La caduta di Livorno
Siam raminghi Livornesi,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/4/2017 - 12:04
Parcours:
Exil et exiliés
Полководец
Połkovodec
Questo pezzo è uno delle quattro "Danze della morte".
Canti e danze della morte
Ciclo di quattro canti per voce e pianoforte
Musica: Modest Musorgskij
Testo: A. A. Goleniscev-Kutuzov
Ninna nanna (re diesis minore)
Dedica: A. J. Vorobeva-Petrova
Serenata (re diesis minore)
Dedica: L. I. Sestakova
Trepak (re minore)
Dedica: O. A. Petrov
Il condottiero (mi bemolle minore)
Dedica: A. A. Goleniscev-Kutuzov
La Morte è raffigurata come un ufficiale al comando delle truppe defunte di due eserciti dopo una terribile battaglia. Mentre le truppe sfilano al suo cospetto, proclama il suo ricordo duraturo di tutti loro.
Questo pezzo è uno delle quattro "Danze della morte".
Canti e danze della morte
Ciclo di quattro canti per voce e pianoforte
Musica: Modest Musorgskij
Testo: A. A. Goleniscev-Kutuzov
Ninna nanna (re diesis minore)
Dedica: A. J. Vorobeva-Petrova
Serenata (re diesis minore)
Dedica: L. I. Sestakova
Trepak (re minore)
Dedica: O. A. Petrov
Il condottiero (mi bemolle minore)
Dedica: A. A. Goleniscev-Kutuzov
Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1875 - 1877
Edizione: Bessel, San Pietroburgo, 1882
Composizione: 1875 - 1877
Edizione: Bessel, San Pietroburgo, 1882
La Morte è raffigurata come un ufficiale al comando delle truppe defunte di due eserciti dopo una terribile battaglia. Mentre le truppe sfilano al suo cospetto, proclama il suo ricordo duraturo di tutti loro.
Грохочет битва, блещут брони,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva 11/4/2017 - 11:41
Parcours:
Musique classique contre la guerre
I matri
testo : Jaka
musica : Jaka / Princevibe / Fede k 9
Album: Forza originaria (2011)
musica : Jaka / Princevibe / Fede k 9
Album: Forza originaria (2011)
le madri piangono per i figli che scelgono la strada della malavita
(continuer)
(continuer)
10/4/2017 - 20:39
Parcours:
La Mafia et les mafias
Welcome Mother Jones
first sung, by himsthe author, at a UMW meeting October 13, 1902
Mary Harris Jones, born in Cork in 1837; Grew up in Toronto; became an organizer for railroad workers in 1873; served labor and unions as a part of every great labor struggle until 1919. Especially active in the coal mines where the worst conditions in America were. Died 1930.
Testo tratto da traditionalmusic.co.uk
Mary Harris Jones, born in Cork in 1837; Grew up in Toronto; became an organizer for railroad workers in 1873; served labor and unions as a part of every great labor struggle until 1919. Especially active in the coal mines where the worst conditions in America were. Died 1930.
Testo tratto da traditionalmusic.co.uk
All hail, Mother Jones, to Mahaska,
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 10/4/2017 - 18:44
The Spirit of Mother Jones
2010
Abocurragh
Words and Music by Andy Irvine
Mary Harris “Mother” Jones (1837 – 30 November 1930) was an Irish-born American schoolteacher and dressmaker who became a prominent labor and community organizer. She helped coordinate major strikes and cofounded the Industrial Workers of the World.
Jones worked as a teacher and dressmaker, but after her husband and four children all died of yellow fever in 1867 and her dress shop was destroyed in the Great Chicago Fire of 1871, she began working as an organizer for the Knights of Labor and the United Mine Workers union. From 1897, at about 60 years of age, she was known as Mother Jones. In 1902 she was called “the most dangerous woman in America” for her success in organizing mine workers and their families against the mine owners. In 1903, to protest the lax enforcement of the child labor laws in the Pennsylvania mines and silk mills, she organized a children’s march from Philadelphia to the home of President Theodore Roosevelt in New York.
Abocurragh
Words and Music by Andy Irvine
Mary Harris “Mother” Jones (1837 – 30 November 1930) was an Irish-born American schoolteacher and dressmaker who became a prominent labor and community organizer. She helped coordinate major strikes and cofounded the Industrial Workers of the World.
Jones worked as a teacher and dressmaker, but after her husband and four children all died of yellow fever in 1867 and her dress shop was destroyed in the Great Chicago Fire of 1871, she began working as an organizer for the Knights of Labor and the United Mine Workers union. From 1897, at about 60 years of age, she was known as Mother Jones. In 1902 she was called “the most dangerous woman in America” for her success in organizing mine workers and their families against the mine owners. In 1903, to protest the lax enforcement of the child labor laws in the Pennsylvania mines and silk mills, she organized a children’s march from Philadelphia to the home of President Theodore Roosevelt in New York.
Mother Jones is dead and gone she could no longer stay
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 10/4/2017 - 15:53
Tom Mooney Is Free
1967
Hard Hitting Songs For Hard Hit People, 2012 - Guthrie, Lomax, & Seeger
Thomas Joseph "Tom" Mooney (December 8, 1882 – March 6, 1942) was an American political activist and labor leader, who was convicted with Warren K. Billings of the San Francisco Preparedness Day Bombing of 1916. Believed by many to have been wrongly convicted of a crime he did not commit, Mooney served 22 years in prison before finally being pardoned in 1939.
Hard Hitting Songs For Hard Hit People, 2012 - Guthrie, Lomax, & Seeger
Thomas Joseph "Tom" Mooney (December 8, 1882 – March 6, 1942) was an American political activist and labor leader, who was convicted with Warren K. Billings of the San Francisco Preparedness Day Bombing of 1916. Believed by many to have been wrongly convicted of a crime he did not commit, Mooney served 22 years in prison before finally being pardoned in 1939.
Mister Tom Mooney is free!
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 10/4/2017 - 15:37
Take It Back
(1967)
da Disraeli Gears, secondo album della celebre blues band inglese.
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Un classico blues dall'album dei Cream che contiene il loro maggiore successo, Sunshine Of Your Love. La canzone è ispirata alle immagini degli studenti statunitensi che bruciavano le cartoline di leva durante la guerra in Vietnam.
da Disraeli Gears, secondo album della celebre blues band inglese.
