Girotondo
Guarda quanto s'approssima il giorno
(continua)
(continua)
inviata da adriana 16/7/2008 - 09:28
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Les Gitanes
Les Gitanes
Canzone léviane – Les Gitanes – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 36
Les Gitanes est la trente-sixième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Le Gitan et bien évidemment, la Gitane font partie de l'inconscient terrifié de nos « civilisations » sédentaires. Il y a la peur du noir, la peur du rouge, la peur du Tzigane. Pourtant, les Gitans sont là, ils viennent d'on ne sait trop où; en somme, ils dérangent nos « habitudes ». Léo Ferré disait qu'ils venaient du fond des temps et qu'ils sont nos parents anciens... Nos « civilisations » se comportent très mal avec leurs grands-parents.
Pour notre guerrier, prisonnier, blessé, grand rêveur devant l'éternité qui n'a plus comme arme que le flux des images et des pensées dans sa tête, les Gitanes viennent éclairer le paysage monstrueusement gris de la « civilisation... (continua)
Canzone léviane – Les Gitanes – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 36
Les Gitanes est la trente-sixième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Le Gitan et bien évidemment, la Gitane font partie de l'inconscient terrifié de nos « civilisations » sédentaires. Il y a la peur du noir, la peur du rouge, la peur du Tzigane. Pourtant, les Gitans sont là, ils viennent d'on ne sait trop où; en somme, ils dérangent nos « habitudes ». Léo Ferré disait qu'ils venaient du fond des temps et qu'ils sont nos parents anciens... Nos « civilisations » se comportent très mal avec leurs grands-parents.
Pour notre guerrier, prisonnier, blessé, grand rêveur devant l'éternité qui n'a plus comme arme que le flux des images et des pensées dans sa tête, les Gitanes viennent éclairer le paysage monstrueusement gris de la « civilisation... (continua)
J'ai vu les gitanes,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2009 - 21:07
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Je crois bien que tes gitanes, mon ami Marco Valdo M.I., sont véritablement charmantes et même enjôleuses et qu'elles ont parfaitement leur place parmi leurs frères et leurs sœurs roms et tziganes... En fait, elles m'ont demandé de le dire...
Lucien Lane
Lucien Lane
Lucien Lane 4/1/2010 - 22:07
Johnny Faa, or The Gypsy Laddie
anonimo
Child #200
Tradizionale scozzese
Scottish Traditional
[Origin: 17th Century]
[Origine: XVII Secolo]
Modern Performers: Ewan McColl, Dick Gaughan, Jean Ritchie (American version)
Interpreti moderni: Ewan McColl, Dick Gaughan, Jean Ritchie (versione americana)
In questo sito cerchiamo il più possibile di andare alle radici delle cose. Con questa ballata seicentesca scozzese, catalogata dal Child con il n° 200, ci spingiamo in epoche dove gli "zingari rapitori" vengono messi alla forca; una cosa, ovviamente, promanante da un pregiudizio del tutto scomparso. In questa felice epoca, secoli dopo, ci limitiamo soltanto a dire che "rapiscono i bambini" con susseguenti pogrom a Ponticelli e altrove. Pregiudizi, come si vede, antichissimi. Anche in questo caso il commento e la traduzione provengono dal mio vecchio sito sulle Ballate Popolari Angloscozzesi; la traduzione risale a circa il 1992.... (continua)
Tradizionale scozzese
Scottish Traditional
[Origin: 17th Century]
[Origine: XVII Secolo]
Modern Performers: Ewan McColl, Dick Gaughan, Jean Ritchie (American version)
Interpreti moderni: Ewan McColl, Dick Gaughan, Jean Ritchie (versione americana)
In questo sito cerchiamo il più possibile di andare alle radici delle cose. Con questa ballata seicentesca scozzese, catalogata dal Child con il n° 200, ci spingiamo in epoche dove gli "zingari rapitori" vengono messi alla forca; una cosa, ovviamente, promanante da un pregiudizio del tutto scomparso. In questa felice epoca, secoli dopo, ci limitiamo soltanto a dire che "rapiscono i bambini" con susseguenti pogrom a Ponticelli e altrove. Pregiudizi, come si vede, antichissimi. Anche in questo caso il commento e la traduzione provengono dal mio vecchio sito sulle Ballate Popolari Angloscozzesi; la traduzione risale a circa il 1992.... (continua)
The gypsies they came to my Lord Cassilis’ yett
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/9/2009 - 03:08
[ca. 1992]
JOHNNY FAA, o IL RAGAZZO ZINGARO
(continua)
(continua)
Per Alessandro il Gutnico (e non solo)
Consiglio di ascoltare la versione di Dick Gaughan riportata nei video: oltre a essere splendida, fa sentire veramente cos'è lo Scozzese rispetto all'inglese. Il testo è leggermente differente (non molto). Lo scozzese veramente stretto, come in questo caso, risulta incomprensibile sia agli inglesi sia a chi conosce, anche bene, l'inglese standard: provate a seguire la canzone senza prima guardare il testo, e se ci capite cinque parole vi pago una cena :-) Caratteristica saliente è la "RRRRR" scozzese assolutamente esagerata, in totale opposizione con l'inglese dove usualmente è accennata appena o addirittura muta. Uno scozzese che si sforza di parlare l'inglese normale si riconosce dalle "R" e dall'incapacità di pronunciare le "L" finali (per "hall", dice "haa").
