Percorso L'Arcipelago Gulag
Прощание с красным флагом
Прощай, наш красный флаг.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2015 - 15:07
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Мы живем, под собою не чуя страны
Da pl.wikipedia
ŻYJEMY TU, NIE CZUJĄC POD STOPAMI ZIEMI
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/2/2015 - 02:23
Osja, amore mio
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)
Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.
Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)
Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.
Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Tutto imparerò di te
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 3/2/2015 - 21:33
Zmartwychwstanie Mandelsztama
[1987]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Al poeta russo Osip Mandelsztam (Osip Emil'evič Mandel'štam / Осип Эмильевич Мандельштам)
Da www.kaczmarski.art.pl
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Al poeta russo Osip Mandelsztam (Osip Emil'evič Mandel'štam / Осип Эмильевич Мандельштам)
Da www.kaczmarski.art.pl
Po Archipelagu krąży dziwna fama,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 14/11/2014 - 19:59
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
16/17 novembre 2014
LA RESURREZIONE DI MANDELSTAM
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 17/11/2014 - 19:47
Ballada o Bieli
12.09.1987
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
La canzone era presente sulle diverse musicassette edite clandestinamente sul finire degli anni '80, quando Kaczmarski lavorava a Monaco di Baviera per Radio Free Europe.
La prima cassetta ufficiale che la contiene è intitolata "Kosmopolak" ed è uscita nel 1991
Il testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
La canzone era presente sulle diverse musicassette edite clandestinamente sul finire degli anni '80, quando Kaczmarski lavorava a Monaco di Baviera per Radio Free Europe.
La prima cassetta ufficiale che la contiene è intitolata "Kosmopolak" ed è uscita nel 1991
Il testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Są narody, które znają
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 6/8/2014 - 17:35
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Rotmistrz Witold Pilecki
[2012]
Parole e musica di Tadeusz Polkowski
Nell’album intitolato “Niewygodna prawda”
Dopo essermi casualmente imbattuto nella recensione de “Il volontario di Auschwitz” (Piemme, 2014) ed aver scoperto la storia del capitano dell’esercito polacco Witold Pilecki – che fu incaricato di farsi internare ad Auschwitz per organizzarvi la resistenza e raccontare cosa accadeva nell’ inferno concentrazionario nazista, che da Auschwitz fuggì dopo tre anni per organizzare l’insurrezione di Varsavia del 1944, che dopo la fine della guerra e l’occupazione sovietica fu infiltrato in un campo di lavoro per organizzare la resistenza contro i comunisti, che fu individuato, arrestato e giustiziato da questi ultimi nel 1948 – ho cercato se esistesse in Rete una canzone che parlasse di quest’uomo coraggioso, in lotta permanente contro gli occupanti della sua terra e contro ogni totalitarismo… Ho trovato questo... (continua)
Parole e musica di Tadeusz Polkowski
Nell’album intitolato “Niewygodna prawda”
Dopo essermi casualmente imbattuto nella recensione de “Il volontario di Auschwitz” (Piemme, 2014) ed aver scoperto la storia del capitano dell’esercito polacco Witold Pilecki – che fu incaricato di farsi internare ad Auschwitz per organizzarvi la resistenza e raccontare cosa accadeva nell’ inferno concentrazionario nazista, che da Auschwitz fuggì dopo tre anni per organizzare l’insurrezione di Varsavia del 1944, che dopo la fine della guerra e l’occupazione sovietica fu infiltrato in un campo di lavoro per organizzare la resistenza contro i comunisti, che fu individuato, arrestato e giustiziato da questi ultimi nel 1948 – ho cercato se esistesse in Rete una canzone che parlasse di quest’uomo coraggioso, in lotta permanente contro gli occupanti della sua terra e contro ogni totalitarismo… Ho trovato questo... (continua)
Nikt nie zrobił tego co ten Polski Żołnierz
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/6/2014 - 13:43
Pare che tu ne sappia sempre una più del diavolo, e la sai raccontare : )
Grazie Bart!
Grazie Bart!
Krzysiek 19/6/2014 - 15:57
Ciao krzyś, e bentornato.
Sicuramente ne sai più tu e di certo una tua traduzione di questo brano ne aiuterebbe la comprensione ben più della mi introduzione...
Per esempio mi piacerebbe sapere da quale prospettiva Tadek racconta della storia della Polonia nel suo album "Niewygodna prawda" e se davvero sia un songwriter in quota all'estrema destra o se invece l'estrema destra se ne sia appropriata...
Comunque, la cosa che conta è aver incontrato una storia come questa di Witold Pilecki, un combattente davvero coraggioso.
La cosa strana è che pensavo di trovare il suo nome - lui che ha raccontato le prime verità su Auschwitz - nell'elenco dei "Giusti fra le Nazioni" allo Yad Vashem, e invece non mi pare che ci sia... Tu ne sai qualcosa?
Sicuramente ne sai più tu e di certo una tua traduzione di questo brano ne aiuterebbe la comprensione ben più della mi introduzione...
