Il paese dei ciucci
[2010]
Album: Ultima notte a malá strana
Album: Ultima notte a malá strana
U paisi di ciucci
(continuer)
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envoyé par adriana 27/5/2019 - 08:48
Ballata del carcere di Reading
da Ballate per uomini e bestie - 2019
La canzone si inspira all'omonima The Ballad of Reading Gaol un celebre componimento poetico di Oscar Wilde, scritto dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading e pubblicato nel 1898.
Tra le denunce che fai in questo disco ci metti in mezzo anche il sistema carcerario con La ballata del carcere di Reading.
Di questo tema ha parlato magnificamente e completamente, sulla sua pelle, il grande poeta Oscar Wilde. La vicenda per la quale ho scritto questa ballata credo sia molto toccante: un gigante che arriva alla completa caduta e che, invece che distruggersi o lasciarsi morire, capisce gli altri e la compassione attraverso il dolore. Comprende che Cristo non è venuto sulla Terra per salvarci, ma per insegnare agli uomini a salvarsi l’un l’altro. Trovo che – insieme al De profundis – siano le pagine più alte, dettate dal dolore.... (continuer)
La canzone si inspira all'omonima The Ballad of Reading Gaol un celebre componimento poetico di Oscar Wilde, scritto dopo la sua scarcerazione il 19 maggio 1897 dalla prigione di Reading e pubblicato nel 1898.
Tra le denunce che fai in questo disco ci metti in mezzo anche il sistema carcerario con La ballata del carcere di Reading.
Di questo tema ha parlato magnificamente e completamente, sulla sua pelle, il grande poeta Oscar Wilde. La vicenda per la quale ho scritto questa ballata credo sia molto toccante: un gigante che arriva alla completa caduta e che, invece che distruggersi o lasciarsi morire, capisce gli altri e la compassione attraverso il dolore. Comprende che Cristo non è venuto sulla Terra per salvarci, ma per insegnare agli uomini a salvarsi l’un l’altro. Trovo che – insieme al De profundis – siano le pagine più alte, dettate dal dolore.... (continuer)
Non indossava la giubba rossa
(continuer)
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26/5/2019 - 23:57
The Girl I Left Behind Me
anonyme
Versione strumentale di Sam Sweeney
Molto interessante è anche “The girl I left Behind”…
La conosco da prima che imparassi a suonare il violino. È uno dei brani più suonati in Inghilterra ed è stato adottato nel corso dei secoli come canzone da marcia militare e una canzone, con molte versioni diverse che sono emerse in tutto il Regno Unito e nel Nord America. La melodia è così comune qui che ho voluto metterla nell’album, ancora una volta nel tentativo di reclamarla come una melodia bellissima e non solo qualcosa che è stata distrutta come standard e ha avuto pochissima considerazione.
blogfoolk.com
Molto interessante è anche “The girl I left Behind”…
La conosco da prima che imparassi a suonare il violino. È uno dei brani più suonati in Inghilterra ed è stato adottato nel corso dei secoli come canzone da marcia militare e una canzone, con molte versioni diverse che sono emerse in tutto il Regno Unito e nel Nord America. La melodia è così comune qui che ho voluto metterla nell’album, ancora una volta nel tentativo di reclamarla come una melodia bellissima e non solo qualcosa che è stata distrutta come standard e ha avuto pochissima considerazione.
blogfoolk.com
Dq82 26/5/2019 - 22:34
Il povero Cristo
Chanson anglaise – Make Neanderthal love, not Neanderthal war ! – HOTLEGS – 1970
Dialogue Maïeutique
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, moi, personnellement, ik persoonlijk – je dis comme ça à cause du jeu de mot laid : « geen ander taal » (« pas d’autre langue »), qui est la revendication linguistique de nos amis flamands, et qui a fait découvrir au monde l’homme de « geen ander taal » – je suis un descendant direct de mes aïeux, des Mosans, sans doute originaires des Pays de la Basse Meuse ou des Bouches de Meuse et du Rhin, qui eux-mêmes par belles personnes interposées, descendaient de la femme de Néandertal, Ainsi, nous sommes des Néandertaliens par les femmes et plus que vraisemblablement aussi, nous sommes des geenandertaliens anciens, mais des « geenandertaliens » de fait – depuis comme on le voit nous avons accepté d’autres langues.