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Un classico blues dall'album dei Cream che contiene il loro maggiore successo, Sunshine Of Your Love. La canzone è ispirata alle immagini degli studenti statunitensi che bruciavano le cartoline di leva durante la guerra in Vietnam.
Take it back, take it back, take that thing right out of here.
(continuer)
(continuer)
9/4/2017 - 22:08
Maria
(1969)
Album: Here We Are Again
Album: Here We Are Again
Maria, I'm growing so tired of fighting this war,
(continuer)
(continuer)
9/4/2017 - 21:55
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Vietato morire
[2017]
Parole e musica di Ermal Meta
Canzone presentata all'ultima edizione del Festival di Sanremo e uscita come singolo estratto dall'omonimo album.
Traccia d'apertura dell'album, il brano funge da seguito per il singolo “Lettera a mio padre” del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica.
Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di lasciare il marito e successivamente di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle.” (it.wikipedia)
Abbiamo già incontrato Ermal Meta su queste pagine come autore di 28-03-1997 del gruppo la Fame di Camilla, una canzone sulla strage della Katër i Radës, la nave carica di profughi albanesi che il 28 marzo di 20 anni fa venne speronata ed affondata da un'unità della marina militare italiana.
Parole e musica di Ermal Meta
Canzone presentata all'ultima edizione del Festival di Sanremo e uscita come singolo estratto dall'omonimo album.
Traccia d'apertura dell'album, il brano funge da seguito per il singolo “Lettera a mio padre” del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica.
Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di lasciare il marito e successivamente di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle.” (it.wikipedia)
Abbiamo già incontrato Ermal Meta su queste pagine come autore di 28-03-1997 del gruppo la Fame di Camilla, una canzone sulla strage della Katër i Radës, la nave carica di profughi albanesi che il 28 marzo di 20 anni fa venne speronata ed affondata da un'unità della marina militare italiana.
Ricordo quegli occhi pieni di vita
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2017 - 21:07
Non me ne frega niente
[2017]
Scritta da Claudia Lagona, in arte Levante
Singolo estratto dall'album “Nel caos di stanze stupefacenti”
Canzone interessante, ma qualcuno aiuti Levante a trovare una copertina migliore per il prossimo disco... Bella la coscia, però...
Scritta da Claudia Lagona, in arte Levante
Singolo estratto dall'album “Nel caos di stanze stupefacenti”
Canzone interessante, ma qualcuno aiuti Levante a trovare una copertina migliore per il prossimo disco... Bella la coscia, però...
Sogno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/4/2017 - 20:38
The Good Soldier
[2007]
Scritta da Trent Reznor e Atticus Ross
Nell'album “Year Zero”
“Year Zero” è un concept album – e come tale forse andrebbe contribuito per intero – ambientato in un prossimo futuro distopico (“or the present, depending on how you look at the post-Trump world”, scrivono i NIN sul loro sito), quando il mondo è ormai avviato inesorabilmente verso la sua fine, causata dalla rapacità e dalla ferocia dell'apparato militare-industriale statunitense, che esprime da sempre i vertici politici del paese.
In “The Good Soldier” il protagonista è un soldato, di una delle tante guerre americane di questi ultimi decenni, che probabilmente viene investito dall'esplosione di un cosiddetto IED (“improvised explosive device”), le mine artigianali ad alto potenziale che tante vittime hanno mietuto tra i soldati a stelle e strisce e delle coalizioni internazionali soprattutto in Afghanistan e Iraq.
“This... (continuer)
Scritta da Trent Reznor e Atticus Ross
Nell'album “Year Zero”
“Year Zero” è un concept album – e come tale forse andrebbe contribuito per intero – ambientato in un prossimo futuro distopico (“or the present, depending on how you look at the post-Trump world”, scrivono i NIN sul loro sito), quando il mondo è ormai avviato inesorabilmente verso la sua fine, causata dalla rapacità e dalla ferocia dell'apparato militare-industriale statunitense, che esprime da sempre i vertici politici del paese.
In “The Good Soldier” il protagonista è un soldato, di una delle tante guerre americane di questi ultimi decenni, che probabilmente viene investito dall'esplosione di un cosiddetto IED (“improvised explosive device”), le mine artigianali ad alto potenziale che tante vittime hanno mietuto tra i soldati a stelle e strisce e delle coalizioni internazionali soprattutto in Afghanistan e Iraq.
“This... (continuer)
Gun fire in the street
(continuer)
(continuer)
envoyé par B.B. 8/4/2017 - 22:14
Capital G
[2007]
Scritta da Trent Reznor e Atticus Ross
Nell'album “Year Zero”
G come “Greed”, ma anche come George W. Bush, che a Trent Reznor e ai suoi doveva stare particolarmente antipatico già solo per il fatto che nella prigione di Guantánamo si era soliti usare la musica della band industrial di Cleveland per torturare i prigionieri...
Scritta da Trent Reznor e Atticus Ross
Nell'album “Year Zero”
G come “Greed”, ma anche come George W. Bush, che a Trent Reznor e ai suoi doveva stare particolarmente antipatico già solo per il fatto che nella prigione di Guantánamo si era soliti usare la musica della band industrial di Cleveland per torturare i prigionieri...
I pushed a button and elected him to office and... ha
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/4/2017 - 21:13
Parcours:
George Walker Bush II
Bombers
[1978]
Scritta da Gary Numan sotto lo pseudonimo di Valerian
Singolo uscito nel 1978
La guerra, un bombardamento imminente su di una città, il panico fra la gente, i soldati che si preparano allo scontro maledicendo il giorno in cui si sono arruolati, la gelida tracotanza del pilota che sta per sganciare il suo carico di morte...
Una canzone che nel testo ricorda molto Five Years di David Bowie.
Scritta da Gary Numan sotto lo pseudonimo di Valerian
Singolo uscito nel 1978
La guerra, un bombardamento imminente su di una città, il panico fra la gente, i soldati che si preparano allo scontro maledicendo il giorno in cui si sono arruolati, la gelida tracotanza del pilota che sta per sganciare il suo carico di morte...
Una canzone che nel testo ricorda molto Five Years di David Bowie.
Look up I hear the scream of sirens on the wall
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/4/2017 - 15:01
Islamic Bomb
[2004]
Parole e musica di Jello Biafra
Nel disco intitolato “Never Breathe What You Can't See”, nel quale Jello Biafra si accompagna con i Melvins, storica band alternative rock / hardcore punk capitanata da Roger "Buzz" Osborne.
