Under the Devil's Knee
Featuring Leyla McCalla, Allison Russell, and Sunny War
Una ballata narrativa in puro stile folk per raccontare le sorie di George Floyd, Eric Garner, Breonna Taylor
Una ballata narrativa in puro stile folk per raccontare le sorie di George Floyd, Eric Garner, Breonna Taylor
Under the devil's knee oh lord, I'm under the devil's knee
(continuer)
(continuer)
7/4/2021 - 23:47
Atlantic
(2020)
“This concept that we can’t escape is so disgusting, and the reason they say, ‘money is the root of all evil.’ Specifically, the Atlantic Ocean was used as a vessel of support for these wicked practices, at the expense of my Black ancestors. We were forced to come to the Americas to make this idea of value stronger, bigger, better, with very little benefit. Now we are the ‘bottom of the barrel’ in the Americas, a disposition I explore with the lyrics ‘Never seen Atlanta, but we travel the Atlantic.’ The singing vocals at the beginning and especially the end, are to represent our ancestors crying out — a reminder that they were so strong, so resilient, and still here, keeping us empowered. Our history is with them, and if we talk to them, learn from them, do our research — we will be stronger.”
Daily Dose of Protest: Haviah Mighty – Atlantic
Daily Dose of Protest: Haviah Mighty – Atlantic
Money cost more than most things
(continuer)
(continuer)
7/4/2021 - 23:40
I Pity the Country
(1971)
La canzone più famosa di Willie Dun, cantautore canadese di discendenza Mi'kmaq (popolazione nativa americana), scozzese e irlandese.
La canzone affronta vari temi tra cui il colonialismo, il razzismo contro le popolazioni native e l'inquinamento. Ripresa recentemente da Leanne Betasamosake Simpson (vedere Daily Dose of Protest: Pity The Country)
La canzone più famosa di Willie Dun, cantautore canadese di discendenza Mi'kmaq (popolazione nativa americana), scozzese e irlandese.
La canzone affronta vari temi tra cui il colonialismo, il razzismo contro le popolazioni native e l'inquinamento. Ripresa recentemente da Leanne Betasamosake Simpson (vedere Daily Dose of Protest: Pity The Country)
I pity the country
(continuer)
(continuer)
7/4/2021 - 23:20
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Gli extraterrestri
Che cosa dici? Che cosa faresti?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 6/4/2021 - 21:32
Parcours:
Histoires de l'Espace Profond
Tienanmen
2021
Fuori mercato
Fuori mercato
Grida, grida, grida dimmi chi sei
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 17:15
Parcours:
Place Tien An Men, 1989
L’ultimo dei re
2021
Fuori mercato
Fuori mercato
Autostrada per Capaci millenovecentonovedue
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 17:11
Parcours:
La Mafia et les mafias
Contracrisis
Commento introduttivo di matrice "complottista", ma anche "profetico"...
6/4/2021 - 14:17
Remember Sacco and Vanzetti
1970s
Remember the heroes who gave their lives for you
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 12:57
Parcours:
Sacco et Vanzetti
Colpevole di ghetto
Si inserisce in data odierna il testo di Tom Robbins in inglese, come sul libretto del CD
Dq82 6/4/2021 - 12:12
Bread and Roses Revisited
2004
Crimson Spectre
Crimson Spectre
I'm so tired of screaming songs
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 12:00
Parcours:
Rachel Corrie
The Ghosts of Long Kesh
2004
Crimson Spectre
Crimson Spectre
All the workers stood in silence
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 11:50
Parcours:
Les conflits irlandais, Miss Maggie Thatcher
From H-Block to Maghaberry
2012
I remember the day when I turned 10
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 11:06
Parcours:
Les conflits irlandais
Bobby Sands' Last Cry
A biographical protest folk song about Irish hunger striker Bobby Sands, which was written shortly after his death in May of 1981.
