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Who Murdered the Minutes

Who Murdered the Minutes
Versi di Henry Treece (1911-1966), scrittore inglese che si dedicò soprattutto ai racconti per bambini.
Purtroppo non so a quale anno la poesia risalga e in quale raccolta fu originariamente pubblicata
Musica di Peter Schickele
Interpretata da Joan Baez nel suo album “Baptism: A Journey Through Our Time” pubblicato nel 1968
Who murdered the minutes,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/11/2017 - 09:04

The Conquerors

The Conquerors
[1932]
Una delle prime poesie di Henry Treece (1911-1966), scrittore inglese che si dedicò soprattutto ai racconti per bambini.
Nella raccolta “38 Poems” pubblicata nel 1940

La trovo – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
By sundown we came to a hidden village
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/11/2017 - 08:45

The Drum (Ode XIII)

The Drum (Ode XIII)
[1782]
Versi del giardiniere e poeta inglese, di credo quacchero, John Scott, conosciuto come Scott of Amwell (1731-1783)
Nella sua raccolta “Poetical Works”, pubblicata un anno prima della morte

Una poesia celeberrima che spesso viene inserita come prologo nelle raccolte di poesie di guerra.
E’ stata messa in musica da molti compositori: Benjamin Frankel nel 1959, Ned Rorem nel 2001 (nell’immediatezza degli attentati dell’11 settembre), William F. Funk nel 2004 e Robert Rival nel 2007.

La trovo anche – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
I hate that drum’s discordant sound,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/11/2017 - 08:24
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(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America

(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America
[2006]
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Sax soprano: Nicola Alesini
Album: La scoperta dell'America
In una parte dello schermo vedi
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2017 - 00:51
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Attila József: Tiszta szívvel

Attila József: Tiszta szívvel
[1925. március / Marzo 1925]
Versi del grande poeta ungherese Attila József (1905-1937)

Musica Márton Vizy (1977-), cantante, cantautore e compositore originario di Budapest.
A partire dal 2009 Vizy Márton e Tóth Dávid Ágoston hanno scritto lo spettacolo teatrale musicale “Én, József Attila” (Io, Attila József), che è andato in scena nel 2012 al teatro Madach di Budapest.
Nincsen apám, se anyám,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 21:43
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Sant'Andrea

Sant'Andrea
2017
Il secondo tempo

Mi scelgo da solo i Santi da pregare. Uno è Andrea Gallo, protettore di drogati, ladri, carcerati e puttane. Di tutti quelli che, in un modo e nell’altro, non hanno mai la faccia giusta al momento giusto.



Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)


Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.

Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad... (continuer)
Per lei che porta gli occhi della notte
(continuer)
envoyé par Dq82 29/11/2017 - 16:09
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Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien

Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien
[1964]
Testo svedese: Cornelis Vreeswijk
Testo inglese originale: Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, di Allan Sherman e Lou Busch
Musica: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, dall'opera La Gioconda, atto III (1874)
Album svedese: Visor och oförskämdheter [1965]

Swedish lyrics: Cornelis Vreeswijk
English original lyrics:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, by Allan Sherman and Lou Busch
Music: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, from the opera La Gioconda, 3d Act (1874)
Swedish album: Visor och oförskämdheter [1965]

Svensk text: Cornelis Vreeswijk
Engelsk originaltext:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, av Allan Sherman och Lou Busch
Musik: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, från operan La Gioconda, 3. Akt (1874)
Svenskt album: Visor och oförskämdheter [1965]

Per terminare la nostra revisione (e ampliamento) della sezione dedicata a Cornelis Vreeswijk nel trentennale... (continuer)
Hejsan morsan hejsan stabben!
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 29/11/2017 - 15:09
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1776

1776
[2017]
Parole e musica di Janis Ian

Una nuova canzone il cui video ufficiale, firmato da Christine Lavin, Janis Ian ha commentato così: “Honoring our country's return to the dark ages, we hope this video will enlighten you!”
Back in seventeen hundred seventy-six
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 14:12
Parcours: Donald Trump
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Younger Generation Blues

Younger Generation Blues
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
I was standing on the corner, I was smoking on the sly
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:53
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(Too Old to) Go 'Way Little Girl

(Too Old to) Go 'Way Little Girl
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
Don't go out in the street, little girl
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:43
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New Christ Cardiac Hero

