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Yoko Ono: Let the Tears Dry

Yoko Ono: Let the Tears Dry
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"

(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)

“Un'anima è volata via quando è stato versato il sangue, un'anima che si prendeva cura della vita così profondamente...”

Impressionanti, all'inizio e alla fine del brano, i colpi di pistola esplosi da quel bastardo di Mark Chapman (che possa morire nel dolore) quel maledetto 8 dicembre 1980...
Let the tears dry
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2018 - 15:20
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I See Rainbows

I See Rainbows
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"

(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
Its getting cold around here
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2018 - 14:53
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Mad Cowboy Disease

Mad Cowboy Disease
Song #1 on the 19 song 2005 compilation Broadsides & Retrospectives CD Available at CD Baby: http://cdbaby.com/cd/vicsadot2

Song #6 on the 16 song 2011 9/11 Truth & Justice Songs CD available at CD Baby:
http://cdbaby.com/cd/vicsadot3
Copyright 2004 Vic Sadot/BMI/Orbian Love Songs

Official Site for Vic Sadot Music
You know its kind o’ Sci-Fi what’s happenin’ today
(continuer)
envoyé par Vic Sadot 21/1/2018 - 06:32
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Racists

Racists
[2017]
Nell'album "American Fall", uscito lo scorso novembre.
We say "No, not in our name."
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/1/2018 - 22:49
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Kan peoc'h

Kan peoc'h
[1983]
Chocun/Corbineau/Jossic [Tri Yann]
Baudriller/Goron/Vignoles
Album: Café du Bon Coin
Kan kazarn, kan brezel
(continuer)
envoyé par Richard Gwenndour 20/1/2018 - 19:57
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Սիրեցի յարս տարան

Սիրեցի յարս տարան
Siretsi yares daran
On m'a enlevé ma bien aimée
[1998]
Musica di Levon Minassian, musicista francese di origine armena, virtuoso del duduk, il flauto di legno ad ancia doppia tradizionale armeno.
Nell'album (bellissimo e struggente) intitolato "The Doudouk Beyond Borders"

Il duduk (դուդուկ) è un antico strumento musicale tradizionale armeno, noto anche come tsiranapogh (ծիրանափող, letteralmente: "flauto albicocca"). Si tratta di un flauto ad ancia doppia e appartiene alla famiglia dei legni. In seguito alla diaspora armena, lo strumento si è diffuso in gran parte dell'Europa orientale e del Medio Oriente (per esempio Serbia e Bulgaria). Il nome corrente "duduk" è una deformazione di "dudka", che indica uno strumento simile appartenente alla tradizione russa.
Nel 2005 la musica per duduk è stata inserita dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell'umanità. (it.wikipedia)

"Il... (continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/1/2018 - 21:43

Chant du tabou

Chant du tabou
[194?]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎
Nella raccolta postuma “Destinée arbitraire” (Gallimard, 1975)
— Le tabou est sur toi, le tabou est sur nous ! Ainsi chantent les héros qui te suivent.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/1/2018 - 14:05
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Verkamaður

Verkamaður
[1934]
Poesia di Steinn Steinarr
A poem by Steinn Steinarr
Musica e interpretazione: Bergþóra Árnadóttir
Music and performance: Bergþóra Árnadóttir

Da molti Steinn Steinarr è considerato il più grande poeta islandese del XX secolo; da molti in Islanda, naturalmente. Fuori dall'Isola dei Ghiacci, è rimasto più o meno sconosciuto fin quando, una decina d'anni fa, qualcuno si è accorto che gli islandesi, durante la crisi nera del 2008, stavano facendo una rivoluzione declamando e cantando le sue poesie, e perdipiù nel centenario esatto della sua nascita. Allora qualcosa è venuto fuori, nonostante le difficoltà nel tradurlo efficacemente in una qualche lingua.

Steinn Steinarr si chiamava in realtà Aðalsteinn Kristmundsson ed era nato il 13 ottobre 1908 in una sperduta fattoria dei Vestfirðir (“fiordi dell'ovest”), Laugaland (“terra delle sorgenti calde”). Soprannominato “Alli” fin dalla... (continuer)
Hann var eins og hver annar verkamaður,
(continuer)
envoyé par Ríkarður V. Albertsson 19/1/2018 - 12:21
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The Letters of Florence Hemphill

The Letters of Florence Hemphill
2017
Joe Crookston

La canzone nasce da una collaborazione con il National World War I Museum and Memorial in Kansas City, Missouri; Florence Hemphill fu una crocerossina che servì durante la prima guerra mondiale, e nel museo sono raccolte circa 100 sue lettere.

With the United States entry into the First World War on April 16, 1917, the demand for nurses was immediate. Only a small cadre of U.S. Army Nurse Corps (ANC) personnel was available, thus the call went out. Florence Edith Hemphill answered. When she left for France in 1918, nurse Hemphill, who had brown hair and gray eyes, and stood fi ve feet, seven inches and weighed 130 pounds, was embarking on the greatest adventure of her life. To share this experience with the folks at home, she wrote letters, many of which survive today.
Born on February 28, 1887, in Wilson County, Florence Hemphill grew up in Chanute, the sixth of nine... (continuer)
I came back home to Wilson County
(continuer)
envoyé par Dq82 19/1/2018 - 11:43
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Blue Tattoo

Blue Tattoo
2008
Able Baker Charlie & Dog

La canzone è un dialogo tra una madre e una figlia, la madre, Dina Jacobson, è sopravvissuta ad Auschwitz, e racconta della guerra, dell'emigrazione negli Stati Uniti e del suo tatuaggio blu: il numero tatuato sul braccio nei lager nazisti.
La canzone nasce tra l'incontro tra il cantautore Joe Crookston e Dina Jacobson, incontro raccontato anche nel documentario "Blue Tattoo: Dina's Story, Joe's Song."
Yes, my darling
(continuer)
envoyé par Dq82 19/1/2018 - 11:27
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L’Épitaphe

L’Épitaphe
[1944]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

Nella raccolta intitolata “Contrée”, pubblicata nel 1944
Trovo la poesia cantata nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"
J’ai vécu dans ces temps et depuis mille années
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/1/2018 - 08:07

Hommes

Hommes
[1942]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

Nella raccolta "Fortunes", pubblicata nel 1942
Trovo la poesia cantata nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"
Hommes
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2018 - 22:26

Chant pour la belle saison

Chant pour la belle saison
[1943-44]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎
Si tratta comunque di un "chant" ma, in ogni caso, è stato posto in musica per voce e pianoforte dal compositore Vincent Bouchot nel 2015.
Non conoscendo bene l'opera di Robert Desnos, non sono riuscito a capire con precisione in quale raccolta questa poesia si trovi, forse all'interno di "Destinée arbitraire" (Gallimard, 1975), nella sezione intitolata "Mines de rien".
Rien ne ressemble plus à l'inspiration
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2018 - 21:48
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Pray

Pray
Questa canzone è stata rilasciata nel 2012 ed è nata dopo gli eventi avvenuti l' 11 Marzo 2011, il devastante terremoto/tsunami che ha colpito il Giappone, causando in seguito il grave incidente della centrale nucleare di Fukushima.
La canzone servi anche come raccolta di fondi per la popolazione colpita.

