Radio Tindouf
Ora anche il Marocco invia armi pesanti all’Ucraina. Un favore a Washington in cambio, presumibilmente, del riconoscimento dell’occupazione dei territori della RADS. Nel frattempo le esercitazioni congiunte tra Rabat e la NATO.
ANCHE IL MAROCCO SCHIERATO CON L’UCRAINA? PIU’ CHE ALTRO CON WASHINGTON
Gianni Sartori
Parlare di “partita a scacchi” (o di risiko) sarà anche banale, ma è quello che (mi) viene in mente. Stando a quanto preannunciato, era previsto che in febbraio il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov includesse anche il Marocco nel suo secondo giro di capitali africane. Ed ecco che tempestivamente - a pochi giorni dalla notizia della partecipazione a esercitazioni Nato - arriva anche quella per cui Rabat ha già inviato carri armati in Ucraina. Il primo tra i paesi africani.
Si tratta di venti T-72B, riveduti e corretti dalla Excalibur Army (Repubblica Ceca) acquistati una... (continuer)
ANCHE IL MAROCCO SCHIERATO CON L’UCRAINA? PIU’ CHE ALTRO CON WASHINGTON
Gianni Sartori
Parlare di “partita a scacchi” (o di risiko) sarà anche banale, ma è quello che (mi) viene in mente. Stando a quanto preannunciato, era previsto che in febbraio il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov includesse anche il Marocco nel suo secondo giro di capitali africane. Ed ecco che tempestivamente - a pochi giorni dalla notizia della partecipazione a esercitazioni Nato - arriva anche quella per cui Rabat ha già inviato carri armati in Ucraina. Il primo tra i paesi africani.
Si tratta di venti T-72B, riveduti e corretti dalla Excalibur Army (Repubblica Ceca) acquistati una... (continuer)
Gianni Sartori 28/1/2023 - 17:16
El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)
anonyme
SE SCRIVERE MI VUOI
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28/1/2023 - 14:54
Zombie
MENTRE IN NIGERIA SI AVVICINA LA SCADENZA DELLE PRESIDENZIALI, L’AVIAZIONE BOMBARDA LA POPOLAZIONE
Gianni Sartori
Sette anni vissuti pericolosamente quelli trascorsi dal paese più popolato d’Africa, la Nigeria, durante la presidenza di Muhammadu Buhari.
Tra la sempre maggiore insicurezza quotidiana, la crisi economica e il malcontento diffuso.
Tra la crescita dell’inflazione e una serie di attacchi (sia da parte di gruppi jihadisti che delle numerose bande criminali, talvolta anche da parte di esercito e aviazione) che hanno provocato la morte prematura di un gran numero di civili.
Anni duri e tristi insomma, tanto che perfino la moglie del presidente uscente, Aisha Buhari, ha presentato pubbliche scuse alla popolazione.
Forse non casualmente visto che tra meno di un mese (il 25 febbraio, salvo imprevisti) ci saranno le elezioni presidenziali. Con la possibilità di un eventuale secondo... (continuer)
Gianni Sartori
Sette anni vissuti pericolosamente quelli trascorsi dal paese più popolato d’Africa, la Nigeria, durante la presidenza di Muhammadu Buhari.
Tra la sempre maggiore insicurezza quotidiana, la crisi economica e il malcontento diffuso.
Tra la crescita dell’inflazione e una serie di attacchi (sia da parte di gruppi jihadisti che delle numerose bande criminali, talvolta anche da parte di esercito e aviazione) che hanno provocato la morte prematura di un gran numero di civili.
Anni duri e tristi insomma, tanto che perfino la moglie del presidente uscente, Aisha Buhari, ha presentato pubbliche scuse alla popolazione.
