Diarsera posi un giglio, ovvero E cinquecento catenelle d'oro
anonyme
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/1/2018 - 22:06
Ogalla, Ogallala
Ogalla, Ogallala
Chanson française – Ogalla, Ogallala – Marco Valdo M.I. – 2018
Dialogue maïeutique
Oh la la, oh la la, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre est-ce là ? De quoi elle cause la chanson-là ?
Je me doutais que tu allais faire une pareille réflexion, Lucien l’âne mon ami et comme on peut l’imaginer, j’ai une réponse à te donner, dont j’espère qu’elle ne te décevra pas. En premier lieu, ce n’est pas « Oh la la Oh la la » le titre de la chanson, c’est « Ogalla, Ogallala ». Et ça change tout, même si je dois reconnaître qu’en écho, il y a bien l’expression que tu avances qui laisse entendre qu’il y aurait un drame qui se jouerait. Et pour un drame, c’en est un et un drame à rebondissements qui n’est pas près de finir. Venons en au fait : l’Ogallala du titre n’est la petite ville du Nebraska, à laquelle tu pensais certainement, mais une gigantesque nappe aquifère (Ogallala aquifer)... (continuer)
Chanson française – Ogalla, Ogallala – Marco Valdo M.I. – 2018
Dialogue maïeutique
Oh la la, oh la la, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre est-ce là ? De quoi elle cause la chanson-là ?
Je me doutais que tu allais faire une pareille réflexion, Lucien l’âne mon ami et comme on peut l’imaginer, j’ai une réponse à te donner, dont j’espère qu’elle ne te décevra pas. En premier lieu, ce n’est pas « Oh la la Oh la la » le titre de la chanson, c’est « Ogalla, Ogallala ». Et ça change tout, même si je dois reconnaître qu’en écho, il y a bien l’expression que tu avances qui laisse entendre qu’il y aurait un drame qui se jouerait. Et pour un drame, c’en est un et un drame à rebondissements qui n’est pas près de finir. Venons en au fait : l’Ogallala du titre n’est la petite ville du Nebraska, à laquelle tu pensais certainement, mais une gigantesque nappe aquifère (Ogallala aquifer)... (continuer)
Trois ères glaciaires,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/1/2018 - 21:24
James Raeburn
anonyme
[prima metà 800 o precedente]
Canzone tradizionale scozzese che racconta un episodio di trasferimento forzato in una colonia penale in Oceania.
Il riferimento alla (Nuova) Caledonia situa la canzone a prima del 1853, quando quell’isola passò dal controllo britannico a quello francese.
Interpretata artisti come Ewan MacColl, Martyn Wyndham-Read, The Tannahill Weavers, The Corries e molti, molti altri.
Pare che James (o Jamie) Raeburn fosse un panettiere, condannato alla colonia penale per un piccolo furto, benchè si fosse sempre professato innocente. Un reato da poco, o addirittura non commesso, poteva costare allora il trasporto vero le colonie, un metodo sbrigativo con cui le classi dirigenti si procuravano manodopera a basso costo per le loro avventure coloniali.
Nell’edizione del 1901 della raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland: With Many Old and Familiar Melodies”, a... (continuer)
Canzone tradizionale scozzese che racconta un episodio di trasferimento forzato in una colonia penale in Oceania.
Il riferimento alla (Nuova) Caledonia situa la canzone a prima del 1853, quando quell’isola passò dal controllo britannico a quello francese.
Interpretata artisti come Ewan MacColl, Martyn Wyndham-Read, The Tannahill Weavers, The Corries e molti, molti altri.
Pare che James (o Jamie) Raeburn fosse un panettiere, condannato alla colonia penale per un piccolo furto, benchè si fosse sempre professato innocente. Un reato da poco, o addirittura non commesso, poteva costare allora il trasporto vero le colonie, un metodo sbrigativo con cui le classi dirigenti si procuravano manodopera a basso costo per le loro avventure coloniali.