Per esempio mi piacerebbe sapere da quale prospettiva Tadek racconta della storia della Polonia nel suo album "Niewygodna prawda" e se davvero sia un songwriter in quota all'estrema destra o se invece l'estrema destra se ne sia appropriata...
Comunque, la cosa che conta è aver incontrato una storia come questa di Witold Pilecki, un combattente davvero coraggioso.
La cosa strana è che pensavo di trovare il suo nome - lui che ha raccontato le prime verità su Auschwitz - nell'elenco dei "Giusti fra le Nazioni" allo Yad Vashem, e invece non mi pare che ci sia... Tu ne sai qualcosa?
Bernart Bartleby 19/6/2014 - 17:14
Ho chiesto. Non c'è. Forse perchè lui direttamente non salvò nessun ebreo, requisito per il riconoscimento.
Però i più numerosi tra i "Giusti fra le Nazioni" sono proprio i polacchi (6.454), seguiti dai neerlandesi (5.351), dai francesi (3.760), dagli ucraini (2.472) e dai belgi (1.665), tra i paesi che ne hanno almeno un migliaio... Certo, il numero dipende anche dalla diversa concentrazione di popolazione di fede ebraica all'epoca dell'Olocausto, però è comunque significativo.
The Righteous Among The Nations
Però i più numerosi tra i "Giusti fra le Nazioni" sono proprio i polacchi (6.454), seguiti dai neerlandesi (5.351), dai francesi (3.760), dagli ucraini (2.472) e dai belgi (1.665), tra i paesi che ne hanno almeno un migliaio... Certo, il numero dipende anche dalla diversa concentrazione di popolazione di fede ebraica all'epoca dell'Olocausto, però è comunque significativo.
The Righteous Among The Nations
Bernart Bartleby 20/6/2014 - 09:13
Report by Captain Witold Pilecki, translated from Polish by Jacek Kucharski, October 15, 2008.
Bernart Bartleby 20/6/2014 - 09:16
Caro Bart, sarebbe bello fare anche quella traduzione, ma adesso non c'è l'ho proprio la testa per questo. Non mi piace studiare le cose di Oświęcim-Brzezinka, perché quando ero ragazzo a scuola mi hanno fatto du' palle così sull'argomento (i sovietici usavano queste testimonianze per la loro propaganda) e sono comunque cose orrende. Le so e mi basta, non sento il bisogno di apprifondirle ultriormente. Di fatto c'erano tre campi diversi ad OŚWIĘCIM e dintorni. Per parecchio tempo i prigionieri venivano sistemati e divisi per nazione, luogo di provenienza, sesso e l'altro. Prima di organizzare i trasporti di ebrei da tutta Europa, al primo campo venivano portati polacchi e poi russi, si prevedeva dopo l'estate del 1941 un grande afflusso di prigionieri dall'ost front. E Pilecki svolgeva la missione per conto della resistenza polacca, fra i prigionieri polacchi. Fu Karski, che ha portato fuori... (continua)
krzyś 21/6/2014 - 01:35
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
[1980]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Strącanie aniołów" [1982]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Epitaffio per Vladimir Vysotskij
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Strącanie aniołów" [1982]
Testo dal sito: http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Epitaffio per Vladimir Vysotskij
To moja droga z piekła do piekła
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 31/10/2013 - 20:30
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Note:
(1) "Divina Commedia" di Dante Alighieri.
(2) Un samovar (in russo: самова́р ) è un contenitore metallico tradizionalmente usato in Russia, nei paesi slavi, in Iran, nel Kashmir e in Turchia per scaldare l'acqua. Poiché l'acqua calda è normalmente usata per la preparazione del tè, molti samovar presentano nella parte alta un alloggiamento atto a sostenere e scaldare una teiera di tè concentrato.
(3) Il samogón è un superalcolico ottenuto mediante distillazione artigianale grazie a strumenti artigianali o industriali di masse alcoliche (mosti), risultato della fermentazione di zuccheri, dello zucchero dei cereali, di patate, barbabietole, frutta e altri prodotti contenenti zucchero e sostanze amidacee. Prodotto spesso in maniera clandestina.
(4) Phe-phe-sha. Il PPSh-41 (Пистолет-пулемёт Шпагина 1941, Pistolet-Pulemyot Shpagina 1941, "pistola mitragliatrice Shpagin 1941") è un... (continua)
(1) "Divina Commedia" di Dante Alighieri.
(2) Un samovar (in russo: самова́р ) è un contenitore metallico tradizionalmente usato in Russia, nei paesi slavi, in Iran, nel Kashmir e in Turchia per scaldare l'acqua. Poiché l'acqua calda è normalmente usata per la preparazione del tè, molti samovar presentano nella parte alta un alloggiamento atto a sostenere e scaldare una teiera di tè concentrato.
(3) Il samogón è un superalcolico ottenuto mediante distillazione artigianale grazie a strumenti artigianali o industriali di masse alcoliche (mosti), risultato della fermentazione di zuccheri, dello zucchero dei cereali, di patate, barbabietole, frutta e altri prodotti contenenti zucchero e sostanze amidacee. Prodotto spesso in maniera clandestina.
