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Auteur Caterina Caselli

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Sympathy

Versione italiana di Caterina Caselli, scritta Daniele Pace e Franco Monaldi.
Sympathy
Lato A di un singolo del 1970.


L'UMANITÀ
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18/8/2023 - 14:03
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Lady In Black

Lady In Black
Caterina Caselli
Album / Albumi: “Caterina Caselli”, 1972



A conferma del fatto che questo sito è (da tempo) completamente “fuori controllo” da parte anche di chi lo redige e gestisce, un piccolo episodio. Oggi pomeriggio, in macchina, io e la Daniela -k.d.- stavamo ascoltando una trasmissione di Radio Popolare, “Bollicine”. Parentesi: da un mesetto circa, per motivi facilmente immaginabili, Radio Popolare brulica di canzoni contro la guerra; e abbiamo come l'impressione che i redattori e i bravi conduttori della storica radio milanese diano spesso delle occhiate a questo sito, anche se -privi come siamo, e come intendiamo restare, di collegamenti “social” e quant'altro, non possiamo averne la certezza. Fatto sta che “Bollicine” di oggi era dedicata alle cover italiane degli anni '70, e quando è stata mandata in onda quest' “Uomo del Paradiso” di Caterina Caselli, i conduttori hanno mandato... (continuer)
L'uomo del paradiso
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envoyé par Riccardo Venturi e Daniela -k.d.- 27/3/2022 - 19:08
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È la pioggia che va

È la pioggia che va
[1966]
Testo di Mogol
Musica di Bob Lind e Shel Shapiro

"... il denaro ed il potere sono trappole mortali che per tanto e tanto tempo han funzionato..."

"È la pioggia che va" è il singolo preparato dai Rokes e dai loro produttori per tentare di ripetere il grande successo di "Che colpa abbiamo noi". Forse per andare in qualche modo sul sicuro venne scelta ancora una canzone del cantautore americano Bob Lind, del quale era stata presa "Cheryl's Going Home" come base per il brano "di protesta" del 1966 (inventando di sana pianta un nuovo testo).
Anche in questo caso al brano originale ("Remember The Rain", una bella canzone d'amore) venne sovrapposto un testo "di protesta", ispirato agli ideali della Linea verde, che Mogol sosteneva attivamente, in quel periodo.
Notissima la cover di Caterina Caselli, sempre del 1966.
((da Musica & Memoria)
Sotto una montagna di paure e di ambizioni
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envoyé par Bartleby 15/3/2012 - 08:58
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Le biciclette bianche

Le biciclette bianche
[1967]
Scritta dalla Caselli insieme Francesco Guccini durante un soggiorno nella casa del cantautore modenese, a Pàvana Pistoiese, ma registrata a nome “Monaldi-Ingrosso” forse perché all’epoca nessuno dei due era ancora iscritto alla SIAE.
Lato B del 45 “Il cammino di ogni speranza”.

Un inno “provos” in salsa beat italiana.
Si veda al proposito My White Bicycle
Una mattina ti alzerai
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envoyé par Bartleby 21/2/2011 - 09:14
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My White Bicycle

My White Bicycle
[1967]
Da una delle prime band psichedeliche inglesi, insieme ai Pink Floyd e ai Soft Machine di Robert Wyatt.

Caro signor marchionne, te la ricordi questa?

La Pandina elettrica classe 1990 non funzionava un gran che, ma sono passati anche più di 20 anni e la tecnologia che impiega energie rinnovabili ha fatto passi da gigante… Invece tu e i tuoi omologhi ad dei colossi automobilistici di USA, Europa ed Asia questi anni li avete trascorsi continuando a propinarci casse da morto semoventi a petrolio e facendoci pure credere che ormai emettono soltanto essenza di mammole e giaggioli. Così tu, i tuoi pari e i petrolieri avete i conti miliardari nelle vostre banche svizzere, là dove l’aria è buona, lasciando invece a noi e ai nostri bambini i polmoni incrostati di PM10 e altre mortali schifezze.
Già, pure delle decine di nuovi modelli e riedizioni annunciati dalla tua FIAT per i prossimi... (continuer)
Riding all around the street
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envoyé par Bartleby 21/2/2011 - 08:53
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Rosso colore

Rosso colore
[1974]
Testo e musica di P. Bertoli - A. Borghi
Lyrics and music by P. Bertoli - A. Borghi
Album: "Il centro del fiume" (1977)

La versione più famosa è una reincisione del 1977 della versione originale del 1974, divisa in tre canzoni

Anche se non accreditata, la voce che si sente duettare in Rosso colore con Bertoli è di Caterina Caselli.
Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano,
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envoyé par Donquijote82 22/5/2009 - 19:46
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Dio è morto

Dio è morto
[marzo 1965/March 1965]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Primi interpreti: I Nomadi nel 1967
Altri interpreti: Caterina Caselli (1967), I Profeti, Luciano Ligabue (Tributo ad Augusto, 1995), Ornella Vanoni (2001), Fiorella Mannoia (2007), Luf (2012), Gianna Nannini (2015), Claudio Baglioni e Ligabue (Sanremo 2019), Zucchero (2020 - Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente).

Sebbene sia del '65, questa canzone non fu inclusa in "Folk beat n. 1" ma venne portata al successo dai Nomadi. E Guccini la canterà in pubblico soltanto dieci anni dopo, proprio insieme al celebre gruppo modenese.
Dio è morto "parla apertamente di corruzione e meschinità, di falsi miti e di falsi dei. È una canzone importante, [...] che apre la canzone di protesta italiana a temi ulteriori rispetto a quello del pacifismo, e più precisamente veicola un'opposizione... (continuer)
Ho visto
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envoyé par Lorenzo Masetti e Riccardo Venturi 2/6/2005 - 08:14
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Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento

Auschwitz, <i>o</i> Canzone del bambino nel vento
[Novembre 1964]
Testo e musica di Francesco Guccini
(Accreditata originariamente a Lunero (Iller Pattacini) e Maurizio Vandelli)
Prima incisione: Equipe 84, single Bang Bang / Auschwitz [settembre 1966]
In album: Francesco Guccini, Folk Beat n°1 [1967]

[November 1964]
Lyrics and Music by Francesco Guccini
(Originally credited to Lunero (Iller Pattacini) and Maurizio Vandelli)
First recording: Equipe 84, single Bang Bang / Auschwitz [settembre 1966]
Album recording: Francesco Guccini, Folk Beat n°1 [1967]

[Novembre 1964]
Paroles et musique de Francesco Guccini
(Attribuées originellement à Lunero (Iller Pattacini) et Maurizio Vandelli)
Premier enregistrement: Equipe 84, single Bang Bang / Auschwitz [settembre 1966]
En album: Francesco Guccini, Folk Beat n°1 [1967]

[Marraskuuta 1964]
Sanat ja sävel: Francesco Guccini
(Sanat ja sävel annettiin alun perin Lunerolle (Iller... (continuer)
Son morto con altri cento
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