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Jungle, frontiere chiuse

Jungle, frontiere chiuse
[2017]

Album : Senza rete

Il dramma dei profughi bloccati nel cuore dell'Europa da muri sempre più alti e frontiere sempre più rigide. Accampati in tende nel fango d'estate e nella neve d'inverno. Famiglie con bambini piccolissimi tentano una sopravvivenza estrema senza abbandonare il sogno di ricongiungersi con i familiari in Inghilterra o Germania. E' Londra la meta più desiderata. E cosi sui muri dei container scrivono le loro cartoline virtuali sperando in una "London calling" che però non arriverà mai.
Bambole sulla balconata, sui rami fiori di cartone.
(continuer)
envoyé par adriana 19/1/2019 - 18:09
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U piscaturi

U piscaturi
2018
Un posto vero

feat. Carmen Consoli

U' Piscaturi tratta il tema dell'immigrazione: la narrazione in dialetto in qualche modo è più forte rispetto a quello che avrei potuto dare cantando in italiano. La canzone nasce durante il tour in Spagna dello scorso anno, e la musica andalusa ha aiutato a buttare giù questa canzone. E il tema dei migranti è nato quando ho letto un articolo di giornale, che definiva i morti del Mediterraneo "una strage silenziosa". E Carmen (Consoli), essendo anche lei siciliana, come me ha a cuore questo tema. E la sua voce si sposava perfettamente con la narrazione della canzone. La forza del brano è il racconto del pescatore, che al posto di trovare nelle sue reti i pesci trova i cadaveri
Leggo
Amuri si sapissi chi duluri
(continuer)
envoyé par Dq82 19/1/2019 - 15:49
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Il traffico

Il traffico
2019
Bassi per le masse

feat. Valerio Jovine

Luca Persico ci propone un singolo che oltrepassa la musica e si pone come analisi lucida della nostra società moderna. Una critica aperta contro la nostra incapacità a riconoscere i problemi reali ed i reali colpevoli. Puntando il dito all’opinione pubblica troppo spesso concentrata su discorsi futili ed “hate speech”. I due artisti Jovine e o’Zulu si completano musicalmente come due parti di una stessa melodia, morbidi e taglienti, dolci e feroci. “Sostenere che gli italiani siano tutti razzisti è una generalizzazione oltre che un messaggio sbagliato – spiega ‘o Zulù - questo non è il paese reale, anche se è certamente il riverbero di investimenti sempre minori sulla scolarizzazione e della mancata educazione familiare verso valori come la tolleranza e il rispetto. L’attuale propensione al razzismo risponde a dati elettorali spesso falsati... (continuer)
Il problema principale della nostra società è il traffico, il traffico
(continuer)
19/1/2019 - 12:26

Les petits Nuages lourds

Les petits Nuages lourds
Lettre de prison 5
Canzone léviane – Les petits Nuages lourds – Marco Valdo M.I. – 2018
27 mars 1934

Dialogue Maïeutique

Je vois à ton œil noir d’ébène et luisant comme un soulier vernis, Mon ami Lucien l’âne, que ce titre t’intrigue et que tu aimerais savoir ce qui se cache derrière ces « petits Nuages lourds ». Je n’avais pas besoin de voir tes yeux vibrants à la lisière de ton front pour savoir que tu ne manquerais pas de me questionner à ce sujet comme tu l’as fait déjà des dizaines de fois.

Eh bien oui, je te questionne Marco Valdo M.I. mon ami. Qu’est-ce que sont ces petits nuages lourds ? D’où sortent-ils, en quelque sorte ?

Mais de la chanson tout simplement, pardi !, répond Marco Valdo M.I., du dernier quintil qui se termine ainsi :

« Par-dessus le toit, de petits nuages lourds
Annoncent la levée du jour. »

et comme tu manqueras pas de le remarquer, ce « par-dessus le... (continuer)
Aujourd’hui, on peut envoyer,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 19/1/2019 - 10:50
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Damasco

Damasco
[2018]

Album:Klondike

È un canto universale di amore verso la propria terra, un continuum che ci rende tutti uguali di fronte al cambiamento. Mi sono immaginato il silenzio lontano dalle bombe, lontano dal caos del lavoro, lontano da tutto. Il silenzio del mare aperto come colonna sonora di una malinconia incessante. Questa canzone vuole essere un atto di empatia verso tutti coloro che devono partire, sia che si tratti di profughi sia che si tratti di studenti, di lavoratori, che dal sud vanno verso il nord, sempre più a nord. In quel nord del mondo che non finisce mai.
Dalla pagina facebook dell'artista
Sarò tuo Dio lo scirocco disceso nel tempio l'eco del lampo nel buio che esplode,
(continuer)
envoyé par adriana 18/1/2019 - 18:38

Piosenka dla Mamy

Piosenka dla Mamy
[1942]
Testo di Stanisława Lempart Gąskowa (1926-2010), polacca, internata ad Auschwitz
Sulla melodia dell'italiana "Mamma", scritta nel 1940 da Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini e interpretata da Beniamino Gigli.