Consiglio di ascoltare la versione di Dick Gaughan riportata nei video: oltre a essere splendida, fa sentire veramente cos'è lo Scozzese rispetto all'inglese. Il testo è leggermente differente (non molto). Lo scozzese veramente stretto, come in questo caso, risulta incomprensibile sia agli inglesi sia a chi conosce, anche bene, l'inglese standard: provate a seguire la canzone senza prima guardare il testo, e se ci capite cinque parole vi pago una cena :-) Caratteristica saliente è la "RRRRR" scozzese assolutamente esagerata, in totale opposizione con l'inglese dove usualmente è accennata appena o addirittura muta. Uno scozzese che si sforza di parlare l'inglese normale si riconosce dalle "R" e dall'incapacità di pronunciare le "L" finali (per "hall", dice "haa").
Riccardo Venturi 24/9/2009 - 03:35
Presenta la vera grafia tradizionale scozzese, assai diversa da quella inglese, corrispondente alla pronuncia effettiva. Qui si tratta veramente di una lingua diversa dall'inglese. Proviene dall'album Kist O Gold ("Scrigno d'oro") del 1977. [RV]
THE GYPSY LADDIES
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/9/2009 - 03:51
24 settembre 2009
I RAGAZZI ZINGARI
(continua)
(continua)
Ne ho trovata una versione nell'album di Jean Ritchie "Ballads from Her Appalachian Family Tradition" che risale al 1961.
Jean Ritchie - The Gypsy Laddie (con l'intero album)
Jean Ritchie - The Gypsy Laddie (con l'intero album)
Alessandro 26/9/2009 - 09:45
Gelem, gelem
c. Testo standard (ulteriore variante)
c. Standard Lyrics (a further Variant)
Ancora una diversa variante (testuale e grafica), proveniente da National Anthems.
c. Standard Lyrics (a further Variant)
Ancora una diversa variante (testuale e grafica), proveniente da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:43
d. Variante "djelem" (grafia slavo-balcanica)
d. A "djelem" Variant (in Slavo-Balcanic spelling)
Una variante "djelem" (grafia slavo-balcanica), da sl.wikipedia.
d. A "djelem" Variant (in Slavo-Balcanic spelling)
Una variante "djelem" (grafia slavo-balcanica), da sl.wikipedia.
DJELEM, DJELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:47
e. Variante in grafia cirillica
e. A Variant in Cyrillic script
Il canto in grafia romanes cirillica (usata in Russia, Bulgaria, Serbia). Ripreso da ru.wikipedia.
e. A Variant in Cyrillic script
Il canto in grafia romanes cirillica (usata in Russia, Bulgaria, Serbia). Ripreso da ru.wikipedia.
ДЖЕЛЕМ, ДЖЕЛЕМ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:49
f. Varianti in romanes slavo-orientale (1a strofa)
f. Variants in Eastern Slavic Romanes (1st Verse)
Le varianti nel dialetto romanes slavo orientale (Eastern Slavic Romanes), diffuso in Slovacchia. Da National Anthems. Le versioni si limitano alla prima strofa.
f. Variants in Eastern Slavic Romanes (1st Verse)
Le varianti nel dialetto romanes slavo orientale (Eastern Slavic Romanes), diffuso in Slovacchia. Da National Anthems. Le versioni si limitano alla prima strofa.
a. Romanes Slavo Orientale
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:54
h. Il testo in dialetto Lovari
h. The lyrics in the Lovari dialect
Infine, il canto nel distante dialetto lovari. Ripreso da National Anthems.
h. The lyrics in the Lovari dialect
Infine, il canto nel distante dialetto lovari. Ripreso da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:56
1. Italiano / Italian (1 - Riccardo Venturi)
Versione italiana di Riccardo Venturi, 21 maggio 2008.
Versione italiana di Riccardo Venturi, 21 maggio 2008.
Non conoscendo il romanes mi sono basato sulla traduzione spagnola completa reperibile in es.wikipedia.
SONO ANDATO, SONO ANDATO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:10
4. Tedesco / German (National Anthems)
La versione tedesca completa proveniente da National Anthems:
La versione tedesca completa proveniente da National Anthems:
LANGE WEGE BIN ICH GEGANGEN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:16
6. Croato / Croat (National Anthems)
La versione completa in lingua croata, anch'essa proveniente da National Anthems.
La versione completa in lingua croata, anch'essa proveniente da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:20
10. Inglese / English (varie fonti / different sources)
Le versioni inglesi disponibili sono incomplete, limitandosi a versioni più brevi del canto. Riprese da varie fonti (National Anthems e en.wikipedia in primis.)
Le versioni inglesi disponibili sono incomplete, limitandosi a versioni più brevi del canto. Riprese da varie fonti (National Anthems e en.wikipedia in primis.)
a.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:24
Si noti che la frase del testo originale romanes, maladilem baxtale romencar, tradotta qui come "ho incontrato romà fortunati", può essere intesa anche come "Ho visto degli zingari felici". E' sicuramente questo verso alla base del titolo del film di Aleksandar Petrović nelle varie lingue europee. Non si può non menzionare il fatto che proprio da questo film, e quindi dal verso dell'inno dei Rom (come specificato dall'autore stesso) Claudio Lolli trasse il titolo della sua canzone Ho visto anche degli zingari felici (e dell'intero album).