Parole e musica di Jello Biafra
Nel disco intitolato “Never Breathe What You Can't See”, nel quale Jello Biafra si accompagna con i Melvins, storica band alternative rock / hardcore punk capitanata da Roger "Buzz" Osborne.
The sun sets on the desert
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/4/2017 - 14:29
Fall Dog Bombs the Moon
[2003]
Parole e musica di David Bowie
Nell'album “Reality”
The sword… is unsheathed. The blade… stands ready.
(Oliver North, Fox News, 18 March 2003)
Reality was a wartime album, written and cut during the United States’ invasion of Iraq in the spring of 2003. It was the record of a man living in a city whose attack had provided the justification for the war; it was the work of a British expatriate sickened by the war’s long, seemingly orchestrated media buildup.
La spada... è sguainata. La lama... è pronta.
(Oliver North, Fox News, il 18 marzo 2003)
“Reality” era un album in tempo di guerra, scritto apposta per l'invasione degli Stati Uniti dell'Iraq nella primavera del 2003. E' stato la testimonianza di un uomo che viveva nella città il cui attacco aveva fornito la giustificazione per la guerra; è stato il lavoro di un espatriato britannico disgustato dalla lunga preparazione di... (continuer)
Parole e musica di David Bowie
Nell'album “Reality”
The sword… is unsheathed. The blade… stands ready.
(Oliver North, Fox News, 18 March 2003)
Reality was a wartime album, written and cut during the United States’ invasion of Iraq in the spring of 2003. It was the record of a man living in a city whose attack had provided the justification for the war; it was the work of a British expatriate sickened by the war’s long, seemingly orchestrated media buildup.
La spada... è sguainata. La lama... è pronta.
(Oliver North, Fox News, il 18 marzo 2003)
“Reality” era un album in tempo di guerra, scritto apposta per l'invasione degli Stati Uniti dell'Iraq nella primavera del 2003. E' stato la testimonianza di un uomo che viveva nella città il cui attacco aveva fornito la giustificazione per la guerra; è stato il lavoro di un espatriato britannico disgustato dalla lunga preparazione di... (continuer)
Hope, little girl
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/4/2017 - 22:49
Cellblock Door
[2011]
Parole di Daniel “Mudcat” Dudeck
Musica di Daniel Dudeck, Eskil Wetterqvist, Joe Burton e Shannon Kirk
Nell'album intitolato “American Idle”
Testo trovato sul sito dei Mudcat su Bandcamp
Parole di Daniel “Mudcat” Dudeck
Musica di Daniel Dudeck, Eskil Wetterqvist, Joe Burton e Shannon Kirk
Nell'album intitolato “American Idle”
Testo trovato sul sito dei Mudcat su Bandcamp
It’s a cold feeling when they lock the cellblock door
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/4/2017 - 22:27
Parcours:
Des prisons du monde
Commodicide
[2013]
Parole di Daniel “Mudcat” Dudeck
Musica di Daniel Dudeck, Eskil Wetterqvist, David Evans e Joseph Burton
Nell'album intitolato “You Better Mind”
Testo trovato sul sito dei Mudcat su Bandcamp
Parole di Daniel “Mudcat” Dudeck
Musica di Daniel Dudeck, Eskil Wetterqvist, David Evans e Joseph Burton
Nell'album intitolato “You Better Mind”
Testo trovato sul sito dei Mudcat su Bandcamp
It’s all in the way
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/4/2017 - 22:12
This World Is Not Our Home (One of These Days)
[2003]
Scritta da Donnie McCormick and Mudcat, band folk-country-Americana (nel senso del sottogenere del folk) originaria di Atlanta, Georgia.
Nel loro album intitolato “Kickin' Chicken”
Testo trovato sul loro sito su Bandcamp
Si tratta di una bella rivisitazione in chiave pacifista e antimilitarista della melensa (certamente come testo, ma a me la country comunque mi piace!) “This World Is Not My Home”, inno cristiano reso famoso nel 1962 dalla calda voce di Jim Reeves. A lui non portò molto bene, visto che morì un paio di anni dopo in un disastro aereo...
Scritta da Donnie McCormick and Mudcat, band folk-country-Americana (nel senso del sottogenere del folk) originaria di Atlanta, Georgia.
Nel loro album intitolato “Kickin' Chicken”
Testo trovato sul loro sito su Bandcamp
Si tratta di una bella rivisitazione in chiave pacifista e antimilitarista della melensa (certamente come testo, ma a me la country comunque mi piace!) “This World Is Not My Home”, inno cristiano reso famoso nel 1962 dalla calda voce di Jim Reeves. A lui non portò molto bene, visto che morì un paio di anni dopo in un disastro aereo...
This world is not our home
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/4/2017 - 21:43
La ballata delle morti bianche
2013
Uniko Neurone
Uniko Neurone
Sono costretto a lavorare
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 13:35
The Durham Light Infantry
1989 (Re-edition 1994)
Nee Gud Luck
Nee Gud Luck
When I was just a young lad
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 13:20
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Going to the Mine
1998
Think Positive
(Johnny Handle)
Think Positive
(Johnny Handle)
Into the smoky morning
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 13:10
One Soldier's Thoughts
2010
Reflections on War
Reflections on War
I just called round to say farewell
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:59
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Soldiers of the Lord
2010
Reflections on War
Reflections on War
Over ‘No Man’s Land’ march the Ghosts of Agincourt
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:58
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
A Hospital Ship at Tobruk
2010
Reflections on War
Inspired by 'A Hospital Ship at Tobruk', the memoirs of Effie Townend, a nurse from Selby, awarded the Royal Red Cross for her duty aboard HMHS Somersetshire; Nurse Effie, a painting by Beryl Trist; and comments by Chris Chambers.
Reflections on War
Inspired by 'A Hospital Ship at Tobruk', the memoirs of Effie Townend, a nurse from Selby, awarded the Royal Red Cross for her duty aboard HMHS Somersetshire; Nurse Effie, a painting by Beryl Trist; and comments by Chris Chambers.
Reading your memoirs transported me
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:56
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Somewhere at the Front, Somewhere
2010
Reflections on War
Reflections on War
Somewhere at the front, somewhere
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:49
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Bold as Brass
2010
Reflections on War
Reflections on War
Sat in your uniform looking real class
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:47
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Please Monsieur
2015
A Carousel for Fools
La preghiera di un militare di non essere amputato...