La canzone è stata rilasciata in due versioni in lingua inglese e giapponese e il testo incita la gente a restare uniti, in modo da essere una cosa sola contro l'avversità.

Ho notato che nel sito c’è anche una sezione dedicata all’argomento del Terremoto e ho pensato a questa canzone, che è stata creata in risposta al terremoto che si è abbattuto in Giappone nel 2011.

Nata da un gesto di solidarietà, trovo che sia una canzone che, strutturata come una preghiera, si presta al richiamo della unità, della fratellanza e dell’aiuto tra popoli.
涙流す日々心の奥に
(continuer)
envoyé par Samantha Carradori 18/1/2018 - 20:45
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Benedicta 1944

Benedicta 1944
2017
Short stories

Sull'Appennino Ligure, tra Genova e Alessandria, nella primavera del 1944 operavano due brigate partigiane, la Brigata Autonoma Alessandria e la 3ª Brigata Liguria. Tra il 3 e 6 aprile reparti tedeschi appoggiati da quattro compagnie della Guardia Nazionale Repubblicana (due provenienti da Alessandria e due da Genova) e da un reparto del reggimento di Granatieri di stanza a Bolzaneto, accerchiarono la zona del Tobbio. Il 6 aprile iniziarono gli scontri armati e mentre la 3ª Brigata Garibaldi Liguria cercò di rompere l'assedio dividendo i propri uomini in piccoli gruppi, la Brigata Autonoma Alessandria cercò una disperata difesa alla Benedicta e a Pian degli Eremiti. Il 6 aprile le truppe italo-tedesche fanno saltare la cascina della Benedicta dove i partigiani della 3a Brigata Liguria hanno insediato il loro comando, catturano molti uomini e incendiano numerose cascine.... (continuer)
Strumentale
envoyé par Dq82 18/1/2018 - 14:01

Restons éveillés

Restons éveillés
Versi di Missak Manouchian (1906-1944, in armeno, Միսաք Մանուշյան), immigrato in Francia dalla Turchia, di famiglia armena sterminata durante il genocidio del 1915/16, comunista, partigiano, leader di un’importante gruppo della resistenza a Parigi, arrestato dalla polizia collaborazionista e fucilato insieme ad una ventina di compagni il 21 febbraio 1944 nella fortezza di Mont-Valérien, nei dintorni di Parigi
Trovo la poesia nella raccolta “Poésie de la Résistance et de la Déportation” curata da Jean-Pierre Rosnay, come interpretata da Arlette Sellati su musica di Hervé Bourde (1951-), compositore e musicista jazz.
Testo trovato sul sito dell’Association pour la recherche et l’archivage de la mémoire arménienne (ARAM)

Per la storia esemplare di Missak Manouchian non posso che rinviare a L'affiche rouge di Louis Aragon e Léo Ferré.

Aggiungo solo che ignoravo che Missak Manouchian fosse stato anche un poeta e che questa poesia, in particolare, è di un’attualità sconvolgente…
Aux Travailleurs Immigrés
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2018 - 13:58
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E garnison [E garnizon Lannuon]

E garnison [E garnizon Lannuon]
Kan ha diskañ [XVIII secolo?]
Questa versione:
Denez Prigent / Louise Ebrel
Album: Sarac'h (2003)

Strane cose succedono verso il 1790 alla guarnigione di Lannion, in Bretagna, a un anno dallo scoppio della Rivoluzione. La guarnigione locale, in quell'anno, era composta da due distaccamenti dei reggimenti di Beauce e di Normandia, e i rapporti con la popolazione non erano troppo buoni. Reclutamenti, addestramenti, soldati in giro per le campagne...e anche, magari, qualche ufficialetto forestiero che sposava la ragazza del posto. Nel 1792, la guarnigione di Lannion fu totalmente rinnovata negli effettivi: arrivarono i volontari repubblicani del distretto di Rostrenen, in numero di 500, e per acquartierarli tutti si dovette ricorrere al convento delle Orsoline. I cinquecento giovinotti si segnalarono per ogni sorta di indisciplina, zozzeria, vessazione e quant'altro, dando peraltro origine... (continuer)
Ur plac’h yaouank diwar ar maez
(continuer)
envoyé par Richard Gwenndour 18/1/2018 - 10:14

La Grande Misère de la France

La Grande Misère de la France
[1945]
Versi di Isaac Lang, in arte Yvan Goll (1891-1950), poeta alsaziano, ebreo, che scrisse sia in tedesco che in francese e poi dopo il 1939 anche in inglese, quando dovette fuggire negli USA per scampare alle persecuzioni naziste.

