Le Soldat
Traduzione italiana da lyricstranslate
IL SOLDATO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 1/3/2019 - 17:19
Nuovi schiavi
2018
Il sangre e il sal
Finalista Voci x la libertà 2019
Il sangre e il sal
Finalista Voci x la libertà 2019
C'erano un tempo schiavi orgogliosi di sognare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 1/3/2019 - 15:50
Wenn alle Menschen dieser Erde
SE TUTTE LE PERSONE DI QUESTA TERRA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 1/3/2019 - 10:29
Heimweh nach Heimat
NOSTALGIA DELLA PATRIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 28/2/2019 - 20:36
Traurig bin ich sowieso
IN OGNI CASO SONO TRISTE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 28/2/2019 - 15:44
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
anonyme
SAKSAN POJAT AFRIKASSA 1)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 28/2/2019 - 15:29
Gabriel Fauré: Requiem, Op. 48
[1886-90]
Musica del compositore ed organista francese Gabriel Fauré (1845-1924)
Testo di Gabriel Fauré basato sulla Missa pro defunctis secondo la liturgia cattolica tridentina, con omissione del Dies irae.
Testo trovato sul sito de L'Orchestra Virtuale del Flaminio
Propongo questo brano perchè lunedì scorso, il 25 febbraio, nel Duomo di Torino, il Requiem di Fauré è stato eseguito in suffragio delle migliaia di migranti morti nel Mediterraneo
Il Requiem, nella versione per voci e pianoforte, è stato intonato da alcuni componenti dei più importanti cori italiani, del Teatro alla Scala e della Fenice, dell’Opera di Roma e del Maggio musicale fiorentino, del Comunale di Bologna e del Lirico di Cagliari, dell’Arena di Verona e dell’Accademia di Santa Cecilia. Con Valentina Escobar, voce bianca, Roberto De Candia, baritono, e Carlo Caputo al pianoforte. A dirigere il maestro Fabio Biondi.... (continuer)
Musica del compositore ed organista francese Gabriel Fauré (1845-1924)
Testo di Gabriel Fauré basato sulla Missa pro defunctis secondo la liturgia cattolica tridentina, con omissione del Dies irae.
Testo trovato sul sito de L'Orchestra Virtuale del Flaminio
Propongo questo brano perchè lunedì scorso, il 25 febbraio, nel Duomo di Torino, il Requiem di Fauré è stato eseguito in suffragio delle migliaia di migranti morti nel Mediterraneo
Il Requiem, nella versione per voci e pianoforte, è stato intonato da alcuni componenti dei più importanti cori italiani, del Teatro alla Scala e della Fenice, dell’Opera di Roma e del Maggio musicale fiorentino, del Comunale di Bologna e del Lirico di Cagliari, dell’Arena di Verona e dell’Accademia di Santa Cecilia. Con Valentina Escobar, voce bianca, Roberto De Candia, baritono, e Carlo Caputo al pianoforte. A dirigere il maestro Fabio Biondi.... (continuer)
I. INTROITO E KYRIE
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 27/2/2019 - 22:54
Schachmatt
Album Return of the Mother - 2000
Das Ende der Welt, ist euch das egal
(continuer)
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envoyé par Lorenzo 27/2/2019 - 22:44
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
anonyme
d’après la version en italo-tedesque – MA KE CI SI FA A FARE NOIALTRI TETESKI IN AFRIKA? de Rikkardo Fenturi (2016)
d’une chanson allemande – Was treiben wir Deutschen in Afrika? – anonyme – 1898
Texte d'auteur anonyme à chanter sur la mélodie de la chanson romantique pour enfants "Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp". Texte repris dans un "Demokratisches Liederbuch", publié à Stuttgart en 1898. À chanter sur la mélodie de la chanson romantique pour enfants "Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp".