Stanisława Gąskowa, nata Lempart, era figlia di un ufficiale della Związek Walki Zbrojnej (ZWZ), antesignana dell'Armię Krajową. Il padre, responsabile dell'area di Wadowice, venne catturato dai nazisti e fu poi ucciso a Mauthausen. Lei e la sorella furono deportate ad Auschwitz. Stanisława fuggì durante una "marcia della morte" per l'evacuazione del campo, nell'inverno del 1945.

"Era abitudine in tutti i campi di concentramento la riscrittura di canzoni celebri con testi ideati ad hoc. Ed è un filo rosso che lega idealmente campi diversi e lontani. Mamma son tanto felice era una delle canzoni più popolari all’epoca in tutta Europa. E la ritroviamo riscritta e cantata sia... (continuer)
Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:55

Když jsem ležel v Terezíně

Když jsem ležel v Terezíně
[1944]
Scritta da Ilse Weber negli utltimi tempi della sua permanenza a Theresienstadt.
Melodia e testo ricostruiti da Aviva Bar-On, Kiryat Ono (Israele), e Francesco Lotoro.
Testo trovato su Memoria in scena

"Pur nel suo tragico epilogo, la storia della scrittrice, poetessa e musicista ebrea morava Ilse Weber è tra le più emozionanti e avvincenti dell’immenso patrimonio biografico di uomini e donne che hanno creato musica in cattività durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata l’11 gennaio 1903 a Witkowitz (oggi Vítkovice v Krkonoších, Repubblica Ceca), virtuosa in numerosi strumenti musicali nonché autrice di canzoni e opere teatrali per l’infanzia, nel 1930 Ilse (il suo cognome da nubile era Herlinger) sposò Vilém Weber e si trasferì con lui a Praga. Nel 1939, durante i giorni dell’invasione tedesca di Boemia e Moravia, i coniugi Weber misero in salvo il loro figlio maggiore Hanuš trasferendolo... (continuer)
Když jsem ležel v Terezíně na té dětské marodce
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:23

Pieśń rozpaczy

Pieśń rozpaczy
[1943-44]
Scritta da Bela Bogaty (classe 1927), ebrea polacca, internata a Parschnitz, sotto campo del lager nazista di Gross-Rosen, oggi Rogoźnica, in Polonia.
Testo trovato su Memoria in scena

"Bela Bogaty nacque a Będzin (Slesia, Polonia) il 4 maggio 1927 da Moszek Bogaty e Sara Cwerin. Nel 1941 fu deportata presso Parschnitz, un subcampo di Gross–Rosen prevalentemente destinato all’internamento e lavoro coatto femminile: le sorveglianti erano guardie femminili inquadrate nelle SS. Il campo fu liberato il 9 maggio 1945 dalle truppe sovietiche.
Insieme alle compagne di prigionia Lena e Radassa (cognomi non pervenuti) Bela creò il canto Pieśń rozpaczy, utilizzando l’unico giorno al mese di riposo dai lavori forzati e stendendo clandestinamente il testo su un foglio di carta. Colpita da tubercolosi riuscì comunque a sopravvivere. Dopo la Guerra emigrò in Italia (dove si unì in matrimonio... (continuer)
W tym przeklętym szarym domie
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:55
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Merav pal e parochňa

anonyme
Merav pal e parochňa
[194?]
Anonima autrice romaní slovacca internata nel Zigeunerlager di Auschwitz–Birkenau, la sezione destinata agli zingari.
Testo trovato su Memoria in scena

"Il Terzo Reich avviò nei confronti del popolo romaní (comunemente definito roma, o gypsies in inglese, cigány per gli ungheresi, zigeuner in tedesco), una politica fortemente discriminatoria, mediante persecuzioni e deportazioni. I primi roma arrivarono ad Auschwitz nel 1941; da fine febbraio 1943 numerose famiglie roma furono alloggiate presso lo Zigeunerlager in Auschwitz–Birkenau. Numerosi roma di Amburgo, Cecoslovacchia e Polonia furono deportati a Belzéc e alloggiati presso una tenuta agricola nel campo; il governatore di Lublino Ernst Zörner dispose che Belzéc divenisse il principale lager dei roma. Da Belzéc circa 1.000 roma furono trasferiti presso il campo di lavori forzati di Krychow (Sobibór) e infine a Treblinka. Altri... (continuer)
Merav pal e parochňa,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:30
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Pregon para el pueblo