New Christ Cardiac Hero
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
Yesterday's preacher, today's bikini beacher,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:33
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Danger Danger

Danger Danger
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Folk Is The New Black”
You got Ma Rainey talkin' 'bout a jelly roll
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:16
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The Great Divide

The Great Divide
[2006]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Folk Is The New Black”
Come good people and gather 'round
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 12:53
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God & the FBI

God & the FBI
[2000]
Parole e musica di Janis Ian
La canzone che dà il titolo all’album

Nel secondo dopoguerra, gli anni della “minaccia comunista”, della “caccia alle streghe” e dell’inizio della “Guerra Fredda” (che tanto fredda non fu nemmeno, anzi), il padre di Janis Eddy Fink (il vero nome di Janis Ian), un semplice allevatore di pollame, partecipò ad un raduno sindacale sul prezzo delle uova, e questo allora bastava per essere attenzionato dai servizi di J. Edgar Hoover. Ma forse, in quegli anni bui, bastava ancora meno, anche solo ascoltare un disco di Pete Seeger…

The album's title is taken from the song "God & the FBI", about Janis' early life with her parents and the FBI's effect on her. "My dad was a chicken farmer who made the mistake of going to a meeting about the price of eggs; they picked him up for questioning the next day. We were on the watch list from then on. It took me nine... (continuer)
Mama's making mimeos. Pete's on the stereo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 12:44
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Mary's Eyes

Mary's Eyes
[2004]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album initolato “Billie's Bones”
Mary's eyes are startling blue
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 10:31
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Matthew

Matthew
[2004]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album initolato “Billie's Bones”

Con And Saddness Will Sear e Scarecrow, un’altra canzone dedicato al giovane Matthew Shepard, brutalmente assassinato nel 1998 a Laramie, Wyoming, soltanto perché gay.

I suoi assassini, tali Aaron McKinney e Russell Henderson, furono subito arrestati e marciranno in galera per tutta loro squallida vita.
Footsteps on gravel at the neighborhood bar
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 10:19
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Seaching for America

Seaching for America
[1997]
Parole e musica di Janis Ian, insieme ad Ani DiFranco
Nell’album intitolato “Hunger”
They herded us like so much meat
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:58
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Black & White

Black & White
[1997]
Parole e musica di Janis Ian, insieme ad Ani DiFranco
Nell’album intitolato “Hunger”
We were marching from Montgomery,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:56
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Tattoo

Tattoo
[1993]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Breaking Silence”
Her new name was tattooed to her wrist
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:38
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Burn, Baby, Burn

Burn, Baby, Burn
[1965]
Parole e musica di Bill Frederick, pseudonimo usato in gioventù dal cantautore statunitense Fred Stanton
Una canzone che non credo sia mai stata incisa su disco. Il testo fu pubblicato sul n. 73 di Broadside Magazine, agosto 1966.

Una canzone dedicata ai Watts Riots dell’agosto 1965, quando nel sobborgo losangelino di Watts si scatenarono violentissimi tumulti razziali che durarono 6 giorni e causarono 34 morti, centinaia di feriti e danni per oltre 40 milioni di dollari, con quasi 1.000 edifici distrutti o gravemente danneggiati dagli incendi. E tutto a partire da un banale controllo di polizia…

A proposito dei Watts Riots si vedano anche Trouble Every Day e In The Heat Of The Summer
Back in the days of ancient Rome,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 08:59

It's Enough to Be Young

It's Enough to Be Young
[1966]
Parole e musica di Malvina Reynolds
Una canzone inedita su disco. Il testo fu pubblicato sul n. 73 di Broadside Magazine, agosto 1966.

“Fuzz”, letteralmente peluria, è uno dei tanti termini in slang statunitense ad indicare la polizia...
It's enough to be young and walking two by two,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/11/2017 - 08:13
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The Brown Girl

anonyme
The Brown Girl
[Child #295A]
Una ballata che contiene echi ad altre sette- od ottocentesche come “Lord Thomas and Fair Eleanor”, “Barbara Allen” e “The Sailor from Dover”
Interpretata innanzitutto da Frankie Armstrong nel suo album “Lovely on the Water” del 1972, poi da Steeleye Span, Martin Carthy, Jon Boden e altri artisti

