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Piosenka dla Mamy

Piosenka dla Mamy
[1942]
Testo di Stanisława Lempart Gąskowa (1926-2010), polacca, internata ad Auschwitz
Sulla melodia dell'italiana "Mamma", scritta nel 1940 da Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini e interpretata da Beniamino Gigli.

Stanisława Gąskowa, nata Lempart, era figlia di un ufficiale della Związek Walki Zbrojnej (ZWZ), antesignana dell'Armię Krajową. Il padre, responsabile dell'area di Wadowice, venne catturato dai nazisti e fu poi ucciso a Mauthausen. Lei e la sorella furono deportate ad Auschwitz. Stanisława fuggì durante una "marcia della morte" per l'evacuazione del campo, nell'inverno del 1945.

"Era abitudine in tutti i campi di concentramento la riscrittura di canzoni celebri con testi ideati ad hoc. Ed è un filo rosso che lega idealmente campi diversi e lontani. Mamma son tanto felice era una delle canzoni più popolari all’epoca in tutta Europa. E la ritroviamo riscritta e cantata sia... (continuer)
Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:55

Když jsem ležel v Terezíně

Když jsem ležel v Terezíně
[1944]
Scritta da Ilse Weber negli utltimi tempi della sua permanenza a Theresienstadt.
Melodia e testo ricostruiti da Aviva Bar-On, Kiryat Ono (Israele), e Francesco Lotoro.
Testo trovato su Memoria in scena

"Pur nel suo tragico epilogo, la storia della scrittrice, poetessa e musicista ebrea morava Ilse Weber è tra le più emozionanti e avvincenti dell’immenso patrimonio biografico di uomini e donne che hanno creato musica in cattività durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata l’11 gennaio 1903 a Witkowitz (oggi Vítkovice v Krkonoších, Repubblica Ceca), virtuosa in numerosi strumenti musicali nonché autrice di canzoni e opere teatrali per l’infanzia, nel 1930 Ilse (il suo cognome da nubile era Herlinger) sposò Vilém Weber e si trasferì con lui a Praga. Nel 1939, durante i giorni dell’invasione tedesca di Boemia e Moravia, i coniugi Weber misero in salvo il loro figlio maggiore Hanuš trasferendolo... (continuer)
Když jsem ležel v Terezíně na té dětské marodce
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:23

Pieśń rozpaczy

Pieśń rozpaczy
[1943-44]
Scritta da Bela Bogaty (classe 1927), ebrea polacca, internata a Parschnitz, sotto campo del lager nazista di Gross-Rosen, oggi Rogoźnica, in Polonia.
Testo trovato su Memoria in scena

"Bela Bogaty nacque a Będzin (Slesia, Polonia) il 4 maggio 1927 da Moszek Bogaty e Sara Cwerin. Nel 1941 fu deportata presso Parschnitz, un subcampo di Gross–Rosen prevalentemente destinato all’internamento e lavoro coatto femminile: le sorveglianti erano guardie femminili inquadrate nelle SS. Il campo fu liberato il 9 maggio 1945 dalle truppe sovietiche.
Insieme alle compagne di prigionia Lena e Radassa (cognomi non pervenuti) Bela creò il canto Pieśń rozpaczy, utilizzando l’unico giorno al mese di riposo dai lavori forzati e stendendo clandestinamente il testo su un foglio di carta. Colpita da tubercolosi riuscì comunque a sopravvivere. Dopo la Guerra emigrò in Italia (dove si unì in matrimonio... (continuer)
W tym przeklętym szarym domie
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:55
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Merav pal e parochňa

anonyme
Merav pal e parochňa
[194?]
Anonima autrice romaní slovacca internata nel Zigeunerlager di Auschwitz–Birkenau, la sezione destinata agli zingari.
Testo trovato su Memoria in scena

"Il Terzo Reich avviò nei confronti del popolo romaní (comunemente definito roma, o gypsies in inglese, cigány per gli ungheresi, zigeuner in tedesco), una politica fortemente discriminatoria, mediante persecuzioni e deportazioni. I primi roma arrivarono ad Auschwitz nel 1941; da fine febbraio 1943 numerose famiglie roma furono alloggiate presso lo Zigeunerlager in Auschwitz–Birkenau. Numerosi roma di Amburgo, Cecoslovacchia e Polonia furono deportati a Belzéc e alloggiati presso una tenuta agricola nel campo; il governatore di Lublino Ernst Zörner dispose che Belzéc divenisse il principale lager dei roma. Da Belzéc circa 1.000 roma furono trasferiti presso il campo di lavori forzati di Krychow (Sobibór) e infine a Treblinka. Altri... (continuer)
Merav pal e parochňa,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:30
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Pregon para el pueblo