A Carousel for Fools
La preghiera di un militare di non essere amputato...
Please Monsieur a penny for mi’ keep sir
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:38
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
You Should Have Been There
2015
A Carousel for Fools
A Carousel for Fools
I well remember Martin Luther King
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 12:33
Workers Song (American Boy American Girl)
2011
Another dead end job
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 6/4/2017 - 11:41
They Don't Care About Us
[1995]
Parole e musica di Michael Jackson
Nell'album “HIStory” (per esteso “HIStory: Past, Present and Future - Book I”
All'epoca di “HIStory”, Michael Jackson usciva dalla prima causa giudiziaria intentagli per presunti abusi sessuali su di un minorenne. L'accusa si rivelò essere soltanto un bieco tentativo di estorsione ma segnò l'artista per tutta la vita, una vera persecuzione che ebbe termine solo nel 2005 con la piena assoluzione. E nonostante questo ancora oggi è molto diffusa l'erronea opinione che Michael Jackson sia stato uno schifoso pedofilo... Il pregiudizio accompagnò anche questa canzone, che venne accusata addirittura di antisemitismo... Niente di più falso: l'uso delle espressioni “Jew me” e “Kike me” (Kike è un termine spregiativo per ebreo) era assolutamente chiaro nel contesto, cioè, “puoi picchiarmi, puoi odiarmi, puoi trattarmi da negro o da ebreo, ma non potrai mai... (continuer)
Parole e musica di Michael Jackson
Nell'album “HIStory” (per esteso “HIStory: Past, Present and Future - Book I”
All'epoca di “HIStory”, Michael Jackson usciva dalla prima causa giudiziaria intentagli per presunti abusi sessuali su di un minorenne. L'accusa si rivelò essere soltanto un bieco tentativo di estorsione ma segnò l'artista per tutta la vita, una vera persecuzione che ebbe termine solo nel 2005 con la piena assoluzione. E nonostante questo ancora oggi è molto diffusa l'erronea opinione che Michael Jackson sia stato uno schifoso pedofilo... Il pregiudizio accompagnò anche questa canzone, che venne accusata addirittura di antisemitismo... Niente di più falso: l'uso delle espressioni “Jew me” e “Kike me” (Kike è un termine spregiativo per ebreo) era assolutamente chiaro nel contesto, cioè, “puoi picchiarmi, puoi odiarmi, puoi trattarmi da negro o da ebreo, ma non potrai mai... (continuer)
Skin head, dead head, everybody gone bad
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/4/2017 - 22:28
SHE
2017
SHE
www.she.org.au
SHE is a not for profit organisation that provides specialist counselling services for women who are currently or have experienced family and domestic violence.
The lyrics of SHE the song are based on the words and stories of Tasmanian women who have suffered from domestic violence.
SHE
www.she.org.au
SHE is a not for profit organisation that provides specialist counselling services for women who are currently or have experienced family and domestic violence.
The lyrics of SHE the song are based on the words and stories of Tasmanian women who have suffered from domestic violence.
Oh he calls me a bitch and he calls me a whore
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 5/4/2017 - 15:59
Young Bosnia
2017
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
They’ve burned the bridge outside our holdings
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 5/4/2017 - 15:21
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Philistine
2017
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
I don’t want to need you
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 5/4/2017 - 15:19
Petrograd
2017
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
Wildcat howling in the distant snow
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 5/4/2017 - 15:16
We Are All Going to Die
2017
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
August 1914
Un concept album sulle guerre del XX secolo. La copertina è il dipinto "The Inexorable Flow of History" di Jakub Rozalski
Like before you never speak your pretty mind
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 5/4/2017 - 15:13
Pezzi di cielo
2013
Portavérta
Una canzone antimilitarista, durante il servizio militare invece di suonare il silenzio, suona La Bamba
Portavérta
Una canzone antimilitarista, durante il servizio militare invece di suonare il silenzio, suona La Bamba
Sopra di noi spostano pezzi di cielo
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 5/4/2017 - 14:59
Il partigiano Ezio
Roberto e Lara Villani
2017
Testo: Roberto Villani, nipote di Ezio Villani, con la figlia Lara
Musica Gianluca Spirito e Marino Severini
La canzone è stata scritta da Roberto Villani nipote di Ezio Villani, presentata dal vivo il 2/4/2017 allo SCUP di Roma.
Il testo era stato inizialmente trascritto dall'ascolto del pessimo video. Grazie all'intervento diretto dell'autore, abbiamo inserito il nome corretto degli autori: Roberto Villani e sua figlia Lara, e il testo corretto.
Ezio Villani, da Pietro e Anna Baccillieri; nato il 10 gennaio 1892 a Galliera (BO). Meccanico.
Iscritto al PSI.
Prese parte alla prima guerra mondiale.
Trasferitosi a Ferrara nel 1906, nel 1920 fu eletto vice segretario della CCdL e nominato vice direttore de "La Scintilla", il settimanale locale del PSI.
Il 20 dicembre 1920 fu arrestato con l'accusa di avere preso parte allo scontro che, in quel giorno, si era svolto tra fascisti... (continuer)
Testo: Roberto Villani, nipote di Ezio Villani, con la figlia Lara
Musica Gianluca Spirito e Marino Severini
La canzone è stata scritta da Roberto Villani nipote di Ezio Villani, presentata dal vivo il 2/4/2017 allo SCUP di Roma.
Il testo era stato inizialmente trascritto dall'ascolto del pessimo video. Grazie all'intervento diretto dell'autore, abbiamo inserito il nome corretto degli autori: Roberto Villani e sua figlia Lara, e il testo corretto.
Ezio Villani, da Pietro e Anna Baccillieri; nato il 10 gennaio 1892 a Galliera (BO). Meccanico.
Iscritto al PSI.
Prese parte alla prima guerra mondiale.
Trasferitosi a Ferrara nel 1906, nel 1920 fu eletto vice segretario della CCdL e nominato vice direttore de "La Scintilla", il settimanale locale del PSI.
