Lettera aperta alle realtà anarchiche e libertarie – Catena musicale per Pinelli? No, grazie!
Il circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa non parteciperà alla catena musicale per Pinelli indetta per il 14 dicembre di quest’anno.
Non parteciperà perché non ci sono le condizioni politiche minime per una adesione.
In una fase iniziale abbiamo provato ad aggiungere contenuti in questa iniziativa che appare sempre di più come un contenitore vuoto, cui hanno aderito senza suscitare imbarazzo, ad esempio, soggetti vicini a Forza Italia (Fondazione Gaber) o che non disdegnano rapporti con l’estrema destra (Manlio Milani), – ma non siete antifascisti? e avete a che fare con questa gente? – ma non è stato possibile. Una gestione verticistica (e stiamo usando un eufemismo) ha bloccato qualsiasi critica o proposta di modifica all’appello che convocava l’iniziativa,... (continuer)
sergio falcone 7/12/2019 - 12:26
Prenderò parte (a titolo personale, da anarchico e non rappresentando nessuno se non me stesso) alla "Catena Musicale" di sabato 14 dicembre 2019 a Milano. Vi prenderò parte, a prescindere se avrò o meno la possibilità di cantare la mia "versione aggiornata" della "Ballata del Pinelli" (immagino di no, visto che ho l'allergia alle adesioni ufficiali o cose del genere; ma non ha importanza). Vi prenderò parte da anarchico e starò a vedere e a sentire cosa succede, pur condividendo -non in tutto ma in gran parte- il comunicato del Ponte della Ghisolfa.
A tale riguardo, mi corre l'obbligo di segnalare -per correttezza politica e storica, e per amarissima sincerità- che la pagina sulla Ballata del Pinelli "doc", attualmente in corso di radicale ristrutturazione a 50 anni dalla tragica e dolorosa nascita della canzone, contiene (e altro non potrebbe fare) la versione di Joe Fallisi, un anarchico... (continuer)
E, infatti, io l'ho sempre detto. A parte il fatto che sono notoriamente immortale, ho lasciato precise disposizioni al riguardo. Casomai si dovessero manifestare in me rincoglionimenti senili con eventuali sindromi maniache, siete tenuti a portarmi presso la località "Punta Nera", presso Chiessi all'Isola d'Elba, da dove si gode un incommensurabile panorama sul mare e sulla Corsica (non a caso, si dice che fosse il luogo da cui Napoleone esiliato all'Elba prima dei 100 giorni scrutava la sua isola natìa). Sotto c'è uno strapiombo di 150 metri. Mi fate una pacca sulla spalla, un bicchiere di vino e una sigaretta, e poi calcio nel culo liberatorio, senza pietà e con il sorriso sulle labbra intonando l' "Inno della Rivolta". Ci conto. Grazie.
Del resto la bibbia del negazionismo, "La menzogna di Ulisse" fu scritta dall'anarchico Paul Rassinier: per certi ambienti anarchici e socialisti l'antifascismo è diventato la negazione dell'anticapitalismo (tra gli antifascisti ci sono stati anche cattolici e perfino monarchici, si pensi a Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo) e in quest'ottica si sono avvicinati al nazionalsocialismo...
Per quanto sia del grande Woody Guthrie (scritta tra il 1944 ed il 1945 e pubblicata nel 1999 dalla Folkways in "Buffalo Skinners", quarto volume della serie "The Asch Recordings") non vedo proprio perchè questa canzone debba stare sulle CCG/AWS... Mi pare che parli di cowboys, di mandrie, di ladri e di una coraggiosa cowgirl...