Pregon para el pueblo
2018
Energia positiva
Ya estamos cansados de tanto maltrato 
(continuer)
envoyé par Dq82 17/1/2019 - 21:29

Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)

Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)
[1945]
Testo e arrangiamento di Ludmila Kadlecova Peškařová (1890-1987), donna di nazionalità ceca che fu prigioniera a Ravensbrück.
Melodia su Largo dalla Sinfonia n. 9 di Antonín Dvořák (1841-1904), compositore boemo.
Testo trovato su Memoria in scena

Ludmila Kadlecova nacque a Sobotovice, vicino a Brno, nel 1890. Fece studi musicali e divenne insegnante di musica. Nel 1912 sposò Jan Peškař, un insegnante, da cui ebbe un figlio. La famiglia viveva a Rajhrad, sempre nel sud della Moravia. Nel 1939, dopo l’invasione nazista della Cecoslovacchia e la creazione del Protettorato di Boemia e Moravia, il marito di Ludmila si unì alla resistenza. Nel giugno del 1942 Jan Peškař fu arrestato nel corso dei rastrellamenti che seguirono l’assassinio del gerarca Reinhard Heydrich, avvenuto a Praga ad opera dei partigiani. Imprigionato a Brno, fu quasi subito ucciso. Un anno dopo anche Ludmila Peškařová... (continuer)
Ravensbrück, Ravensbrück, vlasti vzdálený,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 20:59
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Una storia senza onore né gloria

Una storia senza onore né gloria
Avete stufato con i vostri insulti di parte, io sono italiano e non mi reputo ne un criminale ne un occupante.

Asburgici, jugoslavi e comunisti siete tutti morti e sepolti.
17/1/2019 - 17:58
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No More War Blues

Dear AWS
Check out Al's 2018 Anti War Songs & Genesis
The Ballad of AL & Janine on YouTube
ie AL Peters/Narrowboat Sessions
AL Peters 17/1/2019 - 17:10
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Children's Crusade

Children's Crusade
Ho amato questa canzone dal 1986..l'ho risentita dopo tanti anni e mi sono venuti i brividi come allora
Grazia 16/1/2019 - 23:32
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Jérusalem (Al-Qods)

Jérusalem (Al-Qods)
Album Citoyen du Monde (2011)

Une chanson chantée en français et en arabe. Al Quds (la sacrée) est le nom arabe de Jérusalem.

Canzone cantata in francese e in arabo (testo arabo da trovare). Al Quds (la città sacra) è il nome arabo di Gerusalemme.
Al Qods, Al Qods, Jérusalem
(continuer)
16/1/2019 - 22:35

La Madeleine aux figuiers

La Madeleine aux figuiers
La Madeleine aux figuiers

Lettre de prison 4
Canzone léviane – La Madeleine aux figuiers – Marco Valdo M.I. – 2019
27 mars 1934


Dialogue Maïeutique

Jusqu’ici, dit Marco Valdo M.I., j’avais oublié de préciser la date de chacune de ces lettres. Ainsi, pour réparer cet oubli, je précise que la première lettre, Le Fils emprisonné, était du 17 mars 1934, la deuxième, Le Vent souffle, du 22 mars 1934 et la troisième, Les Araignées rouges, du 23 mars 1934. Le printemps du calendrier qui tombe régulièrement le 21 mars était arrivé entretemps.

Que tout ça est banal, commente Lucien l’âne.

C’est mon impression aussi, répond Marco Valdo M.I. ; c’est aussi l’impression du prisonnier, car la vie en prison est une longue monotonie. C’était déjà mon impression quand j’avais traduit, il y a des années déjà, le livre de Carlo Levi et à nouveau, quand j’ai fait ces chansons, il y a tout juste un an.... (continuer)
Mon truc à moi, c’est l’optimisme
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/1/2019 - 18:21
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The Wind That Shakes the Barley

The Wind That Shakes the Barley
Dolores Keane, la voce "sacra" d'Irlanda.

