Grazie mille a chi ha tirato giù il testo della canzone.
io in questi mesi ho provato a insistere a cercarlo senza successo.
Comunque continuerò a contribuire con canzoni che parlano di pace/guerra , lotte di liberazione, sfruttamento e povertà, anche fuori dal canto politico .
Vedo che le note apposte alla traduzione italiana non riportano a nulla.
Forse, in attesa di note più specifiche, si potrebbe almeno rinviare alle diverse pagine già esistenti dedicate ad alcuni dei banditi rurali citati da Gieco nella sua canzone...
B.B. 31/12/2019 - 09:45
Vedo anche io, che la pagina reca sempre l'avviso dei "Lavori in corso" (!!!) e che le note rispediscono...alla canzone stessa. Non so che sia successo tra il 18 e il 22 aprile 2011, ma dopo quasi 9 anni sarà bene riprendere in mano questa pagina...
Sulla melodia de Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio e altre questioni
Racconta Riccardo Marasco ("Chi cerca trova", pp. 39/40) di aver sentito questa canzone a Campagnatico (GR) nel 1967:
"Qualche volta nelle mie ricerche mi fu preziosa anche la memoria degli uomini anziani, specialmente per ritrovare quei canti che si udivano nelle bettole, alle osterie, nei ritrovi e per occasioni 'maschie', significando con tale termine anche le riunioni a sfondo politico precluse alle donne. La Eglentina di Campagnatico fu estremamente energica nel vietare a suo marito il canto di canzoni anarchiche ricordandogli che erano state vietate e non voleva grane con la legge. Una di queste era La decapitazione di Sante Caserio: dunque nel 1967 in campagna c'erano dei cittadini italiani che temevano fosse ancora proibito e rischioso cantarla!"
Questo nel 1967. Certamente la Eglentina di Campagnatico... (continuer)
Riccardo Venturi 30/12/2019 - 05:47
Interpretata da Giovanna Marini In una versione molto simile a quella di Pietro Cini
Sempre secondo Castelli, Jona e Lovatto ("Al rombo del cannon - Grande guerra e canto popolare", Neri Pozza Editore, 2018), l'informatrice di Pietro Dosio che si ricordava le due quartine a memoria sarebbe stata un'operaia torinese dal nome assolutamente fantasmagorico: si chiamava Antizarina Cavallo.
Siccome non si trova traccia in rete del testo di questa canzone che il buon Gerald Sables non ci aveva a suo tempo inviato, ho provato a trascriverla all'ascolto ma c'è una parola di cui non sono sicuro (e neanche del primo verso). Se qualcuno vuole cimentarsi...
Lorenzo 30/12/2019 - 00:11
Il testo come lo hai trascritto è correttissimo (anche il primo verso, magari mettendoci una virgola). La parola di cui non eri sicuro è bid "dire, augurare": to bid goodbye, to bid adieu "dire addio". E' un'espressione molto elegante.
È una canzone contro la guerra perchè affronta il tema della più efficace e subdola arma di distruzione di massa, l'ignoranza, fomentata abilmente da tanta parte della classe politica e dirigente e dai media (dai social in particolare) e che si traduce nel qualunquismo ed in narrative che semplificano e mistificano i problemi, creandone di nuovi e più grandi invece di andare alla ricerca di soluzioni, che sono sempre complesse.
In questo senso il mussoliniano "Vincere, e vinceremo!" attribuito a Ghandi, ed il cristiano "Alzati e cammina!" attribuito ad Hitler sono due escamotage letterari assolutamente geniali, che danno il senso della sovversione della verità e quindi della libertà che è tipica di questa nostra epoca di merda.
Georges Brassens: L'andropause
Dedicata solidarmente e sentitamente a BB dall'intero staff degli Admins delle CCG/AWS, particolarmente perfidi e giusti.
Beh, anche qui occorre una spiegazione...
Altrimenti "verghe cadute" ci siete voi, e riandate affanculo!
ZEN CIRCUS - ATTO SECONDO (da "Nati per subire", 2011)
A chi come noi recita ma non lo sa
A chi si sente offeso, a chi "finché la barca va"
Agli uomini di spirito e di volontà
Quanto spirito ci vuole per dar fuoco alla città?
Autocombustione, la fine di una band
Il duomo di Milano vi scoppia in faccia ed è il big bang
Gommone, portami via da questa città
Che era mia ora è degli idioti, che democrazia
Agli sceriffi di paese con la casetta verde
Che fa rima con "merde" ma noi siamo educati
Al popolo sovrano, ai sudditi fedeli
A sorreta, a fratete, a tutti i miei pensieri
Un outlet infinito è ciò che meritate
L'inferno non esiste ma somiglia a Rimini d'estate
Gommone, portami via da questa città
Che era mia ora è degli idioti, che democrazia
Quando ho letto il nome di Toronzo Cannon ho pensato a un chitarrista blues del delta del Po, tra Goro e Porto Tolle... immaginate la delusione di scoprire che è un nero di Chicago...
Questa traduzione in tedesco, fatta da me, è stata pubblicata nella versione tedesca del libro di Pippo Pollina "Versi per la Libertà" (Verse für die Freiheit, Rotpunktverlag Zürich 2017)