Trovo la poesia nella raccolta “Poésie de la Résistance et de la Déportation” curata da Jean-Pierre Rosnay, come interpretata da Marcelle Rosnay su musica di Hervé Bourde (1951-), compositore e musicista jazz.
Il testo l’ho trovato qui

La strofa con cui la poesia si apre e si chiude fa riferimento alla filastrocca Nous n'irons plus au bois scritta da Madame de Pompadour nel 1753. Curiosamente il tema originario non è per nulla infantile, ma fa riferimento ad un periodo storico del regno di Luigi XIV durante il quale, per fronteggiare il grave diffondersi di malattie veneree, i bordelli vennero chiusi d’autorità. Il ramo d’alloro era il simbolo distintivo... (continuer)
Nous n'irons plus au bois ma belle
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/1/2018 - 09:00
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Socialisternes March [Snart dages det, Brødre]

Socialisternes March [Snart dages det, Brødre]
[1871]
Testo di Ulrich Peter Overby (1819-1879)
Musica di Christian Joseph Rasmussen (1845-1908)
Lyrics by Ulrich Peter Overby (1819-1879)
Music by Christian Joseph Rasmussen (1845-1879)

L'anno è il 1871, lo stesso in cui Eugène Pottier, nel sangue del crollo della Comune di Parigi, scrive l'Internazionale. Nulla di più probabile che gli echi della Comune si spingano fino alla Danimarca, perché nella stessa primavera del '71, il poeta e giornalista danese Ulrich Peter Overby (1819-1879, che scriveva con gli pseudonimi di “Overbye” e “Johannes Barner”) scrive la “Marcia dei Socialisti” che, in modo ovviamente indipendente, ha degli impressionanti punti di contatto con l'Internazionale di Pottier. Si tratta, evidentemente, di sentimenti e di esigenze comuni. La Marcia di Overby viene immediatamente adattata ad una melodia del musicista e maestro di cappella Christian Joseph Rasmussen (1845-1908),... (continuer)
Snart dages det, Brødre, det lysner i Øst,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/1/2018 - 05:56

Le Veilleur du Pont-Au-Change

Le Veilleur du Pont-Au-Change
[1944]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

La poesia fu scritta e pubblicata nel 1944, nel secondo volume de “L'Honneur des poètes”, raccolta di poesie curata da Pierre Seghers, Paul Éluard e Jean Lescure.

La trovo letta da Eric Aubrane su musica di Hervé Bourdes nel disco “Poésie de le Résistance et de la Déportation” curato da Jean-Pierre Rosnay. Poi anche nell’album “Terrains Vagues” (1983) del gruppo jazz François Jeanneau Pandemonium.
Je suis le veilleur de la rue de Flandre,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2018 - 15:51
Parcours: Ponts

Chanson

Chanson
[1944]
Versi di Madeleine Riffaud, che a 19 anni entrò nella Resistenza. Poi giornalista e corrispondente di guerra per L'Humanité da Algeria e Vietnam.
Nella raccolta “Cheval rouge: anthologie poétique, 1939-1972”, pubblicata nel 1973
Testo trovato qui

Giovanissima resistente, nell’agosto del 1944 Madeleine Riffaud uccise un ufficiale nazista sulla passerelle Solférino (oggi passerelle Léopold-Sédar-Senghor) a Parigi, sulla Senna. Fu poi arrestata, torturata, condannata a morte, ma riuscì a scappare durante un trasferimento e partecipò alla Liberazione di Parigi.
Dopo la guerra divenne corrispondente dall'Algeria – dove scampò miracolosamente ad un attentato dell'OAS – e poi in Indocina, dove scriveva i suoi rapporti dal fronte della resistenza vietcong.
Ils me band'ront les yeux
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2018 - 15:04

Soldatenlied Im Osten

Soldatenlied Im Osten
[1944]
Versi di Erich Fried (1921-1988), in “Deutschland”, raccolta di poesie scritte tra il 1943 ed il 1944, quando già il poeta austriaco, ebreo, si trovava esule a Londra da alcuni anni.
Es dunkelt schon in der Heide,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2018 - 14:44
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Wannamarkilibera

Wannamarkilibera
[2010]
Parole e musica di Edoardo Bennato
Nell’album “Le vie del rock sono infinite”
Testo trovato sul sito ufficiale dell’autore

Ve lo ricordate il suo urlo ossessivo “D’ACCORDO?!” con cui concludeva ogni offerta in televendita di prodotti “sciogliciccia” e creme antirughe? Negli anni 80 il “Wanna Marchi Show” su Rete A era seguito almeno quanto “Colpo grosso” di Umberto Smaila (e poi Maurizia Paradiso) su Italia 7.

Poi la Wanna si lasciò travolgere dall’ingordigia e, insieme alla figlia e ad un falso mago brasiliano, truffò un mucchio di gente spacciando bustine di sale e rametti d’edera in kit per combattere il malocchio.

La sua vicenda giudiziaria si è trascinata per un decennio e si è conclusa solo qualche anno fa, dopo diverse condanne, arresti, detenzioni, domiciliari, pene accessorie...
Una crema per la bellezza un amuleto per la salute
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2018 - 11:46
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Ο καημός

Ο καημός
O kaimós
[1961]
Στίχοι: Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Στέλιος Καζαντζίδης
Φωνητικά: Μαρινέλλα

Testo: Dimitris Christodoulou
Μusica: Mikis Theodorakis
Prima esecuzione: Stelios Kazantzidis / Στέλιος Καζαντζίδης
Solo recitata: Marinella

Il brano è greco e si intitola « O kaimòs » che tradotto significa: L’anelito – Il desiderio – La tristezza, ovvero L’Amarezza e proprio con il titolo - Un Fiume Amaro - l’abbiamo conosciuta, negli anni ’70, tradotta da Sandro Tuminelli.
Cantata da Iva Zanicchi, sebbene con una buona traduzione dall’originale, ci è sempre sembrata una canzone in cui la protagonista si duole in segreto del tradimento consumato dall’amato. In definitiva, una bella canzone d’amore. Nella realtà si tratta di un famosissimo brano che Mikis Teodorakis, il più celebre compositore ellenico di ogni tempo, più volte imprigionato e torturato... (continuer)
Είναι μεγάλος ο γιαλός
(continuer)
envoyé par Dq82 - Ελληνικó Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 17/1/2018 - 10:11
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Depressiva tankar kan ibland kompenseras med kaffe och bullar

Depressiva tankar kan ibland kompenseras med kaffe och bullar
[1966]
Testo di / Lyrics by / Text av Tage Danielsson (1928-1985)
Dalla rivista / From the variety show / Från revyn Lådan
Musica / Music / Musik: Irving Berlin ("Let's Have Another Cup of Coffee")

Può una canzonetta far salire automaticamente la glicemia? Me lo chiedevo, con la bava alla bocca (perché sono un goloso inveterato), mentre traducevo questa cosa qua dallo svedese, col dizionario in mano che mi sembrava diventato un profitérole, un bigné gigantesco, un croissant bello caldo. Poi, però, mi sono ricordato che il dizionario svedese-italiano in questione è stato redatto da Silvia Tomba e mi sono calmato. Tradurre una cosa del genere a un quarto alle sette di mattina può essere pericolosissimo, e il bar è a cinquanta metri. Così mi sono fatto un deprimente thè senza zucchero, manco il caffè, ho lasciato perdere persino cinque o sei savoiardi che mi erano rimasti in casa.