Nell’edizione del 1901 della raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland: With Many Old and Familiar Melodies”, a... (continuer)
My name is James Raeburn. In Glasgow I was born,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/1/2018 - 17:06
Paul Verlaine: Chanson d’automne
AŬTUNA KANTO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Corsetti 30/1/2018 - 16:26
Piazza Barberina
anonyme
Nel 1958 al liceo Virgilio di Roma un amico tradusse in greco la strofetta:
Coreveno, coreveno
pareveno pompieri
questi quattro culattieri
de ‘ste guardie de città.
Coreveno, coreveno
pareveno pompieri
questi quattro culattieri
de ‘ste guardie de città.
ἔδραμων καί ἔδραμον
(continuer)
(continuer)
envoyé par lucio versino 30/1/2018 - 15:49
Парус (Песня беспокойства)
LAULU RAUHATTOMUUDESTA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 30/1/2018 - 12:16
Peace and Harmony
io veramente non mi capacito di cosa abbiamo in questo sito...
Lorenzo 29/1/2018 - 23:06
Schooldays Over, Come on Then John
[1960]
Parole di Ewan MacColl
Musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger
In "The Big Hewer - A Radio Ballad About Britain's Coal Miners", trasmissione radiofonica in onda nel 1960 sulla BBC Radio, prodotta da Charles Parker (1919-1980), scrittore, cantante ed attore teatrale. Il disco è del 1967, poi riedito nel 1999.
Si tratta della quarta di otto emissioni curate da MacColl e dalla Seeger tra il 1957 ed il 1964.
La coppia si avvalse della collaborazione di artisti prestigiosi, come Dave Swarbrick, A. L. Lloyd, Ian Campbell, Isla Cameron e Louis Killen.
Interpreta da molti, tra cui i Dubliners, i Chieftains, Dick Gaughan, Damien Dempsey, i Clancy Brothers,...
Pitman e collier sono entrambi sinonimi di miner, tre modi diversi che l'inglese ha per indicare il minatore del carbone...
Parole di Ewan MacColl
Musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger
In "The Big Hewer - A Radio Ballad About Britain's Coal Miners", trasmissione radiofonica in onda nel 1960 sulla BBC Radio, prodotta da Charles Parker (1919-1980), scrittore, cantante ed attore teatrale. Il disco è del 1967, poi riedito nel 1999.
Si tratta della quarta di otto emissioni curate da MacColl e dalla Seeger tra il 1957 ed il 1964.
La coppia si avvalse della collaborazione di artisti prestigiosi, come Dave Swarbrick, A. L. Lloyd, Ian Campbell, Isla Cameron e Louis Killen.
Interpreta da molti, tra cui i Dubliners, i Chieftains, Dick Gaughan, Damien Dempsey, i Clancy Brothers,...
Pitman e collier sono entrambi sinonimi di miner, tre modi diversi che l'inglese ha per indicare il minatore del carbone...
Schooldays over, come on then John
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2018 - 21:42
Büyü
Traduzione inglese di zel.ayik (L.Trans.)
English Translation by zel.ayik (L.Trans.)
GROW UP
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 29/1/2018 - 20:26
Through The Barricades
Finalmente una buona traduzione di questo magnifico testo.
Bibo 29/1/2018 - 19:16
For Anja
2014
For Anja
For Anja, è infatti un omaggio alle vittime dell'Olocausto, in particolare a coloro che pur essendo sopravvissuti allo sterminio sono stati schiacciati dal peso delle atrocità di cui sono stati testimoni, e forse dal peso di una colpa oscura, quella di essere usciti vivi da uno dei più grandi massacri della storia. For Anja trae ispirazione dal fumetto di Art Spiegelman, Maus, che nella leggerezza dello stile fumettistico riesce ad esprimere l'enormità della tragedia dell'Olocausto.
In questa storia si muove in sordina la figura di Anja Spiegelman (Andzia Zylberberg), madre dell'autore, una donna fragile, comune, certamente non un'eroina, che malgrado la sua fragilità riesce tuttavia a sopravvivere all'internamento nel campo di Auschwitz.