A proud, vengeful creature, spurned “because she was too brown”. The implication is, she wasn't fine enough, ladies had lilywhite hands, skin as fair as milk; working girls got suntanned and coarsened in the field, unfit for gentlemen. The ballad, containing echoes of Lord Thomas and Fair Eleanor, Barbara Allen, and others, doesn't seem to have been very common it its original form, more or less as Frankie sings it. But in altered shape, in which it is the man, sometimes a sailor, not the girl who is slighted and pitiless, it had wildfire success in England as The Dover Sailor, and... (continuer)
“I am as brown as brown can be,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/11/2017 - 16:11
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Hát trên những xác người

Hát trên những xác người
[1968]
Parole e musica di Trịnh Công Sơn
Nell’album intitolato “Ca Khúc Da Vàng”

Una canzone che Trịnh Công Sơn terminò di scrivere il 28 febbraio 1968, alla fine dell’offensiva del Têt (30 gennaio - 3 marzo) e della violentissima battaglia per il controllo di Huế, città nevralgica nel conflitto perché posta sul confine tra nord e sud Vietnam. Ad Huế i vietcong, che erano riusciti ad occuparla in forze, furono protagonisti di una vasta e cruenta epurazione di tutti i civili che loro ritenevano aver collaborato con l’occupante americano. I morti furono tra i 2.800 e i 6.000, il 5/10 per cento dell’intera popolazione della città-

Questa canzone, a causa dell’identità del tema, viene spesso confusa con Bài ca dành cho những xác người (Hue 1968)
Chiều đi lên đồi cao,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/11/2017 - 13:17

Give a Boy a Gun

Give a Boy a Gun
[2013]
Parole e musica di Harvey Andrews
nell’album intitolato “Encore”
Give a boy a gun, give a boy a knife
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/11/2017 - 10:13

Kids Colour Bar

Kids Colour Bar
[1965]
Parole e musica di Harvey Andrews
In una raccolta intitolata “Second Wave”, con Harvey Andrews, Bob & Carole Pegg, Spike Woods e Dave Sless
Testo trovato su Mudcat Café
You hear the sound of laughter ringing in your ears
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/11/2017 - 08:18
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Exploitation Blues

Exploitation Blues
[1967]
Parole e musica di Bill Frederick, che nei primi anni 60 era un giovane studente ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì diverse canzoni su Broadside Magazine, alcune delle quali sono già presenti sulle CCG/AWS
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”

Il testo di “Exploitation Blues” l'ho trovato per caso sull'imprescindibile Mudcat Café, dove ho anche appreso che Bill Frederick non ha di fatto mai smesso di scrivere e di proporre canzoni, anche se in tempi più recenti si firma col suo vero nome, ossia Fred Stanton, classe 1943.

So bene che incasinerò la vita ai perfidi Admins, ma pare proprio che Bill Frederick e Fred Stanton siano la stessa persona.
Years ago in the Belgian Congo mine
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/11/2017 - 22:12
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La libertat

La libertat
2017
Nuevo mundo

"La libertà" è un video realizzato nel nord Italia a Peveragno, paese di origine dei musicisti, ed è stato realizzato con la partecipazione degli abitanti del medesimo. La libertà è un brano e un video che vuole rappresentare la volontà e la speranza di un popolo che chiede un opportunità di lavoro per il proprio futuro, una possibilità di vivere dignitosamente nella propria terra. Nella fotografia dei giovani e degli adulti di un piccolo paese si rispecchia la legittima speranza di salvaguardia dell'identità dei popoli del mondo.
Je n'avais pas des problèmes quand j'étais un enfant
(continuer)
envoyé par Dq82 27/11/2017 - 17:24
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The Falcon

The Falcon
[1965]
Parole di Richard Fariña
Sulla melodia de “The Cuckoo”, canzone tradizionale risalente al XVII Secolo, ripresa in quegli stessi anni anche dai Pentangle
Nell’album di Mimi & Richard Fariña intitolato “Celebrations For A Grey Day”
Testo trovato su Mudcat Café
Oh, the falcon was a pretty bird, wandered as she flew.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/11/2017 - 08:45
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Going Down to Liverpool