Giorgio Pinna 16/1/2019 - 14:55
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Jan Palach

Jan Palach
Intanto il comune di Verona dà il patrocinio o forse no o magari sì a un concerto nel cinquantenario del sacrificio di Jan Palach. Peccato che gli invitati siano tutti gruppi nazi rock... Povero Palach e povera Verona
16/1/2019 - 08:08
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Lavoratori soldati (o Guerra e pace)

Lavoratori soldati (<em>o</em> Guerra e pace)
Comunico agli interessati che circa un anno fa ho pubblicato un libro "Guerra alla guerra! I socialisti scledensi e vicentini al processo di Pradamano", nel quale ho ricostruito l'intera vicenza, con documenti d'archivio inediti e memoriali degli imputati. Nel libro c'è anche il testo definitivo della canzone, ridenominata "Guerra e pace".
Ugo De Grandis - Schio (VI) 15/1/2019 - 15:01
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King and Country

King and Country
KUNINKAAN JA ISÄNMAAN PUOLESTA
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 15/1/2019 - 14:05
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Mir ist heut’ so nach Tamerlan

Mir ist heut’ so nach Tamerlan
Chanson allemande – Mir ist heut’ so nach Tamerlan – Kurt Tucholsky – 1922

Texte de Kurt Tucholsky, sous le pseudonyme de Theobald Tiger.
Musique de Rudolf Nelson (1878-1960), Allemand, compositeur et imprésario de cabaret.
Texte trouvé sur Mudcat Café, dans la base de données musicale allemande
Chanté à l’origine par Fritzi Massary (1882-1969), une actrice et compositrice autrichienne. Récemment repris par Ute Lemper dans son album "Berlin Cabaret Songs" de 1996.

Le cabaret berlinois à l’époque de Weimar n’avait rien à envier au cabaret parisien, et la vie sociale étincelante et, surtout, la vie nocturne étaient absolument comparables. Kurt Tucholsky, correspondant à Paris du journal « Die Weltbühne », a respiré ces deux incroyables airs de liberté débridée et est devenu l’un des plus importants auteurs de pièces pour cabaret. Mais déjà au début des années vingt, Tucholsky a commencé à... (continuer)
TAMERLAN
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/1/2019 - 12:56
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Me hice bandido

Me hice bandido
Vengo dalla campagna, amico mio,
(continuer)
envoyé par raffaele granito 15/1/2019 - 10:20
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Поезд в огне

Поезд в огне
IL NOSTRO TRENO È IN FIAMME
(continuer)
envoyé par Donatella Leoni 14/1/2019 - 23:54
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Dok gori nebo nad Novim Sadom

Dok gori nebo nad Novim Sadom
Qui prima si è sentita una botta, poi è stata colpita la caserma Majevac, e poi è arrivata la sirena. Cosi' è iniziato tutto. Io ero più eccitato che spaventato. Credo in qualche modo nel karma e non credevo che sarei potuto morire sotto qualche missile della NATO a Novi Sad. Allora sono partito con lo scooter per andare a comprare i cevapcici. Olivera [mia moglie] si è opposta, perché c'era un'allerta generale. Allora le ho detto: "Ma ti può sembrare realistico sentir dire che il famoso cantautore jugoslavo Djordje Balasevic è morto nel momento del bombardamento della NATO con una borsa piena di cevapcici?" Non sono mai stato in cantina e non so come sono fatti i nascondigli. Quando suona, l'uomo primitivo ha paura del cielo, quello intelligente si chiede perché succede.

Uno normale non avrebbe mai sparato su un ponte sul quale ci sono delle persone. Uno normale non avrebbe mai sparato... (continuer)
Monia 14/1/2019 - 22:07
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Chi 'o sape chi 'o dice

Chi 'o sape chi 'o dice
Testo e musica di Francesco Cavuoto

Un brano di nostra composizione dal titolo esplicativo:
"Chi 'o sape, chi 'o dice".
Ispirato ad un fatto di cronaca recente, l'uccisione per errore da parte della malavita di un innocente. Il tema è quello dell'omertà. La paura di denunciare, soprattutto per la persistente assenza delle istituzioni.....
Alluccan' 'e creature (fujeno pur''e viecchie)
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:36
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Carta straccia

Testo e musica di Francesco Cavuoto

"Carta straccia" è un nostro brano che parla del lavoro, anzi del "non lavoro". Parla dello sfruttamento e della conseguente perdita di dignità di chi, pur di andare avanti, deve sottostare a qualsiasi tipo di angherie. Parla del non futuro dei giovani, di quelli delusi che non inseguono più il famoso pezzo di carta, ormai da tempo diventato solo "straccia" e invece di ribellarsi, stanno lì seduti a guardare, sognando di diventare "grandi cuochi" o essere protagonisti in uno degli innumerevoli Talent Tv.
E che te pare 'uè campamm' malamente
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:22
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Inchiostro assaje buciardo

