Due parole del traduttore. Non ho da fare, in realtà, ulteriori considerazioni se non dichiararmi particolarmente d'accordo e in sintonia con Riccardo Gullotta per le sue osservazioni espresse nell'introduzione. Osservazioni che sarebbe opportuno molta gente si ficcasse into the capòcc'. Lo so, è fatica sprecata in tempi di orienti-occidenti, blocchi, guerre fredde e calde, nazionalismi & nazioni, e quant'altro. Ma un grazie a Riccardo Gullotta per averle espresse così chiaramente è doveroso. Attorno al 1870-1880, comunque, si stima che circa il 57% degli abitanti di Odessa fossero ebrei di lingua yiddish. Così tanto per rendere l'idea.
d’après la version italienne – Non voglio catene di ferro – Riccardo Venturi – 2022
d’une chanson yiddish – Ik vil nit keyn ayzerne keytn – איך װיל ניט קײן אײַזערנע קײטן – Baruch “Vladeck” Charney / ברוך נאַכמאַן טשאַרנײ – s.d.
Texte : Baruch “Vladeck” Charney
Musique : Mikhl Gelbart (1889-1962)
VLADECK
Baruch Charney est né le 13 janvier 1886, dans un petit village près de Minsk, dans ce qui est maintenant Biélorussie. Au début du siècle dernier, Baruch Charney est participe au mouvement révolutionnaire contre l’Empire russe ; il choisit alors le nom de Vladeck. Baruch Charney l’utilisera comme nom de famille pour le reste de sa vie.
Vladeck a été arrêté en 1904, arrêté en 1905, exilé en Sibérie. Vladeck, comme de très nombreux autres, choisit l’émigration vers les États-Unis. En 1908, il quitte l’Europe pour l’Amérique du Nord et débarqua à Ellis Island.
En Amérique, Vladeck a fait usage... (continuer)
@ Riccardo Venturi
Anche se ci hai abituato a imprese filologiche singolari, rimango strabiliato. Sei andato oltre; l’intervento di Grognard può avere accelerato la decrittazione ma il testo yiddish-russo non poteva resistere a Lupin.
Per i ricercatori di filologia yiddish di materia da elaborare attraverso le tue traduzioni e note su questo sito ce n’è tanta. Qualche centro di cultura yiddish dovrebbe attingervi a piene mani sia per le tante canzoni di cui non esiste una traduzione in rete, sia per le note , una bussola indispensabile per il navigante che vuole avventurarsi nel mare yiddish.
Grazie ancora e un caro saluto
Riccardo Gullotta 16/3/2022 - 23:38
@ Riccardo Gullotta
Beh, comunque rimane tutto qui, e chi vuole può servirsene liberamente senza nessun copyright o “diritto”, dato che non riconosco alcuna forma di “proprietà”, neppure quella intellettuale. Ma ti ringrazio molto per le tue parole, che sono l'unica forma di ricompensa che accetto davvero volentieri. Ne approfitto, tanto che ci sono, per una nota supplementare. Questo testo è abbastanza singolare anche per una forma davvero arcaica del participio passato del verbo “essere”, zayn (ted. sein). La forma normale, geven, è presente; però si hanno due esempi di gevezn, forma più vicina al tedesco gewesen e che sicuramente rispecchia una fase anteriore dello yiddish. Credo oramai di avere una certa esperienza con tale lingua e con le sue numerose varianti, ma è la prima volta che incontro tali forme (di cui non si fa menzione nei testi e nei manuali in mio possesso, neppure nel vecchio Shlomo Birnbaum viennese del 1918). Grazie ancora, Riccardo, e alla prossima.
d’après la Traduction italienne – Mamma Odessa – Arsène Lupin Riccardo Venturi, 16-3-2022
d’une chanson yiddish – Adesa mame – Herman Yablokof – 1930 ca.
Texte : Herman Yablokof
Musique : Zusman Segalovitch (זוסמאן סעגאלאוויטש – Зусман Сегалович – Zusman Segałowicz, 1884-1949)
Voici une chanson du même nom que d’autres « Mama Odessa, Adesa Mame ». Le texte original en yiddish est du même auteur que le célèbre Papirosn / פּאַפּיראָסן, Herman Yablokof, une figure marquante du théâtre yiddish du XXᵉ siècle, ainsi qu’un acteur, un chanteur et un poète. Le catalogue Freedman ne mentionne pas le compositeur, mais nous avons supposé que l’auteur est le seul interprète accrédité. Le même catalogue nous donne une indication du thème ou plutôt des thèmes de la chanson : l’alcool, la pauvreté, la Moldavanka, le quartier historique et marginalisé d’Odessa.
Quant à la langue, il doit s’agir d’une... (continuer)
Trillion in inglese non vuol dire trilione, perché usano lo Short System, anche se hanno la parola Miliard nel vocabolario. Trillion è l'equivalente del nostro bilione
Στη τελευταία στροφη νομίζω αυτό που δεν γράψατε ειναι:
"Πάτα σκανδάλη, ήρθε η στιγμή να τους σκοτώσεις"
Επίσης στην αρχή στο κομμάτι του φύσσα, νομίζω λέει "ο σκύλος λύσσαξε και άρχισε ν' αφρίζει" και όχι να βρίζει.
Μενέλαος 20/3/2022 - 11:24
Ευχαριστούμε πολύ τον Μενέλαο για τις πληροφορίες για το κείμενο του Παύλου Φύσσα. Κάναμε τις απαραίτητες διορθώσεις.
Il 16 marzo due manifestanti (o almeno quelli accertati, ma si sospetta siano di più) venivano uccisi dalla polizia nel distretto di Yahukimo (nella parte occidentale dell’isola di Nuova Guinea, quella occupata dall’Indonesia). Si contavano inoltre decine di feriti.
La popolazione stava protestando contro la recente riforma amministrativa che entrerà in vigore senza che le comunità indigene vengano nemmeno consultate. Si tratta della costituzione di nuove province nella regione ed esiste il fondato sospetto che in realtà lo scopo principale sia di inasprire ulteriormente il controllo esercitato dal governo centrale. Oltre che in Papua le proteste hanno raggiunto anche Giakarta, la capitale indonesiana.
Ormai da decenni in questa parte della Papuasia è attiva una vera e propria “insurrezione permanente” a carattere indipendentista. Una ribellione... (continuer)
Sono d'accordo con Angela Capacchione, però ho cercato semicwmenti nel grande dizionario della lingua gallese (Y Geiriadur Mawr) e non l'ho trovato. Ritenterò con il navajo e il chippewa.
Il solo fatto che questa canzone, uploadata 15 anni fa, abbia generato una traduzione in francese e un commento, mi inorgoglisce. Io l'avevo quasi dimenticata.
El 8 de Març, Dia Internacional de la Dona Treballadora, es va cloure a Tarragona amb centenars de persones cantant 'Sense Por'. És la versió tarragonina de l'himne feminista 'Sin Miedo', de Vivir Quintana, que s'ha fet viral a l'Amèrica Llatina i que aquí ha estat interpretat per Ellas Music Band en una iniciativa de la Taula Intercultural de Tarragona
La manifestació organitzada per la Plataforma 8M del Camp es va convertir en la més massiva viscuda a la ciutat des de l'inici de la pandèmia, amb milers de feministes recorrent els carrers de la ciutat, reprenent així la força de les manifestacions i vagues històriques de 2018 i 2019