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Nothing but the Same Old Story

Nothing but the Same Old Story
[1981]
Parole e musica di Paul Brady
Nel suo album intitolato “Hard Station”
I was just about nineteen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/11/2017 - 12:58
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The Immigrant

The Immigrant
[1978]
Scritta da Merle Haggard e Dave Kirby
Nell’album “I'm Always on a Mountain When I Fall”
American ranching consists of a mansion
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/11/2017 - 12:42
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J't'écris (ou la 5ème guerre mondiale)

J't'écris (ou la 5ème guerre mondiale)
[1980]
Scritta da Éric Charden (1942-2012) con Didier Barbelivien e Guy Mattéoni
La canzone che dà il titolo ad decimo album di questo cantautore francese (peccato per l’orribile copertina, ma gli anni 80 ci abituarono ad orrori anche peggiori...)
Testo trovato su Bide & Musique
J't'écris, que deviens-tu?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/11/2017 - 11:56
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2ème tabor

2ème tabor
Les Marocains dans la Seconde Guerre Mondiale
Groupe Hoba Hoba Spirit - 2015
Le commentateur :
(continuer)
envoyé par JJ 15/11/2017 - 11:22
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La statua della mia libertà

La statua della mia libertà
2017
Il codice della bellezza
Testo e musica Samuel e Lorenzo Cherubini

"La statua della mia libertà" è il brano dell'album solista di Samuel dedicato alla tragedia dei migranti. Scritto a quattro mani con Jovanotti, racconta la storia di chi non avendo più nulla da perdere lascia ogni cosa per ricominciare a vivere in un mondo a loro estraneo
La statua della mia libertà
(continuer)
envoyé par Dq82 15/11/2017 - 00:17
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W.O.P.

W.O.P.
(2004)
Title track dell'album

Il titolo, “Wop”, deriva dalla storpiatura che gli americani davano alla parola “guappo”. “Wop” è l’acronimo di “without paper" o "Without passaport” e si riferisce al timbro che gli americani mettevano sui passaporti degli italiani emigrati. Raiz utilizza una sigla burocratica per indicare gli stranieri in arrivo negli States senza uno straccio di documento. Nella title-track afferma proprio questo concetto e canta: “I’ sogno italian, nuje simmo tutti ammiscati, tu che ce vuo’ fa? Simmo ‘e pate ‘e tanti figli, forse è chesta ‘a verità… So’ francese, i so’ spagnolo, sogno pure ‘mericano, faje cchiù ampresso chiamarme napulitano”.

Nel disco la lingua diventa un mezzo di comunicazione universale: si alternano italiano, inglese e napoletano come fossero un unicum, amalgamando stili diversi come il reggae, il soul, la canzone napoletana, sapori mediorientali, ma anche la bossanova e ritmiche bembe e cubane.

dalla recensione su rockol
Italian I’m italian the original halfcaste
(continuer)
14/11/2017 - 23:28
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Rootz

Rootz
[1998]
Nell'album “Lingo”
Con Pino Daniele alla chitarra
La voce che accompagna Raiz nelle parti in inglese è quella di Dave Watts (Fun-Da-Mental)

"La gente dice che bisogna cacciare gli immigrati ed io dico 'Ok, bene!', vuol dire che mi porterò via il mio tè, le mie patate, la mia polvere da sparo e alla fine vi lascerò senza nulla... Rimarrete senza niente di niente, giusto una zolla d'erba che potrete masticarvi come le mucche..."
Aggio girato pe' mille città
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 21:41
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Figli di Dio

Figli di Dio
[1999]
Nell'album “4/4 – Quattro/Quarti”.
Al flauto traverso Mauro Pagani
Mezanotte e assieme 'a luna dint' 'o scuro
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 21:08
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Caña

Caña
[2001]
Nell'album “Imaginaria”

Il ritornello in spagnolo è la poesia “Caña” composta nel 1930 dal grande poeta cubano Nicolás ‎Guillén e pubblicata nel 1931 nella raccolta “Sóngoro cosongo. Poemas mulatos”
Il brano è già presente sulle CCG/AWS anche nella traduzione inglese di Langston Hughes
El negro junto al cañaveral
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 20:46
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'Na bella vita

'Na bella vita
[2013]
Un'altra splendida traccia dall'album “Controra”, con Enzo Gragnaniello
Ho trovato il testo sul sito ufficiale degli Almamegretta
Tutte ’e penziere ‘e chi è scustumato
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 20:08
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Pane vino e casa

Pane vino e casa
[2013]
La bellissima traccia che chiude l'album “Controra”, impreziosita dal sax di James Senese
Ho trovato il testo sul [[|sito ufficiale degli Almamegretta]] ma l'ho corretto all'ascolto, mettendo al fondo tra parentesi una strofa che non viene proposta nell'audio.
Gli alberi, la terra, il sole, il mare, le stelle
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 19:53
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Shah Mot (the Shah Is Dead / Checkmate)

Shah Mot (the Shah Is Dead / Checkmate)
[1980]
Parole di Gil Scott-Heron
Musica di Gil Scott-Heron e Brian Jackson, compositore con cui collaborò per tutti gli anni 70
Nell’album intitolato “1980”
Testo trovato su Genius