Oh, dit Lucien l’âne, quand on remonte par les femmes,... (continuer)
Dialogue Maïeutique
Tu sais, Lucien l’âne mon ami, moi, personnellement, ik persoonlijk – je dis comme ça à cause du jeu de mot laid : « geen ander taal » (« pas d’autre langue »), qui est la revendication linguistique de nos amis flamands, et qui a fait découvrir au monde l’homme de « geen ander taal » – je suis un descendant direct de mes aïeux, des Mosans, sans doute originaires des Pays de la Basse Meuse ou des Bouches de Meuse et du Rhin, qui eux-mêmes par belles personnes interposées, descendaient de la femme de Néandertal, Ainsi, nous sommes des Néandertaliens par les femmes et plus que vraisemblablement aussi, nous sommes des geenandertaliens anciens, mais des « geenandertaliens » de fait – depuis comme on le voit nous avons accepté d’autres langues.
Oh, dit Lucien l’âne, quand on remonte par les femmes,... (continuer)
Je suis un homme de Néandertal,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 26/5/2019 - 17:33
La collina, o Dormono sulla collina
Al testo di Edgar Lee Masters affiancherei una meravigliosa poesia di Oscar Vadislas de Lubicz Milosz:
TOUS LES MORTS SONT IVRES
Tous les morts sont ivres de pluie vieille et froide
Au cimetière étrange de Lofoten
L'horloge du dégel tictaque lointaine
Au coeur des cercueils pauvres de Lofoten
Et grâce aux trous creusés par le noir printemps
Les corbeaux sont gras de froide chair humaine
Et grâce au maigre vent à la voix d'enfant
Le sommeil est doux au morts de Lofoten
Je ne verrai très probablement jamais
Ni la mer ni les tombes de Lofoten
Et pourtant c'est en moi comme si j'aimais
Ce lointain coin de terre et toute sa peine
Vous disparus, vous suicidés, vous lointaines
Au cimetière étranger de Lofotene
- Le nom sonne à mon oreille étrange et doux.
Vraiment, dites-moi, dormez vous, dormez-vous ?
- Tu pourrais me conter des choses plus drôles
Beau claret dont ma coupe... (continuer)
TOUS LES MORTS SONT IVRES
Tous les morts sont ivres de pluie vieille et froide
Au cimetière étrange de Lofoten
L'horloge du dégel tictaque lointaine
Au coeur des cercueils pauvres de Lofoten
Et grâce aux trous creusés par le noir printemps
Les corbeaux sont gras de froide chair humaine
Et grâce au maigre vent à la voix d'enfant
Le sommeil est doux au morts de Lofoten
Je ne verrai très probablement jamais
Ni la mer ni les tombes de Lofoten
Et pourtant c'est en moi comme si j'aimais
Ce lointain coin de terre et toute sa peine
Vous disparus, vous suicidés, vous lointaines
Au cimetière étranger de Lofotene
- Le nom sonne à mon oreille étrange et doux.
Vraiment, dites-moi, dormez vous, dormez-vous ?
- Tu pourrais me conter des choses plus drôles
Beau claret dont ma coupe... (continuer)
Flavio Poltronieri 26/5/2019 - 11:46
La cattiva coscienza
[1991]
Nella mitica compilation "Benvenuti a FIATlandia", con i gruppi torinesi Disforia Psichica, Cracsi Acidi, Fucktotum e Oppe e i Lupi.
Nei Disforia Psichica ci suonava anche un mio vicino di casa... Le loro esibizioni erano imbarazzanti, soprattutto per via del leader e cantante Giovanni Spada, poi curatore del famigerato Festival Cinema Trash, un libero pensatore – come si autodefiniva – che arrivò anche a candidarsi come consigliere circoscrizionale nell'UDC di Pierferdy Casini. Il suo slogan elettorale era "Meno cemento, più sentimento"... Un situazionista, un vero cultore del trash...
