אַרבעטלאָזע מאַרש
איינס, צוויי, דרײַ, פיר,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 3/5/2011 - 15:38
L'intro da me proposta è quella contenuta nel libretto del disco Así es mi vida della Banda Bassotti.
(DonQuijote82)
(DonQuijote82)
E la Banda Bassotti, pur avendo fatto benissimo a riproporre questa canzone, nella sua breve introduzione è caduta nella storia dell' "insurrezione di Varsavia". Pazienza, ma da un gruppo militante importantissimo come la BB mi sarei aspettato un po' meno faciloneria e un po' più di documentazione. [RV]
"La versione tedesca dovrebbe essere quella proposta dalla Banda Bassotti (scusate ma non saprei distinguere tra yiddish e tedesco, non so se questo sia tedesco o una diversa trascrizione dello yiddish)" [DQ82]
Si tratta della versione originale in yiddish in una diversa traslitterazione (anche per questo sarebbe opportuno dare sempre i testi in yiddish nell'alfabeto originale, dato che i sistemi di traslitterazione sono molteplici). Il titolo proposto nell'album è in tedesco standard. [CCG/AWS Staff]
La canzone è stata inserita dalla Banda Bassotti nel disco Así es mi vida, del 2003. Si tratta del sesto album della Banda Bassotti. Le canzoni di questo album sono tutte canzoni popolari rifatte dalla Banda Bassotti, tranne Así Es Mi Vida (la canzone che dà il titolo all'intero album), dove la Banda Bassotti ha composto la musica prendendo il testo di Pablo Neruda
ARBEITSLOSER MARSCH
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/5/2011 - 15:08
Il "Neuer Arbeitsloser Marsch" di Christof Hoyler
Si tratta del testo proposto in un primo momento da DonQuijote 82. In realtà è una "Nachdichtung" (riscrittura, rielaborazione) moderna in lingua tedesca, opera di Christof Hoyler (autore sul quale non siamo riusciti a reperire ulteriori notizie) e più lunga di tre strofe del testo yiddish. In parecchi siti tale "riscrittura" viene confusa con il testo di Mordechai Gebirtig, vale a dire viene proposta come una traduzione: cosa assolutamente non vera, dato che il testo di Hoyler (pur cantabile perfettamente sulla melodia Kletzmer originale) è piuttosto un adattamento (di qualità non indifferente, peraltro) ai cosiddetti "tempi nuovi". Una traduzione renderà meglio l'idea. [RV]
ARBEITSLOSER MARSCH
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote 82 + CCG/AWS Staff 12/5/2011 - 02:38
Ulteriore versione tedesca da stamokap.org (sito della Sozialistische Jugend tedesca)
ARBEITSLOSER MARSCH
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/5/2011 - 02:44
(Letterale, dalle versioni tedesche)
12 maggio 2011
12 maggio 2011
MARCIA DEI DISOCCUPATI
(continuer)
(continuer)
Giusto una domanda, ma non è che effettivamente la canzone, pur scritta tempo addietro, sia effettivamente divenuta famosa e cantata durante l'insurrezione del ghetto di Varsavia? Potrebbe avere un senso.
DonQuijote82 12/5/2011 - 11:38
Beh, direi che in momenti come quello tutto può essere, anche se non lo ritengo probabile. Questa è una canzone che ha tematiche socialiste, di lavoro, operaie, non di lotta contro un nemico che ti sta sterminando, a prescindere se tu abbia lavoro o meno. Ripeto, però: tutto può essere.
Riccardo Venturi 12/5/2011 - 18:42
Però mi permetto di suggerire di accompagnare al titolo in caratteri ebraici anche quello in caratteri latini, per limitare la possibilità di doppi inserimenti, visto che - come riconosci tu stesso, Riccardo - c'è "la pessima e stupida abitudine di molti siti (ivi compresi quelli specificamente dedicati alle canzoni Kletzmer in yiddish) di riportare i testi soltanto in trascrizione".
Bartleby 12/5/2011 - 20:57
... e poi - dimenticavo - non mi è chiara una cosa: d'ora in avanti i testi in yiddish trascritti in caratteri latini attenderanno l'inserimento fino al reperimento dell'originale in caratteri ebraici?