Belfast explodes, Derry erupts
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 6/4/2021 - 10:41
Parcours:
Les conflits irlandais
It Ain’t Fair
(2017)
featuring Bilal
Dalla colonna sonora del film Detroit che parla della sommossa di Detroit del 1967 (vedi Motor City is Burning e Dancing in the Street), ma sembra che 50 anni dopo non sia cambiato molto e questa canzone che comincia volutamente come un vecchio pezzo soul parla anche degli USA del 2017.
featuring Bilal
Dalla colonna sonora del film Detroit che parla della sommossa di Detroit del 1967 (vedi Motor City is Burning e Dancing in the Street), ma sembra che 50 anni dopo non sia cambiato molto e questa canzone che comincia volutamente come un vecchio pezzo soul parla anche degli USA del 2017.
Oh, brother, hmm
(continuer)
(continuer)
5/4/2021 - 22:39
Smog
smog rappresenta un bel ricordo di tempi andati ma che non
saranno mai -almeno per me- dimenticati.
Giuliano Bianchi
saranno mai -almeno per me- dimenticati.
Giuliano Bianchi
5/4/2021 - 21:08
Flodden Field
anonyme
@Riccardo Venturi
Come promesso ecco la puntata di Flodden Field in Terre Celtiche Blog scritta con la tua collaborazione e con alcune note integrative del testo.
Flodden Field e la regina Margherita Tudor | Terre Celtiche Blog Flodden Field fu l'ultima battaglia in stile medievale combattuta sulle isole britanniche il 9 settembre 1513 tra l'armata scozzese di Giacomo IV
Riallacciandomi alla tua introduzione ho aggiunto
"L'onta" cade sul re scozzese, che aveva sposato la sorella di Enrico VIII nel 1503 e rotto il Trattato di pace perpetua siglato l'anno precedente. In teoria Giacomo avrebbe dovuto appoggiare il cognato o quantomeno non intervenire nella guerra intrapresa dall'Inghilterra contro la Francia. Senonchè Scozia e Francia avevano firmato un trattato di aiuto reciproco in caso di invasione dell'Inghilterra, detto Auld Alliance che risaliva alla fine del 1200 ma che,... (continuer)
Come promesso ecco la puntata di Flodden Field in Terre Celtiche Blog scritta con la tua collaborazione e con alcune note integrative del testo.
Flodden Field e la regina Margherita Tudor | Terre Celtiche Blog Flodden Field fu l'ultima battaglia in stile medievale combattuta sulle isole britanniche il 9 settembre 1513 tra l'armata scozzese di Giacomo IV
Riallacciandomi alla tua introduzione ho aggiunto
"L'onta" cade sul re scozzese, che aveva sposato la sorella di Enrico VIII nel 1503 e rotto il Trattato di pace perpetua siglato l'anno precedente. In teoria Giacomo avrebbe dovuto appoggiare il cognato o quantomeno non intervenire nella guerra intrapresa dall'Inghilterra contro la Francia. Senonchè Scozia e Francia avevano firmato un trattato di aiuto reciproco in caso di invasione dell'Inghilterra, detto Auld Alliance che risaliva alla fine del 1200 ma che,... (continuer)
Cattia Salto 5/4/2021 - 18:33
Il museo del dopobomba
1983
Inedito
Inedito
Nel museo del dopobomba visitare si potrà
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 5/4/2021 - 17:36
Santa Bomba
1983
Inedito
Inedito
Non venir giù
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 5/4/2021 - 17:06
Parcours:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Canción para la paz y la amnistía
Poesia di Blas de Otero
Musica di Carlos Palacio García (1911 - 1997).
Interpretata dal tenore Félix Esteban Aznar
Poesia di Blas de Otero musicata da Carlos Palacio García e registrata a Parigi negli anni '60 come parte della campagna per l'aministia per i prigionieri politici spagnoli.
Musica di Carlos Palacio García (1911 - 1997).
Interpretata dal tenore Félix Esteban Aznar
Poesia di Blas de Otero musicata da Carlos Palacio García e registrata a Parigi negli anni '60 come parte della campagna per l'aministia per i prigionieri politici spagnoli.
BLAS DE OTERO Y LA CANCIÓN PARA LA PAZ Y LA AMNISTÍA
CAMPAÑA POR LA AMNISTÍA : A comienzos de la década de los 60, y organizadas por el PCE en el exilio, comienzan a organizarse actos po...
