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Prima del 2011-3-30

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Κλείσ' το παράθυρο

Κλείσ' το παράθυρο
Kleis' to paráthyro

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - 1971

Testo di Manos Eleftherìou
(politonico nell'originale)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri
LP "Ta tragoudia tou agona/Le canzoni della lotta" - 1971




Un altro dei quattro testi di Manos Eleftherìou per le "Canzoni della lotta" di Theodorakis (cfr. Ποιος τη ζωή μου) (gpt)
Απόψε μη μιλήσεις για ποιήματα
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 30/3/2011 - 21:49
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Η επιστολή

Η επιστολή
I epistolí

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - 1971

Testo di Manos Eleftherìou
(politonico nell'originale)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri
LP "Ta tragoudia tou agona/Le canzoni della lotta" - 1971




Un altro dei quattro testi di Manos Eleftheriou per le "Canzoni della lotta" di Theodorakis (cfr: Ποιος τη ζωή μου) (gpt)
Είμαι καλά, πολύ καλά, για σας το ίδιο επιθυμώ.
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 30/3/2011 - 21:44
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Η αυλή

Η αυλή
I avlí

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - 1971

Testo di Manos Eleftherìou
(politonico nell'originale)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri
LP "Ta tragoudia tou agona/Le canzoni della lotta" - 1971




Un altro dei quattro testi di Manos Eleftherìou per le "Canzoni della lotta" di Theodorakis (cfr: Ποιος τη ζωή μου) (gpt)
Σφυρίζει στην ταράτσα η ζωστήρα
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 30/3/2011 - 21:41

Yaso Yayun

Yaso Yayun
[1984]
Testo in lingua biak trovato sulla tesi di laurea dell’australiana Diana Glazebrook intitolata Dwelling in exile, perceiving return - West Papuan refugees from Irian Jaya living at East Awin in Western Province, Papua New Guinea, 2001.



Una canzone – secondo me - molto importante.
Intanto credo che sulle CCG/AWS questa sia la prima canzone in biak , una lingua austronesiana parlata nelle isole dell’arcipelago di Papua, cioè la parte occidentale della Nuova Guinea, quella facente parte dell’Indonesia.
E soprattutto si tratta del testamento spirituale di un uomo che difese fino alla morte l’identità culturale delle popolazioni native di quell’area, che dalla dominazione olandese passarono all’inizio degli anni 60 sotto quella indonesiana, conoscendo quattro decenni di feroce repressione da parte del Kopassus, le famigerate forze speciali dell’esercito di Giakarta.
Arnold Ap era... (continua)
Yaso Yayun
(continua)
inviata da Bartleby 30/3/2011 - 13:16
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Western Union

Western Union
[2006]
Album: Dopo il lungo inverno
Dopo il lungo inverno

Prologo - Quel giorno a primavera - La musica del tempo - Tota la sira - Oltre la guerra e la paura - Le strade di Crawford - Western Union - Mia dolce rivoluzionaria - Il paese delle meraviglie - Intermezzo - I prati di Bismantova - Mala Sirena - Mama Africa - Risamargo - La stagioun di delinqueint - Il treno dei folli - Come nuvole lontane - Stranger in Birkenau - Epilogo


Wester Union è il nome di un’agenzia che ti permette di spedire soldi in giro per il mondo. Ma potrebbe anche rimandare ad un ipotetico Sindacato d’Occidente. Se solo il nostro mondo riuscisse a ricordare parole come solidarietà, accoglienza, tolleranza. Una canzone per la solitudine di chi è stanco di “puzzare di straniero”.
Special guest: la brass band macedone Original Kocani Orkestar, capitanata dal virtuoso della tromba "King" Naat Veliov.
Western Union, qui chez Babylon
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 16:56
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Indios del mondo

Indios del mondo
2002
Pane e rose
Ho visto i senza terra
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 08:54
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Fuochi sulla montagna

Fuochi sulla montagna
I fratelli Tani
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/3/2011 - 08:52
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Ιδανικοί αυτόχειρες