“Shah Mot”, nella traslitterazione dall’arabo, starebbe per “Lo Scià è morto”. La traduzione in inglese sarebbe assonante con il termine “checkmate”, scacco matto…
In questa canzone Gil Scott-Heron voleva assimilare la lotta dei neri americani negli USA contro il “regime” dominato dai bianchi alla rivoluzione iraniana del 1979…
Non mi pare che sia stata proprio la stessa cosa, ma tant’è… Comunque, tanto per la cronaca, se nel 1953 un golpe ordito dalla CIA aveva deposto il legittimo e laico presidente Mossadeq, nel 1979 il sanguinario fantoccio americano, lo Shah Reza Pahlavi, fu deposto (ma non ucciso, morì in esilio in Egitto l’anno seguente) in favore di una repubblica islamica largamente improntata alla legge coranica… Quali similitudini ci vedesse Scott-Heron, lo sapeva solo lui…
My name is what's your name
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 16:05
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Shut 'Um Down

Shut 'Um Down
[1980]
Parole di Gil Scott-Heron
Musica di Gil Scott-Heron e Brian Jackson, compositore con cui collaborò per tutti gli anni 70
Nell’album intitolato “1980”
Testo trovato su Genius

Una canzone sullo stesso tema di We Almost Lost Detroit, la necessaria lotta contro le centrali nucleari. Gil Scott-Heron fu molto impegnato sul tema in quegli anni.
Did you feel that rumble? Did you hear that sound?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 15:42
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أمي

أمي
Ommi
1966
Ashiq min filastin (A lover from Palestine)

Musicata da Marcel Khalife

Il poeta palestinese Mahmud Darwish racconta: quando ero in carcere mi venne a trovare mia madre con della frutta e del caffe` e non posso dimenticare la sua tristezza quando il mio carceriere sequestro` tutto e verso` per terra il caffe`. Non potendo dimenticare le sue lacrime, le ho scritto questa mia poesia OMMI (mia madre), come una confessione sulla carta argentata del mio pacchetto di sigarette....non potevo mai immaginare che sarebbe poi diventata l`inno cantato dai bambini alle loro madri.
أحنُ إلى خبز أمي
(continuer)
envoyé par Dq82 14/11/2017 - 10:45
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Alien (Hold on to Your Dreams)

Alien (Hold on to Your Dreams)
[1980]
Scritta da Gil Scott-Heron
Nell’album intitolato “1980”, con Brian Jackson, compositore che ha collaborato con Scott-Heron per tutti gli anni 70.
Midnight near the border trying to cross the Rio Grande
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 08:38
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Risk to Exist

Risk to Exist
[2016]
La traccia che dà il titolo all’ultimo album di questa band inglese, pubblicato all’inizio del 2017
I proventi della vendita del singolo sono stati destinati al sostegno dell’organizzazione Migrant Offshore Aid Station (MOAS) che si occupa del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
Ever felt like you're going nowhere, and you need a little help
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 08:21
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A L I E N S

A L I E N S
[2017]
The third track of Coldplay’s 2017 EP “Kaleidoscope”, A L I E N S is a song about refugees fleeing their home from a war-torn planet and trying to seek refuge somewhere else.
The proceeds of this song go to the Migrant Offshore Aid Station (MOAS) to help save migrants on the Mediterranean Sea. (Genius)
We were just about to lose our home
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/11/2017 - 08:05
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Una bala en mi cabeza

Una bala en mi cabeza
2016
Corren malos tiempos para ser anarquista...sincronicemos la utopia
Laberintos de desidia,
(continuer)
envoyé par Dq82 13/11/2017 - 17:11
Parcours: Gênes - G8
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Genova tace

Genova tace
2004
Maledetto Copernico
Se ti muovi lentamente non ti fermeranno,
(continuer)
envoyé par Dq82 13/11/2017 - 12:39
Parcours: Gênes - G8
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Sarajevo

Sarajevo
1997
Voodo vibes
Families worlds apart
(continuer)
envoyé par Dq82 13/11/2017 - 10:41
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Ballad på en soptipp

Ballad på en soptipp
[1964]
Testo e musica di Cornelis Vreeswijk
Lyrics and music by Cornelis Vreeswijk
Text och musik : Cornelis Vreeswijk
Album: Ballader och oförskämdheter



“E si 'homincia benino”, si dice dalle mie parti. Questa qua, nella produzione abbastanza vasta di Cornelis Vreeswijk, può essere considerata la “canzone n° 1” almeno per quel che riguarda gli album in studio: è infatti la prima traccia del primo album dell'olando-svedese, Ballader och oförskämdheter (“Ballate e impertinenze”) del 1964. Si “homincia benino”, direttamente in mezzo a una discarica di rifiuti, come sottolineato giustamente dal creatore di questa pagina, Juha Rämö, inserendo la foto di Cornelis Vreeswijk e di un suo compagno chitarrista in mezzo a un immondezzaio di rottami.

La storia ci tramanda che, in un primo momento, le canzoni scritte da Cornelis Vreeswijk avrebbero dovuto essere cantate e incise dal suo amico... (continuer)
Här sitter jag på en soptipp och skådar mig dystert kring
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 13/11/2017 - 10:05
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Sva bol svijeta

Sva bol svijeta
(1993)

L'Eurovision del 1993 (in cui, tra parentesi, l'Italia presentò Enrico Ruggeri e la sua Sole d'Europa che si classificò dodicesima) vide la partecipazione per la prima volta degli stati nati dalla disgregazione della Jugoslavia. Come la Croazia con Don't ever cry, la Bosnia Erzegovina presentò una canzone che cercava di portare all'attenzione del mondo la guerra nel paese e nella capitale Sarajevo ancora sotto assedio.
Ja ne mogu skinuti zvijezde sa neba
(continuer)
12/11/2017 - 22:58
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Don't ever cry

Don't ever cry
(1993)
Music by: Andrej Basa
Lyrics by: Đorđe Novković

La prima canzone presentata all'Eurovision dalla Croazia indipendente, ancora in guerra. Una sdolcinata canzoncina su un soldato morto in guerra, pensata per attirare le simpatie verso la nuova nazione...

