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U piscaturi

U piscaturi
2018
Un posto vero

feat. Carmen Consoli

U' Piscaturi tratta il tema dell'immigrazione: la narrazione in dialetto in qualche modo è più forte rispetto a quello che avrei potuto dare cantando in italiano. La canzone nasce durante il tour in Spagna dello scorso anno, e la musica andalusa ha aiutato a buttare giù questa canzone. E il tema dei migranti è nato quando ho letto un articolo di giornale, che definiva i morti del Mediterraneo "una strage silenziosa". E Carmen (Consoli), essendo anche lei siciliana, come me ha a cuore questo tema. E la sua voce si sposava perfettamente con la narrazione della canzone. La forza del brano è il racconto del pescatore, che al posto di trovare nelle sue reti i pesci trova i cadaveri
Leggo
Amuri si sapissi chi duluri
(continuer)
envoyé par Dq82 19/1/2019 - 15:49
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Il traffico

Il traffico
2019
Bassi per le masse

feat. Valerio Jovine

Luca Persico ci propone un singolo che oltrepassa la musica e si pone come analisi lucida della nostra società moderna. Una critica aperta contro la nostra incapacità a riconoscere i problemi reali ed i reali colpevoli. Puntando il dito all’opinione pubblica troppo spesso concentrata su discorsi futili ed “hate speech”. I due artisti Jovine e o’Zulu si completano musicalmente come due parti di una stessa melodia, morbidi e taglienti, dolci e feroci. “Sostenere che gli italiani siano tutti razzisti è una generalizzazione oltre che un messaggio sbagliato – spiega ‘o Zulù - questo non è il paese reale, anche se è certamente il riverbero di investimenti sempre minori sulla scolarizzazione e della mancata educazione familiare verso valori come la tolleranza e il rispetto. L’attuale propensione al razzismo risponde a dati elettorali spesso falsati... (continuer)
Il problema principale della nostra società è il traffico, il traffico
(continuer)
19/1/2019 - 12:26

Les petits Nuages lourds

Les petits Nuages lourds
Lettre de prison 5
Canzone léviane – Les petits Nuages lourds – Marco Valdo M.I. – 2018
27 mars 1934

Dialogue Maïeutique

Je vois à ton œil noir d’ébène et luisant comme un soulier vernis, Mon ami Lucien l’âne, que ce titre t’intrigue et que tu aimerais savoir ce qui se cache derrière ces « petits Nuages lourds ». Je n’avais pas besoin de voir tes yeux vibrants à la lisière de ton front pour savoir que tu ne manquerais pas de me questionner à ce sujet comme tu l’as fait déjà des dizaines de fois.

Eh bien oui, je te questionne Marco Valdo M.I. mon ami. Qu’est-ce que sont ces petits nuages lourds ? D’où sortent-ils, en quelque sorte ?

Mais de la chanson tout simplement, pardi !, répond Marco Valdo M.I., du dernier quintil qui se termine ainsi :

« Par-dessus le toit, de petits nuages lourds
Annoncent la levée du jour. »

et comme tu manqueras pas de le remarquer, ce « par-dessus le... (continuer)
Aujourd’hui, on peut envoyer,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 19/1/2019 - 10:50
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Damasco

Damasco
[2018]

Album:Klondike

È un canto universale di amore verso la propria terra, un continuum che ci rende tutti uguali di fronte al cambiamento. Mi sono immaginato il silenzio lontano dalle bombe, lontano dal caos del lavoro, lontano da tutto. Il silenzio del mare aperto come colonna sonora di una malinconia incessante. Questa canzone vuole essere un atto di empatia verso tutti coloro che devono partire, sia che si tratti di profughi sia che si tratti di studenti, di lavoratori, che dal sud vanno verso il nord, sempre più a nord. In quel nord del mondo che non finisce mai.
Dalla pagina facebook dell'artista
Sarò tuo Dio lo scirocco disceso nel tempio l'eco del lampo nel buio che esplode,
(continuer)
envoyé par adriana 18/1/2019 - 18:38

Piosenka dla Mamy

Piosenka dla Mamy
[1942]
Testo di Stanisława Lempart Gąskowa (1926-2010), polacca, internata ad Auschwitz
Sulla melodia dell'italiana "Mamma", scritta nel 1940 da Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini e interpretata da Beniamino Gigli.

Stanisława Gąskowa, nata Lempart, era figlia di un ufficiale della Związek Walki Zbrojnej (ZWZ), antesignana dell'Armię Krajową. Il padre, responsabile dell'area di Wadowice, venne catturato dai nazisti e fu poi ucciso a Mauthausen. Lei e la sorella furono deportate ad Auschwitz. Stanisława fuggì durante una "marcia della morte" per l'evacuazione del campo, nell'inverno del 1945.

"Era abitudine in tutti i campi di concentramento la riscrittura di canzoni celebri con testi ideati ad hoc. Ed è un filo rosso che lega idealmente campi diversi e lontani. Mamma son tanto felice era una delle canzoni più popolari all’epoca in tutta Europa. E la ritroviamo riscritta e cantata sia... (continuer)
Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:55

Když jsem ležel v Terezíně

Když jsem ležel v Terezíně
[1944]
Scritta da Ilse Weber negli utltimi tempi della sua permanenza a Theresienstadt.
Melodia e testo ricostruiti da Aviva Bar-On, Kiryat Ono (Israele), e Francesco Lotoro.
Testo trovato su Memoria in scena

"Pur nel suo tragico epilogo, la storia della scrittrice, poetessa e musicista ebrea morava Ilse Weber è tra le più emozionanti e avvincenti dell’immenso patrimonio biografico di uomini e donne che hanno creato musica in cattività durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata l’11 gennaio 1903 a Witkowitz (oggi Vítkovice v Krkonoších, Repubblica Ceca), virtuosa in numerosi strumenti musicali nonché autrice di canzoni e opere teatrali per l’infanzia, nel 1930 Ilse (il suo cognome da nubile era Herlinger) sposò Vilém Weber e si trasferì con lui a Praga. Nel 1939, durante i giorni dell’invasione tedesca di Boemia e Moravia, i coniugi Weber misero in salvo il loro figlio maggiore Hanuš trasferendolo... (continuer)
Když jsem ležel v Terezíně na té dětské marodce
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:23

Pieśń rozpaczy

Pieśń rozpaczy
[1943-44]
Scritta da Bela Bogaty (classe 1927), ebrea polacca, internata a Parschnitz, sotto campo del lager nazista di Gross-Rosen, oggi Rogoźnica, in Polonia.
Testo trovato su Memoria in scena

