Song of slaves, set to music by George W. Clark, white musician curator of the anti-slavery songbook "The Liberty Minstrel" (1844) and author of the music of some of the songs contained therein.
The song also appears in the 1848 collection entitled "The Anti-Slavery Harp", edited by William Wells Brown (1816-1884), an African American born in slavery in Kentucky, who fled to the north via the "Underground Railroad" (of which he himself he was a guide) and then became an important writer, playwright, historian and leading figure, together with Frederick Douglass of the abolitionist movement.
VENT'ANNI DOPO. LA PAGINA DI AUSCHWITZ CAMBIA PELLE.
Questa pagina compie vent'anni. È una delle due (assieme a quella dell'Internazionale) che sono pre-esistenti all'intero sito, e che vi sono trasmigrate in seguito. Risale, quindi, al fatidico anno 2000 (o “Dumila”), quello dei famigerati “Millennials”. E' una pagina “Millennial” pure lei, quindi. Nell'anno Dumila, il quattordici di giugno, Francesco Guccini compiva sessant'anni; all'epoca, si riuniva quotidianamente sull'ancora misteriosa “Internet”, e nella fattispecie nell'ancor più misteriosa “Usenet”, una congrega di pazzoidi e pazzoidesse in luoghi, embrioni di una già piuttosto folle “socialità” in rete, detti “Newsgroups” (italiano: niusgrùppi o gnusgrùppi); suddivisi in varie “gerarchie”, vi si poteva discutere un po' di ogni cosa. Uno di questi niusgrùppi, della “gerarchia it.”, si chiamava it.fan.guccini (poi mutato in it.fan.musica.guccini).... (continuer)
Riccardo Venturi, 2000-2020 9/1/2020 - 11:58
Natale 1944, lager di Birkenau
Non so dopo quanto mi destò il grido di Maria, ma certamente doveva mancare poco alla sveglia. Sobbalzai spaventata e vidi che la giovane si torceva mentre gocce di sudore le scendevano per il viso contratto. Le mani annaspavano sul pagliericcio in cerca di qualcosa cui aggrapparsi,
e finirono con lo stringere disperatamente le spalle di Adela.
- Ci siamo - mormorava lei con espressione quasi estatica. - Ci siamo, oh, figlia mia!
Intanto le altre donne si erano destate a quel crescendo doloroso. Corse nella baracca la voce che Maria stava partorendo, e tutte, compresa Erna e le stubowe e le ragazzine dagli occhi inebetiti dal sonno, scesero dai pagliericci e si riunirono intorno alla nostra nicchia.
Era buio perché la luce non si accendeva che all'ora della sveglia, ma Erna fece portare una candela, e si chinò sulla cuccia, mentre il grido di Maria si... (continuer)
Questa canzone mi è sempre piaciuta e l'ho sempre ascoltata emozionato fino alla fine avevo un tarlo nella testa per la frase precedente il finale ... quella anche qua riportata
"Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci."
quel tarlo mi suggeriva di averlo sentito cantare con più senso:
"Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse ANARCHIA."
oggi ho trovato l'immagine che linko qua sotto
d’après la version italienne publiée dans l’ouvrage « I Bambini di Terezin – Poesie e disegni dal Lager, 1942-1944 » – Mario De Micheli – Feltrinelli – 1979, telle qu’elle apparaît dans le site « Canzoni contro la Guerra ».
La Cantate des Enfants de Thérésine est composée de neuf poèmes écrits par des enfants juifs internés au camp de Theresienstadt (République Tchèque), mieux et plus tristement connu (en français) sous le nom de Thérésine.
À partir de 1940, les nazis équipèrent Thérésine d’abord d’une prison, puis d’un vrai ghetto qui servit de camp de transit pour les Juifs envoyés vers Auschwitz et les autres camps d’extermination.
15 000 enfants passèrent par Thérésine. Il en survécut 150.
« La communauté hébraïque de Thérésine s’assura que tous les enfants déportés puissent continuer leur parcours scolaire. Chaque jour, on donnait des leçons et des activités sportives ; en outre, la... (continuer)
LA CANTATE DES ENFANTS DE THÉRÉSINE (2020) (continuer)
"A true story that tells what happened on the war front on Christmas eve of 1914/1915 between Italians and Austrians. The scene takes place on Mount Col del Rosso, near Mount Grappa: the Italians went out on patrol and, when they found the enemy behind them, they resigned themselves to the tragedy. By a miracle, the Austrians decided to leave their weapons and exchange with the Italians the sign of PEACE."