Bartleby 12/5/2011 - 20:59
Infatti, non so se hai notato, sto facendo con le canzoni yiddish la stessa cosa che faccio con quelle greche: sopra le indicazioni di autoria e discografiche sto inserendo la trascizione in caratteri latini del titolo. D'ora in poi tutte le canzoni yiddish saranno accompagnate da tale trascrizione. Purtroppo il fatto dei testi in trascrizione è dovuto probabilmente al fatto che la maggior parte degli stessi interpreti di canzoni kletzmer non sanno affatto leggere i caratteri ebraici; inoltre, la maggior parte dei testi in caratteri ebraici che ho trovato provengono da maledetti documenti .pdf (accidenti a chi lo ha inventato), che permettono sí il copia-incolla, ma lo dispongono però da sinistra a destra anche copiandolo direttamente sulla casella di inserimento del sito. In pratica, mi tocca riscrivere ogni cosa (e i caratteri ebraici sulla tastiera latina sono completamente sballati).... (continuer)
Riccardo Venturi 13/5/2011 - 01:34
A mo' di curiosità (che può avere però qualche utilità pratica): le versioni originali proposte nei video e interpretate dagli Zupfgeigenhansel si distinguono, a detta di tutti i commentatori, per lo spiccato accento tedesco; lo yiddish, pur essendo in massima parte derivato anticamente dal tedesco, ha come caratteristica fonetica saliente una terribile "erre moscia", superiore anche a quella del francese, che è trasmigrata anche nella pronuncia ashkenazita dell'ebraico. Chiunque abbia sentito parlare un israeliano anche senza conoscere una parola di ebraico, se ne sarà accorto. Per distinguere lo yiddish dal tedesco, è sufficiene porre attenzione a tale "erre moscia", oltre che a qualche milione di morti nonostante quel che dicono i "negazionisti" (ai quali, vorrei ripetere, io non appartengo).
Riccardo Venturi 13/5/2011 - 12:44
d'une chanson yiddish « Arbeitsloser Marsch »- Mordechai Gebirtig – 1937 d'après la version italienne MARCIA DEI DISOCCUPATI de Riccardo Venturi – 2011
« Arbetloze marsh » (Marche des Chômeurs), un des plus importants chants socialistes en yiddish durant l'insurrection de Varsovie. Il fut composé par Mordechaj Gebirtig, qui fut tué par les nazis en 1942. Chantée également par la Banda Bassotti". Tel est le commentaire que DonQuijote 82, un de nos plus prolifiques contributeurs, avait inséré en proposant ( à raison) cette fameuse chanson de Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, en pratique le vrai et éternel hymne des chômeurs de tous temps et de tous pays. Malheureusement, la chanson est restée longtemps en attente d'approbation , établissant un quasi « record ». Le fait est que les CCG/AWS ont des critères textuels bien précis et très sévères ; le texte original est en langue yiddish et en caractères... (continuer)
« Arbetloze marsh » (Marche des Chômeurs), un des plus importants chants socialistes en yiddish durant l'insurrection de Varsovie. Il fut composé par Mordechaj Gebirtig, qui fut tué par les nazis en 1942. Chantée également par la Banda Bassotti". Tel est le commentaire que DonQuijote 82, un de nos plus prolifiques contributeurs, avait inséré en proposant ( à raison) cette fameuse chanson de Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, en pratique le vrai et éternel hymne des chômeurs de tous temps et de tous pays. Malheureusement, la chanson est restée longtemps en attente d'approbation , établissant un quasi « record ». Le fait est que les CCG/AWS ont des critères textuels bien précis et très sévères ; le texte original est en langue yiddish et en caractères... (continuer)
MARCHE DES CHÔMEURS
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 15/5/2011 - 21:00
La traduction française (chantable) de Paul Jolit.
La traduzione francese cantabile di Paul Jolit è ripresa da Yidishe lider - Des chansons en yiddish; a sua volta, il titolare del sito rimanda alla pagina di Paul Jolit, "Traductions de mon cru"; ma la pagina sembra attualmente irraggiungibile, o eliminata. [RV]
LA MARCHE DES CHÔMEURS
(continuer)
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La versione in inglese e Yiddish (traslitterato) di Daniel Kahn and the Painted Bird, dall'album "Lost Causes" del 2011.
MARCH OF THE JOBLESS CORPS
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 21:03
שפֿרהלעס פּאָרטרעט
Shifreles portret
[1939]
Versi di Mordechai Gebirtig.
Musica di Maurice (Moyshe) Rauch (1910-1994), compositore di fede ebraica originario del governatorato di Kovno (Kaunas), allora nell’impero russo, oggi in Lituania, ma emigrato da piccolissimo negli USA.
Il testo in yiddish traslitterato è stato trovato sul sito della cantante Heather Klein, che ha interpretato la canzone nel suo disco intitolato “Shifreles Portret: A Yiddish Art Song Project”. Anche nel disco di Benjy Fox-Rosen intitolato “Two Worlds - The Poetry of Mordechai Gebirtig”. Basandosi sulla traslitterazione, è stato poi ricostruito il testo in alfabeto ebraico (indi per cui, tale testo appare probabilmente qui per la prima volta nella sua grafia originale).
Poesia scritta da Mordechai Gebirtig il 2 dicembre 1939 a Cracovia, poche settimane dopo l’occupazione nazista (settembre 1939). La speranza che ancora traspare in... (continuer)
[1939]
Versi di Mordechai Gebirtig.
Musica di Maurice (Moyshe) Rauch (1910-1994), compositore di fede ebraica originario del governatorato di Kovno (Kaunas), allora nell’impero russo, oggi in Lituania, ma emigrato da piccolissimo negli USA.