Nel 1968 si toglierà la vita, compiendo una scelta difficile da comprendere eppure condivisa con molti altri che come lei erano scampati allo sterminio.
altoadige.it
For Anja
For Anja, è infatti un omaggio alle vittime dell'Olocausto, in particolare a coloro che pur essendo sopravvissuti allo sterminio sono stati schiacciati dal peso delle atrocità di cui sono stati testimoni, e forse dal peso di una colpa oscura, quella di essere usciti vivi da uno dei più grandi massacri della storia. For Anja trae ispirazione dal fumetto di Art Spiegelman, Maus, che nella leggerezza dello stile fumettistico riesce ad esprimere l'enormità della tragedia dell'Olocausto.
In questa storia si muove in sordina la figura di Anja Spiegelman (Andzia Zylberberg), madre dell'autore, una donna fragile, comune, certamente non un'eroina, che malgrado la sua fragilità riesce tuttavia a sopravvivere all'internamento nel campo di Auschwitz.
Nel 1968 si toglierà la vita, compiendo una scelta difficile da comprendere eppure condivisa con molti altri che come lei erano scampati allo sterminio.
altoadige.it
What were you thinking while passing those gates,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 29/1/2018 - 11:52
Parcours:
Camps d'extermination
Il diritto di amare
2009
Passaggi segreti
Lettera di una madre in carcere alla figlia. Il video è girato nel carcere di massima sicurezza di Ivrea
Passaggi segreti
Lettera di una madre in carcere alla figlia. Il video è girato nel carcere di massima sicurezza di Ivrea
E se la vita vera fosse qui
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 29/1/2018 - 11:41
Parcours:
Des prisons du monde
Supper's Ready
Il mio giudizio da Ascoltatore dei Genesis dal 1980 (scoperti con Duke regalatomi al compleanno) è che Supper’s Ready rappresenti la poliedricità massima di Peter Gabriel nella sua infinita tavolozza canora. Ma quale cantante progressive di quegli anni poteva sfoggiare un tale tange di voci?
Pensate alla morbidezza della sua voce nella prima parte del pezzo, le mille voci di Willow Farm e allo stesso tempo alla potenza vocale espressa con 9/8 e il finale maestoso con un urlo degno del miglior cantante hard rock .............
Nota di tristezza: con tutto il bene che gli si possa volere, ma quando mai Phil Collins ha avuto quella potenza
Pensate alla morbidezza della sua voce nella prima parte del pezzo, le mille voci di Willow Farm e allo stesso tempo alla potenza vocale espressa con 9/8 e il finale maestoso con un urlo degno del miglior cantante hard rock .............
Nota di tristezza: con tutto il bene che gli si possa volere, ma quando mai Phil Collins ha avuto quella potenza
Augusto 29/1/2018 - 08:07
אונדזער שטעטל ברענט
Moni Ovadia, Binario 21 della stazione centrale di Milano.
CCG/AWS Staff 28/1/2018 - 18:06
East Kilbride
[2018]
Live in Huston
A friend in Berlin sent me a story about how the entire Chilean Air Force was essentially grounded for a time as a result of the actions of union engineers in Scotland who refused to repair the engines of their fighter jets after the 1973 coup.
Live in Huston
A friend in Berlin sent me a story about how the entire Chilean Air Force was essentially grounded for a time as a result of the actions of union engineers in Scotland who refused to repair the engines of their fighter jets after the 1973 coup.
Jet fighters bombed the palace, we all watched it on TV
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 28/1/2018 - 10:47
A Brief History of Jerusalem
[2018]
It's been in the news a lot lately, since Trump announced his plan to move the US embassy from Tel Aviv to Jerusalem. So here's a little history for those who don't know.
It's been in the news a lot lately, since Trump announced his plan to move the US embassy from Tel Aviv to Jerusalem. So here's a little history for those who don't know.
From the frozen north with shields and swords
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 28/1/2018 - 10:38
Il giorno della terra
[1988]
Parole di Alfredo Rapetti, in arte Cheope, paroliere, e di Alessandro Pizzamiglio, in arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
Nell'album di esordio di Alessandro Bono, eponimo.