Paloma de la paz y la amnistía:
(continuer)
(continuer)
5/4/2021 - 15:59
The Men Who Rule the World
2021
No Gods No Masters
“The Men Who Rule The World” is the lead single of Garbage’s seventh studio album No Gods No Masters. The single was released on Tuesday March 30th.
The music video was directed by Chilean artist Javiera García-Huidobro.
The politically charged lyrics deal with the greed for money, power, and the Black Lives Matter movement.
No Gods No Masters
“The Men Who Rule The World” is the lead single of Garbage’s seventh studio album No Gods No Masters. The single was released on Tuesday March 30th.
The music video was directed by Chilean artist Javiera García-Huidobro.
The politically charged lyrics deal with the greed for money, power, and the Black Lives Matter movement.
The men who rule the world
(continuer)
(continuer)
5/4/2021 - 15:09
La notte di Tavira
Sul Fianco Della Strada (2007)
La nave salperà venerdì mattina presto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 5/4/2021 - 14:04
Italian tour
2013
Inventa un giorno che non c'è
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 5/4/2021 - 13:40
The Flowers O' the Forest
Anche per The Flowers of Knaresborough Forest (come per The Flowers of the Forest del versante scozzese) il punto di arrivo della canzone viene da lontano. Tutto ebbe inizio con la battaglia di Flodden del 1513 una battaglia cruciale nella storia della Scozia e dell’Inghilterra del giovane Enrico VIII. Come in Scozia anche in Inghilterra poco dopo la battaglia iniziarono a circolare delle ballate sugli eventi e i personaggi coinvolti.Tra le molte rielaborazioni di tutto questo materiale tradizionale troviamo la poesia di Frederic William Moorman pubblicata nel 1918 in The Song of the Ridings con il titolo “The Flowers of Knaresborough Forest”.
Professore di lingua inglese nell’Università di Leeds si appassionò nello studio del dialetto e della storia locale e pubblicò poco prima della sua morte un libretto con poesie di sua composizione nel dialetto dello Yorkshire. Un paio di queste vennero... (continuer)
Professore di lingua inglese nell’Università di Leeds si appassionò nello studio del dialetto e della storia locale e pubblicò poco prima della sua morte un libretto con poesie di sua composizione nel dialetto dello Yorkshire. Un paio di queste vennero... (continuer)
Cattia Salto 5/4/2021 - 11:39
Ghost Dance
in parte di Claudia Bonadonna da Patti Smith: Testi commentati
integrata e leggermente modificata
integrata e leggermente modificata
DANZA FANTASMA
(continuer)
(continuer)
4/4/2021 - 20:32
Police On My Back
Il brano "Police on My Back" scritto da Eddy Grant e pubblicato per la prima volta da The Equals nel 1967, fu portato alla ribalta dai Clash in Sandinista nel 1980 ed è stato l'omaggio che la Malasuerte Firenze Sud ha presentato nella sua versione italiana al Joe Strummer Festival 2015 dai Malasuerte fi sud.La versione italiana è nata da un idea della band Ematoma scioltosi qualche anno fa.
SCAPPO DALLA POLIZIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 19:04
Footsteps
1992
Jeremy/Footsteps
Nell’ottobre del 2013, Chris Cornell è ospite del Late Night Show di Jimmy Fallon. Nel backstage, il cantante racconta alla telecamera del progetto Temple of the Dog, la band provvisoria che fece da spartiacque tra la fine dei Mother Love Bone e l’inizio dei Pearl Jam. Fa un effetto strano rivedere oggi QUELL’INTERVISTA, e non solo perché Cornell non è più tra noi. Quel filmato, che pare il classico “contenuto extra” scartato perché fuori tema o non di generale interesse, è in realtà una chicca preziosa, perché Cornell ricostruisce per la prima volta la strana genesi di Footsteps/Times Of Trouble, la canzone che visse due volte. Una canzone nata dallo stesso riff di chitarra, ma sviluppata in contemporanea da due gruppi diversi: i Temple Of The Dog e i Pearl Jam. Una canzone, quindi, intrecciata in modo inestricabile con uno dei crocevia della musica americana.