Ιδανικοί αυτόχειρες
Idanikoí aftóheires
[1980]
Στίχοι: Κώστας Καρυωτάκης
Μουσική 1: Λουκάς Θάνος
Μουσική 2: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Χρήστος Λεττονός [1980]
Νίκος Ξυλούρης: Σάλπισμα, 1980

Versi di Kostas Karyotakis
Musica 1: Loukas Thanos
Musica 2: Dimos Moutsis
Primo interprete: Christos Lettonós [1980]
Nikos Xylouris: in Σάλπισμα, 1980

Come "secondo atto" del mio ritorno sul sito, ecco il greco. E, ovviamente, non poteva essere altro che il "mio" Xylouris; ma con una canzone inusuale, ironica, intrisa di humour nero e della propria vita. Karyotakis, insomma. È tratta dall'album Σάλπισμα, che il drammaturgo e scenografo teatrale Loukas Thanou realizzò a partire da poesie, oltre che di Kostas Karyotakis, di Kostas Varnalis, Aris Alexandrou e D. Thanos (è, tra l'altro, lo stesso album da cui è tratta Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου). Un album dalla genesi complicatissima, iniziato nel 1972, già... (continua)
Γυρίζουν το κλειδί στην πόρτα, παίρνουν
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2011 - 00:23
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La tua libertà

La tua libertà
[1971]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Paroles et Musique de Francesco Guccini
Inserita nell'album Ritratti (2004)



Torno su questo sito dopo un'assenza (o latitanza) stavolta parecchio lunga. Alcuni mesi, addirittura. Ad un certo punto, dopo anni e anni di militanza quotidiana (perché occuparsi delle CCG è, almeno per me, una forma ben precisa di militanza, nella quale ho gettato tutto quel che ho di capacità e di conoscenza), mi si è come staccata la spina; non sono lontano dai cinquant'anni, e -volente o nolente- me li sento addosso. Ma son cose poco importanti, o perlomeno che importano solo al sottoscritto; dunque, rieccomi e mi fa un gran piacere ritrovare tutti quanti (in modo politicamente corretto dovrei scrivere tutt* quant*, ma a me gli asterischini non piacciono).

Per rientrare (vale a dire: costruire una pagina originale) ho scelto... (continua)
Oltre le mura
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2011 - 22:47
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Bandiere da bruciare

Bandiere da bruciare
2001
Romantic Songs of dissidence
Posso sentire il vento soffiare
(continua)
inviata da Enrico Shot in System HC 28/3/2011 - 21:09
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Siekiera, motyka

Siekiera, motyka
[1942]
Canzone di autore anonimo, divenuta subito molto popolare tra i partigiani operanti nei dintorni di Varsavia.
Pubblicata nel 1943 su “Posłuchajcie ludzie...” [Ascoltate, gente], uno dei tanti fogli fatti circolare clandestinamente dalla resistenza e dall’Armia Krajowa polacche.
Testo trovato sul libretto del disco di Kulisiewicz intitolato “Sadly Whisper the Leaves of the Willow: Polish Partisan and Folk Songs”, edito dalla Folkways records nel 1980.

Il termine polacco “łapanka”, nella prima strofa, designa la pratica dei continui rastrellamenti di cui si avvalevano le forze di occupazione naziste per seminare il terrore tra la popolazione civile (quindi, più che con “lock-up”, in inglese sarebbe da tradurre con “roundup”).

Per quanto tempo ancora i cani tedeschi andranno in giro a caccia di esseri umani?
Ma già spira un altro vento, un vento che porta buone notizie: la resistenza... (continua)
Siekiera, motyka, bimbru szklanka,
(continua)
inviata da Bartleby 28/3/2011 - 13:35
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Too Old to Work

Too Old to Work
[1950]
Album “American History in Ballad and Song, Vol.2”, Folkways Records, 1962.