(4) Phe-phe-sha. Il PPSh-41 (Пистолет-пулемёт Шпагина 1941, Pistolet-Pulemyot Shpagina 1941, "pistola mitragliatrice Shpagin 1941") è un... (continua)
Krzysiek Wrona 9/11/2013 - 20:49
Visto che andate a puntate... como un sceneggiata telvisiva brasiliana, eccolo il "Epitaffio http://it.wikipedia.org/wiki/Epitaffio per Bub Dylanosiero".
Kaczmarski, da vivo, si divertiva anche così
https://www.youtube.com/watch?v=9bxu4hUK35w
Kaczmarski, da vivo, si divertiva anche così
https://www.youtube.com/watch?v=9bxu4hUK35w
krzyś 10/5/2014 - 04:43
La prima strofa è cantata in russo poi il testo francese viene in parte recitato e poi cantato
Dall'album "Montand d'hier et d'aujourd'hui" del 1980
Dall'album "Montand d'hier et d'aujourd'hui" del 1980
LE MÉGOT
(continua)
(continua)
THE CIGARETTE BUTT
(continua)
(continua)
Постой, паровоз
Nel disco "Chants des prisonniers sibériens d'aujourd'hui" pubblicato in Francia nel 1975
Постой, паровоз, не стучите, колеса.
(continua)
(continua)
13/4/2014 - 22:16
Percorsi:
Dalle galere del mondo, L'Arcipelago Gulag
STOP TRAIN
(continua)
(continua)
Voglio ringraziarvi per questo nuovo percorso, già al tempo suo tanto agoniato da me. Segnalo le canzoni di Jacek Kaczmarski che si possono aggiungere all'esso:
Obława
Jałta
Ballada Katyńska
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Nasza klasa
Rozstrzelanie
Prosty człowiek
Aleksander Wat
Mury
Muy obligado!
Obława
Jałta
Ballada Katyńska
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Nasza klasa
Rozstrzelanie
Prosty człowiek
Aleksander Wat
Mury
Muy obligado!
Krzysiek Wrona 13/4/2014 - 23:31
Ciao Krzysiek, alla fine come vedi il percorso lo abbiamo fatto, ora che abbiamo abbastanza canzoni. Pero' mi sembra che molte delle canzoni non si riferiscano specificamente ai gulag, io manterrei le cose separate e non trasformerei il percorso in un generico "crimini dello stalinismo".
CCG Staff 14/4/2014 - 10:43
C'e' anche Lech Dyblik, attore e cantore di chansons di Odessa
https://www.youtube.com/watch?v=xtwUx5Lb0lw
Jałta
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Aleksander Wat
hai ragione, ma queste quattro canzoni si riferiscono direttamente ai gulag, ci starnno bene
Saludi
https://www.youtube.com/watch?v=xtwUx5Lb0lw
Jałta
Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Epitafium dla Brunona Jasieńskiego
Aleksander Wat
hai ragione, ma queste quattro canzoni si riferiscono direttamente ai gulag, ci starnno bene
Saludi
krzyś 21/4/2014 - 23:04
Костюмчик новенький
L'Unione Sovietica stalinista tra gli anni '20 e gli anni '50: sono i decenni delle grandi "purghe" dove ogni potenziale nemico del regime viene mandato nei gulag, nei campi di lavoro della Siberia.
La Siberia, in mezzo al nulla, nella parte asiatica della Russia, con un clima estremo, pochissimo popolata è tuttavia ricca di risorse minerarie. Lo sfruttamento delle miniere ucciderà 25000 prigionieri condannati per furto, omicidio, omosessualità...
Nei canti del gulag (raccolti negli anni '70 in un raro LP - l'unico pubblicato dalla modella di importanti pittori e scultori e collezionista d'arte Dina Vierny) l'asprezza delle parole evoca a volte le dure condizioni di vita nei campi di lavoro. Ma anche dei ricordi che esprimono la libertà interiore quando fuggire è impossibile. Questa libertà, la libertà interiore, è quella che i russi chiamano "volya" in contrapposizione con la libertà in senso giuridico, "svoboda", cioè quella di cui i prigionieri erano privati.
Traduzione dal libretto del disco di Noemi Wasfield & BLK
La Siberia, in mezzo al nulla, nella parte asiatica della Russia, con un clima estremo, pochissimo popolata è tuttavia ricca di risorse minerarie. Lo sfruttamento delle miniere ucciderà 25000 prigionieri condannati per furto, omicidio, omosessualità...
Nei canti del gulag (raccolti negli anni '70 in un raro LP - l'unico pubblicato dalla modella di importanti pittori e scultori e collezionista d'arte Dina Vierny) l'asprezza delle parole evoca a volte le dure condizioni di vita nei campi di lavoro. Ma anche dei ricordi che esprimono la libertà interiore quando fuggire è impossibile. Questa libertà, la libertà interiore, è quella che i russi chiamano "volya" in contrapposizione con la libertà in senso giuridico, "svoboda", cioè quella di cui i prigionieri erano privati.