Riccardo Venturi 21/5/2008 - 02:27
Quest'amarissima vignetta di Vauro ci rimanda direttamente a Yellow Triangle, la canzone di Christy Moore ispirata a una poesia di Martin Niemöller. In realtà il triangolo riservato agli zingari era di colore marrone.
daniela -k.d.- 22/5/2008 - 00:29
5. Portoghese / Portuguese (pt.wikipedia)
La versione portoghese, completa, proveniente da pt.wikipedia
La versione portoghese, completa, proveniente da pt.wikipedia
CAMINHEI, CAMINHEI
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:02
11. Russo / Russian (ru.wikipedia)
La versione russa da ru.wikipedia. Segue una trascrizione in caratteri latini.
La versione russa da ru.wikipedia. Segue una trascrizione in caratteri latini.
ЕХАЛ Я, ЕХАЛ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:06
3. Francese / French (Riccardo Venturi)
Non avendo reperito una versione francese, ne ho preparato una completa il 21 maggio 2008.
Non avendo reperito una versione francese, ne ho preparato una completa il 21 maggio 2008.
J'AI MARCHÉ, J'AI MARCHÉ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:24
15. Macedone / Macedonian (Večer Online)
La versione macedone reperita su Beчep Online. L'originale romanes è stato interpretato dalla cantante macedone Esma Redženova-Teodosievska. Segue una trascrizione in caratteri latini. Sembra seguire la versione dello "specchio turco".
La versione macedone reperita su Beчep Online. L'originale romanes è stato interpretato dalla cantante macedone Esma Redženova-Teodosievska. Segue una trascrizione in caratteri latini. Sembra seguire la versione dello "specchio turco".
ШЕТАВ, ШЕТАВ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:46
16. Romeno / Romanian ( Blogul Raţiunii / Gheorghe Florescu)
Una versione rumena reperita su Blogul Raţiunii ("Il blog della ragione"), il blog di Gheorghe Florescu. Segue una versione alternativa del testo originale; è stata introdotta la divisione in strofe.
Una versione rumena reperita su Blogul Raţiunii ("Il blog della ragione"), il blog di Gheorghe Florescu. Segue una versione alternativa del testo originale; è stata introdotta la divisione in strofe.
[AM CĂLĂTORIT, AM CĂLĂTORIT]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 13:49
7. Svedese / Swedish (Riccardo Venturi)
Versione svedese di Riccardo Venturi, 22 maggio 2008.
Versione svedese di Riccardo Venturi, 22 maggio 2008.
JAG HAR GÅTT PÅ LÅNGA VÄGAR
(continua)
(continua)
g. Variante con lo "specchio turco"
g. A variant with the "Turkish mirror"
Altra versione con lo "specchio turco". Non presenta la strofa della "legione nera"; è ripresa da questa pagina.
g. A variant with the "Turkish mirror"
Altra versione con lo "specchio turco". Non presenta la strofa della "legione nera"; è ripresa da questa pagina.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 14:35
9. Catalano / Catalan (National Anthems)
La versione catalana completa dal forum di National Anthems. E' stata ridisposta graficamente.
La versione catalana completa dal forum di National Anthems. E' stata ridisposta graficamente.
[HE CAMINAT TOTS ELS CAMINS]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 14:51
8. Neerlandese / Dutch (Katharina Trauberghe)
Versione neerlandese di Katharina Trauberghe
Versione neerlandese di Katharina Trauberghe
IK BEN OP LANGE WEGEN GEGAAN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2008 - 13:47
Gli zingari sono stati sempre emarginati, tuttavia penso che oggi lo siano più che mai. Nel passato, anche se visti come estranei, a volte venivano guardati almeno con un occhio romantico (la Carmen, le zingarelle della Traviata). La figura dello zingaro poteva, almeno nella letteratura, essere affascinante o invidiata per il tipo di vita libero da legami e costrizioni. Oggi non si salva più nemmeno quest'aspetto: sono odiati e basta. La gente sembra aver perso il senso della misura delle cose (ma che cavolo vuol dire l'insicurezza percepita? da dove arrivano queste misteriose percezioni?) e, cosa ancor più grave, la capacità di vedere i Rom come esseri umani eguali a noi.
Silva 23/5/2008 - 16:04
Già, Silva. A questo punto vorrei riportare una semplice considerazione che mi ha fatto l'altro ieri mia madre. Mia madre è una persona semplice, si esprime con parole semplici e quelle che seguono sono semplicissime. Mi ha detto: Tempo fa c'era una trasmissione televisiva, un giochino serale, che si chiamava "La zingara". Ora come ora a nessuno verrebbe in mente di riproporre un gioco, nemmeno uno stupido gioco televisivo, con questo titolo, e perdipiù con una tizia davvero vestita da zingara.
Riccardo Venturi 23/5/2008 - 17:05
Tua madre ha colto perfettamente la situazione. Dato che siamo a chiacchierare ti dirò anche che quando ero bambina per carnevale uno dei costumi preferiti era "da zingara", per la facile reperibilità degli indumenti: una gonna lunga arricciata, uno scialle colorato e un po' di bigiotteria. Certamente questo della zingarella era uno stereotipo, che comunque comunicava dei valori positivi: zingara=donna misteriosa e seducente. Lo stereotipo di oggi è zingaro=sudicio, ladro, sfaticato.
Silva 23/5/2008 - 17:48
Ti sei dimenticata: zingara = donna che rapisce i bambini con conseguente pogrom alimentato dai modernissimi "media". I quali media non fanno che riprodurre le leggende medievali che portarono alla nascita dei pogrom; al posto degli zingari c'erano gli ebrei, ma tanto fa. Tanto sono finiti entrambi nei lager nazisti.