E’ soltanto all’inizio degli anni 50 che gli industriali americani furono costretti dalle mobilitazioni operaie a cominciare a pagare contributi pensionistici ai loro dipendenti ad integrazione dei magrissimi sussidi pubblici. Lo slogan della campagna sindacale, promossa soprattutto dalla United Auto Workers (UAW) di Walter Reuther (celebre dirigente sindacale poi morto nel 1970 in uno strano incidente aereo), era "Too Old to Work, Too Young to Die”.
You work in the factory all of your life,
(continua)
inviata da Bartleby 28/3/2011 - 09:09
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Alieni

Alieni
[2004]
Nell'album "Sì sì Sì NO no No" (Maninalto! Records)

(B.B.)
mi sento confuso, lo
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/3/2011 - 08:14
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Stornelli d’esilio

Stornelli d’esilio
[1895-98]
Parole di Pietro Gori
Sulla melodia della canzone popolare toscana “Figlia campagnola”.
La prima pubblicazione risale al 1898, sulla rivista degli anarchici italiani profughi in America “La Questione sociale”
Testo trovato su Voci di mezzo
Interpreti: Margot (Cantacronache), Caterina Bueno, Les Anarchistes

Una canzone che Pietro Gori potrebbe aver scritto sia all’epoca del primo esilio - quando fu espulso dalla Svizzera dove era riparato per evitare l’arresto, accusato di essere l’ispiratore dell’attentato di Sante Caserio al presidente francese Sadi Carnot – sia a quella del secondo esilio, quando Gori fu costretto a fuggire in Sud America a seguito della repressione scatenata a partire dai moti milanesi del 1898.

“Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà…”

Mi è venuto bene di offrire questa canzone a contributo delle CCG/AWS contro tutta la retorica... (continua)
O profughi d’Italia, a la ventura
(continua)
inviata da Bartleby 28/3/2011 - 07:05
Un dialogo leopardiano a proposito della Guerra di Cirenaica. Dopo le prime reazioni a caldo, qualche ragionamento in più, e anche qualche dubbio. Una cosa che segna anche, e mi permetto di annunciarlo qui, il mio ritorno sul sito dopo un paio di mesi di...latitanza.
Riccardo Venturi 28/3/2011 - 00:51
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Ποιος τη ζωή μου

Ποιος τη ζωή μου
Poios ti zoí mou

Στίχοι: Μάνος Ελευθερίου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη
Τα τραγούδια του αγώνα - LP 1971 & CD 1996

Testo di Manos Eleftherìou
(originale in politonico)
Musica di Mikis Theodorakis
Prima interpretazione di Maria Farandouri, Londra 1971
da "Ta tragoudia tou agona" / Le canzoni della lotta - LP 1974 - CD 1996

Si veda la pagina su Τα τραγούδια του αγώνα



Ora, sempre che i visitors e gli admin (una volta si diceva il colto pubblico e l'inclita guarnigione) non siano stanchi del vecchio Mikis (ma quanto ce ne sarebbe ancora di suo, per un sito come questo), vorrei piano piano colmare una parziale lacuna, che ancora esiste, relativa a un LP che ebbe per la Grecia un peso, se così si può dire, storico. Si tratta di una silloge di quanto il compositore aveva creato durante i confini di Vrahati e Zatouna e nell'ultima prigionia a Skala Oropoù... (continua)
Ποιος τη ζωή μου, ποιος την κυνηγά
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 26/3/2011 - 19:19
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L'acqua

L'acqua
2011

Questa volta la band ha voluto mettere in risalto una questione cruciale e quanto mai attuale: l’acqua pubblica.
Ultimamente infatti si assiste ad un autentico arrembaggio ai beni pubblici da parte di speculatori privati, multinazionali e spesso politici “interessati” quando non addirittura collusi o corrotti.

L’ accesso all’acqua è un diritto universale e non si può vendere!
Attraverso liriche impegnate e decise il gruppo esorta a mantenersi vigili ed attivarsi per la difesa dell’ acqua ma anche di ogni altro bene pubblico perché il mercato senza freni non ha coscienza e divora tutto.

