Agli Arditi di Fiume si deve il grido "A noi!" Come già riportato da Gabriele D'Annunzio in un suo libro di 1919, andava così:
- A chi la Patria?
- A NOI!
- A chi la gloria?
- A NOI!
- A chi la Vittoria?
- A NOI!
E' vero che tanti degli Arditi di Fiume poi divennero "Arditi del Popolo," ma anche se vi dà fastidio, "A noi!" appartiene agli irredentisti. E secondo questo vecchio Ardito della prima guerra mondiale, "A noi!" esisteva già nel 1918 come grido di battaglia:
Veramente "Le pendu" (1971) è l'originale, mentre "L'impiccato" (1972) è l' "auto-cover"...
B.B. 13/12/2019 - 20:22
Come già scritto anche in "enfant, mon ami" probabilmente la sezione di Salvatore Adamo necessita una revisione tra doppioni italiano/francese e canzoni inserite in italiano, ma che sono state pubblicate prima in francese.
E manca anche qualche versione spagnola
(fonte: Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto).
GORIZIA (continuer)
13/12/2019 - 20:54
La lezione raccolta da Emilio Jona e Sergio Liberovici nel 1963 a Buzzoletto (MN)
Questa versione ha un incipit diverso che, anziché storicizzare la vicenda, entra subito in medias res.
La lezioni di Colle Val d'Elsa e Buzzoleto hanno una strofa che manca in quelle dell'Alessandrino: quella ben conosciuta, duramente accusatoria ma storicamente ineccepibile, che dice: Traditori signori ufficiali / che la guerra l'avete voluta... e che nel 1964 provocò le note reazioni al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Mentre la lezione di Buzzoletto ha una strofa inconsueta che chiama in causa Mussolini. Il suo contenuto fa pensare che sia nata in area socialista durante la guerra e non dopo, perché contestualizza e riflette un fatto reale e clamoroso della vita politica italiana, cioè quello del "tradimento" da parte di Mussolini dell'opzione pacifista e neutralista del Partito Socialista, per cui... (continuer)
Frammento intonato dall'affabulatore di Arcidosso, Raffaello Contri (nato nel 1898). Il frammento riprende buona parte della canzone "sovversiva" ma la riveste di un'aria da cantastorie che rimanda all'ottocentesco canto di O Venezia che sei la più bella
registrazione di Jona e Liberovici, Arcidosso (GR), 1971
(fonte: Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, p. 564).
informatore: Giovanni Cassinelli, detto "Nino" registrato a Trezzo Tinella (CN)
Su un testo che fa parte di Addio padre e madre addio s'inserisce la battaglia di Gorizia, che in questo caso acquista una centralità nel canto perché diventa il luogo dove il protagonista assiste al macello dei combattimenti.
(fonte: Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto).
[...] la vecchia mamma che piange per me (continuer)
Un testo non facile da interpretare... io ci vedo e ci sento prima di tutto una canzone d'amore, una canzone contro la morte e la violenza.
Poi c'è anche un chiaro riferimento agli anni delle bombe sui treni, e chissà che per il protagonista Lucio Dalla non pensasse ad una delle tante vittime di quegli anni, il ballerino anarchico Pietro Valpreda...
COSA DIRE A UN BAMBINO CONVINTO CHE IL SUO SOLDATINO DI PIOMBO SIA MORTO IN GUERRA (continuer)
envoyé par Davide Costa (originariamente il 18/10/2006 - 05:01) 13/12/2019 - 16:46
Questa canzone era originariamente inserita come "Cosa dire ad un bambino...", e non era presente la versione francese, che però era l'originale e la prima ad essere stata pubblicata; pertanto si è provveduto a rimettere in ordine.
Probabilmente anche altre canzoni di Adamo dovranno essere risistemate.
- A chi la Patria?
- A NOI!
- A chi la gloria?
- A NOI!
- A chi la Vittoria?
- A NOI!
E' vero che tanti degli Arditi di Fiume poi divennero "Arditi del Popolo," ma anche se vi dà fastidio, "A noi!" appartiene agli irredentisti. E secondo questo vecchio Ardito della prima guerra mondiale, "A noi!" esisteva già nel 1918 come grido di battaglia: