Si tratta qui di una traduzione letterale della versione francese. Nello spedirla alla fonte il 17 luglio 2013, l'autore, Daŕу Kononenko, ha specificato di aver tradotto il testo dalla traduzione inglese di Dan Clore, che gliela aveva fatta pervenire. [RV]
All'interno del numero di dicembre 2021 della rivista Archipel (disponibile qui in formato .pdf) c'è un lungo articolo su Nestor Makhno e la Makhnovscina, a cura di Caroline Meijers (di Undervelier, Svizzera). L'articolo è introdotto da una parziale versione della Makhnovscina francese, versione d'arte e in rima ma, purtroppo, di cui sono riportate soltanto tre strofe. Della versione completa non v'è traccia, né tantomeno del suo autore (forse l'articolista stessa?). Riportiamo qui le strofe presenti. [RV]
La Makhovscina in cinese, seppure in una traduzione da Lyricstranslate? Naturalmente si tratta di una modernissima traduzione (spedita al megasito globale delle traduzioni di canzoni e brani musicali nel 2019, addirittura da “Your doctor Sigmund Freud”, nientepopodimeno!) della versione francese, ma qualcosa in Cina dev'esser pur esistito. A tale riguardo si veda un'interessante tesi di laurea del 2013, della d.sa Anna Piana laureanda alla Ca' Foscari di Venezia, relativa al Movimento anarchico nella Cina Pre-repubblicana e Repubblicana. Buona lettura!
Nota testuale. Come si può vedere nella pagina originale della traduzione, il traduttore, che è un madrelingua turco (“native Turkish”) ha lasciato “Makhnovtchina” così come in francese; qui lo abbiamo invece riportato nella corretta (e storica) dizione turca, Mahnovşçina. Verso la fine della traduzione, ci sono un paio di errori tipografici che sono stati corretti. [RV]
ANCORA NOTIZIE SULL’UTILIZZO DI ARMI CHIMICHE NEL SUD-KURDISTAN
Gianni Sartori
Mentre si auto-investe del ruolo di mediatore e paciere tra Russia e Ucraina, Erdogan non smette di far bombardare la Siria e l’Iraq. Per colpire, annientare la resistenza e le popolazioni curde.
Non solo. Mentre quotidianamente si evoca il pericolo dell’utilizzo di armi chimiche da parte di Mosca, la Turchia (membro della Nato) le starebbe impiegando nuovamente (come era già avvenuto l’anno scorso e all’inizio del 2022) senza che a nessuno venga in mente di protestare.
Al solito: due pesi e due misure.
Stando a quanto dichiarano le HPG (Forze di difesa del popolo, braccio armato del PKK) l’utilizzo di sostanze chimiche (tipo gas asfissianti proibiti dalla Convenzione di Ginevra) avviene regolarmente nelle aree del Nord dell’Iraq (Sud Kurdistan) dove l’esercito e l’aviazione turca agiscono dal 17 aprile (data... (continuer)
Buongiorno, vi scrivo dalla Bielorussia, con una grande speranza che mi potrete aiutare a reperire l'audio della versione italiana della canzone L'estaca (in italiano Il recinto), ne ho trovato il testo sul vostro fantastico sito ma non riesco a trovare nessuna traccia sonora di questa canzone, e sto cercando gia da quasi due anni... La vorrei avere esclusivamente per uso personale, facendola ascoltare alla mia cara professoressa dell'italiano che sta lottando contro il regime di Lukascenko, e ora sta per la terza volta in prigione, la detengono ogni volta solo perché osa esprimere la sua opinione contraria alla politica della dittatura bielorussa. Lei è affascinata da questa canzone e ne ha trovato tante versioni in lingue diverse (e dialetti italiani) pubblicandole sulla sua pagina facebook, e so che le mancava molto proprio la versione in italiano. La prossima settimana deve essere scarcerata... (continuer)
Elena 5/5/2022 - 14:57
Gentile signora Elena, Le scrivo sia qui direttamente sul sito, sia in privato sulla casella di posta che ci ha indicato. “Il recinto”, la versione italiana dell' “Estaca” fatta da Claudio Cormio nel 1976 non è, a quanto ne so, mai stata incisa o registrata. Claudio Cormio è stato un amico e collaboratore di Ivan Della Mea (purtroppo scomparso nel 2009), e mi ricordo -come già anche accennato nel sito- che mi inviò personalmente la sua versione dell'Estaca datata “Milano 1976”. Era, se non erro, il 2006. Non posso ovviamente escludere che la versione sia stata eseguita durante qualche spettacolo o esibizione nell'arco di questi 45 anni, ma sinceramente non lo so e non ne abbiamo mai parlato. Non vedo Claudio Cormio già da qualche tempo, diciamo da prima della pandemia, ma comunque sono in grado di contattarlo direttamente o indirettamente, e cercherò di avere qualche notizia al riguardo anche... (continuer)
Nell'ottobre 2020 si sono svolte in Israele delle manifestazioni di protesta contro l'allora primo ministro e “uomo forte” del paese, Benyamin Nethanyahu. L'Estaca è stata tradotta in ebraico dal narratore artistico e programmista radiofonico Benny Hendel: ne è stato fatto un videoclip prodotto dallo stesso Benny Handel e da Yoni Haimovich, diretto da Michael (Muki) Hadar. La traduzione è molto fedele all'originale catalano.
In October 2020, as part of a protest movement against the Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu, L'Estaca was translated to Hebrew and performed by the artistic narrator and radio broadcaster Benny Hendel. The clip, produced by Hendel and Yoni Haimovich and directed by Michael (Muki) Hadar, was uploaded to YouTube. The translation matches faithfully the Catalan original. [RV]
"היָּתֵד" (L' ESTACA) מאת ליוּאִיז לְיאָק... (continuer)
La versione in lingua piemontese del gruppo Quinta Rua, fondato nel 2002 dal ricercatore e musicista Guido Antoniotti. La versione è tratta dallo spettacolo ”Cantocontro”, “una manciata di canzoni di protesta, resistenza, lotta e lavoro in occasione del 70mo anniversario della Resistenza”. La versione è dedicata a Tavo Burat (Gustavo Buratti), studioso, ricercatore, intellettuale, “ma soprattutto un carissimo amico”; qui è registrata il 29 luglio 2018 a Cacina Lunga (Trivero, Biella), in occasione del Raduno Partigiano della Brigata Garibaldi. La versione si intitola Al Pal. [RV]
Il testo ci è stato inviato direttamente dai Quinta Rua, che ringraziamo. [CCG/AWS Staff]
Grazie a te Emilio. Io, ora, di anni vado per i sessanta e tutto si fa ancora più lontano, lontano, lontano...è un discorso lungo, specie se indirizzato a un giovane di 27 anni. Provo a farlo. Si parlava di lontano lontano, e forse troverai un po' bizzarro che un ragazzino di nove o dieci anni, quale ero nel 1972/73 (sono nato, per l'anagrafe, il 25 settembre 1963) sia stato musicalmente “tirato su” a base di progressive italiano e europeo (e di Fabrizio De André); il 1972...avevo nove anni, nel 1972, e mentre ero a letto malato e giocavo con le automobiline mi facevo portare ”Refugees” dei Van der Graaf Generator, brum brum con la macchinina e via con “Epitaph” dei King Crimson... mi parli del Banco, dei Gentle Giant e mi rivedo le copertine delle cassette acquistate da mio fratello maggiore (che aveva, all'epoca, 17-18 anni essendo del 1955), li ho visti tutti uscire quegli album e ascoltati... (continuer)