Riccardo Venturi 23/5/2008 - 20:36
17. Ungherese / Hungarian (Riccardo Venturi)
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 27 maggio 2008
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 27 maggio 2008
JÁRTAK, JÁRTAK
(continua)
(continua)
No al dilagante razzismo in Italia
Articolo di Alex Zanotelli.
Con Alex Zanotelli c'è stato in questo sito qualche scontro, o vivace scambio, in passato; ma oggi pubblichiamo più che volentieri questo suo articolo, bello e condivisibile. [CCG/AWS Staff].
Un paese che ha bisogno di stranieri ma che non li vuole integrare. Che dimentica il suo passato da migrante. Che si dice cattolico ma che non vuole seguire l'esempio di Cristo. L'appello di padre Alex Zanotelli.
È agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese.
I campi Rom di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne… offrono un’agghiacciante fotografia dell’Italia 2008.
«Mi vergogno di essere italiano e cristiano», fu la mia reazione,... (continua)
Articolo di Alex Zanotelli.
Con Alex Zanotelli c'è stato in questo sito qualche scontro, o vivace scambio, in passato; ma oggi pubblichiamo più che volentieri questo suo articolo, bello e condivisibile. [CCG/AWS Staff].
Un paese che ha bisogno di stranieri ma che non li vuole integrare. Che dimentica il suo passato da migrante. Che si dice cattolico ma che non vuole seguire l'esempio di Cristo. L'appello di padre Alex Zanotelli.
È agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese.
I campi Rom di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne… offrono un’agghiacciante fotografia dell’Italia 2008.
«Mi vergogno di essere italiano e cristiano», fu la mia reazione,... (continua)
CCG/AWS Staff 28/5/2008 - 03:19
18. Finlandese / Finnish (Riccardo Venturi)
Versione finlandese di Riccardo Venturi
Riccardo Venturin suomennos
(Naturalmente, qualche collaboratrice o collaboratore di madrelingua finlandese può metterci liberamente le mani).
(Luonnollisesti, joku suomenkielinen avustaja/tar saa korjata sen vapaasti).
Romanien kansallislaulu on kansainvälisesti Gelem, gelem!, joka suomeksi tarkoittaa Kuljen, kuljen!. Siitä on erilaisia sovituksia eri maissa paikallisia kulttuureita myötäillen, mutta romanit tunnistavat sen kaikkialla.
- Romanikulttuurin historiallisen taustan takia Gelem, gelem! on varsin surullinen ja mollivoittoinen sävelmä. Tarina on myös surullinen. Teksti kertoo isästä, joka on ollut hankkimassa elantoa perheelleen. Sillä aikaa kotona on vieraillut Musta Legioona, joka on surmannut naiset ja lapset. Kun isä palaa kotiin, hänellä ei ole muuta vaihtoehtoa kuin lähteä vaeltamaan ja... (continua)
Versione finlandese di Riccardo Venturi
Riccardo Venturin suomennos
(Naturalmente, qualche collaboratrice o collaboratore di madrelingua finlandese può metterci liberamente le mani).
(Luonnollisesti, joku suomenkielinen avustaja/tar saa korjata sen vapaasti).
Romanien kansallislaulu on kansainvälisesti Gelem, gelem!, joka suomeksi tarkoittaa Kuljen, kuljen!. Siitä on erilaisia sovituksia eri maissa paikallisia kulttuureita myötäillen, mutta romanit tunnistavat sen kaikkialla.
- Romanikulttuurin historiallisen taustan takia Gelem, gelem! on varsin surullinen ja mollivoittoinen sävelmä. Tarina on myös surullinen. Teksti kertoo isästä, joka on ollut hankkimassa elantoa perheelleen. Sillä aikaa kotona on vieraillut Musta Legioona, joka on surmannut naiset ja lapset. Kun isä palaa kotiin, hänellä ei ole muuta vaihtoehtoa kuin lähteä vaeltamaan ja... (continua)
KULJEN, KULJEN
(continua)
(continua)
19. Esperanto (Nicola Ruggiero)
Esperantigis Nicola Ruggiero, laŭ la itala traduko de Riccardo Venturi
Esperantigis Nicola Ruggiero, laŭ la itala traduko de Riccardo Venturi
MI IRIS, MI IRIS
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 26/2/2009 - 00:25
20. Siciliano / Sicilian (Turi Zappalà)
Traduzione in siciliano di Turi Zappalà (che ringraziamo oltremodo!)
Traduzione in siciliano di Turi Zappalà (che ringraziamo oltremodo!)
HAJÂ FURRÏATU
(continua)
(continua)
inviata da Turi Zappalà 2/4/2009 - 16:42
Grazie per l'esaustiva pagina, che mi è stata utile e di cui condivido pienamente le riflessioni... Segnalo però che lo spartito qui presente (e, per quanto ne so io, l'unico reperibile in rete) è completamente sbagliato, o meglio, non corrisponde a nessuna versione da me ascoltata (e sono parecchie),a cominciare da quella registrata dall'autore stesso nel 1972 (la si può trovare su myspace www.myspace.com/jagdino con il titolo "Opre Roma"). Addirittura sembra che le parole siano state sovrapposte alle note un po' a caso... di cane.
Purtroppo non è il primo né l'ultimo caso di spartiti a dir poco approssimativi presenti sul mercato, ma ovvierò volentieri a questa mancanza non appena avrò il tempo di trascrivere fedelmente la versione di Žarko Jovanović.
