Piazza, bella piazza
Il regista di "Missouri" era Arthur, non Sean.
Massimiliano Morosini 22/8/2018 - 14:22
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
Spero che si legga...è l'articolo pubblicato da "La Stampa" del 3 agosto 1966.
Saluti,
Vito
Saluti,
Vito
Vito Vita 22/8/2018 - 02:27
Da zero e dintorni
Ieri a Bologna, con Alessio Lega e Marco Rovelli, ho avuto l'immenso onore di imbracciare la chitarra in Sala Tassinari e di accompagnare Alessio in "Da zero e dintorni" per dare il nostro saluto al maestro Claudio Lolli. Ho visto una Bologna emozionata e commossa, e io ero molto emozionato a mia volta; non ero andato là con l'idea di suonare, ma era di certo il saluto migliore. È una di quelle cose che porterò nel mio cuore per tutta la vita. Grazie Alessio, ma soprattutto: grazie Claudio Lolli, per avermi accompagnato lungo tutta una vita, muovendomi l'animo tra rabbie, gioie, tristezza; mostrandomi il volto di un'epoca cruciale che non ho vissuto, mostrandomi come vive un uomo coerente con la propria arte, senza fare sconti né cercare alibi di comodo.
Rocco Rosignoli
Rocco Rosignoli
21/8/2018 - 23:11
We Work The Black Seam
Italian translation by Riccardo Venturi
Traduction italienne de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin italiankielinen käännös
20.08.2018 22:45
Traduction italienne de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin italiankielinen käännös
20.08.2018 22:45
LAVORIAMO INSIEME AI BACINI CARBONIFERI
(continuer)
(continuer)
20/8/2018 - 22:47
Questo è un grande paese
Questo è veramente un grande paese.
se ci nasci non hai diritti, se ci muori funerali di stato
durante i quali una tizia si fa il "selfie" con Salvini.
se ci nasci non hai diritti, se ci muori funerali di stato
durante i quali una tizia si fa il "selfie" con Salvini.
CCG Staff 20/8/2018 - 22:33
Frequenze
Chanson italienne – Frequenze – Claudio Lolli – 2009
Texte : Claudio Lolli
Note introductive du disque « Lovesongs »
Récitatif lors des spectacles
Accompagnement musical de Nicola Alesini et Claudio Capodacqua
Ce n’est pas une « chanson » au sens strict, mais plutôt la note introductive à un disque de chansons d’amour de 2009, Lovesongs, composé de 8 chansons pêchées parmi les nombreuses écrites par Claudio Lolli (la plus ancienne, Quello che mi resta, est de 1972 ; la plus récente, Dita de 1997). Accompagné par Nicola Alesini et Claudio Capodacqua, ses éternels copains de voyage, Claudio Lolli en a fait un récitatif lors les spectacles basés sur le disque, il y a quelques années. Nous le reproposons, seulement aujourd’hui, en présentant délibérément le texte comme s’il était en vers, justement ce jour où Claudio a commencé son voyage dans le Très vaste Néant, où ne le concernent plus... (continuer)
Texte : Claudio Lolli
Note introductive du disque « Lovesongs »
Récitatif lors des spectacles
Accompagnement musical de Nicola Alesini et Claudio Capodacqua
Ce n’est pas une « chanson » au sens strict, mais plutôt la note introductive à un disque de chansons d’amour de 2009, Lovesongs, composé de 8 chansons pêchées parmi les nombreuses écrites par Claudio Lolli (la plus ancienne, Quello che mi resta, est de 1972 ; la plus récente, Dita de 1997). Accompagné par Nicola Alesini et Claudio Capodacqua, ses éternels copains de voyage, Claudio Lolli en a fait un récitatif lors les spectacles basés sur le disque, il y a quelques années. Nous le reproposons, seulement aujourd’hui, en présentant délibérément le texte comme s’il était en vers, justement ce jour où Claudio a commencé son voyage dans le Très vaste Néant, où ne le concernent plus... (continuer)
FRÉQUENCES
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 20/8/2018 - 13:56
Wolf
Un interessantissimo progetto di studio dei lupi sull'Appennino rischia di essere interrotto in Toscana perché vaste parti del territorio demaniale saranno acquistate e recintate dal cravattaio di lusso Stefano Ricci. Consiglio a tutti intanto di passare una notte da lupi al Rifugio Diacci.