Il testo in yiddish traslitterato è stato trovato sul sito della cantante Heather Klein, che ha interpretato la canzone nel suo disco intitolato “Shifreles Portret: A Yiddish Art Song Project”. Anche nel disco di Benjy Fox-Rosen intitolato “Two Worlds - The Poetry of Mordechai Gebirtig”. Basandosi sulla traslitterazione, è stato poi ricostruito il testo in alfabeto ebraico (indi per cui, tale testo appare probabilmente qui per la prima volta nella sua grafia originale).
Poesia scritta da Mordechai Gebirtig il 2 dicembre 1939 a Cracovia, poche settimane dopo l’occupazione nazista (settembre 1939). La speranza che ancora traspare in... (continuer)
אױף דער װאַנט, לינקס פֿון מײַן בעט
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 19:24
Traduzione inglese di Benjy Fox-Rosen, Julie Dawson e Josh Waletzky dal sito di Benjy Fox-Rosen, cantante, bassista e compositore di nuova musica ebraica.
SHIFRELE’S PORTRAIT
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 19:27
!מינוטן פֿון בּטחון
Minutn fun bitokhn!
[1940]
Parole e musica: Mordechai Gebirtig
Lyrics and music: Mordechai Gebirtig
Parole e musica di Mordechai Gebirtig, “momenti di speranza” e di illusione che egli scrisse nel ghetto di Podgórze, Cracovia, due anni prima che i nazisti ne iniziassero la liquidazione. Nella prima fase di questa (fine maggio / inizio giugno del 1942) l’autore e la moglie, ultrasessantenni, furono trucidati per strada. Il boia Amon Göth terminò il “lavoro” nel marzo dell’anno successivo: tutti gli inabili al lavoro – circa 2.000 – furono uccisi sul posto, altri trasferiti nel campo di Plaszów per diventare schiavi, altri ancora destinati ad una morte orribile a Birkenau o a Bełżec.
Purtroppo non mi è riuscito di trovare il testo nei caratteri ebraici (salvo il titolo: מינוטן פֿון בּטחון e i primi versi: ייִדן! זאָל זײַן פֿרײליך! שױן נישט לאַנג, איך האָף ס'עקט די מלחמה)... (continuer)
[1940]
Parole e musica: Mordechai Gebirtig
Lyrics and music: Mordechai Gebirtig
Parole e musica di Mordechai Gebirtig, “momenti di speranza” e di illusione che egli scrisse nel ghetto di Podgórze, Cracovia, due anni prima che i nazisti ne iniziassero la liquidazione. Nella prima fase di questa (fine maggio / inizio giugno del 1942) l’autore e la moglie, ultrasessantenni, furono trucidati per strada. Il boia Amon Göth terminò il “lavoro” nel marzo dell’anno successivo: tutti gli inabili al lavoro – circa 2.000 – furono uccisi sul posto, altri trasferiti nel campo di Plaszów per diventare schiavi, altri ancora destinati ad una morte orribile a Birkenau o a Bełżec.
Purtroppo non mi è riuscito di trovare il testo nei caratteri ebraici (salvo il titolo: מינוטן פֿון בּטחון e i primi versi: ייִדן! זאָל זײַן פֿרײליך! שױן נישט לאַנג, איך האָף ס'עקט די מלחמה)... (continuer)
ייׅדן! זאָל זײַן פֿרײלעך!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart + CCG/AWS Staff 28/5/2013 - 13:59
Parcours:
Camps d'extermination
La considerazione di (H)Aman l'ho spostata nelle note dopo il testo trascritto.
MOMENTS OF CONFIDENCE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 28/5/2013 - 14:00
Da: Mordechaj Gebirtig, "Le mie canzoni", ed. Giuntina, Firenze 1998
(Tratta dal sito del collettivo “Whiskey Distillando Fiori”)
(Tratta dal sito del collettivo “Whiskey Distillando Fiori”)
MOMENTI DI SPERANZA
(continuer)
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envoyé par Bernart 28/5/2013 - 14:01
Come avrai sicuramente capito, caro Bernart, il problema dei testi in yiddish è sempre quello: a parte qualche eccezione, almeno in Rete sono quasi esclusivamente presentati in trascrizione. Non è certamente colpa di chi li cerca e li trova solamente in questa forma, anche se, perlomeno, negli ultimi tempi sembra che le trascrizioni si siano uniformati ai canoni YIVO (che permettono una ritrascrizione relativamente agevole). Però il perfido sottoscritto non riesce ad accettare questa cosa, anche pensando che Mordechai Gebirtig, Hirsh Glik, Kasriel Broydo e tutti gli altri, prima di andare a morire a Auschwitz o in qualche "marcia della morte" non scrivevano certo in trascrizione latina. E', quindi, una questione (almeno per me) di semplice rispetto di una lingua e, soprattutto, di chi la utilizzata in condizioni che né io, né te e né nessuno si può sognare nemmeno di immaginare. Per questo... (continuer)
Riccardo Venturi 28/5/2013 - 17:47
Post scriptum abbastanza importante, Bernart.
Visto che, probabilmente, sei il più grosso e instancabile contributore di canzoni in yiddish di questo sito (cosa assolutamente importante), ti pregherei di una cosa.
Da questo momento in poi, per cortesia, se trovi un "qualcosa" che contiene canzoni in yiddish, non le inserire tutte insieme "a bandello", bensì rigorosamente una per una aspettando che ci abbia messo le mie sante manine io con la ritrascrizione e altre eventuali cose.
Altra cosa: Non le inserire eventualmente più a nome di vari interpreti (tipo Moni Ovadia, The Barry Sisters, Lloica Czackis ecc.) che le hanno cantate in dischi più o meno recenti: queste canzoni vanno inserite esclusivamente a nome dell'autore. Se non sai il nome dell'autore, ricorri al Freedman's Jewish Sound Archive: lì c'è assolutamente tutto.
Grazie e scusa ancora!
Visto che, probabilmente, sei il più grosso e instancabile contributore di canzoni in yiddish di questo sito (cosa assolutamente importante), ti pregherei di una cosa.
Da questo momento in poi, per cortesia, se trovi un "qualcosa" che contiene canzoni in yiddish, non le inserire tutte insieme "a bandello", bensì rigorosamente una per una aspettando che ci abbia messo le mie sante manine io con la ritrascrizione e altre eventuali cose.
Altra cosa: Non le inserire eventualmente più a nome di vari interpreti (tipo Moni Ovadia, The Barry Sisters, Lloica Czackis ecc.) che le hanno cantate in dischi più o meno recenti: queste canzoni vanno inserite esclusivamente a nome dell'autore. Se non sai il nome dell'autore, ricorri al Freedman's Jewish Sound Archive: lì c'è assolutamente tutto.
Grazie e scusa ancora!
Riccardo Venturi 28/5/2013 - 18:09
La trascrizione in caratteri latini.
Come specificato da Bernart, la trascrizione proviene dal sito Zemerl (parola yiddish che significa qualcosa come "piccolo collezionista", o "piccolo raccoglitore"). Si tratta di un sito molto vasto e con molti testi (è un database, come le CCG; anzi, la parola "zemerl" in fondo vuol dire proprio "database"!), ma con due problemi: a) E' spesso inaccessibile (come ad esempio in questo preciso momento); b) Proprio per la sua natura, i testi e le trascrizioni sono più che spesso tirati via, anche se si conformano ai canoni YIVO. Evidentemente non hanno qualcuno che se ne occupa; in questa, ad esempio, c'erano parecchi errori di ortografia (tipo shvertse per shverste, s've per s'vet, uz imzist per iz umzist "è inutile", e d'rerd per d'r erd (= der erd "la terra"). I testi di Zemerl devono essere "maneggiati con cura". Qui, naturalmente, sono state restaurate le dizioni corrette. Inserite alcune Note. (RV)
MINUTN FUN BITOKHN!
(continuer)
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envoyé par Bernart + CCG/AWS Staff 28/5/2013 - 19:44
Altra considerazione un po' a ruota libera. La traduzione italiana del Collettivo Whiskey Distillando Fiori è fatta davvero bene e mi fa piacere, anche per il nome "deandreiano"; peccato solo per le bandierine israeliane a lato delle traduzioni dallo yiddish. Si noti (e qui lo dico particolarmente a Bernart) che le canzoni in yiddish sono riportate in trascrizione, e il testo è parecchio più esatto di quello proposto da Zemerl (una vera ecatombe di refusi). E così si aggiunge qualche "yiddishista" italiano; credevo che fossimo soltanto io e Erri De Luca... :-P
Riccardo Venturi 28/5/2013 - 20:17
Grazie Riccardo, come io sia potuto diventare "il più grosso e instancabile contributore di canzoni in yiddish di questo sito" non lo neppure io me medesimo... Sicuramente, se non fosse per le tue abili manine (e la tua fine testolina) i miei contributi rischierebbero di essere poco più che delle "zemerlate"!
Quanto alle suddette, il "smell my ballAbel's heart" - che mi era completamente sfuggito - sembrerebbe quasi un inserto di qualche hacker antisemita... Sul sito dell’United States Holocaust Memorial Museum citato nell'introduzione (e sicuramente più attendibile di Zemerl) c'è un testo inglese del tutto identico ma il verso incriminato è tradotto come "And the blood from Abel's heart"...
Quanto alle suddette, il "smell my ballAbel's heart" - che mi era completamente sfuggito - sembrerebbe quasi un inserto di qualche hacker antisemita... Sul sito dell’United States Holocaust Memorial Museum citato nell'introduzione (e sicuramente più attendibile di Zemerl) c'è un testo inglese del tutto identico ma il verso incriminato è tradotto come "And the blood from Abel's heart"...
Bernart 28/5/2013 - 23:41
Mi era anche completamente sfuggito che l'antica disfida tra Haman e Mardocheo venne qui attualizzata in quella altrettanto mortale tra Amon Göth, il boia di Plaszów, ed il poeta e cantautore ebreo Mordechai Gebirtig... Incredibile!