Testo e musica di Francesco Cavuoto

Le stragi e i massacri di Pontelandolfo e Casalduni sono pagine del nostro passato che non si possono saltare, anche per questo abbiamo composto questa canzone "Inchiostro assaje buciardo", vincitrice della Terza Edizione del Concorso di Musica Popolare e Gruppi Folk "La Ballata dei Briganti", affinché si possa almeno cantare una verità che non è mai stata scritta, quasi fosse una pagina fantasma di un libro di storia.
Simm' ggente c' 'ha vissuto p' 'a fatica e 'npuverta'
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:09
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Where Is The Future

Where Is The Future
MISSÄ ON TULEVAISUUS
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 14/1/2019 - 14:28
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Sopra il tetto del comune

Sopra il tetto del comune
VINCITORE
Premio Musicultura Città di Recanati
XXV Ed. - 2014

Un’intensa canzone-manifesto di disagio e di denuncia, senza populismi.
Sono un operaio sopra al tetto del comune
(continuer)
envoyé par Dq82 14/1/2019 - 13:28
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Amir

Amir
FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati
XXVI Ed. - 2015

La sofferenza e le speranze di chi è fuggito alla guerra sono il sale di una dolce, antiretorica canzone.
Ti comprerò una rosa
(continuer)
envoyé par Dq82 14/1/2019 - 13:24
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Zero in condotta (Sui fatti di Genova)

FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati XX Ed. - 2009

La nobiltà compositiva e interpretativa di questo brano non limita la sua forte ironia di denuncia
Un capitombolo ed una capriola
(continuer)
envoyé par Dq82 14/1/2019 - 01:06
Parcours: Gênes - G8
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Baricentro di guerre

Baricentro di guerre
Il processo di pace ha nuovi confini…
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 23:10
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Non credere al potere

Non credere al potere
1995
Quando inizierà
A me non servono le tue sagge parole
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 22:54

Les Araignées rouges

Les Araignées rouges
Les Araignées rouges

Lettre de prison 3
Canzone léviane – Les Araignées rouges – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue Maïeutique

Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, il faut toujours garder à l’esprit le temps, non pas le temps qu’il fait, mais bien ce temps qui est et qui passe obstinément. Par exemple, il ne faudrait pas oublier que ces chansons de prison sont le reflet de lettres de prison qui ont été écrites il y a plus de quatre-vingts ans.

Certes, dit Lucien l’âne, quatre-vingt-cinq ans, c’est plus de quatre cinquièmes d’un siècle ; c’est un fameux bout de temps, l’équivalent d’une vie humaine actuelle. Soit, mais pourquoi dis-tu ça maintenant ?

Tout simplement, répond Marco Valdo M.I., parce que dans le cas de ces Araignées rouges, ça n’a aucune importance ; elles me paraissent intemporelles. Du moins, elles sont à l’échelle du millénaire et s’il n’y était pas question de monastères (minster,... (continuer)
Finalement, il fait beau ;
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/1/2019 - 20:47
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Devil's Arcade

Devil's Arcade
Credo che la prima strofa non parli del loro primo rapporto.
Ha disseppellito la pistola con i vermi (un soldato che non voleva andare a combattere) le prime sere nervose (dopo avere ricevuto la chiamata per l'Iraq). Si ubriacava col gin, per questo il suo respiro non aveva più lo stesso odore e non riusciva a metterlo dentro. Avrebbe dovuto passare dal portico del diavolo (andare a combattere una guerra).
13/1/2019 - 18:53
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La Ballata del Sindaco Pescatore

La Ballata del Sindaco Pescatore
2016
Il sindaco Pescatore: colonna sonora

La canzone è dedicata ad Angelo Vassallo
Mi chiamo Angelo, mi alzo quando sorge il sole,
(continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2019 - 18:37
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Canzone per Giulio

Canzone per Giulio
Sei un poeta formidabile. Le tue canzoni mettono brividi di piacere e solitudine. Grazie
Roberto 13/1/2019 - 14:41
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L'anno, il posto, l'ora

L'anno, il posto, l'ora
Però al grande plagiaro De Andrè è concessa, a prescindere e senza alcuna critica, l'aura e il titolo di poeta?!?
Richard Lyso 13/1/2019 - 11:44




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