Per la cronaca la canzone si piazzò quindicesima mentre andò un po' meglio al nostro Enrico Ruggeri con Sole d'Europa arrivato dodicesimo.
Tisuće snova dalekih, ruža u srcima zaspalih
(continuer)
12/11/2017 - 22:43
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Make Love Not War

Make Love Not War
Album: Ohne Schminke - 1985
Blumen trugen sie im Haar und trampten durch das Land
(continuer)
12/11/2017 - 22:25
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Spent the Day in Bed

Spent the Day in Bed
(2017)
Album Low in High School

Primo singolo estratto dal nuovo album di Morrissey, un pezzo ironico nello stile del cantante inglese. Rifugiarsi tra le lenzuola per scappare dal lavoro che uccide, e dalle notizie fatte solo per terrorizzarci e tenerci buoni...

Ho passato la giornata a letto mentre i lavoratori rimangono schiavizzati. Ho passato la giornata a letto, non sono il mio tipo ma adoro il mio letto e vi consiglio di... smettere di guardare le notizie perché le notizie sono fatte per spaventarti e per farti sentire piccolo e solo...
Spent the day in bed
(continuer)
envoyé par Lorenzo 12/11/2017 - 21:46
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Le grand étang

Le grand étang
Paroles : Jean Tranchant - Musique : Arthur Honegger

Ces vers sont extraits d’un chant populaire du quatorzième siècle intitulé Le grand étang. [...] identifié en effectuant une recherche dans Gallica, la bibliothèque numérique de la BNF. Il a fait l’objet d’un article dans le journal Le Populaire (organe de la SFIO) du 17 janvier 1934 intitulé « Un chant révolutionnaire : Le peuple tondu ».
Sous le gibet de Montfaucon
(continuer)
envoyé par JJ 12/11/2017 - 18:17
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Abendlied

Alfred Gless
Abendlied
Oktoberklub

Testo / Lyrics / Paroles / Text: Herrmann Szepanski & Willi Lewin
Abend ist es und der Sterne Licht die Nacht erhellt
(continuer)
envoyé par J 12/11/2017 - 11:43
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Cornelis Vreeswijk: Balladen om herr Fredrik Åkare och den söta fröken Cecilia Lind

Cornelis Vreeswijk: Balladen om herr Fredrik Åkare och den söta fröken Cecilia Lind
[1966]
Testo / Lyrics / Text: Cornelis Vreeswijk
Musica / Music / Musik:
"Monday Morning"
(Canzone tradizionale inglese
English folksong
Engelsk folksång)
Album: Grimascher och telegram
Från Öckerö loge hörs dragspel och bas
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 11/11/2017 - 11:57
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God

God
(1969)
Album: John Lennon/Plastic Ono Band


Questa canzone è un capolavoro. È una canzone contro tutti gli idoli, a partire da Dio e dai suoi profeti. Una canzone che parla della possibilità di mettere da parte Dio per arrivare all'Io. La canzone che è costata la vita a John Lennon.

Ma partiamo dall'inizio. I primi versi sono nati durante una seduta di psicoanalisi. All'epoca Lennon si era infatti affidato alle teorie del Dr Arthur Janov inventore della terapia dell'urlo primario (Primal Scream) che sosteneva che l'uso della voce attraverso l'urlo primordiale o primario, riconducendo alle origini, porta l'individuo che lo compie a ricongiungersi, in una sorta di rinascita, con la propria psiche liberandola dalle proprie paure e traumi attraverso l'esternazione di rabbia ed emozioni. Cosa che Lennon mette in pratica in questa canzone.

Durante una delle conversazioni con Janov, Lennon... (continuer)
God is a concept
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 10/11/2017 - 22:21

Mare monstrum

Caldo è il sole sopra il mare
(continuer)
10/11/2017 - 13:17
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Он был хирургом

Он был хирургом
Il piccolo difetto di un bravo dottore.
Он был хирургом, даже «нейро»,
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 9/11/2017 - 22:49

A Christmas Ghost-Story

A Christmas Ghost-Story
[Christmas Eve 1899]
Versi di Thomas Hardy, nella raccolta “Poems of the Past and the Present” pubblicata nel 1901
Poesia messa in musica da John Pierre Herman Joubert, compositore sudafricano classe 1927, e poi anche da Garth Baxter, compositore statunitense classe 1946

Una delle molte poesie di Thomas Hardy che si riferiscono alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in ‎due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.‎
Originariamente il testo si concludeva dopo 8 versi, ma l’attacco che Thomas Hardy subì dopo la pubblicazione della poesia sulla Westminster Gazette lo indusse a rafforzare la sua posizione assolutamente contraria a quella guerra coloniale. Così aggiunse una quartina in cui, nel paragone tra il soldato ucciso (è il suo fantasma a parlare) ed il Cristo crocifisso, Hardy non risparmiava un attacco alla Chiesa come entità che da duemila anni benedice le guerre e nasconde la vera causa dell’assassinio di Gesù Cristo.
South of the Line, inland from far Durban,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/11/2017 - 16:06

Embarcation

Embarcation
[Southampton Docks: October 1899]
Versi di Thomas Hardy, nella raccolta “Poems of the Past and the Present” pubblicata nel 1901
Musica di John Pierre Herman Joubert, compositore sudafricano classe 1927

Una delle molte poesie di Thomas Hardy che si riferiscono alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in ‎due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.‎
Here, where Vespasian's legions struck the sands,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/11/2017 - 14:48
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Let the Boots Do the Talking