Il 20 dicembre 1920 fu arrestato con l'accusa di avere preso parte allo scontro che, in quel giorno, si era svolto tra fascisti... (continuer)
È scesa la sera sopra a Galliera
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2017 - 13:21
Pieśń obozowa
[Aprile 1945]
Testo: Zbigniew Koczanowicz
Musica: a) Canzone popolare russa
b) Ludwik Żuk-Skarszewski (melodia originale)
Questa canzone fu scritta il 24 aprile del 1945 dall'attore e regista teatrale e cinematografico Zbigniew Koczanowicz. Nato nel 1909, Koczanowicz si era fatto tutta la sua terribile “trafila” durante la guerra e l'occupazione nazista: prima arrestato e rinchiuso nel carcere varsaviese di Pawiak, il 28 settembre 1942; poi trasferito a Auschwitz il 19 novembre 1942, a Gross-Rosen il 13 marzo 1943 e infine a Sachsenhausen il 21 aprile 1943. Sono tutte date registrate precisamente sull'elegante foglio di composizione di questa canzone, interamente redatto a mano, proveniente dal “sottolager” di Falkensee, filiale o sezione di Sachsenhausen. E' dall'immagine di questo foglio, reperibile da questa pagina in lingua inglese, che sono tratte queste notizie ed è stato ricopiato... (continuer)
Testo: Zbigniew Koczanowicz
Musica: a) Canzone popolare russa
b) Ludwik Żuk-Skarszewski (melodia originale)
Questa canzone fu scritta il 24 aprile del 1945 dall'attore e regista teatrale e cinematografico Zbigniew Koczanowicz. Nato nel 1909, Koczanowicz si era fatto tutta la sua terribile “trafila” durante la guerra e l'occupazione nazista: prima arrestato e rinchiuso nel carcere varsaviese di Pawiak, il 28 settembre 1942; poi trasferito a Auschwitz il 19 novembre 1942, a Gross-Rosen il 13 marzo 1943 e infine a Sachsenhausen il 21 aprile 1943. Sono tutte date registrate precisamente sull'elegante foglio di composizione di questa canzone, interamente redatto a mano, proveniente dal “sottolager” di Falkensee, filiale o sezione di Sachsenhausen. E' dall'immagine di questo foglio, reperibile da questa pagina in lingua inglese, che sono tratte queste notizie ed è stato ricopiato... (continuer)
Odcięto nas drutem od świata
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/4/2017 - 03:22
Parcours:
Camps d'extermination
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
anonyme
Im geto hersht haynt ru
(ca 1941/42?)
Canzone popolare del ghetto di Łódź
La canzone proviene dal ghetto di Łódź; come per molte altre canzoni registrate dalla Commissione Storica Ebraica di Monaco, nel 1946, non si ha nessuna notizia né sull'autore del testo, né su chi la abbia mai eseguita. Fu pubblicata parzialmente nell'antologia Min hametsar karati, a Gerusalemme nel 1954 (p. 66). La melodia è quella di una canzone popolare yiddish; il testo, sia in caratteri ebraici che in trascrizione, proviene da Heartstrings, "Corde del Cuore", la sezione musicale dello Yad Vashem.
Si tratta di una tipica “canzone di strada” del ghetto di Łódź, quello gestito con ferrea mano ed in pieno “spirito di collaborazione” da Chaim Mordechai Rumkowski e dal suo Judenrat. Come parecchie altre canzoni del ghetto di Łódź, è in forma assolutamente ironica e umoristica (il famoso, e spesso amaro, umorismo... (continuer)
(ca 1941/42?)
Canzone popolare del ghetto di Łódź
La canzone proviene dal ghetto di Łódź; come per molte altre canzoni registrate dalla Commissione Storica Ebraica di Monaco, nel 1946, non si ha nessuna notizia né sull'autore del testo, né su chi la abbia mai eseguita. Fu pubblicata parzialmente nell'antologia Min hametsar karati, a Gerusalemme nel 1954 (p. 66). La melodia è quella di una canzone popolare yiddish; il testo, sia in caratteri ebraici che in trascrizione, proviene da Heartstrings, "Corde del Cuore", la sezione musicale dello Yad Vashem.
Si tratta di una tipica “canzone di strada” del ghetto di Łódź, quello gestito con ferrea mano ed in pieno “spirito di collaborazione” da Chaim Mordechai Rumkowski e dal suo Judenrat. Come parecchie altre canzoni del ghetto di Łódź, è in forma assolutamente ironica e umoristica (il famoso, e spesso amaro, umorismo... (continuer)
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 3/4/2017 - 21:07
Parcours:
Ghettos
Truth
La canzone appare sull'album The World As It Is Today (1981).
Then I went walking
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 18:15
Law
La canzone appare sull'album The World As It Is Today (1981).
I saw our masters
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 18:07
Democracy
[1981]
Album : The World As It Is Today
Il testo è opera di Chris Cutler.
Questo meraviglioso trio glaciale e militante si congedò definitivamente all'alba degli anni '80, con questo terzo ellepì dal titolo apocalittico
Album : The World As It Is Today
Il testo è opera di Chris Cutler.
Questo meraviglioso trio glaciale e militante si congedò definitivamente all'alba degli anni '80, con questo terzo ellepì dal titolo apocalittico
I saw a lion and a snake
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 14:10
Abbi pietà di noi
[2016]
Album :Lotto infinito
Featuring Marianna Fontana & Angela Fontana
Il momento più intenso dell’album è lasciato ad Abbi pietà di noi, cantata insieme con le gemelle Angela e Marianna Fontana, protagoniste del film di Edoardo De AngelisInvisibili. Un atto di dolore nei confronti dei paesi avvelenati dall’ecomafia, che diventa ad un certo punto una litania di misericordia e di riparazione di chi implora, ai piedi dei territori inquinati, perdono per i propri peccati:“Qualiano terra appicciata, abbi pietà di noi. Caivano terra appicciata, abbi pieta di noi. Orta di Atella terra appicciciata, abbi pietà di noi…”.
bandadicefali.it
Album :Lotto infinito
Featuring Marianna Fontana & Angela Fontana
Il momento più intenso dell’album è lasciato ad Abbi pietà di noi, cantata insieme con le gemelle Angela e Marianna Fontana, protagoniste del film di Edoardo De AngelisInvisibili. Un atto di dolore nei confronti dei paesi avvelenati dall’ecomafia, che diventa ad un certo punto una litania di misericordia e di riparazione di chi implora, ai piedi dei territori inquinati, perdono per i propri peccati:“Qualiano terra appicciata, abbi pietà di noi. Caivano terra appicciata, abbi pieta di noi. Orta di Atella terra appicciciata, abbi pietà di noi…”.
bandadicefali.it
Locuzione "terra appicciata"
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 3/4/2017 - 10:47
Parcours:
Guerre à la Terre, La Mafia et les mafias
La fabbricante d'angeli
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Dal più profondo buio della notte
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:13
India
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974
L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Mistica donna dal corpo di bronzo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:01
Parcours:
Guerre à la Terre
Le Orme: Ad Gloriam
[1969]
Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme
Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.
Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme
Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.
Ho lavorato tutta la mia vita ma
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2017 - 21:04
Cemento armato
[1971]
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Cemento armato, la grande città
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/4/2017 - 20:43
Parcours:
Guerre à la Terre
Qui suis-je ?
Qui suis-je ?
Chanson française – Qui suis-je ? – Guy Béart – 1965
Mon ami Lucien l’âne, je suppose que comme moi, tu connais – au moins de nom, Guy Béart. J’en suis même certain. Je me persuade assez que tu sais qu’il est né en Égypte, qu’il parcourut le monde toute sa prime jeunesse à la suite de ses parents, qu’il vécut longuement au Liban avant de finir en France. Mais rassure-toi, je n’ai pas l’intention de faire la biographie de Béart, d’autres s’en sont chargés.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, nous ne sommes pas des biographes et si jamais, il te venait à l’idée de t’atteler à une biographie, j’aimerais mieux que tu fasses la tienne, car il y a tant de choses à comprendre dans la vie de chacun et tant de zones grises, tant de moments enfuis et enfouis qu’il est toujours intéressant de tenter de s’en souvenir. Cependant, il n’y a rien là d’urgent, ni de nécessaire. Je disais ça... (continuer)
Chanson française – Qui suis-je ? – Guy Béart – 1965
Mon ami Lucien l’âne, je suppose que comme moi, tu connais – au moins de nom, Guy Béart. J’en suis même certain. Je me persuade assez que tu sais qu’il est né en Égypte, qu’il parcourut le monde toute sa prime jeunesse à la suite de ses parents, qu’il vécut longuement au Liban avant de finir en France. Mais rassure-toi, je n’ai pas l’intention de faire la biographie de Béart, d’autres s’en sont chargés.
Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, nous ne sommes pas des biographes et si jamais, il te venait à l’idée de t’atteler à une biographie, j’aimerais mieux que tu fasses la tienne, car il y a tant de choses à comprendre dans la vie de chacun et tant de zones grises, tant de moments enfuis et enfouis qu’il est toujours intéressant de tenter de s’en souvenir. Cependant, il n’y a rien là d’urgent, ni de nécessaire. Je disais ça... (continuer)
Je suis né dans un arbre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/4/2017 - 11:53
Volare controvento
2017
Mani come rami, ai piedi radici
Primo singolo e primo video ufficiale del nuovo album dei MCR, album meno esplicitamente combat, se vogliamo meno "radicato" nell'attualità o nella storia rispetto al precedente, a dispetto del titolo. Ma questa mi sembra una CCG a pieno titolo, indica dei comportamenti controvento, contro chi semina violenza e per chi distribuisce pace e amore. Anche il video, che vede la regia di Andrea Fontanesi e che vede protagonisti della band ma nei panni di marionette umane che suonano per una platea di bambini, indica che spesso siamo marionette inconsapevoli, ma che è facile liberarci dai fili che ci muovono.
Mani come rami, ai piedi radici
Primo singolo e primo video ufficiale del nuovo album dei MCR, album meno esplicitamente combat, se vogliamo meno "radicato" nell'attualità o nella storia rispetto al precedente, a dispetto del titolo. Ma questa mi sembra una CCG a pieno titolo, indica dei comportamenti controvento, contro chi semina violenza e per chi distribuisce pace e amore. Anche il video, che vede la regia di Andrea Fontanesi e che vede protagonisti della band ma nei panni di marionette umane che suonano per una platea di bambini, indica che spesso siamo marionette inconsapevoli, ma che è facile liberarci dai fili che ci muovono.
C'è chi cerca amore, e chi amore trova
(continuer)
(continuer)
envoyé par dq82 1/4/2017 - 14:54
Adivinanzas
Versi di Nicolás Guillén (1902-1989), poeta e giornalista cubano, nella raccolta “West Indies Ltd” del 1934
Musica di Luís Pastor, cantautore spagnolo
Nell'album di Luis Pastor intitolato “Fidelidad”, pubblicato nel 1975
Musica di Luís Pastor, cantautore spagnolo
Nell'album di Luis Pastor intitolato “Fidelidad”, pubblicato nel 1975
En los dientes, la mañana,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/4/2017 - 13:41
Contre tous les Pouvoirs
Contre tous les Pouvoirs
Chanson française – Contre tous les Pouvoirs – Guy Béart – 1981
Chanson française – Contre tous les Pouvoirs – Guy Béart – 1981
Contre tous les pouvoirs !
(continuer)
(continuer)
1/4/2017 - 09:29
No sé qué pasará
[1969]
Parole e musica di Luis Eduardo Aute
Interpretata dalla cantante María Trinidad Pérez de Miravete-Mille y Pascual del Riquelme, in arte Mari Trini (1947-2009) nel suo disco d'esordio.
Solo una canzone d'amore, ma che nella Spagna sotto la dittatura di Franco aveva un sapore ancora più amaro...
Parole e musica di Luis Eduardo Aute
Interpretata dalla cantante María Trinidad Pérez de Miravete-Mille y Pascual del Riquelme, in arte Mari Trini (1947-2009) nel suo disco d'esordio.
Solo una canzone d'amore, ma che nella Spagna sotto la dittatura di Franco aveva un sapore ancora più amaro...
Tantos mares, tantas tierras
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/3/2017 - 09:09
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
A cántaros
[1972]
Parole e musica di Pablo Guerrero
La canzone che dà il titolo all'album del 1972
Testo trovato su Cancioneros.com
Una canzone che, pur non essendo esplicitamente di denuncia, divenne un inno contro il franchismo negli ultimi anni del regime...
Parole e musica di Pablo Guerrero
La canzone che dà il titolo all'album del 1972
Testo trovato su Cancioneros.com
Una canzone che, pur non essendo esplicitamente di denuncia, divenne un inno contro il franchismo negli ultimi anni del regime...