A cantare è Giuliobass, bassista e una delle voci della crew, mentre l’ arrangiamento è curato per intero dalla nuova formazione finalmente al lavoro in studio.
Oltre alla versione integrale del brano, nel cd c’è anche la più breve radio edit e non poteva mancare la versione strumentale...

Le Radici nel Cemento sostengono la raccolta di firme per i 3 referendum per l’ acqua pubblica, more info su: acqua bene comune

2013
7
L’acqua, è il sangue della terra
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/3/2011 - 18:52
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La Biblioteca Nazionale di Sarajevo

La Biblioteca Nazionale di Sarajevo
Ho voluto unire la Storia di un eroe sconosciuto di nome Abi, un umile disertore arrivato in Italia per sfuggire alla guerra -"avrei dovuto sparare sui miei vicini, se fossi rimasto là"- con la storia di quella sciagurata città attraverso il suo simbolo più eloquente La Biblioteca Nazionale. Quella biblioteca era il simbolo della convivenza di "etnie" diverse. Scrive Rosario La Rossa nel suo libro "Mostri":

"4 aerei serbi che sganciarono decine di bombe su Vijecnica, la Biblioteca Nazionale di Sarajevo. 4 aerei e 4 secondi per cancellare 400 anni di storia. Cadevano precise le bombe sull’edificio ricco di libri. Non era un errore, non era un errore. La biblioteca era il bersaglio dei serbi. Perché bombardare un biblioteca, perché sprecare bombe, tempo e uomini per distruggere qualcosa che non spara. Questo si chiese Ludovic Boban, quando in piazza insieme a decine di giovani con secchi di... (continua)
La Biblioteca Nazionale di Sarajevo
(continua)
inviata da Marco Milozzi 26/3/2011 - 18:24
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Le dimanche à Tchernobyl

Le dimanche à Tchernobyl
[2002]
Album : L'Imprudence
Le dimanche à Tchernobyl
(continua)
inviata da adriana 26/3/2011 - 11:47

La Benedicta

La Benedicta
La storia di un eccidio nazifascista compiuto nella provincia di Alessandria durante la guerra di Liberazione.



Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e le altre cascine dove erano dislocati i partigiani e colpirono duramente i giovani, spesso impossibilitati a difendersi per la mancanza di un adeguato armamento e di esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo.
In diverse fasi i nazifascisti fucilarono 147 partigiani, altri caddero in combattimento; altri partigiani, fatti prigionieri, furono poi fucilati, il 19 maggio, al Passo del Turchino.

Altri 400 partigiani furono catturati e avviati alla deportazione (quasi tutti a Mauthausen), ma 200... (continua)
Duminica ch'andava a fè 'na gita
(continua)
inviata da Piero Milanese 25/3/2011 - 23:31

Mareng

Mareng
E' la storia della battaglia di Marengo vista dalla parte dei contadini locali. E' scritta in dialetto alessandrino come "La balada 'd Pipu Majen" da voi pubblicata.
Ombri lónghi smarvaji d' istà luntòn-ni
(continua)
inviata da Piero Milanese 25/3/2011 - 23:24
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Κάποτε θα 'ρθουν

Κάποτε θα 'ρθουν
Kápote tha'rthoun

Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Παύλος Σιδηρόπουλος
CD: "Ο ασυμβίβαστος" - 1979
Άλλες ερμηνείες: Γιάννης Κότσιρας, Πυξ Λαξ

Testo di Lefteris Papadopoulos
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Pavlos Sidiropoulos
CD: "Ο ασυμβίβαστος" - 1979
Altre interpretazioni: Yannis Kotsiras, Pix Lax (A calci e pugni)


Come scrive lo stesso Mikis Theodorakis, questa bellissima canzone si collega a quella che neppure un anno dopo gli accadde di comporre per il film su Nikos Beloyannis, "L'uomo con il garofano", da poco in AWS.

