Your article titled JEDWABNE features a photograph which allegedly presents the killing of Jews in Jedwabne. The photograph actually captures an event related to the liberation of Bergen-Belsen, a German concentration camp, in May 1945. The photograph accompanying the article presents a group of people watching how the camp barracks are being set on fire after the camp had been liberated by the British. This has been confirmed by the digitalised collection of Imperial War Museums.
Therefore, please remove the photograph from the article and publish a correciton note.
As reported by Mira Wszelaka, if you look closer on the picture, you will see British flag above the fire. It’s impossible to find it in Jedwabne in 1941. Therefore we removed the picture that is clearly not related to the events of 1941.
Chiedo scusa alla Polonia per la fotografia fuorviante, che comunque recava la didascalia "Una foto che descrive come potrebbe essersi presentato il pogrom a Jedwabne".
Bene ha fatto Mira Wszelaka a segnalare la cosa, e bene hanno fatto gli Admins a rimuoverla.
L'unico motivo per cui originariamente era stata inserita è che tutta la documentazione fotografica e processuale sul pogrom di Jedwabne fu distrutta.
Quell'atroce episodio è rimasto sepolto fino a tempi recenti e, quando è riemerso grazie a Jan T. Gross, non è stato preso molto bene in Polonia.
Credo che comunque sia storicamente inutile ritenere oggi che lo sterminio degli ebrei in Europa fu una responsabilità unicamente tedesca o dei soli nazisti: molti altri regimi e molti altri popoli contribuirono fattivamente al risultato, tra di essi gli italiani, i polacchi, gli ungheresi, i sovietici e ancora altri.
ho chiesto il significato del perché il pubblico si commuove quando sene EL CONDOR PASA, non mi interessa la politica.
La gente non piange per la destra o la sinistra. Nelle parole e nella musica di El Condor Pasa, deve esserci qualcosa che fa piangere il pubblico e non è certo la destra e la sinistra..
penso che sia lo scempio fatto dagli spagnoli nella cosiddetta "conquista del paradiso" da parte dei diavoli.
Mi pare importante sottolineare come una stessa intensa musica, quella di Zülfü Livaneli, abbia suscitato tanti testi diversi ma profondamente simili. Infatti ho la sensazione che l'originale non sia dedicato ad un eroe qualunque ma un eroe vero, Nâzım Hikmet, scomparso nel 1963 e grande amico di Bedri Rahmi Eyüboğlu; quello di Lefteris Papadopoulos è invece probabilmente dedicato a tutti i giovani martiri della dittatura in Grecia e recentemente Dalaras ne ha dedicato l'interpretazione a Vangelis Giakoumakis, un giovane cretese di vent'anni che dopo essere stato a lungo bullizzato e torturato da alcuni suoi compagni, all'inizio del 2015 fu ritrovato morto, non ho capito se suicidatosi o ucciso dai suoi stessi carnefici; “A les portes de l'oblit” è invece sicuramente dedicata ad Ovidi Montllor, prematuramente scomparso nel 1995.
Verificate se le mie intuizioni sono giuste o campate in aria (non mastico nè il turco, nè il greco, nè il catalano)...
A LES PORTES DE L'OBLIT (continuer)
envoyé par B.B. 4/4/2018 - 23:33
Moi aussi, mon ami, j'ai bu comme un trou, tant que je crois être Brigitte Bardot dans sa jeunesse... Veux tu coucher avec moi, mon petit ours?!?
B.B. (strafatto d'alcol, posseduto da Brigitte Bardot e trasformato in una French Drag Queen) 4/4/2018 - 23:44
Caro B.B. sarebbe interessante conoscere la verità, comunque nulla vieta di pensare che la canzone sia specificatamente pensata per Nazim Hikmet. Nel mio archivio ho tutti i dischi di Livaneli, nel 1978 gli ha consacrato un intero LP dal titolo " Nazım Türküsü".
Il brano che tu citi cantato da Maria Del Mar Bonet è presente anche nella raccolta in doppio CD tributo internazionale collettivo a Z.L. "Dünya Solistlerinden Livaneli Şarkıları" nel quale sono raccolte alcune delle canzoni di Livaneli registrate nel corso degli anni in molte lingue: spagnolo, catalano, greco, inglese, tedesco, arabo, olandese, giapponese, ebraico...l'Italia spicca per la versione di "Boyle olacak" allo....."Zecchino d'Oro" nella edizione del 2006:
...saremo mille voci
un coro che cantando cancellerà
le lingue, le distanze
non conteranno niente...
Caro Flavio, intanto è sempre un piacere leggerti. In particolare mi è piaciuto molto un tuo recente commento, davvero poetico, tra Jean Vigo, Leonard Cohen e Fabrizio De Andrè.
Quanto a "Il mio eroe", penso davvero che si tratti di Hikmet: "Quanta forza può rimanere dopo tredici anni di prigione?". E non fu al carcere e alla tortura il grande poeta proprio dal 1938 al 1950?
Per questo toglierei il brano dal percorso "Eroi" che, già dall'immagine che lo contraddistingue, raccoglie più che altro canzoni sulla "carne da cannone" che non ha saputo sottrarsi al proprio destino. Lo metterei invece in "Dalle galere del mondo" e in "Vittime della repressione" e anche nelle "Canzoni d'amore".
Caro B allora unisciti all'ipotetica combriccola infantile di "scampati (o scappati) chierichetti" o "teppistelli poetici del mancato altare"...
Io non mi destreggio nel sito, per cui qualsiasi tua decisione in merito alla collocazione delle canzoni mi trova d'accordo. Come avrai notato oggi ho avuto qualche attimo di tempo da dedicare a Livaneli e spero qualcuno ne sarà contento, è troppo poco conosciuto in Italia, proprio ora lo stò ascoltando cantare un pezzo probabilmente sulle censure, scritto e musicato dalla grande diva turca Sezen Aksu, "Hakim Bey" ovvero "Vostro Onore" che più o meno dice:
Voglio sporgere denuncia contro tutti i divieti. Anche se mi leghi la lingua, vostro onore, non la fermerai. Lascia che i poliziotti arrivino dagli avamposti ma la mia mente è in fuga e non verrà imprigionata. Non ti senti bene quando stai zitto, né quando non lo fai. Potrai fermare la lingua, vostro onore, ma non lo spirito nella carne. Non mettere ostacoli ala scrittura, non resisteranno.....
Il 2 aprile è morto Zbigniew Łapiński, l'ultimo del trio Kaczmarski, Gintrowski, Łapiński.
Un pianista, un compositore, un uomo... uno dei migliori amici di Jacek Kaczmarski.
Skriven på svenska av Riccardo Venturi
4./5. april 2018
Varning. Det är ingen “översättning”, det är bara mitt sätt at skriva någonting jag älskar på mitt systersmål. Svenskan är någonting jag griper ur luften varje jävladag jag lever.