Let the Boots Do the Talking
[1999]
Brano che dà il titolo ad un EP di questa band anarco-punk scozzese

Canzone antifa piuttosto esplicita, della serie “I fascisti non devono parlare” e peggio…
E non manca una condivisibile giustificazione storica, la “Battaglia di Cable Street” del 4 ottobre 1936 a Londra…

La “Battaglia di Cable Street” avvenne la domenica del 4 ottobre 1936 a Cable Street nell'East End di Londra. Quel giorno decine di migliaia di anti-fascisti (ebrei, socialisti, anarchici e comunisti) cercarono di impedire lo svolgimento di un corteo della British Union of Fascists, il partito fascista britannico capeggiato dal “baronetto” Sir Oswald Ernald Mosley, un ultra-conservatore che durante alcuni viaggi in Italia si era invaghito di Mussolini. Proprio nel 1936 Mosley si era sposato in seconde nozze con la nobildonna Diana Mitford e il matrimonio si era svolto, in gran segreto, nella residenza di Goebbels... (continuer)
Oi!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/11/2017 - 12:57
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Bully Boys

Bully Boys
[1980]
Scritta da Frances Sokolov, in arte Vi Subversa (1935-2016), cantante e chitarrista, fondatrice di questa anarcho-punk band di Brighton.

Quando parlava della violenza fascista, Vi Subversa sapeva bene di cosa stava parlando: era ebrea, figlia di rifugiati a Londra dall’Europa dell’est sotto il giogo hitleriano.

“Ma non piangere, non versare una lacrima, non è tempo di essere vittime. I picchiatori fascisti sono (di nuovo) qui, non ti resta che infilarti il tuo giubbotto nero e reagire...”
The bully boys are coming
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/11/2017 - 10:29
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Which Side Will You Be On?

Which Side Will You Be On?
[1978]
Scritta da Joop de Vries
Il brano che intitola un 7” di questa punk band di Rotterdam
when this country is another Vietnam
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/11/2017 - 08:20

Scomposizione e tariffario di Giulio Regeni, ricercatore

Scomposizione e tariffario di Giulio Regeni, ricercatore
[9 novembre 2017]
Lyrics by Ahmed il Lavavetri
Music by Wolfgang Amadeus Mozart
(se musica non c'è, tanto vale puntare in alto)
Giulio Regeni da solo vale
(continuer)
9/11/2017 - 00:49

Tudor Arghezi: Serenadă

Tudor Arghezi: Serenadă
[1932]
Poesia di Tudor Arghezi
Poezie de Tudor Arghezi
A poem by Tudor Arghezi
Poème de Tudor Arghezi
Da / De la / From / D'après Flori de mucigai

Dire che Tudor Arghezi (mi scuso per il link inglese, ma l'articolo sull'italica Wikipedia fa veramente rècere) è stato un poeta, uno scrittore e un intellettuale controverso, no, non è un'esagerazione. Come non è affatto un'esagerazione dire che è stato uno dei maggiori poeti del '900 europeo; negli anni '60 e '70 godette anche in Italia di un po' di notorietà, grazie ad alcune traduzioni di Salvatore Quasimodo (ovviamente mediate: Quasimodo non conosceva una parola di romeno) e al volume antologico curato e tradotto dal valsusino Marco Cugno -che lui, sì, il romeno lo conosceva alla perfezione-, il quale fu pubblicato nientemeno che dalla Einaudi nel 1972 e che ho in questo momento, semidistrutto dall'uso e dal tempo, tra le mani.

Senza... (continuer)
De cu noaptea, câte toate:
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 8/11/2017 - 19:53
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Alice no País dos Matraquilhos

Alice no País dos Matraquilhos
[1989]
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album “Aos amores”
Testo trovato qui
Mãe fora, em que avenida
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/11/2017 - 13:53
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Quatro quadras soltas

Quatro quadras soltas
[1979]
Versi di António Aleixo e José Afonso
Musica di Sérgio Godinho
Interpretazione di Sérgio Godinho insieme ad Adriano Correia De Oliveira, José Afonso e Fausto
Nell’album intitolato “Campolide” (nome di un quartiere di Lisbona)
Testo trovato su qui
[Sérgio Godinho]
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/11/2017 - 13:14
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El hombre que se convirtió en animal

El hombre que se convirtió en animal
1986
Documento

Compuse esta canción poco después de haber leído La metamorfosis de Franz Kafka, que era uno de esos libros que circulaban por el Campo de Melinka de mano en mano y de cabaña en cabaña. Me imagino que no necesito decir quién es el metamorfoseado del cual aquí se habla. Por razones de seguridad estos versos sólo se cantaron en voz baja y ante un público selecto de presos políticos. Hoy forman parte mi disco Documento (1986), que grabé al cumplirse diez años de mi exilio en Alemania y que compila las 27 canciones que nacieron de mi experiencia como prisionero.
cantoscautivos.cl

Ispirato dal libro la Metamorfosi di Kafka, uno dei pochi libri che giravano nel campo di concentramento di Melinka, fu scritta questa canzone per Augusto Pinochet.
Esta historia es la triste historia
(continuer)
envoyé par Dq82 8/11/2017 - 09:45
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Curas y milicos

Curas y milicos
1986
Documento

No quiero exagerar, pero el Campo de Melinka llegó a funcionar no solo como fábrica de artesanía y sala de espectáculos, sino que hasta de universidad. Todos los días se daban clases de idiomas, de astronomía, de artes plásticas, de medicina o literatura. Se construían hornos solares. Se ofrecían charlas de aracnología. Se desarrollaban programas de alfabetización. Para un veinteañero como yo, interesado en conocer más a fondo la historia americana, había profesores de americanismo que, si querían, te regalaban todo su conocimiento sin cobrarte entrada. Fue oyendo a uno de esos profesores que supe del Padre Bartolomé de las Casas, un religioso que vivió en Centroamérica y se ganó el título de Defensor de los Indios en el período más cruento de la Conquista. Su vida estuvo llena de derrotas. No logró impedir los excesos que se cometían con la aprobación de la Iglesia Católica,... (continuer)
Si la cruz llegó a este mundo
(continuer)
envoyé par Dq82 8/11/2017 - 09:33
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Amor

Amor
1986
Documento

Autor: Sergio Vesely / Guillermo Núñez

Esta canción está basada en un poema escrito en el Campo de Prisioneros de Puchuncaví por Guillermo y dedicado a su compañera Soledad. De todas las canciones que hice estando preso esta es la única que no lleva letra mía. El motivo es muy humano y sencillo: Guillermo se me acercó un día para preguntarme si podía ponerle música a unos versos que él había escrito para cantarlos a su amada la próxima vez que ella viniera a visitarlo. A mí la idea me pareció tan original y me gustó tanto que decidí ayudarle. Tomé la hoja de papel con el poema, me lo llevé a mi celda en una de las cabañas vecinas y después de leerlo y releerlo varias veces me puse a componer esta canción. Es una pena, pero no me acuerdo si Soledad llegó a oírla alguna vez.
“Amor” hoy forma parte de mi disco Documento (1986), así como otras 26 canciones nacidas desde mi encierro en diferentes centros de detención de la dictadura.
cantoscautivos.cl
Amor,
(continuer)
envoyé par Dq82 8/11/2017 - 09:28
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Diálogo musicalizado entre dos ancianos presos

Diálogo musicalizado entre dos ancianos presos
1986
Documento

En el Campo de Detenidos de Puchuncaví (Melinka) me tocó compartir la celda con un hombre de edad que provenía de Lota, donde trabajó extrayendo carbón de las minas durante toda una vida. Su lenguaje me llamó la atención desde un principio. Era muy distinto al “chileno” de un capitalino veinteañero como yo. Cuando él conversaba con sus colegas presos yo no entendía casi nada. Esta canción la compuse en la celda, transcribiendo parte de esas conversaciones, y es uno de los 27 temas contenidos en el disco Documento (1986), que grabé al cumplirse diez años de mi exilio en Alemania y que compila todas esas creaciones que nacieron de mi experiencia como prisionero.
cantoscautivos.cl
¿Qué pasa, cumpadre, que no cumpa na?
(continuer)
envoyé par Dq82 8/11/2017 - 09:23
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Capitán, el rumbo es una isla errante

Capitán, el rumbo es una isla errante
1986
Documento

Esta canción fue dedicada a Óscar Castro, a quien tuve la suerte de conocer en 1975 en Puchuncaví. Con su experiencia teatral – Óscar ya era un actor bastante conocido antes de caer detenido – se integró de lleno al trabajo cultural que nosotros habíamos organizado en el así llamado “Campo de Melinka”, donde todos los viernes se presentaba el espectáculo de los presos. Nuestra amistad fue breve pero muy intensa. Varias veces, en medio de una conversación seria, él se desconectaba, se subía a un barco imaginario llamado “El Supertricio” y me invitaba a viajar con él por el reino de su fantasía. En esos momentos, yo me olvidaba de que estaba preso.
“Capitán, el rumbo es una isla errante” hoy forma parte del disco Documento (1986), así como otras 26 canciones nacidas desde mi encierro en diferentes centros de detención de la dictadura.
cantoscautivos.cl
Hice buenas migas con un capitán,
(continuer)
envoyé par Dq82 8/11/2017 - 09:13
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Cardinal Chic

Cardinal Chic
[2014]
Parole di Federico Lucia, in arte Fedez
Musica di Rocco Rampino, in arte Congorock
Nell’album “Pop-Hoolista”

Per il percorso “No Vat”. Anche a questa può sembrare manchi il necessario attributo “Anti War”, ma in realtà ce l’ha eccome: la solita guerra dei 100.000 anni che i ricchi e i potenti fanno a tutti gli altri. E i ricchi e potenti che si ammantano di Dio fanno ancora più schifo.
Il monaco non fa l'abito e manco l'arbitro
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/11/2017 - 08:44
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Unity

Unity
UNITY

Lyrics written by: Mira Eilabouni
Music and arrangement by: all participants on the project
Sound engineer: Modern Music School Bremen
Music producer: Aleksandar Mitevski

Musicians and contributors
Amna, Tarik, Snjeza, Melissa, Anda, Anastasia, Martha, Rea, Josip, Ivan, Sinisha. Panagiotis, Florent, Valentina, Petar, Rami, Visar, Granit, Yarden, Forat, Amany, Afnan, Jana, Youssef, Svenja, Juraj, Hrvoje, Marko, Kostas, Dunja, Ariel, Milutin, Milos, Mira, Sophia, Rene, Hysein, Lisa, Brane, Marianna, Gerlinda, Slobodan, Nenad.


Video director: Andrei Matalyha
Camera: Andrei Matalyha and Stefan Lakic
Video editor: Kristaps Prūsis

Executive producer and project manager: Darko Mitevski

UNITY is a peace song that was created during the project
I believe
(continuer)
envoyé par Visar Haxhifazliu 8/11/2017 - 08:20
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Till arbetarne!, eller Arbetets söner

Till arbetarne!, <em>eller</em> Arbetets söner
[1885]
Testo: Henrik Menander / Musica: Nils Peter Möller
Lyrics: Henrik Menander / Music: Nils Peter Möller
Text: Henrik Menander / Musik: Nils Peter Möller


Arbetets söner är en av den svenska arbetarrörelsens äldsta och främsta sånger. Texten skrevs av Henrik Menander, som av den i Köpenhamn verksamma Foreningen for Socialismens Fremme i Sverrig fick uppdraget att skriva en sång, som skulle sjungas vid föreningen utflykt till Malmö. Han skrev då Till arbetarne!, som snart kom att kallas Arbetets söner efter de första raderna. Sångtexten delades ut till medlemmarna och sjöngs på utfärden den 2 augusti 1885, först på Öresundsbåten och senare i Kasinoträdgården i Malmö. Den går på melodin till den då vanliga skolsången Vindarnas kör med text av Atterbom. Kompositör var kantorn vid Lunds domkyrka Nils Peter Möller. Musiken har använts av både nykterhetsrörelsen och olika kristna samfund... (continuer)
Arbetets söner, sluten er alla
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/11/2017 - 06:45
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The Disappeared (Los Desaparacidos)

The Disappeared (Los Desaparacidos)
2009
Listen

Lyrics by Wally Page
Mamma still waiting for someone to say
(continuer)
envoyé par Dq82 7/11/2017 - 22:31
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Canción de amor a una desaparecida

Canción de amor a una desaparecida
1986
Documento

Daniela era el nombre político de María Cecilia Labrín, militante del Movimiento de Izquierda Revolucionaria de Chile (MIR). Agentes de la DINA (policía política del régimen) la detuvieron en su domicilio de la calle Latadía de Santiago el mes de agosto de 1974. Nunca volvieron a tenerse noticias de ella.

Desde mi celda compuse esta canción dedicada a la memoria de Daniela, de Cecilia… Es uno de los 27 temas contenidos en el disco Documento (1986), que grabé al cumplirse diez años de mi exilio en Alemania y que compila todas esas creaciones que nacieron de mi experiencia como prisionero.
cantoscautivos.cl
Daniela en dolores,
(continuer)
envoyé par Dq82 7/11/2017 - 22:08
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Canción del desaparecido

Canción del desaparecido
1986
Documento

Varios de mis amigos y compañeros desaparecieron después de caer detenidos. La dictadura negaba conocer su paradero, pero yo sabía que mentía.  Muchos de ellos estuvieron presos conmigo en los calabozos de Villa Grimaldi. Esta canción se cantó en una celda de la Cárcel de Valparaíso con un vigía parado al lado de la puerta, por si se acercaba algún gendarme. Hoy, junto con otras 26 canciones nacidas en la prisión, la “Canción del desaparecido” forma parte de mi disco Documento (1986) grabado en Alemania al cumplirse mis primeros diez años de exilio.
cantoscautivos.cl
He comenzado este canto
(continuer)
envoyé par Dq82 7/11/2017 - 22:01
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Bones of Saints

Bones of Saints
(2017)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)

dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.


"And yet we know very well that if there were no armament factories, nothing would be happening,”
Robert Plant
They're loading up the ships
(continuer)
7/11/2017 - 21:49

Benjamin Péret: La loi Paul Boncour

Benjamin Péret: La loi Paul Boncour
[Fine anni 20]
Una poesia di Benjamin Péret, pubblicata nel 1929 sul n. 12 della rivista La Révolution Surréaliste e poi inclusa in “Je ne mange pas de ce pain-là”, una raccolta di 28 poesie composte tra il 1926 ed il 1936, anno della sua pubblicazione e della partenza dell'autore per la guerra di Spagna.

Joseph Paul-Boncour (1873-1972) è stato un uomo politico francese, socialdemocratico, che alla fine degli anni 20 patrocinò una legge per la mobilitazione generale in tempo di guerra, approvata solo nel 1938 (e che servì poi a ben poco, come sappiamo).
Partez chiens crevés pour amuser les troupes
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/11/2017 - 21:46
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Carving Up the World Again... a wall and not a fence

Carving Up the World Again... a wall and not a fence
(2017)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)

dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.


"It's not a fence. It's a wall. We're going to build a wall. I could wait about a year and a half until we finish our negotiations with Mexico, which we'll start immediately after we get to office, but I don't want to wait."
(Donald Trump)

Il titolo di questa nuova canzone di Robert Plant, sempre in forma a quasi settant'anni, prende spunto da una dichiarazione di Trump ma non è diretta solo a #45, ma in generale ai Trump di tutto il mondo e di tutte le epoche, dediti a costruire muri. Plant ha dichiarato di vedere dei progressi in molti aspetti della società umana, ma sempre accompagnati da porte chiuse e da dolore.



A very quick glimpse at what we’ve had to do because we have no faith in mankind.... (continuer)
The Russians, the Americans, the British and the French
(continuer)
envoyé par Lorenzo 7/11/2017 - 21:25
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If There's a God in Heaven (What's He Waiting For?)