Però... (continuer)
Jämt det står i pressen, krig och nöd på varje rad
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 17/1/2018 - 06:14
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Ethika fon ethica

Ethika fon ethica
[1974]
"Collage radiofonico" di Franco Battiato
Album: "Clic"

In questa strana serata di gennaio in compagnia del “Battiato dei primordi”, ho deciso di proporre un autentico azzardo. Quel che segue è, forzatamente, un'interpretazione tutta personale di un brano tra i più bizzarri e sconcertanti del catanese (o meglio, del ripostese): Ethika fon ethica. Del 1974, dall'album "Clic". L'interpretazione tutta personale sarà accompagnata anche da qualche ricordo, personale anch'esso.

1974, appunto. Il ventinovenne Battiato, magro scheletrito, in canottiera e di una bruttezza cosmica tanto da sembrare sublime, si mette davanti a una radio e comincia a girare a casaccio la manopola della sintonia. Si immagina una vecchia Radiomarelli a cassone, di quelle che troneggiavano nei salotti delle famiglie, adagiata su un centrino e coperta da un panno perché non pigliasse la polvere. Comincia così... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/1/2018 - 21:41
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Magellans de l'Univers

Magellans de l'Univers
[1978]
Parole e musica di Jacques Yvart
Nel doppio album “Yvart on Campus”
L'Univers est infini, comment l'imaginer
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2018 - 16:36

Ma Terre

Ma Terre
[1978]
Parole e musica di Jacques Yvart
Nel doppio album “Yvart on Campus”
Ma Terre, ma Terre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2018 - 15:25

Georges Chennevière: Ravitaillement

Georges Chennevière: Ravitaillement
Versi di Georges Chennevière (1884-1927), poeta e drammaturgo francese, nella raccolta “Poèmes, 1911-1918”, pubblicata nel 1920.
Trovo la poesia recitata su base musicale nel CD “Maudite soit la guerre!” (2016), edito dall’associazione Sous La Lime di Parigi

Propongo questo bel testo come Extra soltanto perché ignoro se sia mai stato musicato e cantato, cosa comunque abbastanza probabile, visto che Georges Chennevière è stato anche librettista, paroliere ed arrangiatore. Inoltre alcune sue poesie sono state certamente messe in musica da compositori della sua epoca, come Ludovic Bouserez.
Sur la route, qui s'élargit de jour en jour,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2018 - 11:36

Arlette Humbert-Laroche: On tue

Arlette Humbert-Laroche: On tue
[1944]
Versi di Arlette Humbert-Laroche (1915-1945), poetessa, militante sindacale e membro della Resistenza francese, arrestata dalla Gestapo nel 1943 e assassinata a Bergen-Belsen nel 1945

Nella raccolta “Poèmes” pubblicata dalle Éditions Réalité di Parigi nel 1946
Trovo la poesia recitata su base musicale nei CD “C'étaient des femmes. 31 poèmes de femmes emprisonnées ou déportées” (2003) e “Maudite soit la guerre!” (2016), entrambi editi dall’associazione Sous La Lime di Parigi

Forse la più famosa poesia di Arlette Humbert-Laroche, datata 1 luglio 1944, quando la poetessa e resistente si trovava ormai da tempo in mani naziste, qui nella prigione di Jawor (Jauer) in Slesia. Nel 1945 transitò per i campi di Ravensbrück, Mauthausen e Bergen-Belsen, dove venne uccisa.

Propongo questo bellissimo testo come Extra soltanto perché ignoro se sia mai stato musicato e cantato, cosa comunque abbastanza probabile, visto che Arlette Humbert-Laroche era una grande appassionata di musica oltre che di poesia.
On tue,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2018 - 10:46
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Freedom Cadence

Freedom Cadence
2017
colonna sonora del film Thank You For Your Service
Regia di Jason Hall. Un film con Haley Bennett, Miles Teller, Amy Schumer, Joe Cole, Erin Darke, Keisha Castle-Hughes.
Tratto dall'omonimo libro di David Finkel

Il brano fa parte della colonna sonora del film "Thank You For Your Service" in cui si può ascoltare durante i titoli di coda. Il brano, però, non fa parte dell'album della colonna sonora.

La canzone non è originale, ma è una marcetta militare intitolata “Freedom” o anche “Some Say Freedom is Free” e attribuita a PFC Roger L. Southard, tra le varie versioni che se ne trovano in rete, ce ne sono alcune piuttosto patriottarde legate alla logica dell'esportare democrazia (e quindi libertà) tipiche degli Stati Uniti. La versione di Springsteen, associata ad un film che parla di reduci e del relativo Disturbo Post Traumatico da Stress, gronda letteralmente sangue e ne fa, a mio... (continuer)
Some say freedom is free,
(continuer)
envoyé par Dq82 15/1/2018 - 23:27
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Io sono fatto di neve

Io sono fatto di neve
(2015)
dall'album "Cultura generale"

Una canzone che si discosta dalle classiche sonorità dei Ministri e che è accompagnata da un video davvero bello e toccante sulle condizioni di vita degli occupanti dell'Ex Moi, il villaggio olimpico costruito a Torino per le Olimpiadi del 2006 e poi abbandonato. Un luogo dove vivono circa 1100 persone, la maggior parte scappata dalla guerra in Libia nel 2011, e gestito con l'aiuto di un comitato solidale che cerca di promuovere l'integrazione.
soundsblog


Io sono fatto di neve è una canzone che parla di fragilità e nessuno più di chi vive all'Ex Moi può sapere che cosa significhi. Vivono lì da tre anni, imparando la convivenza tra di loro e con il quartiere, resistendo alle provocazioni e alle bugie messe in giro sulla loro occupazione, resistendo al freddo d'inverno e al caldo d'estate in palazzi nuovissimi che cadono a pezzi. Dopo anni di promesse,... (continuer)
Volevi un mondo più bianco e adesso è in mano ai conigli
(continuer)
15/1/2018 - 22:42
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Arka Noego

Arka Noego
[1980]
Parole di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dalla cassetta "Muzeum 2" anni ottanta (1981~83~83?)
Da kaczmarski.art.pl
Ispirata dagli arazzi di Wawel
W pełnym słońcu w środku lata
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 15/1/2018 - 20:50
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Baäl