Quella... (continuer)
Jeremy/Footsteps
Nell’ottobre del 2013, Chris Cornell è ospite del Late Night Show di Jimmy Fallon. Nel backstage, il cantante racconta alla telecamera del progetto Temple of the Dog, la band provvisoria che fece da spartiacque tra la fine dei Mother Love Bone e l’inizio dei Pearl Jam. Fa un effetto strano rivedere oggi QUELL’INTERVISTA, e non solo perché Cornell non è più tra noi. Quel filmato, che pare il classico “contenuto extra” scartato perché fuori tema o non di generale interesse, è in realtà una chicca preziosa, perché Cornell ricostruisce per la prima volta la strana genesi di Footsteps/Times Of Trouble, la canzone che visse due volte. Una canzone nata dallo stesso riff di chitarra, ma sviluppata in contemporanea da due gruppi diversi: i Temple Of The Dog e i Pearl Jam. Una canzone, quindi, intrecciata in modo inestricabile con uno dei crocevia della musica americana.
Quella... (continuer)
Don't even think about reaching me.
(continuer)
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envoyé par Dq82 4/4/2021 - 18:37
Petit Papa Noël
(1944)
Parole di Émile Audiffred
Musica di Henri Martinet
Interpretata da Xavier Lemercier
Testo ripreso da Eurêkoi
Non tutti sanno che la primissima versione di questa canzone di Natale, famosissima in Francia, è stata scritta per un'operetta rappresentata all'Odeon di Marsiglia nel 1944. Le parole erano la preghiera di un figlio che domandava a Babbo Natale il ritorno del padre, prigioniero di guerra in Germania.
La canzone non è al giorno d'oggi nota con questo primo testo ma nella versione con le parole riscritte da Raymond Vincy che eliminano ogni riferimento alla guerra. Il primo interprete della nuova versione fu Tino Rossi che la cantava nel film Destins di Richard Pottier del 1946. La canzone è diventata quindi un classico di natale che ci "allieta" ogni dicembre ed è stata ripresa da numerosissimi interpreti, nessuno dei quali ha però recuperato le parole originali.
« …La... (continuer)
Parole di Émile Audiffred
Musica di Henri Martinet
Interpretata da Xavier Lemercier
Testo ripreso da Eurêkoi
Non tutti sanno che la primissima versione di questa canzone di Natale, famosissima in Francia, è stata scritta per un'operetta rappresentata all'Odeon di Marsiglia nel 1944. Le parole erano la preghiera di un figlio che domandava a Babbo Natale il ritorno del padre, prigioniero di guerra in Germania.
La canzone non è al giorno d'oggi nota con questo primo testo ma nella versione con le parole riscritte da Raymond Vincy che eliminano ogni riferimento alla guerra. Il primo interprete della nuova versione fu Tino Rossi che la cantava nel film Destins di Richard Pottier del 1946. La canzone è diventata quindi un classico di natale che ci "allieta" ogni dicembre ed è stata ripresa da numerosissimi interpreti, nessuno dei quali ha però recuperato le parole originali.
« …La... (continuer)
La neige tombe à gros flocons
(continuer)
(continuer)
4/4/2021 - 18:19
Povero me
Cammino come un dissidente, come un deragliato,
come un disertore, senza nemmeno un cappello
o un ombrello da aprire, ho il cervello in manette.
Dico cose già dette.. e vedo cose già viste,
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste.
Mi fa paura il silenzio.. Ma non sopporto il rumore...
come un disertore, senza nemmeno un cappello
o un ombrello da aprire, ho il cervello in manette.
Dico cose già dette.. e vedo cose già viste,
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste.
Mi fa paura il silenzio.. Ma non sopporto il rumore...
Grazie Francesco e auguri per i tuoi 70 anni!