Una canzone dedicata all'Intifada e al popolo palestinese.
Parole di Alfredo Rapetti, in arte Cheope, paroliere, e di Alessandro Pizzamiglio, in arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
Nell'album di esordio di Alessandro Bono, eponimo.
Una canzone dedicata all'Intifada e al popolo palestinese.
Campi arati dal dolore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/1/2018 - 22:14
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Oppure no
[1994]
Parole di Alessandro Pizzamiglio, arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco
Alessandro Bono partecipò a tre edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima quella del 1994. dove presentò questa "Oppure no". La sua esibizione fu parecchio criticata, "stonato", dissero. Ma pochi sapevano che Alessandro Bono era gravemente ammalato. Morì poche settimane dopo a soli 30 anni, stroncato dall'AIDS.
Propongo questa canzone - pressochè dimenticata, come il suo autore - per via soprattutto delle prime tre strofe ma anche per altro:
"La canzone di Bono parlava di tempo che scorre inesorabile, di futuro incerto, vita precaria, di sentimenti che il futuro rischia di spazzare via. Incomprensibile per una generazione rampante, che correva verso il domani senza macchia e senza paura... Parlava di un ragazzo... (continuer)
Parole di Alessandro Pizzamiglio, arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco
Alessandro Bono partecipò a tre edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima quella del 1994. dove presentò questa "Oppure no". La sua esibizione fu parecchio criticata, "stonato", dissero. Ma pochi sapevano che Alessandro Bono era gravemente ammalato. Morì poche settimane dopo a soli 30 anni, stroncato dall'AIDS.
Propongo questa canzone - pressochè dimenticata, come il suo autore - per via soprattutto delle prime tre strofe ma anche per altro:
"La canzone di Bono parlava di tempo che scorre inesorabile, di futuro incerto, vita precaria, di sentimenti che il futuro rischia di spazzare via. Incomprensibile per una generazione rampante, che correva verso il domani senza macchia e senza paura... Parlava di un ragazzo... (continuer)
Verrà un giorno in cui vivrò
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/1/2018 - 22:00
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Die Kinder von Izieu
Di tutti i crimini commessi dai nazisti, quello di Izieu - nel mio cuore - è il più abominevole, spregevole, assurdo.
Credo che nessuno abbia il dovere di perdonare. E nessuno il diritto di esser mai perdonato.
Francesca
Credo che nessuno abbia il dovere di perdonare. E nessuno il diritto di esser mai perdonato.
Francesca
Francesca Carlucci 27/1/2018 - 19:36
Rumours of War
(1984)
Album: Russians & Americans
Al Stewart / Peter White
Album: Russians & Americans
Al Stewart / Peter White
We met on the beach amid rumours of war
(continuer)
(continuer)
27/1/2018 - 18:10
Italien-Chanson
Chanson allemande – Italien-Chanson – Joachim Ringelnatz (Hans Gustav Bötticher) – 1926
« Qui va là ? », je hurle. Il me répond : « Je suis Joachim Ringelnatz, je suis Allemand, mais antifasciste ! Ne tirez pas ! »… Je le fais passer. Nous nous embrassons. C’est pas plus mal que chez eux tous ne sont pas des « nazis schmazi »…
Joachim Ringelnatz était un écrivain, un carbarettiste, un poète, et il peignait aussi. Il inventa un personnage littéraire, le matelot Kuddel Daddeldu, qui était un peu son alter ego, anarchiste et anti-autoritaire. Il mourut peu après la venue du nazisme, mais dans les temps pour se voir qualifié d’artiste « dégénéré ». Beaucoup de sa production fut détruite dans les années qui suivirent sa disparition.