Baäl
[1970]
Parole e musica di Exuma
Dall'album "Exuma II"
Il testo trovato su YT.
Baäl, Baäl, Baäl oh Baäl
(continuer)
envoyé par Krzysiek 14/1/2018 - 23:02
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Dambala

Dambala
[1970]
Parole e musica di Exuma
Dall'album di esordio "Exuma"
Il testo trovato su YT.
Sing of the wings of a three toad frog
(continuer)
envoyé par Krzysiek 14/1/2018 - 21:02
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Die weiße und die rote Rose

Die weiße und die rote Rose
[1915]
Versi di Klabund, nella raccolta "Dumpfe Trommel und berauschtes Gong. Nachdichtungen chinesischer Kriegslyrik". Si tratta della traduzione (o della libera interpretazione) di versi di Li Bai, o Li Po (白 李), poeta cinese vissuto all'epoca della dinastia T'ang (618-907)
Musica di Hanns Eisler, che egli compose, insieme ad altre melodie su versi di Klabund (per esempio, Der müde Soldat), nel 1917, mentre si trovava in prima linea.
Anche il compositore ungherese Béla Reinitz mise in musica questa ed altre poesie di Klabund.
Testo trovato nella raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”)
Während ich mich über meine Stickerei am Fenster bückte,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2018 - 22:01
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Notturno dall'Italia

Notturno dall'Italia
dall'album "Demo de midi" (2003)

Una partenza per il fronte in piena notte. L'atmosfera rarefatta, una canzone famosissima, i timori e le illusioni di chi guarda.
Già le luci sono spente
(continuer)
envoyé par Io non sto con Oriana 13/1/2018 - 19:18
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Gli Alberi

Gli Alberi
dall'album Fuori (2010)
Testo e musica di Davide Autelitano, detto "Divi"

Un bel testo dei Ministri dichiaratamente ispirato a "Il Barone Rampante" di Calvino. Fuggire da questa civiltà, salire sugli alberi, gettare a terra la divisa e bruciare tutte le bandiere, compresa la bandiera bianca. Mai arrendersi.
Anche questa volta mi dovrei difendere
(continuer)
envoyé par Lorenzo 13/1/2018 - 16:01
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För ingenting - för kärleks skull

För ingenting - för kärleks skull
[1979]
Testo e musica: Allan Edwall
Lyrics and music: Allan Edwall
Text och musik: Allan Edwall
Album: Grovdoppa
Det finnes folk på vår himlakropp
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/1/2018 - 08:23

Bella Matribus Detestata (Guerres maudites par les mères)

Bella Matribus Detestata (Guerres maudites par les mères)
[1914-15]
Versi di Emmanuel Ducros (18??-19??), oggi sconosciuto poeta e drammaturgo francese, attivo tra il 1878 ed il 1918, autore di "Flammes de guerre: de l'invasion vers la victoire, 1914-1915", una raccolta di poesie pubblicata nel 1916. Alle pp. 32 e 33 si trova questa poesia che s'intitola con la famosa locuzione latina dalle "Odi" di Quinto Orazio Flacco.
Musica di Jean de Lize, pseudonimo artistico di un compositore francese la cui identità non è nota e che è stato recentemente riscoperto in Germania da Tina Vogel e Stefan Hanheide, curatori del volume "Jean de Lize: Chants de Guerre. Elf Lieder aus dem Ersten Weltkrieg", 2016.
Brano compreso nella raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”), nell’interpretazione di Karola Theill (pianoforte), Fionnuala McCarthy (soprano) e Klaus Häger (baritono)... (continuer)
Guerres maudites par les mères,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2018 - 23:51

Fieber

Fieber
[1915]
Versi di Erwin Weill (1885-1942), poeta austriaco, ebreo.
Musica di Lehár Ferenc, meglio conosciuto con il nome tedesco di Franz Lehár (1870-1948), compositore austriaco di origine ungherese. Tondichtung für Tenor und grosses Orchester nel suo ciclo intitolato "Aus eiserner Zeit", 1915.
Brano compreso nella raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”), nell’interpretazione di Karola Theill (pianoforte), Fionnuala McCarthy (soprano) e Klaus Häger (baritono)

In "Febbre" Erwin Weill descriveva le allucinazioni di un soldato morente. Il compositore Lehár sapeva bene di cosa Weill parlasse, perchè suo fratello, gravemente ferito al fronte, si trovava all'epoca ricoverato in un ospedale di Vienna. Questa circostanza personale gli suggerì la scelta del testo per la sua composizione.

Nel 1915 sia Weill... (continuer)
Licht! Schwester, Licht!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2018 - 22:22

Nacht im Felde

Nacht im Felde
[1915]
Versi di Ernst Lothar (1890-1974), scrittore moravo, ebreo, che nel 1938 fuggì negli USA per scampare alla persecuzione nazista
Musica di Josef Bohuslav Foerster (1859-1951), compositore cecoslovacco, nella sua “Drei Lieder aus der Kriegszeit, Op. 97”
Trovo il brano nella raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”), nell’interpretazione di Karola Theill (pianoforte), Fionnuala McCarthy (soprano) e Klaus Häger (baritono)
Stern über mir, grüß Weib und Kind.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2018 - 14:12
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In lode de l'asino

In lode de l'asino
[1585]
Sonetto premesso ai dialoghi della Cabala del Cavallo Pegaseo
Londra, 1585
Con l'aggiunta dell'Asino Cillenico
[Falsa indicazione: Parigi, appresso Antonio Baio, 1585]
Musica e testo modernizzato (con il titolo In lode all'asino)
Hautville, 2011
Album : Numen Lumen

"Ripropongo di seguito il celebre sonetto che Giordano Bruno premette ai dialoghi contenuti in Cabala del cavallo pegaseo. Un “elogio dell’ignoranza”, espresso in forma di poesia e con insuperabile ironia. Non serve solo a ricordare il rogo del grande filosofo italiano, avvenuto in Campo de’ Fiori il 17 Febbraio del 1600, ma testimonia quanto sia lungo e faticoso il cammino verso la conoscenza e la verità, alla quale ultima peraltro, come diceva il nolano, possiamo solo “tendere ad avvicinarci”. Dogmatismo, scetticismo e verità rivelate sono infatti sempre in agguato per impedire agli esseri umani di uscire dal sonno... (continuer)
O sant'asinità, sant'ignoranza,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/1/2018 - 12:48
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The President Sang Amazing Grace

The President Sang Amazing Grace
(2016)
dall'album Small Brown Birds (2017)
Interpretata da Joan Baez nel suo album Whistle Down the Wind in uscita nel 2018.