"Bela Bogaty nacque a Będzin (Slesia, Polonia) il 4 maggio 1927 da Moszek Bogaty e Sara Cwerin. Nel 1941 fu deportata presso Parschnitz, un subcampo di Gross–Rosen prevalentemente destinato all’internamento e lavoro coatto femminile: le sorveglianti erano guardie femminili inquadrate nelle SS. Il campo fu liberato il 9 maggio 1945 dalle truppe sovietiche.
Insieme alle compagne di prigionia Lena e Radassa (cognomi non pervenuti) Bela creò il canto Pieśń rozpaczy, utilizzando l’unico giorno al mese di riposo dai lavori forzati e stendendo clandestinamente il testo su un foglio di carta. Colpita da tubercolosi riuscì comunque a sopravvivere. Dopo la Guerra emigrò in Italia (dove si unì in matrimonio... (continuer)
W tym przeklętym szarym domie
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:55
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Merav pal e parochňa

anonyme
Merav pal e parochňa
[194?]
Anonima autrice romaní slovacca internata nel Zigeunerlager di Auschwitz–Birkenau, la sezione destinata agli zingari.
Testo trovato su Memoria in scena

"Il Terzo Reich avviò nei confronti del popolo romaní (comunemente definito roma, o gypsies in inglese, cigány per gli ungheresi, zigeuner in tedesco), una politica fortemente discriminatoria, mediante persecuzioni e deportazioni. I primi roma arrivarono ad Auschwitz nel 1941; da fine febbraio 1943 numerose famiglie roma furono alloggiate presso lo Zigeunerlager in Auschwitz–Birkenau. Numerosi roma di Amburgo, Cecoslovacchia e Polonia furono deportati a Belzéc e alloggiati presso una tenuta agricola nel campo; il governatore di Lublino Ernst Zörner dispose che Belzéc divenisse il principale lager dei roma. Da Belzéc circa 1.000 roma furono trasferiti presso il campo di lavori forzati di Krychow (Sobibór) e infine a Treblinka. Altri... (continuer)
Merav pal e parochňa,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:30
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Pregon para el pueblo

Pregon para el pueblo
2018
Energia positiva
Ya estamos cansados de tanto maltrato 
(continuer)
envoyé par Dq82 17/1/2019 - 21:29

Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)

Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)
[1945]
Testo e arrangiamento di Ludmila Kadlecova Peškařová (1890-1987), donna di nazionalità ceca che fu prigioniera a Ravensbrück.
Melodia su Largo dalla Sinfonia n. 9 di Antonín Dvořák (1841-1904), compositore boemo.
Testo trovato su Memoria in scena

Ludmila Kadlecova nacque a Sobotovice, vicino a Brno, nel 1890. Fece studi musicali e divenne insegnante di musica. Nel 1912 sposò Jan Peškař, un insegnante, da cui ebbe un figlio. La famiglia viveva a Rajhrad, sempre nel sud della Moravia. Nel 1939, dopo l’invasione nazista della Cecoslovacchia e la creazione del Protettorato di Boemia e Moravia, il marito di Ludmila si unì alla resistenza. Nel giugno del 1942 Jan Peškař fu arrestato nel corso dei rastrellamenti che seguirono l’assassinio del gerarca Reinhard Heydrich, avvenuto a Praga ad opera dei partigiani. Imprigionato a Brno, fu quasi subito ucciso. Un anno dopo anche Ludmila Peškařová... (continuer)
Ravensbrück, Ravensbrück, vlasti vzdálený,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 20:59
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Była sobie raz Elżunia

anonyme
Była sobie raz Elżunia
[1943?]
Testo di anonima autrice polacca, internata nel campo di Lublin-Majdanek.
Sulla melodia sul canto tradizionale polacco "Na Wojtusia z popielnika Iskiereczka mruga"
Testo trovato su Memoria in scena

"In questa breve, struggente strofa c’è il senso di estraniamento di una ragazzina che si ritrova sola al mondo. Furono centinaia di migliaia gli orfani strappati alle loro famiglie nei Campi di sterminio ma anche in quelli di lavoro, dove gli adulti morivano per fame, fatica, pessime condizioni igieniche o crudeltà delle guardie.

Teresa Chwiejczak di Wrocław ricostruì il testo su un canto tradizionale polacco e ne stese memoria il cantante e compositore polacco Aleksander Kulisiewicz (1918-1982), sopravvissuto a Sachsenhausen e pioniere della ricerca musicale concentrazionaria.

Per il Giorno della Memoria 2019, nello spettacolo intitolato "Libero è il mio canto – Musiche di donne... (continuer)
Była sobie raz Elżunia, pozo stała sama
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 20:33
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Carabina 30 30

anonyme
Carabina 30 30
Interpretata anche dai Quilapayún

Il titolo di una delle canzoni ("corridos") più popolari della Rivoluzione Messicana - di dominio pubblico e di autore incerto - si riferisce al fucile Winchester 1894 ed al calibro delle sue pallottole (30/30). Questa carabina fu adottata dai rivoluzionari, guidati da Emiliano Zapata e Francisco Villa, per il suo facile uso e anche perché di relativamente economico reperimento. Per questo i "maderisti",soldati federali del presidente Francisco Madero irridevano ai "dorados" componenti la truppa loro avversa agli ordini di Francisco Villa considerando la loro carabina inutile per sconfiggerli.

Giorgio Pinna
Carabina 30-30
(continuer)
envoyé par Giorgio Pinna 17/1/2019 - 15:54

La canzone della nave

La canzone della nave
1944/1945
Sull'aria de "Il ponte di Bassano"


La vicenda degli antifascisti rinchiusi a Palazzo Giusti di Padova
La breve storia di una nave, di una canzone e di una associazione
Le torture della Banda Carità, ma nessuno parlò mai. Ogni anno l’incontro tra gli ex detenuti

I padovani conoscono certamente via S. Francesco, percorrendo la quale passano davanti a Palazzo Giusti (al n. 83). Esso fu abitato, a quanto pare, già in epoca medievale da una comunità religiosa. Nel secolo XV fu residenza della famiglia Orsato, e successivamente dei Lazara (una delle più illustri casate della Città), che ospitarono nel 1574 Enrico di Valois – re di Polonia – divenuto Enrico III re di Francia. Nel 1870 lo acquistava il conte veronese Gerolamo Giusti del Giardino. Vi fu ospite Vittorio Emanuele III, durante la sua lunga permanenza a Padova nel 1917-’18.
Nel 1944 il palazzo fu confiscato dalla Banda... (continuer)
Nave, tu porti un carico
(continuer)
envoyé par Dq82 17/1/2019 - 13:26
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Jérusalem (Al-Qods)

Jérusalem (Al-Qods)
Album Citoyen du Monde (2011)

Une chanson chantée en français et en arabe. Al Quds (la sacrée) est le nom arabe de Jérusalem.