Anche questa andò a far parte della colonna di un film, "Ο ασυμβίβαστος" (il cui significato è, press'a poco: colui che non si piega ai compromessi) diretto da Andreas Thomopoulos. I due film sono molto diversi. Quello di Thomopoulos - che non mi è mai capitato di vedere - racconta di un giovane destinato... (continua)
Κάποτε θα 'ρθουν να σου πουν
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 25/3/2011 - 23:15
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Muss es sein? Es muss sein!

Muss es sein? Es muss sein!
Questa canzone non c'entra nulla con il pacifismo (di certo non è nemmeno guerrafondaia). Il tentativo di ricollegarla a Kundera è un sofismo; per giunta comicamente goffo. Milan Kundera scrive "L'insostenibile leggerezza dell'essere" nell'85; la canzone invece è datata 1975, dieci anni prima, tondi tondi, difficile credere se ne sia ispirato. Nietzsche poi lasciamolo in pace, ha già subito troppe interpretazioni tendenziose. Poverino, l'unica sua colpa, in fondo, è l'aver scritto in uno stile poco schietto, facile preda per i presuntuosi che gli vogliano far dire ciò che desiderano. L'unico e vero senso della canzone è apolitico: il desiderio, che si DEVE avverare, che la musica (quella colta, non le spice-girls), torni a beneficio di tutti, nelle strade. Cita l'es muss sein beethoveniano, a favore e come modello di questo.

"Nei salotti lustrati da servi venerati/ Nei concerti segreti... (continua)
Giovanni Pianca 25/3/2011 - 21:51
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Chimes Of Freedom

Chimes Of Freedom
CAMPANAS DE LIBERTAD
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/3/2011 - 19:12
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20 luglio

20 luglio
Testo e Musica MALAVIDA
Voce Alessio (ATARASSIA GROP)
Organo Fabio Verdini (Gang)
Facce conosciute di una brutta storia
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/3/2011 - 18:59
Percorsi: Genova - G8
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Banditi nella sala

Banditi nella sala
E NOI NON STIAMO PIU' CON MARGHERITA HACK.

(Articolo di Militant A uscito oggi, 22.3.2011, su "Il manifesto)

Dunque Margherita Hack si è trasformata in una testimonial pro-nucleare. Ora che la battaglia referendaria è entrata nel vivo si è schierata al fianco del nemico. In alcune interviste rilasciate per lanciare la sua trasmissione su Sky l’astrofisica ribelle ha detto che voterà a favore delle centrali nucleari. Di più, ritiene il referendum inutile, possibilmente da annullare, poiché l’onda emotiva del terremoto in Giappone ne condizionerà gli esiti. All’inizio ho provato una fitta di delusione per le sue dichiarazioni, poi, piano, piano, ragionando sul perché di questa uscita così decisa e infelice ho pensato: “mi sa che si è rincoglionita”. Mrs Hack dice che non bisogna aver paura e per evitare rischi sismici propone di costruire centrali in Sardegna, “il luogo ideale per l’Italia”.... (continua)
adriana 25/3/2011 - 16:57
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Omar El-Mukhtar

Omar El-Mukhtar
Sono le uniche rivoluzioni che riescono perché siamo nel giusto e quindi Dio è con noi (Dio mica Allah).
Sergio 25/3/2011 - 16:16
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Longo è lo cammino

Longo è lo cammino
Non è "Senza la gnocca", è "Senza pagnotta"!
Spaccaballe 25/3/2011 - 14:58
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Crossbone Skully

Crossbone Skully
[1930s]
Sulla melodia della popolare “Cumberland Gap”
Testo trovato su Mudcat Café
Dal volume “Hard Hitting Songs for Hard-Hit People”, realizzato da Alan Lomax, Woody Guthrie e Pete Seeger tra il 1940 ed il 1967, anno della sua definitiva pubblicazione.

