Nella mia zona, tanti anni fa, incontravo spesso un ragazzino che assomigliava in tutto e per tutto ad un grosso scimpanzè... Faceva le superiori in un istituto tecnico e lo vedevo uscire da scuola, sempre bullizzato dai suoi coetanei... Lui lasciava fare, aveva sempre un sorriso dolente, forse anche un po' ebete, con denti grossi e radi... L'ho rivisto poi in un paio d'occasioni, non molto tempo fa: mentre attraversava la strada fumando, ed era ancora più brutto e scimmiesco di quando era giovane, che aveva pure perso i capelli e le sopracciglia ancora più folte e anarchiche; poi però l'ho rivisto un'altra volta abbracciato ad una donna, non più brutta di lui (ma sarebbe anche stato difficile)... sembrava felice (lui, lei non so...)
Spero che gli sia andata bene, con tutto quello che avrà sofferto... Fossi stato in lui, avrei fatto come Shane, quella scuola l'avrei bruciata, con tutti dentro...
A Bologna nasce il manifesto delle sardine: "Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini", "grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non
Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi... (continuer)
La strofa improvvisata ieri sera alla Flog da Bobo Rondelli durante una reunion con gli Ottavo Padiglione in occasione di una serata a sostegno di Mediterranea
trascritta a memoria, non sono sicuro degli ultimi due versi ma il senso era quello
Oggi li avrebbero ributtati a mare... Battute a parte, la mia resistenza a comprendere le posizioni di chi avversa gli immigrati con odio, scherno o ragionamenti apparentemente logici (ma che poi, scava e scava, tutto odio è), viene proprio dall'aver vissuto quegli anni (anche se un po' dopo). L'esule era sacro, l'esule fuggiva dalla repressione, dalla violenza, da una vita insicura; l'esule portava un mondo con sé, e racconti, e profumi di terre lontane, parlava un' altra lingua e vestiva la mia di musicalità sconosciute. Aveva negli occhi un'eco di tristezza, anche quando rideva.
Non c'era internet e l'universo non era a portata di clic: ci arrivava in casa con i racconti dei viaggiatori, e con le lacrime degli esuli.
E poi anche mio nonno era stato un migrante, ma questa è ancora un'altra storia.
Maria cristina Costantini 19/11/2019 - 19:47
Cara, stai parlando della preistoria. Scusa, a novembre fa un po' freddo, torno nella Cuevas de la Araña...
Maria Cristina, hai detto il vero nel modo più bello.
Come si fa a disarmare tanto odio?
Io non lo so, io vorrei solo che sparissero, l'odio e i suoi profeti, e invece si rafforzano sempre, come gli uragani, le inondazioni, gli incendi... si vede che il riscaldamento globale brucia anche le menti e i cuori...
Questo è l'unico sito dove si può trasbordare bellamente e impunemente dalle tragedie sociali a quelle interiori, dagli Inti Illimani a Ciampi...d'altra parte come non concordare con...."le finestre non sono tutte uguali e anche le porte hanno un'anima" e poi lo diceva anche il sommo Atahualpa: "Mis flores son de verano pero adentro llevo inviernos"
Non so come mai, ma quasi all'alba di questo 20 novembre 2019 mi sono andato a riguardare questa pagina dopo aver passato la notte a armeggiare con lo yiddish. Così, tornando anche nelle sempre meravigliose
Lady Greensleeves | TERRE CELTICHE Era l'anno 1580 che vide un susseguirsi di pubblicazioni di un canto d'amore di un gentiluomo alla sua Lady Greensleeves, (la Signora dalle Maniche Verdi); la leggenda vuole invece che sia stato Enrico VIII a scrivere tale canto per Anna Bolena durante il loro regno. Moltissimi gli interpreti, con versioni in stile antico e moderno (anche Yngwie Malmsteen la suona con la sua chitarra e Leonard Cohen ne propone una riscrittura nel 1974 ) di una melodia antica che non ha mai perso il suo fascino e popolarità. Oggi il testo viene raramente eseguito e solo per due o quattro strofe, ma è un brano amato dai gruppi corali che lo cantano più estesamente.... (continuer)
Riccardo (Roberto) Venturi in un momento di autentico delirio 20/11/2019 - 05:52
Una bella botta di megalomania direi, visto che Roberto è derivante dal germanico Hrodebert (hrod = fama/gloria + beraht/berht = brillante/illustre per un risultante significato che può benissimo venire tradotto in italiano come "fama brillante" o "splendente di gloria".