Forse non casualmente visto che tra meno di un mese (il 25 febbraio, salvo imprevisti) ci saranno le elezioni presidenziali. Con la possibilità di un eventuale secondo... (continuer)
Gianni Sartori 27/1/2023 - 19:04
Coachella - Woodstock in My Mind
COACHELLA - WOODSTOCK NEI MIEI PENSIERI
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26/1/2023 - 23:25
Ronda das mafarricas
Chanson portugaise — Ronda das mafarricas — José “Zeca” Afonso — 1971
« Ronda das mafarricas » a été écrite et enregistrée par José Afonso, pendant son exil en France au temps de la dictature des colonels en Grèce (1967 — 1974). José Afonso est sans doute l’auteur moderne le plus célèbre du Portugal ; sa chanson « Grândola, vila morena » a servi de signal radio pour donner le coup d’envoi de la révolution des œillets (1974). Grândola vila morena est une des chansons les plus célèbres de l’histoire et certainement la plus célèbre de toutes celles du Portugal.
Le texte de « Ronda das mafarricas » (La Ronde des sorcières) raconte en fait l’histoire des quatre cents colonels grecs qui ont effectué le coup d’État fasciste à Athènes en avril 1967.
« Ronda das mafarricas » a été écrite et enregistrée par José Afonso, pendant son exil en France au temps de la dictature des colonels en Grèce (1967 — 1974). José Afonso est sans doute l’auteur moderne le plus célèbre du Portugal ; sa chanson « Grândola, vila morena » a servi de signal radio pour donner le coup d’envoi de la révolution des œillets (1974). Grândola vila morena est une des chansons les plus célèbres de l’histoire et certainement la plus célèbre de toutes celles du Portugal.
Le texte de « Ronda das mafarricas » (La Ronde des sorcières) raconte en fait l’histoire des quatre cents colonels grecs qui ont effectué le coup d’État fasciste à Athènes en avril 1967.
LA RONDE DES SORCIÈRES
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envoyé par Marco Valdo M.I. 26/1/2023 - 16:05
La beauté du cœur
è più difficile di quanto possa sembrare, magari Daniele Bellucci potrebbe fare una traduzione migliore...
LA BELLEZZA DEL CUORE
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envoyé par Lorenzo Masetti 25/1/2023 - 21:38
Мы уходим
SEMPRE DIFFICILE LA SITUAZIONE DEI PROFUGHI SUL CONFINE TURCO-IRANIANO (MA ANCHE SU QUELLO TURCO-GRECO NON SI SCHERZA)
Gianni Sartori
Risale a un anno fa la notizia della madre che per proteggere le mani dei figli dal congelamento si era tolta i calzini (così riportavano in genere i media, ma in realtà si era tolta anche le scarpe dandole ai bambini) tentando di attraversare il confine sul confine turco-iraniano. La donna, una profuga afgana, aveva proseguito con i piedi avvolti in sacchetti di plastica ed era poi morta assiderata.
Non si era però insistito più di tanto sul fatto che per almeno due volte era stata fermata e maltrattata dalle guardie di frontiera turche e respinta in Iran. Dove le guardie iraniane l’avevano abbandonata al suo destino. Solo i bambini, con le estremità ormai congelate, venivano soccorsi dagli abitanti di un villaggio.
Come già da tempo denunciavano alcune... (continuer)
Gianni Sartori
Risale a un anno fa la notizia della madre che per proteggere le mani dei figli dal congelamento si era tolta i calzini (così riportavano in genere i media, ma in realtà si era tolta anche le scarpe dandole ai bambini) tentando di attraversare il confine sul confine turco-iraniano. La donna, una profuga afgana, aveva proseguito con i piedi avvolti in sacchetti di plastica ed era poi morta assiderata.
Non si era però insistito più di tanto sul fatto che per almeno due volte era stata fermata e maltrattata dalle guardie di frontiera turche e respinta in Iran. Dove le guardie iraniane l’avevano abbandonata al suo destino. Solo i bambini, con le estremità ormai congelate, venivano soccorsi dagli abitanti di un villaggio.
Come già da tempo denunciavano alcune... (continuer)
Gianni Sartori 25/1/2023 - 17:09
Le boulevard du temps qui passe
tra poco sul boulevard del tempo che passa saranno passati cinque anni da quando è stata scritta questa introduzione. Ci riusciamo a finirla prima dei 60 anni dal 68 ? :)
Lorenzo 25/1/2023 - 14:45
Da Capo
Questa canzone non è cantata da Emiliana Torrini (come ci si può accorgere ascoltandola...) ma da un uomo, il cantante Höskuldur Ö. Lárusson. Emiliana Torrini canta in altre tracce dello stesso album. Mi sa che andrebbe riattribuita.
Lorenzo 23/1/2023 - 22:13
Battered Wife
La musica e la struttura del testo sono chiaramente ripresi da Southern Man di Neil Young.
Lorenzo 23/1/2023 - 20:29
Mali-Ko
IN AFRICA LITIO & C. RIMESCOLANO LE CARTE.
E MAGARI DOMANI ANCHE QUELLE GEOGRAFICHE…
Gianni Sartori
Facile previsione quella di dover assistere, oltre al deflagrare di conflitti, a nuove insorgenze indipendentiste o magari più modestamente a richieste di autonomia in quei territori africani dove si va ad estrarre, lavorare, commercializzare…il prezioso litio (e gli altri minerali indispensabili per l’elettrico).
Quindi eventuali situazioni di autonomia amministrativa preesistenti potrebbero, possono tornare utili, provvidenziali.
Vedi il caso del distretto autonomo di Abidjan, con relativo porto, in Costa d’Avorio. Magari grazie alla preveggenza di qualche compagnia straniera che da tempo aveva allungato le mani su questo strategico terminale minerario. Anche se il minerale in questione (per la cronaca: il prezzo del litio nell’ultimo anno è aumentato circa del 500%) proviene da... (continuer)
E MAGARI DOMANI ANCHE QUELLE GEOGRAFICHE…
Gianni Sartori
Facile previsione quella di dover assistere, oltre al deflagrare di conflitti, a nuove insorgenze indipendentiste o magari più modestamente a richieste di autonomia in quei territori africani dove si va ad estrarre, lavorare, commercializzare…il prezioso litio (e gli altri minerali indispensabili per l’elettrico).
Quindi eventuali situazioni di autonomia amministrativa preesistenti potrebbero, possono tornare utili, provvidenziali.
Vedi il caso del distretto autonomo di Abidjan, con relativo porto, in Costa d’Avorio. Magari grazie alla preveggenza di qualche compagnia straniera che da tempo aveva allungato le mani su questo strategico terminale minerario. Anche se il minerale in questione (per la cronaca: il prezzo del litio nell’ultimo anno è aumentato circa del 500%) proviene da... (continuer)
Gianni Sartori 23/1/2023 - 18:30
Indian Girl
Gli anni del governo Bolsonaro sono stati devastanti per le popolazioni indigene. In particolare per gli Yanomami colpiti da malattie e ridotti letteralmente alla fame. Nessuno si aspetta miracoli da Lula, naturalmente. Ma almeno sembra voler rimediare alla grave situazione.
CON BOLSONARO TEMPI DURI PER IL POPOLO YANOMAMI
Gianni Sartori
La notizia qualche media l’ha anche data.
Parlo delle recente visita, doverosa dopo gli anni devastanti (non solo per gli indios, ma forse soprattutto) del governo Bolsonaro. Quello rivendicato a Venezia con lo striscione leghista “Bolsonaro orgoglio veneto”, ricordate ?
Quindi riportandola non dirò niente di nuovo.
Tuttavia, proprio pensando all'ex presidente (di origini venete, pare) ritengo di dover sollevare alcune questioni,
In passato condividevo una certa simpatia per questi compaesani emigrati in Brasile che - a quanto mi era stato detto e... (continuer)
CON BOLSONARO TEMPI DURI PER IL POPOLO YANOMAMI
Gianni Sartori
La notizia qualche media l’ha anche data.
Parlo delle recente visita, doverosa dopo gli anni devastanti (non solo per gli indios, ma forse soprattutto) del governo Bolsonaro. Quello rivendicato a Venezia con lo striscione leghista “Bolsonaro orgoglio veneto”, ricordate ?
Quindi riportandola non dirò niente di nuovo.
Tuttavia, proprio pensando all'ex presidente (di origini venete, pare) ritengo di dover sollevare alcune questioni,
In passato condividevo una certa simpatia per questi compaesani emigrati in Brasile che - a quanto mi era stato detto e... (continuer)
Gianni Sartori 22/1/2023 - 21:23
Shosholoza
anonyme
Ciao, grazie mille per questa spiegazione.
Questo testo ha una stratificazione di esperienze umane indicibili.
Il popolo non sbaglia se umanamente lo avverte come inno nazionale.
Anzi dovrebbe essere assunto da tutta l'umanità che subisce il peso del nuovo neocolonialismo.
Fra Gabriele cappuccino.
Questo testo ha una stratificazione di esperienze umane indicibili.
Il popolo non sbaglia se umanamente lo avverte come inno nazionale.
Anzi dovrebbe essere assunto da tutta l'umanità che subisce il peso del nuovo neocolonialismo.
Fra Gabriele cappuccino.
22/1/2023 - 20:44
Papierosy Biełomor-kanał
A Russian painter Piotr Belov (Петр Белов) painted a picture that illustrates well this song :
(see also : "Overcoming Fear. Anti-Stalinist paintings by Piotr Belov")
(see also : "Overcoming Fear. Anti-Stalinist paintings by Piotr Belov")
Ed 22/1/2023 - 20:34
Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
0a. La versione dei Toten Hosen [2012]
0a. Die Toten Hosen's version [2012]
La versione interpretata dai Toten Hosen è contenuta in tre album: il primo, Die Geister wir riefen (“Gli spiriti che chiamammo”) è del 2012.
Del 2012 anche il secondo album dove è contenuta, Ballast der Republik (“Zavorra della Repubblica”):
Del 2015 invece il terzo, Entartete Musik (“Musica degenerata”, con riferimento alla Entartete Kunst, “arte degenerata”, che formò l'oggetto di una famosa mostra durante il regime nazista). L'album è stato registrato assieme all'Orchestra Sinfonica del Liceo Musicale “Robert Schumann” di Düsseldorf. L'album, pur uscito nel 2015, è la registrazione dal vivo di un concerto tenuto a Düsseldorf nel 2013.
Nel testo, la versione dei Toten Hosen non si differenzia da quella originale se non per una lieve modernizzazione di alcune parole (“blickt”,”erquickt” al posto di “blicket”, “erquicket”). Non viene però cantata l'ultima strofa (la quinta).
0a. Die Toten Hosen's version [2012]
La versione interpretata dai Toten Hosen è contenuta in tre album: il primo, Die Geister wir riefen (“Gli spiriti che chiamammo”) è del 2012.
Del 2012 anche il secondo album dove è contenuta, Ballast der Republik (“Zavorra della Repubblica”):
Del 2015 invece il terzo, Entartete Musik (“Musica degenerata”, con riferimento alla Entartete Kunst, “arte degenerata”, che formò l'oggetto di una famosa mostra durante il regime nazista). L'album è stato registrato assieme all'Orchestra Sinfonica del Liceo Musicale “Robert Schumann” di Düsseldorf. L'album, pur uscito nel 2015, è la registrazione dal vivo di un concerto tenuto a Düsseldorf nel 2013.
Nel testo, la versione dei Toten Hosen non si differenzia da quella originale se non per una lieve modernizzazione di alcune parole (“blickt”,”erquickt” al posto di “blicket”, “erquicket”). Non viene però cantata l'ultima strofa (la quinta).
Die Moorsoldaten
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envoyé par Riccardo Venturi 22/1/2023 - 09:33
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ANCHE HUNZA E CURDI (E PERFINO QUALCHE VENETO) NON SCHERZANO CON L’ETA’
Gianni Sartori
In genere quando si parla di popolazioni particolarmente longeve si citano i leggendari Hunza del nord del Pakistan che - stando almeno a quanto si diceva e scriveva fino a qualche decennio fa - raggiungerebbero mediamente i 130-140 anni.* Oltretutto attivi e in buona salute, grazie al lungo digiuno (secondo alcuni geografi-etnologi si dovrebbe parlare di carestie invernali) a cui erano sottoposti annualmente, all’alimentazione in gran parte vegetariana e all’acqua alcalina caratteristica di quei territori.
O almeno, va precisato, li avrebbero raggiunti fino a qualche decennio fa. Visto che poi le modernità (al plurale) - dal servizio militare nell’esercito pakistano all’inquinamento, dai cambiamenti climatici e alimentari all’invasione di turisti-alpinisti - avrebbero fatalmente... (continuer)