Traduzione dal libretto del disco di Noemi Wasfield & BLK
Костюмчик новенький, колёсики
(continua)
(continua)
18/4/2014 - 23:55
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Облака плывут в Абакан
(1962)
"Clouds" is a great example on Galich's use of symbols and his clarity of expression, as it explains the feelings of a person that has just been released out of a forced labour camp. It is likely to have taken place in 1953, after Stalin's death, when a large amount of "criminals" were released due to wrong judgment when they were arrested; many of them did no real crime, but were arrested due to "breaching" Article 58 instead. The speaker relives that confusion and pain that he has lived through, as depicted in lines 9-10 and 13-14. The speaker does genuinely hate what came out of the camps, but he believes that he is still lucky as he's "even got a few teeth"; most of the people that entered the Gulags and managed to survive through came out disfigured due to the torture that they had to endure, insanely heavy workloads, and malnutrition. Yet, the speaker gets "what's [his] by right",... (continua)
"Clouds" is a great example on Galich's use of symbols and his clarity of expression, as it explains the feelings of a person that has just been released out of a forced labour camp. It is likely to have taken place in 1953, after Stalin's death, when a large amount of "criminals" were released due to wrong judgment when they were arrested; many of them did no real crime, but were arrested due to "breaching" Article 58 instead. The speaker relives that confusion and pain that he has lived through, as depicted in lines 9-10 and 13-14. The speaker does genuinely hate what came out of the camps, but he believes that he is still lucky as he's "even got a few teeth"; most of the people that entered the Gulags and managed to survive through came out disfigured due to the torture that they had to endure, insanely heavy workloads, and malnutrition. Yet, the speaker gets "what's [his] by right",... (continua)
Облака плывут, облака,
(continua)
(continua)
14/4/2014 - 21:05
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Versione inglese di Gerald Smith
in Alexander Galich Songs and poems; transl. by Gerald Stanton Smith, Ann Arbor: Ardis, 1983, ISBN 0-88233-952-4
in Alexander Galich Songs and poems; transl. by Gerald Stanton Smith, Ann Arbor: Ardis, 1983, ISBN 0-88233-952-4
CLOUDS
(continua)
(continua)
Я помню тот Ванинский порт
[seconda meta degli anni 40]
Tradizionale
La canzone del Gulag
Dall'album "Блатные песни" (1975)
dove viene riportato il titolo "Колыма (Порт Ванино)"
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Il Porto di Vanino (in russo Ванинский порт) e' una canzone poporale che viene considerata l'inno dei prigionieri nei gulag della Kolyma. Dovrebbe essere stata composta nel 1946 o 1947. Il nome dell'autore (o degli autori) è incerto.
Il porto di Vanino, sulla costa pacifica della Russia, che dà il nome alla canzone fu completato nel 1945. Si trattava di un porto di transito per prigionieri che venivano poi smistati verso il porto di Magadan, sul mare di Okhotsk.
In seguito i prigionieri venivano condotti lungo la "via delle ossa", chiamata così per l'elevata mortalità, verso la vasta regione di Kolyma, nell'estremo e freddissimo nord della Siberia (dove si raggiungono temperature di -60-70°C... (continua)
Tradizionale
La canzone del Gulag
Dall'album "Блатные песни" (1975)
dove viene riportato il titolo "Колыма (Порт Ванино)"
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Il Porto di Vanino (in russo Ванинский порт) e' una canzone poporale che viene considerata l'inno dei prigionieri nei gulag della Kolyma. Dovrebbe essere stata composta nel 1946 o 1947. Il nome dell'autore (o degli autori) è incerto.
Il porto di Vanino, sulla costa pacifica della Russia, che dà il nome alla canzone fu completato nel 1945. Si trattava di un porto di transito per prigionieri che venivano poi smistati verso il porto di Magadan, sul mare di Okhotsk.
In seguito i prigionieri venivano condotti lungo la "via delle ossa", chiamata così per l'elevata mortalità, verso la vasta regione di Kolyma, nell'estremo e freddissimo nord della Siberia (dove si raggiungono temperature di -60-70°C... (continua)
Я помню тот Ванинский порт
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/4/2014 - 13:01
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
«I remember that port in Vanino» (Russian: Я помню тот Ванинский порт) — a popular Russian folk song of the USSR epoch, which is often called an anthem of Soviet GULAG prisoners on Kolyma. Time of writing is unknown. A Kolyma prisoner A.G. Morozov asserted he had heard it in autumn 1947. He dated its writing by 1946–1947 years (the construction of the Vanino port was completed in June 20, 1945). It was attributed and self-attributed to a number of authors, including a repressed poets Nikolai Zabolotsky, B.A. Ruch’ev and even to executed by shooting in 1938, Boris Kornilov. Alexander Voznesensky told about F.M. Demin-Blagoveschensky. A Magadan littérateur A.M. Biryukov has researched this issue and showed very convincingly that its author was Konstantin Sarakhanov.[1]
The song is named for the port in the village Vanino, on the Pacific coast of Russia. The Vanino port was a transit point... (continua)
The song is named for the port in the village Vanino, on the Pacific coast of Russia. The Vanino port was a transit point... (continua)
VANINSKY PORT
(continua)
(continua)
Le Port de Vanino (en russe Ванинский порт) est une chanson populaire, considérée comme l'hymne du goulag de la Kolyma (ou l'hymne des prisonniers de la Kolyma), héritage de l'Union soviétique.