Deutsch-Südwestafrika, l'Afrique du Sud-Ouest allemande, ainsi fut appelée une partie du continent africain, qui correspond maintenant plus ou moins à la Namibie, que l'Empire allemand a considérée comme sa colonie entre 1884 et la fin de la Grande Guerre (1914-18). Ce que les colons et... (continuer)
d’une chanson allemande – Was treiben wir Deutschen in Afrika? – anonyme – 1898
Texte d'auteur anonyme à chanter sur la mélodie de la chanson romantique pour enfants "Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp". Texte repris dans un "Demokratisches Liederbuch", publié à Stuttgart en 1898. À chanter sur la mélodie de la chanson romantique pour enfants "Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp".
Deutsch-Südwestafrika, l'Afrique du Sud-Ouest allemande, ainsi fut appelée une partie du continent africain, qui correspond maintenant plus ou moins à la Namibie, que l'Empire allemand a considérée comme sa colonie entre 1884 et la fin de la Grande Guerre (1914-18). Ce que les colons et... (continuer)
QU’EST-CE QU’ON FOUT NOUS AUTRES ALLEMANDS EN AFRIQUE ?
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 27/2/2019 - 18:49
Le bombe
1973
Ma...
Ma...
Per ogni bomba che non porti una firma
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 27/2/2019 - 15:54
A Victor
1975
Moby Dick
Cercando in rete sembrerebbe che esistano due diverse edizioni dell'LP Moby Dick e la canzone sarebbe presente solo in una delle due.
Moby Dick
Cercando in rete sembrerebbe che esistano due diverse edizioni dell'LP Moby Dick e la canzone sarebbe presente solo in una delle due.
Ho sempre creduto in te e perciò che ti canto
(continuer)
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envoyé par Dq82 27/2/2019 - 15:38
Parcours:
Víctor Jara
Es saß ein klein wild Vögelein
anonyme
SE ISTUI, METSÄLINTUNEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 27/2/2019 - 15:24
Radio Belgrado
2001
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia... (continuer)
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia... (continuer)
Notte chiara sopra i fiumi grandi fiumi sembra che riposino
(continuer)
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envoyé par Dq82 27/2/2019 - 13:23
I bambini di Sarajevo
2001
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia... (continuer)
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia... (continuer)
Sono tuoni o son cannoni lì nei boschi quei fuochi dimmi cos'è
(continuer)
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envoyé par Dq82 27/2/2019 - 12:58
Belfast
1983
Cattivi pensieri
Cattivi pensieri
È strano come piova anche d'agosto in questa città
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(continuer)
envoyé par Dq82 27/2/2019 - 12:27
Parcours:
Les conflits irlandais
Hunger Strike & Troubles
2016
A colpi di Machete
A colpi di Machete
Vento ribelle che accarezza l'erba,
(continuer)
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envoyé par Dq82 26/2/2019 - 14:56
Parcours:
Les conflits irlandais
I dannati della terra
Bruciano ancora quegli occhi insanguinati
(continuer)
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envoyé par Dq82 26/2/2019 - 14:52
Kinder (Sind so kleine Hände)
BAMBINI (SONO COSÌ PICCOLE MANI)
(continuer)
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envoyé par Francesco Mazzocchi 26/2/2019 - 12:57
Mille lire al mese
Sergio Endrigo ha prodotto con Mille lire una riflessione poetica sul fenomeno dell'inflazione.
La canzone afferma che negli anni Trenta mille lire almeno mille lire al mese era un sogno, il sogno piccolo borghese ed è probabile che questo assunto derivi da Mille lire al mese, di Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi, scritta per il film omonimo uscito nel 1939.
Secondo Gianfranco Vené (1988) "Il film è stato del tutto dimenticato, a torto perché il regista austriaco Max Neufeld fu un pioniere della commedia cinematografica e gli attori, Alida Valli, Umberto Melnati e Renato Cialente, erano eccellenti; la canzone, al contrario, è ricordata anche troppo, e troppo spesso viene citata dagli evocatori di quegli anni come parametro utile a definire il valore reale del denaro alla vigilia della seconda guerra mondiale. Mille lire al mese, secondo questa generica interpretazione, indicavano la... (continuer)
La canzone afferma che negli anni Trenta mille lire almeno mille lire al mese era un sogno, il sogno piccolo borghese ed è probabile che questo assunto derivi da Mille lire al mese, di Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi, scritta per il film omonimo uscito nel 1939.