Canzone cantata in francese e in arabo (testo arabo da trovare). Al Quds (la città sacra) è il nome arabo di Gerusalemme.
Al Qods, Al Qods, Jérusalem
(continuer)
16/1/2019 - 22:35

La Madeleine aux figuiers

La Madeleine aux figuiers
La Madeleine aux figuiers

Lettre de prison 4
Canzone léviane – La Madeleine aux figuiers – Marco Valdo M.I. – 2019
27 mars 1934


Dialogue Maïeutique

Jusqu’ici, dit Marco Valdo M.I., j’avais oublié de préciser la date de chacune de ces lettres. Ainsi, pour réparer cet oubli, je précise que la première lettre, Le Fils emprisonné, était du 17 mars 1934, la deuxième, Le Vent souffle, du 22 mars 1934 et la troisième, Les Araignées rouges, du 23 mars 1934. Le printemps du calendrier qui tombe régulièrement le 21 mars était arrivé entretemps.

Que tout ça est banal, commente Lucien l’âne.

C’est mon impression aussi, répond Marco Valdo M.I. ; c’est aussi l’impression du prisonnier, car la vie en prison est une longue monotonie. C’était déjà mon impression quand j’avais traduit, il y a des années déjà, le livre de Carlo Levi et à nouveau, quand j’ai fait ces chansons, il y a tout juste un an.... (continuer)
Mon truc à moi, c’est l’optimisme
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/1/2019 - 18:21
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Nur ein Lied

Nur ein Lied
[2015]
Parole e musica di Alex Diehl, classe 1987, cantautore bavarese
Nel suo album intitolato "Bretter meiner Welt"
Canzone finalista all'Eurovision Song Contest 2016

Soltanto una canzone, niente di più, scritta di getto all'indomani degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi...

Non so se questa sia la canzone giusta per alleviare il dolore che provo per i continui crimini ispirati dall'odio che avvengono un po' ovunque... In particolare, da ultimo, sono rimasto molto colpito dal feroce assassinio di due ragazze scandinave in Marocco (si chiamavano Louisa Vesterager Jespersen, danese, e Maren Ueland, norvegese) e dalla pubblica esecuzione del sindaco di Danzica, Polonia, Pawel Adamowicz... Due atti così distanti eppure così simili, risultati dell'odio, dell'ignoranza, di idee aberranti che pure hanno largo seguito e che vengono propalate da sacerdoti del terrore, che siano essi... (continuer)
Habt ihr nichts daraus gelernt?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2019 - 23:43
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Chi 'o sape chi 'o dice

Chi 'o sape chi 'o dice
Testo e musica di Francesco Cavuoto

Un brano di nostra composizione dal titolo esplicativo:
"Chi 'o sape, chi 'o dice".
Ispirato ad un fatto di cronaca recente, l'uccisione per errore da parte della malavita di un innocente. Il tema è quello dell'omertà. La paura di denunciare, soprattutto per la persistente assenza delle istituzioni.....
Alluccan' 'e creature (fujeno pur''e viecchie)
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:36
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Carta straccia

Testo e musica di Francesco Cavuoto

"Carta straccia" è un nostro brano che parla del lavoro, anzi del "non lavoro". Parla dello sfruttamento e della conseguente perdita di dignità di chi, pur di andare avanti, deve sottostare a qualsiasi tipo di angherie. Parla del non futuro dei giovani, di quelli delusi che non inseguono più il famoso pezzo di carta, ormai da tempo diventato solo "straccia" e invece di ribellarsi, stanno lì seduti a guardare, sognando di diventare "grandi cuochi" o essere protagonisti in uno degli innumerevoli Talent Tv.
E che te pare 'uè campamm' malamente
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:22
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Inchiostro assaje buciardo

Testo e musica di Francesco Cavuoto

Le stragi e i massacri di Pontelandolfo e Casalduni sono pagine del nostro passato che non si possono saltare, anche per questo abbiamo composto questa canzone "Inchiostro assaje buciardo", vincitrice della Terza Edizione del Concorso di Musica Popolare e Gruppi Folk "La Ballata dei Briganti", affinché si possa almeno cantare una verità che non è mai stata scritta, quasi fosse una pagina fantasma di un libro di storia.
Simm' ggente c' 'ha vissuto p' 'a fatica e 'npuverta'
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:09
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Sopra il tetto del comune

Sopra il tetto del comune
VINCITORE
Premio Musicultura Città di Recanati
XXV Ed. - 2014

Un’intensa canzone-manifesto di disagio e di denuncia, senza populismi.
Sono un operaio sopra al tetto del comune
(continuer)
envoyé par Dq82 14/1/2019 - 13:28
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Amir

Amir
FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati
XXVI Ed. - 2015

La sofferenza e le speranze di chi è fuggito alla guerra sono il sale di una dolce, antiretorica canzone.
Ti comprerò una rosa
(continuer)
envoyé par Dq82 14/1/2019 - 13:24
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Zero in condotta (Sui fatti di Genova)

FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati XX Ed. - 2009

La nobiltà compositiva e interpretativa di questo brano non limita la sua forte ironia di denuncia
Un capitombolo ed una capriola
(continuer)
envoyé par Dq82 14/1/2019 - 01:06
Parcours: Gênes - G8
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Baricentro di guerre

Baricentro di guerre
Il processo di pace ha nuovi confini…
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 23:10
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Non credere al potere

Non credere al potere
1995
Quando inizierà
A me non servono le tue sagge parole
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 22:54

Les Araignées rouges

Les Araignées rouges
Les Araignées rouges

Lettre de prison 3
Canzone léviane – Les Araignées rouges – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue Maïeutique

Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, il faut toujours garder à l’esprit le temps, non pas le temps qu’il fait, mais bien ce temps qui est et qui passe obstinément. Par exemple, il ne faudrait pas oublier que ces chansons de prison sont le reflet de lettres de prison qui ont été écrites il y a plus de quatre-vingts ans.

Certes, dit Lucien l’âne, quatre-vingt-cinq ans, c’est plus de quatre cinquièmes d’un siècle ; c’est un fameux bout de temps, l’équivalent d’une vie humaine actuelle. Soit, mais pourquoi dis-tu ça maintenant ?

