L'Anonimo Toscano del XXI secolo 21/3/2018 - 16:23
Salvatore Quasimodo: Proserpina, Cyane
Non lontano dalle mura di Enna s'apre il Pergo,
lago d'acque profonde; mai il Caistro,
nelle sue onde fuggenti, ode canti di cigni
più di quello. Una selva corona le sue acque
e ne avvolge le rive, e le fronde come velo
allontanano l'impeto di Febo. I rami danno ombra
e l'umida terra fiori d'ogni specie:
là eterna è primavera. Mentre in quel bosco
giocava Proserpina cogliendo bianchi gigli e viole
con gioia di fanciulla, a gara con le amiche,
colmandone il grembo e i canestri, la vide Plutone
e subito l'amò e la rapì: tanto fu rapido amore.
Proserpina, impaurita, chiamava con voce dolente
la madre e le compagne, ma più la madre;
e poi che lacerata alle spalle pendeva la sua veste,
caddero dalla tunica sciolta tutti i fiori.
V'era tanta innocenza nella sua fresca età,
che per i fiori caduti fu in pena la fanciulla.
E intanto Plutone... (continuer)
George Michael, dopo averla incisa per la prima volta nell'album di cover jazzate Songs From The Last Century (1999), le rimase molto affezionato per tutta la vita (anche perchè questo, alla sua veneranda età, resta un brano perfettamente aderente alla poetica "di solidarietà sociale" disvelata dallo stesso cantautore britannico in forse poche ma assai significative canzoni come Praying For Time, Hand To Mouth e Crazyman Dance), cantandola ad esempio al concerto benefico Netaid (1999), al Pavarotti and Friends (2000) e da ultimo nel suo tour orchestrale Symphonica (2011-2012), oltre a scegliere la versione del Pavarotti and Friends come B-side del CD singolo An Easier Affair (2006).
Thanks to Juha Rämö (JR) for all the invaluable contributions (original lyrics, translations, videos and audio links) he has made and is still making to our website. It should be remarked that Juha's contributions are often in languages we normally don't have easy access to (first of all, his native Finnish).
Canzone che è di una bellezza tale da potersi considerare enciclopedica per il suo genere. Mi fa immaginare il vessato mediterraneo di adesso è il “mare che mormora per tutto il poema” a cui si riferiva Heine in merito all'ambientazione dell'Odissea... dove il mediterraneo viene descritto in un epico percorso di ritorno in patria, in cui il protagonista si trova in acque che non gli rispondono per volere di un dio e che lo portano in riva di terre straniere. Vi ricorda niente la situazione di Odisseo? Se sì, allora il poema è da considerarsi profetico per i giorni nostri, in cui fra l'altro utilizziamo l’espressione “odissea” per descrivere un viaggio difficile.
Grazie Eugenio Bennato (che poi eugenio e bennato sono due aggettivi che sono sinonimi fra loro) per questo capolavoro di brano e soprattutto di album che nel 2002 ci hai regalato!