Allegato quindi segue un bell'elenchinio di come ci dovremo d'ora in poi rivolgere a te, o divino, noi umili vassalli più o meno europei, ufficilmente riconosciuti o non, partendo ovviamente dall'amato bretone:
Bretone: Roparzh
Catalano: Robert
Ceco: Robert
Croato: Robert
Danese: Robert
Emiliano: Bêrto, Bartéin
Finlandese: Roopertti(Ipocoristici: Pertti, Roope)
Francese: Robert
Galiziano: Roberte
Gallese: Robat, Rhobert
Germanico: Hrodebert, Hrdopreht, Hruodbert, Hrodberht
Greco moderno: Ρόμπερτ (Rompert), Ροβέρτος (Rovertos)
Inglese: Robert, Rupert
(Alterati: Robin
Ipocoristici: Rob, Robbie, Robby, Bob,... (continuer)
E così, come si legge, oggi se n'è andato anche José Mário Branco. Ma guarda un po' te, dopo che ci impegniamo da anni e anni a dire che le canzoni “non fanno finire le guerre” e che “a canzoni non si fan rivoluzioni”, ecco che -nel giorno di sua morte- spunta fuori un tizio che, seppure quasi cinquant'anni fa, diceva che le canzoni possono (e addirittura devono) essere un'arma per fare la rivoluzione, un'arma efficace e come tutte le altre, che deve essere quindi fabbricata con cura e ben oliata. Portogallo, 1973. Il fatto è che, l'anno dopo, in Portogallo la rivoluzione fu fatta per davvero, con una canzone; le fu addirittura dato l'inizio. José Mário Branco scriveva quindi a ragion veduta, quarantasei anni fa; oliava l'arma, appunto. Questo ci obbligherebbe, a rigore, a riconsiderare qualche cosa. Sia sulle canzoni, che sulle rivoluzioni. Il fatto è... (continuer)
Peccato che sia così breve, se avesse continuato per almeno un'altra strofa sarebbe venuta fuori una canzone bellissima... così finisce sul più bello.
Lorenzo 18/11/2019 - 22:09
Le persone che si lasciano alle spalle una grande disperazione per andare incontro ad una grande speranza (quando anche questa non si tramuta in morte o nuova disperazione...), non credo abbiano molto tempo per le parole...
Oltre tutto, molte di queste persone sono purtroppo "finite sul più bello", magari a poche miglia dalla costa e dalla speranza...
Sono per i testi brevi, e odio qualunque libro sopra le 100 pagine. Infatti non leggo più, o solo le prime 100... L'orgia delle parole non ha più senso...
E, tanto per continuare con questo giorno ricco di anniversari, ricordiamo anche il 18 novembre 1917 e il bombardamento di Venezia dopo la rotta di Caporetto: quel giorno, Venezia fu vittima di una rovinosa incursione aerea che provocò 52 morti e danni gravissimi (fu colpita anche piazza San Marco). Si può dire che Venezia fu, durante la I guerra mondiale, una specie di "bersaglio di prova" per i neonati attacchi aerei: dal 1915 al 1918 ne subì ben 42, per un totale di 1029 bombe e la distruzione di 79 edifici.
La Venezia storica aveva circa 114.000 abitanti all'epoca; nell'aprile del 1918 ne erano rimasti solo 40.000, e significa che oltre due terzi degli abitanti erano scappati via come profughi.
"Una giornata scura", come dice la canzone; ma scura per quello che accadde. Come sempre accade per gli attacchi aerei, era invece una bella giornata di sole.
The city of Venice had to endure 42 air raids during WW1; the very first one occurred on 24 May 1915, the same day Italy declared war on the Austro-Hungarian Empire. The air bombing of 18 November 1917 occurred shortly after Caporetto rout and was among the hardest ones the city had to suffer. Venice had about 114,000 inhabitants before the war; in April 1918, only 40,000 were left. Most Venice refugees were moved to other Adriatic coast towns not affected by war, like Ancona or Pesaro in the Marche region. This song in the Venetian dialect is focused on this event.
Al spazio Bano e Romina Power? Siete forse impazziti?...
sergio falcone 16/11/2019 - 22:40
Caro signor Sergio, queste pagine danno spazio a canzoni "impegnate", contro la guerra o comunque dal contenuto "politico" e questa lo è. Trovo queste considerazioni di un insopportabile razzismo culturale. Questa idea che ci siano artisti da mettere all'indice a priori è orribile. Sulla base di che poi non si capisce. Questa è una canzone dal testo inequivocabilmente pacifista ed è giusto che stia qui. Mettiti l'animo in pace :-)
La canzone ha contenuti attinenti alle tematiche scelte dal sito. Non si può tollerare che ci sia un indice di libri proibiti , di cantanti proibiti etc. Indiscutibilmente vero. Ma è altrettanto vero che gli artisti e le opere d’arte vanno anche collocati in un contesto. Non occorre essere specialisti né conoscitori di Croce, di Lukàcs e di quant’altri per accogliere tale criterio che, peraltro, rende omaggio al buon senso.
Ci possono essere canzoni che parlano di pace e di guerre per fare rima ( e cassetta) così come ci possono essere canzoni e poesie che non ne parlano affatto ma che hanno un contenuto e propalano un messaggio di pace e di disarmo senza parole in mostra.
Per evitare le censure ma anche le notti dove tutte le vacche hanno lo stesso colore ,a mio avviso, una via d’uscita c’è, quella delle precisazioni e dell’informazione. Ad esempio, nel caso specifico, segnalo queste interviste: ... (continuer)
Sì.
Esistono grattacorde, pigiatasti e maneggiamicròfoni da mettere all'indice a priori, in attesa che l'auspicato ripristino del potere inquisitoriale permetta finalmente di consegnarli al braccio secolare come si meritano.
