La versione registrata nel 1972 dai Covered Wagon Musicians
1972 Version recorded by Covered Wagon Musicians
Come detto (v. introduzione), la versione registrata nel 1972 dai Covered Wagon Musicians ed inserita nell’album We Say No To War! è quella con cui la canzone (o meglio, la poesia recitata dal serg. John Boychuk con sottofondo musicale di chitarra) inizia la sua vera storia di canzone contro la guerra. E’ senz’altro basata sul testo portato alla base americana di Mountain Home dal serg. Mike Elliot, ma rispetto a questo è più breve: alcune strofe sono state eliminate, ed altre disposte in modo differente (anche con lievi variazioni testuali). E’ questa versione che viene diffusa in tutto il mondo come messaggio contro la guerra in Vietnam (ad esempio, il testo sopra riprodotto proviene dalla rivista Equality, pubblicata dal 1965 al 1974 e destinata alle forze americane e NATO in Europa;... (continuer)
Artisti Vari – Yayla: Musiche Ospitali (Appaloosa/Ird, 2018)
Il 20 giugno è uscita questa bella raccolta: un disco di incontri, di storie e di collaborazioni strane, inusuali e belle. La data non è casuale: quel giorno ricorre infatti la Giornata Mondiale del rifugiato. “Yayala” è una parola turca che significa transumanza, la migrazione periodica con cui si cercava un clima più mite e una terra più ospitale, per poi tornare alla propria; nel nome di questa Yayla, artisti italiani e stranieri (non solo musicisti, ma anche attori e scrittori) ci raccontano questo tempo ruvido e doloroso. I proventi della vendita del doppio cd andranno al Centro Astalli che da anni fornisce servizi per i rifugiati e promuove campagne di sensibilizzazione sul tema. Ben 130 i musicisti coinvolti, i più famosi di loro sono Antonella Ruggiero, Neri Marcorè, Edoardo Bennato che,... (continuer)
La canzone originale. Come s’è detto nell’introduzione, addentrarsi troppo nella storia di questa canzone non è mia intenzione (almeno per il momento). Ma qualcosa andrà pur detto, almeno delle sue prime attestazioni incise e registrate. La versione originale, o perlomeno quella pubblicata nel 1913 dalla casa editrice F. B. Haviland di New York, consta di cinque strofe e di un ritornello “variabile” (cioè, non è sempre uguale a se stesso). L’ultima strofa, in particolare, prevede grande successo per la canzone sulla mula Sal, ed è stata una previsione decisamente azzeccata.
La storia dei titoli è tutta a sé. Il titolo originale, o perlomeno quello della prima versione pubblicata, è Low Bridge, Everybody Down, con il sottotitolo esplicativo: Fifteen Years on the Erie Canal. Ma, se si fosse dovuto dar conto di tutti i titoli con cui la canzone è nota e cantata,... (continuer)
Ponte basso! Tutti quanti giù (continuer)
9/4/2024 - 12:11
The Erie Canal Song, o Erie Canal: La versione delle "Quindici Miglia" da Pete Seeger a Bruce Springsteen
The Erie Canal Song, or Erie Canal: The "Fifteen Miles" version sung by Pete Seeger and Bruce Springsteen
Già nell’introduzione generale alla canzone si è detto che, a un certo punto della storia di questa canzone sempre più trasformatasi in canto popolare (se come tale non è nata ancor prima della possibile rielaborazione autoriale di Thomas S. Allen), i “quindici anni” originali diventano “quindici miglia” sull’Erie Canal. Si può dire che si tratta di un passaggio quasi naturale se si considera che, con un decreto nientemeno che del Governatore dello stato di New York, Samuel J. Tilden, risalente al 1876, veniva stabilito che il traino a mulo delle chiatte sul canale dell’Erie fosse limitato a quindici miglia, al termine delle quali si dovevano sostituire sia i muli che i mulattieri... (continuer)
Ir Canale de' Navicelli
Versione livornese dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
Livornese version by the 21th Century Tuscan Anonymous
Il Canale dei Navicelli è un’antica opera idrica in Toscana, che collega Pisa al porto di Livorno. Fu realizzato fra il 1563 e il 1575 nella Toscana medicea; per scavarlo occorsero soltanto 5000 scudi, ma si può ipotizzare l’impiego di manodopera a costo zero (= forzati, galeotti ecc.). Fu aperto al traffico nel 1603; è lungo 22 chilometri, largo diciotto metri e ha una profondità media di 1 metro e 50. Prende nome dai “navicelli”, caratteristiche imbarcazioni toscane di modeste dimensioni, adatte a navigare e ad essere trainate su un canale di profondità minima. I navicelli erano in grado anche di navigare a vela; cosicché gli osservatori, perlopiù britannici, rimanevano esterrefatti nelle giornate limpide quando vedevano barchette a vela che sembravano navigare... (continuer)
Erie Canal: Versione italo-inglese di Mirko Carotta, Franco Prezzi e Lorenzo Piccoli Erie Canal: English/Italian version by Mirko Carotta, Franco Prezzi and Lorenzo Piccoli
Colpo gobbo dell’admin Dq82 con questa versione italo-inglese di Erie Canal, pare risalente al 2014 almeno da giudicare dalla data sul video. Una vera e propria schitarrata fra amici nel giardino di casa, la mula Sal, l’Erie Canal e un tasso alcolico che mi sembra notevole: che ci può essere di meglio?….