Secondo Gianfranco Vené (1988) "Il film è stato del tutto dimenticato, a torto perché il regista austriaco Max Neufeld fu un pioniere della commedia cinematografica e gli attori, Alida Valli, Umberto Melnati e Renato Cialente, erano eccellenti; la canzone, al contrario, è ricordata anche troppo, e troppo spesso viene citata dagli evocatori di quegli anni come parametro utile a definire il valore reale del denaro alla vigilia della seconda guerra mondiale. Mille lire al mese, secondo questa generica interpretazione, indicavano la... (continuer)
Che disperazione,
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envoyé par Io non sto con Oriana 26/2/2019 - 10:50
L'Internationale
ITALIAN / ITALIANO 11
La versione di Fausto Amodei
Italian version by Fausto Amodei
La versione di Fausto Amodei
Italian version by Fausto Amodei
La versione di Fausto Amodei.
Fausto Amodei's Italian version.
La version italienne de Fausto Amodei
Fausto Amodein italiankielinen versio
Fausto Amodei's Italian version.
La version italienne de Fausto Amodei
Fausto Amodein italiankielinen versio
L'INTERNAZIONALE
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envoyé par Salvo Lo Galbo 26/2/2019 - 00:06
Teorema
[24 febbraio 2019]
Testo di Stefano Andreoli [@blogstark] di Spinoza
Lyrics by Stefano Andreoli [@blogstark] from Spinoza
Paroles de Stefano Andreoli [@blogstark] de Spinoza
Sanat: Stefano Andreoli [@blogstark], Spinozasta
Musica / Music / Musique / Sävel: Marco Ferradini, Teorema (Ferradini / Herbert Pagani), 1981
Luca e Paolo, vale a dire Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (nipote di un profugo armeno sfuggito al genocidio turco), genovesi, non devono in fondo tenere così tanto alla loro carriera televisiva. Già pressoché eliminati dalla TV “di stato” italiana, tale RAI, e confinati a Quelli che (il calcio), una trasmissione di intrattenimento calcistico sulla RAI2 attualmente diretta dal neosovranista Carlo Freccero, ieri domenica 24 febbraio il duo si è praticamente scavato la fossa con una parodia antisalviniana di Teorema, la famosa canzone del 1981 scritta da Marco Ferradini e... (continuer)
Testo di Stefano Andreoli [@blogstark] di Spinoza
Lyrics by Stefano Andreoli [@blogstark] from Spinoza
Paroles de Stefano Andreoli [@blogstark] de Spinoza
Sanat: Stefano Andreoli [@blogstark], Spinozasta
Musica / Music / Musique / Sävel: Marco Ferradini, Teorema (Ferradini / Herbert Pagani), 1981
Luca e Paolo, vale a dire Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (nipote di un profugo armeno sfuggito al genocidio turco), genovesi, non devono in fondo tenere così tanto alla loro carriera televisiva. Già pressoché eliminati dalla TV “di stato” italiana, tale RAI, e confinati a Quelli che (il calcio), una trasmissione di intrattenimento calcistico sulla RAI2 attualmente diretta dal neosovranista Carlo Freccero, ieri domenica 24 febbraio il duo si è praticamente scavato la fossa con una parodia antisalviniana di Teorema, la famosa canzone del 1981 scritta da Marco Ferradini e... (continuer)
Prendi una barca piena di gente,
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envoyé par daniela -k.d.- & R.V. 25/2/2019 - 22:03
Dangereux pour l’Ordre de l’État
Dangereux pour l’Ordre de l’État
Chanson léviane – Dangereux pour l’Ordre de l’État – Marco Valdo M.I. – 2019
Lettre de prison 11
20 avril 1934
Dialogue maïeutique
Il est toujours inquiétant, Lucien l’âne mon ami, d’entendre parler de « danger pour l’Ordre de l’État » ou de choses du genre.
J’imagine, Marco Valdo M.I., mais pourquoi, selon toi ?