CCG Staff 4/4/2021 - 16:06
Il fascino della divisa
2019
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continuer)
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continuer)
Si dice che è il mestiere
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 12:03
Da quando ti sogno
2019
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Beppe Chierici
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continuer)
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Beppe Chierici
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continuer)
Da quando io ti sogno, ogni notte
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 12:01
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Morto n°18
2019
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continuer)
Nuovo Cantacronache 5
Testo di Salvo Lo Galbo
Musica di Giuseppe Mereu
Dopo i CD di Mireille Safa, Beppe Chierici, Igor Lampis e Malva, ecco arrivare il “Nuovo Cantacronache 5” del musicista sardo Doc Pippus (al secolo Giuseppe Mereu), quinta perla di una collana che ha preso il via nel 2017 su impulso di Margot Galante Garrone (la mitica “Margot” dei Cantacronache) e di Beppe Chierici (traduttore e amico di Georges Brassens). Una serie edita dal Cenacolo di Ares che ripropone la tradizione del gruppo “Cantacronache“, operante negli anni 50-60, che si prefiggeva di “evadere dall’evasione” (slogan coniato da Italo Calvino, che ne faceva parte) contrapponendosi al costante disimpegno della musica che definiva “gastronomica” e che noi oggi, nell’epoca del digitale e di internet, potremmo chiamare “mordi e fuggi”.
Tornando al CD di Doc Pippus, esso comprende dodici brani, nei quali... (continuer)
L’uliveto era verde sotto il sole...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 11:59
El Ejército del Ebro
anonyme
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Also known as "AJ carmela" and "Viva la Quince Brigada" this is an anthem of the Republican forces of the Popular Front in the Spanish civil war of 1936 who were opposed to the Nationalists led by future dictator Francisco Franco. The melody is taken from a popular song of anonymous origin, which was sung with different words by the various Republican factions.
Conosciuta anche come "Aj carmela" e "Viva la Quince Brigada" è una canzone simbolo delle forze repubblicane del Fronte Popolare che nella guerra civile spagnola del 1936 si contrapposero ai nazionalisti guidati dal futuro... (continuer)
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Also known as "AJ carmela" and "Viva la Quince Brigada" this is an anthem of the Republican forces of the Popular Front in the Spanish civil war of 1936 who were opposed to the Nationalists led by future dictator Francisco Franco. The melody is taken from a popular song of anonymous origin, which was sung with different words by the various Republican factions.
Conosciuta anche come "Aj carmela" e "Viva la Quince Brigada" è una canzone simbolo delle forze repubblicane del Fronte Popolare che nella guerra civile spagnola del 1936 si contrapposero ai nazionalisti guidati dal futuro... (continuer)
Dq82 4/4/2021 - 11:05
Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
One of Fabrizio De Andrè's masterpieces, a great song about the power of religion over people: "And not God, but someone who has invented him for us, forces us to dream in an enchanted garden". What violence - and illusions - in the name of God.
Uno dei capolavori di Fabrizio De Andrè, una grande canzone contro il potere della religione sugli uomini: "E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato, ci costringe a sognare in un giardino incantato". Quanta violenza - e illusioni - nel nome di Dio.
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Ambrogio Sparagna: organetto
Raffaello Simeoni: voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Ambrogio Sparagna: organetto
Raffaello Simeoni: voce
One of Fabrizio De Andrè's masterpieces, a great song about the power of religion over people: "And not God, but someone who has invented him for us, forces us to dream in an enchanted garden". What violence - and illusions - in the name of God.
Uno dei capolavori di Fabrizio De Andrè, una grande canzone contro il potere della religione sugli uomini: "E non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato, ci costringe a sognare in un giardino incantato". Quanta violenza - e illusioni - nel nome di Dio.
Dq82 4/4/2021 - 11:02
L'estaca
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
"This song by Luis Llach has become a symbol of resistance to the Francoism. The dictatorship is seen as a pole to which we are all chained, but if we try hard enough, we can pull it down. There are also translations in French and Sicilian. To be sung wherever there is a pole to pull down."
Questa canzone di Luis Llach è diventata uno dei simboli della resistenza al franchismo. La dittatura viene vista come un palo a cui tutti siamo incatenati ma che, se tiriamo forte, riusciremo a far cadere. Ne esistono traduzioni in francese e anche in siciliano. Da cantare ovunque ci sia un palo da buttare giù."
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
"This song by Luis Llach has become a symbol of resistance to the Francoism. The dictatorship is seen as a pole to which we are all chained, but if we try hard enough, we can pull it down. There are also translations in French and Sicilian. To be sung wherever there is a pole to pull down."
Questa canzone di Luis Llach è diventata uno dei simboli della resistenza al franchismo. La dittatura viene vista come un palo a cui tutti siamo incatenati ma che, se tiriamo forte, riusciremo a far cadere. Ne esistono traduzioni in francese e anche in siciliano. Da cantare ovunque ci sia un palo da buttare giù."
Dq82 4/4/2021 - 10:56
Ninna nanna di la guerra
Interpretazione di Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona in Folkpolitik
"Rosa Balistreri rediscovered this lullaby and rearranged it together with Otello Profazio. It's the desperate song of a mother cradling her son after his father has died in battle: "We were alone, alone to suffer." A universal song.
"Rosa Balistreri riscoprì questa ninna nanna e ne curò la rielaborazione insieme a Otello Profazio. E' il canto disperato di una madre che culla suo figlio dopo che ha perso il padre in battaglia: "Siamo rimasti soli, soli a soffrire". Un canto universale."
Stefano Saletti: oud, bouzouki, chitarra, voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Jamal Ouassini: violino
Hakeem Jaleela: voce
Barbara Eramo: voce
Mario Rivera: basso acustico
Carlo Cossu: violino, canto diplofonico
Gabriele Coen: clarinetto, sax
Rossella Zampiron: violoncello
Leo Cesari: percussioni e batteria
Jamal Ouassini: violino
Hakeem Jaleela: voce
"Rosa Balistreri rediscovered this lullaby and rearranged it together with Otello Profazio. It's the desperate song of a mother cradling her son after his father has died in battle: "We were alone, alone to suffer." A universal song.
"Rosa Balistreri riscoprì questa ninna nanna e ne curò la rielaborazione insieme a Otello Profazio. E' il canto disperato di una madre che culla suo figlio dopo che ha perso il padre in battaglia: "Siamo rimasti soli, soli a soffrire". Un canto universale."
Dq82 4/4/2021 - 10:52
Il sono del Mistral
2021
Mediterraneo Ostinato
Dedicato a Hevrin Khalaf, vittima dell'odio e della violenza
Stefano Saletti: vocals, saz, oud, piano
Barbara Eramo: vocals
Pejman Tadayon: ney, daf, backing vocals
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: darbouka
Arnaldo Vacca: dumbak, riq, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della... (continuer)
Mediterraneo Ostinato
Dedicato a Hevrin Khalaf, vittima dell'odio e della violenza
Stefano Saletti: vocals, saz, oud, piano
Barbara Eramo: vocals
Pejman Tadayon: ney, daf, backing vocals
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: darbouka
Arnaldo Vacca: dumbak, riq, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della... (continuer)
Fermar a sentir il vento mi non poudir andar
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 10:28
Parcours:
Du Kurdistan
Mediterraneo Ostinato
2021
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: vocals, chitarra battente, bouzouki, classic guitar, bodhran
Gabriella Aiello: vocals
Gabriele Coen: bass clarinet
Carlo Cossu: violin
Alessandro D'Alessandro: organetto
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: drums set
Arnaldo Vacca: tamburello
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi... (continuer)
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: vocals, chitarra battente, bouzouki, classic guitar, bodhran
Gabriella Aiello: vocals
Gabriele Coen: bass clarinet
Carlo Cossu: violin
Alessandro D'Alessandro: organetto
Mario Rivera: acoustic bass
Giovanni Lo Cascio: drums set
Arnaldo Vacca: tamburello
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi... (continuer)
Annìnnia Annina bella
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 10:22
Canterrante
2021
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: classic guitar, cavaquinho
Lucilla Galeazzi: vocals
Gabriele Coen: sax
Riccardo Tesi: organetto
Giovanna Famulari: cello
Mario Rivera: double bass
Arnaldo Vacca: bodhran, cajon, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della contaminazione (etnica?) in musica. Ma la densità dello... (continuer)
Mediterraneo Ostinato
Stefano Saletti: classic guitar, cavaquinho
Lucilla Galeazzi: vocals
Gabriele Coen: sax
Riccardo Tesi: organetto
Giovanna Famulari: cello
Mario Rivera: double bass
Arnaldo Vacca: bodhran, cajon, shaker
Questa nuova riflessione sul Mediterraneo abbraccia un mondo intero di immagini, sensazioni, suoni e parole, luoghi. Come e più che in passato, Stefano Saletti & Banda Ikona attraversano uno spazio sempre più denso, in cui non dobbiamo certo cercare i punti di riferimento, come si faceva un tempo, nello stupore e nella curiosità, quando si “contattava” la world music (quando si “contrattava”, allo stesso tempo, la sua forma, la sua definizione, la sua esistenza). Certo, volendo indugiare sullo stile, scopriremmo i modelli della compresenza, direi (con sincero appagamento) gli elementi basilari della contaminazione (etnica?) in musica. Ma la densità dello... (continuer)
Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame (P.P.Pasolini)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/4/2021 - 10:18
La guerra di Piero
La riscrittura di Anastasio
Come aveva fatto con Generale di De Gregori, Anastasio riscrive un classico della canzone contro la guerra italiana, in questo caso dando voce all'uomo in fondo alla valle con la divisa di un altro colore. La abbiamo quindi intitolata "La guerra di Martin".