Going Down to Liverpool
Canzone scritta da Kimberley Rew per il suo gruppo "Katrina and the waves" nel 1984. E' una canzone di critica sociale che parla della disoccupazione causata dalle politiche economiche devastanti della famigerata prima ministra Inglese Margaret Thatcher che colpirono in maniera molto dura molte città operaie britanniche, tra cui appunto Liverpool. E' ricordata soprattutto per via della cover fatta dalla banda "The Bangles", cover che nel video includeva la partecipazione dell'attore Leonard Nimoy, interprete del signor Spock nella famosissima serie tv Star Trek.
Hey there...
(continuer)
envoyé par Leonardo Saponara 26/11/2017 - 21:41
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Dodgin' the Draft

Dodgin' the Draft
[1966]
Parole di Allan Sherman (1924-1973), comico statunitense celebre per le sue canzoni parodistiche
Sulla melodia della popolare “Ballin' The Jack” (1913) di Jim Burris e Chris Smith.
Nel disco dal vivo “Allan Sherman ‎Live!!! (Hoping You Are The Same)”

Divertente manualetto ad uso dei giovani maschi americani che cercavano di scampare al Vietnam, anche se – così come chiude il brano – il più delle volte non c'era scampo, a meno di non fuggire all'estero o di passare un bel po' di tempo in un carcere militare.
First you tell your draft board you're hooked on dope.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/11/2017 - 21:04
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Pro-Life?

Pro-Life?
Album War On Women (2015)

Sono tutti pro-life con l'utero delle altre, almeno finché il bimbo non nasce... poi appoggiano la pena di morte e la guerra!
Something stinks in this delivery room
(continuer)
26/11/2017 - 00:37
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Say It!

Say It!
(2015)
Album: War On Women

Se sono stata stuprata vuoi sapere dove stavo passeggiando? come ero vestita? se avevo bevuto?

Efficace canzone sul colpevolizzare la donna vittima di violenza. E se per caso il presunto violentatore è un carabiniere, sono le presunte vittime a essere interrogate per dodici ore!
Daddy, Daddy if I was raped would you wanna know where I walked?
(continuer)
26/11/2017 - 00:30
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Hallelujah Money

Hallelujah Money
Featuring Benjamin Clementine
Album Humanz (2017)
Testo da genius

Pubblicata il 19 gennaio 2017

Il brano non esce a caso prima della cerimonia di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: vuole essere una critica aperta al presidente neo-eletto e alla sua famosa sete di denaro.
Rolling Stone
[Verse 1: Benjamin Clementine]
(continuer)
26/11/2017 - 00:19
Parcours: Donald Trump
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Saffiyah Smiles

Saffiyah Smiles
(2017)
Album: Bridges Not Walls

"Following the shocking scenes of white supremacists marching through the streets of Charlottesville this past summer, my mind went back to an image of a young woman facing down a ranting fascist with nothing but a serene smile. Saffiyah Khan had been taking part in a counter demonstration against the neo-fascist English Defence League in Birmingham, England, in April this year when she saw a woman being surrounded by taunting EDL supporters.

Saira Zafar had been verbally opposing the racists and a number of them had left the demo to turn on her. When the police struggled to protect her, Saffiyah stepped up and got in the face of the loudest aggressor, holding him at bay with nothing more than a smile until police intervened. A press photographer captured the moment and the picture went viral. Local Labour MP Jess Phillips memorably tweeted the image with... (continuer)
Angry white men dressed like Elmer Fudd
(continuer)
25/11/2017 - 23:57
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The Sleep of Reason

The Sleep of Reason
(2017)
Album: Bridges Not Walls

Il sonno della ragione produce i mostri del nazionalismo e dell'intolleranza, come spiega Billy Bragg nella sua nuova canzone direttamente ispirata all'incisione di Francisco Goya.

'The Sleep Of Reason’, inspired by a visit to The Prado gallery in Madrid where Billy saw Goya’s etching ‘The Sleep Of Reason Produces Monsters’, is an impassioned polemical anthem set to a stark buzzsaw melody. Written in response to the events of 2016, it is the first of several songs Billy plans to release over the course of the coming months.