Elle daterait de 1946 ou 1947. Le nom du ou des auteur(s) est incertain.
Le port de Vanino (qui a donné le nom de la chanson) fut terminé en 1945. C'est un port de transit des prisonniers, se trouvant sur le pacifique russe. Ceux-ci étaient alors acheminés vers le port de Magadan, centre administratif du Dalstroï, qui se trouve sur la mer d'Okhotsk.
Ensuite les prisonniers étaient conduits, par la « route des os », appelée ainsi tant la mortalité y était élevée (de plus, des os de prisonniers décédés semblent y avoir été incorporés), vers la vaste région de la Kolyma, très au nord, où un froid intense sévissait en hiver (-60-70°C), au milieu de la taïga, un goulag particulièrement cruel, où se trouvaient des mines d'or.
À lire, le livre éponyme de Varlam Chalamov Récits de la Kolyma.
Elle daterait de 1946 ou 1947. Le nom du ou des auteur(s) est incertain.
Le port de Vanino (qui a donné le nom de la chanson) fut terminé en 1945. C'est un port de transit des prisonniers, se trouvant sur le pacifique russe. Ceux-ci étaient alors acheminés vers le port de Magadan, centre administratif du Dalstroï, qui se trouve sur la mer d'Okhotsk.
Ensuite les prisonniers étaient conduits, par la « route des os », appelée ainsi tant la mortalité y était élevée (de plus, des os de prisonniers décédés semblent y avoir été incorporés), vers la vaste région de la Kolyma, très au nord, où un froid intense sévissait en hiver (-60-70°C), au milieu de la taïga, un goulag particulièrement cruel, où se trouvaient des mines d'or.
À lire, le livre éponyme de Varlam Chalamov Récits de la Kolyma.
LE PORT DE VANINO
(continua)
(continua)
KALYMA
(continua)
(continua)
Una quartina ricorda incredibilmente "O Gorizia" nel primo e ultimo verso e per questo ho cercato di avvicinarmi a quella canzone.
KOLYMA (IL PORTO DI VALINO)
(continua)
(continua)
Grazie per la tua traduzione, Lorenzo. Le cose stanno nell'aria, non importa Gorizia, Crimea o Weimar...una cosa è certa, Chopin esisteva e scriveva una buona musica :)
krzyś 14/4/2014 - 00:48
Товарищ Сталин, вы большой ученый
[1959]
Tovarišć Stalin, vy bołšoj učenyj
"Compagno Stalin sei un grande scienziato"
Canzone dedicata al "compagno Stalin" interpretata anche da Vladimir Vysotskij e Dina Vierny
Aleškovskij era uno scrittore molto letto in Unione Sovietica negli anni '70 e '80, anche se ufficialmente scriveva libri per ragazzi e i suoi libri più politici circolavano in forma anonima. Anche le sue canzoni, spesso dedicate ai gulag e alle prigioni venivano generalmente considerate canzoni popolari. Nel 1979 quando un giornale pubblicò le parole della canzone "Tovarišć Stalin" fu costretto all'esilio negli Stati Uniti. La canzone fu interpretata anche da Vysotskij che la rese estremamente popolare.
Fonte: Soviet Society in the Era of Late Socialism, 1964-1985
Tovarišć Stalin, vy bołšoj učenyj
"Compagno Stalin sei un grande scienziato"
Canzone dedicata al "compagno Stalin" interpretata anche da Vladimir Vysotskij e Dina Vierny
Aleškovskij era uno scrittore molto letto in Unione Sovietica negli anni '70 e '80, anche se ufficialmente scriveva libri per ragazzi e i suoi libri più politici circolavano in forma anonima. Anche le sue canzoni, spesso dedicate ai gulag e alle prigioni venivano generalmente considerate canzoni popolari. Nel 1979 quando un giornale pubblicò le parole della canzone "Tovarišć Stalin" fu costretto all'esilio negli Stati Uniti. La canzone fu interpretata anche da Vysotskij che la rese estremamente popolare.
Fonte: Soviet Society in the Era of Late Socialism, 1964-1985
Товарищ Сталин, вы большой ученый -
(continua)
(continua)
12/4/2014 - 23:01
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
А ты хохочешь
Scritta nei terribili gulag siberiani della regione della Kolyma una toccante poesia in cui un detenuto si rivolge all'amata di cui gli rimane solo una foto di un momento di felicità, il caldo, il mare, il corpo nudo. E intanto per lui solo il vento, la tempesta e la gelosia.
А ты хохочешь, ты всё хохочешь...