Probabilmente “Crossbone Skully” (quello dal teschio con le ossa incrociate) è il soprannome del disperato protagonista della canzone, sarà stato un tatuaggio o sarà stato che era ridotto tutto pelle ed ossa dalla fame…
La canzone è stata interpretata anche da Peggy Seeger con il titolo "Peacock Street".
As I went walking down Peacock Street,
(continua)
inviata da Bartleby 25/3/2011 - 13:52
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I Am a Union Woman

I Am a Union Woman
[1919?]
La canzone che apre l’album “The Songs and Stories of Aunt Molly Jackson”, Folkways Records, 1961.

“This is perhaps Aunt Molly‘s most famous song. The tune, originally that of a Baptist hymn which Aunt Molly in her most introspective moments could be persuaded to sing, is known to many as that used for a later miners composition, "Which Side Are You On?". Aunt Molly's song has an immediacy that the other song lacks. She said, When I was organizing the miners around Bell and Harlan counties in 19 and 31 I sang this song. I used it in my organizational work; I always sang this song before giving my speech. "
N. M. U. is the National Miners Union.”
(Introduzione alla canzone dal libretto del disco.)
I am a union woman
(continua)
inviata da Bartleby 25/3/2011 - 10:09
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Verrà

Verrà

Joe Fallisi per la Libia
da Kelebekler

Un volantino che Joe Fallisi ha scritto rivolto alla popolazione di Ostuni, dove lui risiede.

SE NON ORA QUANDO?

“E’ buffa la leggerezza con cui i malvagi pensano che gli andrà tutto bene.” (Victor Hugo)
“Chi mente una volta, spesso deve abituarsi alla menzogna; perché ci vogliono sette menzogne per occultarne una.” (Friedrich Rückert)
“Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici.” (Aldous Huxley)
“Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna.” (Aldous Huxley)
“Forse la terra è l’inferno di... (continua)
25/3/2011 - 08:58

Le Vieil Adam et la Grenouille verte

Le Vieil Adam et la Grenouille verte
Le Vieil Adam et la Grenouille verte

Canzone française – Le Vieil Adam et la Grenouille verte – 1929 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 28

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Voici, Lucien l'âne mon ami, une canzone nantie d'un titre digne du bon la Fontaine ou d'Ésope ou carrément, tu sais que ce n'est pas dans mes habitudes, mais quand même, carrément biblique. Comme tiré de l'Ancien Testament. Elle s'intitule : Le Vieil Adam et la Grenouille verte.

Oui, c'est assez amusant comme titre..., dit Lucien l'âne en brayant. Mais comme disait le rédac'chef, de quoi s'agit-il ? Quoique la couleur verte de ta grenouille, pour si naturelle qu'elle soit chez la rainette, me fasse penser... (continua)
Au commencement était le vieil Adam
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/3/2011 - 22:06
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La memoria

La memoria
24 marzo 2011 Dia de la Memoria, Verdad y Justicia

A los familiares de las vìctimas de la represiòn: toda mi comprensión...

A los 40 millones de argentinos: que no se repita.

Al gobierno (el mio, obviamente): basta de agitar la banderita de los derechos humanos y hagamos algo para sacar adelante este paìs!
Y no es porque yo no tenga memoria...pero seguir usando una causa tan noble para desviar la atención de otro tipo de problematicas me parece vergonzoso.

24 marzo Giornata della Memoria, Verità e Giustizia

Ai familiari delle vittime della repressione: tutta la mia comprensione...

Ai 40 milioni di argentini: che non succeda mai più.

Al governo (il mio, si intende....): sventoliamo un pò meno la bandiera dei diritti umani e facciamo di più per risollevare questo paese!!!
Non perchè io non abbia memoria, per carità! ma continuare a servirsi di una causa così nobile per distogliere lo sguardo dalle altre problematiche è vergognoso.
Marcia 24/3/2011 - 18:05
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C'est pour ton bien

C'est pour ton bien
[2011]
Album : J'y croyais pas
Salut gamin, salut gamine
(continua)
inviata da adriana 24/3/2011 - 17:48
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Étranges abysses

Étranges abysses
[2011]
Album : J'y croyais pas
Chaque fois qu'éjacule le fascisme ordinaire
(continua)
inviata da adriana 24/3/2011 - 17:42
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Tempus pertu