I pareri sono oltremodo soggettivi, ma esistono volenterosi che hanno stilato liste di proscrizione molto lunghe e molto nutrite.
Riccardo Gullotta, questo è un sito che raccoglie canzoni contro la guerra, canzoni pacifiste. Questa lo è. Non c'è molto altro da aggiungere. La contestualizzazione spetta ai lettori, è una cosa che si fa a posteriori, non a priori. Sulla base di che alcuni artisti dovrebbero essere esclusi? Sono discorsi senza senso, legati a un concetto assolutamente sbagliato di "territorial pissing", questo è il "NOSTRO" territorio, quelli di noi che stiamo dalla parte giusta, quelli di noi di sinistra, noi comunisti ecc... e chi non è del club non può entrare. È assurdo. Che poi un artista ritenuto magari non schierato può anche scrivere un pezzo pacifista più onesto, sincero ispirato di un militante con il bollini. Basta con queste menate, su.
Caro Alberto Scotti, se tutti gli argomenti che la realtà ci propone si potessero risolvere con un semplice sillogismo avremmo trovato l'elisir : sito contro la guerra, canzone che appare contro la guerra, ergo canzone del sito contro la guerra. Se avrai la pazienza di rileggere quello che ho scritto, ti accorgerai che sono contrario alle censure. Io personalmente ( e penso che lo si possa percepire dalle canzoni , commenti e immagini che ho postato sinora) non ho territori da picchettare ma caso mai dei valori a cui tengo, condividendoli possibilmente con altri.
Quanto al pissing del territorio lasciamo la prerogativa ai simpatici amici dell’uomo ; evito di imitarli ovviamente , anche se non ti nascondo che una certa patologia senile mi ha costretto rare volte, in condizioni di emergenza , a prediligere folte arborescenze lontane da occhi indiscreti. Su una modalità del pissing cerco di... (continuer)
Sono per la semplicità. Sto con Scotti.
E poi vorrei sapere che commento ci sarebbe da fare su una qualunque delle canzoni dei quali.
Va già bene che ne hanno fatta qualcuna pacifista.
Piuttosto io ci apporrei il bollino "BLEAH!", e fine della discussione.
Saluzzi
Ed infatti, oggi 18 novembre 2019 Van Loon esce dagli "Extra" e viene riportata al suo autore.
CCG/AWS Staff 18/11/2019 - 12:31
Ne sono contento, è interessante che per anni io avessi inteso "sembrò quasi baciato da una buona sorte, quando dovette andare" nel senso di una morte "pietosa" magari dopo una lunga malattia, invece quando Guccini scrisse la canzone il padre era ancora vivo e i versi si riferiscono alla partenza per la guerra di Grecia...
Per puro caso (o no?) stiamo ragionando di queste cose proprio nell'anniversario esatto (18 novembre) del discorsetto del Dvce in cui affermò con sicumera "Spezzeremo le reni alla Grecia!" (l'attacco era avvenuto il 28 ottobre precedente, anniversario della "Marcia su Roma" e -incidentalmente- anche il giorno in cui mio padre compiva diciassette anni). Salvd!
Version italienne de Salvo Lo Galbo (chantée par Betto Balon)
Italian version by Salvo Lo Galbo (performed by Betto Balon) Salvo Lo Galbon italiankielinen version laulaa Betto Balon
Mario Mascioli e Nanni Svampa
Brassens - Tutte le canzoni tradotte da Mario Mascioli e Nanni Svampa
Franco Muzzio Editore, 1a edizione Padova 1991, pp. 88-89
credo che tra tante notizie (interessantissime) e versioni, possa aver posto anche la versione de Le Passanti (vers. De Andrè) nella, secondo me, intensa interpretazione di Tiziano Ferro.
vi segnali il link:
Il professore di Geometria descrittiva, con la barba rivolta in avanti, si chiamava Campedelli, non Campatelli. Mi colpiva, oltre alla sue eleganti dimostrazioni, il suo uso accuratissimo della lingua italiana.
D'accordo con Lorenzo su questo capolavoro. Poi non trovo assolutamente adatto neanche il suo timbro di voce troppo giovane per parlare di bilanci in maniera emotivamente credibile!
Flavio Poltronieri 16/11/2019 - 16:46
beh in realtà Malika Ayane ha 35 anni che è più o meno l'età che aveva Guccini quando ha scritto questa canzone. Poi certo ci sono quelli che appena giovani sono invecchiati e quelli a cui rimane la voce giovane :)
La voce non è solo un timbro. Esprime con le parole quello che sei e hai vissuto ma è altro in essa a renderlo vero o falso. Comunque come diceva Guccini in una sua canzone (che nemmeno quella mi piace, tra l'altro) "ognuno vada dove vuole andare", spero solo non si cominci a fare con Guccini quello che si è fatto con De André...
Lorenzo, e come si fa a contraddirti?! Il contrasto è stridente!
Interpretazioni decisamente migliori sotto tutti i punti di vista sono state, per esempio, quelle dei concerti del Guccini International 2016 pubblicate nel cd del Centro Culturale Teatro Camuno di Breno (Brescia).