(continua)
(continua)
12/4/2014 - 20:08
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
ET TOI TU RIS
(continua)
(continua)
AND YOU, YOU LAUGH
(continua)
(continua)
На Молдаванке музыка играет
[1975]
Tradizionale
Dall'album "Блатные песни"
Sotto il titolo "Одесса" (Odessa)
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Una canzone popolare russa dedicata a Kolka il borseggiatore che lascia l'"onesta" vita da ladro, ironicamente per lavorare nell'amministrazione del famigerato campo di detenzione di Belomornakal. Quando i ladri di Odessa mandano la bella Mascia a riprenderlo, lui gli manda a dire che "non ruba piu".
City of Rogues and Schnorrers: Russia's Jews and the Myth of Old Odessa
Tradizionale
Dall'album "Блатные песни"
Sotto il titolo "Одесса" (Odessa)
Testo da http://www.shansonprofi.ru/
Una canzone popolare russa dedicata a Kolka il borseggiatore che lascia l'"onesta" vita da ladro, ironicamente per lavorare nell'amministrazione del famigerato campo di detenzione di Belomornakal. Quando i ladri di Odessa mandano la bella Mascia a riprenderlo, lui gli manda a dire che "non ruba piu".
City of Rogues and Schnorrers: Russia's Jews and the Myth of Old Odessa
На Молдаванке музыка играет,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/4/2014 - 13:49
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Stalin's White Sea Canal, or Belomor, remains one of the Soviet Union’s most infamous Gulag construction projects. Thousands of prisoners labored in freezing conditions with primitive tools to finish the canal in a mere twenty months from 1931-1933; alongside the locks, the prisoners were supposedly rebuilding their lives.
Draskoczy's new book, Belomor: Criminality and Creativity in Stalin's Gulag, offers a glimpse into the prisoners' daily experiences at Belomor by examining never-before-published archival materials. The talk will highlight Odessa, the Jewish "City of Thieves," by looking at the criminal song "Music Is Playing in the Moldavanka.” This analysis illuminates the intersection of criminality, creativity, and ideology that was emblematic of the Belomor experience.
Source
Draskoczy's new book, Belomor: Criminality and Creativity in Stalin's Gulag, offers a glimpse into the prisoners' daily experiences at Belomor by examining never-before-published archival materials. The talk will highlight Odessa, the Jewish "City of Thieves," by looking at the criminal song "Music Is Playing in the Moldavanka.” This analysis illuminates the intersection of criminality, creativity, and ideology that was emblematic of the Belomor experience.
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Versione polacca di Alosza Awdiejew
Dall'album "Chłopcy źli. Piosenki z Odessy i nie tylko"[1999]
Testo da tekstowo.pl/
Sito ufficiale
Dall'album "Chłopcy źli. Piosenki z Odessy i nie tylko"[1999]
Testo da tekstowo.pl/
Sito ufficiale
NA MOŁDAWIANCE
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/4/2014 - 17:21
ODESSA
(continua)
(continua)
ODESSA
(continua)
(continua)
Jałta
[1987]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Album "Litania" edito dopo un tourné in Australia, con un contributo della diaspora ceca.
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Album "Litania" edito dopo un tourné in Australia, con un contributo della diaspora ceca.
Testo da http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Jak nowa rezydencja carów,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 5/3/2014 - 02:05
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
Traduzione (filologica) italiana di Krzysztof Wrona
ovviamente
Gulag Location Map
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/...
ovviamente
Gulag Location Map
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/...
NOTE:
(1) Il Leone dell'Albion(e), ovvero, Winston Churchill http://it.wikipedia.org/wiki/Winston_C...
(2) Il Democrata (o lo Storpio) Franklin Delano Roosevelt http://it.wikipedia.org/wiki/Roosvelt
(3) Il Montanaro, cioe', Iosif Vissarionovič Džugašvili http://it.wikipedia.org/wiki/Stalin
(4) Una cittadina in Crimea (fra le curiosita' turistiche vanta di essere il luogo in cui, il 21 agosto 1964, morì Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano per un'emorragia cerebrale) http://it.wikipedia.org/wiki/Jalta
(5) La Trojka d'allora, vedi punto (6)
(6) Jalta, nel senso della http://it.wikipedia.org/wiki/Conferenz...
(7) Lavrentij Pavlovič Berija http://it.wikipedia.org/wiki/Beria
(8) I campi dimenticati http://it.wikipedia.org/wiki/GULag
(9) Nell'originale balto, inteso come un abitante dei Paesi Baltici http://it.wikipedia.org/wiki/Balti_%28...
(1) Il Leone dell'Albion(e), ovvero, Winston Churchill http://it.wikipedia.org/wiki/Winston_C...
(2) Il Democrata (o lo Storpio) Franklin Delano Roosevelt http://it.wikipedia.org/wiki/Roosvelt
(3) Il Montanaro, cioe', Iosif Vissarionovič Džugašvili http://it.wikipedia.org/wiki/Stalin
(4) Una cittadina in Crimea (fra le curiosita' turistiche vanta di essere il luogo in cui, il 21 agosto 1964, morì Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano per un'emorragia cerebrale) http://it.wikipedia.org/wiki/Jalta
(5) La Trojka d'allora, vedi punto (6)
(6) Jalta, nel senso della http://it.wikipedia.org/wiki/Conferenz...