La formazione dei torinesi Disforia Psichica, a cavallo tra 80 e 90, si presentava come segue: Giovanni Spada (voce, anarco-comunista), Paolo Aceto (basso, ciellino), Matteo Aigotti (batteria, antiproibizionista), Claudio Buratti (chitarra, seminarista)...
Nella mitica compilation "Benvenuti a FIATlandia", con i gruppi torinesi Disforia Psichica, Cracsi Acidi, Fucktotum e Oppe e i Lupi.
Nei Disforia Psichica ci suonava anche un mio vicino di casa... Le loro esibizioni erano imbarazzanti, soprattutto per via del leader e cantante Giovanni Spada, poi curatore del famigerato Festival Cinema Trash, un libero pensatore – come si autodefiniva – che arrivò anche a candidarsi come consigliere circoscrizionale nell'UDC di Pierferdy Casini. Il suo slogan elettorale era "Meno cemento, più sentimento"... Un situazionista, un vero cultore del trash...
La formazione dei torinesi Disforia Psichica, a cavallo tra 80 e 90, si presentava come segue: Giovanni Spada (voce, anarco-comunista), Paolo Aceto (basso, ciellino), Matteo Aigotti (batteria, antiproibizionista), Claudio Buratti (chitarra, seminarista)...
Nella città più libera del mondo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/5/2019 - 21:40
Quella sera al Leoncavallo...
Cristina "piccola" e Salvino "LiberaMente" Sagone
Ero presente e sul palco! Grandi emozioni!
Vlad Scolari 25/5/2019 - 20:48
Avance
Chanson sur Martin Luther King
Texte Raff AGOSTI
Album: Rien n'est acquis (2017)
Texte Raff AGOSTI
Album: Rien n'est acquis (2017)
Par-delà nos cris
(continuer)
(continuer)
envoyé par Stef 25/5/2019 - 19:22
The Bonny Moorhen
anonyme
Per completezza d'informazione devo dire che in Bretagna (che come sapete è la mia terra d'elezione) Gerard Delahaye ha messo un testo originale su questa favolosa melodia scozzese. Si può ascoltare nel suo CD "La ballade du Nord Ouest" e si tratta di una triste canzone d'amore dal titolo "A Meneziou Crenn".
Flavio Poltronieri 25/5/2019 - 19:16
Qui pleure pour moi
Chanson sur les migrants africain
Je suis la mère Africa
(continuer)
(continuer)
envoyé par Stef 25/5/2019 - 19:01
Compagnons
Texte sur la guerre civile espagnole
Oh Compagnons Oh Compagnons
(continuer)
(continuer)
envoyé par Stef 25/5/2019 - 18:36
Amore non ne avremo
Nel testo originale:
"dori" -> "odori"
"ti rego" -> "ti prego"
"giù infrante" -> "alfine infrante"
Dopo "Che ritorni da me ..." c'è un tale che viene invocato ma non ho capito chi è.
"dori" -> "odori"
"ti rego" -> "ti prego"
"giù infrante" -> "alfine infrante"
Dopo "Che ritorni da me ..." c'è un tale che viene invocato ma non ho capito chi è.
[ΔR-PLU] 25/5/2019 - 11:37
Proclama di Camilo Torres
THE PROCLAMATION OF CAMILO TORRES
(continuer)
(continuer)
envoyé par ZugNachPankow 25/5/2019 - 11:06
Addio Ninetta
anonyme
Testo ripreso da questa pagina
Addio Ninetta
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/5/2019 - 11:03
La libertà
[1977]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vanni Landi ("Vanni Scopa")
Album / Albumi : Movimento
VANNI SCOPA: MOVIMENTO
BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino
“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che attrae come qualcosa... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vanni Landi ("Vanni Scopa")
Album / Albumi : Movimento
VANNI SCOPA: MOVIMENTO
BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino
“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che attrae come qualcosa... (continuer)
La libertà non si dice, si vive soltanto, ma
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/5/2019 - 06:54
Future
(2019)
Feat. Quavo
Nuovo singolo estratto dall'album di prossima pubblicazione, Madame X.