Tú y yo, muchacha, estamos hechos de nubes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/3/2017 - 08:28
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Askwazukuhamba
anonyme
[Periodo imprecisato del XX secolo]
(Unknown period in the 20th Century]
Canto tradizionale Xhosa
Xhosa traditional song
Qualche tempo fa, è stata costruita un'intera pagina su Shosholoza, l'antico canto di minatori (originariamente in lingua ndebele / zulu, ma cantato anche in xhosa) che è diventato come il “secondo inno nazionale” del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid. Un canto talmente famoso, lo Shosholoza, che ha dato origine a tutta una serie di “derivati”, che si potrebbero chiamare gli “shosholozidi”; e questo che qui si presenta, è appunto uno “shosholozide”.
Se lo Shosholoza ha fatto il giro del mondo, Askwazukuhamba non lo ha fatto per nulla. Forse perché è ben più esplicito dello Shosholoza, da cui chiaramente deriva. E' cantato in lingua xhosa, che era la lingua madre di Nelson Mandela. Non ne ho trovato registrazioni originali, anche se probabilmente si adatta allo Shosholoza; ma è una mia ipotesi che non posso dimostrare. [RV]
(Unknown period in the 20th Century]
Canto tradizionale Xhosa
Xhosa traditional song
Qualche tempo fa, è stata costruita un'intera pagina su Shosholoza, l'antico canto di minatori (originariamente in lingua ndebele / zulu, ma cantato anche in xhosa) che è diventato come il “secondo inno nazionale” del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid. Un canto talmente famoso, lo Shosholoza, che ha dato origine a tutta una serie di “derivati”, che si potrebbero chiamare gli “shosholozidi”; e questo che qui si presenta, è appunto uno “shosholozide”.
Se lo Shosholoza ha fatto il giro del mondo, Askwazukuhamba non lo ha fatto per nulla. Forse perché è ben più esplicito dello Shosholoza, da cui chiaramente deriva. E' cantato in lingua xhosa, che era la lingua madre di Nelson Mandela. Non ne ho trovato registrazioni originali, anche se probabilmente si adatta allo Shosholoza; ma è una mia ipotesi che non posso dimostrare. [RV]
Askwazukuhamba
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/3/2017 - 20:49
Animales
[1988]
Parole e musica di Ángel Parra
Nell'album intitolato “El bandido americano viene a bailar”
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Ángel Parra
Nell'album intitolato “El bandido americano viene a bailar”
Testo trovato su Cancioneros.com
En lo alto de una montaña
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/3/2017 - 09:02
Gira e volta...
A. Gaccione
[post 1974]
Testo in parte anonimo,
in parte riattualizzato da A. Gaccione
Sull'aria de "La luna nel rio"
(Panzeri-Rastelli-Testoni, 1955)
Santo Catanuto e Franco Schirone, nel loro testo basilare sul canto anarchico (Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, 2a ed. Milano, Zero in Condotta, 2009) informano che si tratta di un ”testo in parte anonimo, in parte riattualizzato da A. Gaccione” (al quale lo attribuiamo qui). Il testo è depositato presso l'Archivio Proletario Internazionale di Milano. Deve essere cantato sull'aria de La luna nel rio (a volte nominata come Chi gettò la luna nel rio), di Panzeri-Rastelli-Testoni, una canzonetta del 1955 portata al successo da Claudio Villa (ma interpretata anche da Nilla Pizzi). Il testo détourné, per gli avvenimenti nominati, è sicuramente posteriore al 1974.
Testo in parte anonimo,
in parte riattualizzato da A. Gaccione
Sull'aria de "La luna nel rio"
(Panzeri-Rastelli-Testoni, 1955)
Santo Catanuto e Franco Schirone, nel loro testo basilare sul canto anarchico (Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, 2a ed. Milano, Zero in Condotta, 2009) informano che si tratta di un ”testo in parte anonimo, in parte riattualizzato da A. Gaccione” (al quale lo attribuiamo qui). Il testo è depositato presso l'Archivio Proletario Internazionale di Milano. Deve essere cantato sull'aria de La luna nel rio (a volte nominata come Chi gettò la luna nel rio), di Panzeri-Rastelli-Testoni, una canzonetta del 1955 portata al successo da Claudio Villa (ma interpretata anche da Nilla Pizzi). Il testo détourné, per gli avvenimenti nominati, è sicuramente posteriore al 1974.
Chi gettò le bombe a Milano, chi le gettò?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/3/2017 - 02:07
White People and the Damage Done
[2013]
Title track dell'album del 2013 (Alternative Tentacles prod.), con la band “The Guantanamo School Of Medicine”
Più esplicito di così!?! Ce n'è per tutti! Una bella sintesi di alcuni decenni di storia recente...
Title track dell'album del 2013 (Alternative Tentacles prod.), con la band “The Guantanamo School Of Medicine”
Più esplicito di così!?! Ce n'è per tutti! Una bella sintesi di alcuni decenni di storia recente...
White people and the damage done
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/3/2017 - 22:10
Night Flight
[1971]
Scritta in gran parte dal bassista e tastierista John Paul Jones, con Jimmy Page e Robert Plant
Originariamente composta per “Led Zeppelin 4” e poi scivolata in “Physical Graffiti” del 1975
Esistono brani dei Led Zeppelin che non siano immortali?
Forse sì, sicuramente pochissimi, ma questo è tra i tanti indimenticabili di certo, e per di più fino a qualche minuto fa non sapevo che fosse una CCG/AWS. Già, perchè “Volo di notte” parla di un ragazzo che cerca di sfuggire al servizio militare. Mica lo dico io, l'ha detto Robert Plant, qui più smagliante che mai...
Proprio a John Paul Jones dobbiamo gran parte del merito per quel che riguarda la successiva canzone, ovvero la dinamica "Night Flight (Volo Notturno)". Come molto spesso avviene quando è il bassista a dettare legge, la canzone mette in risalto la sezione ritmica della band. Cosicché, sono la batteria di Bonzo e l'organo... (continuer)
Scritta in gran parte dal bassista e tastierista John Paul Jones, con Jimmy Page e Robert Plant
Originariamente composta per “Led Zeppelin 4” e poi scivolata in “Physical Graffiti” del 1975
Esistono brani dei Led Zeppelin che non siano immortali?