Come aveva fatto con Generale di De Gregori, Anastasio riscrive un classico della canzone contro la guerra italiana, in questo caso dando voce all'uomo in fondo alla valle con la divisa di un altro colore. La abbiamo quindi intitolata "La guerra di Martin".
LA GUERRA DI MARTIN
(continuer)
(continuer)
3/4/2021 - 23:37
Prima o poi
«Acqua», «Alberi», «Fiori» (seppure «finti»), «Terra» e «(Fini)mondo»: nei titoli delle canzoni di «Amor fati» ci sono per caso dei messaggi, non proprio subliminali?
Affermativo. Si va dai fiori veri che stanno bene nei campi al mettersi nei panni di chi attraversa il mare in cerca di fortuna, dall’amore che solo ci salverà da un’ipotetica apocalisse all’antispecismo di «Prima o poi»: la vita di un animale senziente vale più della soddisfazione dei nostri palati.
Fabio Dondelli, l'ex Sindaco: «Amore per il proprio destino»
La destra è immobile
(continuer)
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envoyé par Alberto Scotti 3/4/2021 - 22:20
Aux âmes citoyens
da Enfantillages 3 del 2017, terzo capitolo di una serie di album di Aldebert dedicati alle canzoni infantili.
Aldebert scrive canzoni per bambini con musica da adulti, o anche viceversa, e firma questo bellissimo détournement pacifista della Marsigliese
La chanson « Aux âmes citoyens » est aussi une forme de réécriture par imitation puisqu’elle se réfère à « La Marseillaise » écrite par Rouget de Lisle en 1792 et adoptée comme hymne national en 1795 par la Convention. Le ton de l’original est plutôt guerrier et son premier vers « Aux armes citoyens » est un appel au combat. C’est d’ailleurs cet élément initial que transforme Aldebert en remplaçant « armes » par « âmes » et qui donnera son titre à la chanson.
De nombreux vers subissent le principe du détournement. Ainsi « Le jour de gloire est arrivé » devient « Le jour de croire est enfin arrivé », et « L’étendard sanglant est levé... (continuer)
Aldebert scrive canzoni per bambini con musica da adulti, o anche viceversa, e firma questo bellissimo détournement pacifista della Marsigliese
La chanson « Aux âmes citoyens » est aussi une forme de réécriture par imitation puisqu’elle se réfère à « La Marseillaise » écrite par Rouget de Lisle en 1792 et adoptée comme hymne national en 1795 par la Convention. Le ton de l’original est plutôt guerrier et son premier vers « Aux armes citoyens » est un appel au combat. C’est d’ailleurs cet élément initial que transforme Aldebert en remplaçant « armes » par « âmes » et qui donnera son titre à la chanson.
