSON DE BARLACH
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/3/2014 - 15:27
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The Kerry Recruit (One Morning In March)

The Kerry Recruit (One Morning In March)
Written By Seamus O' Farrelly.

Hamish Imlach does this version of thisanti-recruiting song from 1915 ,if you were around then and caught singing this song you would be put in jail.
5/3/2014 - 14:45
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Банька по-белому

Банька по-белому
Mamma mia 'sta canzone dalla voce di Vysotskij...fa venire i bordoni ogni volta che la ascolto...
Riccardo Venturi 5/3/2014 - 14:27




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