Traccia vagamente reggae con un testo genericamente pacifista, ma un buon ritmo...
Durante l'esibizione all'Eurovision Festival a Tel Aviv lo scorso 18 maggio, la canzone finisce con due ballerini che si allontanano abbracciati con sulla schiena le bandiere israeliana e palestinese.
Feat. Quavo
Nuovo singolo estratto dall'album di prossima pubblicazione, Madame X.
Traccia vagamente reggae con un testo genericamente pacifista, ma un buon ritmo...
Durante l'esibizione all'Eurovision Festival a Tel Aviv lo scorso 18 maggio, la canzone finisce con due ballerini che si allontanano abbracciati con sulla schiena le bandiere israeliana e palestinese.
Mambo, Huncho
(continuer)
(continuer)
24/5/2019 - 22:04
Capelli '67
[1977]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Paolo Ricci - Vanni Landi ("Vanni Scopa")
Album / Albumi: Movimento
VANNI SCOPA: MOVIMENTO
BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino
“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che attrae... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Paolo Ricci - Vanni Landi ("Vanni Scopa")
Album / Albumi: Movimento
VANNI SCOPA: MOVIMENTO
BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino
“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che attrae... (continuer)
Lunghi sempre più, erano i nostri capelli
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/5/2019 - 21:53
Les enfants de l'an 2100
Je salue les enfants de l'an 2100
(continuer)
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 24/5/2019 - 21:28
Dopoguerra
[1977]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Paolo Ricci - Vanni Landi (“Vanni Scopa”)
Album / Albumi: Movimento
VANNI SCOPA: MOVIMENTO
BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino
“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Paolo Ricci - Vanni Landi (“Vanni Scopa”)
Album / Albumi: Movimento
VANNI SCOPA: MOVIMENTO
BAZAR B 0771
Giugno 1977
Matrici: MC40-770A/MC40-770B, 31 maggio 1977
In etichetta non c'è indicazione dell'autore del testo delle versioni in italiano delle canzoni di Bob Dylan
Registrazioni effettuate nello studio 2M di Bologna
Missaggi di Annibale Modoni
Copertina di Daniele Giunchi
Sul retro di copertina i testi delle canzoni
e una nota di presentazione firmata da Adler Raffaelli
Fotografie di S. Obino
“In un mondo dove ci sono falsità e veleni, ci sono occhi e battiti vitali che anelano luce e gioia di purezza. Fuori del soffocamento, della prigione e dell'esistenza a una dimensione c'è una libertà che è libertà. È un movimento senza definizioni e senza collocazioni: una situazione che... (continuer)
Dopoguerra, ricostruzione, Hiroshima e Nagasaki,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/5/2019 - 20:33
Il 24 maggio l'è un giorno disgraziato
anonyme
Un “controcanto” per una memoria diversa.
Alle note retoriche della Leggenda del Piave di E.A.Mario, cantata nei teatri a fine guerra, dove il fiume “mormorava calmo e placido al passaggio / dei nostri fanti il 24 maggio...” fa da contraltare un canto inedito di soldati meridionali, mai raccolto nei canzonieri patriottici.
Dalla ricerca di Emilio Jona e Michele Straniero, compiuta nell'estate del 1962 al Sud (Calabria, Puglia, Sicilia), proviene un eccezionale documento cantato da un reduce, Domenico Scaramuzzina, manovale di Cosenza, classe 1896, che aveva combattuto sul Carso, poi vissuto la prigionia e l'incubo della fame, portando a casa la pelle e un bagaglio incredibile di memorie e di “controcanti” costruiti con singolare estro rapsodico. Così, ad apertura di microfono, senza esitazione, introduce e commenta la sua chanson de geste che ripercorre le vicende belliche da quel disgraziato... (continuer)
Alle note retoriche della Leggenda del Piave di E.A.Mario, cantata nei teatri a fine guerra, dove il fiume “mormorava calmo e placido al passaggio / dei nostri fanti il 24 maggio...” fa da contraltare un canto inedito di soldati meridionali, mai raccolto nei canzonieri patriottici.