Tout simplement, répond Marco Valdo M.I., parce que dans le cas de ces Araignées rouges, ça n’a aucune importance ; elles me paraissent intemporelles. Du moins, elles sont à l’échelle du millénaire et s’il n’y était pas question de monastères (minster,... (continuer)
Finalement, il fait beau ;
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/1/2019 - 20:47
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La Ballata del Sindaco Pescatore

La Ballata del Sindaco Pescatore
2016
Il sindaco Pescatore: colonna sonora

La canzone è dedicata ad Angelo Vassallo
Mi chiamo Angelo, mi alzo quando sorge il sole,
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 18:37
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Mir viln nisht shtarbn

Mir viln nisht shtarbn
1997
QuALCOse

Finalista premio Musicultura di Recanati 1998

"Mir viln nisht shtarbn", grido in yiddish degli orfani del ghetto di Łódź mentre venivano caricati sui camion diretti ad Auschwitz.
Quando sono nato io, fischiavano le bombe
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 17:35
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Bobby Cortez

Bobby Cortez
(1982)
Album: This Movie Is For Real

The lyrics recall Page's friend from his high school who dropped out of school and was killed in Viet Nam. The tombstone at the school has the names on it of those who fell in the war. Bobby Cortez is number 4 on the list.
Bobby Cortez was a friend of mine back in the days of old
(continuer)
envoyé par Ceil Herman 12/1/2019 - 22:19

Le jardin fut anglais

Le jardin fut anglais
Paroles, musique et interprétation : Véronique Pestel, album "La parole de l'autre".

La chanson apparaît également dans l'émission "Les Artisans Du Répertoire" FEMME DEBOUT.

Pour la semaine dans laquelle est incluse la journée internationale des droits des femmes, une émission de chansons de femmes qui dénoncent les fléaux dont elles sont victimes, le viol, la contestation du droit à l’avortement, la violence conjugale. Et pourtant, des femmes courageuses luttent pour une vie meilleure et sont célébrées par leurs proches, parce qu’elles sont debout !
Des titres par Agnès Bihl, Véronique Pestel, Jeanne Cherhal, Claire Lise, Anne Sylvestre, Zizi Jeanmaire, Evelyne Gallet, Carré de Dames et La Mordue.

Radio PFM
Le jardin fut anglais
(continuer)
envoyé par JJ 12/1/2019 - 16:02
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پاره سنگ

پاره سنگ
(2019)

Parole di Roozbeh Bemani
Musica di Mehdi Yarrahi



Iranian Pop Singer Gagged, Under Fire Over Antiwar Video


Iran's Culture Ministry says it is considering action against an Iranian pop singer and his recording company amid accusations that Mehdi Yarrahi sullied the "martyrs" and ideals of past conflicts.

The ministry last week dismissed reports that it had already blacklisted Yarrahi, saying it was awaiting a response from the company that produced the clip in question for the song Torn Rock.

[..]

"I was being naughty," Yarrahi said of the video, adding that he would accept the ministry's final ruling. But he rejected allegations that he had insulted Iranian "martyrs."

"I'm from Ahwaz, I grew up with the sound of the [air-raid] sirens. I have the right to ask [questions]," said Yarrahi, whose native Khuzestan Province was a front line in the war against Iraq. "The duty of... (continuer)
به تک تک شقیقه های پاره سنگ خورد و یباره دستمون به ضامن تفنگ خوردو
(continuer)
12/1/2019 - 14:15
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The Things We Do to Each Other

The Things We Do to Each Other
2018
All that Reckoning

Una canzone che sembra scritta per i potenti: "la paura non è così diversa dall'odio, e se spingi la gente alla paura basts un piccolo passo per cambiare marcia" e ancora "non si può controllare l'odio, se non per poco, e poi quando perdi il controllo..."
Fear is not so far from hate
(continuer)
envoyé par Dq82 11/1/2019 - 19:24
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Il potere

Il potere
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Sara Benvenuti: voce
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

La canzone descrive l’episodio iniziale del romanzo della Morante: nel gennaio del ‘41 il giovane soldato tedesco Gunther – una semplice recluta – si aggira malinconico per il quartiere San Lorenzo nella vana ricerca di un bordello. Il suo girovagare lo conduce ben presto in un’osteria, dove si ubriaca di vino. Stordito dall’alcool, esce dal locale riprendendo a camminare per le strade del rione: quando vede Ida Ramundo incamminarsi verso il portone di casa, le si avvicina risoluto. Per lei –... (continuer)
Il soldato non si distingueva
(continuer)
envoyé par Dq82 11/1/2019 - 18:45
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Kämpens väg

Kämpens väg
[1979]
Text och musik / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Dan Berglund
Album / Albumi: Den stora maskeraden

Attenzione. Maneggiare con cura. Questa canzone compie quarant'anni. Di canzoni così non se ne fanno più, e da tempo. Ha quarant'anni, ma potrebbe averne centoquaranta, o essere stata cantata durante qualche Germinale tradotta in francese da Émile Zola mentre le mogli dei minatori in sciopero strappano il cazzo al droghiere affamatore caduto dal tetto. Vi si enunciano, traversando nientemeno che l'intera storia dell'Umanità in forma epica, concetti che sono stati dichiarati ufficialmente morti, e anche peggio che morti: falliti. Lo stesso suo autore, il finlandese di lingua svedese Dan Berglund, dopo poco si disimpegnò totalmente e vendette persino la sua chitarra, deciso a non scrivere e a non cantare più nulla. Noialtri, invece, ricuperiamo... (continuer)
Öde låg landet – landet av stenar
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/1/2019 - 12:26

Un tranviere

Un tranviere
[17 febbraio 2010]
Musica / Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André (1940-1999), Un medico [Non al denaro, non all'amore, né al cielo, 1971]
Pubblicata originariamente sull'Ἐκβλόγγεθι Σεαυτόν Asocial Network (17-2-2010)

La fermata De André-Ciliegi sulla tramvia fiorentina (linea T1) è la penultima andando verso Scandicci-Villa Costanza (o la seconda andando verso Firenze). E preceduta, o seguita, da "Aldo Moro" e "Resistenza", e il trio Aldo Moro-Resistenza-De André mi è apparso come una delle singolari curiosità del caso, al pari della fermata dei Ciliegi. Ci sarebbe stato bene anche un "Pertini", ma non c'è. Siccome avevo già tutto in testa da giorni nella mia mente malata, ho preso apposta la tramvia per andare a fotografare i cartelli della fermata. La canzone originale è, ovviamente, "Un Medico", vale a dire il "Dottor Siegfried Iseman" di Edgar Lee Masters. [RV 17-2-2010]
(continuer)
11/1/2019 - 01:19
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Ce n'est pas la faute aux poètes

Ce n'est pas la faute aux poètes
[1976]
Nell'album "Le veinard et le roi"
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2019 - 00:01
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La città vecchia

La città vecchia
[1965]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André
Musica / Music / Musique / Sävel: Elvio Monti
Singolo / Single: La città vecchia / Delitto di paese (L'assassinat)
Karim, KN 209; ristampa 1971: Roman Record Company, RN 026
Album / Albumi: Canzoni [1974]

A ritmo di mazurca, De André racconta frammenti di vita di quello strano popolo dimenticato che vive presso le aree più malfamate della zona del porto di Genova, «nei quartieri dove il Sole del buon Dio non dà i suoi raggi». Si tratta di personaggi cari al cantautore: vecchi ubriachi che sfogano i loro dispiaceri nel vino, prostitute e loro clienti (che di giorno le insultano e di notte le frequentano), ladri, assassini e «il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano».