Un parallelismo davvero impressionante...
E altrettanto stupefacente fu l'avveramento della profezia di Gebirtig, che sta tutto nel filmato dell'esecuzione del demone Haman/Amon che tu stesso hai postato...
Ho trovato la tua arguta osservazione una vera rivelazione!
Grazie.
Un parallelismo davvero impressionante...
E altrettanto stupefacente fu l'avveramento della profezia di Gebirtig, che sta tutto nel filmato dell'esecuzione del demone Haman/Amon che tu stesso hai postato...
Ho trovato la tua arguta osservazione una vera rivelazione!
Grazie.
Bernart 28/5/2013 - 23:51
Beh, i tuoi contributi non sono delle "zemerlate" comunque, non foss'altro che per le introduzioni che ci hai messo (e che ho, come hai visto, scrupolosamente mantenuto). Poi Zemerl, lo ripeto, è un database come il nostro; purtroppo è parecchio scriteriato (nel senso letterale: senza criteri). Quanto al resto, non ti nascondo che ho avuto parecchi dubbi se inserire o meno il video dell'esecuzione di Amon Göth; e lo capirai bene anche tu. Nel testo di questa canzone c'è pure Caino, e "nessuno tocchi Caino" (come dice la Bibbia stessa, del resto: "Chi toccherà Caino sarà ucciso sette volte"). Ma credo che tutti noi abbiamo parecchie confusioni in testa al riguardo...e ce le teniamo. Sul nome di Mordechai Gebirtig vorrei aggiungerti una cosa. Il suo vero cognome, come sai, era Bertig; solo in seguito lo modificò, in arte, in "Gebirtig". E' un aggettivo derivato da gebirt (corrispondente al... (continuer)
Riccardo Venturi 29/5/2013 - 10:18
! בלײַב געזונט מיר, קראָקע
Blayb gezunt mir, Kroke!
[1942?]
Poesia di Mordechai Gebirtig
A poem by Mordechai Gebirtig
Musica di Manfred Lemm
Music by Manfred Lemm
Poesia di Mordechai Gebirtig, quasi sicuramente una delle ultime da lui composte prima di venire trucidato dai nazisti il 4 giugno del 1942 durante una delle fasi della liquidazione del ghetto di Cracovia.
Musica di Manfred Lemm, cantante, chitarrista e compositore tedesco di origini francesi, nato nel 1946. Lemm ha messo in musica molte poesie di Gebirtig, curandone anche un’importante raccolta dal titolo “Mordechai Gebirtig: Jiddische Lieder” (1992).
In questa canzone, il già anziano Mordechai Gebirtig presagisce il triste fato che lo travolgerà entro poco; già pensa di essere deportato, e dà l'addio alla sua città natale facendo un'ultima visita alle tombe dei suoi genitori (quella del nonno è già ridotta in polvere). Per questo motivo, il suolo... (continuer)
[1942?]
Poesia di Mordechai Gebirtig
A poem by Mordechai Gebirtig
Musica di Manfred Lemm
Music by Manfred Lemm
Poesia di Mordechai Gebirtig, quasi sicuramente una delle ultime da lui composte prima di venire trucidato dai nazisti il 4 giugno del 1942 durante una delle fasi della liquidazione del ghetto di Cracovia.
Musica di Manfred Lemm, cantante, chitarrista e compositore tedesco di origini francesi, nato nel 1946. Lemm ha messo in musica molte poesie di Gebirtig, curandone anche un’importante raccolta dal titolo “Mordechai Gebirtig: Jiddische Lieder” (1992).
In questa canzone, il già anziano Mordechai Gebirtig presagisce il triste fato che lo travolgerà entro poco; già pensa di essere deportato, e dà l'addio alla sua città natale facendo un'ultima visita alle tombe dei suoi genitori (quella del nonno è già ridotta in polvere). Per questo motivo, il suolo... (continuer)
בלײַב געזונט מיר, קראָקע!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 4/2/2011 - 08:33
Anche in questo caso la canzone, pur riconoscendo la validità dell'interpretazione di Wolf Krakowski, è stata tolta a chi ne è stato soltanto uno dei parecchi interpreti, e attribuita al suo vero autore, Mordechai Gebirtig. Si è reso anche qui necessario il ripristino del testo in alfabeto ebraico, in quanto del tutto assente dalla Rete.
Riccardo Venturi 30/4/2013 - 00:04
La trascrizione in caratteri latini:
BLAYB GEZUNT MIR, KROKE!
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 30/4/2013 - 00:06
ייׅדיש געסל
Yidish gesl
Il testo traslitterato è trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione (esatta e secondo i criteri YIVO).
Mordechai Gebirtig era nato nel 1877 a Kazimierz, quartiere di Cracovia che dal 14° secolo era la casa della comunità ebraica della città polacca. Gebirtig aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sugli ebrei, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria Gesya Gelfman (che poi morì di parto in prigionia), era effettivamente di origini ebraiche. E’ così che tra il 1881 ed il 1884 e poi di nuovo tra il il 1903 ed il 1906 i pogrom si accesero... (continuer)
Il testo traslitterato è trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione (esatta e secondo i criteri YIVO).
