"Inno dei partigiani di Wilno, parole e musica di Hirsh Glik, tradotto e adattato da Riccardo Venturi e Pardo Fornaciari". In preparazione della Giornata per il Ghetto Insorto - 14 novembre 2023, presso la Goldonetta di Livorno.
Non dir mai che la tua via finisce qui (continuer)
Ciao Rinaldo, ti ringraziamo per la segnalazione ma già conoscevamo le posizioni del gruppo Paris Violence. Questo è un sito molto vasto che ha sempre cercato di testimoniare ciò che è stato scritto e cantato sulla guerra e attorno alla guerra, prendendo ovviamente le proprie posizioni (che, peraltro, non sono “granitiche” pur rispettando un minimo comun denominatore) ma esponendo anche quelle di altri, spesso lontanissimi dal nostro modo di pensare. Ad esempio, come forse avrai notato, esiste nel sito un intero percorso (con 53 canzoni sinora) dedicato alla “Destra e Reazionarismo contro e nella guerra”. Niente di più lontano da noi e dalle nostre motivazioni, ma si tratta di un’elementare accettazione della diversità, la quale appunto ci distingue, e parecchio, da ogni cultura totalitaria e oppressiva. Casomai, quindi, abbiamo aggiunto questa canzone a tale percorso (del resto,... (continuer)
Beh, una qualche Giovinezza c'è pure su queste ardite pagine...
D'altra parte, sono solo 20 anni e poco più, e giovinette ancora siete, o ardite CCG del popolo!
Comunque Flavien-Alexandre Bertran de Balanda ("Baron de Falguiere"!), in arte Flav - che a suo tempo chiese alle CCG/AWS la rimozione del suo vero nome - è un personaggino davvero chiacchierone... Non so se lo ammetterei tra i miei Arditi...
Sentite congratulazioni al troll che ha caricato questo testo su questo portale. Letteralmente una delle canzoni più reazionarie mai scritte, che implica l’avversità a ogni forma di progresso attraverso la metafora dell’antigiacobinismo.
Sal 30/8/2023 - 16:49
Carissimo Sal, non possiamo altro che rimandarti a quanto espresso (e spiegato) proprio oggi nei commenti alla canzone Retour à Budapest e -perché no- anche alle discussioni sulle pagine dedicate a canzoni come Il poeta, La Savoiarda o Il mercenario di Lucera. Ti vorremmo però specificare soltanto che il contributore, a suo tempo, di questa canzone non è affatto un “troll”, ma uno dei nostri più antichi collaboratori, Io Non Sto Con Oriana, o INSCO. Il quale, ti assicuriamo, di tutto può essere tacciato fuorché di simpatie neofasciste o roba del genere. Cordiali saluti.
La canzone della Oxa non era affatto contro la mercificazione delle donne, ma era una canzone sul sesso cioè l'argomento più in voga negli anni '70.
Emon 30/8/2023 - 17:45
O bravo Emon, si vede che sei un esperto. Facevi molto sesso negli anni '70, o lo dici per sentito dire? Comunque dovresti tenere presente che il sesso è un argomento parecchio in voga da ben prima dei mitici anni '70; ad esempio, ti segnalerei un interessante autore fiorentino del XIV secolo, tale Giovanni Boccaccio, che nelle sue novelle ne parla parecchio. Saluti.
La colomba
Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio: Sergio Endrigo
Single: La colomba / Anch’io ti ricorderò [Cetra SP 1383, 1968]
Album / Albumi : Endrigo [1968]
La versione italiana di Sergio Endrigo risale al 1968. Endrigo tradusse il brano e lo pubblicò sul 45 giri "La colomba/Anch'io ti ricorderò" (Cetra SP 1383) a metà ottobre del 1968 e poi nell'album "Endrigo" pubblicato poche settimane dopo. Da notare che, nel single, la canzone è abbinata a Anch’io ti ricorderò, canzone dedicata al Che Guevara.
Da segnalare che Sergio Endrigo, nel 1970, interpretò la canzone anche nell’originale spagnolo; era, del resto, artista notissimo in tutti i paesi latinoamericani. Nello stesso 1970, la canzone originale fece parte del 33 giri El arca de Noé / Se equivocó la paloma - Sergio Endrigo canta en castellano, pubblicato in Argentina (Fermata 3F-0337).