A presto,
Il Violinaro
Purtroppo non è il primo né l'ultimo caso di spartiti a dir poco approssimativi presenti sul mercato, ma ovvierò volentieri a questa mancanza non appena avrò il tempo di trascrivere fedelmente la versione di Žarko Jovanović.
A presto,
Il Violinaro
Ilvio Linaro 7/6/2009 - 03:21
Figli del vento
[2009]
Album: Onda libera
Onda libera - Libera terra - Valzer chiuso in soffitta - Il Naufragio del Lusitalia - Figli del vento - Il mulino e il tuo giardino - Di corsa - Prigioniero di chi ? - C'è tanto ancora - Libera mente - La ballata della dama bianca - L'uomo nell'alto castello
Una canzone dedicata al popolo Rom, legato ad un unica bandiera, quella chiamata libertà. Senza esercito né patria, ma eternamente costretto a recitare il ruolo di “chi fa paura”.
Album: Onda libera
Onda libera - Libera terra - Valzer chiuso in soffitta - Il Naufragio del Lusitalia - Figli del vento - Il mulino e il tuo giardino - Di corsa - Prigioniero di chi ? - C'è tanto ancora - Libera mente - La ballata della dama bianca - L'uomo nell'alto castello
Una canzone dedicata al popolo Rom, legato ad un unica bandiera, quella chiamata libertà. Senza esercito né patria, ma eternamente costretto a recitare il ruolo di “chi fa paura”.
Noi, ladri e tagliagole, straccioni senzadio
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/4/2009 - 21:00
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Chanson italienne – Figli del Vento – Modena City Ramblers – 2009
Une chanson dédiée au peuple Rom, lié par un drapeau appelé liberté. Sans armée ni patrie, mais éternellement contraint à jouer le rôle de « qui fait peur ».
Une chanson dédiée au peuple Rom, lié par un drapeau appelé liberté. Sans armée ni patrie, mais éternellement contraint à jouer le rôle de « qui fait peur ».
FILS DU VENT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/4/2009 - 21:57
Mon pote le gitan
Mon Pote le Gitan
Chanson française – Mon Pote le Gitan – Paroles: Jacques Verrières, musique: Marc Heyral, 1954
Mon Pote Gitan est une chanson qui fut écrite par Jacques Verrières à la mort de Django Rheinhardt; Jacques Verrières connaissait fort bien le milieu du cirque, des artistes, des comédiens et de la musique. Par la suite, il tournera dix ans comme chanteur accompagné de Joseph, le frère de Django. C'est dire s'il s'y connaissait en matière de Gitans. Chantée par l'auteur lui-même, Mouloudji, Yves Montand, Barbara, Germaine Montero..., cette chanson Mon Pote le Gitan donne une autre dimension, une dimension de grande humanité et de grande culture populaire au Gitan qui gratte sa guitare. Django ne fut pas un manche en la matière... Qu'on se le dise ! C'est bien évidemment de lui que parle cette chanson, mais aussi de tous les Gitans et en un écho lointain de ceux que les Nazis... (continua)
Chanson française – Mon Pote le Gitan – Paroles: Jacques Verrières, musique: Marc Heyral, 1954
Mon Pote Gitan est une chanson qui fut écrite par Jacques Verrières à la mort de Django Rheinhardt; Jacques Verrières connaissait fort bien le milieu du cirque, des artistes, des comédiens et de la musique. Par la suite, il tournera dix ans comme chanteur accompagné de Joseph, le frère de Django. C'est dire s'il s'y connaissait en matière de Gitans. Chantée par l'auteur lui-même, Mouloudji, Yves Montand, Barbara, Germaine Montero..., cette chanson Mon Pote le Gitan donne une autre dimension, une dimension de grande humanité et de grande culture populaire au Gitan qui gratte sa guitare. Django ne fut pas un manche en la matière... Qu'on se le dise ! C'est bien évidemment de lui que parle cette chanson, mais aussi de tous les Gitans et en un écho lointain de ceux que les Nazis... (continua)
Mon pote le gitan, c'est un gars curieux
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/2/2009 - 21:32
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Zigani orkestar
2002
Pane e rose
Pane e rose
Il mondo è la mia casa
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/2/2009 - 11:48
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Autre morceau sur le peuple Rom.
Les morceaux sur le peuple Rom, sur les Tziganes, les Gitans – nos parents anciens, les Indo-Européens, comme dit Léo Ferré - résonnent plus encore à Rome ces temps derniers. Cependant, la méfiance, la mise à l'écart, la persécution, la mise au ban des gens du voyage dure depuis si longtemps que plus personne ne sait quand et où elle a commencé. Ces gens-là vivent comme en passant et ils ont une vision différente de la terre. Les nazis ne les aimaient pas, ils les trouvaient très inférieurs ; les fascistes d'aujourd'hui non plus ne les aiment toujours pas. En fait d'infériorité, elle est surtout présente dans la tête et la conscience et même l'inconscient de celui qui jette l'opprobre sur l'autre. S'en prendre au Gitan, c'est s'en prendre à l'humain, s'en prendre à l'homme libre. C'est sa peur qui empêche le sédentaire d'être libre. Les plus acharnés contre... (continua)
Les morceaux sur le peuple Rom, sur les Tziganes, les Gitans – nos parents anciens, les Indo-Européens, comme dit Léo Ferré - résonnent plus encore à Rome ces temps derniers. Cependant, la méfiance, la mise à l'écart, la persécution, la mise au ban des gens du voyage dure depuis si longtemps que plus personne ne sait quand et où elle a commencé. Ces gens-là vivent comme en passant et ils ont une vision différente de la terre. Les nazis ne les aimaient pas, ils les trouvaient très inférieurs ; les fascistes d'aujourd'hui non plus ne les aiment toujours pas. En fait d'infériorité, elle est surtout présente dans la tête et la conscience et même l'inconscient de celui qui jette l'opprobre sur l'autre. S'en prendre au Gitan, c'est s'en prendre à l'humain, s'en prendre à l'homme libre. C'est sa peur qui empêche le sédentaire d'être libre. Les plus acharnés contre... (continua)
ORCHESTRE TZIGANE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/2/2009 - 21:05
Linea 670
[2001]
Cantiecontrocantincantina
[2007]
"...sotto il cielo del tendone"
La linea 670 è una linea di autobus di Roma, che passa vicino ad un campo nomadi.
