Non so... spero solo che tra il Governo, la Confindustria e i Sindacati (la Trimurti), cui si aggiungono i sinistri polemologi come Sandro Moiso (simpatico ed empatico il titolo dell'articolo...), non ci andiamo di mezzo tutti come topi in trappola...
Te sta' bono, sennò a emergenza finita ti s'arriva nelle Valli da' tu' amici, in 400 o 500 cittadini assatanati dopo mesi di file ai supermercatacci, ottimisti e polemologi, e si fa un bell'arrostino di caprette. Ovviamente sarà invitato anche l'arzillo Raoul Vaneigem, che da uomo del Plat Pays vorrà senz'altro arrostire anche qualche bravo Valligiano (sì lo so che saranno rudi e forti òmini di montagna, ma se s'arriva in 500 ci fanno una sega e gni si pappa anche i frutti d'i' bosco e ci s'imbriaca come tégoli di ratafià fatto in casa -anche se dopo mesi agli arresti domiciliari, si preferirebbe fosse fatto da ogni parte tranne che in casa- e di liquorini alle erbe). Seguirà una non-stop di 36 ore di polemologia; naturalmente Raoul Vaneigem parlerà in fiammingo stretto. Verrà poi tenuta una cerimonia, durante la quale Raoul Vaneigem, mandato da te a cagare, ordinerà di conseguenza una Cagata... (continuer)
Dal profilo facebook di Rocco Rosignoli: "Oggi mi sono alzato tardi. Perché ieri sera ho fatto le ore piccole: mi ero imposto di chiudere un libro su cui sto lavorando da più di un anno. E ce l’ho fatta: ho chiuso la revisione della prima stesura, e ho già chiesto ad amici fidati di dargli un’occhiata e farmi osservazioni, suggerirmi cambiamenti. È un saggio che ho voluto dedicare a Leonard Cohen, il cantautore che più di tutti mi ha flashato. Ho voluto esplorare l’apporto che la sua cultura ebraica ha dato alla sua produzione, che è di carattere universale. È stato un lavoro lungo, svolto con amore, e col maggior rigore di cui ero capace. E mentre scrivevo, il contatto continuo con le sue canzoni mi ha fatto venire voglia di tradurle. Alcune le avete già sentite, senza sapere che erano frutto di un progetto più ampio. Qui vi do in pasto la mia versione di “Story of Isaac”, dedicandola a chi ancora oggi viene sacrificato sugli altari di qualche ideologia spacciata per verità indiscutibile."
Ils sont revenus – après douze ans. Ils apportent un ingrédient essentiel pour la saison :
la bonne humeur.
« Bonne humeur en confinement »
)
, la version de 2007 « Bonne humeur »
, avec les deux mêmes interprètes, mais un peu changés physiquement.
La fin semble écrite pour maintenant : « T’as le nez bouché, mais tu t’en fous. T’as pas perdu ta bonne humeur… »
« Aux enterrements, bonne humeur… Dans l’ambulance, bonne humeur... »
E' una versione per nulla ufficiale e forse scorretta. La tradussi per uno spettacolo molti anni fa. Credo di averla interpretata in friulano una sola volta. Ciao
Riccardo, che dirti? Mi pare solo che il tuo ottimismo realista, senza "troppe speranze", non sia poi così distante dal mio semplice pessimismo. Perchè il mio sentimento sia reazionario e il tuo no, mi riesce difficile comprenderlo...
Quando a Vaneigem, il mio primo intervento si limitava a rabbrividire rispetto all'ultima frase del suo scritto, quell'invito all'evasione, a rompere la gabbia, e a vivere da liberi gli ultimi istanti prima della notte dell'umanità...
Molto romantico, un romanticismo anche un po' da salotto, che personalmente mi fa cacare. Tutto qua.
Saluzzi & baciuzzi (mascherinati)
B.B. 22/3/2020 - 14:05
Mi raccomando la mascherina! Anche perché il sottoscritto non ne ha trovata manco mezza, a parte quelle cadute nel cortile dai terrazzi e inutilizzabili. Prima, pensa un po', cadevano asciugamani dai terrazzi: mi ci sono fatto un corredo intero. Asciugamani, pupazzetti, mostriciattoli di plastica, una volta un vasetto di pommarola fatta in casa che mi ha sfiorato (e allora non sarei stato più qui) e un'altra volta, giuro, una canna già bell'e fatta, con la cartina arricciolata in cima. Ora cadono mascherine monouso.
Tornando al reazionarismo, è il pessimismo programmatico e eretto a sistema filosofico che consideravo e considero reazionario. Non so se sia il tuo caso, e non indago; chiaramente, il mio sfogo un po' "tranchant" al riguardo non era specificamente rivolto a te, anche se non di rado fai professione di pessimismo. Come dire: vieppiù (ecco...ho detto "vieppiù", orgasmo!) in questo... (continuer)
Nelle parole di Raoul c'è il desiderio, un desiderio che noi tutti condividiamo. Il desiderio di una presa di coscienza individuale e collettiva. L’unica in grado di salvarci dall’estinzione verso la quale stiamo viaggiando da anni.
La società non esiste, esiste l’egoismo. Esistono, al massimo e se sono coesi, agglomerati mafiosi chiamati “famiglie”. Gli esseri umani si nutrono, defecano e si riproducono in maniera esponenziale come nessun’altra specie animale. E non vedono al di là del proprio naso. Tutto questo condurrà alla catastrofe. A madre natura non importa nulla, se a sopravvivere sarà il genere umano o, che so, il ramarro.
Se vogliamo sopravvivere, dobbiamo svegliarci e affrontare il disastro ambientale e quello sociale. Altrimenti, non ci sarà più un futuro.
Raoul Vaneigem va in quella direzione. E, da situazionista coerente e conseguente,... (continuer)