«"Io credo che gli uomini agiscano certe volte indipendentemente dalla loro volontà. Certi atteggiamenti, certi comportamenti... (continuer)
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 10/1/2019 - 23:42
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The Bomba

The Bomba
(2018)
Album: Go Go Diva

La brutalità delle guerre e dei muri innalzati in una scatenata filastrocca punk.

“È un pezzo punk attraverso il quale ce ne freghiamo dei canoni musicali di questo disco e in cui affrontiamo tematiche diverse tra loro, dal muro di Trump, alla maternità, alla bomba del coreano, e ne parliamo come ci piace fare da sempre, come una filastrocca”.

(da un'intervista)
T H E B O M B A
(continuer)
envoyé par Lorenzo 10/1/2019 - 23:40

E tu come stai 2.0

E tu come stai 2.0
[10 gennaio 2019]
Sull'aria e sui motivi ispiratori di E tu come stai? del compagno Claudio Baglioni -che nel sito reca come autore il n° 1848, e non sarà un caso!
(Testo)

In attesa di risolvere definitivamente il mistero se gli irresistibili détournements li abbia scritti Luca Bottura o Claudio Baglioni stesso, mi permetto di fornire il mio piccolo contributo baglioniano con questa sentita versione di una bella canzone del Claudio nazionale, ispirata dalle tristi vicende sentimentali che hanno visto protagonista Matteo Salvini, abbandonato dalla fidanzata, la bella & cuciniera Elisa Isoardi (“donna cuciniera, pìgliala pe' mogliera!”, recita un vecchio detto popolare). E perdìo, un po' di umana solidarietà nei confronti del povero Matteo, che per superare la cocente delusione d'amore si è visto costretto ad ingozzarsi di troiai mentre prima poteva senz'altro contare sui manicaretti... (continuer)
Ho girato e rigirato
(continuer)
10/1/2019 - 20:23
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Radio-Activity [No Nukes 2012 Version, Tokyo, Japan]

Radio-Activity [No Nukes 2012 Version, Tokyo, Japan]
[2012; orig. 1975]
Music / Musica / Musique / Sävel:
Ralf Hütter / Florian Schneider
Japanese Lyrics / Testo giapponese / Paroles japonaises / Japaninkieliset sanat: Ryuichi Sakamoto

Il 7 e 8 luglio 2012, un enorme due giorni di musica rock chiamata No Nukes 2012 si tenne al Makuhari Messe Convention di Chiba, presso Tokyo, organizzata da Ryuichi Sakamoto, membro del gruppo technopop giapponese Yellow Magic Orchestra (YMO), nonché compositore e vincitore di un premio Oscar. I profitti del concerto furono donati al Sayonara Genpatsu 1000 Man Nin Akushon (“Comitato dei Cittadini per la petizione da 10 milioni di firme per dire addio alle centrali nucleari”), un gruppo antinuclearista sostenuto da Sakamoto, dal premio Nobel per la letteratura (1994) Kenzaburō Ōe e da altri. Non era né un luogo, né un'occasione a caso: solo l'anno prima, il Giappone era stato colpito dalla catastrofe nucleare... (continuer)
チェルノビイリ ハリスバーグ セラフィールド ヒロシマ [1]
(continuer)
envoyé par Rikarutu Wenuturi-san 10/1/2019 - 18:01
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Balladen om Rune Henry Johansson

Balladen om Rune Henry Johansson
[1975]
Scritta da / Skriven av / Written by / Écrite par / Laulun tekijä: Carsten Palmær
Album / Albumi: Fria Proteatern, Vietnam Kambodja befriade!



Il diciassette aprile 1975 i “Khmer Rossi” entrarono a Phnom Penh; il trenta aprile dello stesso anno gli ultimi americani scapparono via da Saigon, da allora ribattezzata “Città Ho-Chi-Minh”. Nella Svezia di quegli anni agivano De Förenade FNL-Grupperna (DFFG), un'organizzazione di solidarietà nata per sensibilizzare l'opinione pubblica svedese, raccogliere fondi, manifestare contro la guerra imperialista USA e sostenere le lotte di liberazione indocinesi. Attivi fin dall'escalation militare del '64/'65, i DFFG svedesi fecero, tra le altre cose, pubblicare dei dischi di canzoni di protesta scritte da vari autori e collettivi; celebre è quello del 1968, Befria Södern (“Liberare il Sud”). Nel 1975 è invece il “disco di esultanza” Vietnam... (continuer)
År -65 i Rågsved, i Stockholms ytterkant
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/1/2019 - 16:28

Piccolo grande amore- Poster - Strada facendo

Piccolo grande amore- Poster - Strada facendo
[2019]

Claudio Baglioni, dopo lo scontro sulla Sea Watch, dedica a Matteo Salvini la rivisitazione di alcuni suoi successi.
PICCOLO GRANDE AMORE
(continuer)
envoyé par daniela -k.d. 10/1/2019 - 13:44
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Реанимация

Реанимация
Реанимация
автор: Гражданская Оборона
жанры: russian, post-punk
альбомы: Реанимация, Апельсин. Электричество

Yegor Letov: "Resuscitation" - sia la canzone che l'album sono stati scritti dopo un'altra visita alla rianimazione, o proprio lì nell'ospedale.E 'stato necessario sganciare la flebo di volta in volta, ed uscire nel corridoio, e lì i corpi giacevano arrotolati in un lenzuolo, scaricati, e questo non è qualcosa di banale, ma una specie di routine quotidiana: vengono portati via su una barella, ne vengono portati di nuovi ... C'era un soldato lì, prima della sua morte diceva qualcosa di simile a una grande poesia: sui cani feriti, su un comandante, sui pioppi incandescenti con giù, che vola verso l'orizzonte, sui cavalli ... Mi sono seduto e ho scritto, Ho tempo, come Mayakovsky in un sogno ha scritto alcuni versi, "Cloud In Pants", a mio parere, e quindi non riuscivo a decifrare... (continuer)
Бледные просветы посреди ветвей
(continuer)
envoyé par Donatella Leoni 9/1/2019 - 20:49

Le Vent souffle

Le Vent souffle
Le Vent souffle

Lettre de prison 2
Canzone léviane – Le Vent souffle – Marco Valdo M.I. – 2019


Dialogue Maïeutique


Lucien l’âne mon ami, ces lettres du prisonnier Levi sont assez singulières. Comme on va s’en apercevoir au fur et à mesure qu’on les découvrira, elles se ressemblent et elles ressortissent apparemment à la banalité la plus quotidienne.