Says Billy: “Life comes at you real fast these days. What’s a singer-songwriter to do when events keep challenging the way that we see the world? Before we’ve had a chance to digest one startling development, along comes another to throw us off balance again. I’ve been grubbing up songs for the past 12 months, but without the time... (continuer)
One by one
(continuer)
25/11/2017 - 23:44
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Il Dovere Di Reprimere

Il Dovere Di Reprimere
2005
Dal Fronte Dei Colpevoli

Testo ripreso da [[|Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]] (1970) di Elio Petri
Da oggi assumo la direzione dell'ufficio politico. Non è senza significato che abbiano destinato
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2017 - 19:56
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I Bury the Living

I Bury the Living
2017
Low In High School

Un'invettiva contro chi accetta di fare il militare
A wretched outcast with no point of view
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2017 - 19:45
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Laissez Passer

Laissez Passer
2017
Laissez Passer

Written By Rami Nakhleh & Hasan Nakhleh
Lyrics Translated by Rifaa' Abu Jabal

Dopo un primo album i TootArd nel 2017 si lanciano sul mercato internazionale con l'etichetta Glitterbeat, come però spesso avviene con i dischi di questa etichetta, il prodotto è per un mercato anglo/francofono e spesso i testi sono irreperibili nella loro lingua originale, in questo caso in arabo, ma solo in traduzione.

"A string and a piece of wood are my gunpowder"
Una corda e un pezzo di legno sono la mia polvere da sparo
non ricorda forse: "Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita?

TootArd are a band from the village of Majdal Shams in the Israeli occupied Golan Heights. The area, originally Syrian territory, has been part of Israel since 1967, but the inhabitants don’t have Israeli citizenship. Instead of a passport, they have a ‘laissez-passer’,... (continuer)
I do not exist on the ID card
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2017 - 19:27
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وين الناس

وين الناس
2010

Wayn en-nas?

I TootArd (in arabo: fragole) sono un gruppo di reaggae delle montagne... le montagne sono le alture del Golan, una zona della Siria occupata dagli Israeliani; sono quindi dei Siriani con documenti Israeliani, una sorta di apolidi: nelle loro canzoni, seppure con melodie e ritmi gioiosi, viene fuori la loro situazione e l'essere cresciuti in zona di guerra.
وين الناس اللي كلا بدا سلام؟
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2017 - 19:10
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Arborea

Arborea
[2017]

Album : Cabudanni

"Ho seguito la battaglia della comunità di Arborea (OR) che sconfigge il gigante Saras, comunità che ha avuto l'intelligenza di coinvolgere le altre comunità sarde, e capire (non tutti hanno questa maturità, ahimè) che era una storia che interessava tutta l'Isola. È una storia importante perché è la prima volta che in Sardegna un grosso tentativo di speculazione sul territorio, spacciato per grande affare alla popolazione, è stato smontato in tempo e rispedito al mittente. " Da A Rivista anarchica

Sardegna: sconfitta la Saras dei Moratti, niente trivellazioni ad Arborea
“Su comitau infòrmat totu sa populatzioni,
(continuer)
envoyé par adriana 25/11/2017 - 09:12
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Uno studente e Vysotskij

Uno studente e Vysotskij
[2014]

Album : CATACATASSC'
Se vuoi cercare in piazza questa sera
(continuer)
envoyé par adriana 25/11/2017 - 08:05
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The Black Friday Song

The Black Friday Song
(2017)
from Really Stupid Bad Songs That I Made

La guerra del consumismo, la follia dello shopping, i lavoratori sfruttati... buon Black Friday a tutti!
Blaaaaaaaack Friday, Time to go to the mall.
(continuer)
24/11/2017 - 23:12
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Tadeusz Nalepa: Ale wstyd

Tadeusz Nalepa: Ale wstyd
[1999]
Parole e musica di Tadeusz Nalepa
Dall'album "Zerwany film" (Film strappato)
Il testo da tekstowo


W pokera umoczyłem wszystko
(continuer)
envoyé par Krzysiek 24/11/2017 - 23:10
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Big Parade

Big Parade
"So, how do you write an anti-War song, and inspect man's avarice, stupidity and ultimate extinction in song?
Well, with humour naturally! I wanted to deliver a dark message tongue-in-cheek with a jaunty, foot tapping rhythm...
Done in more of a Vaudeville style than true PROG! (Whatever that is)

When we played Summers End festival in 2016, some of the band members were a tad skeptical about performing this one live...but I stuck to my guns (no pun intended) and in the end, it turned out to be the most talked about piece that we performed on the day when it came to the reviews!" (Guy)

Damanek
Sticks and stones may break my bones but words will never hurt me
(continuer)
24/11/2017 - 21:59
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Celle que je n'aurais pas voulu faire