Mordechai Gebirtig era nato nel 1877 a Kazimierz, quartiere di Cracovia che dal 14° secolo era la casa della comunità ebraica della città polacca. Gebirtig aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sugli ebrei, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria Gesya Gelfman (che poi morì di parto in prigionia), era effettivamente di origini ebraiche. E’ così che tra il 1881 ed il 1884 e poi di nuovo tra il il 1903 ed il 1906 i pogrom si accesero... (continuer)
איך װעל קײַן מאָל נישט פֿאַרגעסן
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/3/2011 - 13:40
Nota:
(*) Kheyder, in ebraico kheder o kheider, è la scuola elementare ebraica. Come tutti i termini di orgine ebraica classica, in yiddish il termine mantiene la grafia non vocalizzata, חדר (come se fosse scritto "kh-d-r").
(*) Kheyder, in ebraico kheder o kheider, è la scuola elementare ebraica. Come tutti i termini di orgine ebraica classica, in yiddish il termine mantiene la grafia non vocalizzata, חדר (come se fosse scritto "kh-d-r").
Bartleby 7/3/2011 - 13:41
Traduzione inglese dal programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.
JEWISH STREET
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/3/2011 - 13:42
Il testo traslitterato in caratteri latini:
Lyrics transcription in Latin characters:
Lyrics transcription in Latin characters:
YIDISH GESL
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 15/5/2011 - 15:20
געהאַט האָב איך אַ הײם
Gehat hob ikh a heym
[1940?]
Parole di Mordechai Gebirtig
Musica di Emil Gorovitz (Gorovets), di origine ucraina, diventato valente musicista in Russia negli anni della guerra,e poi trasferitosi negli USA.
Il testo traslitterato è stato trovato su Yom Hashoah Holocaust Memorial Service, 2000 - The Dispossessed Write: Publications of the Displaced Persons Camps; il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire da questo, in quanto non reperibile in rete.
Mordechai Gebirtig, autore della bellissima e terribile אונדזער שטעטל ברענט già presente sulla CCG/AWS, era nato a Cracovia nel 1877 e aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sulla comunità ebraica, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria... (continuer)
[1940?]
Parole di Mordechai Gebirtig
Musica di Emil Gorovitz (Gorovets), di origine ucraina, diventato valente musicista in Russia negli anni della guerra,e poi trasferitosi negli USA.
Il testo traslitterato è stato trovato su Yom Hashoah Holocaust Memorial Service, 2000 - The Dispossessed Write: Publications of the Displaced Persons Camps; il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire da questo, in quanto non reperibile in rete.
Mordechai Gebirtig, autore della bellissima e terribile אונדזער שטעטל ברענט già presente sulla CCG/AWS, era nato a Cracovia nel 1877 e aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sulla comunità ebraica, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria... (continuer)
געהאַט האָב איך אַ הײם ,אַ שטיקל רױם
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 2/2/2011 - 13:51
Trascrizione in caratteri latini del testo originale:
Lyrics transcription in Latin characters:
Lyrics transcription in Latin characters:
GEHAT HOB IKH A HEYM
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 15/5/2011 - 01:04
I have a dream: che l'Alieno che un tempo si installò in Alessandro facendogli assumere poi varie identità, lo trasformi momentaneamente in Rav Shlomo Bar 'Tlebay, gli faccia imparare in tre minuti (gli alieni possono tutto!) l'alfabeto yiddish e faccia sí che mi dia una mano nelle trascrizioni...Alieno, agisci! :-)
Riccardo Venturi 15/5/2011 - 01:10
15 maggio 2011
UNA VOLTA AVEVO UNA CASA
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Sicuramente la lingua yiddish è ancora ben compresa e parlata in Israele (tra le altre cose, i chassidim di Me'a Shearim si rifiutano di parlare ebraico, in quanto lingua sacrale, e tra di loro parlano esclusivamente in yiddish). Bisognerebbe allora che in Israele si leggesse questa canzone, pensando magari alla quantità di case di palestinesi rase al suolo per punire la famiglia di un attentatore, oppure alle case di Gaza, oppure a non so quante case in Libano...
Vennero con l'inganno, con l'odio e con la morte
E si presero l'umile casa che un tempo era mia.
Gli anni che avevo speso per costruirla,
In un momento la ridussero in macerie.
E si presero l'umile casa che un tempo era mia.
Gli anni che avevo speso per costruirla,
In un momento la ridussero in macerie.
Riccardo Venturi 15/5/2011 - 02:03
Stai facendo un gran lavoro, o Riccardo L'Amanuense.
Purtroppo Alienandro non sa proprio come aiutarti sull'ebraico... Ci vede poco l'alieno ultimamente (+ tutta un'altra congerie di problemi da alieno alienato) e quell'alfabeto lo confonde e irrita parecchio..