Oh, dit Lucien l’âne, c’est assez normal si on y réfléchit un peu à ce qu’est le quotidien du prisonnier, qu’il soit Carlo Levi n’y change pas grand-chose. C’est d’ailleurs une des caractéristiques du temps de prison : il est indifférent et banal. Il ne s’y passe rien que sa propre répétition, il n’y passe que des heures qui se suivent à l’aveuglette. Avec le temps, elles finissent par distiller un insondable ennui.

Sans doute, reprend Marco Valdo M.I., mais nous n’en sommes pas encore là. Le prisonnier Levi vient seulement d’arriver... (continuer)
Merci pour le linge si utile.
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/1/2019 - 17:54
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Panico

Panico
(2018)
Album: Go Go Diva


A proposito di “Panico”, mi fa tristezza pensare a quanto successo in provincia di Ancona qualche giorno fa. Quel brano l’avevamo scritto pensando ai fatti di Torino e poi, purtroppo, è più attuale che mai. L’unica cosa che possiamo fare noi come cantautori è trovare dei nuovi immaginari, provare a sviluppare un nuovo lessico che non sia l’odio del nostro Ministro degli Interni ma che sia l’Amore che prevede la complessità, la difficoltà della vita eppure la bellezza di questi 80-100 anni che abbiamo la possibilità di vivere in questa Terra. A tal proposito – ti do una chicca – abbiamo deciso che nelle presentazioni del disco, durante “Panico” la nostra performance sarà quella di aprire un Atlante e di strappare le pagine mentre la cantiamo per far capire quanto è terribile quel che stiamo facendo al pianeta in cui viviamo, ossia distruggere delle parti di noi che ci appartengono e di cui non riusciamo a comprendere la bellezza e la necessità.

da un'intervista alla band

Dai guarda su il cielo
(continuer)
8/1/2019 - 22:59
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Si l'utopie marque le pas

Si l'utopie marque le pas
[2003]
Nell'album "Les diamants de l'été..."
C'était un chant d'entre-deux-guerres
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/1/2019 - 22:14
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Les trois hussards

Les trois hussards
[1890]
Parole di Gustave Nadaud
Una poesia messa in musica da compositori diversi, tra i quali Anatole Lionnet.

Una canzone sul tema ricorrente dei soldati – spesso tre, come in Trois soldats revenant de la guerre e Der treue Husar – che tornano dalla guerra, con l'illusione di trovare il loro mondo e i loro affetti intatti... Ma il tempo di guerra ha divorato ogni cosa...
C'étaient trois hussards de la garde
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/1/2019 - 21:53
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Povero tempo nostro

Povero tempo nostro
2019
Prezioso
paroles et musique de Gianmaria Testa

Quasi due anni dopo la morte arriva un disco di inediti di Gianmaria Testa, 'Prezioso'. Pensate fra le mura della casa di Castiglione Falletto o di Alba per album futuri o per altri artisti, undici nuove canzoni registrate per lo più in forma di appunti sonori per voce e chitarra, formano un racconto che si mescola a un commiato pieno di affetto. Paola Farinetti, moglie di Gianmaria, e Roberto Barillari, ingegnere del suono, presentano questo materiale proprio come se stessimo assistendo, accanto a Gianmaria Testa, alla gestazione di un nuovo disco, come se fossimo testimoni e compagni di un lavoro meticoloso, quotidiano, intimo. A partire dal brano che apre il disco, 'Povero tempo nostro' i registi Silvia Luzi e Luca Bellino, autori, tra le altre cose, di 'Il Cratere', presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2017 con grande successo,... (continuer)
Povero tempo nostro
(continuer)
envoyé par Dq82 8/1/2019 - 18:38
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The Streets of Lahore

The Streets of Lahore
2015
Another Man's Ground

On 26th May 2014 Farzana Parveen was murdered by 4 members of her own family in broad daylight outside the High Court of Lahore for marrying without their consent. Days later her grieving husband admitted to strangling his first wife in order to marry her. It has been estimated that 1000 women are the victims of so called ‘honour’ killings every year in Pakistan.
The sun shone on the face of Farzana Parveen
(continuer)
envoyé par Dq82 8/1/2019 - 10:04
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The I.C.I. Song (the Chemical Worker's Song)

The I.C.I. Song (the Chemical Worker's Song)
The poor safety and health conditions workers endured in the chemical industry are the theme of "The ICI Song", also known as 
"The Chemical Worker's Song" and "Process Man".  The song was written and recorded in 1964 by Ron Angel in Cleveland, UK, an 
area known for its chemical industry.
Recorded a few years ago by the Canadian group, Great Big Sea on their album "Up". Lorre Wyatt recorded it on his Roots and Branches for Folk-Legacy. Recorded also by The Young'uns
A process man am I and I'm telling you no lie.
(continuer)
envoyé par Dq82 8/1/2019 - 09:42
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The Meek Shall Inherit Nothing

The Meek Shall Inherit Nothing
[1981]
Testo e musica / Lyrics and Music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Frank Zappa
Album / Albumi: You Are What You Is

Dice l'Anonimo Toscano del XXI Secolo:
Cari sorelli, care fratelle, oramai passate (olééééé!!!) le sante festività natalìzzie (con due “z”), e sentendomi per questo infinitamente più buono (mentre durante le suddette festività mi sento, invero, cattivissimo), vi prego di accettare questo mio modestissimo contributo consistente in un vecchio brano del rev. Francesco Vincenzo Zappa, che pur essendo originario di Partinico (Palermo), scriveva canzoni, ohimé, in inglese americano (a parte una santa laude intitolata, come tutti sanno, Tengo 'na minchia tanta). Si tratta di un brano, come è possibile constatare, dalla profondissima e incontestabile moralità, instillatore di autentica pace e, a modo suo, ispirato da una enorme religiosità (quella cosa che è caratteristica... (continuer)
...Work the wall
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 8/1/2019 - 07:24
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La chanson de Yohann

La chanson de Yohann
[1967]
Parole di Eddy Marnay, nome d'arte di Edmond Bacri (1920-2003), paroliere e cantante francese d'origine algerina.
Musica di Georges Delerue (1925-1992), compositore francese, autore di tante colonne sonore per il cinema, come quelle di "Hiroshima Mon Amour" di Resnais, "Le Mépris" di Godard e di moltissimi capolavori di Truffaut.
Nell'album dal vivo di Dalida intitolato "Olympia 67"