Cette poésie-chanson sur l’Italie fasciste est datée de 1926 et c’est un véritable instantané de ces années, celles de l’assassinat de Matteotti, de l’institution... (continuer)
« Qui va là ? », je hurle. Il me répond : « Je suis Joachim Ringelnatz, je suis Allemand, mais antifasciste ! Ne tirez pas ! »… Je le fais passer. Nous nous embrassons. C’est pas plus mal que chez eux tous ne sont pas des « nazis schmazi »…
Joachim Ringelnatz était un écrivain, un carbarettiste, un poète, et il peignait aussi. Il inventa un personnage littéraire, le matelot Kuddel Daddeldu, qui était un peu son alter ego, anarchiste et anti-autoritaire. Il mourut peu après la venue du nazisme, mais dans les temps pour se voir qualifié d’artiste « dégénéré ». Beaucoup de sa production fut détruite dans les années qui suivirent sa disparition.
Cette poésie-chanson sur l’Italie fasciste est datée de 1926 et c’est un véritable instantané de ces années, celles de l’assassinat de Matteotti, de l’institution... (continuer)
CHANSON ITALIENNE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 27/1/2018 - 17:51
Rumours of War
anonyme
Non sappiamo chi sia l'autore di questa canzone, forse il Marc che si firma in questa raccolta di "Rainbow Songs", le canzoni del movimento neo-hippie conosciuto come Rainbow Family. Rispetto ad altre canzoni semplicemente "peace and love"/"volemose bene" questa mi sembra più politica...
I come home from work, turn on the evening blues
(continuer)
(continuer)
27/1/2018 - 16:46
Cronache scaramantiche
Parole e musica di Maurizio Geri
dall'album Madreperla (2011)
Una bella canzone scritta da Maurizio Geri sull'olocausto degli zingari dall'abum Madreperla di Banditaliana
dall'album Madreperla (2011)
Una bella canzone scritta da Maurizio Geri sull'olocausto degli zingari dall'abum Madreperla di Banditaliana
Di questi tempi non sospetti
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 27/1/2018 - 16:19
Parcours:
Les Roms, le racisme, Porrajmos
Es gibt
Il sergente afferrò il mio fucile e puntò la canna contro il piccolo petto del bambino.
Il bambino si pisciò addosso.
Poi, mi guardò in faccia. Perché stava cercando il mio sguardo? Sperava in un mio pentimento? In una tardiva complicità?
Strappai il fucile dalle mani del sergente, e gli dissi: "Non hai il diritto di disporre della mia arma".
Il sergente reagì: "Bene, finirai davanti alla corte marziale, non pensare di passarla liscia".
Risposi: "Non me ne frega niente".
Lui mise in moto e con un'espressione in arabo maledisse mia madre, mia sorella e varie generazioni di femmine della mia famiglia.
Poi sbraitò: "Tu e tutti quelli come te, gli amanti degli arabi", così disse, gli amanti degli arabi, "dovreste essere uccisi, dovreste essere cancellati dalla faccia della terra, siete la vergogna del popolo d'Israele".
Nell'immaginario dell'Occidente, la questione del rapporto tra la... (continuer)
Il bambino si pisciò addosso.
Poi, mi guardò in faccia. Perché stava cercando il mio sguardo? Sperava in un mio pentimento? In una tardiva complicità?
Strappai il fucile dalle mani del sergente, e gli dissi: "Non hai il diritto di disporre della mia arma".
Il sergente reagì: "Bene, finirai davanti alla corte marziale, non pensare di passarla liscia".
Risposi: "Non me ne frega niente".
Lui mise in moto e con un'espressione in arabo maledisse mia madre, mia sorella e varie generazioni di femmine della mia famiglia.
Poi sbraitò: "Tu e tutti quelli come te, gli amanti degli arabi", così disse, gli amanti degli arabi, "dovreste essere uccisi, dovreste essere cancellati dalla faccia della terra, siete la vergogna del popolo d'Israele".