Forse sì, sicuramente pochissimi, ma questo è tra i tanti indimenticabili di certo, e per di più fino a qualche minuto fa non sapevo che fosse una CCG/AWS. Già, perchè “Volo di notte” parla di un ragazzo che cerca di sfuggire al servizio militare. Mica lo dico io, l'ha detto Robert Plant, qui più smagliante che mai...
Proprio a John Paul Jones dobbiamo gran parte del merito per quel che riguarda la successiva canzone, ovvero la dinamica "Night Flight (Volo Notturno)". Come molto spesso avviene quando è il bassista a dettare legge, la canzone mette in risalto la sezione ritmica della band. Cosicché, sono la batteria di Bonzo e l'organo... (continuer)
I received a message from my brother across the water
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/3/2017 - 21:42
Parcours:
Déserteurs
Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa
Canto del popolo Piaroa (o Kuakua) nativo della Colombia e del Venezuela, riportato in spagnolo da Eduardo Galeano nella sua “Memoria del fuego”, tomo primo, Los nacimientos, 1982.
El agua del río está mala.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/3/2017 - 12:02
Parcours:
Génocide des Amérindiens, Guerre à la Terre
Pika moj Ameriqì
anonyme
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale
I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continuer)
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale
I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continuer)
E po seç na u hap një kurbet i ri
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:22
Zunë yjet po rrallojnë
anonyme
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale
I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continuer)
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale
I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continuer)
Zunë yjet po rrallojnë
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:09
L'orribile naufragio della Katër i Radës
[28 marzo 2017]
scritta sull'aria di quando si scappava noialtri,
ovvero del Tragico naufragio del vapore Sirio
E così sono passati vent'anni da quel ventotto marzo del '97, quando una brillante azione congiunta della marina militare italiana, con la fregata Zeffiro e la corvetta Sibilla, riuscì, dopo epica lotta marinara nel Canale di Otranto,ad avere la meglio su una carretta arrugginita albanese, l'ex motosilurante Katër i Radës (”Quattro in Rada”), rubata da alcuni criminali nel porto di Saranda per trasbordare in Italia una massa di disperati che scappavano dall'Albania, allora in preda al caos. Ora l'Albania si qualifica per gli Europei di calcio, se hai bisogno di qualcosa per il tuo telefonino o per il computer ti risponde il call center da Tirana, prima o poi entrerà nell'Unione Europea (ci vorrà pur qualcuno per sostituire il Regno Unito...) e le macchine ci hanno pure le targhe... (continuer)
scritta sull'aria di quando si scappava noialtri,
ovvero del Tragico naufragio del vapore Sirio
E così sono passati vent'anni da quel ventotto marzo del '97, quando una brillante azione congiunta della marina militare italiana, con la fregata Zeffiro e la corvetta Sibilla, riuscì, dopo epica lotta marinara nel Canale di Otranto,ad avere la meglio su una carretta arrugginita albanese, l'ex motosilurante Katër i Radës (”Quattro in Rada”), rubata da alcuni criminali nel porto di Saranda per trasbordare in Italia una massa di disperati che scappavano dall'Albania, allora in preda al caos. Ora l'Albania si qualifica per gli Europei di calcio, se hai bisogno di qualcosa per il tuo telefonino o per il computer ti risponde il call center da Tirana, prima o poi entrerà nell'Unione Europea (ci vorrà pur qualcuno per sostituire il Regno Unito...) e le macchine ci hanno pure le targhe... (continuer)
Da Valona,
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28/3/2017 - 23:33
U nisa, o shokë
anonyme
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale
I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continuer)
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale
I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continuer)
U nisa, o shokë
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envoyé par Bernart Bartleby 28/3/2017 - 13:43
28-03-1997
[2009]
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.
La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.
E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (continuer)
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.
La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.
E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (continuer)
Carne e sale
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envoyé par Bernart Bartleby 28/3/2017 - 10:11
La ballata di Laika
[1975]
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco
Per la storia di Laika si veda l'omonima canzone dei Mecano
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco
Per la storia di Laika si veda l'omonima canzone dei Mecano
Sono Laika una bianca cagnolina
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envoyé par dq82 27/3/2017 - 12:42
Parcours:
Guerre aux animaux
D'nanz na mànn
A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti, vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.
Repubblica.it
Repubblica.it
"Indifferenza", "Egoismo", Violenza"
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envoyé par dq82 26/3/2017 - 18:23
Ciant' d' lo spatrià
A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti. Vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.
Repubblica.it
"Bisogna aver vissuto... (continuer)
Repubblica.it
"Bisogna aver vissuto... (continuer)
P'tutt' l' vi d' lu munn' n' stun ciam'nan:
(continuer)
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envoyé par dq82 26/3/2017 - 18:15
Da Ursi (Storia vera)
1978
A mio nonno ambulante
Sicuramente vera dall'inizio alla fine (purtroppo) la storia degli operai della ditta Orsi di Tortona prestigiosa fabbrica di trattori la cui produzione è stata adattata anche per funzioni belliche nella seconda guerra mondiale
A mio nonno ambulante
Sicuramente vera dall'inizio alla fine (purtroppo) la storia degli operai della ditta Orsi di Tortona prestigiosa fabbrica di trattori la cui produzione è stata adattata anche per funzioni belliche nella seconda guerra mondiale
Da Ursi j'uperai i ruscan fort
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envoyé par dq82 26/3/2017 - 00:05
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Versi di Pirro Giacchi, pubblicati con lo pseudonimo di Michele Stagi
(Dalla raccolta "Due anni di vita di un emigrato [ecc.]")
Musica: Sull'aria di "Numi, voi foste spietati"
Esecuzione di Pardo Fornaciari
"Canzone di Pirro Giacchi che celebra la sfortunata Difesa di Livorno del 10-11 maggio 1849 contro la soldataglia austroungarica ed estense. Cantata sull'aria di "Numi voi foste spietati". Pirro Giacchi con lo pseudonimo di Michele Stagi pubblicò "Anni di vita di un emigrato" in cui racconta la sfortunata battaglia contro l'esercito imperiale, la fuga verso Roma alla difesa della Repubblica,la seconda sconfitta con la trafila garibaldina fino a Comacchio e l'esilio in Corsica." (Pardo Fornaciari)
La versione de “La caduta di Livorno” eseguita da Pardo Fornaciari (e dal suo Coro Garibaldi d'Assalto) è in realtà abbreviata di parecchie strofe rispetto alla poesia, o canto,... (continuer)