E, anzi, l'Alieno è qui per cagarti ulteriormente la minkia col rischio che t'inkazzi (e sappiamo tutti che quanto ti 'rabbi sei cativo cativo e blutto blutto): visto che ci sei, così come fai per il nome dell'autore, o perchè non metti anche la traslitterazione nel titolo del brano? Così, per prevenire eventuali doppi inserimenti (già successo, neh?)
Oppure - ed ecco la soluzione senza che t'inkazzi - bisognerà dare avvertenza che chiunque inserisca un presunto nuovo titolo in yiddish (e normalmente non accade che ciò avvenga direttamente in caratteri ebraici) abbia cura di verificare prima in "ricerche" se nell'archivio è già... (continuer)
Purtroppo Alienandro non sa proprio come aiutarti sull'ebraico... Ci vede poco l'alieno ultimamente (+ tutta un'altra congerie di problemi da alieno alienato) e quell'alfabeto lo confonde e irrita parecchio..
E, anzi, l'Alieno è qui per cagarti ulteriormente la minkia col rischio che t'inkazzi (e sappiamo tutti che quanto ti 'rabbi sei cativo cativo e blutto blutto): visto che ci sei, così come fai per il nome dell'autore, o perchè non metti anche la traslitterazione nel titolo del brano? Così, per prevenire eventuali doppi inserimenti (già successo, neh?)
Oppure - ed ecco la soluzione senza che t'inkazzi - bisognerà dare avvertenza che chiunque inserisca un presunto nuovo titolo in yiddish (e normalmente non accade che ciò avvenga direttamente in caratteri ebraici) abbia cura di verificare prima in "ricerche" se nell'archivio è già... (continuer)
Alienandro 15/5/2011 - 09:17
Carissimo Alienandro, ti dirò...indicativamente sono molto contrario a mettere traslitterazioni già nel titolo, a parte certi rari casi: ne verrebbero fuori "stringhe" lunghissime, ed è anche un'opposizione ideale. Perché dover sempre riportare tutto all'alfabeto latino? Te lo immagini, seguendo lo stesso principio, se uno dovesse traslitterare, che so io, Λα λοκομοτίβα, Ла гуерра ди Пиеро oppure אימעזהין ("Imagine", ndr)? Traslittero quindi il titolo sopra le indicazioni discografiche e di autoria, la cosa viene indicizzata lo stesso e nel caso può essere reperita facilmente con un bel "find". Senza contare un'altra possibile soluzione: se hai qualche altra canzone in yiddish da inserire, prima contattami per mail e te lo dico in un minuto se c'è già. Ma del resto sono soluzioni già prospettate da te, sono ragionevolissime e assai fattibili. Quanto ai programmi di conversione automatica, io mi fido poco. Sono uno del secolo scorso, ho imparato l'ebraico su dei bei quaderni con la matita, e mi sono trovato parecchio bene...
Riccardo Venturi 15/5/2011 - 10:22
אונדזער שטעטל ברענט
Undzer shtetl brent
[1938]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und musik von Mordechai Gebirtig
E' la più famosa canzone di Mordechai Gebirtig (nato a Cracovia nel 1877 e trucidato nella città natale, durante la liquidazione del Ghetto da parte dei nazisti, il 4 giugno 1942). Ancor prima dei nazisti, però, c'erano stati i (cattolicissimi) fascisti e contadini polacchi, che, il 9 marzo 1936, avevano attaccato la popolazione ebraica del paese di Przytyk, nel distretto di Radom: fu la prima volta che fu usato il termine "pogrom" in Polonia. Su questi fatti Gebirtig scrisse "S'brent", che divenne nel corso della seconda guerra mondiale un inno della Z.O.B. (Zydowska Organizacja Bojowa, Organizzazione ebraica di combattimento) e fu particolarmente popolare tra i combattenti dei ghetti di Cracovia e di Varsavia. Solo nel 1946 poté però essere pubblicata... (continuer)
[1938]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und musik von Mordechai Gebirtig
E' la più famosa canzone di Mordechai Gebirtig (nato a Cracovia nel 1877 e trucidato nella città natale, durante la liquidazione del Ghetto da parte dei nazisti, il 4 giugno 1942). Ancor prima dei nazisti, però, c'erano stati i (cattolicissimi) fascisti e contadini polacchi, che, il 9 marzo 1936, avevano attaccato la popolazione ebraica del paese di Przytyk, nel distretto di Radom: fu la prima volta che fu usato il termine "pogrom" in Polonia. Su questi fatti Gebirtig scrisse "S'brent", che divenne nel corso della seconda guerra mondiale un inno della Z.O.B. (Zydowska Organizacja Bojowa, Organizzazione ebraica di combattimento) e fu particolarmente popolare tra i combattenti dei ghetti di Cracovia e di Varsavia. Solo nel 1946 poté però essere pubblicata... (continuer)
ס'ברענט! ברידערלעך, ס'ברענט!
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envoyé par Riccardo Venturi
Versione italiana, da "La Musica dell'Altraitalia"
LA NOSTRA CITTA' BRUCIA
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envoyé par Riccardo Venturi
UNSERE STADT BRENNT
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envoyé par Riccardo Venturi
Il testo yiddish in trascrizione.