If There's a God in Heaven (What's He Waiting For?)
[1976]
Scritta da Elton John con Bernie Taupin e Davey Johnstone
Nell'album “Blue Moves”
Torn from their families
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/11/2017 - 21:10
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God’s Song (That’s Why I Love Mankind)

God’s Song (That’s Why I Love Mankind)
[1972]
Parole e musica di Randy Newman
Nell'album “Sail Away”

“Ho raso al suolo le vostre città, che stupidi dovete essere! Vi ho portato via i vostri figli, e voi vi siete chiamati benedetti per questo... Voi tutti dovete essere pazzi per avere fede in uno come me! E' per questo che io amo il genere umano...”
Cain slew Abel, Seth knew not why
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/11/2017 - 20:54
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In Nomine

In Nomine
[2006]
Nell'album intitolato “Controlli”

Curiosamente ho trovato il testo di questo brano sulla pagina di un sito, quello del Centro Culturale San Giorgio, dedito, tra l'altro, al monitoraggio del cosiddetto “rock satanico”, con una predilezione per le canzoni che, ad avviso dei Sangiorgini, contengono o conterrebbero messaggi “satanici” subliminali, messaggi rovesciati, bifronti, velocizzati e preconsci che vanno sotto la definizione anglofona di backmasking

Questa degli Africa di messaggi criptici ne contiene due, uno all'inizio e uno alla fine. I Sangiorgini hanno decifrato solo il primo, che però non è per nulla satanico, direi, piuttosto ironico: “I sacerdoti non dimenticano nessuno. Tu non dimenticare il loro conto corrente postale.”

Per il resto, il testo è un “sacrosanto” (scusate l'aggettivo) attacco a Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, che durante il suio pontificato a più... (continuer)
Sono cattolico
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/11/2017 - 19:05
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Storswänsken

Storswänsken
[2008]
Testo e musica: Ronny Eriksson
Lyrics and music: Ronny Eriksson
Text och musik: Ronny Eriksson

In Svezia è potuto succedere che un leader della destra moderata che ha fatto per un discreto periodo (dal 2006 al 2014) pure il primo ministro, vale a dire Fredrik Reinfeldt, abbia sempre categoricamente rifiutato ogni coalizione con l'estrema destra, vale a dire i cosiddetti “Democratici Svedesi” (Svenska Demokrater), preferendo loro i Verdi. Reinfeldt, inoltre, è sempre stato noto per la sua opposizione alla xenofobia e al razzismo; da questo punto di vista, la Svezia non fa assolutamente eccezione nella cara Europazza di oggi. E' accaduto così che Fredrik Reinfeldt, mentre era in visita nel quartiere di Ronna della città di Södertalje (presso Stoccolma), vale a dire uno dei tanti quartieracci pieno zipillo di immigrati, abbia pronunciato una frase rimasta celebre: ”Ursvenskt är bara... (continuer)
Nu är det tid att vi alla tar strid
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/11/2017 - 18:41
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Samuel

Samuel
La chanson évoque sous forme de chronique rapportée par un professeur d'une école catholique la persécution des juifs en France durant la seconde guerre mondiale
CD "Vrai métier" 2012
Hier, lundi 22, François est entré dans ma classe
(continuer)
envoyé par JJ 7/11/2017 - 18:32

Säg mig du lilla kula

Säg mig du lilla kula
[1981]
Music / Musica / Musique / Musik / Musiikki : Guillermo Michel
Lyrics / Testo / Paroles / Text / Teksti : Bengt Ahlfors

This song is from the 1981 peace cabaret »Snurra min jord« (Turn, My World, Turn) of Wasa Teater, the Swedish Theatre of Vaasa on the Finnish west coast. The lyrics have a direct bearing on the cartridge factory of Lapua (Swedish Lappo), a small town in Southern Ostrobothnia.

On 13 April 1976, the factory, located in downtown Lapua, was destroyed by an explosion. Forty workers, mostly women, were killed and 60 people injured in Finland's worst industrial accident. The factory was rebuilt in a new location outside the center and production reassumed. Ever since, bullets from Lapua have been flying and lighting fires all over the world.
Säg mig du lilla kula,
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 6/11/2017 - 23:37
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Orzowei

Orzowei
[1976]
Parole di Susan Duncan Smith e Cesare De Natale
Musica di Guido e Maurizio De Angelis, gli Oliver Onions
Cori dei Fratelli Balestra
Sigla dell'omonima serie televisiva diretta dal francese Yves Allégret, una produzione italo-tedesca che nel nostro paese andò in onda in 13 puntate a partire dalla fine di aprile del 1977. Con il giovanissimo attore inglese Peter Marshall nella parte del protagonista, Isa / Orzowei, il “trovatello”, forse in lingua zulu. Peter Marshall morì nel 1986 in un incidente automobilistico in Sudafrica.
Lo sceneggiato fu tratto dal romanzo scritto nel 1955 da Alberto Manzi (1924-1997), un grande pedagogo che tra il 1960 ed il 1968, con la sua trasmissione “Non è mai troppo tardi” sul secondo canale della RAI TV, insegnò a leggere e a scrivere a milioni di italiani. Sul maestro Manzi invito ad ascoltare i podcast delle due puntate di recente a lui dedicate... (continuer)
Corri ragazzo vai e non fermarti mai
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/11/2017 - 22:04

Restez enfants !

Restez enfants !
Poème intitulé L'Esclave dans "Veillée des Antilles" 1821
Mis en musique par Adolphe Adam (24 juillet 1803 / 3 mai 1856)
Interprété par Françoise Masset
CD Les Compositeurs de Marceline Desbordes-Valmore 2010
Pays des noirs ! berceau du pauvre Arsène,
(continuer)
envoyé par JJ 6/11/2017 - 18:37
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Princesse

Princesse
Paroles, musique et interprétation : Bernard Joyet
CD AU TEMPS POUR MOI ! (2004)
Qu´est-ce que tu feras quand tu seras grande?
(continuer)
envoyé par JJ 6/11/2017 - 15:41
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Fileuse

Fileuse
Le poème ‘Fileuse’ est extrait de ‘Poésies inédites’ de Marceline Desbordes-Valmore 1860
Récitant : Gilles-Claude Thériault
Ambiance musicale : Gustav Mahler
La fileuse file en versant des larmes ;
(continuer)
envoyé par JJ 6/11/2017 - 15:26
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Sandokan