Il 17 giugno 2015, alle 21:05 circa, Dylann Roof, suprematista bianco di 21 anni, si introdusse all'interno della Emanuel African Methodist Episcopal Church, una chiesa gospel di Charleston, nella Carolina del Sud,e si sedette vicino al reverendo Clementa Pinckney. Pickney, senatore democratico in South Carolina, era considerato uno dei simboli della cosiddetta veglia per Walter Scott, un ragazzo afroamericano disarmato ucciso da un poliziotto bianco il 4 aprile dello stesso anno, suscitando dure proteste contro la polizia.

Ad un certo punto, Roof si alzò ed estrasse una pistola dal suo marsupio per poi iniziare a sparare. Stando a quanto riferito dai sopravvissuti al massacro, il killer, durante la sparatoria, si rivolse alle vittime con queste parole:

"Devo... (continuer)
A young man came to a house of prayer
(continuer)
11/1/2018 - 23:42

Un autre Pauvre

Un autre Pauvre
Un autre Pauvre

Chanson léviane – Un autre Pauvre – Marco Valdo M.I. – 2018



Tu verras, Lucien l’âne mon ami, que cette chanson commence par un distique qu’il faudra interpréter poétiquement. Il y faut de la pensée et pas seulement de la réflexion.

D’abord, Marco Valdo M.I. mon ami, avant d’aller plus loin, que veux-tu dire par cette dichotomie entre pensée et réflexion ? Quand tu auras répondu à ma question, tu pourras reprendre le fil de ton propos.

De fait, Lucien l’âne mon ami, cela mérite le détour d’une explication. Je distingue en effet la pensée de la réflexion, car, à mon sens, la réflexion s’attelle à se développer dans la précision méticuleuse : elle raisonne ; la pensée, elle, a tendance à opter pour le vague. La réflexion tend à construire de façon ordonnée en vue d’une fin ; la pensée tend à vagabonder sans fin. Par sa nature et par nécessité, la pensée est vagabonde ;... (continuer)
Tout autour de la grande ville
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/1/2018 - 22:10

Is My Team Ploughing

Is My Team Ploughing
[1896]
Versi del poeta inglese A. E. Housman, nella sua raccolta “A Shropshire Lad” pubblicata nel 1896
Musica di George Butterworth (1885-1916), compositore inglese, nel suo ciclo per baritono e pianoforte intitolato “Bredon Hill and Other Songs”, 1912. In seguito questa famosa poesia è stata musicata anche da altri compositori, tra cui Ivor Gurney e Ralph Vaughan Williams.

Shropshire, Herefordshire, Worcestershire, West Midlands, il cuore dell’Inghilterra rurale, la “terra della perduta felicità”, dove così tante giovani e forti braccia furono strappate agli aratri e agli affetti e costrette ad imbracciare spade e fucili per andare a morire per il mondo nelle guerre di Sua Maestà. Nello specifico, tra i versi de “A Shropshire Lad” sono sempre chiaramente visibili i fantasmi della seconda guerra boera…

Surreale conversazione tra due amici, uno vivo e l’altro morto in guerra. Ma la vita... (continuer)
XXVII
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2018 - 16:27
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Das Knie

Das Knie
[1905]
Versi del poeta tedesco Christian Morgenstern (1871-1914), nella raccolta intitolata “Galgenlieder” (“Le Canzoni della Forca”), pubblicata nel 1905 (con le illustrazioni di Bruno Cassirer).
Musica di Paul Graener (1872-1944), compositore e direttore d'orchestra tedesco.

La solitudine di un ginocchio, unico pezzo sopravvissuto del corpo di un malcapitato, dilaniato in guerra dalla mitraglia…

Negli anni 30 il compositore Paul Graener condivise il nazismo, tanto da venir nominato successore di Wilhelm Furtwängler alla vice presidenza della Reichsmusikkammer. Ma nel 1941 si dimise da ogni incarico pubblico senza dare spiegazione alcuna. Certamente la sua amicizia con molti compositori ed editori ebrei l’aveva posto in grande difficoltà e contraddizione...
Ein Knie geht einsam durch die Welt.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2018 - 15:19
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Das feurige Männlein

Das feurige Männlein
[1915]
Versi di Alfons Petzold (1882-1923), poeta austriaco, nella raccolta “Gesang von Morgen bis Mittag”, pubblicata nel 1922.
Musica di Franz Schreker (1878-1934), compositore e direttore d’orchestra austriaco, nel ciclo “Lieder aus der Reifezeit”, 1916

1915. La guerra infuoca l’Europa. Terrore e pianto sono ovunque. Solo lo spirito della guerra ghigna in modo orribile…

Il compositore Franz Schreker era ebreo. Nel 1932 fu costretto a dimettersi dalla carica di direttore del Conservatorio di Berlino. L’anno seguente perse pure l’incarico come professore all’Accademia d’Arte. Il suo cuore non resse e morì il 31 marzo 1934, risparmiandosi molti altri dolori. La famiglia fuggì subito in Argentina.
Ein feuriges Männlein reitet über die Welt,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2018 - 11:35
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Tra l'altro

Tra l'altro
2017
Tra l'altro

Questo brano nasce dall’urgenza di raccontare la triste vicenda di Federico Aldrovandi, morto a seguito dei colpi ricevuti durante un controllo di polizia il 25 settembre del 2005 a Ferrara. È proprio Federico a raccontare il dramma della sua morte, ma lo fa con un senso di pietà e profonda tristezza per chi ha compiuto quei gesti insensati ed estremi di violenza; tende una mano ai suoi aguzzini rivolgendogli un sorriso. “Quando tornerete a casa ed armerete di nuovo le vostre tristezze sappiate dire almeno ai vostri figli che si può morire di ben altre carezze”. In questo modo il circolo della violenza viene idealmente spezzato proprio da chi, per colpa di quella stessa violenza, non c’è più.
Tra l’altro sono stanco, non sento neanche più il dolore,
(continuer)
envoyé par Dq82 11/1/2018 - 11:04

Bredon Hill

Bredon Hill
[1896]
Versi del poeta inglese A. E. Housman, nella sua raccolta “A Shropshire Lad” pubblicata nel 1896
Musica di George Butterworth (1885-1916), compositore inglese, nel suo ciclo per baritono e pianoforte intitolato “Bredon Hill and Other Songs”, 1912.

