La “fronna” (dal caratteristico incipit, fronda di limone) è una forma tradizionale di canto campano eseguito a distesa, con andamento libero non mensurabile, e, prevalentemente, senza accompagnamento strumentale, spesso scelta dai cantori per mostrare la propria esuberanza vocale e il proprio virtuosismo melismatico. Per la loro predisposizione al dialogo, le “fronne” hanno assunto anche funzione di comunicazione con i carcerati. Infatti, per il passato, tali canti erano intonati, sotto le carceri, da parenti o amici di reclusi, per trasmettere al cacerato informazioni, messaggi d’amore, parole di conforto, espresse con un linguaggio oscuro e gergale che sfuggiva anche alla comprensione dei socondini. (Roberto de Simone)
il testo della canzone nel video (Raiz con Avitabile) è più lungo di quello riportato sia su questa pagina che su tutti i siti di testi, né sono riuscita a comprendere tutte le ulteriori parole!
E' un vero peccato perché una parte è molto toccante con un cielo senza stelle per bandiera, una pugno con una rosa e per finire, la drammatica ripresa/inversione dei versi iniziali (tagliame 'a faccia e sanghe jesce / tagliame 'a faccia che jesce sanghe)...
Cara Serena, grazie a te, ritorno a Enzo Avitabile, dopo le (insperate) soddisfazioni ricevute dalla mia traduzione di quello che considero un capolavoro assoluto: Don Salvato'.
Ascoltando il video, le uniche parti che non ripetono frasi presenti nel testo di Aizàmm' na managià, trascritto qui sopra, recitano così:
(cantato da Enzo):
Na musica senza stell'
'a facimm bandiera.
Int''a nu pugno na rosa
culore sango d'aire.
(cantato da Raiz):
E si putesse 'o mare
'o mare mio
trasì addò nun pozzo i'
int''a ll'anema 'e chi sparte
e po' cumanna 'e figli 'e Dio
l'lle cagnasse 'a voce
e invece 'e notte purtasse luce.
ovvero:
Di una musica senza stelle
ne facciamo bandiera
in un pugno una rosa
color sangue d'ieri.
E se potesse il mare
il mio mare
entrare dove io non posso
dentro l'anima di chi separa
e poi comanda i figli di Dio
gli cambierei la voce
e al posto della notte... (continuer)
Riccardo, oggi al telegiornale hanno fatto vedere una marea di gente per strada e bandiere con il viso di Allende per le strade di Santiago del Cile......mi mancano le parole!
Flavio Poltronieri 26/10/2019 - 12:22
Ho visto; si parla di più di un milione di persone, mentre il Piñochet "liberista" ora blatera di "perdoni", di "non aver capito il disagio" e di quant'altro. Intanto però l'Ejército de Chile è sempre per le strade. Davvero da restare senza parole.
Oggi, 98 anni fa toccò a questa madre di un disperso della prima guerra mondiale la macabra scelta, anche se provò vergogna!
Tanto tempo fa avevo degli amici che abitavanio a Gradisca d'Isonzo (Gorizia) e in una delle mie visite conobbi la storia.....vuole anche i diritti d'autore di questo capolavoro di canzone colonnello Giulio Douhet?
"Mi dispiace mamma. Il viaggio non è riuscito, Ti amo tanto! Sto morendo perché non riesco a respirare. Mi dispiace". Queste le parole agghiaccianti che una ragazza vietnamita di 26 anni avrebbe scritto alla famiglia poco prima di morire a bordo del tir frigorifero nell'Essex. Il messaggio è stato ricevuto alle 4.28 del mattino dei mercoledì in Vietnam, le 10.28 nel Regno Unito, quattro ore prima che venisse chiamata l'ambulanza e che venissero scoperti i corpi senza vita.