Tempus pertu
[1990]
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”
Zai mi dispiaghet
(continua)
inviata da Bartleby 24/3/2011 - 17:11
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Amerikanos, a balla ki bos bokene

Amerikanos, a balla ki bos bokene
[1990]
Album “Chin Sas Armas o Chin Sas Rosas”

Una canzone contro le basi militari USA in Sardegna dal significato piuttosto esplicito e chiaro, anche senza traduzione italiana.
No bos suporto, no bos suporto,
(continua)
inviata da Bartleby 24/3/2011 - 17:10
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
X Io sto con Oriana

Durante la Seconda guerra mondiale l'IRA pensava di ottenere sostegno dalla Germania nazista nella propria lotta contro gli Inglesi e Séan Russell si recò a Berlino per cercare di ottenere armi e finanziamenti ma morì a bordo del sommergibile tedesco che nel 1940 lo stava riportando in patria. In Irlanda furono scoperti contatti tra l'IRA e alcune spie tedesche ma questi contatti non approdarono mai a nulla di concreto. Nel 1942 ci fu anche una ripresa dell' attività dell'IRA nell'Irlanda del Nord, stroncata rapidamente dalle autorità. L'IRA era stata severamente danneggiata dalle dure misure repressive prese sia a nord che a sud del confine e alla fine della Seconda Guerra Mondiale la situazione dell' organizzazione era disastrosa, con moltissimi militanti internati e scarsissima capacità militare.
DonQuijote82 24/3/2011 - 13:55
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Celentano

Celentano

Scritta per lo spettacolo Il lavoro rende liberi di Daniele Biacchessi:

"Questa storia ha un titolo, “la tuta di Celentano” e un protagonista, Ubaldo Urso.
E’ una piccola grande storia italiana, una vicenda esemplare di emigrazione da sud al nord.
Ubaldo Urso nasce a Casoria.
Inizia a lavorare fin da ragazzino.
Conduce una vita dura, grama come minatore a San Cataldo, paese di mafia.
Poi affronta il lungo viaggio verso Milano, una città che negli anni Sessanta accoglie i frutti del sottoproletariato meridionale.
Così, privo di coscienza sindacale e di spirito di classe, Ubaldo viene assunto all'Innocenti e fa il crumiro.
I suoi colleghi operai lo chiamano Celentano, proprio come il cantante.
Ubaldo e' un tipo gioviale, allegro, un pazzariello che lavora e canta canzoni di Celentano.
Suona la chitarra, utilizza gli stessi stratagemmi e balla come il supermolleggiato.
La Innocenti,... (continua)
Non canto per me, ma canto per noi, gli operai
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/3/2011 - 13:51
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Thyssen Krupp, in memory of

Più che una canzone un urlo di dolore

6 dicembre 2007: il rogo della Thyssen Krupp di Torino.
Ecco le canzoni che ne parlano:
Siamo gli operai Fabrizio Varchetta,
7 Casa del Vento,
Quelli della Thyssen Krupp Andrea Sigona,
Thyssen Krupp, in memory of Francesco Chiummento,
Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen] Coro Le Cence Allegre,
Miraggio d'inverno Andrea Polini
Ci sono momenti nella vita in cui tutto sembra inutile
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/3/2011 - 12:56
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Quelli della Thyssen Krupp

Quelli della Thyssen Krupp
6 dicembre 2007: il rogo della Thyssen Krupp di Torino.
Ecco le canzoni che ne parlano:
Siamo gli operai Fabrizio Varchetta,
7 Casa del Vento,
Quelli della Thyssen Krupp Andrea Sigona,
Thyssen Krupp, in memory of Francesco Chiummento,
Tra il 5 e il 6 dicembre a Torino [Thyssen] Coro Le Cence Allegre,
Miraggio d'inverno Andrea Polini
Non basta un'altra vita
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/3/2011 - 12:32
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Take Aim at Climate Change

Viviamo sulla terra un piccolo pianeta
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/3/2011 - 11:41




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