Shropshire, Herefordshire, Worcestershire, West Midlands, il cuore dell’Inghilterra rurale, la “terra della perduta felicità”, dove così tante giovani e forti braccia furono strappate agli aratri e agli affetti e costrette ad imbracciare spade e fucili per andare a morire per il mondo nelle guerre di Sua Maestà. Nello specifico, tra i versi de “A Shropshire Lad” sono sempre chiaramente visibili i fantasmi della seconda guerra boera…

Una triste canzone d’amore contro la guerra, sottolineata dall’incessante suono delle campane…

Aggiungo che il compositore, George Butterworth, morì il 5 agosto del 1916 a Pozières, durante la battaglia della Somme, freddato da un cecchino tedesco. Il suo corpo non fu nemmeno mai ritrovato...
XXI
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2018 - 10:00

Marco et les Escrocs

Marco et les Escrocs
Marco et les Escrocs

Canzone léviane – Marco et les Escrocs – Marco Valdo M.I. – 2018 



Ainsi, aujourd’hui, Lucien l’âne mon ami, je recommence à écrire de nouvelles chansons lévianes. Il y en aura sans doute plusieurs, mais je ne sais vraiment pas te dire combien. Celle-ci est tirée d’un récit de Carlo Levi intitulé « Briganti e contadini » (1958), ce qu’on peut traduire en français par « Brigands et paysans ». Le personnage principal dénommé ici Marco est un lointain cousin de ce Marcovaldo auquel Italo Calvino avait consacré tout un roman. C’est d’ailleurs en référence à Marcovaldo qu’il porte ici ce prénom. Quant aux escrocs, ils n’ont pas de nom ; ce sont des escrocs ; deux escrocs déguisés en policiers. Ou l’inverse. Cependant, pour l’honorabilité de la profession, on n’en dira rien.

C’est mieux, dit Lucien l’âne. Imagine un peu que ce soit le cas ; des policiers véreux, corrompus,... (continuer)
Au village, Marco est un arbre
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/1/2018 - 18:27

Soldaten

Soldaten
[1830]
Versi del famoso scrittore danese, nella sua raccolta intitolata “Digte”, pubblicata nel 1830
Musica del compositore norvegese Edvard Grieg (1843-1907), risalente al 1865
Anche le versioni tedesca e francese sono state musicate da altri noti compositori, tra cui Robert Schumann, Wilhelm Furtwängler e Pierre Mathé.
Testo tovato su Lieder.net
Med dæmpede Hvirvler Trommerne gaae,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2018 - 15:52

5. Klaviersonate (Op. 45, Meiner liebern Frau Elisabeth / In memoriam Theresienstadt)

5. Klaviersonate (Op. 45, <em>Meiner liebern Frau Elisabeth / In memoriam Theresienstadt</em>)
[1943]
Una Sonata che Viktor Ullmann compose a Theresienstadt e che rielaborò in cinque versioni successive, mentre contemporaneamente scriveva la sua opera più famosa, “Der Kaiser von Atlantis”, nella quale alla fine confluirono parecchie delle intuizioni per la Sonata.
Nella prima versione, in sei movimenti, il quinto, intitolato “Notturno” è incentrato sulla prima strofa di “Vor dem Schlaf”, poesia scritta nel 1919 da Karl Kraus (nella raccolta “Ausgewählte Gedichte” pubblicata nel 1920), importantissimo scrittore satirico austriaco, ebreo anche lui, che dopo aver previsto lucidamente la mortifera parabola del nazismo si era spento nella sua Vienna nel 1936, evitandosi così anche di assistere all’Anschluss avvenuto due anni più tardi.

Ullmann non ha incluso le due strofe successive, forse perché esse non introducono elementi di contraddizione o alterazione rispetto alla prima, ma si... (continuer)
So spät ist es, so späte,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2018 - 08:40
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Ani DiFranco: What If No One's Watching

Ani DiFranco: What If No One's Watching
[1992]
Lyrics and music: Ani DiFranco
Testo e musica: Ani DiFranco
Paroles et musique: Ani DiFranco
Album: Imperfectly

“E’ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.” (Charles Bukowski).

Dicono che dicembre è passato, siamo al nove di gennaio e le lucette si sono spente, così come le persone sono rimaste generalmente spente anche con le lucette accese. Mai come quest'anno ho sentito l'assoluta inconsistenza del divino. Il divino è la più atroce fregatura che ci siamo fabbricati, è l'ignobile carogneria della bontà e l'inqualificabile cattiveria dell'indifferenza biascicata in consumi, in Black Fridays, in indici economici.

Questa cosa mi ha mandato in un assoluto, impenetrabile silenzio.

Gli auguri? Se ce ne fossero veramente da fare, di auguri, dovrebbero... (continuer)
If my life were a movie
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/1/2018 - 21:51

Facciam la pace, caro bene mio

anonyme
Facciam la pace, caro bene mio
[XIX° secolo]
La prima di nove strofette popolari toscane su La Pace, in "Canti popolari toscani, corsi, illirici, greci, raccolti ed illustrati da Niccolò Tommaseo", Venezia, 1841.

Di anonimo toscano del XIX° secolo, come il nostro del XX° potrà confermare...
Facciam la pace, caro bene mio,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2018 - 20:06
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Song (XXXI. Soldier, Rest! Thy Warfare O'er)

Song (XXXI. Soldier, Rest! Thy Warfare O'er)
[1810]
Versi del poeta e scrittore scozzese Walter Scott (1771-1832), dal Canto I del poema narrativo “The Lady of the Lake”
Musicata dal compositore scozzese Hamish MacCunn (22 March 1868 – 2 August 1916).
Se ne trova una versione del The Queens College Vocal Ensemble in "Selected partsongs of Hamish MacCunn" (2010)

La versione tedesca del canto, nella traduzione di Adam Storck, è stata messa in musica più o meno negli stessi anni da Felix Mendelssohn (“Raste, Krieger! Krieg ist aus”, 1820, per voce e pianoforte) e da Franz Schubert (“Ellens Gesang I”, op. 52, 1826)
Soldier, rest! thy warfare o'er,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/1/2018 - 08:22
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E lucevan le stelle

E lucevan le stelle
[1899/1900]
Dall'opera Tosca, Atto III
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
Musica di Giacomo Puccini
Dal dramma Tosca [1887] di Victorien Sardou
Prima esecuzione: Teatro Costanzi, Roma, 14 gennaio 1900
Tenore: Emilio De Marchi

Le opere liriche, non di rado, si basano su vicende nelle quali tragiche storie d'amore si intrecciano ad avvenimenti storici; tra di esse, probabilmente, la Tosca di Giacomo Puccini è tra quelle più note e pertinenti.