(7) Lavrentij Pavlovič Berija http://it.wikipedia.org/wiki/Beria
(8) I campi dimenticati http://it.wikipedia.org/wiki/GULag
(9) Nell'originale balto, inteso come un abitante dei Paesi Baltici http://it.wikipedia.org/wiki/Balti_%28...
Krzysztof Wrona 18/3/2014 - 02:27
Банька по-белому
Vorrei proporre un nuovo percorso per le CCG. Si potrebbe chiamare "Arcipelago Gulag". Forse così, anche questa canzone troverebbe il suo giusto posto. Gulag fu il più grande sistema dei campi di concentramento nella storia dell'"umanità". Nella canzone "Papierosy Biełomor-kanał", il cantautore polacco Jan Krzysztof Kelus non mette il segno uguale fra i campi di sterminio tedeschi ed i lager sovietici di Gulag, ma in una maniera molto toccante esprime gli sentimenti di uno che fa parte della nazione la quale per le ragioni storiche e geopolitiche subì gravissimi danni da entrambe le parti. Nello stesso tempo è un gran segno di riconoscimento verso le sofferenze del popolo russo sotto la dittatura staliniana. La canzone di Kelus ho proposto tre giorni fa, ma non l'avete accettata. Non capisco propio perchè. Saluti.
Krzysztof Wrona 9/9/2013 - 13:40
A me potrebbe anche stare bene, Krzystof, però ti dovrei proporre una cosa parecchio opportuna. Negli ultimi tempi hai mandato diverse canzoni in polacco, e mi ci sono un po' perso. Dico "mi ci sono" perché, ohimé, credo ragionevolmente di essere l'unico qua dentro a poterci capire qualche cosa, e sottolineo qualche cosa; il polacco non è propriamente la lingua che conosco meglio, insomma. Insomma, tutto questo per dirti che bisognerebbe tradurre in italiano le canzoni che stai spedendo. La proposta è questa: le traduci nell'italiano che ti riesce (che è ottimo, a parte qualche incertezza ortografica più che comprensibile e, del resto, assai inferiore a quella degli italiani medi che sono pressoché analfabeti), e poi io via via mi occupo di rimetterle a posto. Se dovessi fare una cosa del genere da solo, ci metterei un anno. Così capisci anche perché non è stata accettata, forse a sproposito,... (continua)
Riccardo Venturi 9/9/2013 - 15:21
Ok! Ricevuto! Volevo solo arrivare al traguardo di 100 canzoni nella mia madre lingua:) Tanto, fra poco non avrò più tempo a fa 'ste gare e visto la "gioiosa" frenesia di tutti i collaboratori, manco c'è ne posso contà di riuscirci. Alla fine non sono stato l'unico a metterci un po' troppa "carne al fuoco"! :D
Astà la skonffitta, siempre!
Astà la skonffitta, siempre!
Krzysiek Wrona 9/9/2013 - 20:24
Per me, Krzysiek, di canzoni nella tua madrelingua nei puoi mettere anche 1000, e ogni "carne al fuoco" è la benvenuta; basta capirci qualche cosa :-) Saluti!
Riccardo Venturi 10/9/2013 - 10:30
Versione francese di Sarah P. Struve
LA BANIA BLANCHE
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/3/2014 - 00:25
Mamma mia 'sta canzone dalla voce di Vysotskij...fa venire i bordoni ogni volta che la ascolto...
Riccardo Venturi 5/3/2014 - 14:27
Il testo in una vera trascrizione fonetica
A real phonetic transcription of lyrics
Ieri s'è fatto, in altra pagina, un gran parlare della trascrizione del russo. Quella che si adopera, anche in questo sito, è in realtà una trascrizione grafematica, che poco o punto corrisponde alla effettiva pronuncia della lingua. Mi sono detto che, almeno in questo caso (cioè quello di una delle più belle canzoni della storia, a mio parere), meritava farne una e far vedere per iscritto come si dovrebbe davvero traslitterare il russo, per di più dalla tremenda pronuncia moscovita di Vysotskij. Certo, una trascrizione fonetica non è "immediata" e, perdipiù, segue invariabilmente l'orecchio del trascrittore; però, chi fosse interessato, potrà confrontare le due trascrizioni, quella grafematica comune e questa, e vedere così quanto la grafia è lontana dalla realtà. Oltre, naturalmente, ad avere una "guida"... (continua)
A real phonetic transcription of lyrics
Ieri s'è fatto, in altra pagina, un gran parlare della trascrizione del russo. Quella che si adopera, anche in questo sito, è in realtà una trascrizione grafematica, che poco o punto corrisponde alla effettiva pronuncia della lingua. Mi sono detto che, almeno in questo caso (cioè quello di una delle più belle canzoni della storia, a mio parere), meritava farne una e far vedere per iscritto come si dovrebbe davvero traslitterare il russo, per di più dalla tremenda pronuncia moscovita di Vysotskij. Certo, una trascrizione fonetica non è "immediata" e, perdipiù, segue invariabilmente l'orecchio del trascrittore; però, chi fosse interessato, potrà confrontare le due trascrizioni, quella grafematica comune e questa, e vedere così quanto la grafia è lontana dalla realtà. Oltre, naturalmente, ad avere una "guida"... (continua)
[ 'baɳka pa'bjeɫamu
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/3/2014 - 15:56
A version into the Uzbek language by Amirkul Karim (2005)
Amirkul Karim tarjima 2005.