Celle que je n'aurais pas voulu faire
Paroles : Claude Vinci - Musique : Jean-Claude Petit
Album "Quarante ans de chansons (1963-2003) par Claude Vinci"
Celle que je n'aurais pas voulu faire
(continuer)
envoyé par JJ 24/11/2017 - 19:01
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Omine Mannu

Omine Mannu
[1985]

Album : Abbardente
O su babbu mannu
(continuer)
envoyé par adriana 24/11/2017 - 17:22
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Oh! Breathe Not His Name

Oh! Breathe Not His Name
Testo di Thomas Moore
“Irish Melodies”, la raccolta di canzoni arrangiate da John S. Stevenson per pianoforte, pubblicate in dieci volumi tra il 1807 e il 1834.

Poi rimusicata anche da Herbert Hughes (A purse of Gold, 2007) e da Eleanor McEvoy (The Thomas Moore Project, 2017)

Dedicata a Robert Emmet, stato un patriota irlandese. Membro dell'associazione United Irishmen, incontrò Napoleone e Talleyrand a Parigi nel 1802, dai quali seppe dell'ipotesi di invasione dell'Inghilterra. Rientrato a Dublino, organizzò un'insurrezione armata, che scoppiò il 23 luglio 1803, con l'uccisione del viceré Arthur Wolfe Kilwarden e del nipote. La rivolta fallì ed Emmet fu arrestato, processato e impiccato.
Oh! breathe not his name, let it sleep in the shade, 
(continuer)
envoyé par Dq82 24/11/2017 - 13:02
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The Politician

The Politician
[1972]
Scritta da Mac Davis, songwriter texano, bianco, autore di grandi successi come In The Ghetto per Elvis Presley
Singolo dall'album di Lou Rawls (1933-2006), grandissima voce afroamericana, intitolato “A Man of Value”
Il testo l'ho trovato un po' su Genius e un po' su RateYourMusic, poi ho provato a sistemarlo all'ascolto ma mi sono rimasti due o tre dubbi, che ho indicati col punto interrogativo... Se qualcuno volesse dire la sua, si faccia avanti.

Peccato che solo qualche anno dopo Lou Rawls si facesse ritrarre in una serie di fotografie tutto pappa & ciccia con Ronald Reagan...
See the politician
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/11/2017 - 22:28
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Synthetic World

Synthetic World
[1970]
Scritta da Jerry Williams Jr., in arte Swamp Dogg
Nell'album intitolato “Total Destruction to Your Mind”

What a song! What a voice!
Hey you, I'm up from the bayou
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/11/2017 - 21:31
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La petite balle perdue

La petite balle perdue
Paroles et musique : Bernard Joyet
Interprétation : Monique Trehart
Album : Je Demande L'asile Poétique 2009
Par la fenêtre
(continuer)
envoyé par JJ 23/11/2017 - 15:07
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The War Song

The War Song
[1973]
Scritta da Jon Lucien con Dave Grusin e la sua orchestra
Nell’album intitolato “Rashida”

Una post-Vietnam CCG/AWS, assolutamente DOCG, che mancava…
Children lose their lives in the war
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/11/2017 - 13:52
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Anderssons kärring

Anderssons kärring
[1975]
Testo e musica: Dan Berglund
Lyrics and music: Dan Berglund
Text och musik: Dan Berglund
Album: En järnarbetares visor

La canzone fa parte del primo album di Dan Berglund, En järnarbetares visor (1975), che contiene anche il brano più famoso del cantautore, De mördades fria republik. L'album è interamente composto da canzoni di lotta, ed è fortemente orientato contro il partito socialdemocratico allora al potere, visto oramai come un establishment che gestisce il potere e che ha tradito la causa della classe lavoratrice. In quel periodo, Dan Berglund è militante del KFML, il partito comunista marxista-leninista svedese; una militanza che entrerà in profonda crisi non molto tempo dopo. Con la fine degli anni '70 Dan Berglund smetterà anche momentaneamente di comporre e cantare.
När Anderssons kärring sänkts ner i mull
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi från tåget / dal treno 23/11/2017 - 09:26
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God Bless America (for What)

God Bless America (for What)
[1971]
Scritta da Jerry Williams, Jr., in arte Swamp Dogg, con Troy Davis
Nell’album “Rat On!”
Testo trovato su YouTube