Nell'immaginario dell'Occidente, la questione del rapporto tra la... (continuer)
Lorenzo 27/1/2018 - 11:56
L'histoire d'Árpád Weisz, juif hongrois, joueur et entraîneur de succès dans l'Italie des années '30, puis réfugié aux Pays Bas après les “lois raciales” de Mussolini (celui qui “a fait si tant de bonnes choses” selon certains politicards italiens d'aujourd'hui), et enfin déporté à Auschwitz où il mourut le 31 janvier 1944. Dans cette Journée de la Mémoire, l'histoire d'Árpád Weisz nous est racontée par un très jeune rappeur de Novare, Andrea Licata ”Red Riot”, 18 ans et une très grande envie de rappeler ce que trop de personnes ont oublié. Son rap s'appelle L'allenatore in campo (“L'entraîneur en champ”).
Riccardo Venturi 27/1/2018 - 11:03
L'allenatore in campo
[ottobre 2017]
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara
Corriere di Novara, 21 ottobre 2017
« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »
(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)
Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (continuer)
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara
Corriere di Novara, 21 ottobre 2017
« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »
(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)
Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (continuer)
Raccontano la mia storia da anni,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/1/2018 - 08:10
Peaceful People Know
anonyme
Rainbow peace song. (Aziz and Shanti band)
Sempre nel filone del movimento "Rainbow Family" (vedi Mother I Feel You) una canzone di pace il cui testo è ripreso da un sito che raccoglie le Rainbow Songs, attribuita a una non meglio identificata Aziz and Shanti band. Le foto di questo ritrovo hippie sono di Denis Vejas.
Sempre nel filone del movimento "Rainbow Family" (vedi Mother I Feel You) una canzone di pace il cui testo è ripreso da un sito che raccoglie le Rainbow Songs, attribuita a una non meglio identificata Aziz and Shanti band. Le foto di questo ritrovo hippie sono di Denis Vejas.
Peaceful people know, where they are and why.
(continuer)
(continuer)
27/1/2018 - 01:05
Polvere e viole
(2016?)
Brano scritto e cantato da Chiara Riondino dedicato a Tina Modotti.
Una canzone molto bella che secondo me ha tutto il diritto di stare in questo sito se non altro per il verso "ho visto carne farsi sangue sotto i colpi dell'ordine" che descrive tutta l'esperienza umana e politica di Tina di fronte agli orrori del nazismo, del fascismo e della guerra.
Chiara Riondino, voce
Alessandro Giachero, pianoforte
Franco Fabbrini, contrabbasso
Alessandro Giachero, pianoforte
Franco Fabbrini, contrabbasso
Brano scritto e cantato da Chiara Riondino dedicato a Tina Modotti.
Una canzone molto bella che secondo me ha tutto il diritto di stare in questo sito se non altro per il verso "ho visto carne farsi sangue sotto i colpi dell'ordine" che descrive tutta l'esperienza umana e politica di Tina di fronte agli orrori del nazismo, del fascismo e della guerra.
Seduta dentro l'auto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo 26/1/2018 - 23:55
Terrorism! (The ISIS Crisis)
(2017)
The song also comes with an animated video that underlines the themes of the song which tackles a topic that which is rarely not from the news in 2017. “I think the video and song are pretty self explanatory,” says Salami. “If it’s not, well, key words to consider would be ‘irony’ , ‘hysteria’ and ‘consequence’.”
I scrolled down and hit a link
(continuer)
(continuer)
26/1/2018 - 22:49
The Battle
In realtà la canzone descrive una partita di scacchi in forma di battaglia medievale come fa intuire il colore delle vesti dei due schieramenti "A tide of black, the Bishops' men" "The King's men dressed in purest white"
"
"
Benvenuto 26/1/2018 - 21:09
Inno di Mameli (2002)
Inno di Mameli (1847), rifatto il 14-6-2002, armonizzato con la Costituzione, nello stesso stile buffo del testo tradizionale, ma senza le sue violenze e brutture.
Fratelli d’Italia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 19:16
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
Non chiamatele "missioni di Pace!"