Sandokan
[1976]
Scritta da Guido e Maurizio De Angelis, Sergio Sollima e Susan Duncan Smith
Sigla introduttiva dell'omonimo sceneggiato televisivo diretto da Sergio Sollima, con Kabir Bedi (Sandokan), Philippe Leroy (Yanez de Gomera), Carole André (Lady Marianna Guillonk), Andrea Giordana (Sir William Fitzgerald) e Adolfo Celi (rajah Lord James Brooke)

C'erano già tracce di Sandokan e Yanez sulle CCG/AWS, e così – dopo aver ascoltato la bellissima puntata dedicata ad Emilio Salgari della trasmissione radiofonica “Ettore”, sempre magnificamente condotta da Michele Dalai su Radio2 – mi sono deciso a contribure questo famoso tormentone dei fratelli De Angelis.

In fondo quella di Sandokan non è altro che la storia di una lotta senza quartiere (e senza speranza) contro il padre crudele di questo nostro mondo, di cui tantissimi esseri umani, ancora oggi e forse anche più di un tempo, hanno visto e vedono solo il volto ingiusto e feroce: il colonialismo britannico.
San-do-ka-an... San-do-ka-an...
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/11/2017 - 22:02
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Victor Hugo: Souvenir de la nuit du quatre

Jersey, 2 décembre 1852
Jersey, 2 dicembre 1852

Souvenir de la nuit du quatre è tratto dalla raccolta poetica e satirica Les Châtiments, pubblicata nel 1853: sette libri dai titoli ironici e dal tono polemico, dei pamphlets che sono una denuncia politica di Luigi Napoleone Bonaparte (Napoleone III).

Quello che segue è il terzo testo del secondo libro, un episodio susseguente al Colpo di stato del 2 dicembre 1851, con il quale Luigi Napoleone Bonaparte, eletto presidente della repubblica francese nelle elezioni del 10 dicembre 1848 con il 74% dei voti e con il sostegno del “Partito dell'Ordine”, sciolse l'Assemblea Nazionale, decretò lo stato di assedio in tutta la Francia e represse nel sangue l'opposizione repubblicana e democratica (oltre ventiseimila arresti, migliaia di morti -il Times arrivò alla cifra di diecimila, anche se probabilmente esagerata-, deportazioni di massa). Il testo... (continuer)
L'enfant avait reçu deux balles dans la tête.
(continuer)
envoyé par JJ 5/11/2017 - 17:17
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Ecrit après la visite d'un bagne

Ecrit après la visite d'un bagne
Texte parlé sur une musique de Sylvain Richardot
Interprétation : Chanson Plus Bifluorée

« Ecrit après la visite d’un bagne » a été écrit en 1853 et publié dans Les Quatre Vents de l’esprit en 1881
Chaque enfant qu'on enseigne est un homme qu'on gagne.
(continuer)
envoyé par JJ 5/11/2017 - 16:58

La fucilazione di Ferrer

anonyme
La fucilazione di Ferrer
[1909]
Sull'aria de Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio, o Aria di Caserio, o Il sedici di agosto
Parole di autore anonimo distribuite a Firenze su foglio volante all'indomani dell'assassinio avvenuto a Barcellona del grande libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario Francisco Ferrer

“Riman l'Idea se muore l'uom...”

Il catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909) è stato un libero pensatore pacifista e anticlericale e un pedagogista libertario. Fondò a Barcellona la cosiddetta “Escuela Moderna” per l’educazione razionale che - in un sistema educativo allora saldamente in mano alla retriva e oscurantista chiesa cattolica - nel 1906 arrivò a contare un paio di migliaia di allievi. Ma nel 1907 Ferrer fu accusato di aver avuto un qualche ruolo in un attentato contro il Re Alfonso XIII e, anche se scagionato, la sua scuola fu additata come covo di facinorosi... (continuer)
Vittima d'un livore
(continuer)
envoyé par Bernart Bartelby 5/11/2017 - 15:03

Il lamento della figlia di Ferrer

anonyme
Il lamento della figlia di Ferrer
[1909]
Canto sulla melodia del Va, pensiero (dal “Nabucco”) di Giuseppe Verdi (già ripresa da Pietro Gori per il suo Inno del primo maggio). Diffusosi nel novarese subito dopo l'assassinio avvenuto a Barcellona del grande libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario Francisco Ferrer.
Testo contenuto in un articolo a firma di Cesare Bermani e intitolato “Esperienze politiche di un ricercatore di canzoni nel Novarese”, pubblicato ne “Il nuovo canzoniere italiano”, IV, aprile 1964, pp. 39-53.

Il catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909) è stato un libero pensatore pacifista e anticlericale e un pedagogista libertario. Fondò a Barcellona la cosiddetta “Escuela Moderna” per l’educazione razionale che - in un sistema educativo allora saldamente in mano alla retriva e oscurantista chiesa cattolica - nel 1906 arrivò a contare un paio di migliaia di allievi. Ma nel... (continuer)
O di Spagna malvagia sentenza,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartelby 5/11/2017 - 14:40
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Mississippi, It's Time

Mississippi, It's Time
(2015)


"I grew up in the South and lived there until I was 50," Earle says in a statement, "and I know that I'm not the only Southerner who never believed for one second that the Confederate battle flag is symbolic of anything but racism in anything like a modern context. [This song] is about giving those southerners a voice."
Steve Earle
Come on, Mississippi
(continuer)
5/11/2017 - 00:03




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