Ancora mancava un brano di Swamp Dogg sulle CCG/AWS…

“Oltraggioso come George Clinton, immediato come un Little Richard in versione punk e selvaggio come Dyke & The Blazers, Swamp Dogg suonava come avrebbe potuto suonare Otis Redding se dopo Monterey si fosse calato un acido con i figli dei fiori”: memorabili parole del critico inglese Peter Shapiro che così anni fa raccontava colui che altri descrissero come un Frank Zappa afroamericano ed era quello un paragone con poche attinenze musicali ma molte per l’intelligenza del personaggio, la lucidità delle analisi sociopolitiche, il gusto per l’oltraggio […] (dal blog Venerato Maestro Oppure)
Oh lord, is this the land of the free?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/11/2017 - 09:12
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Am I Ever Gonna See My Baby Again

Am I Ever Gonna See My Baby Again
[1968]
Scritta da Ralph Bartey, Johnny Northern e Rudy Clark (?)
Interpretata da uno dei più importanti gruppi vocali femminili afroamericani degli anni 60/70, The Sweet Inspirations, composto da Estelle Brown, Sylvia Shemwell, Myrna Smith e la leader Cissy Drinkard Houston, la madre di Whitney Houston.
La canzone fa parte dell'album intitolato What the World Needs Now Is Love e contenente pure la cover di quel brano di Burt Bacharach
Testo trovato su questo sito giapponese e controllato all'ascolto

Niente più che una bella canzone d'amore, ma davvero straziante, che dall'inizio alla fine aleggia lo spettro della morte e dell'infelicità, a causa del possibile, probabile, non ritorno dell'uomo amato dalla guerra in Vietnam... Alla fine del 1968 i morti fra i soldati americani in quel conflitto ammontavano già ad oltre 37.000...
Am I ever gonna see my baby again?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/11/2017 - 21:13
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La rotta del navigante

La rotta del navigante
2015
Tra le pieghe di un cielo stellato

Testo, musica di Roberto Billi

2017
Di Terra, di mare e di stelle

Feat. Roberto Billi

L'album racconta, insieme a Roberto Billi (“La rotta del navigante”), le sofferenze patite per mare dai migranti; 
Mare illuminato dal sole
(continuer)
envoyé par Dq82 22/11/2017 - 14:03
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Questa terra porterà il tuo nome

Questa terra porterà il tuo nome
2017
Di Terra, di mare e di stelle

Feat. Alexian Santino Spinelli

La storia mitologica è quella di Palinuro, compagno di Enea, preso come "vittima sacrificale" in cambio della salvezza e dell'approdo per Enea da Nettuno. Muore in mare e ivi rimane insepolto: Palinuro diventa però il simbolo di tutti coloro che oggi muoiono in mare per fuggire dalla guerra.
Nocchiero al suo timone, navigatore
(continuer)
envoyé par Dq82 22/11/2017 - 13:26
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C'est la guerre

C'est la guerre
2016
Acte 1 Manifeste : L'Oiseau Paradis
Des bombes à l’Occident puis des bombes à l’Orient 
(continuer)
envoyé par Dq82 22/11/2017 - 09:15
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Les bombes et les roses

Les bombes et les roses
2016
Le Cœur qui cogne

Se tutte le bombe diventassero rose...
Elles se jettent en l'air
(continuer)
envoyé par Dq82 22/11/2017 - 08:45
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Where Did the Peace Go

Where Did the Peace Go
[1970-73?]
Scritta da tal Dickie Diamond (?)
Interpretata da tal Larry Sanders (o Saunders), un cantante nero che si faceva chiamare “The Prophet of Soul”

Una canzone dichiaratamente contro la guerra in Vietnam, interpretata da un artista, oggi misconosciuto, che doveva essere vicino all'ala più radicale del movimento di lotta degli afroamericani. Infatti fu sempre lui nel 1972 ad interpretare “Free Angela!”, una canzone dedicata ad Angela Davis, comunista e black panther allora sotto processo con pesantissime accuse.

Su parecchi siti il brano viene datato al 1968 ma, considerati i dati citati della seconda e terza strofa (una guerra che dura da 10 anni e ha già mietuto 50.000 tra i soldati americani), credo che debba situarsi nei primissimi anni 70. In effetti i morti statunitensi in quel conflitto furono, tra il 1960 ed il 1975, oltre 58.000.
All my brothers been shipped to the South
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2017 - 23:31




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