La Tosca pucciniana, su libretto di Giuseppe Giacosa e di Luigi Illica (piacentino di Castell'Arquato, a poca distanza da dove sto scrivendo adesso), fu rappresentata per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900. Inizialmente non fu accolta in modo troppo favorevole, ma nel giro di due o tre anni faceva già parte in pianta stabile del più importante repertorio lirico internazionale. Alla prima, si narra, accaddero... (continuer)
E lucevan le stelle,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/1/2018 - 19:56
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C'est à coups de canon qu'on rend le peuple heureux

C'est à coups de canon qu'on rend le peuple heureux
Poème de Victor Hugo du recueil : Les quatre vents de l'esprit

Musique et interprétation : L'invité de trop
C'est à coups de canon qu'on rend le peuple heureux.
(continuer)
envoyé par JJ 8/1/2018 - 15:40
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¡Unidad!

¡Unidad!
2017
Hueso y Madera
Se escuchó anoche alarma en un lugar cercano 
(continuer)
envoyé par Dq82 8/1/2018 - 10:03

The Hungry Army

anonyme
The Hungry Army
[metà 800?]
Nella seconda strofa di questa curiosa “Barrack Song” c’è un riferimento geografico preciso, quello a Ballarat, località nello Stato australiano di Victoria. Per il resto, la canzone potrebbe avere anche un’altra origine (e infatti con lo stesso titolo esiste almeno un’altra ballata, questa volta irlandese, ambientata durante la guerra di Crimea) ed essere stata adattata in Australia quando a metà 800, durante la grande corsa all’oro, le truppe coloniali furono frequentemente impegnate per reprimere i disordini causati dai cercatori che rifiutavano il pagamento delle tasse governative. Celebre la “Eureka Stockade” (decine di morti) che ebbe luogo proprio a Ballarat nel 1854.
When I was young and in me prime
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/1/2018 - 08:53
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Red Sky, Blue Mountain

Red Sky, Blue Mountain
2017
You Had Me At Goodbye

i've had many conversations with fellow native american artists and musicians about their worries of not being traditional enough or attached to their heritage enough to seem legitimate. i've also had these fears and worries. but i think, at this point in history, we have to look at where we are. many native american tribes have been stripped of their original songs, their original languages, their original traditions, and those left have little resources to recover these and bring them back to life. so, i think it is important, along with trying to preserve as much tradition as possible-when possible, to start creating new traditions and new art and new standards for our indigenous people. as a choctaw, i've tried over the years to find out as much about our tribes traditional music as possible but because of the white-washing and christianization of our people... (continuer)
Shutik homma, nanih okchakko, shutik homma
(continuer)
envoyé par Dq82 8/1/2018 - 08:36

The Menin Road

anonyme
The Menin Road
[1917]
Una poesia-canzone attribuita ad un anonimo ufficiale medico inglese di stanza al pronto soccorso da campo sulla strada tra Menen (Menin, in francese) e Ypres, nelle Fiandre occidentali.
Pubblicata sul "Wipers Times" (poi "B.E.F. Times"), giornale di trincea del British Expeditionary Force edito tra il 1916 e la fine della guerra tra le fila del 12° battaglione di fanteria The Sherwood Foresters.
Wipers era ovviamente la significativa storpiatura inglese per Ypres...

Quello combattuto sulla strada di Menin tra il 20 ed il 25 settembre 1917 fu solo uno dei tanti scontri avvenuti durante la cosiddetta battaglia di Passchendaele (o terza battaglia di Ypres), nel corso della quale, tra il 31 luglio ed il 6 novembre 1917, persero la vita non meno di mezzo milione di soldati, 500.000 uomini.
There are many roads in Flanders, where the horses slide and fall,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/1/2018 - 22:31
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September Song

September Song
Versi del poeta ed accademico inglese Geoffrey William Hill (1932-2016)
Nella raccolta "King Log" pubblicata nel 1968

Una strana poesia. Vi è descritta la fine di un bambino deportato (e terminato) in un campo nazista ma la descrizione è come se venisse fatta da un testimone consapevole ma freddo, indifferente all'orrore che ha ben conosciuto. Forse lo stesso carnefice?
Born 19.6.32 - Deported 24.9.42
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/1/2018 - 22:43
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The Beautiful People

The Beautiful People
[1994]
Scritta da Jeordie Osborne White, in arte Twiggy Ramirez, e Brian Hugh Warner, in arte Marilyn Manson
Nell'album "Antichrist Superstar" del 1996

Ora che il povero Marilyn Manson è rimasto pure orfano di padre, giacchè quel mostro di Charles Manson se n'è andato all'inferno nel novembre scorso, mi spiaceva non ci fosse una sua canzone sulle CCG/AWS. Scelgo questa, tratta dall'album che ha consacrato l'inquietante cantautore statunitense (e forse anche l'unico suo davvero degno di nota), non perchè sia un amante del genere ma perchè mi pare pertinente questa violentissima invettiva contro la "bella gente" e l'orribile società che ha creato, feroce e ingiusta, fatta di padroni e di schiavi che sembrano incapaci di ribellarsi costruttivamente e che, semmai, nella loro cieca rabbia non sanno far altro che invocare l'"uomo forte", l'ordine, e scagliarsi contro quelli ancor più disperati... (continuer)
And I don't want you and I don't need you
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/1/2018 - 21:08
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Nad ranem śmierć się śmieje

Nad ranem śmierć się śmieje
LA MORTE RIDE VERSO LA MATTINA
(continuer)
envoyé par Krzysiek 5/1/2018 - 22:44
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Grass

Grass
ERBA
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/1/2018 - 20:24




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