Pregon para el pueblo
2018
Energia positiva
Ya estamos cansados de tanto maltrato 
(continuer)
envoyé par Dq82 17/1/2019 - 21:29
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La città vecchia

La città vecchia
Dennis Criteser, De André in English, 2014


"La città vecchia" is set in old Genoa where De André spent much time, with its little back alleyways, bars, prostitutes, and the hard lives of the poor people and criminals who lived there on the margins of society, the opposite of what De André experienced with his own upper-middle class upbringing. The song was inspired by a poem of the same name by Umberto Saba set in the port zone of Trieste. And the first two lines are quite similar to lines from a poem by Jacques Prévert, "Embrasse moi": "The sun of the good Lord doesn't shine on our parts/It already has too much to do in the rich quarters." Throughout his songwriting career, De André regularly took inspiration from and borrowed from other works of literature and music. (Translation notes: 1. "Giunone" is "Juno," but "By Jove!" is the common English expression. 2. In Italy, pensioners receive their checks on the 27th of every month.) - Dennis Criteser
THE OLD CITY
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 11/1/2019 - 00:46
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Shipbuilding

Shipbuilding
Non sapevo niente di tutto quello che c'era dietro al testo di una canzone dolcissima (da ragazzi la ballavamo come 'lento') e che nel mio primo tentativo di interpretazione (una semplice traduzione automatica) mi era completamente sfuggito.
Non posso che dirvi grazie per l'opportunita' che mi avete dato di capire e apprezzare ancora di piu' l'autore. Da oggi assocero' questa bella lirica ad un altro artista che sogna e ci fa sognare un mondo libero dalle guerre (Mihyazaky con i suoi cartoni).
Un saluto.
Cesare 11/1/2019 - 00:06
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Panico

Panico
Stupenda.
Riccardo Venturi 10/1/2019 - 21:40
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Grândola, vila morena

Grândola, vila morena
Versão sarda 1 / Versione sarda 1 / Sardinian version 1 / Version sarde 1 / Sardiniankielinen versio 1:
Giorgio Pinna

"La lingua sarda ha diverse varianti,tutte storicamente ed etnicamente valide, per cui ho cercato una giusta ed equilibrata via di mezzo che renda giustizia alle diverse possibili versioni." - Giorgio Pinna
Grandula bidda mouriska
(continuer)
10/1/2019 - 14:45
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I lupi

I lupi
Sono d'accordo con Leti e Stefano Sgad, Ivan è stato il più grande cantastorie tra i cantautori italiani (e non sono d'accordo con RV sull'ermetismo dei testi, che sono in genere molto comprensibili). "I lupi" sono un racconto per quadri del secolo breve italiano, almeno fino ai primi anni del secondo dopoguerra.
L'episodio della signora che chiede al reduce dalla Russia se ha visto suo figlio si ritrova molto simile nel libro di Eugenio Corti. Però il libro di Corti esce nel 1983, "I lupi" esce nel 1977. Può darsi che tutti e due si siano ispirati allo stesso episodio. Oppure Ivan conobbe Corti che gli raccontò l'episodio (Corti effettivamente fu un reduce dalla campagna di Russia, e probabilmente quell'episodio è autobiografico). Oppure Ivan lo lesse in qualche altro scritto di Corti. Corti cominciò a scrivere "Il cavallo rosso" nel 1972, anche a partire da materiale precedente (ad esempio... (continuer)
Stefano Deponti 10/1/2019 - 11:45
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Bella Ciao

anonyme
Bella Ciao
E' moralmente l'inno nazionale italiano.
9/1/2019 - 23:20
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They Come at Night

They Come at Night
ARRIVANO DI NOTTE
(continuer)
9/1/2019 - 22:58
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The Numbers

The Numbers
con solo una correzione perché gli "scintillatori" mi sembra una traduzione sbagliata di shimmers, io propongo "bagliori". Da notare che originariamente nel testo in questa pagina avevamo "chimeras" e non "shimmers".
I NUMERI
(continuer)
envoyé par Lorenzo 8/1/2019 - 21:52
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Ultimo discorso registrato

Ultimo discorso registrato
l'impressione è che nonostante l'ermetismo del ns Francesco
manca la poesia critica per sostenere la fatica di tutto questo "futuro che avanza" tutt'altro che rassicurante per tutti noi. Io credo che risentire dopo 30/40 anni queste canzoni non sia un solo esercizio di amarcord ma di intelligenza . La storia si ripete ma questa volta siamo soli , per adesso non sappiamo più cosa sia la solidarietà
l'empatia della lotta condivisa con altri per migliorare il tempo che abbiamo da vivere.
alessandro aste 8/1/2019 - 17:27
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La rosa bianca

La rosa bianca
A white rose is grown
(continuer)
envoyé par Caterina Cavallarin 7/1/2019 - 18:00
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Joe Glenton