Dopo la scoperta di Emmenez-moi recuperata nel film di Guédiguian, oggi sono andato a guardare le canzoni di Aznavour pubblicate sul sito ed ho trovato La terre meurt.
Aznavour nel 2007 si domandava cosa faremo delle scorie nucleari tra 50 anni. Ne son passati quasi 20 ed in Italia il governo cerca territori che si propongano per ospitare quelle poche che abbiamo prodotto mentre contemporaneamente cerca di reinserire il nucleare nei piani energetici.
I temi della finanza e delle guerre, dell'acqua e dell'inquinamento, della biodiversità e delle specie in estinzione, dell'ozono e del riscaldamento globale sono tutti menzionati e quindi ritengo che la canzone sia ancora tristemente attuale.
Ho provato ad aggiornarla un po' nel linguaggio cercando le rime in italiano ed ho trovato anche uno spartito per suonarla.
All'inizio il ritmo di salsa cubana mi aveva un po' spiazzato visto l'argomento... (continuer)
La Terra muore (continuer)
envoyé par Paolo Rizzi 10/4/2024 - 17:03
@ Paolo Rizzi
Carissimo Paolo, la tua è praticamente una riscrittura della canzone in italiano, in modo da renderla cantabile. Va benissimo, ed è una pratica assolutamente accettabile ed accettata largamente in questo sito; ma, per quel che mi riguarda, non ci metterò mano. E’ una creazione artistica tua propria, basata sulla canzone di Aznavour, e come tale non è passibile di nessun intervento esterno. Interventi, casomai, possono essere fatti su traduzioni più o meno letterali di un dato testo, ma si tratta di una cosa molto diversa. Saluti cari!
Cari Marcovaldo e Lucien l’âne questo vostro dibattito mi ha molto divertito, in effetti il bambino che canta da solo la sua ninna nanna è proprio un ex cittadino che si è trasferito in campagna dove vive da 30 anni. L'esperienza reale del lavoro di contadino si è spinta fino al punto che l'ex cittadino con l'hobby della campagna ha entrambi i tendini sovraspinali delle spalle rotti a causa dei lavori a livello terra: vangare, diserbare a mano, pacciamare, seminare, trapiantare e poi trasportare taniche di acqua per irrigare.Dulcis in fundo tagliare quintali di legna e spaccarli con la scure per alimentare il camino e la stube accanto al quale comporre filastrocche idilliache.
La stube è quella alle mie spalle nel video che vi mando in cui canto un'altra canzone idilliaca sulle lucciole di maggio che spero di rivedere il mese prossimo tornare tra le siepi sul prato.
Carissimo Paolo, non mi ardisco a suggerire un titolo per la tua ninna-nanna campagnola (o forse potrebbe andare bene proprio questo?), ma intervengo per segnalarti -prosaicamente assai- che il link video da te proposto, come si dice giustappunto in campagna dalle mi' parti, 'e 'un va nemmeno a pigiàllo. Che ce lo potresti rimandare, per cortesia? Grazie!
Emmenez-moi è un singolo del 1968 del cantautore francese Charles Aznavour, estratto dall'album Entre deux rêves. Del brano esiste anche una versione in inglese, intitolata Take Me Along e cantata da Aznavour, che è uscita negli Stati Uniti nel 1978. Il testo è stato scritto dallo stesso Aznavour, mentre la musica e l'arrangiamento sono di Georges Garvarentz. Il brano è composto in La minore e la sua musica è in 3/4. Emmenez-moi ("Portatemi via") esprime il desiderio del narratore di fuggire lontano, in luoghi esotici ed assolati, per sfuggire alla miseria della sua vita quotidiana ("Mi sembra che la miseria sarebbe meno dolorosa al sole").
Lo scorso 16 marzo a Caneva si è tenuto un concerto omaggio ad Aznavour di cui il prossimo 22 maggio ricorre il centenario. Lo spettacolo “Emmenez-moi” è un omaggio dedicato al grande artista di origine armene Charles Aznavour,... (continuer)
Il Lago di Suviana, formato dal torrente Limentra Inferiore, sul quale si trova la centrale idroelettrica ENEL dove è avvenuta oggi (9 aprile 2024) l'esplosione, è collegato al Bacino di Pavana ed è quello ricordato e nominato da Francesco Guccini più volte nelle sue opere musicali e letterarie.
1972 Version recorded by Covered Wagon Musicians
Come detto (v. introduzione), la versione registrata nel 1972 dai Covered Wagon Musicians ed inserita nell’album We Say No To War! è quella con cui la canzone (o meglio, la poesia recitata dal serg. John Boychuk con sottofondo musicale di chitarra) inizia la sua vera storia di canzone contro la guerra. E’ senz’altro basata sul testo portato alla base americana di Mountain Home dal serg. Mike Elliot, ma rispetto a questo è più breve: alcune strofe sono state eliminate, ed altre disposte in modo differente (anche con lievi variazioni testuali). E’ questa versione che viene diffusa in tutto il mondo come messaggio contro la guerra in Vietnam (ad esempio, il testo sopra riprodotto proviene dalla rivista Equality, pubblicata dal 1965 al 1974 e destinata alle forze americane e NATO in Europa;... (continuer)