Cantiecontrocantincantina
[2007]
"...sotto il cielo del tendone"
La linea 670 è una linea di autobus di Roma, che passa vicino ad un campo nomadi.
Giocano i bambini, giocano i bambini
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 16/6/2008 - 17:36
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
La ligne 670 est une ligne d'autobus de Rome qui passe à côté d'un camp de nomades.
Dans tous les pays de gens sédentaires, il y a pourtant toujours eu maldonne en ce qui concerne les Roms, ce peuple d'éternels migrants, qui vit sur les ailes du vent et de la musique, qui vit avec ses manières qui ne s'accordent pas toujours des tranquillités bourgeoises. « Ils viennent du fond des temps, allant et puis, revenant, les Tziganes... », chantait Léo Ferré. Il disait aussi : « Ce sont nos parents anciens, les Indo-Européens, les Tziganes... ». Ils – les Roms, Tziganes, Gitans... - ont toujours subi d'étranges représailles.
« Dans la Ville Éternelle, où se construisent avec des fleuves d'argent de magnifiques parcours pour que les pèlerins du Jubilé conquièrent leurs indulgences, des enfants Roms et immigrés, selon ce qu'on lit aujourd'hui dans les journaux, conquièrent leurs indulgences bien... (continua)
Dans tous les pays de gens sédentaires, il y a pourtant toujours eu maldonne en ce qui concerne les Roms, ce peuple d'éternels migrants, qui vit sur les ailes du vent et de la musique, qui vit avec ses manières qui ne s'accordent pas toujours des tranquillités bourgeoises. « Ils viennent du fond des temps, allant et puis, revenant, les Tziganes... », chantait Léo Ferré. Il disait aussi : « Ce sont nos parents anciens, les Indo-Européens, les Tziganes... ». Ils – les Roms, Tziganes, Gitans... - ont toujours subi d'étranges représailles.
« Dans la Ville Éternelle, où se construisent avec des fleuves d'argent de magnifiques parcours pour que les pèlerins du Jubilé conquièrent leurs indulgences, des enfants Roms et immigrés, selon ce qu'on lit aujourd'hui dans les journaux, conquièrent leurs indulgences bien... (continua)
LA LIGNE 670
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/2/2009 - 21:55
Barboni
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Vedo gente che
(continua)
(continua)
inviata da DOnquijote 15/8/2008 - 11:56
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
questa e` l'introduzione di sigaro alla canzone barboni eseguita durante il concerto del 17 marzo 2001 al centro sociale villaggio globale di roma.
questo pezzo è dedicato a mario, di monte mario roma,
uno che ha vissuto tutta la vita lavorando e
dall’alto della sua cultura, come libero pensatore, ha
scritto due libri:
uno contro chi garrottava la gente in Spagna
e uno altro contro chi sparava agli operai che chiedevano il pane.
la canzone del rifiuto, rifiuto del sistema!
qualcuno sa chi e` mario, di monte mario roma?
questo pezzo è dedicato a mario, di monte mario roma,
uno che ha vissuto tutta la vita lavorando e
dall’alto della sua cultura, come libero pensatore, ha
scritto due libri:
uno contro chi garrottava la gente in Spagna
e uno altro contro chi sparava agli operai che chiedevano il pane.
la canzone del rifiuto, rifiuto del sistema!
qualcuno sa chi e` mario, di monte mario roma?
lorenzo 8/10/2008 - 20:22
Phralipè (Pri li mulé andré Auschwitz)
Vorrei sapere se l'autore di questa canzone è Santino Spinelli(http://it.wikipedia.org/wiki/Alexian), di cui si parla oggi su repubblica, che ha organizzato per domenica a Roma una manifestazione di Rom e Sinti
Silva 6/6/2008 - 18:59
Khorakhané (A forza di essere vento)
L'autore dei versi in romanes di "Khorakhané", Giorgio Bezzecchi, è stato schedato
Da La Repubblica Online, 6 giugno 2008
All'alba a Milano-Rogoredo il blitz della polizia nel campo dove vive la famiglia Bezzecchi, sinti con medaglia d'oro al valore civile
"Schedati perché nomadi"
L'accusa di Giorgio, 47 anni: "Io dico vergogna Italia"
A Roma sgomberato un campo nella zona del Testaccio
di CLAUDIA FUSANI
Una delle casette del campo nomadi di via Impastato a MIlano-Rogoredo dove stamani all'alba è scattato il blitz
MILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per il furgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e gli strumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "con grande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto: Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un "campo del Duce"... (continua)
Da La Repubblica Online, 6 giugno 2008
All'alba a Milano-Rogoredo il blitz della polizia nel campo dove vive la famiglia Bezzecchi, sinti con medaglia d'oro al valore civile
"Schedati perché nomadi"
L'accusa di Giorgio, 47 anni: "Io dico vergogna Italia"
A Roma sgomberato un campo nella zona del Testaccio
di CLAUDIA FUSANI
Una delle casette del campo nomadi di via Impastato a MIlano-Rogoredo dove stamani all'alba è scattato il blitz
MILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per il furgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e gli strumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "con grande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto: Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un "campo del Duce"... (continua)
Riccardo Venturi 6/6/2008 - 13:35
Zingara 2008
Stavolta il nostro incomparabile Scocciante ci ha fatto pure un'introduzione "seria":
Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?
Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi... (continua)
Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?
Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi... (continua)
Brucio il tuo campo,
(continua)
(continua)
4/6/2008 - 15:43
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
ציגײַנערליד
Tsigaynerlid
[1941]
Words and Music by David Beyglman
Testo e musica di David Beyglman
Un esempio tangibile di come la pietà umana di chi in quel momento stava vivendo le ore più terribili della sua vita, prigioniero in un ghetto, non potesse indietreggiare di fronte all'analogo destino di altri esseri umani in preda alla follia criminale di altri esseri umani. David Beyglman, nato a Ostrowiec nel 1887, era stato un famoso violinista prima della guerra, compiendo acclamate tournées per tutta l'Europa e per gli Stati Uniti come membro di un'orchestra. Ciononostante, il fulcro della sua attività era rimasto in Polonia, nella città di Łódż, nel cui ghetto, al pari di tutti gli altri ebrei, si ritrovò prigioniero con l'invasione nazista. A Łódż esisteva anche un campo di concentramento dove furono rinchiuse dai tedeschi migliaia di zingari austriaci nel 1941; nonostante le sue condizioni,... (continua)
[1941]
Words and Music by David Beyglman
Testo e musica di David Beyglman
Un esempio tangibile di come la pietà umana di chi in quel momento stava vivendo le ore più terribili della sua vita, prigioniero in un ghetto, non potesse indietreggiare di fronte all'analogo destino di altri esseri umani in preda alla follia criminale di altri esseri umani. David Beyglman, nato a Ostrowiec nel 1887, era stato un famoso violinista prima della guerra, compiendo acclamate tournées per tutta l'Europa e per gli Stati Uniti come membro di un'orchestra. Ciononostante, il fulcro della sua attività era rimasto in Polonia, nella città di Łódż, nel cui ghetto, al pari di tutti gli altri ebrei, si ritrovò prigioniero con l'invasione nazista. A Łódż esisteva anche un campo di concentramento dove furono rinchiuse dai tedeschi migliaia di zingari austriaci nel 1941; nonostante le sue condizioni,... (continua)
פֿינסטער די נאַכט, װי קױלן שװאַרץ,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/5/2008 - 03:45
Il testo in trascrizione:
Romanized lyrics:
Romanized lyrics:
TSIGAYNERLID
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/5/2008 - 03:59
28 maggio 2008
LO STERMINIO DEGLI ZINGARI
di Mirella Karpati
La «giornata della memoria» fissata il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, vede unite nel ricordo delle sofferenze subite le vittime di una persecuzione che colpì non solo gli avversari politici dei regimi dittatoriali, in primo luogo i comunisti, ma anche quanti venivano considerati «corpi estranei» minaccianti l'integrità nazionale, in primo luogo gli ebrei e gli zingari.
Mirella Karpati. Studiosa della cultura zingara, direttrice della prestigiosa rivista scientifica «Lacio Drom». Opere di Mirella Karpati: (a cura di), Zingari ieri e oggi, Centro StudiZingari, Roma; (con B. Levak), Rom sim. La tradizione dei Rom kalderasha, Centro studi zingari, Roma; (a cura di, con Ezio Marcolungo), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino. Indirizzi... (continua)
LO STERMINIO DEGLI ZINGARI
di Mirella Karpati
La «giornata della memoria» fissata il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, vede unite nel ricordo delle sofferenze subite le vittime di una persecuzione che colpì non solo gli avversari politici dei regimi dittatoriali, in primo luogo i comunisti, ma anche quanti venivano considerati «corpi estranei» minaccianti l'integrità nazionale, in primo luogo gli ebrei e gli zingari.
Mirella Karpati. Studiosa della cultura zingara, direttrice della prestigiosa rivista scientifica «Lacio Drom». Opere di Mirella Karpati: (a cura di), Zingari ieri e oggi, Centro StudiZingari, Roma; (con B. Levak), Rom sim. La tradizione dei Rom kalderasha, Centro studi zingari, Roma; (a cura di, con Ezio Marcolungo), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino. Indirizzi... (continua)
CANZONE DEGLI ZINGARI
(continua)
(continua)
Les Tziganes
Album: "T'es Rock, Coco"
Testo e musica di Léo Ferré
Paroles et musique de Léo Ferré
Testo e musica di Léo Ferré
Paroles et musique de Léo Ferré
"Il fenomeno di rapimenti di bimbi italiani da parte di nomadi o organizzazioni criminali non compare nei dati raccolti dalla polizia di Stato sui minori scomparsi. È invece una costante registrata dagli studiosi di leggende metropolitane."