Joe Glenton
JOE GLENTON
(continuer)
6/1/2019 - 13:33
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Arthur McBride

anonyme
Arthur McBride
La bella interpretazione di Ewan McLennan

adriana & Lorenzo 6/1/2019 - 11:44
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Nella mia ora di libertà

Nella mia ora di libertà
Non è una canzone contro la guerra ... è una canzone di guerra contro il sistema, in questo caso, nello specifico, il sistema giudiziario. Un altro, come al solito, capolavoro, di uno dei più grandi esponenti della musica Italiana, un cantautore come pochi. Sempre attuale. Ancora da capire. Frande Faber.
5/1/2019 - 20:33
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Dendrocronologia

Dendrocronologia
Chanson italienne – Dendrocronologia – Deproducers – 2017

De la rencontre de quatre producteurs : Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci et Riccardo Sinigallia – est né un projet novateur et rassembleur, une combinaison sans précédent de musique et de science. Deproducers est une sorte de collectif… Les Deproducers ont l’intention de mettre en musique sur scène des conférences scientifiques racontées d’une manière rigoureuse mais accessible.

Planetario, le premier chapitre, remonte à 2012 et combine la musique aux conférences spatiales de l’astrophysicien et directeur du Planétarium de Milan Fabio Peri. Le tout avec les images originales fournies par l’ESA pour le spectacle.
Botanica, le deuxième chapitre, est né en 2016 et crée une bande sonore organique et riche pour les incroyables révélations sur la vie secrète des plantes, racontées avec rigueur par Stefano Mancuso, un des plus... (continuer)
DENDROCHRONOLOGIE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/1/2019 - 18:28
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Savages

Savages

Barbari (Part I)
(continuer)
envoyé par DQ82 5/1/2019 - 17:17
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Il testamento di Tito

Il testamento di Tito
THE LATEST DECALOGUES di Arthur Hugh Clough

Thou shalt have one God only; who
Would be at the expense of two?
No graven images may be
Worshipp'd, except the currency:
Swear not at all; for, for thy curse
Thine enemy is none the worse:
At church on Sunday to attend
Will serve to keep the world thy friend:
Honour thy parents; that is, all
From whom advancement may befall:
Thou shalt not kill; but need'st not strive
Officiously to keep alive:
Do not adultery commit;
Advantage rarely comes of it:
Thou shalt not steal; an empty feat,
When it's so lucrative to cheat:
Bear not false witness; let the lie
Have time on its own wings to fly:
Thou shalt not covet; but tradition
Approves all forms of competition.
The sum of all is, thou shalt love,
If any body, God above:
At any rate shall never labour
More than thyself to love thy neighbour.

DECALOGO MODERNO di Arthur Hugh... (continuer)
Flavio Poltronieri 5/1/2019 - 17:01
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Tina

Tina
«Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa
di ieri, l'ultima rosa di ieri, la nuova rosa.
Riposa dolcemente, sorella.
La nuova rosa è tua, la nuova terra è tua:
ti sei messa una nuova veste di semente profonda
e il tuo soave silenzio si colma di radici.
Non dormirai invano, sorella.
Puro è il tuo dolce nome, pura la tua fragile vita:
di ape, ombra, fuoco, neve, silenzio, spuma,
d'acciaio, linea, polline, si è fatta la tua ferrea,
la tua delicata struttura.
Lo sciacallo sul gioiello del tuo corpo addormentato
ancora protende la penna e l'anima insanguinata
come se tu potessi, sorella, risollevarti
e sorridere sopra il fango.
Nella mia patria ti porto perché non ti tocchino,
nella mia patria di neve perché alla tua purezza
non arrivi l'assassino, né lo sciacallo, né il venduto:
laggiù starai in pace.
Lo senti quel passo,... (continuer)
Flavio Poltronieri 5/1/2019 - 16:30
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Claudio Lolli: Anna di Francia

Claudio Lolli: Anna di Francia
Omaggio a Claudio Lolli (Rosignoli-Nidi-Pelosi)



Scrive Rocco Rosignoli:
"Il 17 di agosto ci lasciava il grande cantore Claudio Lolli. Pochi giorni dopo io, Emanuele Nidi e Francesco Pelosi abbiamo voluto rivolgere il nostro saluto in musica a questo grande maestro, gigante della canzone. Il vuoto che lascia è enorme, ma lo è anche la sua eredità.
Il nostro saluto è stato semplice, discreto, emozionante. Una cerimonia laica per poche persone, svolta nella cornice del Tempietto d’Arcadia, qui al Parco Ducale, o meglio Pubblico, di Parma. Grazie alle riprese di Franco Lori possiamo mostrarvi la nostra esecuzione collettiva di “Anna di Francia” "
daniela -k.d.- 5/1/2019 - 15:20




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