Eh bien, répond Marco Valdo M.I., il y a au moins deux raisons à ça. La première, c’est le mot « danger » lui-même et l’absence de précision qu’il recèle ; ce danger est insaisissable et peut dès lors prendre de multiples formes. À quoi peut ressembler le danger à ce stade, nul ne le sait et on ne pense pas nécessairement au pire. Cependant, le pire existe aussi. L’autre raison se trouve dans l’usage qu’évoque l’expression « Ordre de l’État », deux mots qui, mis ensemble, forment un terrible épouvantail et leur réalisation tient de la catastrophe.
Mis... (continuer)
Chanson léviane – Dangereux pour l’Ordre de l’État – Marco Valdo M.I. – 2019
Lettre de prison 11
20 avril 1934
Dialogue maïeutique
Il est toujours inquiétant, Lucien l’âne mon ami, d’entendre parler de « danger pour l’Ordre de l’État » ou de choses du genre.
J’imagine, Marco Valdo M.I., mais pourquoi, selon toi ?
Eh bien, répond Marco Valdo M.I., il y a au moins deux raisons à ça. La première, c’est le mot « danger » lui-même et l’absence de précision qu’il recèle ; ce danger est insaisissable et peut dès lors prendre de multiples formes. À quoi peut ressembler le danger à ce stade, nul ne le sait et on ne pense pas nécessairement au pire. Cependant, le pire existe aussi. L’autre raison se trouve dans l’usage qu’évoque l’expression « Ordre de l’État », deux mots qui, mis ensemble, forment un terrible épouvantail et leur réalisation tient de la catastrophe.
Mis... (continuer)
J’aimerais vous voir.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 25/2/2019 - 20:48
Es saß ein klein wild Vögelein
anonyme
STAVA UN PICCOLO UCCELLINO SELVATICO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 20:28
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
anonyme
NESSUNO CHIEDA DI SENTIRE IL MIO DESTINO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 19:38
Wir haben so manches Lager gebaut
anonyme
NE ABBIAMO COSTRUITI DI LAGER
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 11:25
Was uns auch begegnet hier
anonyme
QUALUNQUE COSA CI CAPITI QUI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 10:45
Lied von Sachsenburg
anonyme
CANZONE DI SACHSENBURG
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 10:04
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga
anonyme
METTI VIA IL LAVORO A MAGLIA, CARA OLGA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 24/2/2019 - 20:29
Glück Auf!
anonyme
caro Bernart,
ti ringrazio, le tue parole sono un grande piacere, e troppo onore: penso di fare solo il mio dovere, visto che il popolo italiano mi paga la pensione, ma nonostante l'età la testa funziona ancora; e chiedo scusa se nonostante gli sforzi le mie traduzioni non si possono dire bellissime, anche se spero facciano capire quel che le canzoni esprimono.
ti ringrazio, le tue parole sono un grande piacere, e troppo onore: penso di fare solo il mio dovere, visto che il popolo italiano mi paga la pensione, ma nonostante l'età la testa funziona ancora; e chiedo scusa se nonostante gli sforzi le mie traduzioni non si possono dire bellissime, anche se spero facciano capire quel che le canzoni esprimono.
Francesco Mazzocchi 24/2/2019 - 18:53
Brave as a Pigeon
In January of 2016, we travelled to the Kurdish region of Turkey along with Clowns Without Borders to play for children. We played for a group of Yezidi refugees in their camp, who had fled ISIS in Iraq; for a group of Kurdish children in Diyarbakir; and for children living in the village of Dargeçit which had been under an imposed curfew and siege from the Turkish Army. This song is about the children we met on that trip.
A year later, many of the folks in towns under siege lost their homes. Over 100,000 Kurdish folks in southeastern Turkey lost their homes in 2016. The Yazidi camp was closed down, and many who lived there are now in worse conditions in major cities across Turkey and Iraq.
A year later, many of the folks in towns under siege lost their homes. Over 100,000 Kurdish folks in southeastern Turkey lost their homes in 2016. The Yazidi camp was closed down, and many who lived there are now in worse conditions in major cities across Turkey and Iraq.
Country kids brave as city pigeons
(continuer)
(continuer)
24/2/2019 - 18:11
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