Da wysotsky.com. La lingua usbeca (usbecca, uzbeka) ha una situazione grafica a dir poco singolare. Ufficialmente è in uso da alcuni anni l'alfabeto latino (già usato brevemente in passato), ma molti lo scrivono usando ancora l'alfabeto cirillico di epoca sovietica, e l'eliminazione ufficiale del cirillico è stata sempre rimandata. Inoltre può scriversi liberamente anche in una forma di alfabeto arabo-persiano. L'usbeco è una lingua di ceppo turco. In questa pagina diamo la versione della canzone nell'alfabeto latino ufficiale, seguita da quella in alfabeto cirillico.
From wysotsky.com.
The writing system of the Uzbek language is in a somewhat singular situation. A form of Latin alphabet (already used in the past for a short period) is in official use, but many still write in the Cyrillic script of the... (continua)
Amirkul Karim tarjima 2005.
Da wysotsky.com. La lingua usbeca (usbecca, uzbeka) ha una situazione grafica a dir poco singolare. Ufficialmente è in uso da alcuni anni l'alfabeto latino (già usato brevemente in passato), ma molti lo scrivono usando ancora l'alfabeto cirillico di epoca sovietica, e l'eliminazione ufficiale del cirillico è stata sempre rimandata. Inoltre può scriversi liberamente anche in una forma di alfabeto arabo-persiano. L'usbeco è una lingua di ceppo turco. In questa pagina diamo la versione della canzone nell'alfabeto latino ufficiale, seguita da quella in alfabeto cirillico.
From wysotsky.com.
The writing system of the Uzbek language is in a somewhat singular situation. A form of Latin alphabet (already used in the past for a short period) is in official use, but many still write in the Cyrillic script of the... (continua)
OQCHA HAMMOM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/3/2014 - 16:47
Macedonian translation by Ljubomir Bočvarov (2013)
© Љубомир Бочваров. Превод, 2013
© Љубомир Бочваров. Превод, 2013
Da wysotsky.com. Seguita da una trascrizione in caratteri latini.
From wysotsky.com. Followed by Latin transcription.
From wysotsky.com. Followed by Latin transcription.
БАЊА ДО БЕЛ ЖАР
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/3/2014 - 17:53
Ma qua fra li cinguettii su foibe, renzii e sgalambri vari,lo volete accogliere il mio apello per creare un percorso su "fenomeno" Gulag, o no???
Tanto, fra 5 o 6 canzoni , ce l'avete già.
O lo trovate inoportuno alla luce dei fatti???
Stratriste Krzysio
Tanto, fra 5 o 6 canzoni , ce l'avete già.
O lo trovate inoportuno alla luce dei fatti???
Stratriste Krzysio
Krzysztof Wrona 8/3/2014 - 00:50
Papierosy Biełomor-kanał
[1985]
Testo e musica: Jan Krzysztof Kelus
Dall'album "Kawał w bok od szosy głównej" [1999]
Sito dedicato al poeta
Belomorkanal è una marca di sigarette russe chiamate così (nel 1932) per commemorare la costruzione del canale Mar Bianco-Mar Baltico. Per la costruzione del canale vennero impiegati circa 150.000 prigionieri dei Gulag staliniani. Durante i lavori diverse migliaia di detenuti trovarono la morte. Per questo nella canzone il nome delle sigarette è paragonato a degli ipotetici "filtri Auschwitz".
Testo e musica: Jan Krzysztof Kelus
Dall'album "Kawał w bok od szosy głównej" [1999]
Sito dedicato al poeta
Belomorkanal è una marca di sigarette russe chiamate così (nel 1932) per commemorare la costruzione del canale Mar Bianco-Mar Baltico. Per la costruzione del canale vennero impiegati circa 150.000 prigionieri dei Gulag staliniani. Durante i lavori diverse migliaia di detenuti trovarono la morte. Per questo nella canzone il nome delle sigarette è paragonato a degli ipotetici "filtri Auschwitz".
Białomor eta prosta papiros
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 5/9/2013 - 08:13
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
SIGARETTE BELOMORKANAL
(continua)
(continua)
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Versi di Evgenij Evtušenko, trovati qui
Ignoro se la poesia originale sia mai stata messa in musica. Una versione in italiano viene recitata (in modo, invero, non molto esaltante), sulle note di un rallentato inno sovietico, da Moni Ovadia nel suo spettacolo musicale "La bella utopia", andato in scena nella stagione 2008/2009.