Ho caricato su youtube tre video con l'audio di alcune registrazioni effettuate sul campo di cui sono presenti i testi in questa pagina (raccolte a Buzzoletto, Camagna e Bergamasco) che danno un'idea più precisa di come suonasse questo storico brano dalle voci degli informatori. Peccato che non sia disponibile la versione raccolta da Cesare Bermani a Novara che è alla base del testo standard di O Gorizia conosciuto oggi.
da: IBM and the Holocaust
di: Edwin Black
Editore Rizzoli, 2001
I N T R O D U Z I O N E
LEGGERE QUESTO LIBRO sarà molto inquietante.
È stato molto inquietante anche scriverlo. Il volume spiega infatti come, in modo diretto o attraverso le sue filiali, l'IBM abbia partecipato consapevolmente all'Olocausto e abbia consentito il funzionamento della macchina bellica nazista che uccise milioni di persone in tutta l'Europa. L'umanità non si accorse nemmeno della silenziosa comparsa del concetto di informazioni altamente organizzate, concetto che poi sarebbe diventato un mezzo di controllo sociale, un'arma da guerra e uno strumento per la distruzione etnica.
L'avvenimento che diede il via all'intero processo si verificò nel giorno più funesto del secolo scorso, il 30 gennaio 1933, quando Adolf Hitler salì al potere. Hitler e il suo odio per gli ebrei furono l'assurda forza propulsiva... (continuer)
25/1/2020 - 16:14
Krzys la tua affermazione è estremamente pericolosa: uno dei capisaldi del negazionismo è esattamente questa: non è vero che Hitler abbia comandato lo sterminio, più probabilmente è stato frutto di ufficiali troppo zelanti e con la buona collaborazione di una parte degli internati (vari Kapò e altri "privilegiati") che pur di sopravvivere hanno fatto parte della macchina dello sterminio, ma più per caso e per fatti contingenti, che non per una reale organizzazione: si legga a tale proposito "La menzogna di Ulisse"
Il negazionismo è pura e semplice follia. Negare l’evidenza dei fatti per scagionare i nazisti in qualche modo mi sembra un delitto.
Resta il fatto che si fanno troppe chiacchiere e che qualcuno sta cercando da anni di alimentare la confusione.
Lo sterminio di sei milioni di ebrei parla da solo. Lo sterminio ad opera dello stalinismo si commenta anch’esso da solo. Quello che produce di delitti il neoliberismo e’ sotto gli occhi di tutti.
Sarebbe ora di finirla con tutte le dittature. Diversamente motivate, esse producono solo tragedie e negazione dei diritti umani più elementari.
In tutti i regimi, c’è sempre chi domina e fa la bella vita e chi subisce e stenta a sopravvivere. Finché esisterà l’ingiustizia, non ci sarà mai pace.
Dov’è finita la Sinistra con tutte le sue buone intenzioni?
buongiorno. Saro' in Albania a fine maggio 2020 per rendere omaggio ai caduti durante l'ultima guerra: volevo visitare le zone attorno ai resti del ponte di Perat e poi verso il massiccio del Tomori. Vista la scarsità di informazioni, qualcuno può cortesemente darmi qualche suggerimento sulle zone di combattimento o su quali paesi dirigermi? Grazie mille. Maurizio
E naturalmente mi sono accorto della dedica con un ritardo mostruoso...però mi è ancora più gradita, in quanto bradipo per elezione e per vocazione. Potrò mai ricambiare, magari, che so io, fra una quindicina d'anni....? Un abbraccio bradipante a te, BB!
Riccardo Venturi 25/1/2020 - 22:22
La tartaruga da allora in poi lascia che a correre pensiamo solo noi... perché quel giorno poco più in là andando piano lei trovò la felicita...
Chanson italienne – Una vita da bradipo – Paolo Buconi – 2013
Paroles : Paolo Buconi
Musique : Paolo Buconi e Davide Fasulo
Interprétation : Martino Vaona – de Caprino Veronese, qui avait à ce moment 7 ans.
À vrai dire, la morale de cette petite chanson n’est pas très différente de celle de Lavorare con lentezza d’Enzo Del Re… : « Il n’y a pas d’urgence, avec du calme tout s’arrange : c’est le message pour mener une vie de bradype ! Il serait agréable de vivre dans la tranquillité, sans haleter. Un rythme de vie lent, c’est ce précisément qu’il faut ! Alors, ralentissons, ne courons pas comme le lion, le guépard et la gazelle d’Afrique : laissons tous nos soucis et suivons lentement le battement du cœur. »
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne mon ami, viens ici, il faut que je te dise quelque chose à propos de cette chanson. Sache, ah, d’abord que je l’avais sélectionnée grâce à ou à cause... (continuer)
Зеленые поля Франции (Ничья земля) — это песня Эрика Богла, написанная в 1976 году после посещения военного кладбища погибших во время Первой мировой войны солдат во Франции. В стихах также делаются отсылки на шотландскую военную песню "The Flowers of the Forest " (Лесные цветы) и британскую "The Last Post" (Последний куплет).
"Это песня была написана о военных кладбища во Фландрии и Северной Франции. В 1976 году я и моя жена посетили три или четыре таких кладбища, и мы обнаружили, что там в основном похоронены молодые ребята" — Эрик Богл.
ROJHILAT (KURDISTAN IRANIANO): UN ALTRO MILITANTE CURDO CONDANNATO A MORTE
(Gianni Sartori)
Houshmand Alipour, prigioniero politico curdo di 25 anni accusato di far parte di un'organizzazione curda dissidente, è stato condannato a morte dal tribunale rivoluzionario di Sanandaj il 29 dicembre 2019. Nel processo (assai discutibile per quanto riguarda il rispetto dei diritti dell'imputato) era accusato di “Baghi”, un termine con cui si definisce la rivolta armata.
In base a quanto ha verificato Amnesty Internationale, il giovane curdo sarebbe stato arrestato ancora il 3 agosto 2018 e tenuto in prigione segretamente per diverse settimane. Con un altra persona che era stata arrestata insieme a lui, Houshmand è stato sottoposto a tortura e costretto a rendere una confessione forzata (in merito ad una sua presunta partecipazione all'attacco della base militare di Saqez nell'ovest dell'Iran).... (continuer)
Son passati più di due anni da quando Otto Bartsch rilevava un errore nel terzo verso della seconda scrofa...
Oink! Oink!