1a. English translation of the original version
1a. Traduzione inglese della versione originale
1a. Traduction anglaise de la version originale
1a. Alkuperäisen version englanninkielinen käännös Riccardo Venturi, 7-12-2019 06:28
Incisione / Recording: Cesare Bermani, 1978
BALLAD OF PINELLI (continuer)
7/12/2019 - 06:30
7. La versione inglese di Norman Nawrocki & Crocodile [2013]
7. English version by Norman Nawrocki & Crocodile [2013]
7. Version anglaise de Norman Nawrocki & Crocodile [2013]
7. Norman Nawrocki & Crocodile'in englanninkielinen versio [2013]
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Versione inglese de "La ballata del Pinelli", conosciuta anche come "Quella sera a Milano era caldo" eseguita ed arrangiata da Norman Nawrocki e dalla sua band Crocodile. Il pezzo è estratto dall'album "Cazzarola!". Accompagna la canzone una selezione di foto provenienti dagli archivi del Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli di Milano. Il Centro Studi Libertari si sta occupando di rintracciare la produzione culturale e artistica relativa a Giuseppe Pinelli, alla sua ingiusta morte e alle conseguenze della strage avvenuta il 12 dicembre 1969 a Milano in piazza Fontana, all'interno di un più ampio progetto... (continuer)
13. U cuntu i Pinelli: Versione siciliana di Riccardo Gullotta
13. U cuntu i Pinelli: Sicilian version by Riccardo Gullotta
13. U cuntu i Pinelli: Version sicilienne de Riccardo Gullotta
13. U cuntu i Pinelli: Riccardo Gullottan sisiliankielinen versio
Testimonianze
In quel 1969 sino a ottobre ero a Milano. Presi parte per un breve periodo anche all’occupazione dell’albergo Commercio in piazza Fontana. Si trovava sul lato est della piazza, a poche decine di metri dalla Banca dell’Agricoltura. L’edificio, abbandonato, versava in stato di avanzato degrado. Il 28 Novembre 1968 fu occupato e denominato CSL, Casa dello Studente e del Lavoratore. Fu un’esperienza unica, tra una Comune ed un porto di mare. Non ci fu compagno che in quei mesi non si trovasse a passare da lì, compresi quelli di Ponte della Ghisolfa. Durò sino allo sgombero, una torrida giornata di agosto, mi pare fosse il 19.... (continuer)
J’ai traduit ce texte à partir de vagues connaissances de dialecte du sud de l’Apulie (dialecte de la ville de Canosa).
Du fait de fortes similitudes propres aux dialectes méridionaux je peux proposer cette traduction approximative.
Merci à tout contributeur qui pourra améliorer et corriger ses défauts.
Voici quelques explications sur des termes spécifiques.
Chanson italienne – A mezzogiorno – Giorgio Gaber – 1971
Texte : Giorgio Gaber et Sandro Luporini
Dans le spectacle « Storie vecchie e nuove del signor G. » (Vieilles et nouvelles histoires de Monsieur G) et le disque « I borghesi » (Les Bourgeois)
Dialogue Maïeutique
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, qu’est-ce que c’est que ce titre pour le moins lapidaire ?
Oh, Lucien l’âne mon ami, cette fois, ce n’est pas moi qui l’ai choisi, car il est la transposition – tout aussi lapidaire, j’en conviens – du titre original en italien : « A mezzogiorno », dont je n’ai pas cru devoir m’écarter.
Soit, dit Lucien l’âne, mais ça ne m’explique rien. Que veut-elle, cette chanson ? Que peut-elle raconter avec ce À midi ? Personne ne le sait et tout le monde voudrait savoir et on m’interroge et moi, je nage, car ce pourrait n’importe quel midi, n’importe où, où n’importe qui ferait n’importe quoi.... (continuer)
Una domanda mi sorge spontanea, a proposito di Svizzera: ma come ha fatto, fin dalla guerra franco prussiana, per passare poi dalla Grande Guerra e infine dalla Seconda, a restare sempre neutrale e a risparmiarsi le devastazioni subite da tutti gli altri?
B.B. 4/12/2019 - 23:15
Risposta di base un po' superficiale, ma a mio parere contentente almeno un po' di verità: con le banche, o meglio: con il segreto bancario. A chiunque si sbudellasse tra di sé, o sbudellasse gli altri, ha fatto sempre un gran comodo la Svizzera. L' "oasi di pace" dove depositare i quattrini delle guerre e di altri affaroni vari. Poi, chiaro, per la neutralità svizzera ci sono ragioni storiche dopo la batosta di Marignano (Melegnano) del 1515 -continuando peraltro per secoli a vendere mercenari preparatissimi di cui le guardie papali sono l'ultimo vestigio. Discorso lunghissimo, aggiungendo che comunque la Svizzera è un paese molto, molto particolare in tutte le sue componenti sociali e politiche. E geografiche, anche. Grüezi!
Per quanto riguarda la Seconda Guerra Mondiale, la Svizzera ha potuto rimanere neutrale senza essere invasa dalla Germania non grazie al suo efficientissimo esercito, ma perché ha avuto un ruolo determinante per aiutare il regime nazista come spiega molto bene questo libro: