Canzone per Giulio Regeni
Qua soffia un vento, come d'uragano,
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envoyé par Dq82 20/3/2018 - 23:21
Land of the Living
Album: The Red Thread (2004)
Late afternoon back in New York town
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20/3/2018 - 22:54
Parcours:
11 septembre: terrorisme à New York
Madre
2009
Taraneh Mousavi era una ragazza iraniana di 28 anni con capelli neri e occhi verdi.
Le sue tracce si perdono il 28 giugno quando viene arrestata insieme ai manifestanti vicino alla moschea di Ghoba. Taraneh non stava partecipando alla vicina manifestazione di protesta, si stava recando al centro di formazione e bellezza (BTE) dove segue dei corsi. Probabilmente la sua avvenenza ha attirato i poliziotti in borghese che l’hanno caricata insieme ad altri studenti manifestanti su una camionetta e portata al centro di detenzione. Tutti i detenuti sono stati smistati per il carcere di Evin o per la centrale di polizia di Nobonyad, mentre Taraneh è rimasta la sola nel centro di detenzione. Qui è stata stuprata ripetutamente e brutalmente dai poliziotti per diverse settimane.
Alcuni giorni fa la madre di Taraneh riceve una telefonata anonima da un agente governativo che le comunica che la... (continuer)
Taraneh Mousavi era una ragazza iraniana di 28 anni con capelli neri e occhi verdi.
Le sue tracce si perdono il 28 giugno quando viene arrestata insieme ai manifestanti vicino alla moschea di Ghoba. Taraneh non stava partecipando alla vicina manifestazione di protesta, si stava recando al centro di formazione e bellezza (BTE) dove segue dei corsi. Probabilmente la sua avvenenza ha attirato i poliziotti in borghese che l’hanno caricata insieme ad altri studenti manifestanti su una camionetta e portata al centro di detenzione. Tutti i detenuti sono stati smistati per il carcere di Evin o per la centrale di polizia di Nobonyad, mentre Taraneh è rimasta la sola nel centro di detenzione. Qui è stata stuprata ripetutamente e brutalmente dai poliziotti per diverse settimane.
Alcuni giorni fa la madre di Taraneh riceve una telefonata anonima da un agente governativo che le comunica che la... (continuer)
Madre, di ogni bene madre
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envoyé par Dq82 20/3/2018 - 22:50
The Bush Boys
Album - Rock That Babe. (2003)
Questa ironica canzone sulla dinastia Bush risale proprio a 15 anni fa, l'anno dell'invasione dell'Iraq, la guerra di cui ancora paghiamo le consguenze.
Questa ironica canzone sulla dinastia Bush risale proprio a 15 anni fa, l'anno dell'invasione dell'Iraq, la guerra di cui ancora paghiamo le consguenze.
Listen up folks the votes are in
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20/3/2018 - 22:41
Parcours:
George Walker Bush II
Black Velvet Band
[19° secolo]
Una ballata irlandese ottocentesca che Ewan MacColl imparò da Harry Cox negli anni 50
Poi nei suoi album "Bad Lads and Hard Cases - British Ballads of Crime and Criminals" (1957) e "Chorus From the Gallows" (1960), con Peggy Seeger
Una canzone tradizionale esistente in molteplici versioni, di cui la più famosa è forse quella dei Dubliners, risalente al 1967.
Il testo della versione di MacColl – insieme a molte altre – l'ho trovato sull'incommensurabile Mudcat Café
Una canzone che mi ha fatto venire subito in mente la scena dell'incontro tra Amsterdam (Leonardo DiCaprio) e la borseggiatrice Jenny (Cameron Diaz) in "Gangs of New York" di Martin Scorsese (2002), un film in cui, non a caso, la nascita di New York – e dell'America moderna - è descritta come una guerra feroce fra i Nativi, protestanti, e i Conigli Morti, cattolici, immigrati irlandesi.
Una ballata irlandese ottocentesca che Ewan MacColl imparò da Harry Cox negli anni 50
Poi nei suoi album "Bad Lads and Hard Cases - British Ballads of Crime and Criminals" (1957) e "Chorus From the Gallows" (1960), con Peggy Seeger
Una canzone tradizionale esistente in molteplici versioni, di cui la più famosa è forse quella dei Dubliners, risalente al 1967.
Il testo della versione di MacColl – insieme a molte altre – l'ho trovato sull'incommensurabile Mudcat Café
Una canzone che mi ha fatto venire subito in mente la scena dell'incontro tra Amsterdam (Leonardo DiCaprio) e la borseggiatrice Jenny (Cameron Diaz) in "Gangs of New York" di Martin Scorsese (2002), un film in cui, non a caso, la nascita di New York – e dell'America moderna - è descritta come una guerra feroce fra i Nativi, protestanti, e i Conigli Morti, cattolici, immigrati irlandesi.
In a neat little town they call Belfast
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envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2018 - 21:45
Il canto della marcia (Amore e libertà)
2018
Il canto nella marcia è l'omaggio che gli AK47 hanno voluto dedicare al Kurdistan attraverso le parole del poeta Sherko Bekas e quelle del cantautore armeno Aram Tigram. Dal Rojava alla Turchia, la libertà del popolo kurdo è la nostra libertà.
Abbiamo scritto, suonato e cantato il “Canto nella marcia (Amore e Libertà)”, una canzone sul Kurdistan, che catalizza i nostri cuori su una lotta giusta, senza se e senza ma. Il Kurdistan, è una regione vastissima abitata da circa 50 milioni di curdi, cui non viene riconosciuta la propria identità linguistica, culturale e di stato indipendente. L’Iraq, l’Iran, la Siria e la Turchia, occupano e si dividono la regione dei Curdi, esercitando un potere discriminatorio, che la Turchia in particolare – attualmente – sta imponendo con la forza della violenza cieca, bombardando le città che maggiormente alimentano la resistenza. E la Turchia, la dittatura... (continuer)
Il canto nella marcia è l'omaggio che gli AK47 hanno voluto dedicare al Kurdistan attraverso le parole del poeta Sherko Bekas e quelle del cantautore armeno Aram Tigram. Dal Rojava alla Turchia, la libertà del popolo kurdo è la nostra libertà.
Abbiamo scritto, suonato e cantato il “Canto nella marcia (Amore e Libertà)”, una canzone sul Kurdistan, che catalizza i nostri cuori su una lotta giusta, senza se e senza ma. Il Kurdistan, è una regione vastissima abitata da circa 50 milioni di curdi, cui non viene riconosciuta la propria identità linguistica, culturale e di stato indipendente. L’Iraq, l’Iran, la Siria e la Turchia, occupano e si dividono la regione dei Curdi, esercitando un potere discriminatorio, che la Turchia in particolare – attualmente – sta imponendo con la forza della violenza cieca, bombardando le città che maggiormente alimentano la resistenza. E la Turchia, la dittatura... (continuer)
L'amore chiama l'amore
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envoyé par Dq82 20/3/2018 - 21:11
Parcours:
Du Kurdistan
Livččen riidalit hearráiguin
[1976]
Musica / Music / Musique / Musihkka / Musik / Musikka: Åsa Blind
Testo / Lyrics / Paroles / Sánit / Text / Sanat: Mikkel Utsi
From the 1976 album De čábba niegut runiidit by Åsa Blind, Jaakko Gauriloff and Nils-Aslak Valkeapää
Sincere thanks to Åsa Blind for her help with the Sami lyrics and for her Swedish translation of them / Ett varmt tack till Åsa Blind för hennes hjälp med den samiska sångtexten och för hennes svenska översättning av den.
Heartiest congratulations to the Antiwarsongs staff for 15 years of great work. [JR]
Un ringraziamento sincero a Åsa Blind per il suo aiuto con il testo Sami e per la sua traduzione svedese. Congratulazioni di cuore allo staff di Canzoni Contro la Guerra per il 15 anni di grande lavoro.[JR]
Drowning Reindeer, Drowning Homes – Indigenous Sámi and Hydroelectricity
"This is a book regarding violence that was done against land, nature... (continuer)
Musica / Music / Musique / Musihkka / Musik / Musikka: Åsa Blind
Testo / Lyrics / Paroles / Sánit / Text / Sanat: Mikkel Utsi
From the 1976 album De čábba niegut runiidit by Åsa Blind, Jaakko Gauriloff and Nils-Aslak Valkeapää
Sincere thanks to Åsa Blind for her help with the Sami lyrics and for her Swedish translation of them / Ett varmt tack till Åsa Blind för hennes hjälp med den samiska sångtexten och för hennes svenska översättning av den.
Heartiest congratulations to the Antiwarsongs staff for 15 years of great work. [JR]
Un ringraziamento sincero a Åsa Blind per il suo aiuto con il testo Sami e per la sua traduzione svedese. Congratulazioni di cuore allo staff di Canzoni Contro la Guerra per il 15 anni di grande lavoro.[JR]
Drowning Reindeer, Drowning Homes – Indigenous Sámi and Hydroelectricity
"This is a book regarding violence that was done against land, nature... (continuer)
Livččen riidalit hearráiguin
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envoyé par Juha Rämö 20/3/2018 - 13:44
Parcours:
Guerre à la Terre
La complainte de Manda
[1964]
Scritta da Jean Arnulf e Alain Goraguer
Nel secondo album di Jean Arnulf
Scritta da Jean Arnulf e Alain Goraguer
Nel secondo album di Jean Arnulf
Ma mère me l'avait dit souvent
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envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2018 - 13:00
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Le bonheur
[1948]
Parole e musica di Jean Villard, detto Gilles, e Albert Urfer.
Interpretata dal duo Gilles & Urfer in un loro récital realizzato probabilmente nel 1965
Testo trovato su J'ai la mémoire qui chante
Parole e musica di Jean Villard, detto Gilles, e Albert Urfer.
Interpretata dal duo Gilles & Urfer in un loro récital realizzato probabilmente nel 1965
Testo trovato su J'ai la mémoire qui chante
Quand l’aurore aux accents
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envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2018 - 10:18
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
La mienne à moi
[1966]
Parole di Martine Merri, compagna di Arnulf
Musica di Jean Arnulf
Parole di Martine Merri, compagna di Arnulf
Musica di Jean Arnulf
La mienne à moi, tous mes amours
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envoyé par Bernart Bartleby 20/3/2018 - 09:53
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre, Déserteurs
Kłótnia druidów
Una poesiola a là Pasquino in attesa di musicare :)
Breslavia, 18 marzo 2018
Breslavia, 18 marzo 2018
Anonim polski z XXI w.
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envoyé par Krzysiek 20/3/2018 - 02:29
Stranizza d'amuri
Traduzione spagnola da:
Franco Battiato - Letras en español
Come segnalato da Oliviero, che ringraziamo, nella traduzione c'era un errore che abbiamo corretto:
I mosconi "ci" volavano sopra, intesi come "volavano sopra ai "bisogni dei carrettieri", non sopra a "noi" (cioè ai bambini che giocavano).
Quindi "nosostros" è sbagliato.
Franco Battiato - Letras en español
Come segnalato da Oliviero, che ringraziamo, nella traduzione c'era un errore che abbiamo corretto:
I mosconi "ci" volavano sopra, intesi come "volavano sopra ai "bisogni dei carrettieri", non sopra a "noi" (cioè ai bambini che giocavano).
Quindi "nosostros" è sbagliato.
EXTRAÑEZA DE AMOR
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envoyé par Riccardo Venturi 14/3/2018 - 01:18
Non è finita a Piazzale Loreto
Chanson italienne – Non è finita a Piazzale Loreto – Fausto Amodei – 1971
Texte et musique : Fausto Amodei
Pour ceux qui croient que le fascisme est mort avec Mussolini, oh oui,
Pour ceux qui croient que Berlusconi (Salvini et tutti quanti) n’est pas fasciste, mais si !
Dialogue maïeutique
Salut à toi, Lucien l’âne mon ami, toi qui viens de si loin dans le temps, de tellement loin que personne ne s’en souvient, que nul ici n’en saurait dire le début, même pas toi. Eh bien, Lucien l’âne mon ami, j’imagine que tu sais ce qu’est la place Loreto et ce à quoi elle renvoie dans la chanson et dans l’histoire de l’Italie contemporaine.
Évidemment, Marco Valdo M.I. mon ami, que je le sais parfaitement bien, mais j’aimerais entendre ton explication, car il s’agit là d’un symbole important. Disons quand même que c’est une place de Milan où l’on a pendu des gens au sortir de la guerre.
C’est d’elle... (continuer)
Texte et musique : Fausto Amodei
Pour ceux qui croient que le fascisme est mort avec Mussolini, oh oui,
Pour ceux qui croient que Berlusconi (Salvini et tutti quanti) n’est pas fasciste, mais si !
Dialogue maïeutique
Salut à toi, Lucien l’âne mon ami, toi qui viens de si loin dans le temps, de tellement loin que personne ne s’en souvient, que nul ici n’en saurait dire le début, même pas toi. Eh bien, Lucien l’âne mon ami, j’imagine que tu sais ce qu’est la place Loreto et ce à quoi elle renvoie dans la chanson et dans l’histoire de l’Italie contemporaine.
Évidemment, Marco Valdo M.I. mon ami, que je le sais parfaitement bien, mais j’aimerais entendre ton explication, car il s’agit là d’un symbole important. Disons quand même que c’est une place de Milan où l’on a pendu des gens au sortir de la guerre.
C’est d’elle... (continuer)
NON, ÇA N’EST PAS FINI PLACE LORETO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/3/2018 - 19:05
Puviri surfarara sbinturati
anonyme
È un canto popolare INALIABILE.
Patrimonio popolare immateriale UNESCO
Racconta la dignità dei Poveri
Patrimonio popolare immateriale UNESCO
Racconta la dignità dei Poveri
elioregazzoni@virgilio.it 11/3/2018 - 20:55
Me queda la palabra
by Diafana Krina / Διάφανα Κρίνα [1998]
ΚΑΤΑΡΧΗΝ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Disposable Hero 10/3/2018 - 22:41
Questo mio amore (Una cosa già detta), nota anche come Vorrei dirtelo tutto d'un fiato
Versione di Beniamino Ricotta, in arte Mino Macrò, laziale emigrato a Milano. Visse di espedienti e fece anche il protettore, mestiere che gli valse la galera. Uscito di prigione si guadagnava da vivere facendo il musicista di strada. Fu ritrovato morto per fame una notte del 1965. Aveva 32 anni.
B.B. 10/3/2018 - 21:27
La Lega (Sebben che siamo donne)
anonyme
Sebben che siamo donne
(continuer)
(continuer)
envoyé par luisa rizzo 8/3/2018 - 08:09
Nessuna razza
È sbagliata... Non è "ladro" ma "Lambro" e non è "nella" ma "della" piazza...
Patrizia 7/3/2018 - 21:17
To Youth (My Sweet Roisin Dubh)
Alla Rosa Nera d’Irlanda -contrapposta idealmente alla Rosa Rossa della Casata Tudor (la rosa dei Lancaster)- sono dedicate un paio di canzoni, la prima scritta da un bardo del XVI/XVII secolo in gaelico irlandese.
Róisín Dubh (= little black rose) è Rosalinda, una fanciulla dal nome di Piccola Rosa, l’allegoria dell’Irlanda, una parola in codice coniata alla fine del Cinquecento/inizi Seicento: la rosa nera era un tempo una rosa di un colore rosso cupo, molto scuro, la rosa gotica per eccellenza associa alla morte. E tuttavia nel linguaggio dei fiori ottocentesco presenta molteplici significati: è sia la fine che l’inizio di un drastico cambiamento, una rinascita.
Questo testo contemporaneo è da leggersi anche come il canto dell'emigrante che lascia l'Irlanda intossicata dalla povertà e dalle lotte fratricide.
Terre Celtiche
Róisín Dubh (= little black rose) è Rosalinda, una fanciulla dal nome di Piccola Rosa, l’allegoria dell’Irlanda, una parola in codice coniata alla fine del Cinquecento/inizi Seicento: la rosa nera era un tempo una rosa di un colore rosso cupo, molto scuro, la rosa gotica per eccellenza associa alla morte. E tuttavia nel linguaggio dei fiori ottocentesco presenta molteplici significati: è sia la fine che l’inizio di un drastico cambiamento, una rinascita.
Questo testo contemporaneo è da leggersi anche come il canto dell'emigrante che lascia l'Irlanda intossicata dalla povertà e dalle lotte fratricide.
Terre Celtiche
ALLA GIOVENTÙ (MIA FRAGRANTE ROSA NERA )
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envoyé par Cattia Salto 7/3/2018 - 13:50
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È costellata di silenzi, depistaggi e verità nascoste, la ricerca della verità sull’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano sequestrato e ucciso in Egitto tra gennaio e febbraio 2016. La collaborazione giudiziaria tra la procura egiziana e i pm di Roma, è caratterizzata da un andamento incerto fin dal ritrovamento del corpo, il tardo pomeriggio del 3 febbraio, in un fosso che costeggia l’autostrada Cairo – Alessandria. Per l’Italia è un brusco risveglio. Il giovane ricercatore di Fiumicello, 28 anni appena compiuti, era scomparso la sera del 25 gennaio mentre si recava ad un appuntamento con un amico, il professore Gennaro Gervasio, dell’Università britannica del Cairo. Insieme avrebbero dovuto andare ad una festa a casa di amici. Ma Giulio non si presenterà mai all’appuntamento. Da quella sera del 25 gennaio, quinto anniversario della rivoluzione in Egitto, di lui si perde... (continuer)