La canzone fa parte della colonna sonora de "La Vingt-cinquième heure", un film contro la guerra diretto da Henri Verneuil, con Anthony Quinn e Virna Lisi.
Toi qui dort sur la paille d'une prison
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/1/2019 - 22:38
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Le chemineau

Le chemineau
[1956?]
Parole e musica di Francis Lemarque
Nell'EP "5", accompagnato da Jean-Paul Mengeon et son Orchestre
L'autore stesso la interpretò poi nel 1957 nell'EP "Paris se regarde", con Michel Legrand et son Orchestre et Les Blue Stars.
J'avais trouvé une place
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/1/2019 - 22:08

Le Fils emprisonné

Le Fils emprisonné
Le Fils emprisonné

Lettre de prison 1
Canzone léviane – Le Fils emprisonné – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue Maïeutique

Par deux fois, avec un intervalle de quelques mois, le peintre Carlo Levi (1902-1975) qui vivait à Turin, est arrêté et interné aux Nuove, la prison historique de Turin. C’était en 1934 et en 1935, avant d’être envoyé à Regina Cœli à Rome et de là, en relégation à Aliano en Lucanie. Durant ces séjours dans ces établissements publics, il enverra des lettres à sa famille. Ce sont ces 42 lettres, tirées de l’édition italienne : « È questo il «Carcer tetro»? Lettere dal carcere 1934-1935 (Il Melangolo – 1991), dont j’ai fait les versions françaises que sont ces chansons.

Ah, dit Lucien l’âne, voilà qui me paraît intéressant, déjà, car il s’agit de Carlo Levi, mais aussi, car je me suis toujours demandé ce que pensait un prisonnier au fur et à mesure qu’il découvre l’univers... (continuer)
17 mars 1934
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 6/1/2019 - 21:42
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Bertolt Brecht: Die Lösung

Bertolt Brecht: Die Lösung
[1953]
Gedicht von Bertolt Brecht
Poesia di Bertolt Brecht
A poem by Bertolt Brecht
Poème de Bertolt Brecht
Bertolt Brechtin runo

"Dieses Gedicht von Bertolt Brecht, geschrieben im Sommer 1953 aber veröffentlicht zuerst im Jahre 1959 in der Zeitung Die Welt, ist eine kritische Stellungnahme zu den Ereignissen des Aufstandes des 17. Juni 1953 in der DDR." [Juha Rämö]



Deutsch
Italiano


Die Lösung ist ein Gedicht des deutschen Dichters und Dramatikers Bertolt Brecht. Es ist Bestandteil der Sammlung Buckower Elegien.

Das Gedicht nimmt Bezug auf den Aufstand des 17. Juni in der DDR und berichtet von Flugblättern, die anschließend in der Stalinallee in Ost-Berlin verteilt worden seien. Diese erhoben die Forderung, die Bevölkerung müsse ihre Arbeit verdoppeln, um das Vertrauen der Regierung zurückzugewinnen. Daraufhin stellt das Gedicht die Frage, ob es nicht einfacher wäre, die Regierung... (continuer)
Nach dem Aufstand des 17. Juni
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 6/1/2019 - 13:32
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Joe Glenton

Joe Glenton
(2012)
Album: The Last Bird To Sing

One of the songs from my new album, ‘The Last Bird to Sing’, is about the ex-soldier and conscientious objector that I got to know ; Joe Glenton. Not only is his story inspiring but it occurred to me it’s one that has been told, in one form or another, in traditional folk songs through the ages. The theme of war has been a constant in folk songs going back centuries, whether the soldiers’ travails or the women left behind struggling and lamenting. But war still is a constant in our society. In fact, short interludes aside, we have been at war now since I was a child. This, and the experiences of it from ordinary people’s perspectives, I think deserves to be sung about.

interview - Folk radio

Una delle canzoni del mio nuovo album, ‘The Last Bird to Sing’, parla di un ex soldato e obiettore di coscienza che ho avuto modo di conoscere: Joe Glenton. Non... (continuer)
He joined the forces when he was young
(continuer)
envoyé par Adriana e Lorenzo 6/1/2019 - 12:36
Parcours: Déserteurs
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Radioattività

Radioattività
(2018)
Album: Undici canzoni di merda con la pioggia dentro

Un bolero disperato dei nostri tempi pieni di guerre, odio e gente meschina. E anche lei non c'è.

Cominciamo con Radioattività, leggero tappeto musicale di chitarra elettrica e distante batteria, che evolve poi in una delicata marcetta. Il brano, intimista, parla di un uomo che ha perso la propria donna, o comunque l’amata, in un mondo andato allo sfascio successivamente ad una guerra nucleare. È strutturato in climax ascendente: la radioattività viene nominata molto in avanti nel brano, ed è un quid per parlare di personaggi disperati in una Padania distrutta-il protagonista, un meteorologo, un terrorista jihadista. Le piogge acide, col loro vento, hanno lavato via l’amata dell’uomo.
indiemusic.it
Che ti aspetti se non nuvole
(continuer)
5/1/2019 - 19:46
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La rivoluzione è avere 20 anni

La rivoluzione è avere 20 anni
(2018)
Album: Desert Yacht Club
Siamo diavoli belli o angeli brutti
(continuer)
5/1/2019 - 13:23
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Thank God

Thank God
(1969)
Album: Foolish Fool
For every one man who cries for war
(continuer)
envoyé par Pierluigi Avorio 5/1/2019 - 12:10
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Colors of the Wind

Colors of the Wind
1995
Pocahontas O.S.T.
Music: Alan Menken
lyrics: Stephen Schwartz

Colors of the wind, che fa parte della colonna sonora di Pocahontas, ha vinto l’Oscar come Miglior canzone originale nel 1996. Scritta da Alan Menken e Stephen Schwartz, mostra un conflitto da Smith e Pocahontas, ovvero tra europei conquistatori e indigeni d’America. Pocahontas reagisce duramente quando si sente definire “selvaggia”.
In alcune lingue la canzone è interpretta da due diverse interpreti, una per il film e una per la colonna sonora.
La canzone è stata registrata in due versioni in lingua inglese, una cantata da Judy Kuhn, l’altra da Vanessa Williams. In lingua italiana invece è eseguita da Manuela Villa.
You think I'm an ignorant savage
(continuer)
envoyé par Dq82 5/1/2019 - 11:06
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Screwed

Screwed
(2018)
dall'album Dirty Computer
Featuring Zoë Kravitz

Testo tratto da Genius

Screwed ha qui un doppio senso: "fottuto" nel senso di essere rovinati dalle scelte che i governi e i potenti fanno per noi a cui Janelle contrappone il significato di "avere scopato": fate l'amore e non fatevi fottere dal potere.