(da Peacelink)
(da Peacelink)
Ils viennent du fond des temps
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/5/2008 - 21:47
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Versione italiana di Lorenzo Masetti: una versione di eccezione dal nostro webmaster.
GLI ZIGANI
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/5/2008 - 21:51
Aušvicate hin kher báro
[1944]
Testo di Růžena Danielová
Musica: Tradizionale
Lyrics by Růžena Danielová
Music: Traditional
Interpretazioni/Performances:
Růžena Danielová
Margita Makulová, nel film Latcho Drom di Tony Gatlif (1993)
Malignant Tumour, gruppo grindcore slovacco.
Per la ricostruzione esatta del testo mi sono basato in primis su quello reperito sul Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini, purtroppo assai scorretto e incompleto. La strofa finale è stata desunta dal saggio di Krista Hegburg presentato in commento. Il tutto è stato poi ricontrollato direttamente sul video della canzone interpretata da Margita Makulová (nella foto piccola a lato) nel film "Latcho Drom" di Tony Gatlif, per la ricostruzione della grafia esatta basata sull'effettiva dizione. Si è usata qui per il romanes la grafia comune nella Repubblica Ceca e il Slovacchia, come desunta dall'ampio saggio grammaticale... (continua)
Testo di Růžena Danielová
Musica: Tradizionale
Lyrics by Růžena Danielová
Music: Traditional
Interpretazioni/Performances:
Růžena Danielová
Margita Makulová, nel film Latcho Drom di Tony Gatlif (1993)
Malignant Tumour, gruppo grindcore slovacco.
Per la ricostruzione esatta del testo mi sono basato in primis su quello reperito sul Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini, purtroppo assai scorretto e incompleto. La strofa finale è stata desunta dal saggio di Krista Hegburg presentato in commento. Il tutto è stato poi ricontrollato direttamente sul video della canzone interpretata da Margita Makulová (nella foto piccola a lato) nel film "Latcho Drom" di Tony Gatlif, per la ricostruzione della grafia esatta basata sull'effettiva dizione. Si è usata qui per il romanes la grafia comune nella Repubblica Ceca e il Slovacchia, come desunta dall'ampio saggio grammaticale... (continua)
Aušvicate hin kher báro
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 16:48
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Versione italiana dal Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini. La traduzione degli ultimi due versi è tratta dal saggio presentato in commento; in alcuni punti è stata ritoccata.
AD AUSCHWITZ C'È UNA CASA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 16:52
Partially reproduced from: The Veracious Voice: The Romani Holocaust and the Politics of Commensuration in the Czech Republic
Krista Hegburg, Department of Anthropology, Rutgers University
If any of you are familiar with Czech-Romani Holocaust song, you’ve most likely heard “Aušvicate hin baro kher” – “In Auschwitz there is a big prison.” It was sung perhaps most famously - though not exclusively - by Růžena Danielová, a Romani Auschwitz survivor, but even if you haven’t heard Danielová, there are covers – the non- Romani Czech composer, Miloš Štědroň, used the song as inspiration for his 1970s composition, The Weeping of Růžena Danielová of Hruba Vrbka over her Husband, Dead in Auschwitz. More recently, the song has been covered by the Czech noisecore band Malignant Tumour, which, for the record, sings it in the original Romani.
If you’ve ever hear Věra Bílá’s rom-pop rendition of “Čirikloro,... (continua)
Krista Hegburg, Department of Anthropology, Rutgers University
If any of you are familiar with Czech-Romani Holocaust song, you’ve most likely heard “Aušvicate hin baro kher” – “In Auschwitz there is a big prison.” It was sung perhaps most famously - though not exclusively - by Růžena Danielová, a Romani Auschwitz survivor, but even if you haven’t heard Danielová, there are covers – the non- Romani Czech composer, Miloš Štědroň, used the song as inspiration for his 1970s composition, The Weeping of Růžena Danielová of Hruba Vrbka over her Husband, Dead in Auschwitz. More recently, the song has been covered by the Czech noisecore band Malignant Tumour, which, for the record, sings it in the original Romani.
If you’ve ever hear Věra Bílá’s rom-pop rendition of “Čirikloro,... (continua)
Riccardo Venturi 22/5/2008 - 17:18
Una versione inglese tratta da The Patrin Web Journal. La strofa finale è omessa ed è stata tradotta autonomamente.
IN AUSCHWITZ THERE IS A GREAT HOUSE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 19:37
IL Y A UNE GRANDE MAISON À AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
Gelem, gelem è l'inno dei Rom di tutto il mondo, un canto nato direttamente dallo sterminio dei popoli gitani per mano dei nazisti (il Porrajmos). In tempi di pogrom "bipartisan", la sua presenza in questo sito è semplicemente indispensabile. Siamo tutti zingari! Contemporaneamente è stato istituito un nuovo percorso su I Rom, il razzismo, il Porrajmos.
Riccardo Venturi 21/5/2008 - 02:40
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da "Libertaria"
Dal blogdell'autore
E dalla paura, il sovrano assoluto a cui si cedono volentieri tutti i diritti. Ripartire dalla visione della catastrofe, dunque.
Tenere gli occhi spalancati nella catastrofe è la salvezza: proprio la considerazione del fatto dell’impossibilità della salvezza – l’irredimibilità del tutto - è la salvezza. Iniziare, dunque, ancora una volta.
Girotondo, ovvero il corpo inarreso.