Due dei sessanta feriti del pogrom di Przytyk del 9 marzo 1936.
UNDZER SHTETL BRENT
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Mordecai Gebirtig, born in Cracow in 1877, made his living as a carpenter but was celebrated throughout the Yiddish-speaking world as a folk poet and songwriter—the “troubadour of the Jewish people.” During World War II, he continued to write and perform, using the medium of song to chronicle his experiences under the German occupation. In June 1942, Gebirtig, age 65, was shot and killed by German soldiers when he refused to comply with a deportation order.
Gebirtig wrote Our Town is Burning in response to a 1936 pogrom in the Polish town of Przytyk. In retrospect, the song seems prophetic of the Holocaust, but Gebirtig had hoped its message (“Don't stand there, brothers, douse the fire!”) would be heard as an urgent call to action. He was reportedly gratified to learn, during the war, that Cracow's underground Jewish resistance had adopted Our Town is Burning as its anthem.
The song Our... (continuer)
Gebirtig wrote Our Town is Burning in response to a 1936 pogrom in the Polish town of Przytyk. In retrospect, the song seems prophetic of the Holocaust, but Gebirtig had hoped its message (“Don't stand there, brothers, douse the fire!”) would be heard as an urgent call to action. He was reportedly gratified to learn, during the war, that Cracow's underground Jewish resistance had adopted Our Town is Burning as its anthem.
The song Our... (continuer)
IS AFLAME
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envoyé par Riccardo Venturi
da questa pagina
Mordechaj Gebirtig: Le mie canzoni
a cura di Rudi Assuntino
A centoventi anni dalla sua nascita e a cinquantacinque dalla sua morte compare anche in Italia l'opera di una delle figure più interessanti e meno conosciute della cultura yiddish, Mordechaj Gebirtig.
Nato il 4 maggio 1877 a Cracovia, nel quartiere ebraico di Kazimierz, Gebirtig: vi trascorre tutta la sua vita. Sarà falegname, mobiliere, attore dilettante, militante del movimento socialista, poeta popolare, compositore analfamusico di canzoni di successo cantate dagli ebrei della sua città, autore di canzoni veicolate dal teatro yiddish in ogni angolo della Polonia, nelle terre popolate dagli ebrei dell'Europa centrorientale ed in quelle dell'emigrazione ebraica per il mondo. Sarà la voce profetica dell'imminente incendio che cancellerà la nazione ebraica ed il cantore dei martirio del suo popolo fino alla... (continuer)
Mordechaj Gebirtig: Le mie canzoni
a cura di Rudi Assuntino
A centoventi anni dalla sua nascita e a cinquantacinque dalla sua morte compare anche in Italia l'opera di una delle figure più interessanti e meno conosciute della cultura yiddish, Mordechaj Gebirtig.
Nato il 4 maggio 1877 a Cracovia, nel quartiere ebraico di Kazimierz, Gebirtig: vi trascorre tutta la sua vita. Sarà falegname, mobiliere, attore dilettante, militante del movimento socialista, poeta popolare, compositore analfamusico di canzoni di successo cantate dagli ebrei della sua città, autore di canzoni veicolate dal teatro yiddish in ogni angolo della Polonia, nelle terre popolate dagli ebrei dell'Europa centrorientale ed in quelle dell'emigrazione ebraica per il mondo. Sarà la voce profetica dell'imminente incendio che cancellerà la nazione ebraica ed il cantore dei martirio del suo popolo fino alla... (continuer)
Riccardo Venturi 18/6/2005 - 22:36
- "HaAyara Boeret", la versione o riscrittura ebraica della canzone (opera dello stesso Gebirtig). Il testo è ripreso da questa pagina. Per chi sa leggere l'ebraico, notizie sulla canzone si trovano su he.wikipedia.
העיירה בוערת
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envoyé par Riccardo Venturi 6/3/2007 - 19:41
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[1937]
Testo e musica di Mordechai Gebirtig
Lyrics and music by Mordechai Gebirtig
Text und Musik von Mordechai Gebirtig
“Arbeitsloser Marsch”, uno dei più importanti canti socialisti in yiddish durante l’insurrezione di Varsavia. Questo fu composto da Mordechaj Gebirtig, che fu ucciso dai nazisti nel 1942. Cantata anche dalla Banda Bassotti". Questo lo scarno commento che DonQuijote 82, uno dei nostri più prolifici contributori, aveva inserito proponendo (a ragione) questa famosa canzone di Mordechai (Mardkhe) Gebirtig, in pratica il vero e eterno inno dei disoccupati di ogni epoca e di ogni paese. Purtroppo la canzone è rimasta a lungo in approvazione, stabilendo quasi un "record"; il fatto è che le CCG/AWS hanno dei ben precisi e severissimi criteri testuali: il testo originale della canzone è in lingua yiddish e in caratteri ebraici, e così deve essere inserita.... (continuer)