Lorenzo 20/8/2018 - 12:05
O Morte
Bella, anche se secondo me l'unico che si può permettere di dare del tu alla Morte è Vic Chesnutt
Lorenzo 19/8/2018 - 12:36
Ma chi ha detto che non c'è
La foto del Tasso a quando risale? Non ho mai visto la scritta sul muro almeno negli anni '80-'85.L'avrei riconosciuta subito e mi sarebbe piaciuto vederla...o forse e' una scritta piu' recente?
nicoletta longo 19/8/2018 - 05:29
Jesus Christ
dall'album tributo Folkways: A Vision Shared del 1998
One, two, three, four
(continuer)
(continuer)
17/8/2018 - 20:21
Respect
Addio alla più grande voce femminile del soul. Aretha Franklin è morta oggi a 76 anni
CCG Staff 16/8/2018 - 16:29
Bella Ciao
anonyme
a me sembra che in tutte le versioni manchi un pezzo che io conosco come seconda strofa, prima di "o partigiano, portami via..." che è "ho detto bella io vado via, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao. Ho detto bella, io vado via, vado a fare il partigian" che è un anello mancante alla narrazione.
marina 16/8/2018 - 15:22
Rosa canta e cunta
Il testo è stato scritto da Bernardino Giuliana, poeta nato e vissuto a San Cataldo (Caltanissetta), in una notte d'estate a casa dello stesso Giuliana, dove la cantante soggiornava spesso, e messo in musica seduta stante da Rosa Balistreri. Bernardino Giuliana fu un grande poeta ed interprete, amico di Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Mario Gori, ecc. Dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta ha scritto diverse sillogi (Ventu ca passa, Canti a Decano, Lungo il Salso) e tenuto numerosi recitals. In un concerto tenuto a Sortino, Rosa Balistreri presenta il brano e dichiara di averlo scritto assieme al suo amico Bernardino Giuliana.
michele.celeste@email.it 12/8/2018 - 17:45
Einheitsfrontlied
First, I don't quite see that this Einheitsfrontlied is an "anti-war" song. Couldn't it as well be seen as a pro-civil-war song?
Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Rainer Moeller 12/8/2018 - 01:16
Il bonzo
Buonasera...
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....
Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.
grazie per l'attenzione
Luca
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....
Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.
grazie per l'attenzione
Luca
9/8/2018 - 23:02
La java des bombes atomiques
Il est intéressant d'aller voir sur You Tube les très nombreuses versions françaises de cette Java des Bombes atomiques, qui est toujours reprise et reprise...
Par exemple :
ou
ou, ou, ou...
Il suffit de chercher un peu
Ainsi parlait Lucien Lane
Par exemple :
ou
ou, ou, ou...
Il suffit de chercher un peu
Ainsi parlait Lucien Lane
Lucien Lane 9/8/2018 - 18:40
Ti ricordi Nina
E CHIAMATELE MATTE!
Fosdinovo, 6 agosto 2018. Alessio Lega e Rocco Marchi presentano in concerto la nuova versione di E ti chiamaron matta, lo storico album di Gianni Nebbiosi riarrangiato a 46 anni dalla sua pubblicazione, a 10 anni dalla sua prima riproposizione e a 40 anni dalla legge Basaglia.
Due bambine, sotto il palco, se lo sono ballato tutto, dall'inizio alla fine. Da In un anno e più d'amore a Emigrato su in Germania. E non zampettato: proprio ballato, a tempo, con una grazia meravigliosa e strabiliante, seguendo la musica con circonvoluzioni e figure.
Non credo che il professor Gianni Nebbiosi se lo sarebbe, un giorno, mai immaginato. Destino ha voluto che fossi in posizione per riprenderli tutti e quattro, i due artisti che eseguivano quelle terribili e bellissime canzoni, e le due bambine che le ballavano.
E chiamatele matte!
[RV]
Due bambine, sotto il palco, se lo sono ballato tutto, dall'inizio alla fine. Da In un anno e più d'amore a Emigrato su in Germania. E non zampettato: proprio ballato, a tempo, con una grazia meravigliosa e strabiliante, seguendo la musica con circonvoluzioni e figure.
Non credo che il professor Gianni Nebbiosi se lo sarebbe, un giorno, mai immaginato. Destino ha voluto che fossi in posizione per riprenderli tutti e quattro, i due artisti che eseguivano quelle terribili e bellissime canzoni, e le due bambine che le ballavano.
E chiamatele matte!
[RV]
Riccardo Venturi 8/8/2018 - 19:57
Storia di Gino
Ciao! In realtà la storia non è inventata. Murubutu in un'intervista racconta di essersi ispirato ad un suo prozio che si chiamava Gino e che faceva il partigiano. Una storia che gli aveva raccontato sua nonna.
Ahmed Daoud 7/8/2018 - 23:22
Kinder (Sind so kleine Hände)
LAPSET (NIIN PIENET KÄDET)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 7/8/2018 - 07:43
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