La canzone contiene anche le parole "We'll put water in your guns", trasformare le vostre armi in pistole ad acqua, che è una bella versione moderna del "mettete dei fiori nei vostri cannoni".
I live my life in a magazine
(continuer)
4/1/2019 - 20:51
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Дальше действовать будем мы

Дальше действовать будем мы
Dalše dejstvovať budem my

Canzone di protesta all'interno di una società sovietica pianificata nei minimi dettagli nella quale i giovani si sentono a disagio e non entrano nei "vestiti" cuciti addosso per loro.
Мы хотим видеть дальше, чем окна дома напротив,
(continuer)
4/1/2019 - 13:16

Juan Rodolfo Wilcock: A mio figlio

Juan Rodolfo Wilcock: A mio figlio
Sta negli “Extra” perché è una poesia, non una canzone; a quanto ne so, l'unico ad avere “messo in musica” e cantato una poesia di Juan Rodolfo Wilcock, sono stato io (ma mi piacerebbe essere smentito). Quale tipo di relazione io abbia con Juan Rodolfo Wilcock fin dall'adolescenza, traspare -penso- da quella pagina; nella quale si trova anche, in una ”piccola postfazione” (persino tradotta in francese da Marco Valdo M.I.), un'altra poesia dell'argentino che scriveva “in una specie di italiano” (parole sue) nascosto tra le nebulose romane e Lubriano in provincia di Viterbo. Quella poesia, proveniente da un qualche anno '60, fa parte di un mannello intitolato: “Per il gatto”; del medesimo mannello fa parte questa. Juan Rodolfo Wilcock doveva avere un figlio, io non ce l'ho. Ho, come dire, rischiato di averne un paio, addirittura da due donne diverse; il primo, fatti ragionevoli conti, avrebbe... (continuer)
Abbi fiducia nella vita
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/1/2019 - 10:28
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Dendrocronologia

Dendrocronologia
[2017]
Cosma / Maroccolo / Casacci / Sinigaglia
Album: Botanica

La cronologia cosmica del viaggio di un raggio di luce, espressa in Travelling, trova il suo perfetto contraltare in questo brano dedicato alla cronologia vegetale: qualcosa che ci fa sentire infinitamente piccoli, effimeri. Poca differenza tra i nostri ottant'anni medi e i venti minuti di un batterio, in confronto alle specie vegetali che hanno visto non soltanto tutto lo scorrere della nostra storia conosciuta e della preistoria, ma anche gli albori di un pianeta quando la specie umana era ben al di là dal venire. Botanica è uno spettacolo che i Deproducers hanno portato in giro a partire dal 2017; cosa più importante di tutte, lo hanno portato anche in molte scuole sotto la supervisione scientifica del prof. Stefano Mancuso, botanico di prestigio mondiale, docente all'Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV). [RV]
I batteri possono vivere 20 minuti.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/1/2019 - 07:47

Jacques Ferny: La visite présidentielle

Jacques Ferny: La visite présidentielle
[1892]
Parole e musica Georges Chervelle, detto Jacques Ferny (1863-1936), librettista d'operetta e di teatro, poeta, chansonnier e goguettier francese.
Testo trovato su WikiParoles

Stavo pensando al "consenso nazionale" per il mediocre e stucchevole discorso di fine d'anno del nostro Presidente della Repubblica – a meno di un mese dalla firma da lui apposta a quello sconcio che è il decreto "Sicurezza" di Salvini & soci – ed ecco che m'imbatto in questa vecchia canzone di un goguettier montmartrois di cui si è, credo, praticamente persa la memoria. E ci casca a fagiuolo!
Quand un' ville orné' d'un Préfet
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2019 - 21:21

La ballata della RWM

La ballata della RWM
Testo tratto da Il Deposito

"La prima bozza del canto nasce nell'aprile del 2018 da una manciata di componenti dell’Indecoro ubriachi al bancone di Nello, sulle note di "Son la mondina son la sfruttata", poi rivisitata da tutto il coro. Dal testo traspare la presa di posizione netta contro la fabbrica di morte di Domusnovas, la RWM, spesso citata nella cronaca per la vendita di bombe all’Arabia Saudita che le sgancia nello Yemen compiendo innumerevoli atrocità.

È quindi un canto contro chi vive di guerra, e ne abbiamo tanti esempi qui in Sardegna, ma che dichiara guerra ai padroni di tutta la terra, con la volontà di lottare per un mondo libero".
Son bombardata, sono sfruttata
(continuer)
3/1/2019 - 17:03
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La Météo Nucléaire

La Météo Nucléaire
[2018]

Fumées, détonations, fuites et fissures ponctuent l’exploitation quotidienne des vieilles centrales nucléaires françaises. Et la situation n’est pas meilleure en Belgique…
Comment vont nos centrales ? Quels événements fortuits ?
(continuer)
envoyé par adiana 3/1/2019 - 12:51

L’Heure de l’Hirondelle

L’Heure de l’Hirondelle
L’Heure de l’Hirondelle

Chanson française – L’Heure de l’Hirondelle – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 121
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – V, VII)

Dialogue Maïeutique

« L’heure de l’hirondelle », en voilà encore un de tes titres, dit Lucien l’âne. Je vais essayer d’en deviner le sens avant même de connaître la chanson.

Voyons voir, dit Marco Valdo M.I. en souriant.

Donc, l’heure de l’hirondelle, dit Lucien l’âne, pour moi, a une double signification. Soit, elle marque un début ; soit, elle marque une fin. Car, si l’hirondelle annonce le printemps, elle annonce aussi et en même temps, la fin de l’hiver.

Ça, Lucien l’âne mon ami, tu as mis pile dans le mille – certains ajoutent :... (continuer)
Lamme dit : « J’ai un grand dessein
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/1/2019 - 10:14
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Water Cannon

Water Cannon
In 2007 the government of New South Wales bought a water cannon. That it had never been used by 2019 shows that the purchase was unnecessary. The money could have bought two fully equipped emergency ambulances. The water cannon is a toy of the police state. The tune is Rosin the Bow.
It’s away with your batons and tasers
(continuer)
envoyé par Tony Smith 3/1/2019 - 04:42
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Tulipani

Tulipani
[2015]
Parole di Stefano Benni
Musica di Fausto Mesolella
Dall'album "Canto Stefano - Fausto Mesolella Canta Stefano Benni"

extra
Non occorre parlare
(continuer)
envoyé par Krzysiek 2/1/2019 - 23:27




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