Il brano é stato ispirato dalla lettera dell' Appello dal titolo: "Guerra in Afghanistan: Missione di Pace?" firmato e lanciato il 4 Ottobre 2010, giorno in cui ricorre la festa di S. Francesco D'Assisi, Testimone e strumento della Pace e del Dialogo. L' appello, a cui si chiede a tutte le persone sensibili e di buona volontà di aderire, é stato lanciato dai grandi Testimoni di Pace del nostro tempo, fra questi il Vescovo emerito di Caserta mons. Raffaele Nogaro ed il padre missionario comboniano Alex Zanotelli e tanti altri...
Vorrei un mondo in cui le guerre si chiamassero guerre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 19:12
Un vecchio soldato
anni '70
Questa che canto è la storia di un vecchio soldato in pensione
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 17:38
Mother I Feel You
anonyme
Mother I feel you under my feet,
(continuer)
(continuer)
envoyé par k 26/1/2018 - 16:16
Parcours:
Guerre à la Terre
Amarti e poi morire
1971
Testo di Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi
Musica di Jacques Revaux
La canzone è una cover di La maladie d'amour di Michel Sardou, diversamente da altre canzoni più "impegnate" divenute in italiano delle canzonette d'amore, questa diventa in italiano una canzone d'amore per il soldato che parte in guerra, un grande topos, da "Addio mia bella addio" in poi
Testo di Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi
Musica di Jacques Revaux
La canzone è una cover di La maladie d'amour di Michel Sardou, diversamente da altre canzoni più "impegnate" divenute in italiano delle canzonette d'amore, questa diventa in italiano una canzone d'amore per il soldato che parte in guerra, un grande topos, da "Addio mia bella addio" in poi
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 16:13
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
anonyme
Versione del Quartetto Cetra (1966)
Non è una vera cover, sulla stessa musica della "Ballad Of The Green Berets" una canzone d'amore di un soldato che parte
LA BALLATA DEL SOLDATO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 15:24
La ballata di un soldato
2011
Serie di 24 canzoni per bambini eseguite dal Coro dell'Università degli Studi di Torino composte dal maestro Sergio Pasteris. Il progetto è rivolto primariamente, ma non solo, ai bambini ospedalizzati e diversabili, configurandosi come veicolo di supporto e di sostegno anche per le famiglie coinvolte in particolari percorsi della vita. I disegni sono di bambini ospedalizzati e non, animati da Vincenzo Gioanola.
Serie di 24 canzoni per bambini eseguite dal Coro dell'Università degli Studi di Torino composte dal maestro Sergio Pasteris. Il progetto è rivolto primariamente, ma non solo, ai bambini ospedalizzati e diversabili, configurandosi come veicolo di supporto e di sostegno anche per le famiglie coinvolte in particolari percorsi della vita. I disegni sono di bambini ospedalizzati e non, animati da Vincenzo Gioanola.
Sul viso un sorriso, sorpreso sereno
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 15:18
Lettera di un soldato
anonyme
2008
Testo trovato su internet postato dall'utente HikaruTheHost
Testo trovato su internet postato dall'utente HikaruTheHost
Se vedrai in riva al mare mio amore
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 14:59
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Un soldato a Caporetto
2017
Gli alberi sfumati, attaccati come contorno
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 13:23
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
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Fisarmonica: Maurizio Francisci
Chitarre: Daniele Romeo, Claudio Carboni
Mandolino: Manuel Francisci
Clarinetto: Javier Camarda
Voci: Cristiana Alviti, Sonia Ciccolini, Angelica Simeoni e Manuel Francisci
Diarsera posi un giglio alla finestra,
diarsera il posi e stamani gli è nato,
andai per affacciarmi alla finestra,
con le sue fronde mi copriva il capo.
Giglio, mio giglio, quanto sei cresciuto!
ricordati del ben ch’io t’ho voluto;
giglio, mio giglio, quanto sei crescente!
ricordati del ben ch’io ti vò sempre.
E cinquecento catenelle d’oro
hanno legato lo tuo cuore al mio
e l’hanno fatto tanto stretto i’ nodo
che non si scioglierà né te né io,
e l’hanno fatto i’ nodo tanto forte
che non si scioglierà fino alla morte.
D'altro canto Duo