De nombreux vers subissent le principe du détournement. Ainsi « Le jour de gloire est arrivé » devient « Le jour de croire est enfin arrivé », et « L’étendard sanglant est levé... (continuer)
Aux âmes citoyens
(continuer)
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3/4/2021 - 22:14
Une Pipe à Pépé
Une Pipe à Pépé
Chanson française – Une Pipe à Pépé – Henri Tachan – 1978
Dialogue maïeutique
Laisse-moi d’abord, Lucien l’âne mon ami, te conter une aventure qui m’est arrivée il n’y a pas longtemps.
Je t’en prie, Marco Valdo M.I., je suis toujours très intéressé par les aventures qui peuvent t’arriver ; d’autant plus, si tu prends de telles précautions avant de les raconter.
L’autre jour, j’arrivai, Lucien l’âne mon ami, chez mon ami le libraire. Il tient ici et fait tenir avec vaillance comme un artilleur de Mayence, une librairie à l’enseigne de L’Écrivain public.
Oh, dit Lucien l’âne, ce doit être un saint homme.
Justement !, répond Marco Valdo M.I., il se démène comme un béat aux abois pour satisfaire sa clientèle, dont une part, comme tu l’imagines, a des allures quelque peu sauvages, puisque nous en sommes. Donc, en arrivant sur le trottoir, je chantonnais gaiement – chantonner... (continuer)
Chanson française – Une Pipe à Pépé – Henri Tachan – 1978
Dialogue maïeutique
Laisse-moi d’abord, Lucien l’âne mon ami, te conter une aventure qui m’est arrivée il n’y a pas longtemps.
Je t’en prie, Marco Valdo M.I., je suis toujours très intéressé par les aventures qui peuvent t’arriver ; d’autant plus, si tu prends de telles précautions avant de les raconter.
L’autre jour, j’arrivai, Lucien l’âne mon ami, chez mon ami le libraire. Il tient ici et fait tenir avec vaillance comme un artilleur de Mayence, une librairie à l’enseigne de L’Écrivain public.
Oh, dit Lucien l’âne, ce doit être un saint homme.
Justement !, répond Marco Valdo M.I., il se démène comme un béat aux abois pour satisfaire sa clientèle, dont une part, comme tu l’imagines, a des allures quelque peu sauvages, puisque nous en sommes. Donc, en arrivant sur le trottoir, je chantonnais gaiement – chantonner... (continuer)
Adolescent paumé,
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envoyé par Marco Valdo M.I. 3/4/2021 - 17:53
Buco nell'acqua
da Amor Fati, uscito a marzo 2020
Torna sempre a casa alla medesima ora
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 3/4/2021 - 17:03
Safe N Sound
2021
The new song puts a psychedelic, futuristic twist on classic reggae, and it also comes with a timely message that asks for an end to poverty, suffering, and oppression. It comes with an equally stunning video that puts the lyrics on screen, so you don't miss one word of this powerful song
Chronixx releases first single of 2021, "Safe N Sound" (watch the video)
The new song puts a psychedelic, futuristic twist on classic reggae, and it also comes with a timely message that asks for an end to poverty, suffering, and oppression. It comes with an equally stunning video that puts the lyrics on screen, so you don't miss one word of this powerful song
Chronixx releases first single of 2021, "Safe N Sound" (watch the video)
Wise ghetto youth start wise up now
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3/4/2021 - 13:33
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di Riccardo Venturi
Bernhard Matter, l'antenato di Mani Matter, era nato a Muhen, nel canton d'Argovia, il 21 febbraio 1821. E' una figura divenuta leggendaria, una sorta di Robin Hood svizzero. Nato e cresciuto a Muhen, fin da bambino si era fatto notare per saltare regolarmente la scuola e per commettere piccoli furti; nel 1836, all'età di quindici anni, fu processato per la prima volta per aver rubato quattro anelli d'oro a un gioielliere. Nel 1841, all'età di vent'anni, si sposò con una sarta che aveva sei anni più di lui, Barbara Fischer; era una donna considerata ragionevole e ammodo, ma non fu assolutamente in grado di tenere sotto controllo il giovane e scapestrato marito.
Bernhard Matter si era, del resto, dimostrato molto abile nell'eludere l'arresto da parte della Polizia. Si era inoltre fatto molti amici; rubava esclusivamente ai ricchi, e la leggenda... (continuer)