Dalla ricerca di Emilio Jona e Michele Straniero, compiuta nell'estate del 1962 al Sud (Calabria, Puglia, Sicilia), proviene un eccezionale documento cantato da un reduce, Domenico Scaramuzzina, manovale di Cosenza, classe 1896, che aveva combattuto sul Carso, poi vissuto la prigionia e l'incubo della fame, portando a casa la pelle e un bagaglio incredibile di memorie e di “controcanti” costruiti con singolare estro rapsodico. Così, ad apertura di microfono, senza esitazione, introduce e commenta la sua chanson de geste che ripercorre le vicende belliche da quel disgraziato... (continuer)
E il 24 maggio
(continuer)
(continuer)
24/5/2019 - 16:14
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Georges Brassens: Les passantes
НЕЗНАКОМКИ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/5/2019 - 01:01
Mahk Jchi
Che simpatico l'intervento di Chantal Batt, me l'ero perso...
"I know the history and the raison d'etre of this song, but it's not for sharing, so speculate all you want about its meaning"...
Ehi, Miss Nervy, prenditela con Robbie Robertson, se è vero che ha fregato la canzone a tua madre!
Ehi, Miss Sympathy, noi qui cosa c'entriamo?!?
"I know the history and the raison d'etre of this song, but it's not for sharing, so speculate all you want about its meaning"...
Ehi, Miss Nervy, prenditela con Robbie Robertson, se è vero che ha fregato la canzone a tua madre!
Ehi, Miss Sympathy, noi qui cosa c'entriamo?!?
B.B. 23/5/2019 - 22:22
Desertören
E' esattamente la stessa cosa che ho pensato anche io, BB. Datato, fluviale, quello che si vuole, ma un vero e proprio manifesto programmatico e coerente. Il "Disertore" di Boris Vian è una cosa che va diritta e colpisce; questa di Kjell Höglund è una estesa dichiarazione di intenti e di coscienza. Sulla quale, ripeto, si può o meno essere d'accordo in tutto o in parte, ma questa è. PS: Ho attaccato a tradurre anche il "Processo alle streghe", altrettanto lungo: come hai detto tu, Kjell Höglund non aveva il dono della sintesi...
Riccardo Venturi 23/5/2019 - 08:48
Rubber Bullets
Per dirti tutta la verità, ieri sera, quando ho visto il tuo "commento Neanderthaliano" sulla pagina della canzone di Capossela e in mezzo al tuo dialogo col Poltronieri, mi è successo in modo quasi automatico di mettermi a canticchiare "Neanderthal Man" degli Hotlegs, o 10cc che dir si voglia. Un automatismo vero e proprio! La storia di quel brano è incredibile: era nato come una semplice sessione di prova improvvisata per testare le percussioni, e andò a finire che vendette due milioni e rotti di copie in tutto il mondo. Per dirtela tutta, avevo addirittura pensato di metterla nel sito come pagina autonoma, in un primo momento: un segno, proprio come dici tu, della maggiore evoluzione dell'Homo Neanderthalensis. Chissà poi che effetto avrebbe avuto avere due specie umane ben distinte! Tuttora sono incerto se trasformare il commento in una pagina vera e propria o meno; ma forse va bene così. Saluti e baci!
Riccardo Venturi 23/5/2019 - 08:44
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Text / Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Ture Nerman
Musik / Music / Musica / Musique / Sävel:
Den tappre landsoldat (Dengang jeg drog afsted), Peter Faber, 1848.
This is a song written by no occasional author and in no occasional time. It was written in 1918 by the Swedish communist Ture Nerman (1886-1969), who, rather ironically (and diabolically, as Enn Kokk points out in his basic website) set it to the tune of a well known Danish patriotic song of 1848, Den tappre landsoldat (“Fatherland's Bold Soldier”). The “reveille” resounding “from one nation to the others” comes from no occasional nation: it comes from Soviet Russia. Nevertheless, I think this song might be still of actuality. Now guess why. [RV]
The lyrics were published 1925 in a booklet called “Socialistiska kampsanger”, including 15 songs (among them, three are by Joe Hill in Swedish translations). Here you... (continuer)